Rassegna Stampa del 23/11/2009 08:21

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AESVI
Rassegna Stampa del 23/11/2009 08:21
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INDICE
AESVI
20/11/2009 Prima Comunicazione
Uniti per la banda larga
5
VIDEOGIOCHI
22/11/2009 Il Sole 24 Ore
Delitto e castigo con videogame
7
22/11/2009 La Repubblica - Nazionale
Sony PlayStation e la pirateria
8
21/11/2009 La Repubblica - Nazionale
Il fenomeno dei dj musicisti per gioco con un videogame
9
22/11/2009 La Stampa - NAZIONALE
TRENT'ANNI DI FURTI CULTURALI
10
21/11/2009 Avvenire - Nazionale
Videogioco -choc ipotizza sul Web la rivoluzione Usa
11
22/11/2009 La Gazzetta dello Sport - NAZIONALE
Super Mario l'idraulico famoso torna indietro, ma guarda avanti
12
21/11/2009 Gazzetta del Sud - NAZIONALE
In un videogame le paranoie di destra contro Obama
13
21/11/2009 Messaggero Veneto - Pordenone
Assassin's Creed fa un'incursione nel Cinquecento
14
23/11/2009 Affari Finanza
Il sito di gossip e gli industriali
15
23/11/2009 Affari Finanza
Nokia si arrende ai "signori" di Nintendo chiude la piattaforma di videogame N-Gage
16
21/11/2009 D Repubblica
Chi sta cantando?
17
20/11/2009 Torino7
Libri in lingua e altro ancora
18
19/11/2009 Fox Uomo
«Per essere memorabile deve coinvolsero»
19
19/11/2009 Fox Uomo
kolossal videogame
20
20/11/2009 Prima Comunicazione
Le affissioni virtuali di Lottomatica
21
20/11/2009 Pc World Italia
D00M
22
20/11/2009 Pc World Italia
IL PARERE DEGLI APPASSIONATI
23
23/11/2009 Trade Consumer Electronics
LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO Game
24
23/11/2009 Trade Consumer Electronics
GAMELOFT A QUOTA 6 MILIONI SU APP STORE
25
23/11/2009 Trade Consumer Electronics
SEMESTRALE VIVENDIA + 1 7 %
26
22/11/2009 La Stampa Web 08:47
Trent'anni di furti culturali
27
21/11/2009 La Stampa Web
Per un videogioco che scende, c'è il vinile che sale
28
20/11/2009 Virgilio.it 17:05
Usa:colpo di stato,ma e' videogioco
29
20/11/2009 Rolling Stone
Un piccolo gioiello
30
20/11/2009 Gente Motori
SFIZI NATALIZI 25 REGALI DA 1 A 50 EURO E DA 50 A 500 EURO
31
AESVI
1 articolo
20/11/2009
Prima Comunicazione
Pag. 52
N.400 - NOVEMBRE 2009
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fatti & flash
Uniti per la banda larga
L'industria legata al comparto tecnologico, gli operatori della comunicazione e della pubblicità e le
associazioni dei consumatori sollecitano il governo perché ci sia "una rapida approvazione da parte del
Comitato interministeriale per la programmazione economica delle risorse previste dalla Legge 18 giugno
2009, n. 69, pari a 800 milioni di euro per gli investimenti finalizzati allo sviluppo della banda larga nel nostro
Paese". Prima tranche del 'Piano Romani' per il superamento del digitai divide, che prevede lo stanziamento
di 1,4 miliardi complessivi, congelati per far fronte all'emergenza occupazionale. L'appello (nei Documenti di
Primaonline.it) è stato lanciato il 9 novembre dal dipartimento Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria,
Upa, Iab, Fcp, AssoComunicazione, Assorei, Aesvi e Fedoweb e dalle associazioni dei consumatori
Altroconsumo, Adiconsum, Città interattiva e La casa del consumatore. Primi destinatari della richiesta che
sollecita lo sblocco dei fondi perché "la banda larga oggi non è un'opzione facoltativa ma un'infrastruttura
necessaria per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese" sono il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta, il ministro della Pa e l'innovazione Renato Brunetta e il vice
ministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Paolo Romani.
AESVI
5
VIDEOGIOCHI
25 articoli
22/11/2009
Il Sole 24 Ore
Pag. 53
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Milano
Delitto e castigo con videogame
di Renato Palazzi
Spara/Trova il tesoro/Ripeti è l'eloquente titolo - sfacciatamente ispirato al linguaggio dei videogame - delle
diciassette mini-pièce che il drammaturgo inglese Mark Ravenhill ha dedicato al tema incandescente dei
rapporti fra l'Occidente e il mondo islamico: Ravenhill, divenuto celebre col graffiante Shopping and Fucking,
ha in questo caso riscritto, o per meglio dire totalmente reinventato, una serie di classici di varia natura, da
Delitto e castigo al film di Griffith Nascita di una nazione, nella chiave del terrorismo e delle guerre in Medio
Oriente.
L'articolato mosaico, che il gruppo romano Accademia degli Artefatti sta via via allestendo nella sua interezza
- per ora ne ha affrontato otto episodi, proposti sera per sera singolarmente, o a due per volta - si propone un
provocatorio ribaltamento dell'ideologia dominante: parte dal punto di vista di alcuni personaggi fermamente
convinti di essere schierati dalla parte della "libertà e democrazia", e questi concetti sottilmente li esaspera,
insinua nello spettatore dei dubbi non tanto sulla loro bontà, quanto sul modo in cui tentiamo di applicarli.
L'autore, sostanzialmente, non prende partito né per gli uni né per gli altri, ma osserva gli uni e gli altri con lo
stesso gelido sguardo critico, utilizza il conflitto come un filtro attraverso il quale riconsiderare i valori di una
società che identifica il progresso coi Suv, con lo shopping, coi corsi di giardinaggio. I presunti portatori di
civiltà non sono buoni né cattivi, ma rivelano un inconsapevole cinismo, e una assoluta incapacità di
comprendere le culture diverse, di colmare le distanze.
Ne Le troiane, ad esempio, una donna che aiuta i derelitti con la cultura e il teatro rivendica con insistenza la
sua appartenenza ai "buoni", ma esplode in un attentato provocato da uno più "buono" di lei. In Guerra e
pace un bambino che da grande vuole vendere fondi speculativi vede in sogno ogni notte un soldato senza
testa: gli spara, e sarà pronto a continuarne la guerra. Nell'Odissea dei militari stanno per tornare a casa
dall'Iraq: come dono alla popolazione, torturano e uccidono brutalmente una specie di Saddam in mutande.
I testi funzionano, e fanno riflettere, finché la loro scrittura resta elusiva, sospesa. Non appena si fanno
troppo espliciti, diventano ridondanti e un po' scontati. La regia di Fabrizio Arcuri cerca un approccio spoglio,
essenziale: l'aspetto più interessante è lo stile recitativo minimalista, studiatamente informale. I tre pezzi che
ho visto mi sono parsi leggermente dilatati: prosciugandoli, e accostandone un certo numero, l'impatto
sarebbe forse più efficace. Ma il protrarsi del ciclo per molti giorni coinvolge il pubblico, lo fa sentire parte di
un progetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1«Spara/Trova il tesoro/Ripeti» di Mark Ravenhill, regia di Fabrizio Arcuri, visto al Teatro i di Milano.
Foto: Ribaltati. Una scena di «Guerra e pace» dell'Accademia degli Artefatti
VIDEOGIOCHI
7
22/11/2009
La Repubblica
Pag. 30
ED. NAZIONALE
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LETTERE,COMMENTI&IDEE
Sony PlayStation e la pirateria
Sergio Spagnolo Avv. Sony Computer Europe CON riferimento alle dichiarazioni dell'avvocato Guido Scorza
riportate in appendice all'articolo "Il genietto della pirateria che spaventa Steve Jobs" pubblicato a firma di
Valerio Gualerzi in data 18 novembre 2009 si precisa che quanto affermato dall'avv.
Scorza in relazione alla asserita legittimità della commercializzazione ed installazione dei dispositivi mod
chip per consolle Sony PlayStation è del tutto privo di fondamento e contraddetto dalla Sentenza n. 33768
emessa dalla Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione in data 25 maggio 2007. Con tale
pronuncia la Suprema Corte di Cassazione ha infatti annullato la sentenza con la quale la Corte di Appello di
Trento aveva mandato assolto l'imputato al quale si contestava di avere "detenuto per la vendita e posto in
commercio dei mod chip destinati ad alterare il prodotto PlayStation 2 e consentire la fruizione di videogiochi
masterizzati".
VIDEOGIOCHI
8
21/11/2009
La Repubblica
Pag. 52
ED. NAZIONALE
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R2 CULT TEMPO LIBERO VETRINA
Il fenomeno dei dj musicisti per gioco con un videogame
Continua il grandissimo successo dei giochi musicali Dopo la volta dei cantanti, dei chitarristi e delle band è
arrivato il momento delle star delle discoteche
ERNESTO ASSANTE
I GIOCHI musicali negli ultimi anni hanno avuto un successo straordinario, a partire dal Singstar della
Playstation (che in questi giorni presenta un Singstar Vasco Rossi con tutti i brani più celebri di Blasco),
passando per l'ormai celeberrimo Guitar Hero, fino ad arrivarea Rock Bande alla sua recente versione
beatlesiana. Lo scopo di questi giochi è, sostanzialmente, quello di trasformare la musica in un gioco, di far
suonare chi non sa suonare, o di far cantare con la musica vera chi a casa non ha una band che lo può
accompagnare. Giochi musicali che sono riusciti a convincere i neofiti e gli appassionati, che hanno messo
d'accordo chi ama la musica e chi vuole semplicemente far finta di essere una star.
Non si tratta di imparare a suonare veramente, ma semplicemente di tenere il ritmo, colpendo i tasti degli
"strumenti" nel momento giusto.
Il successo di questi "rhythm games" è stato grandissimo, ma se il primo titolo, Singstar, e le sue molte
varianti hanno dato soddisfazione ai cantanti in erba, e gli altri (da Guitar Hero a Rock Band) hanno
accontentato i fanatici del rock, ora è la volta di una serie di giochi che si mettono in sintonia con la musica
delle giovani generazioni, quella prodotta dai disc jockey, i nuovi musicisti dell'era contemporanea. Il gioco più
annunciato e atteso di questa nuova serie è DJ Hero, prodotto dalla Activision, un gioco che permette a tutti
gli aspiranti dj di suonare, mixare e scratchare una lunga serie di brani e soprattutto di farlo attraverso uno
strumento particolare, il "Dj Hero Turntable Controller", una sorta di piatto da giradischi modificato per
l'occasione con accanto due cursori da mixer, tutto quello che serve per replicare le gesta si star come Tiesto
o Coccoluto.
Il piatto del "giradischi" ha tre tasti per lo scratch, per gli effetti sonori aggiuntivi e i samples, le levette sulla
sinistra servono per i mixaggi. Si gioca sulle varie playlist proposte, con crescenti livelli di difficoltà, cercando
di ottenere i punteggi più alti per sbloccare nuovi personaggi, abiti, mixer, serate, eventi, cuffie, gadget di ogni
natura e forma, e altro ancora, mettendosi alla prova con una selezione di brani di dance, pope hip hop che
spazia da Eminem ai Jackson 5, dai Daft Punk ai Queen.
Accanto a Dj Hero (disponibile per Ps3, XBox e Wii), ci sono altri software per trasformarsi in disc jockey. Il
primo è Dj Star, prodotto per la console portatile della Nintendo, la DS, che ha come scopo quello di far
restare la gente in pista a ballare il più a lungo possibile, mixando ovviamente in maniera spettacolare i brani
proposti. C'è poi Scratch: The ultimate Dj (per Xbox e Ps3), che si avvale addirittura della collaborazione del
dj dei Beastie Boys, Mix Master Mike. Anche qui il meccanismo di gioco è lo stesso, realizzare dei buoni
mixing per far ballare il pubblico, tenendo il tempo della musica. C'è anche un sito, divertente e ricco,
all'indirizzo www.scratchvideogame.com
PER SAPERNE DI PIÙ www.djhero.com www.comeswithmusic.com/italy
Foto: I TASTI I tre tasti sul piatto del giradischi servono per lo "scratching" e per gli effetti sonori speciali della
performance I CURSORI I cursori servono per compito fondamentale del "cross fading" tra un brano e l'altro
LA CONSOLE Lo strumento per suonare è simile ad un vero giradischi GLI ALTRI Per gli aspiranti divi da
discoteca ci sono "Dj Star" per Nintendo Ds e "Scratch", per Xbox e Ps3
VIDEOGIOCHI
9
22/11/2009
La Stampa
Pag. 29
ED. NAZIONALE
Un ex dj spiega perché il download fuori legge può rivoluzionare ilmondo dellamusica
MIRELLA SERRI
Ma che c... ti credi di fare?». No, proprio non te lo aspetti. Ti sei stravaccato in poltrona per ascoltare i brani di
«American Life», l'ultimo album di Madonna. Ma il ringhio dell'ex ragazza di Bay City - al quarto posto nella
classifica degli artisti con il più alto numero di dischi venduti nella storia della musica - ti colpisce nello
stomaco. Lei, Madonna, non si rassegna al fatto che tu vuoi privarla della sua miniera d'oro e, per contrastare
i furti via internet, ti ripaga della stessa moneta.
Ha inondato le reti peer-to-peer di musiche apparentemente tratte dal suo cd, ma in realtà di insulti diretti
contro chi vorrebbe farla franca con la sua musica consumata gratis. Uno a zero nella guerra con gli hacker
per la donna che ha venduto più di 420 milioni di copie? Macché. Lo sfogo a suon di parolacce è destinato a
diventare una canzone rimaneggiata dai ladroni di files e distribuita senza autorizzazione da parte della
cantante. E avrà pure una straordinaria affermazione. Questo estremo atto di furto digitale accadeva qualche
anno fa e non era una beffa solitaria, il gesto eversivo contro lo strapotere mercantile di Madonna. Era
l'arrembaggio di corsari dell'universo virtuale che sventolavano una dissacrante bandiera politico-culturaleesistenziale: «Pirata è bello».
A raccontarci la storia della pirateria e a sostenere che è destinata - in tanti campi: informatico,
dell'informazione, dei libri, dell'arte, dei videogame - a essere vincente, è Matt Mason in «Punk capitalismo.
Come e perché la pirateria crea innovazione» (Feltrinelli). Saggista che di ladrocini se ne intende - ha mosso i
primi passi lavorando come dj in una radio pirata londinese - ha dato alle stampe la nuova Bibbia per
manager e uomini d'affari, premiata da «BusinessWeek» e tradotta in dieci Paesi. Addio, dunque, alle
obsolete leggi sul copyright, è la tesi di Mason. Bene lo sapevano i grandi precursori di ladrocini come Andy
Warhol, che all'arte seriale e in copia aveva eretto un monumento nella sua Factory. Oppure come Richard
Hell, comandante della punk rock band «The Voidoids», che, a New York, tra gli anni 70 e 80, dette il via al
«do it yourself», unito al principio che l'assalto filibustiere alle opere rimixate era il giusto marchio del
successo.
Tutte le volte che regolamentazioni e pastoie soffocano l'economia arriva in sostegno la pirateria. E così, se il
mondo della musica e dello spettacolo è stanco e fiacco, si consolida la filosofia del prendi e scappa del rap o
di Mtv. Perché la pirateria non è solo prodotto artistico, ma è il business del nostro tempo (già nel XIX secolo i
Padri fondatori negli States ignorarono i brevetti e fecero man bassa delle invenzioni europee). Un altro
esempio? Occhio ai nuovi misteriosi marchingegni che gli ingegneri dell'università di Bath, in Gran Bretagna,
sperimentano da qualche anno. Sono all'opera con la stampante tridimensionale già usata da aziende come
Adidas, Timberland, Bmw e Sony. A breve i ragazzini indosseranno All Star di produzione propria
piratescamente confezionate. E il diritto di proprietà? Va a farsi benedire. Abolito non dall'assalto al Palazzo
d'inverno, ma dal fai da te e dal copia e incolla birbante.
VIDEOGIOCHI
10
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TRENT'ANNI DI FURTI CULTURALI
21/11/2009
Avvenire
Pag. 14
ED. NAZIONALE
NEW YORK. «Dopo aver promesso una nuova era di pace ed eguaglianza ed aver azzerato il Congresso e la
Costituzione, il presidente Obama revoca nel 2010 il diritto dei cittadini di possedere un'arma da fuoco. È la
rivoluzione». Comincia così «2011 : Obamàs Coup Fails», un discusso nuovo videogioco sul Web in cui si
ipotizza una ribellione in cui 20 milioni di «patrioti Usa armati» sono impegnati a sovvertire il governo del
«Socialista Obama» che si è proclamato «l'Imam perduto».
VIDEOGIOCHI
11
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Videogioco -choc ipotizza sul Web la rivoluzione Usa
22/11/2009
La Gazzetta dello Sport
Pag. 40
ED. NAZIONALE
La guerra dei videogiochi : lo storico personaggio debutta sulla Wii con la grafica in 2D
CARLO ANGIONI
d
L'idraulico più famoso e più ricco del mondo è appena ritornato. Super Mario, il baffuto ometto digitale nato
senza nome nel 1981, che in carriera ha venduto più delle popstar (218 milioni di videogame, che hanno
portato alla Nintendo 7 miliardi di dollari), è di nuovo nei negozi, per sbancare il ricchissimo mercato di
Natale. E non solo. Shigeru Miyamoto, l'ingegnere giapponese che, neoassunto dalla Nintendo, ha creato
l'eroe con la salopette blu e il cappello rosso, ne è sicuro, come ha detto qualche tempo fa: «Questo episodio
di Mario venderà, e continuerà a vendere anche dopo un anno dall'uscita».
Origini Per conquistare vecchi e nuovi fan, le storiche avventure di Super Mario (tanto famoso da essere il
primo videogioco a diventare film, nel 1993) debuttano sulla Wii, la console più innovativa, ma restano
incollate alle origini («Così cerchiamo l'equilibrio perfetto tra il passato e il presente dei videogame», ha detto
Miyamoto), visto che la grafica del videogioco - diversamente dalla tendenza inseguita da altri titoli del
momento - è a due dimensioni. In New Super Mario Bros. Wii, il gioco uscito venerdì in tutta Europa,
l'idraulico rotondetto nato per salvare la bella di turno dallo scimmione Donkey Kong (nel 1981 non era tanto
famoso da avere un videogame col suo nome) si ritrova in mezzo ai soliti guai: anche stavolta deve, cioè,
aiutare la principessa Peach del Regno dei Funghi, rapita per da Bowser, il re delle tartarughe da guerra,
cercando monete, stelline e funghetti.
Quattro In New Super Mario Bros. Wii c'è, però, una grande novità. Il baffuto Mario non sarà solo, ma potrà
essere «aiutato» da tre amici, cioè Luigi, il Toad blu o il Toad giallo: alla console, infatti, possono collegarsi in
contemporanea quattro persone che, grazie alle diverse funzioni del telecomando Wii, riescono a far
compiere ai personaggi evoluzioni mai viste: spostare una tavola in bilico, muovere la luce di una torcia,
spiccare il volo e fluttuare nell'aria. Non male.
Foto: s
Foto: POPSTAR ALL'ASTA
Foto: S
Foto: Il guanto di Jacko Il meglio dei memorabilia musicali in vendita. Ieri sera, all'Hard Rock Cafè di New
York, sono andati all'asta numerosi oggetti apparte- nuti ad Aero- smith, Paul McCartney, U2, Bob Dylan. Il
pezzo più ambito era però il guanto bianco di Michael Jackson usato nel 1983, quando fece per la prima volta
il moonwalk
Foto: Un Super Mario gigante: l'idraulico dei videogame è nato nel 1981 AFP
VIDEOGIOCHI
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Super Mario l'idraulico famoso torna indietro, ma guarda avanti
21/11/2009
Gazzetta del Sud
Pag. 11
ED. NAZIONALE
In un videogame le paranoie di destra contro Obama
Alessandra Baldini
NEW YORK
Glen Beck della Fox viene misteriosamente trovato morto dopo una «overdose di aspirina». I repubblicani
sono cacciati dal Congresso. Obama abolisce la Costituzione e si proclama "l'Imam perduto": un videogioco
online sfrutta negli Usa le paranoie della destra. «Dopo aver promesso una nuova era di pace ed eguaglianza
ed aver azzerato il Congresso e la Costituzione, il presidente Obama revoca il diritto dei cittadini americani di
possedere un'arma da fuoco. È la rivoluzione». Comincia così "2011: Obama's Coup Fails", il nuovo gioco
web in cui 20 milioni di «patrioti americani armati» sono impegnati a sovvertire il governo del «Socialista
Obama». Al giocatore è chiesto di unirsi ai ribelli per guidarli alla conquista del potere, ponendo fine all'era
del «collettivismo e della decadenza in cui sono piombati gli Usa». Il gioco è ospitato sul sito United States of
Earth: i suoi creatori scrivono che è soltanto «una forma di entertainment satirica e piena di azione» priva di
fini politici, ma aggiungono anche che «se gli avvenimenti continueranno sull'attuale solco, il colpo di stato
Obama 2011 potrebbe diventare davvero un capitolo oscuro nella storia americana». Secondo il giornale
Mother Jones il gioco non è necessariamente un complotto ordito dalla destra per far proseliti tra conservatori
anti-Obama: dietro il videogame si celerebbe un gruppo di newyorchesi simpatizzanti del candidato
repubblicano libertario Ron Paul che la prossima settimana, per dimostrare le loro antipatie bipartisan,
lanceranno "Ambush Bush", un videogioco anti-Bush. In "Obama Coup 2011" ci sono immagini che fanno
leva sulle viscerali idiosincrasie della destra: Joe Biden e Nancy Pelosi in catene. Sono gli stessi americani
che si ritrovano nei "tea parties", comizi di elettori radicali in cui sono state viste magliette con l'innocuo (in
apparenza) riferimento al salmo 109:8 della Bibbia e la scritta: "Pregate per Obama" sotto un paio di mani
giunte. È un messaggio in codice: una variazione sul tema "uccidete il presidente".
VIDEOGIOCHI
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Usa Si parla di un colpo di Stato
21/11/2009
Messaggero Veneto
Pag. 7
PORDENONE
Apriamo questo gradevole fine settimana di novembre occupandoci di quello che da molti è definito come il
dark side of life, ovvero quella realtà virtuale, tipica dei videogame, nella quale possiamo soddisfare lo
schizofrenico desiderio di avere una personalità multipla. A tal proposito, il titolo proposto oggi è "Assassin's
Creed 2", secondo capitolo della saga sviluppata dalla Ubisoft. Come nel primo episodio, anche Assassin's
Creed 2 ha due piani di lettura. Uno è ai nostri giorni, dove il conflitto fra le potenti e misteriose sette dei
Templari e degli assassini continua senza sosta. L'altra ci vede invece rivivere i ricordi di un assassino d'altri
tempi, Ezio Auditore, giovane di una nobile famiglia del Rinascimento fiorentino Ezio che si trova costretto a
passare dagli amori rubati e dalle scazzottate dell'adolescenza alla drammaticità di vendette e cospirazioni
che colpiranno i suoi cari. Proprio l'interazione fra l'alter ego e il background è uno degli aspetti più riusciti:
l'immedesimazione è totale e la vita della città ha un comportamento verosimile e dinamico. Rispetto al primo
capitolo, poi, la libertà di azione e di scelta di come risolvere le quest è aumentata notevolmente.
Christian Di Meo
VIDEOGIOCHI
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Assassin's Creed fa un'incursione nel Cinquecento
23/11/2009
Affari Finanza
Pag. 35
Il sito di gossip e gli industriali
GABRIELE DI MATTEO
Il sito di gossip trasgressivo Dagospia fondato da Roberto D'agostino , letto e temuto nel mondo del potere
economico, ha chiuso il contratto per la raccolta pubblicitaria con Web System, divisione dedicata ad Internet
di Il Sole 24 Ore System , concessionaria che raccoglie spazi per le testate confindustriali. L'operazione non
è semplice se non altro perché il web-advertising non cresce più come una volta. Come spiega Luca Paglicci
, responsabile di Web System, «c'è uno scollamento tra l'Italia e i Paesi anglosassoni. In Inghilterra il fatturato
del web ha superato quello della tv, in Italia invece la quota assegnata a Internet dalle aziende è davvero
molto bassa». Il connubio sembra un po' singolare: gli imprenditori sono infatti fra i più bersagliati dai gossip
del sito. La Vie en Rose cantata da Melanie Fiona fa da sfondo allo spot Martini diretto da Anthony Hoffman e
prodotto da Movie Magic che esce sui maggiori network televisivi e sul web. Il filmato è stato creato
dall'agenzia Armando Testa e protagonisti sono Thiago Alves , modello brasiliano visto sul palco dell'ultimo
Festival di Sanremo, e la splendida sudafricana Amber Arbucci . Il gigante dei videogame Activision-Blizzard
ha chiesto alla TBWA/Chiat/Day di Los Angeles una campagna multimediale per il lancio di "Call of Duty:
Modern Warfare 2." Si parla della più costosa campagna di tutti i tempi per un videogioco.
VIDEOGIOCHI
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La Gazzetta dello Spot
23/11/2009
Affari Finanza
Pag. 33
Nokia si arrende ai "signori" di Nintendo chiude la piattaforma di
videogame N-Gage
Il mondo dei giochi si sta spostando velocemente verso la mobilità. Il successo dell'iPhone come macchina
da gioco e il recentissimo arrivo sul mercato della nuova console portatile della Sony, la Psp Go, la prima
console portatile completamente priva di supporti, capace di scaricare i giochi unicamente dalla rete, hanno
aperto una stagione completamente nuova che potrebbe per molti versi rivoluzionare il mercato dei
videogame, nella quale addirittura un colosso come la Nintendo sembra avere qualche difficoltà a prendere le
misure. In questo scenario, che aveva visto tra i protagonisti della prima ora la Nokia, è arrivata qualche
giorno fa la notizia che la casa finlandese ha deciso di mettere fine al progetto NGage. N-Gage era nato
qualche anno fa come una console portatile integrata con la telefonia cellulare, ma la macchina non aveva
avuto una grande fortuna. Nella rivoluzione Internet di Nokia iniziata da qualche tempo, NGage era tornato in
scena, non più come macchina a se stante ma come piattaforma di download che consentiva agli utilizzatori
dei telefoni Nokia si scaricare giochi da usare sui telefonini. Ma anche questa nuova soluzione non è riuscita
a conquistare il grande pubblico restando un gadget per appassionati. Il problema è stato soprattutto quello
dei prezzi dei giochi, considerati da molti troppo elevati, ma anche quello della funzionalità di alcuni telefoni,
non particolarmente adatti a gestire la complessità di alcuni videogame. La crisi economica e i cattivi risultati
delle ultime trimestrali, hanno spinto l'azienda diretta da Olli Pekka Kallasvuo a rivedere la propria strategia e
in questa nuova fase il primo annuncio è stato proprio quello della chiusura del progetto. N-Gage resterà
comunque in parte disponibile e funzionante come catalogo giochi almeno fino a Settembre 2010 per poi
essere totalmente sostituito da Ovi Store, progetto che invece, soprattutto sul fronte della musica, sembra
continuare a crescere in maniera costante. L'ultima novità dal fronte musicale è della scorsa settimana,
quando Nokia ha mandato in streaming per la prima volta un intero concerto, quello di una delle più grandi
stelle planetarie del pop, Rihanna, che ha presentato in anteprima il suo nuovo album. (e.ass.)
Foto: Nella foto, il videogioco Fifa 2010, uno dei più popolari, che era venduto anche attraverso la piattaforma
N-Gage
VIDEOGIOCHI
16
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IL CASO
21/11/2009
D Repubblica
Pag. 102
N.672 - 21 NOVEMBRE 2009
Chi sta cantando?
Paolo Crespi
Non è per gioco che le star del pop si infilano nei videogame. Prendete Sims 3 Travet Adventures, ultima
incarnazione del titolo da 110 milioni di copie che simula in tutto e per tutto la vita reale. Artisti come Nelly
Furtado. Pixie Lott. i Broken Heart College vi si sono buttati subito: esserci, anche come avatar. da più
visibilità di tour e show televisivi. La speranza, poi. è che i ed musicali vendano almeno una frazione di quelli
per pc.
VIDEOGIOCHI
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SPIE VALORE D'USO MUSICA
20/11/2009
Torino7
Pag. 53
Libri in lingua e altro ancora
L'approccio è stato un po' lento. I ragazzi scrivono in redazione per avere la mia mail.
Visti i precedenti, il poeta che mi inviava poesie intitolate «Ode alla patata», il fisico che mi insultava per aver
scherzosamente citato la quarta dimensione nella recensione di un videogame e l'ormai mitico «masochista
svizzero» che, tralasciando il suffisso Web, si era concentrato unicamente sul Mistress, capirete che dopo
cotanti antefatti la redazione evita, accuratamente, di diffondere la mia mail, ma mi gira la loro.
Andrea si identifica come l'admin di una community di videogiocatori, http://oostyle.net e mi chiede se può
intervistarmi per il sito. O.O. One Obsession si definisce come una Co.Ommunity. o.O è il TAG, ma anche il
nome dell'entità che raccoglie tutti i membri della Co.Ommunity che vengono definiti come un «o.O».
«Seriously for fun» è uno dei loro motti preferiti, soprattutto quando affrontano tornei, sfide, ClanWar e raid.
o.O Style all'inizio usava il termine per identificare solo il loro modo di giocare: «in stile ed allegria», ma presto
scoprirono che ben descriveva il modo di stare insieme nella community. E per entrarne a farne parte bisogna
possedere questo unico requisito: «tanta voglia di divertirsi insieme e con stile». Solo questo, niente obblighi
né limitazioni nel gioco, tra amici, nel tempo libero passato insieme su internet. La Co.Ommunity non ha
velleità di professionismo o eccellenza nelle classifiche, di conquista del mondo o di masse di navigatori. o.O
si propone come modo maturo, autoironico e spensierato di vivere la comune passione per il videogioco in
quella mezz´oretta ritagliata tra incombenze domestiche, problemi lavorativi, famiglia o figli. Appena letto
l'intento, sorrido. Mai e poi mai mi è capitato di imbattermi, sia in rete sia dal vivo, in una comunità di
videogiocatori così aperta e rilassata. Poi rifletto, avendo incontrato nel giorni di View Conference Andrea
l'admin e Federico il tecnico, da loro non potevo aspettarmi altro.
Giocatori torinesi e piemontesi di World of Warcraft, StarCraft II, StarCraft III, Hattrick, diventate anche voi un
«o.O», con un moto di campanilismo entrate nella Co.Ommunity, sono sicura che troverete uno spazio
accogliente. E per finire volevo scusarmi con tutti gli «o.O» e con tutti i giocatori di StarCraft in generale per
aver scambiato il gioco con un nuovo tipo di sottiletta. Cosa posso dirvi... non tutti i gusti sono al formaggio.
E' nato a Torino un nuovo sito di e-commerce, che propone la vendita on line di libri in cinque lingue: inglese,
francese, tedesco, spagnolo e italiano. TocTocBook ha un catalogo di oltre un milione di titoli e permette agli
utenti di visionare e acquistare migliaia di prodotti delle case editrici straniere più prestigiose. Un catalogo
ricco di favole, giochi, racconti, romanzi e fumetti, album da colorare acquistabili al prezzo di un settimanale e
romanzi in lingua originale. Sul sito oltre ai libri, anche tante idee regalo per adulti e bambini. Inoltre nella
sezione «Date & Ricorrenze» c'è la possibilità di registrare le date più importanti che TocTocBook penserà a
ricordare per tempo.
VIDEOGIOCHI
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IL SITO DELLA SETTIMANA - Web MISTRESS DI ALESSANDRA C
19/11/2009
Fox Uomo
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N.12 - DICEMBRE 2009
«Per essere memorabile deve coinvolsero»
Alessandro De Michele
Lead designer della Bioware, Mike Laidlaw ha firmato il nuovo "Dragon Age: Origins". Un kolossal fantasy
che sta facendo gridare al miracolo tanto i fan quanto gli addetti ai lavori. Quali sono le ragioni del successo
di giochi "cinematografici" come "Dragon Age" e "Mass Effect" (altro titolo Bioware, ndr)? Per dirla in breve,
alla gente piacciono le storie. Il videogame può essere tecnicamente perfetto, ma per renderlo un'esperienza
davvero memorabile ci vogliono una trama e dei personaggi che contribuiscano a creare un mondo di cui
anche il giocatore inizia a far parte. Tanto che gli sembra di avere a che fare con persone reali e non con
personaggi digitali. Quali sono gli ingredienti di un buon kolossal videogame? Il fattore chiave è il ritmo. Man
mano che si prosegue nella storia, il giocatore ha bisogno di imparare nuove cose, di acquisire nuove abilità,
trovare nuove location da esplorare. Tutto questo a un ritmo tale che si senta sempre spinto a proseguire
nella trama. Come mai questo tipo di giochi sono quasi sempre ambientati nel futuro o in mondi fantasy?
Credo perché l'obiettivo è far sì che il giocatore interpreti qualcuno di completamente diverso da se stesso.
C'è poi il fascino dell'ignoto e dell'esplorazione di un mondo sconosciuto, che rende il tutto ancora più , j
avvincente. _ - Quale sarà il futuro dei kolossal ^ videogame? Le persone prediligeranno sempre di k più quei
prodotti che sono in grado 1 di offrire delle esperienze di gioco quanto più coinvolgenti possibili. L'unico modo
per ottenere questo ' risultato è aumentare sempre : di più il grado di interattività. ; Perché più i giocatori
saranno if coinvolti nella storia e potranno 1 influenzarne le vicende, più si i- sentiranno davvero parte del
VIDEOGIOCHI
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L'esperto
19/11/2009
Fox Uomo
Pag. 44
N.12 - DICEMBRE 2009
le AVVENTURE DIGITALI NON HANNO NULLA DA INVIDIARE AI FILMONI HOLLTWOODIANI
ideogiochi tutti muscoli e niente cervello, dove la preoccupazione principale è scegliere l'arma giusta per
liquidare orde di alieni inferociti? Non che siano malaccio, per carità. Ma volete mettere con i kolossal
videogame? Quelli, per intenderci, che condiscono l'azione con una storia avvincente infarcita di colpi di
scena ed effetti speciali. Proprio come un film ad alto budget. Saghe ormai classiche come "Final Fantasy",
"Metal Gear", "Tomb Raider", "Resident Evil" e "Halo", ma anche novità come "Mass Effect", "Dragon Age:
Origins", "Dante's Inferno" "Uncharted". MERCATO ESPLOSIVO Figure profes sionali come quella del regista
e dello sceneggiatore, un tempo appannaggio di cinema e tv, ,~> sono ricercatissime dall'industria dei
videogiochi, il cui fatturato ha ormai doppiato quello del grande t, schermo. Lo sanno bene registi come
George Lucas / ("Guerre stellari"), Steven Spielberg ("Indiana Jones") e Peter Jackson ("II signore degli
anelli"), che da tempo tengono un piede nel digitai entertainment. E ancora meglio lo sanno in casa Bioware,
leggendaria software house canadese specializzata nello sviluppo di kolossal videogame. MASS EFFECT 2
II primo capitolo di questa saga fantascientifica nel 2007 è stato nominato «gioco dell'anno» dal "New York
Times". Questo è il sequel, in uscita a gennaio per pc e X360 UNCHARTED 2 Sottotitolo: "II covo dei ladri".
Sequel delle avventure del cacciatore di tesori Nathan Drake. Riuscirà a risolvere il mistero di Marco Polo?
Disponibile per Ps3 BATMAN: ARKHAM ASYLUM Un'avventura dark e violentissima in cui il giocatore veste i
panni di uno dei più popolari eroi del cinema e dei fumetti. Disponibile per Ps3, X360 e pc DRAGON AGE:
ORIGINS Sesso, violenza e tradimento. Sono gli ingredienti di questa avventura fantasy. L'obiettivo è
bloccare l'avanzata del Blight, un misterioso male che sta contagiando il mondo. Disponibile per pc, X3Ó0 e
Ps3
Foto: DANTE'S INFERNO
Foto: ARTHUR ɣA DI MALTAZARD
Foto: L'Inferno in questione è quello descritto nelli "Divina Commedia". Ma Dante Alighieri non fa il poeta,
bensì guerriero! Disponibile i da febbraio per Ps3, Psp e X360
Foto: Avventura ispirata al secondo film trilogia Arthur e i Minimei " dirett Besson. Disponibile per W i i , Ds, l
VIDEOGIOCHI
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kolossal videogame
20/11/2009
Prima Comunicazione
Pag. 48
N.400 - NOVEMBRE 2009
Le affissioni virtuali di Lottomatica
Nuova frontiera per la pubblicità on line, più precisamente per il cosiddetto in game advertising. L'iniziativa è
della Lottomatica, che ha deciso di pubblicizzare il suo poker on line nei videogiochi della Xbox Live, servizio
della Microsoft che permette a più utenti Internet di giocare contemporaneamente. Per un mese, fino al 26
novembre, decine di migliaia di persone che giocano on line a 'Pro Evolution Soccer 2009', a 'Guitar Hero
World Tour', a 'P rototype ' e a 'Spider Man: Web of Shadows', solo per citare i videogiochi più diffusi, si
vedranno scorrere sul video cartelloni e affissioni pubblicitarie virtuali di Poker Club, la piattaforma per il poker
on line di Lottomatica. La campagna ha richiesto un investimento di circa 50mila euro. La realizzazione
grafica è stata curala dall'agenzia Dmc del Gruppo FullSix.
VIDEOGIOCHI
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fatti & flash
20/11/2009
Pc World Italia
Pag. 147
N.218 - OTTOBRE 2009
DOOM è stato l'epicentro di un terremoto per l'embrionale industria dei videogiochi, un momento di perfetta
convergenza fra innovazione grafica e tecnologica in cui i videogame hanno dimostrato di poter raggiungere
livelli artistici senza precedenti. L'influenza di DOOM su ogni gioco presente, passato e futuro, è ben
percepibile ancora oggi, e non solo sul genere degli sparatutto in prima persona, verso cui il titolo id Software
ha rappresentato una sorta di piedistallo. La rivoluzione di DOOM è stata quella di far diventare il giocatore il
vero eroe della storia, e non un semplice osservatore. Ambientato in uno scenario horror-fantascientifico
senza precedenti, la carta vincente di DOOM risiedeva nella visuale in prima persona, complice un'atmosfera
minacciosa che ha fatto da pioniere a più o meno ogni survival horror in circolazione oggi. È vero, tutti sanno
che è stato Wolfenstein 3D il primo, grande gioco ad adottare il punto di vista dell'eroe, ma DOOM ha
intessuto una grandiosa tela artistica di luci e suoni, grafica e colori, in una maniera forse più vicina a un film
che a un videogioco. Prima di DOOM, il concetto di gameplay consisteva nel bombardare il giocatore di orde
di nemici dotati di pattern prefissati da memorizzare e sfruttare. In DOOM, per la prima ta dobbiamo fare i
conti con alieni minacciosi dalle intelligenze sviluppate (almeno per l'epoc; che ci inseguono ovunque pur di
farci la pelle, così come è impagabile il vedere due mostri che, colpendosi per errore fra di loro, iniziano ad
attaccarsi a vicenda. Tutto questo senza contare che gli stessi livelli di gioco, con le loro trappole e i loro
passaggi segreti, finivano per diventare loro stessi dei temibili nemici. Ma DOOM ha rappresentato una vera
rivoluzione anche in altri rami. È lui, infatti, l'inventore del multiplayer online. Ed è stato il primo titolo a
introdurre il concetto di shareware nella distribuzione videoludica, quella filosofia "prova prima di comprare"
così tipica anche oggi nei giochi disponibili tramite Xbox Live e PlayStation Network. Nessun gioco ha
apportato una tale quantità di linfa vitale al mondo dei videogame, e DOOM ha avuto l'onore di fare da stella
cometa a un'industria videoludica in espansi* questo incoroniamo DOOM come il gioco più innovativo della
storia dei videogiochi!
VIDEOGIOCHI
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D00M
20/11/2009
Pc World Italia
Pag. 140
N.218 - OTTOBRE 2009
Direttamente dal forum di Gamestar.it, ecco il parere degli appassionati sui giochi che hanno fatto la storia dei
videogame. Un po' mi dispiace per l'assenza di titoli come Fallout, Baldur's Gate, Diablo, Carmageddon o
Myst... ma mi trovo comunque abbastanza d'accordo con questa classifica. (Erih85) >» Sono d'accordo con
voi, avrei aggiunto soltanto Staici-aft alla lista, gioco che ha fatto la storia degli strategici e che ancora oggi,
dopo oltre 10 anni, si gioca. Bei tempi, sembra ieri quando giocavo a Doom. (nicchio89) • Metal Gear Solid
non è sul podio? Ha rivoluzionato un genere, ha dato nuovi input per i videogiochi, ed era qualcosa di mai
visto, graficamente all'avanguardia (era il 1998). Signori, è un capolavoro, altro che quinto posto! (fleboman) •
Nel 1997, insieme a Resident Evil, uscì il gioco che cambiò per sempre il gioco d'azione insieme a Metal
Gear, ed è Tomb Raider. È inaccettabile la sua assenza in questa classifica! (auron307) • lo avrei inserito
Max Payne e Gears of War. Se non hanno fatto la storia loro... (angstema) • D'accordo con Doom, ma in
classifica doveva esserci anche Quake III Arena. (Funaz) • Per quanto mi riguarda c'è un unico errore
grossolano: Street Fighter II, il titolo che negli anni 90 ha completamente rivoluzionato il genere dei
picchiaduro, secondo me merita assolutamente il podio. (Jacoshot) Commenta anche tu! Vai a
www.aamestar.it
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IL PARERE DEGLI APPASSIONATI
23/11/2009
Trade Consumer Electronics
Pag. 62
OTTOBRE 2009 - TOP SELLER
Titolo ufficiale del film d'animazione che uscirà al cinema nel periodo natalizio. Il videogioco, che sarà lanciato
il 19 novembre, riprende i momenti chiave della storia e propone diversi stili di gioco, trasportando il giocatore
nel magico mondo di Tiana, la nuova eroina Disney. La versione per Wii, adatta alla famiglia, comprende oltre
30 mini-giochi con diversi livelli e difficoltà, e mette alla prova la memoria, i riflessi e la velocità di quattro
giocatori. Nell'edizione per DS invece le giovani giocatrici potranno scegliere varie modalità di gioco
(l'avventura, i minigiochi e gli enigmi) e interagire con i personaggi del film. • Videogioco ufficiale
dell'omonimo film Disney • Oltre 30 mini-giochi nella versione Wii • Varie modalità di gioco nella versione DS
VIDEOGIOCHI
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LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO Game
23/11/2009
Trade Consumer Electronics
Pag. 106
OTTOBRE 2009
Gameloft, uno dei maggiori produttori e sviluppatori di videogiochi mobile, ha venduto oltre 6 milioni di giochi
tramite il servizio App Store. Attualmente il catalogo App Store di Gameloft vanta un totale di 35 titoli, di cui
18 sono entrati nelle classifiche dei 10 migliori titoli in tutto il mondo, portando il sistema operativo di iPhone a
essere la piattaforma principale per Gameloft. «Dalmodello distributivo alla tipologia di giochi disponibili. l'App
Store ha rivoluzionato completamente il modo in cui i videogiochi portatili sono giocati, percepiti e ricevuti dall
'utente», ha dichiarato Michel Guillemot, presidente e CEO di Gameloft. «Fin dall'inizio abbiamo adottato una
duplice strategia: offrire una linea aggressiva di giochi di qualità e rispondere in tempo reale alle necessità del
consumatore. Con oltre 6 ì milioni di titoli venduti, questa si è di- 'mostrata sicuramente una strategia vin- ".
cente». Tra i titoli più venduti del 2009 ci i sono Gangstar: West Coast Hustle, NFL 2010 (USA e Canada),
Guitar Rock Tour 2, The Oregon Trai!: Avventura nel West, Rea! Tennis 2009, Let's Golf!, Assassin's Creed Altair's Chronicles, UNO e Terminator Salvation.
VIDEOGIOCHI
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GAMELOFT A QUOTA 6 MILIONI SU APP STORE
23/11/2009
Trade Consumer Electronics
Pag. 106
OTTOBRE 2009
II Gruppo francese Vivendi ha chiuso il primo semestre dell'anno fiscale lo scorso 31 giugno facendo
registrare entrate complessive pari a 13,178 miliardi di euro, in crescita del 17%, e profitti netti pari a 1,467
miliardi di euro, in crescita dello 0,9% (+8,1% nel secondo trimestre). Con un fatturato pari a 1,493 miliardi di
euro, la divisione Activision Blizzard pur non essendo una delle più grandi del gruppo (dal punto di vista del
fatturato valgono di più SFR, Universal Music Group e Canal+ Group), la divisione dedicata al publishing di
videogiochi si è dimostrata fondamentale per la crescita delle entrate e soprattutto dei profitti ante-imposte
(EBITA), facendo registrare vendite complessive in crescita del 236% ed EBITA a +305%, pari a 373 milioni
di euro. Naturalmente questi risultati sono da attribuire la contabilizzazione dell'avvenuta fusione tra Vivendi
Games e Activision, e alla conseguente creazione di Activision Blizzard (che è oggi al 56,06% di proprietà di
Vivendi), che ha di fatto più che triplicato il fatturato games della singola Vivendi Games pre-fusione. I risultati
di Activision Blizzard, che è oggi il più grande publisher di videogiochi al mondo, sono comunque superiori
alle previsioni sia per vendite che per profittabilità e l'azienda attribuisce il successo in particolare ai titoli
Guitar Mero World Tour (Red Octane), Cali of Duty World at War (Activision Publishing) e World of WarCraft
(Blizzard). Per la fine dell'anno fiscale 2009 (che coincide con il 2009 solare), Activision Blizzard prevede di
fatturare tra i 4,5 e i 4,8 miliardi di euro, grazie ai lanci di Modern Warfare 2, Guitar fiero 5, DJ Mero, Band
Mero e Tony Hawk: RIDE.
VIDEOGIOCHI
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SEMESTRALE VIVENDIA + 1 7 %
22/11/2009
08:47
La Stampa Web
Sito Web
Per i «ladri» di diritti gli insulti di Madonna
MIRELLA SERRI
TORINO
«Ma che c... ti credi di fare?». No, proprio non te lo aspetti. Ti sei stravaccato in poltrona per ascoltare i brani
di «American Life», l'ultimo album di Madonna. Ma il ringhio dell'ex ragazza di Bay City - al quarto posto nella
classifica degli artisti con il più alto numero di dischi venduti nella storia della musica - ti colpisce nello
stomaco. Lei, Madonna, non si rassegna al fatto che tu vuoi privarla della sua miniera d'oro e, per contrastare
i furti via internet, ti ripaga della stessa moneta.
Ha inondato le reti peer-to-peer di musiche apparentemente tratte dal suo cd, ma in realtà di insulti diretti
contro chi vorrebbe farla franca con la sua musica consumata gratis. Uno a zero nella guerra con gli hacker
per la donna che ha venduto più di 420 milioni di copie? Macché. Lo sfogo a suon di parolacce è destinato a
diventare una canzone rimaneggiata dai ladroni di files e distribuita senza autorizzazione da parte della
cantante. E avrà pure una straordinaria affermazione. Questo estremo atto di furto digitale accadeva qualche
anno fa e non era una beffa solitaria, il gesto eversivo contro lo strapotere mercantile di Madonna. Era
l'arrembaggio di corsari dell'universo virtuale che sventolavano una dissacrante bandiera politico-culturaleesistenziale: «Pirata è bello».
A raccontarci la storia della pirateria e a sostenere che è destinata - in tanti campi: informatico,
dell'informazione, dei libri, dell'arte, dei videogame - a essere vincente, è Matt Mason in «Punk capitalismo.
Come e perché la pirateria crea innovazione» (Feltrinelli). Saggista che di ladrocini se ne intende - ha mosso i
primi passi lavorando come dj in una radio pirata londinese - ha dato alle stampe la nuova Bibbia per
manager e uomini d'affari, premiata da «BusinessWeek» e tradotta in dieci Paesi. Addio, dunque, alle
obsolete leggi sul copyright, è la tesi di Mason. Bene lo sapevano i grandi precursori di ladrocini come Andy
Warhol, che all'arte seriale e in copia aveva eretto un monumento nella sua Factory. Oppure come Richard
Hell, comandante della punk rock band «The Voidoids», che, a New York, tra gli anni 70 e 80, dette il via al
«do it yourself», unito al principio che l'assalto filibustiere alle opere rimixate era il giusto marchio del
successo.
Tutte le volte che regolamentazioni e pastoie soffocano l'economia arriva in sostegno la pirateria. E così, se
il mondo della musica e dello spettacolo è stanco e fiacco, si consolida la filosofia del prendi e scappa del rap
o di Mtv. Perché la pirateria non è solo prodotto artistico, ma è il business del nostro tempo (già nel XIX
secolo i Padri fondatori negli States ignorarono i brevetti e fecero man bassa delle invenzioni europee). Un
altro esempio? Occhio ai nuovi misteriosi marchingegni che gli ingegneri dell'università di Bath, in Gran
Bretagna, sperimentano da qualche anno. Sono all'opera con la stampante tridimensionale già usata da
aziende come Adidas, Timberland, Bmw e Sony. A breve i ragazzini indosseranno All Star di produzione
propria piratescamente confezionate. E il diritto di proprietà? Va a farsi benedire. Abolito non dall'assalto al
Palazzo d'inverno, ma dal fai da te e dal copia e incolla birbante.
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Trent'anni di furti culturali
21/11/2009
La Stampa Web
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Delude le aspettative "Dj Hero", mentre crescono le vendite dei dischi neri. Riusciremo mai a capire dove
stiamo andando?
Due interessanti articoli, pescati nel magma delle ultime 48 ore. Entrambi sono relativi al mercato degli Stati
Uniti, ma offrono spunti di analisi indicativi anche per chi vive, ascolta e lavora al di qua dell'Atlantico:
- Dj Hero , il nuovo videogioco con cui Activision sperava di bissare il successo della popolare saga di Guitar
Hero ha venduto nel mese di ottobre solo 123,000 copie. Molte meno delle attese, anche di quelle più
pessimistiche. Ars Technica cerca di spiegare il perchè.
- Variety pubblica l'ennesimo articolo sulla rinascita del vinile, che conquista nuovi estimatori anche tra le
fasce più giovani di appassionati.
Come interpretare queste due notizie che, intrecciate, sembrano ribaltare tutto quanto si è detto negli scorsi
anni sul cambiamento dell'industria musicale, sulla crescente importanza dei videogiochi e sulla morte del
disco fisico?
Semplice: cercando di non trarre conclusioni definitive. E accettando l'idea che quello in cui viviamo è un
mondo complesso, che procede per scossoni e dove i consumatori sono delle creature molto meno
prevedibili (e dunque generalizzabili e intercettabili) che in passato. Anche perchè sono creature che hanno a
disposizione un ventaglio molto più ricco di possibilità tra cui scegliere. E questo fa sì che spesso possano
ritrovarsi a seguire dei comportamenti bizzarri, che vanno contro a qualsiasi teoria digitale e analogica,
semplicemente perchè li ritengono i più adatti e rispondenti alle loro esigenze del momento.
Persino il sottoscritto, che da cinque anni buoni vive ormai una sorta di dorata dipendenza dai lettori MP3,
quest'anno ha scoperto per la prima volta in vita sua l'ebbrezza di acquistare e ascoltare qualche vinile. In un
caso, addirittura arrivando trafelato in un negozio nei pressi della Mole, a Torino, verso l'ora di chiusura, dopo
aver parcheggiato in modo piuttosto creativo, con l'ansia di mettere le mani su un disco che già da settimane
girava tranquillamente sull'iPod. Per quale ragione? Sarebbe interessante conoscere la risposta, ma non si
va al di là di un banale: è così. A differenza di altri innumerevoli album, quello lì ( Backspacer dei Pearl Jam)
volevo averlo in vinile.
Con i videogiochi, seppur partendo da un altro punto di vista, il discorso non è poi tanto diverso. Il pubblico
evidentemente non ha deciso di comprare in massa qualsiasi titolo in uscita sul mercato, solo perchè Guitar
Hero e Rock Band hanno avuto successo. I riflessi pavloviani del consumatore ci sono ancora, ma sono
molto più rari, personalizzati e difficili da localizzare. Elogiandone la qualità, l'articolo di Ars Technica cerca di
spiegare perchè Dj Hero non abbia (ancora?) incontrato il successo del pubblico. Forse un prossimo gioco,
nel 2010, farà il botto. E i vinili rallenteranno. Per poi riprendere. Chissà.
E' una verità banalissima ma sempre più scolpita nell'epoca in cui viviamo: oggi comprendere il mercato
musicale e agire di conseguenza è molto più difficile che in passato. Ci sono studenti minorenni che
scaricano tonnellate di terabyte digitali gratuiti per poi spendere trenta dollari per dieci canzoni sul vinile, un
formato analogico che tutti davano per spacciato vent'anni fa e che gli studenti in questione spesso non
possono neanche ascoltare perchè non hanno un piatto dove farlo girare. E quindi lo tengono lì, magari
affianco alla chitarrina di plastica di Guitar Hero . Non deve essere facile, per esperti di marketing e
imprenditori, gestire la complessità del presente e cavarne fuori un business. Deve essere una gran bella
sfida quotidiana.
VIDEOGIOCHI
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Per un videogioco che scende, c'è il vinile che sale
20/11/2009
17:05
Virgilio.it
Sito Web
(ANSA) - NEW YORK, 20 NOV - 'Obama revoca nel 2010 il diritto degli americani di possedere un'arma da
fuoco ed e' la rivoluzione'. Ma e' solo un videogioco . E' '2011: Obama's Coup Fails', il videogioco -ospitato
sul sito United States of Earth (http://usofearth.com/)- che sfrutta le paranoie della...
(ANSA) - NEW YORK, 20 NOV - 'Obama revoca nel 2010 il diritto degli americani di possedere un'arma da
fuoco ed e' la rivoluzione'. Ma e' solo un videogioco. E' '2011: Obama's Coup Fails', il videogioco -ospitato sul
sito United States of Earth (http://usofearth.com/)- che sfrutta le paranoie della destra e in cui si ipotizza una
ribellione di 20 milioni di 'patrioti armati' impegnati a sovvertire il governo del 'Socialista Obama'. I suoi
creatori puntualizzano: 'E' solo un gioco..., ma non si sa mai'.
VIDEOGIOCHI
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Usa:colpo di stato,ma e' videogioco
20/11/2009
Rolling Stone
Pag. 167
N.73 - NOVEMBRE 2009
Un piccolo gioiello
Cresce la saga di Batman. E ha classe da vendere
MATTEO BORDONE
I CATASTROFICI E LE CATASTROFI SONO sempre in agguato, anche nel mondo dei videogiochi. Il ramo
dell'industria dell'intrattenimento che più di tutti è legato al progresso tecnologico, dove le novità sono sempre
fisiologicamente necessarie, soffre dello stesso male che affligge un po' tutti: la paura del futuro. Quando
presentarono le console di nuova generazione (qualche anno cronologico e alcuni secoli videoludici fa) si
dissero meraviglie delle macchine, ma ben presto si constatò che ormai era tutto finito. Si ripetè che il
mercato sarebbe rimasto in mano solo a grandi produttori, grandi colossi con titoloni che richiamano
abbastanza pubblico per ammortizzare investimenti ingigantiti dalle nuove tecnologie. Sarebbe stata la fine
dei giochi indipendenti, della creatività dei nerd, la fine di tutto. Praticamente l'apocalisse: gli uragani e le
cavallette avrebbero certamente spazzato via tutte le idee giovani e rivoluzionarie, invise ai matusa e al
governo. Invece. Invece c'è Batman: Arìtfiam Asylum, gioiello programmato da una ballotta di londinesi che
risponde al nome di Rocksteady. E cosa avevano fatto quelli di Rocksteady prima che Warner e Eidos li
tirassero in mezzo per aggiungere un pezzo alla saga di tìatman? Praticamente niente, nada, nix. Il risultato
qual è? Il risultato è che mai prima d'ora un fumetto e il suo immaginario erano finiti in un videogioco in
maniera così completa, soddisfacente e stilosa. Perché quello che fa di Batman: Arì^ham Asylum un gioco da
far cadere la mascella è la classe che lo pervade in ogni aspetto, la sua orgogliosa aspirazione al classico. La
storia racconta di Joker che viene portato sull'isola-carcere di Arkham, al largo di Gotham. Batman, che l'ha
catturato, non si fida: lo stronzone sorridente si è fatto prendere senza opporre abbastanza resistenza perché
ci si possa fidare. Ovviamente, appena ne ha l'occasione, Joker si impadronisce delle carceri, piega i detenuti
al proprio volere, giostra i secondini, rapisce il personale e scatena i vari mostri che nell'isola sono già
rinchiusi. L'azione è in terza persona, e prevede che si vada serenamente in giro per l'isola, all'aperto e in
interni, armati di una serie di affari che aumentano e si perfezionano nel corso del tempo. In qualsiasi
momento, poi, si può attivare una visione a raggi x, che permette di vedere i nemici come scheletri, e trovare
botole e passaggi segreti. Batman è un po' mastello, per così dire, ma funziona anche in questa versione
muscolare. Ogni azione, comprese quelle gustose in cui, di nascosto, si devono neutralizzare
silenziosamente le sentinelle calandosi dall'alto, si svolge con la grazia di un atterramento di aikido. Lo
svolgimento è complesso senza essere astniso, ricco senza stomacare, fluido e necessariamente incanalato
senza dare la sensazione del film con joypad, in cui fai quello che ti dicono fino alla fine. Ma dove il gioco si
supera letteralmente è nei livelli che hanno per protagonista lo Spaventapasseri: la manifestazione delle
paure ancestrali di Batman vive in un mondo sospeso e terribile, un abisso della mente dove il nostro deve
affrontare fisicamente il proprio delirio. Insomma, senza scomodare Heath Ledger e Christian Baie, senza
trucchetti, solo con lo stile e le capacità, si può fare il miglior Batman di sempre. Altro che cavallette.
VIDEOGIOCHI
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N.12 - DICEMBRE 2009
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record. www.renault.it Carnet calcolatrice Per farei conti sui consumi della vostra Sandero e controllare il
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SHOPPING > I REGALI PER L'AUTOMOBILISTA
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