PSICOLOGIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA DELL’HANDICAP Dott. ssa Chiara Trubini QUALI DIFFICOLTA’ A SCUOLA? Classificazione delle malattie e delle conseguenze Eziologia DA Patologia Manifestazione clinica ICD A ICIDH ( (1980) ) Malattia, Infortunio, Malformarzione Menomazione Perdite o anormalità transitorie o permanenti (a livello organico): •MOTORIO •VISIVO Disabilità Restrizione o carenza della capacità (funzionali) di svolgere un’attività quotidiane secondo “norma” Svantaggi ( (Handicaps) ) Condizione svantaggio vissuta in conseguenza menomazione/disabilità che limita/impedisce possibilità ricoprire un ruolo sociale (gruppo sociale e aspettative) •UDITIVO •ORGANICHE Soresi (1998) DISABILITA’ INABILITA’ ABILITA’ DISABILITA’ SOGGETTIVA PROBLEMI … OGGETTIVA HANDICAP 1. HANDICPA SOLO SE MENOMAZIONI O DISABILITA’ 2. SVATAGGIO VISSUTO 3. LEGATO A ASPETTATIVE DI AMBIENTE SOCIO-CULTURALE 4 DISCREPANZA TRA EFFICIENZA (COMPONENTE PERSONALE) E 4. ASPETTATIVE DI EFFICIENZA (COMPONENTE SOCIALE) Classificazione delle componenti della salute Da ICDH a ICF (2001) ( ) Soresi (2007) M d ll bioModello bio bi -psico psicoi -sociale i l Conditioni di salute (disturbo/malattia) Funzioni e p strutture corporee (Menomazione)) (Menomazione Fattori Ambientali Attività (Limitazio-((Limitazio ne) Partecipazione ((Restrizione)) Fattori Personali Struttura ICF Parte 2: Fattori Contestuali Parte 1: Funzionamento e disabilità Funzioni e Strutture p Corporee Cambiam. Funz ioni Funz.ioni Corporee Cambiam. Strutture Corporee li ll livello item: 1° 2° 3° 4° li ll livello Item: 1° 2° 3° 4° Classificazione Attività e Partecipazione Fattori Ambientali Capacità Performance Facilitatore/ Barriera li ll livello Item: 1° 2° 3° 4° Ii ll Iivello item: 1° 2° 3° 4° li ll livello Item: 1° 2° 3° 4° Parti Fattori Personali Componenti p Costrutti/ qualificatori Domini e categorie ai diversi livelli OMS, 2001 Componenti p dell’’ ICF dell Funzioni u o & Strutture Corporee Cambiamenti in funzioni e strutture t tt Attività tt tà & Partecipa-Partecipa zione Fattori Ambientali Capacity Barriere Performance Facilitatori OMS, 2001 Funzioni e Strutture Corporee Funzioni mentali Strutture del sistema nervoso Funzioni sensoriali e dolore Occhio, orecchio e strutture correlate Funzioni della voce e dell’eloquio Strutture coinvolte nella voce e nell’eloquio Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell‘apparato dell apparato respiratorio Strutture dei sistemi cardiovascolare, immunologico e dell’apparato respiratorio Funzioni dell‘apparato digerente e dei sistemi metabolico e endocrino Strutture correlate all’app. digerente e ai sistemi metabolico e endocrino F Funzioni i i genitourinarie it i i e riproduttive i d tti Strutture St tt correlate l t all sistema i t genitourinario e riproduttivo Funzioni neuromuscoloscheletriche e correlate al movimento Strutture correlate al movimento Funzioni della cute e delle strutture correlate Cute e strutture correlate OMS, 2001 Attivitàà e Partecipazione Attivit 1 Apprendimento e applicazione delle conoscenza 2C Compiti iti generalili e richieste i hi t 3 Comunicazione 4 Movimento 5 Cura della propria persona 6 Attività domestiche 7 Interazioni I t i i interpersonali i t li 8 Attività di vita fondamentali 9 Vita sociale, civile e di comunità OMS, 2001 Fattori ambientali 1 Prodotti e tecnologie 1. 2. Ambiente naturale e cambiamenti effettuati dall’uomo 3. 3 Relazioni e sostegno sociale 4. Atteggiamenti, gg , valori,, convinzioni 5. Servizi, sistemi e politiche OMS, 2001 Fattori Contestuali Persona à à à à à à à à à genere età altre condizioni di salute capacità di adattamento background sociale educazione professione esperienze passate Stile del carattere Ambiente ÃProdotti ÃAmbiente prossimo ÃIstituzioni ÃNorme sociali ÃAmbiente culturale ÃAmbiente A bi t costruito t it ÃFattori politici ÃAmbiente naturale OMS, 2001 Modello medico versus Modello sociale Problema PERSONALE vs Problema SOCIALE cura medica vs integrazione sociale trattamento individuale vs azione sociale aiuto professionale vs responsabilità individuale & collettiva intervento sulla persona vs modificazione ambientale politica sanitaria vs politiche adattamento individuale vs cambiamento sociale OMS, 2001 Funzionamento Umano vs mera disabilità Funzioni Corporee vs menomazion menomazionii Strutture Corporee p vs menomazion menomazionii Attività Partecipazione vs limitazioni dell’attività vs handicap OMS, 2001 DiversDivers -abilità? Bisogni educativi speciali? Bisogni educativi speciali SENZA DIAGNOSI CON DIAGNOSI ICDICD -10 (ICDIDH (ICDIDH--2) dell’OMS & DSMIV dell’APA RITARDO MENTALE Quantitativo Ritardo mentale Funzionamento intellettivo al di sotto della media (70) Compare prima dei 18 anni Compromissioni del funzionamento adattivo (autonomie sociali, personali, lavorative …) Eziologie diverse … a. Ritardo Mentale Lieve livello del QI da 50-55 50 55 a circa 70 b. Ritardo Moderato livello del QI da 35-40 a 50-55 c. Ritardo Rit d M Mentale t l G Grave livello li ll d dell QI d da 20 20-25 25 a 35 35-40 40 d. Ritardo Mentale Gravissimo livello del QI sotto 20 o 25. Ritardo mentale LIEVE Il Ritardo Mentale Lieve equivale all’incirca a ciò a cui si faceva riferimento con la categoria g educazionale di “educabili”. Questo g gruppo pp costituisce la p parte p più ampia (circa l’85%) dei soggetti affetti da questo disturbo. Come categoria, i soggetti con questo livello di Ritardo Mentale tipicamente sviluppano capacità sociali e comunicative negli anni prescolastici (da 0 a 5 anni di età) età), hanno una compromissione minima nelle aree senso-motorie, e spesso non sono distinguibili dai bambini senza Ritardo Mentale fino ad un’età più avanzata. Prima dei 20 anni, possono acquisire capacità scolastiche corrispondenti all’incirca alla quinta elementare. Durante l’età adulta, essi di solito acquisiscono capacità sociali e occupazionali adeguate per un livello minimo di autosostentamento, ma possono aver bisogno di appoggio, di guida, e di assistenza, specie quando sono sottoposti a stress sociali o economici inusuali. Con i sostegni adeguati, i soggetti con Ritardo Mentale Lieve possono di solito vivere con successo nella comunità, o da soli o in ambienti protetti. Marco e la sua mamma Un pomeriggio di fine Gennaio … mi disse che che da qualche mese aveva perso il sonno che non capiva cosa stesse succedendo a suo figlio a scuola. Quando ormai tutti gli altri bambini della sua classe avevano chi più chi meno imparato a leggere lui ancora restava lì davanti alla pagina del libro con aria smarrita . A volte avvicinava il volto al foglio fino a pochi centimetri dagli occhi tanto che prima di natale su consiglio della maestra era stato portato da un oculista. La visita oculistica però aveva dato esito negativo. Anzi era stato proprio l’oculista a consigliare alla madre sia pure molto cautamente e in maniera non del tutto esplicita di condurre il bambino da uno psicologo. D’altra D altra parte la maggiore o minore distanza dagli occhi dalla pagina scritta non modificava in alcun modo la prestazione: Marco non leggeva e basta. ….. Psicopatologia dello sviluppo (Celi, 2002) Ritardo mentale MODERATO “Addestrabili” non dovrebbe essere usato perché implica erroneamente che non p possono beneficiare di p programmi g educazionali. Questo gruppo costituisce circa il 10% dell’intera popolazione di soggetti con Ritardo Mentale. La maggior parte dei soggetti con questo livello di Ritardo Mentale acquisisce capacità comunicative durante la prima fanciullezza fanciullezza. Con una moderata supervisione, possono provvedere alla cura della propria persona. Possono anche beneficiare dell’addestramento alle attività sociali e lavorative, ma difficilmente progrediscono oltre il livello della seconda elementare nelle materie scolastiche. Possono imparare a spostarsi da soli in luoghi familiari. familiari Durante l’adolescenza l adolescenza, le loro difficoltà nel riconoscere le convenzioni sociali possono interferire nelle relazioni con i coetanei. Nell’età adulta, la maggior parte riesce a svolgere lavori non specializzati, o semispecializzati, sotto supervisione in ambienti di lavoro protetti o normali. Essi si adattano bene alla vita in comunità, di solito in ambienti protetti. Ritardo mentale GRAVE Il gruppo con Ritardo Mentale Grave costituisce il 3-4% dei soggetti con Ritardo Mentale Durante la prima fanciullezza essi acquisiscono un livello minimo di Mentale. linguaggio comunicativo, o non lo acquisiscono affatto. Durante il periodo scolastico p possono imparare p a parlare p ep possono apprendere pp attività elementari di cura della propria persona. Essi traggono un beneficio limitato dall’insegnamento delle materie prescolastiche, come familiarizzarsi con l’alfabeto e svolgere semplici operazioni aritmetiche, ma possono acquisire capacità come l’imparare a riconoscere a vista alcune parole per le necessità elementari. Nell’età adulta, possono essere in grado di svolgere compiti semplici in ambienti altamente protetti. La maggior parte di essi si adatta bene alla vita in comunità comunità, in comunità alloggio o con la propria famiglia famiglia, a meno che abbiano un handicap associato che richieda assistenza specializzata o altre cure. Ritardo mentale GRAVISSIMO Il gruppo con Ritardo Mentale Gravissimo costituisce circa un 1-2% dei soggetti con Ritardo Mentale. La maggior parte dei soggetti con questa diagnosi ha una condizione neurologica diagnosticata che spiega il Ritardo Mentale. Durante la prima infanzia, essi mostrano considerevole compromissione del funzionamento senso-motorio. Uno sviluppo ottimale può verificarsi in un ambiente altamente specializzato con assistenza e supervisione costanti, e con una relazione personalizzata con la figura che si occupa di loro. Lo sviluppo motorio e le capacità di cura della propria persona e di comunicazione possono migliorare se viene fornito un adeguato addestramento. Alcuni possono svolgere l compiti iti semplici li i iin ambienti bi ti altamente lt t controllati t ll ti e protetti. t tti Test Intelligenza: g WISC … Test di intelligenza standardizzato (scala 100 ± 15). Si divide in 12 subtest: 1. Informazioni 2. Somiglianze 3. Aritmetica 4. Vocabolario 5. Comprensione p 6. Memoria di cifre 7. Completamento di figure 8 Storie figurate 8. 9. Disegno con i cubi 10. Ricostruzione di oggetti 11. Cifrario 12. Labirinti DISTURBO GENERALIZZATO/PERVASIVO DELLO SVILUPPO Qualitativo Disturbi p pervasivi dello sviluppo pp Sono caratterizzati da compromissione grave e generalizzata in diverse aree dello sviluppo: capacità di interazione sociale reciproca, capacità di comunicazione, o presenza di comportamenti, interessi, e attività stereotipate. Le compromissioni qualitative che definiscono queste condizioni sono nettamente anomale rispetto al livello di sviluppo o all’età mentale del soggetto. a. Autismo b. Rett c. Disintegrativo g della fanciullezza d. Asperger Autismo Compromissione qualitativa dell’interazione sociale 1. compromissione notevole nell’uso di diversi comportamenti non verbali (per es., sguardo d di diretto, tt espressione i d dell viso, i posture t corporee, e gestualità) t lità) che h regolano l l’interazione sociale e la comunicazione 2. Può esservi incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppo il che h può ò assumere di diverse forme f a seconda d dell’età. d ll’ tà I soggetti tti più iù piccoli i li possono avere uno scarso o nullo interesse nel fare amicizia. I soggetti più grandi possono essere interessati all’amicizia ma mancare della comprensione delle convenzioni che regolano l’interazione l interazione sociale sociale. 3. Può esservi una mancanza di tentativi spontanei di condividere gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per es., non mostrare, portare, o richiamare l’attenzione su oggetti che trovano interessanti) 4. Può essere presente una mancanza di reciprocità sociale o emotiva (per es., non partecipare attivamente a semplici giochi sociali, preferire attività solitarie o coinvolgere g altri in attività solo come strumenti o aiutanti “meccanici”)) 5. Spesso la consapevolezza che il soggetto ha degli altri è notevolmente compromessa. I soggetti con questo disturbo possono essere incuranti degli altri bambini ((inclusi i fratelli), ) possono non avere idea dei bisogni g degli g altri, o non accorgersi del malessere di un’altra persona. Compromissione della comunicazione verbali e non verbali 1. Può esservi ritardo 1 ritardo, o totale mancanza mancanza, dello sviluppo del linguaggio parlato 2. Nei soggetti che parlano, può esservi notevole compromissione della capacità di iniziare o di sostenere una conversazione con altri o 3 uso stereotipato o ripetitivo del linguaggio o linguaggio eccentrico 3. 4. Può esservi anche mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo Quando il linguaggio si sviluppa, sviluppa l’altezza, l’altezza l’intonazione, l’intonazione la velocità, velocità il ritmo ritmo, o la sottolineatura possono essere anomali (per es., il tono di voce può essere monotono o inappropriato per il contesto oppure contenere accentuazioni di tipo interrogativo in frasi affermative) affermative). Le strutture grammaticali sono spesso immature e includono un uso del linguaggio stereotipato e ripetitivo (per es., ripetizione di parole o frasi indipendentemente dal significato; ripetizione di ritornelli o di spot pubblicitari) o linguaggio metaforico (cioè, linguaggio che può essere capito chiaramente solo da coloro che hanno familiarità con lo stile di comunicazione del soggetto). La comprensione del linguaggio è spesso molto ritardata, e l’individuo può essere incapace di capire domande o indicazioni semplici. li i U Un’alterazione ’ lt i d dell’uso ll’ pragmatico ti ((sociale) i l )d dell lilinguaggio i viene i spesso evidenziata dalla incapacità di integrare le parole con la gestualità o di capire l’umorismo o gli aspetti non letterali del discorso come l’ironia o i significati impliciti. Modalità di comportamento, interessi, e attività ristretti, ripetitivi, e stereotipati 1. Può esservi dedizione assorbente per uno o più tipi di interessi stereotipati e ristretti che sono anomali o per intensità o per focalizzazione 2. Sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici 3 Manierismi motori stereotipati e ripetitivi 3. 4. Persistente eccessivo interesse per parti di oggetti Mostrano una g gamma di interessi ristretta,, e sono spesso p eccessivamente assorbiti per es., date, numeri di telefono, frequenze di stazioni radio, mettere in fila giocattoli sempre nello stesso numero e nello stesso modo per più e più volte, o mimare ripetitivamente i gesti di un attore della televisione. Possono comportarsi in modo monotonamente eguale e mostrare resistenza o malessere per cambiamenti banali (per es., un bambino piccolo può avere una reazione catastrofica per un piccolo cambiamento nell’ambiente, una risistemazione dei mobili o l’uso l uso di un nuovo set di posate) posate). Vi è spesso un asservimento ad inutili abitudini o rituali, oppure un’insistenza irragionevole nel seguire certe routines (per es., prendere ogni giorno esattamente tt t la l stessa t strada t d per recarsii a scuola). l ) I movimenti i ti corporeii stereotipati riguardano le mani (battere le mani, schioccare le dita), o l’intero corpo (dondolarsi (dondolarsi, buttarsi a terra terra, oscillare) oscillare). Possono essere presenti anomalie della postura (per es., camminare in punta di piedi, movimenti delle mani o atteggiamenti gg del corpo p bizzarri). ) Questi soggetti gg mostrano un p persistente,, eccessivo interesse per parti di oggetti (bottoni, parti del corpo). Possono essere anche affascinati dai movimenti (per es., ruote dei giocattoli che girano, aprire e chiudere la porta, un ventilatore elettrico, o altri oggetti che ruotano rapidamente). Vi può essere intenso attaccamento ad alcuni oggetti inanimati (per es., un pezzo di spago oppure un elastico). Prevalenza Il tasso mediano è di 5 casi su 10.000 con tassi riferiti che variano da 2 a 20 casi su 10.000. Non è chiaro se i tassi più alti riferiti riflettano differenze nella metodologia t d l i o piuttosto i tt t un’aumentata ’ t t frequenza f della d ll condizione. di i Decorso Per definizione, P d fi i i l’esordio l’ di del d l Di Disturbo t b A Autistico ti ti sii situa it prima i d deii 3 annii di età. tà Il Disturbo Autistico ha un decorso continuo. Nei bambini in età scolare e nell’adolescenza, sono comuni recuperi di sviluppo in alcune aree (per es., aumentato interesse nel funzionamento sociale quando il bambino raggiunge l’età scolare). Alcuni soggetti si deteriorano sul piano comportamentale durante ll’adolescenza adolescenza, mentre altri migliorano. migliorano Le capacità di linguaggio (per es es., la presenza di eloquio comunicativo) e il livello intellettivo generale sono i fattori che più fortemente condizionano la prognosi definitiva. Gli studi di follow-up disponibili indicano che solo una piccola percentuale di soggetti con questo disturbo riesce, nell’età adulta, a vivere e a lavorare in modo indipendente. In circa un terzo dei casi,, è possibile p un certo g grado di indipendenza p p parziale. Disturbo di Asperger Compromissione p q qualitativa dell’interazione sociale Modalità di comportamento, interessi e attività ripetitivi e stereotipati Non vi è un ritardo nello sviluppo pp del linguaggio g gg ((cambia solo la p pragmatica) g ) Non vi è un ritardo nello sviluppo cognitivo, nello sviluppo della capacità di auto-accudimento e della curiosità per ambiante. Sindrome di Rett Lo sviluppo di deficit specifici multipli successivo ad un periodo di funzionamento normale dopo la nascita. I soggetti hanno un periodo prenatale e perinatale apparentemente pp normale. Tra i 5 e i 48 mesi di età la crescita del cranio rallenta. Vi è una perdita di capacità manuali finalistiche già acquisite, con successivo sviluppo di caratteristici movimenti stereotipati delle mani che somigliano al torcersi o lavarsi le mani. L’interesse per l’ambiente sociale diminuisce nei primi annii d dopo l’l’esordio di d dell di disturbo, b sebbene bb l’interazione l’i i sociale i l possa spesso svilupparsi in seguito lungo il decorso. Insorgono problemi nella coordinazione dell’andatura o dei movimenti del tronco. Vi è anche una grave compromissione dello sviluppo della ricezione e dell’espressione dell espressione del linguaggio linguaggio, con grave ritardo psicomotorio. Disturbo disinegrativo della fanciulezza Sviluppo normale nei primi 2 anni … prima dei 10 anni perdita significativa di prestazioni già acquisite con anomalie nelle seguenti aree: Interazione sociale Comunicazione /linguaggio Abilità motorie e interessi DSA DSM IV - I D D Disturbi dell’Apprendimento pp m ICD 10 - Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche Di t b d Disturbo della ll L Lettura tt (Di t b specifico (Disturbo ifi d della ll llettura). tt ) Disturbo del Calcolo ((Disturbo specifico p delle abilità aritmetiche). Disturbo dell’Espressione Scritta (Disturbo specifico della compitazione). p ) Disturbi misti delle capacità scolastiche. Disturbo dell’Apprendimento N.A.S. (Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche) scolastiche). I Disturbi dell’Apprendimento: dell Apprendimento: epidemiologia Prevalenza calcolata tra il 5 e il 10 %. Più frequenti nei maschi che nelle femmine. Il Disturbo della Lettura copre circa l’80% l 80% dei Disturbi dell’Apprendimento dell Apprendimento. Criteri …. Disturbo della Lettura 1. Il livello di lettura, misurato con test standardizzati somministrati individualmente, è inferiore rispetto a quanto previsto per l’età, l’intelligenza e l’istruzione. Criterio di discrepanza 2. L’anomalia ’ interferisce f significativamente f con l’apprendimento ’ e le attività di vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. 3. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà vanno al di là di quelle di solito associate ad esso. Fattore di esclusione Dislessia … decodifica del testo scritto (analisi visiva, memorizzazione integrazione visivo memorizzazione, visivo-uditivo) uditivo) li linguaggio i … ffonologia l i e meta-fonologia t f l i Disturbo dell’espressione p scritta Disortografia … scrittura strumentale (errori ortografia t fi e analisi li i suono …)) Disgrafia … se è da solo solo, coordinazione motoria Deficit nella competenza p testuale … tradurre pensiero in espressione scritta (pianifico, trascrivo, revisiono) … “dire tutto quello che si sa” Disturbo del calcolo Discalculia evolutiva … processamento dei numeri e calcolo Deficit nella soluzione dei problemi matematici … abilità metacognitive Disagio nell’apprendimento della matematica … - Timore di sbagliare (si/no) - “Bisogna essere portati”! PROVE MT Brani diversi a seconda dell’età dell’alunno e del momento dell’anno in cui la prova viene somministrata 1. PROVA DI LETTURA: 1 viene valutata la rapidità e la correttezza nella lettura di un brano 2. PROVA DI COMPRENSIONE: vengono valutate le risposte corrette date a seguito della lettura di un brano BASSO LIVELLO SCOLASTICO AMBIENTE SOCIO-CULTURALE SOCIO CULTURALE CARATTERISTICHE FAMIGLIARI QUALITA’ DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA CARATTERISTICHE INDIVIDUALI: - MOTIVAZIONE … “NON NON SONO PORTATO PER LA MATEMATICA” - “TRATTI TEMPERAMENTO” … DSA : comorbilità e vulnerabilità Alt i Disturbi Altri Di t bi di A Apprendimento. di t Disturbi da Deficit di Attenzione e da Comportamento Dirompente. Disturbi d’Ansia (con rischi di ritiro transitori o prolungati dalla scuola e conseguenti circoli viziosi). Disturbi dell’umore. Disturbo Distimico (con rischi di abbandono scolastico). (P (Prosser, 1999) 1999). Ada è una bambina di 3° elementare. Legge ancora sillabando, presenta difficoltà nella scrittura e non riesce ad eseguire un problema aritmetico. È stata t t sottoposta tt t ad d un accertamento t t diagnostico. di ti Al termine t i dei d i ttestt e dei d i colloqui di routine le è stato diagnosticato un DSA. Anna ha la sindorme di Down Down. Fa gli stessi errori di Ada nella lettura lettura, nella scrittura e nella risoluzione dei problemi artimetici. Arianna infine, Arianna, infine è una compagna di classe di Ada Ada. Legge correttamente correttamente, ma è molto lenta, il suo quaderno è molto disordinato, è ha difficoltà di comprensione Le valutazione tramite test comprensione. test, a dato esiti negativi negativi. Ma i problimi continuano a sussistere … Tutte e tre tendono ad avere tempi di attenzione molto ridotti … L scuola La scu l come c m fattore f tt r di RISCHIO per i DSA DISTURBO DELLA COMUNICAZIONE Disturbi della comunicazione 1. Il livello di comunicazione, misurato con test standardizzati somministrati individualmente,, è inferiore rispetto p a quanto q p previsto p per l’età,, l’intelligenza e l’istruzione. 2. L’anomalia interferisce significativamente con l’apprendimento e le attività di vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. 3. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà vanno al di là di quelle di solito associate ad esso esso. Dell’espressione del linguaggio Misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio Della fonazione Balbuzie Nas Dell’espressione p del linguaggio g gg Le caratteristiche linguistiche del disturbo variano a seconda della sua gravità e dell’età del bambino. Queste caratteristiche includono un linguaggio limitato sul piano quantitativo, un vocabolario limitato, difficoltà ad imparare nuove parole, errori nel trovare le parole o nel lessico, frasi accorciate, strutture grammaticali semplificate, limitata varietà di strutture grammaticali (per es., forme verbali), li it t varietà limitata i tà d dell titipo di ffrasii ((per es., iimperative, ti iinterrogative), t ti ) omissioni i i i di parti importanti delle frasi, uso delle parole in un ordine insolito, e basso livello di sviluppo del linguaggio. Il Disturbo della Espressione del Linguaggio può essere acquisito o di sviluppo sviluppo. Nel tipo acquisito, la compromissione del linguaggio espressivo si manifesta dopo un periodo di sviluppo normale come conseguenza di una condizione neurologica o di un’altra un altra condizione medica generale (per es es., encefalite encefalite, trauma cranico, irradiazione). Nel tipo di sviluppo, vi è una compromissione della espressione del linguaggio che non è associata ad una lesione neurologica postnatale di origine conosciuta conosciuta. I bambini affetti da questo tipo di disturbo spesso cominciano a parlare tardi e progrediscono più lentamente del normale attraverso le varie tappe dello sviluppo della espressione del linguaggio. Gran G a parte pa e de dei ba bambini b ((tipo po ssviluppo) uppo) migliora g o a in modo odo sos sostanziale; a a e; in u una a percentuale più piccola le difficoltà persistono anche nell’età adulta. MISTO del linguaggio ….. Oltre difficoltà di espressione anche, una compromissione nello sviluppo della ricezione del linguaggio (per es., difficoltà nel comprendere parole, frasi, o ti i particolari tipi ti l i di parole), l ) difficoltà diffi ltà solo l nella ll comprensione i di particolari ti l i titipii di parole (per es., termini spaziali) o di frasi (per es., frasi complesse come ) vi possono essere menomazioni multiple, inclusa costruzioni ipotetiche); l’incapacità di capire il vocabolario di base o frasi semplici, e deficit in diverse aree dell’elaborazione uditiva Della fonazione comprendere p errori nella p produzione,, nell’uso,, nella rappresentazione, pp ,o nell’organizzazione dei suoni, come sostituzioni di un suono per un altro (uso del /t/ al posto del suono /k/) oppure omissioni di suoni (per es., consonanti finali) o distorsioni di suoni; deficit nella categorizzazione linguistica dei suoni dell’eloquio dell eloquio (per es., una difficoltà di decidere quali suoni nel linguaggio creano una differenza di significato). DISTURBI DELLE CAPACITA’ MOTORIE CAPACITA Disturbi delle capacità p motorie 1. Il livello di capacità motorie, misurato con test standardizzati somministrati individualmente,, è inferiore rispetto p a quanto q p previsto p per l’età,, l’intelligenza e l’istruzione. 2. L’anomalia interferisce significativamente con l’apprendimento e le attività di vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. 3. Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà vanno al di là di quelle di solito associate ad esso esso. Disturbo della coordinazione motorie ….. DISTURBI DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE DELL’ ATTENZIONE E DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE DIROMPENTE D. Deficit di Attenzione e Iperattività (DDAI) 6 (o più) dei seguenti sintomi che persistano per almeno 6 mesi con un’intensità che p provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo: pp Disattenzione (a) spesso fallisce nel prestare attenzione ai dettagli o compie errori di inattenzione nei compiti a scuola scuola, nel lavoro o in altre attività; (b) spesso ha difficoltà nel sostenere l’attenzione nei compiti o in attività di gioco;(c) spesso sembra non ascoltare quando gli si parla direttamente; (d) spesso non segue completamente le istruzioni e incontra difficoltà nel terminare i compiti di scuola, lavori domestici o mansioni nel lavoro (non dovute a comportamento oppositivo o a difficoltà di comprensione); (e) spesso ha difficoltà ad organizzare compiti o attività varie; (f) spesso evita, prova avversione o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale sostenuto (es. compiti a casa o a scuola); ( ) spesso perde (g) d materiale t i l necessario i per compiti iti o altre lt attività tti ità ((es. giocattoli, i tt li compiti assegnati, matite, libri, ecc.); (h) spesso è facilmente distratto da stimoli esterni; (i) spesso è sbadato nelle attività quotidiane. Iperattività ((a)) spesso muove le l manii o i piedi i di o sii agita it nella ll seggiola; i l (b) spesso sii alza l iin classe o in altre situazioni dove ci si aspetta che rimanga seduto; (c) spesso corre in giro o si arrampica eccessivamente in situazioni in cui non è appropriato (in adolescenti e adulti può essere limitato ad una sensazione soggettiva di irrequietezza); (d) spesso ha difficoltà a giocare o ad impegnarsi in attività tranquille in modo quieto; (e) è continuamente “in in marcia” marcia o agisce come se fosse “spinto da un motorino”; (f) spesso parla eccessivamente; Impulsività (g) spesso “spara” delle risposte prima che venga completata la domanda; (h) spesso ha difficoltà ad aspettare il proprio turno; (i) spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri (es (es. irrompe nei giochi o nelle conversazioni degli altri). B. I sintomi iperattivi-impulsivi o di disattenzione che causano le difficoltà devono essere presenti prima dei 7 anni. C. I problemi causati dai sintomi devono manifestarsi in almeno due contesti (es. C (es a scuola [o al lavoro] e a casa). Sintomi che coesistono e sintomo che possono essere confusi per … Ci sono patologie che possono da un lato simulare l’ADHD (diagnosi differenziale) Ci sono patologie che possono essere associate all’ADHD (comorbidità) 0, se il bambino non presenta mai quel comportamento 1, se il bambino lo presenta qualche volta 2, se il bambino lo presenta abbastanza 3, se il bambino lo presenta molto spesso spesso Si raccomanda di procedere con ordine e di rispondere per tutti i comportamenti, anche se per alcuni casi ci si sente molto incerti. 1. 2 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17 17. 18. Incontra difficoltà a dirigere l’attenzione sui dettagli o compie errori di negligenza Spesso si agita con le mani o i piedi o si dimena sulla seggiola Incontra difficoltà nel mantenere l’attenzione nei compiti o giochi in cui è impegnato Non riesce a stare seduto Quando gli si parla sembra non ascoltare Esperimenta una irrequietudine interna, corre e si arrampica dappertutto Pur avendo capito le istruzioni e non avendo intenzioni ostili, non segue le istruzioni o fatica a portarle a compimento Incontra difficoltà a impegnarsi in giochi o in attività tranquille Incontra difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle sue attività E’ in movimento continuo come se avesse dentro un motorino che non si ferma Evita o è poco disposto a impegnarsi in attività che richiedono uno sforzo continuato Parla eccessivamente Perde oggetti necessari per le attività che deve svolgere Risponde precipitosamente prima ancora che la domanda sia stata formulata Viene distratto facilmente da stimoli esterni Incontra difficoltà ad aspettare il suo turno Tende a dimenticarsi di fare le cose Spesso interrompe o si comporta in modo invadente con altri impegnati in un gioco o in una conversazione 0 1 2 3 0 1 2 3 0 0 0 1 1 1 2 2 2 3 3 3 0 1 2 3 0 1 2 3 0 1 2 3 0 1 2 3 0 1 2 3 0 0 1 1 2 2 3 3 0 1 2 3 0 0 0 0 1 1 1 1 2 2 2 2 3 3 3 3 0 1 2 3 Sca ale di va alutazio one: SD DAI, SD DAG, SDAB SDAI (Cornoldi e Marzocchi) Scuola……………………………………………… Comune……………………………………………………………………… Classe……………………………………………… Nome (o sigla)………………………………………………………… L’insegnante deve valutare, per ciascuno dei comportamenti elencati qui sotto, la frequenza con cui essi compaiono. compaiono Dovrà usare i seguenti valori: Test attenzione e impulsività p Qualche riflessione … “Non so come sarei e chi sarei senza ADHD. Non dipende solo dalla storia passata. Le cose che amo o che odio sarebbero diverse. Così quello che so o che non so fare. So solo che sono felice quando c’è un po’ di movimento. Quando i miei occhi, le mie gambe, la mia bocca hanno qualcosa da fare. Che per me non è mai abbastanza. abbastanza Che sto sospesa nel tempo come un bambino. bambino Tutto questo è l’ADHD e io sono questo. Anche le mie frustrazioni, le mie idiosincrasie, le mie inclinazioni, la mia disperazione, i miei ricordi. Tutto deve essere colorato e accecante. Amo l’autostrada. Odio andare in treno. Devo mettere in moto qualcosa, questo è l’ADHD e questa sono io. Ho solo questa vita. vita Non posso cambiare granché. granché Solo la mia consapevolezza e in ogni modo la speranza di non mettermi più i bastoni fra le ruote da sola e di non pestare più i piedi agli altri, di dire quel che voglio dire e non sempre quello che sul momento mi viene in mente.” Neuhaus C C. (2004) Gli adolescenti iperattivi e i loro problemi “Il più grande dei miei figli ha 15 anni e da poco gli è stato diagnosticato il “di t b dell’attenzione “disturbo d ll’ tt i con lieve li i impulsività”, l i ità” ma senza iperattività, i tti ità associato ad uno stato ansioso. […] Lui che disegnava sempre e ovunque e siccome non riusciva a correre o scattare, scattare come i compagni, compagni lo consolavamo apprezzandolo come artista. Poi, invece, sognava in un suo tema di scoprire le “pillole pillole energetiche energetiche” che lo avrebbero fatto sentire finalmente uguale agli altri.” Lettera di una mamma, tratta da D’Errico, Aiello (2002) Vorrei scappare in un deserto e gridare Un bambino ADHD non è questione di tempo, di età e “tutto passerà”, ma il problema è che questi atomi di comportamento vanno a formare molecole di vita giornaliera e queste molecole giornaliere più grandi composti di esistenza sociale settimanale e mensile e questi composti sociali strutture e passi di una vita da giocare su più anni. Il risultato è che l’ADHD non è l’iperattività o la distraibilità del momento o l’incapacità l incapacità a svolgere il lavoro da fare quotidianamente, ma un relativo scadimento nel modo in cui il comportamento si organizza e si dirige verso il futuro della vita vita.” B kl Barkley, R R.A. A (1995) Taking T ki Charge Ch off ADHD - The Th complete, l t authoritative th it ti guide for parents Disturbo Oppositivo- Provocatorio .. È una modalità ricorrente di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente, ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità che persiste per almeno 6 mesi ed è caratterizzato da frequente insorgenza di almeno uno dei seguenti comportamenti: perdita di controllo, litigi con gli adulti, opposizione attiva o rifiuto di rispettare richieste o regole degli adulti, azioni deliberate che danno fastidio agli altri, accusare gli altri dei propri sbagli o del proprio cattivo comportamento , essere suscettibile o facilmente infastidito dagli altri, essere collerico co e co e risentirsi, se t s , o esse essere ed dispettoso spettoso o vendicativo. e d cat o Disturbo della condotta .. è una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri oppure le norme o le regole della società appropriate per l’età adulta vengono violate. Questi comportamenti si inseriscono in quattro gruppi fondamentali: condotta aggressiva che causa o minaccia danni fisici ad altre persone o ad animali, condotta non aggressiva che causa perdita o danneggiamento della proprietà, frode o furto e gravi violazioni di regole. … L’aggressività L aggressività è appresa • OSTILE • STRUMENTALE • REATTIVA • LUDICA … BULLISMO • INTENZIONALITA’ • RIPETITIVITA’ • ASIMETTRIA (fisica, psicologica, sociale) • ASSENZA DI PROVOCAZIONE Caravita S., “L’alunno L alunno prepotente prepotente” Un fenomeno sommerso … e relazionale • BULLO: prevaricatore • VITTIMA: oggetto di prevaricazione • GREGARI: aiutanti attivi del bullo • SOSTENITORI passivi • DIFENSORI : sostenitori della vittima • ESTERNI: me ne lavo le mani … • BULLO VITTIMA BULLISMO? Sotto la coltre del silenzio … cosa c’è? • AMBIENTE SOCIALE: relazioni in famiglia, in classe • BAMBINO … bullo o vittima o bullo-vittima 1. COGNITIVE: stile attributivo, segnali sociali ambigui 2. EMOTIVE: autostima, empatia, ansia, teoria della mente 3 COMPORTAMENTI: abilità sociali (prosociali!) 3. Cause in relazione … Questionari p Q per valutare clima di classe SOCIOGRAMMA NOMINA TRA PARI Compilato da Chiara Elisa QUASI MAI (0) È gentile con i compagni e gli i insegnanti ti A VOLTE (1) x Altri bambini non vogliono parlare con lui e raccontano storie sul suo conto (V) x Inizia zuffe con altri ragazzi (B) Presta facilmente ai compagni i suoi oggetti Altri bambini a scuola lo picchiano, sono cattivi con lui,, lo offendono (V) ( ) Si rivolge ai compagni offendendoli o prendendoli in giro (B) Non o rivolge o ge la a pa parola o a a qua qualcuno cu o e/o si rifiuta di stare in sua compagnia (B) MOLTO SPESSO (2) x x x x DISTURBO DELL’UMORE DELL UMORE E DELL’ANSIA DELL ANSIA DISTURBI DELL’UMORE Distimia, Depressione, Bipolare, Ciclotimico ... Come adulto ma … nei bambini prevale: • irritabilità, i it bilità • lamentele somatiche • ritiro sociale DISTURBI DELL’ANSIA attacchi di panico: intesa paura/disagio; improvviso, assenza di stimoli scatenanti fobia specifica: stimolo scatenante, paura intensa irragionevole (evitamento e ansia anticipatoria) “irragionevole” fobia sociale sociale: stimoli sono situazioni sociali e prestazionali, di giudizio (scuola!) ansia generalizzata; ansia da separazione; Disturbo Ossessivo Compulsivo; post-traumatico da stress ; NAS … SENZA DIAGNOSI SPECIFICA - DIFFICOLTA DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO … ritmo più lento (“poco intelligente”) ; svantaggio socio-culturale; secondario ad altre difficoltà … - PROBLEMI DI COMPORTAMENTO … iperattivo iperattivo; irrequieto; distratto; aggressivo; bulletto bulletto; oppositivo; asociale …. - DISAGIO EMOZIONALE … ansioso; irritabile; “ha sempre il mal di pancia” … DISTURBI ESTERNALIZZATI (Ipocontrollo) • P t Pretesa che h i bi bisognii personalili abbiano bbi lla precedenza d suii bi bisognii degli altri - prevaricazione • Ricorso all’aggressività per ottenere ciò che si vuole • Oppositività e trasgressione di norme sociali e legali • Irrequietezza, iperattività … Di Pietro M., E. Bassi, G. Filoramo, “L’alunno iperattivo in classe” Di Pietro M., Dacomo M., “Fanno i bulli, ce l’hanno con me” DISTURBI INTERNALIZZATI (Ipercontrollo) • Isolamento sociale e incapacità di provare piacere nei rapporti interpersonali • Tendenza a somatizzare • Passività e sottomissione nei confronti degli altri • Talvolta sviluppo di comportamenti particolari e bizzarri Si possono abbattere bb gli li alberi, lb i di diceva Pericle, P i l e questi ricresceranno. Ma se abbattiamo gli uomini non riusciremo a farli ricrescere tanto facilmente … Meazzini, M i i 1997