TEMA 9 LA PARABOLA DI UN IMPERO Scheda • LEZIONE 2 IL PAESE PIÙ SIGNIFICATIVO: GLI STATI UNITI Gli Stati Uniti nella storia Dalla colonizzazione alla “conquista del West” Abitati in origine da gruppi di amerindi, gli Stati Uniti furono colonizzati dal XVII secolo da inglesi e francesi, mentre gli spagnoli dal Messico si spingevano entro tutta la zona meridionale. Dopo una serie di scontri intercoloniali, la Francia cedette i territori a est del Mississippi alla Gran Bretagna (1763). Il conflitto rafforzò la coscienza politica e le spinte autonomistiche delle colonie, che nel 1776, al termine della guerra d’indipendenza, si autoproclamarono Stati Uniti d’America. All’inizio del XIX secolo iniziò il movimento verso ovest, favorito dal poderoso sviluppo economico e dalle ferrovie. Tra il 1850 e il 1914 arrivarono 50 milioni di immigrati in cerca di fortuna: la più grande migrazione della storia. Guerre mondiali, guerra fredda, distensione Un momento di riposo dei soldati impegnati nel conflitto. nia e Giappone, con un ruolo decisivo nella soluzione del conflitto. Dopo la definizione delle relative sfere d’influenza, ratificata a Yalta (1945) da Usa e Urss, gli americani consolidarono il loro ruolo di massima potenza mondiale in ogni settore produttivo. Questo fu accresciuto dal piano Marshall, per la ricostruzione postbellica dell’Europa anche in chiave anticomunista. Fu proprio il clima della “guerra fredda” a dominare il mondo nei decenni successivi: Usa e Urss si “tennero a bada” con la minaccia dei rispettivi arsenali atomici. Il tentativo di controllare l’influenza sovietica in Asia indusse gli Usa a impegnarsi nella logorante guerra del Vietnam, conclusasi con il ritiro nel 1973. Nel frattempo in patria scoppiavano le questioni razziali e sociali, che assunsero aspetti esplosivi (sommosse nei ghetti neri). La presidenza di Richard Nixon (1969-73) segnò un’epoca di distensione nei rapporti con la Cina e anche con l’Urss. Nel 1969 l’Apollo 11 conquistava la Luna. Dall’era Reagan all’era Obama Dopo la prolungata crisi economica degli anni Settanta, il decennio successivo fu caratterizzato da una vigorosa ripresa, sotto la presidenza di Ronald Reagan, all’insegna dello smantellamento dello stato sociale e del liberismo. Agevolati dalla nuova presidenza sovietica di Michail Gorbaciov, migliorarono i rapporti con Mosca, verso un definitivo allentamento delle ostilità (accordi per lo smantellamento delle testate nucleari). La crescita proseguì vigorosa negli anni Novanta, sotto la guida di Bill Clinton. Ma gli attentati del 2001 per mano di terroristi islamici portarono per la prima volta nella storia la guerra sul suolo Usa. La risposta, guidata dal presidente George W. Bush, fu durissima: gli Usa dichiararono guerra a Iraq e Afghanistan, impegnando il paese in un conflitto logorante e dall’esito incerto. Nel 2008 il mondo della finanza fu colpito dalla crisi del mercato immobiliare, con ripercussioni a catena sul sistema produttivo. Originata negli Usa, la crisi ha colpito il mondo intero. Ma lo stesso 2008 è stato l’anno che ha visto la vittoria alle elezioni presidenziali di Barack Obama, primo afroamericano nella storia alla guida della nazione. Tra le linee principali del suo programma politico: il ritiro dall’Afghanistan, il rilancio dell’economia dopo la crisi finanziaria puntando sulle energie e le tecnologie “verdi”, l’assicurazione sanitaria garantita a tutti i cittadini. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola In campo internazionale gli Usa avviarono una politica espansionistica strappando alla Spagna Cuba, Portorico e Filippine. L’intervento nella prima guerra mondiale (1917) fu determinante per la vittoria dell’Intesa. La devastante crisi economico-finanziaria del 1929, che seguì a un decennio di grande sviluppo, non impedì agli Usa di prendere parte alla seconda guerra mondiale, contro Germa- Un soldato americano copre con la bandiera americana il volto della statua di Saddam Hussein, a Baghdad, alla fine della guerra lampo del 2003 tra Iraq e Stati Uniti. In realtà, la vittoria americana non ha assicurato la stabilità nel paese, tanto che gli americani vi mantengono un contingente di oltre 100.000 soldati.