Notiziario d'informazione del Gruppo Amici di don Luigi Monza Anno LIII - n. 4 ottobre/dicembre 2012 . POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Lecco 4 2012 La stanchezza dei genitori e l’indifferenza della società Come fossero i nostri figli Attenzione e indifferenza Un momento in cui tutta la forza delle stelle ci pervade e ci consente di fare miracoli Quelle piccole vite spezzate Non chiudiamo gli occhi La Nostra Famiglia Notiziario d informazione Trimestrale - Anno LIII - n° 4 ottobre-dicembre 2012 del GruppoAmici di don Luigi M onza DIRETTORE RESPONSABILE A ndrea Barretta In copertina: Attenzione e indifferenza COMITATO DI DIREZIONE A lda Pellegri, Gianna Piazza, don Giuseppe Beretta, Gabriella Zanella, Cristina T rombetti, M aria Lingeri Prato. Un momento in cui tutta la forza delle stelle ci pervade e ci consente di fare miracoli REDAZIONE Carla A ndreotti, Gigliola Casati, Franca Contini, Rita Giglio, Luisa M inoli, Silvana M olteni, A nna M aria Zaramella, M aria Pia e Roberto Zanchini. COLL ABORAZIONE REDAZIONALE Christina Cavalli DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE V ia don Luigi M onza, 1 22037 Ponte Lambro (Como) T el. 031.625111 Sommario EDITORIALE 02 Gli indifferenti saranno “vomitati” dalla bocca di Dio appeso a quella forca Foto: A rchivio La Nostra Famiglia salvo dove diversamente indicato Stampa: Lorini A rti Grafiche s.r.l. - Erba (Co) Chiuso in tipografia 5 dicembre 2012 A ut. T rib. di Lecco n. 78 del 7.9.1960 Sped. in abb. postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma2, DCBLecco ¨ vietata la riproduzione anche parziale degli articoli e delle fotografie pubblicati in questo numero, salvo preventiva autorizzazione. GRUPPO AMICI 04 Il mio ricordo del Cardinale 05 La silenziosa attenzione di Maria 06 Collaboratori della creazione nel servizio ai fratelli 07 Gli Amici di Cava de’ Tirreni 07 Settimana di spiritualità 08 Santo Natale - Auguri 09 Incontri di preghiera, riflessione e condivisione SPIRITUALITÀ DEL FONDATORE 10 Lourdes, una porta della fede SPIRITUALITÀ FAMILIARE 11 Come stai con la tua fede? APPROFONDIMENTO L’ATTENZIONE E L’INDIFFERENZA 12 Un'attenzione indifferente 14 Come fossero nostri figli 16 Tra il dire e il fare... 17 La stanchezza dei genitori, alibi per l’indifferenza della società 18 La nostra strada da Gerico a Gerusalemme 19 Il rispetto “Mi riguarda” 21 Malattie rare... malattie senza attenzione 22 Quando la mancanza di attenzione si associa all’iperattività 24 L’attenzione allo studente 25 A Conegliano una vendemmia particolare 26 Il volontariato come azione gratuita VITA DEI CENTRI 28 Gol & sorrisi 29 Un faro visibile in ogni parte d'Italia e d'Europa 29 Creativi per Lecco 30 Brevi PROPOSTE 32 Un bambino è nato per noi 33 In Terra Santa... nell'attesa della sua venuta 35 Coraggio sono io LETTERE 36 Studenti volontari RICERCHE E INNOVAZIONI 37 Dalla ricerca una speranza 39 Promozione salute mentale dei giovani: occorrono linee guida 40 Depressione nei bambini e negli adolescenti 41 Ricerca nei piccoli, ricerca da grandi 41 Il Ministero della Salute avvia con l'OMS un progetto sui disturbi della comunicazione nei bambini FORMAZIONE E CONVEGNI 42 Il progetto “Babylab” del Medea al centro dell’attenzione internazionale 43 Uno strumento per la valutazione del tirocinio 44 A scuola in ospedale 44 Discutendo di... balbuzie OVCI Brasile 45 La giornata del bambino 46 Bambini alla deriva nell’indifferenza degli adulti Sudan 47 In partenza per Khartoum Sud Sudan 48 La mia Africa 50 Uno sguardo attento contro il rischio dell’abitudine Ecuador 51 Quelle piccole vite spezzate 53 L’attenzione ai nostri bambini Marocco 54 Non chiudiamo gli occhi Cina 56 A Pechino un’oasi per i bambini con disabilità Una rara malattia genetica causa una forma severa di ritardo mentale e autismo. I laboratori del Medea in prima linea nella ricerca. Dalla ricerca una speranza L a Sindrome di Phelan-McDermid (PMS) è una malattia genetica rara causata dalla perdita della porzione terminale (q13) di un cromosoma 22 (delezione 22q13). La delezione comporta la perdita di una copia del gene SHANK3, che codifica per la proteina shank3, espressa nel cervello, nel cuore, nel rene e in altri organi. Il ruolo più importante del gene SHANK3 lo si osserva nel cervello, essendo espresso nelle aree cerebrali coinvolte nei processi delle funzioni cognitive. Nella maggior parte dei casi, la delezione 22q13 insorge spontaneamente nel paziente, cioè non è ereditaria, ovvero trasmessa dai genitori. Accade semplicemente che nell’uovo o nello spermatozoo si rompa un cromosoma 22. Tuttavia, in circa il 10% dei casi avviene una traslocazione, cioè sul cromosoma 22 deleto è trasportato un pezzo di materiale proveniente da un altro cromosoma, e circa la metà di questi possono essere ereditati da un genitore sano. A oggi, sono stati identificati relativamente pochi casi di PMS. Nella letteratura scientifica ne sono riportati oltre 100. Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Americana per la Sindrome di Phelan-McDermid nel mondo, ne sono noti più di 600, mentre in Italia ne sono stati sicuramente diagnosticati più di 70. La reale frequenza della sindrome è perciò ancora sconosciuta. I pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di Sindrome di PhelanMcDermid sono per la maggior parte bambini. Il primo sintomo che si osserva nei neonati è un basso tono muscolare: non sorreggono bene il capo come gli altri bambini, imparano a sedersi più tardi, a volte non camminano. Entro i primi anni di vita si osserva un ritardo dello sviluppo motorio e cognitivo. I bambini colpiti regrediscono nella capacità di comunicare (smettono di parlare), possono manifestare comportamenti autistici (tendono a isolarsi), possono presentare disturbi del sonno, sono spesso agitati o iperattivi oppure manifestano problemi di attaccamento emotivo. Possono inoltre mostrare caratteristiche al volto particolari (ciglia molto lunghe e folte, orecchie grandi, gonfiore intorno agli occhi e alle guance, orecchie grandi, mani carnose, un aumentato spazio fra i denti). Inoltre le loro unghie sono poco sviluppate e in alcuni casi soffrono di crisi epilettiche. Le prime manifestazioni sono notate dai genitori. All’osservazione clinica molti di questi sintomi sono simili a quelli di tante altre sindromi genetiche note, perciò il pediatra rimanda all’indagine genetica. La delezione 22q13 può avere dimensioni molto variabili. In alcuni bambini la parte di materiale mancante nella porzione terminale di cromosoma 22 è molto piccola, quindi non identificabile all’analisi del cariotipo tradizionale. Questo, fino a pochissimi anni fa, ha costituito un ostacolo nel rilevare a una prima indagine genetica la delezione 22q13. Grazie ai progressi tecnologici, in questi ultimi anni sono stati sviluppati nuovi metodi di analisi del genoma, che consentono di identificare anomalie del DNA con estrema pre- cisione e maggiore facilità rispetto a quanto era possibile in precedenza. Uno di questi metodi si chiama array-CGH (ibridazione comparativa del genoma basata su array). L’array-CGH ha rivoluzionato il modo di analizzare il cariotipo: oggi possiamo osservare i cromosomi in modo molto dettagliato e con una precisione che è 100-1000 volte più elevata rispetto a come li potevamo osservare al microscopio. Negli ultimi anni numerose pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato che questa tecnologia è molto potente nell’identificazione delle cause biologiche di diverse sindromi genetiche. L’analisi array-CGH rappresenta uno strumento diagnostico fondamentale per evidenziare la delezione 22q13. Oggi molti bambini possono ricevere una diagnosi certa di Sindrome di Phelan-McDermid a pochi mesi dalla nascita, a differenza di coloro che fino a pochi anni fa hanno potuto ricevere una corretta diagnosi solamente dopo molti anni, nel migliore dei casi da adolescenti, in altri persino da adulti. I laboratori di genetica dell’Istituto Scientifico Medea di Bosisio Parini hanno adottato questa tecnologia fin dal 2005, quando l’array-CGH trovava applicazione nella ricerca biologica pre-clinica. Grazie all’acquisizione di apparecchiature e competenze al passo con i progressi tecnologici, è stato possibile rafforzare e proseguire gli studi di ricerca eseguiti dal laboratorio di citogenetica sulla Sindrome di Phelan-McDermid iniziati alla fine degli anni novanta, quando per la prima volta fu scoperta una diretta associazione tra la Sindrome e il gene SHANK3 (Bonaglia et al, AJHG 2001). Nel 2006 i ricercatori dell’Istituto Medea hanno poi dimostrato che alcune delezioni 22q13 sono ricorrenti, cioè alcuni pazienti sono portatori di una delezione terminale molto piccola, che possiede sempre le stesse dimensioni. In questi casi il cromosoma 22 si rompe sempre nello stesso tratto di DNA e precisamente all’interno del gene SHANK3. Questi risultati han- 37 38 no suggerito che la mancanza di una copia del gene SHANK3 fosse responsabile dei sintomi di ritardo cognitivo e dei tratti comportamentali simil-autistici (Bonaglia et al, JMG 2006), come in seguito confermato da altri gruppi di ricerca in una serie di lavori scientifici. Il contributo scientifico più recente risale a luglio 2011, quando l’analisi molecolare su una casistica di 44 pazienti con Sindrome di Phelan-McDermid ha portato a identificare un ulteriore classe di delezioni 22q13 submicroscopiche, che coinvolgono esclusivamente il gene SHANK3 (Bonaglia et al, PlosGenet 2011). Questi dati contribuiscono in modo decisivo alla comprensione dei meccanismi molecolari alla base della delezione 22q13, con conseguenti benefici in termini di diagnosi e consulenza alle famiglie. Inoltre, è stata descritta per la prima volta la storia clinica di tre pazienti di oltre quarant’anni, i quali avevano ricevuto la diagnosi di Sindrome di Phelan-McDermid in età adulta (Bonaglia et al, PlosGenet 2011). Questi dati sono di estrema importanza perché, insieme a pochissimi altri casi in seguito riportati nella letteratura scientifica, pongono le basi per successivi studi volti a capire l’evoluzione della sindrome. Tale approccio scientifico consentirà nel tempo di chiarire e migliorare la prognosi nei soggetti più giovani che hanno ricevuto la stessa diagnosi e di individuare precocemente i possibili interventi di tipo medicoriabilitativo tesi a migliorare la salute di bambini, adolescenti e giovani adulti affetti dalla malattia. Maria Clara Bonaglia Ricercatore biologo Istituto Scientifico Eugenio Medea Responsabile Comitato Scientifico AISPHEM Bibliografia Bonaglia et al. PLoS Genet. 2011 Jul;7(7 Bonaglia et al.J Med Genet. 2006 Oct;43(10):822-8. Bonaglia et al. Am J Hum Genet. 2001 Aug;69(2):261-8. Il Medea al Simposio internazionale di Orlando I risultati scientifici prodotti in questi anni dai ricercatori che lavorano nei laboratori di genetica dell’Istituto Medea di Bosisio Parini sono stati presentati e discussi al Simposio Scientifico Internazionale organizzato dalla Fondazione Americana per la Sindrome di Phelan-McDermid (ONLUS) tenutosi a Orlando (Florida, USA) a luglio di quest’anno. L’evento è stato teatro d’incontro tra famiglie e ricercatori, che insieme hanno potuto discutere le attuali conoscenze scientifiche sulla Sindrome di Phelan-McDermid, affrontando temi che spaziavano dalla ricerca di base (genetica, biochimica, cellulare, modelli animali) alla ricerca clinica e farmacologica. Le famiglie americane hanno inoltre istituito un “Comitato Adulti”, invitando i ricercatori che si occupano della storia clinica naturale della Sindrome a condividere le informazioni riguardanti i sintomi che possono comparire per la prima volta o che cambiano con l’età nei propri figli affetti. Lo scopo di questa iniziativa è di aiutare i ricercatori a comprendere le problematiche che devono affrontare da adulti i pazienti con sindrome di Phelan-McDermid, favorendo l’accumulo di dati clinici nella consapevolezza che la diagnosi molecolare debba essere necessariamente accompagnata dallo studio continuo dell’evoluzione dei sintomi clinici per stabilire e migliorare la prognosi. Anche in Italia l’Associazione per la Sindrome di PhelanMcDermid ONLUS Gli studi scientifici sulla Sindrome di Phelan-McDermid svolti in questi anni presso l’Istituto Medea hanno promosso un contatto diretto tra ricercatori di laboratorio e famiglie italiane colpite dalla sindrome, desiderose di ricevere informazioni in merito ai progressi scientifici, a progetti di ricerca in corso o semplicemente per parlare con scienziati italiani che studiano la patologia che colpisce i loro figli. Da ciò ne è scaturita una rete di contatti tra famiglie che si è concretizzata con la nascita dell’Associazione Italiana per la Sindrome di Phelan-McDermid ONLUS (AISPHEM ONLUS), costituita legalmente a maggio 2012, con il supporto della Dott.ssa Maria Clara Bonaglia, ricercatrice presso l’Istituto Scientifico Medea. Info: www.aisphem.org [email protected] Le ricerche del Medea confermano: bimbi con problemi psicopatologici saranno adolescenti malati. Il Senato con voto unanime approva una mozione sulla salute mentale in età evolutiva. Promozione salute mentale dei giovani: occorrono linee guida L ’ultimo studio di follow up del progetto PrISMA sulla salute mentale dei giovani lo conferma: i disturbi mentali presenti nella prima adolescenza non passano col tempo ma permangono anche nelle fasi di vita successive. Il lavoro, condotto dall’IRCCS Medea e pubblicato su Epidemiology and Psychiatric Sciences, ha coinvolto un campione di 420 soggetti nel passaggio tra la prima adolescenza (10-14 anni) e la tarda adolescenza (15-19 anni), e ha indagato lo spettro completo dei problemi emotivi e comportamentali. La stabilità del tratto psicopatologico, quando questo era già presente alla prima valutazione, è risultata molto alta, anche se per alcune limitate forme di patologia può cambiare la modalità clinica con la quale si manifesta. Nello specifico, è emerso che un disturbo della condotta presente prima dei 14 anni solitamente si mantiene nel tempo, così come il disturbo depressivo si mantiene costante o “si maschera” da disturbo d’ansia, mentre le somatizzazioni in pre-adolescenza si trasformano spesso in quadri ansioso-depressivi con il passare degli anni. I sintomi di iperattività/inattenzione sono molto stabili nel tempo (e questo conferma la presenza di un nucleo specifico proprio di questa forma psicopatologica), anche se tendono a decrescere i comportamenti iperattivi. Massimo Molteni Responsabile dell’Unità di Psicopatologia dell’IRCCS Medea. A differenza del primo studio PrISMA, che aveva sottolineato il peso del “fattore famiglia” nelle fasi di sviluppo pre-adolescenziali, nel periodo adolescenziale assumono maggior rilievo gli eventi di vita stressanti, non riferiti solo all’equilibrio familiare. Peraltro non va dimenticato che soffrire di una forma psicopatologica, specie sul versante dei disturbi del comportamento, favorisce l’insorgere di “life events” – è più facile per un preadolescente emotivamente instabile o impulsivo aggressivo “mettersi nei guai” – che finiscono poi per precipitare il ragazzo in una spirale di aggravamento. Lo studio ha anche evidenziato come solo una parte di ragazzi con problemi psicopatologici si sia rivolto ai servizi pubblici di neuropsichiatria infantile, maggiormente quelli affetti da disturbi del comportamento aggressivo, che è la dimensione tra l’altro meno facilmente modificabile quando ormai si è stabilizzata, molto meno i soggetti con disturbi ansioso-depressivi. Questi dati sottolineano ancora una volta come la salute mentale di una persona sia una realtà da costruire progressivamente fin dai primi anni di sviluppo, cosa ben diversa dal puro intervento sulla patologia al momento del suo manifestarsi. In quest’ottica il Senato ha approvato la mozione n. 668 sulla tutela della salute mentale in età evolutiva. L’atto di indirizzo, che è stato sottoscritto da tutti i Gruppi, invita il Governo a “promuovere l’istituzione di un tavolo permanente che elabori le linee guida del programma nazionale per la ricerca sulla salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza, i trattamenti riabilitativi, gli interventi di prevenzione e le modalità di fornitura dei servizi”. Il Medea, citato nella mozione per le sue ricerche epidemiologiche in questo campo, approva l’iniziativa: “Quello del Parlamento è un intervento molto importante – afferma Massimo Molteni, responsabile 39 40 dell’Unità di Psicopatologia del Medea – perché non si sostituisce ai tecnici e alle famiglie e non detta comportamenti rigidi da osservare, ma ribadisce come per la società italiana la promozione della salute mentale in età evolutiva sia un punto imprescindibile per le politiche del welfare. A mio avviso, bisogna avere coraggio e recepire questa forte sollecitazione per uscire dagli schemi organizzativi del passato: per intercettare precocemente il disagio e operare prima che si cristallizzi in “psicopatologia”, è necessario sviluppare modelli operativi che tengano conto di alcuni punti irrinunciabili: - Partire dalle evidenze scientifiche, ossia ricerca clinica di buona qualità che studi la peculiarità del contesto italiano: nessuno ha mai studiato con metodo il peso positivo della peculiarità sociale e educativa del contesto italiano. - Agire per sostenere la famiglia, anche nei suoi compiti educativi. - Operare per coinvolgere attivamente tutte le agenzie educative affinchè collaborino a promuovere i fattori di “resilienza”, ossia di quelle abilità interne che possono difendere l’equilibrio psicologico del bambino. - Promuovere servizi specialistici di tutela della salute mentale che individuino e curino tempestivamente e adeguatamente ciò che è patologico, fin dai primi anni di sviluppo, con risposte innovative ai bisogni dei bambini e dei giovani anche attraverso un uso sempre più diffuso e oculato delle risorse tecnologiche e web based. Chi si occupa di questi temi deve usare paradigmi operativi e organizzativi che coraggiosamente si devono aprire alle logiche e alle tecnologie del web 2.0. Evitare la “psichiatrizzazione” del problema: il rigore metodologico e scientifico non implica necessariamente una impropria medicalizzazione della crescita dei bambini: proprio chi è medico sa quale è il confine tra cura e promozione della salute. Il ruolo degli eventi di vita avversi, del gene codificante il Trasportatore della Serotonina e della loro interazione in una prospettiva evolutiva Depressione nei bambini e negli adolescenti L ’11 ottobre scorso Maria Nobile, psichiatra dell’IRCCS Medea, ha conseguito il Dottorato presso la Maastricht University, con una tesi sulla depressione giovanile, frutto di diverse ricerche condotte dall’Istituto in questo ambito negli ultimi dieci anni. Questo filone di ricerca si fonda su una rete di evidenze scientifiche che propongono un ruolo importante dell’ambiente nel moderare gli effetti sul comportamento di alcuni sistemi neurali (in particolare del sistema serotoninergico) coinvolti nello sviluppo della sintomatologia depressiva nei ragazzi. I dati emersi da diverse ricerche condotte in questo ambito, negli ultimi dieci anni presso l’Istituto Scientifico ‘E. Medea’ suggeriscono che il gene del Trasportatore della Serotonina potrebbe essere un substrato biologico coinvolto nello sviluppo di comportamenti internalizzanti nei ragazzi: gli adolescenti che hanno una variante meno funzionale di questo gene mostrano un rischio più elevato di sviluppare sintomi depressivi quando sono esposti ad eventi ambientali avversi. Questo stesso gene, inoltre, gioca un ruolo importante nel determinare la continuità/discontinuità dei tratti depressivi attraverso tutta l’adolescenza (dalla prima adolescenza, 10-14 anni, fino alla fine dell’adolescenza, 15-19 anni). Questi dati, ottenuti su una popolazione italiana, confermano quindi la teoria che i portatori della variante meno funzionante sperimentino più sentimenti negativi, sia riguardanti se stessi che il mondo circostante, questi stessi sentimenti possono quindi trasformarsi in veri e propri episodi depressivi quando i ragazzi si trovino a dover affrontare situazioni di vita particolarmente stressanti. Strategie di prevenzione primaria durante la prima fase dell’adolescenza, incentrate sulla promozione di comportamenti e strategie in grado di gestire le situazioni stressanti con modalità più pro-attive e adattative, potrebbero ridurre la probabilità di persistenza di queste problematiche comportamentali attraverso tutta l’adolescenza e probabilmente anche nelle fasi iniziali dell’età adulta. Il 26 gennaio convegno di etica a Bosisio Parini Ricerca nei piccoli, ricerca da grandi L a medicina è in costante, progressivo e rapido avanzamento ed è terra di confine per saperi innovativi che solle citano risposte di natura bioetica e prima ancora di natura morale. Nella moderna “società liquida”, in cui tutto è precario e mutevole e nulla ha più contorni nitidi e fissa ti stabilmente, le risposte di natura etico-valoriale sono sempre più diversificate e individualizzate. Questa condizione di mutevolezza e instabilità determina un disorientamento che tocca tutti gli sperimentatori, in particolar modo quelli dediti alla ricerca sul minore. Per questo motivo il Comitato di Bioetica dell’Istituto “E. Medea”, al termine del proprio mandato istituzionale, ha ritenuto opportuno offrire a ricercatori, professionisti e studenti in discipline sanitarie alcune chiavi di lettura relative alle questioni etiche che si incontrano nella sperimentazione medica moderna in modo che, davvero, la ricerca nei piccoli possa essere ricerca da grandi. Info: Settore Convegni - Tel. 031/877379 [email protected] Verrà sviluppato nei Paesi del Mediterraneo orientale e sarà coordinato dall’IRCCS Medea Il Ministero della Salute avvia con l’OMS un progetto sui disturbi della comunicazione nei bambini I l Ministero della Salute ha avviato con l’OMS un progetto finalizzato a sviluppare nei Paesi EMRO (Afghanistan, Bahrain, Gibuti, Egitto, Iran, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Oman, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria, Tunisia, Emirati Arabi, Yemen) la prevenzione dei disturbi dello sviluppo infantile attraverso una diagnosi e un intervento precoce dei disturbi della comunicazione e dello sviluppo cognitivo nei bambini piccoli. L’obiettivo di questo progetto è avviare una collaborazione internazionale che veda l’Italia protagonista in un settore, quello della prevenzione e della promozione della salute mentale nell’età evolutiva, da sempre al centro dell’interesse delle politiche sanitarie e della cultura italiana. Il coordinamento scientifico del progetto sarà affidato all’IRCCS Eugenio Medea – La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lc), una struttura del Servizio Sanitario italiano da anni in prima linea nel promuovere, con la ricerca clinica e la riabilitazione, la salute mentale nel campo dell’età evolutiva. Attraverso l’OMS si punta a rafforzare il Collaborative Perinatal Neonatal Network, che sta portando avanti attività di screening neonatale e di raccolta di dati clinici in terrirori come il Libano, la Palestina, la Giordania e altri Paesi arabi, affrontando questa nuova sfida di salute rivolta ai disordini dello sviluppo infantile in un’area mediterranea contrassegnata da un forte tasso di natalità. Collaboreranno al progetto gli ospedali dei Paesi EMRO partecipanti al programma CPNN e altre specifiche strutture dei Paesi coinvolti. 41 www.ospedaleamico.org SPREAD, EURIBOR, EUROBOND, MINIBOND, AZIONI, RENDIMENTI, TOBIN TAX sono parole che ci accompagnano da mesi e li colleghiamo sempre alla speranza per il futuro LA NOSTRA FAMIGLIA, che da più di 60 anni si occupa del presente e del futuro dei bambini con disabilità, ti propone una buona AZIONE: una donAZIONE al progetto dell OSPEDALE AMICO del bambino e della sua famiglia In questi anni il nostro RENDIMENTO, da quando è stato avviato il progetto di ristrutturazione degli spazi dell’OSPEDALE AMICO, è stato il seguente: Gli Ambulatori di Logopedia e la Centrale Termica realizzati in 8 mesi La Comunità Terapeutica con 10 posti letto per minori tra i 6 e i 14 anni realizzata in 4 mesi Il nuovo Centro Regionale per l’Ipovisione realizzato in 4 mesi Unità Operativa di Neurologia Pediatrica con 13 camere per ospitare 20 bambini e ragazzi ed un loro famigliare realizzata in 5 mesi Unità Operativa di Psicopatologia dello Sviluppo ristrutturata e adeguata con 13 camere per ospitare 15 bambini e ragazzi ed un loro famigliare realizzata in 5 mesi Per le donAZIONI: •ContoCorrentepostalen.10738227 •Bonificobancariosulc/cIBAN IT 08 A030 6951 2701 0000 0015 301 intestati all’Associazione “La Nostra Famiglia” causale OSPEDALE AMICO Le donazioni sono deducibili o detraibili dalle imposte. Per il futuro ti garantiamo CENTRO AUSILI per favorire l’autonomia delle persone con disabilità: inizio lavori gennaio 2013 ne maggio 2013 AMBULATORI di PSICOPATOLOGIA ed EPILETTOLOGIA: inizio lavori giugno 2013 ne novembre 2013 SPAZIO IN-AUT per bambini affetti da autismo: inizio lavori dicembre 2013 ne maggio 2014 FINE LAVORI OSPEDALE AMICO: dicembre 2014 Puoi essere parte anche tu di questo progetto con una donAZIONE da 50 € (0,14 € al giorno), 100 € (0,27 € al giorno), 150 € ( 0,41 € al giorno) 182 € (0,50 € al giorno), 250 € (0,68 € al giorno), 365 € (1 caffè al giorno), 500 € (1,37 € al giorno). Ma ciascuno può scegliere la sua AZIONE e donare qualsiasi cifra. GRAZIE! Ci trovate sempre in internet ! Questo trimestrale è disponibile in internet, nel sito web dell'Associazione La Nostra Famiglia. ! www.lanostrafamiglia.it (Associazione La Nostra Famiglia, Amici e attività connesse) ! www.emedea.it (Istituto Scientifico “Eugenio Medea”) ! www.ispac.it (Istituto Secolare Piccole Apostole della Carità) La Nostra Famiglia - Via don Luigi Monza, 1 - 22037 Ponte Lambro (Co)