SLIDE 9 • • • • • • Sommario Dal Mondo Bipolare alla Fine della Storia (disgregazione dell’URSS e fine del blocco del socialismo reale fra il 1989 e il 1991) A) Gli Usa da Nixon a Bush B) L’Europa occidentale dagli anni ‘70 ai ‘90 (Thatcher; caduta del Muro di Berlino…) C) L’Urss da Breznev a Gorbaciov D) Cina e India fra anni ‘70 e ‘90 E) Il nuovo ordine mondiale dopo il 1991 ANNI ‘70-’90 DAL MONDO BIPOLARE A QUELLO MULTIPOLARE • Perdita di influenza di Usa e Urss • Crescita del ruolo di nuovo attori globali: Europa comunitaria, Cina, India, Giappone • Affermazione di nuove potenze regionali: Iran, Iraq, Egitto, Israele, Sudafrica, Brasile, Argentina, Messico • • • • USA: Presidenza NIXON (repubblicano) 1968-76 Il Vietnam: escalation della violenza militare con invasione di Cambogia e Laos; fallimento del piano volto a indebolire il Nord Vietnam; fine della guerra nel 1973 e abbandono del Vietnam nel 1975. Ruolo dei mass media nel denunciare le violenze americane come nel caso dell’eccidio di My Lai del 1968 Normalizzazione dei rapporti con la Cina e visite di Nixon in Romania e a Mosca (firma dei trattati SALT per la limitazione delle armi strategiche) POLITICA INTERNA: 1) conservatorismo moderato; 2) rallentamento del processo di integrazione delle minoranze Scandalo del Watergate (attività di spionaggio verso il Partito democratico), 3) dimissioni di Nixon il 9 agosto 1974 sostituito dal vicepresidente Gerald Ford Presidenza CARTER (democratico) 1976-1980 Politica estera “idealistica” caratterizzata da 1) 2) 3) 4) firma dei trattati SALT II con Urss, normalizzazione con la Cina, accordi di Camp David del 1978 fra Egitto ed Israele disastro diplomatico in occasione dell’occupazione dell’Ambasciata americana a Teheran Politica interna: tentativo di risolvere la crisi economica interna caratterizzata dal crescere del debito pubblico, dalla disoccupazione e dall’aumento dell’inflazione. Scarsi risultati. • • • • • Presidenza REAGAN (1980-1988) La REAGANOMICS: politica di risanamento NEOLIBERISTA a) riduzione del ruolo dello stato b) limitare la legislazione sociale c) riduzione delle tasse parallela alla riduzione della spesa statale d) attacco al welfare state considerato come la causa della crisi economica e della scarsa produttività dei lavoratori e) deregulation, ovvero concorrenza pienamente svincolata dal controllo dello stato • • • • Effetti sociali della reaganomics: 1) perdita di potere contrattuale dei sindacati 2) accentuazione rapida della forbice fra i redditi alti e bassi 3) fine del sistema di protezione sociale creato da Roosevelt 4) alto costo sociale della ristrutturazione sociale con perdita di posti di lavoro nell’industria • 5) aumento del debito pubblico • 6) crollo del mercato azionario nel 1987 e fallimento di numerose banche Il SECONDO MANDATO: • 1) dalla denuncia dell’Impero del male ai trattati con Gorbaciov a Ginevra (1985), Reykjavik (1986) e a Mosca (1988), • 2) linea DELLA FERMEZZA con interventi diretti in Libia (1981 e 1986), Golfo Persico (1987) e il lancio delle cosiddette “guerre stellari” (Strategic Defense Initiative, SID) nel 1983. • Lo scandalo Iran-contras connection: la fornitura illegale di armi all’Iran per favorire la liberazione degli ostaggi e ai guerrigliere antisandinisti in Nicaragua • • • • • Presidenza BUSH (1988-1992) Rilancio delle politiche economiche liberiste Politica antiabortista e decisamente conservatrice Politica estera: 1) ruolo attivo nella caduta del governo sandinista in Nicaragua e del regime di Noriega a Panama, 2) I guerra del Golfo come risposta all’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq LA FINE DELLE DITTATURE IN EUROPA OCCIDENTALE GRECIA. 1974: crisi di Cipro e fine della dittatura dei colonnelli. Tentativo di annessione di Cipro alla Grecia con conseguente invasione dell’isola da parte della Turchia. Abolizione della monarchia e governo moderato guidato dal conservatore democratico Karamanlis PORTOGALLO. 1970: morte di Salazar. 25 aprile 1974: rivoluzione dei garofani ad opera dei militari più liberali. 1975: elezioni per l’Assemblea costituente con netta vittoria dei socialisti guidati da Mario Soares SPAGNA. 1975: morte di Franco che nel 1969 aveva designato come successore il principe Juan Carlos di Borbone.1976-1977: ritorno alla democrazia con prime elezioni vinte dall’Unione del centro democratico guidata da un franchista moderato (Adolfo Suarez). 1978: nuova costituzione con Spagna che diventa una monarchia costituzionale IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA • 1968: entrata in vigore dell’Unione doganale • Fra il 1972 e il 1986 la CEE passa da 6 a 12 stati (Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Grecia, Portogallo e Spagna) • 1979: prima elezione del Parlamento europeo • 1984 e 1987: approvazione del processo per la costruzione di una Unione Europea (firma dell’Atto Unico a Milano nel 1987) a partire dal 1993 • 1995: 15 stati con entrata di Austria, Finlandia e Svezia GRAN BRETAGNA • Aspetto politico nuovo: crescita del Partito liberale • 1979: vittoria dei conservatori e governo di Margaret Thatcher 1) crisi economica e difficoltà del governo; 2) guerra delle Falkland fondamentale per la popolarità della Thatcher; 3) dal 1982 nuova ripresa economica guidata dall’industria petrolifera (pozzi nel Mare del Nord) • 1983: secondo governo Thatcher e la RIVOLUZIONE CONSERVATRICE: a) esaltazione del mondo dei ricchi e dell’iniziativa privata, b) smantellamento della politica sociale, c) lotta contro i sindacati (sconfitta del potente sindacato dei minatori nel 1984), d) privatizzazione nei servizi, nella sanità e nell’istruzione • 1987: terzo governo Thatcher con forte perdita dei consensi per 1) crisi dell’Irlanda del Nord, 2) riduzione spesa sanitaria, 3) introduzione della POLL TAX che sostituiva quella sulla proprietà e che doveva essere pagata in maniera uguale da tutti i cittadini. FRANCIA • 1974-1981: Presidenza di Valery Giscard d’Estaing caratterizzata da governi moderati ma riformatori (abbassamento della maggiore età a 18 anni, facilitazione del divorzio, legalizzazione dell’aborto, sovvenzioni ai disoccupati, sostegno agli anziani) • 1981: prima vittoria di un presidente socialista (Francois Mitterand). La presidenza fu caratterizzata da governi che applicarono politiche keynesiane in netta contro-tendenza rispetto a GB e USA • 1988: secondo mandato presidenziale di Mitterand e radicamento del Partito socialista nella società francese. Politica estera: 1) forte attivismo verso Europa dell’Est e URSS, 2) creazione di un leadership europea con la Germania a favore di una maggiore intesa politica fra gli stati aderenti alla CEE GERMANIA FEDERALE • 1969-1974: governo del cancelliere socialdemocratico Willy Brandt: 1) politica di distensione verso l’Est (riconoscimento all’Onu di entrambe le Germanie), 2) politiche a favore dei lavoratori, 3) lotta al terrorismo. • 1974-1982: governo del cancelliere Helmut Schmidt 1) efficace politica economica basata sulla “cogestione” delle aziende e sul ruolo dello stato per stimolare lo sviluppo delle imprese private, 2) dura lotta al terrorismo • 1982-1990: governo del cancelliere democratico cristiano Helmut Kohl: 1) mantenimento della linea economica di Schmidt, 2) riunificazione della Germania • • • • • • ITALIA Esaurimento del centro-sinistra. Strategia della tensione alimentata dall’eversione di destra. Terrorismo delle Brigate Rosse 1972: governo centrista guidato da Giulio Andreotti. I governi Moro e la politica del “compromesso storico”. Forte crescita del consenso per il Pci che arriva a quasi il 35% nel 1976. Rapimento di Aldo Moro nel 1978 1979: elezione di Sandro Pertini a Presidente della Repubblica 1981: presidenza del consiglio a Giovanni Spadolini (repubblicano) 1983-1987: governo a guida socialista (Bettino Craxi) 1990: affermazione del fenomeno “leghista” e la crisi dei partiti determinato dallo scandalo di Tangentopoli IL TERRORISMO LE ORIGINI DELLA “STRATEGIA DELLA TENSIONE” • Commistioni fra mafia siculo-americana e politica tramite lo sbarco alleato del 1943 • Esplosione della guerra fredda e organizzazione di strutture STAY BEHIND, ovvero in grado di posizionarsi dietro le linee di un fronte. Nascita nel 1946 dell’Organizzazione O e della Gladio volte alla repressione di ipotetiche insurrezioni comuniste • Presenza di un “DOPPIO STATO” sottratto al controllo parlamentare e dell’opinione pubblica in grado di condizionare la politica italiana. • Attivismo dei paesi ancora fascitsi (Spagna, Portogallo e poi Grecia) e fondazione di due movimenti quali ORDINE NUOVO guidato da Pino Rauti e AVANGUARDIA NAZIONALE guidata da Stefano Delle Chiaie: loro obiettivo è l’azione contro la sinistra • La minaccia del “colpo di Stato”: minaccia di una svolta autoritaria per bloccare un processo riformatore e impedire un eccessivo avvicinamento del PCI all’area di governo IL TERRORISMO ROSSO • La scomposizione del movimento di protesta: 1) una parte confluì nei gruppi extraparlamentari (Manifesto, Lotta Continua…) accettando il confronto politico, 2) una larga parte si rifugiò nel privato (“riflusso”), 3) una parte largamente minoritaria ritenne che il solo sbocco rivoluzionario fosse rappresentato dalla lotta armata • Il documento di Chiavari del 1969 elaborato dal COLLETTIVO POLITICO METROPOLITANO: 1) critica allo spontaneismo di Lotta continua e delle assemblee studenti-operai, 2) considerava le aree metropolitane pronte per il “passaggio al comunismo”, 3) reazione alla “strategia della tensione” • Il documento di Orvieto del 1971 delle Brigate Rosse: 1) giudizio duro sui gruppi della sinistra extraparlamentare, 2) teoria delle due fasi del processo rivoluzionario (preparazione politica e agitazione seguite dall’insurrezione armata), 3) obiettivo era quello di far nascere un potere alternativo nelle fabbriche e nei quartieri popolari attraverso mobilitazione unitaria di operai, giovani ed emarginati. L’URSS DI BREZNEV 1966-1982 • Riabilitazione dello stalinismo • Cancellazione dell’opera di rinnovamento di Kruscev • Repressione del dissenso • Stagnazione dell’economia. Politica ESTERA: 1) interventismo sovietico nel Medio Oriente con appoggio all’Egitto, alla Siria, all’Iraq; 2) interventismo in Africa a sostengo del movimento di liberazione dell’Angola e del governo di Menghistu in Etiopia; 3) intervento in Afghanistan in seguito ad un colpo di stato comunista; 4) firma dei trattati SALT nel 1972 e nel 1979. La segreteria di JURIJ ANDROPOV (1982-1984) • Rinnovamento dei quadri del PCUS (uno dei nuovi dirigenti era Michail Gorbaciov) • Misure contro la corruzione, assenteismo e alcolismo • Prima discussione sulla necessità di riforme economiche • La segreteria di KONSTANTIN CERNENKO (1984-1985), Esponente della parte conservatore del PCUS, legata a Breznev • • • • L’URSS DI MICHAIL GORBACIOV (1985-1991) Gorbaciov eletto segretario generale del Pcus l’11 marzo 1985 POLITICA INTERNA: perestrojka (ristrutturazione) e glasnost (trasparenza). Denuncia dello stalinismo e del breznevismo. Collegamento diretto dell’opera di riforma a Lenin e a Kruscev Ampie riforme economiche: nel 1990 ripristino della proprietà individuale dei mezzi di produzione e della terra Il RINNOVAMENTO: 1) ampia sostituzione dei dirigenti più anziani del Pcus, 2) COSTITUZIONE DEL 1989 a)Congresso dei deputati del popolo eletto sulla base di candidature in competizione, b) Soviet Supremo bicamerale (Soviet dell’Unione e Soviet delle Nazionalità). Nel 1990 (13 marzo) viene abolito il monopolio politico del PCUS: fine della dittatura sovietica. Piena concessione della libertà di stampa e delle libertà civili • • • • • L’URSS DI MICHAIL GORBACIOV (1985-1991) LE DIFFICOLTÀ DELLA PERESTROJKA Forte opposizione interna al Pcus alimentata dai conservatori Boris Eltsin eletto presidente del Soviet supremo della Repubblica russa e voto della supremazia della costituzione russa su quella federale Il XXVIII Congresso del PCUS: Gorbaciov assume una posizione centrista fra l’opposizione dei conservatori e dei militari e quella dei radicali guidati da Eltsin ESPLOSIONE DEI CONFLITTI NAZIONALI: nel 1990 la Lituania si proclama indipendente seguita Estonia, Lettonia, Georgia e poi dalle altre repubbliche sovietiche. Creazione di una Confederazione degli Stati Indipendenti nel 1991 La POLITICA ESTERA: fine del conflitto est-ovest con l’instaurazione di relazioni pacifiche e cooperative con la Cina, i paesi asiatici e l’Unione Europea. Distensione definitiva con Usa negli incontri Bush-Gorbaciov del 1989 a Malta e del 1990 a Washington. La dissoluzione dell’Unione Sovietica • 19-21 Agosto 1991: tentativo di colpo di stato da parte di vertici militari e dirigenti più anziani, contrari alla politica di Gorbacev. • Eltsin e i liberali utilizzano il colpo di stato come pretesto per bandire il Partito comunista • Il 26 dicembre 1991 il Soviet Supremo scioglie l’Unione Sovietica JUGOSLAVIA 1980: morte di Tito 1989: ribellione del Kosovo contro egemonia serba 1991: secessione della Slovenia e I guerra jugoslava 1991-1995: guerra di Croazia 1992-1995: guerra di Bosnia-Erzegovina 1996-1999: guerra del Kosovo LA CINA di DENG HSIAO PING • Moderazione della politica e sconfitta del movimento radicale (“banda dei quattro”) • Forte riformismo economico e veloce modernizzazione della società. Avvicinamento della Cina al mondo occidentale con entrata della Cina nel Fondo monetario internazionale (1980) • 1989: il movimento studentesco di piazza Tienanmen a favore della democratizzazione interna. Dura repressione del movimento studentesco INDIA • Nehru 1957-1964: 1) Costituzione del 1950 con suffragio universale e abolizione giuridica delle caste, 2) riforma agraria e creazione di un’economia mista • Indira Nehru Gandhi 1966-1977 e 1980-1984: 1) rivoluzione verde, 2) sostegno al ruolo dello stato nell’economia, 3)guerra con il Pakistan nel 1971 e costituzione del Bangladesh; 4) opera di riformismo sociale e di forte controllo politico 5) ribellione Sikh nel Punjab e assassinio di Indira Gandhi nel 1984 • Rajiv Gandhi 1984-1989 (assassinato da un sikh nel 1991): proseguimento dell’opera riformista di Indira. NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE, CRESCITA DEI NAZIONALISMI E NUOVE GUERRE • La divisione del mondo in due sfere di influenza aveva ridotto le variabili di instabilità nel sistema delle relazioni internazionali perché ogni problema locale o regionale poteva essere ricondotto al negoziato fra le due superpotenze • La fine del bipolarismo ha causato numerosi processi di frammentazione politica (Urss, Jugoslavia, Medio Oriente, Africa) • Gli anni Novanta sono stati caratterizzati dalle cosiddette “nuove guerre”: le guerre jugoslave, i conflitti nelle repubbliche ex sovietiche (Georgia, Armenia, Azerbaigian, Cecenia), la guerra civile nel Ruanda, le guerre civili in Sudan, Etiopia e Somalia • Il ruolo del “fondamentalismo islamico” come fattore di destabilizzazione in Algeria, Turchia, Afghanistan, Pakistan, Africa centrale • Attacco terroristico dell’11 settembre 2001 e avvio dei due interventi militari internazionali in Afghanistan ed in Iraq con la caduta dei regimi dei talebani e di Saddam Hussein