dsa: disturbo specifico dell`apprendimento

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
(APPUNTI DAL CORSO PER REFERENTI. FOSSANO 7/11/’06 e 10/11/’06)
RELATORE: ROBERTO LINGUA, psicologo clinico dell’età evolutiva.
APPRENDIMENTO:
percorso costruttivo basato su ciò che già si possiede
cambiamento dovuto all’esperienza, può essere di due tipi:
STRUMENTALE: eseguire procedure in modo rapido e standardizzato (l’allenamento è alla
base)
CONCETTUALE: che si integra con l’intero sistema affettivo/culturale
Le DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO possono derivare da:
Fattori socio-ambientali
Fattori legati a modalità sensoriali
Fattori emotivi
Malformazione del sistema cognitivo centrale (disturbo dell’intelligenza, ritardo mentale)
Trasduttori (catturano l’informazione e la trasformano)
MALFUNZIONAMENTO DEI MODULI: MODALITÀ INCONSAPEVOLI DI APPRENDERE:
nel d.s.a. c’è un problema a questo livello
D.S.A.: la disabilità non comporta incapacità, ma compromissione delle abilità come limitatezza in rapidità, precisione,
efficienza.
Altre volte queste abilità hanno un funzionamento altalenante.
I D.S.A. sembrano coinvolgere dal 3 al 5% della popolazione italiana, quindi almeno 1500000 persone.
I D.S.A. sono di origine costituzionale.
Non sono il risultato di un deficit sensoriale, neurologico, intellettivo o di un disturbo emotivo-affettivo.
SCALA DI GRAVITÀ Q.I.
Q.I. 85-115: POPOLAZIONE DEFINITA NORMALE
70-85: BORDER LINE.
55-70: LIEVE RITARDO MENTALE
40-55: MEDIO RITARDO MENTALE
25-40: GRAVE RITARDO MENTALE
< 25: RITARDO PROFONDO
I D.S.A. si collocano nella prima fascia.
PER LA DISLESSIA IL CRITERIO INTELLETTIVO È FONDAMENTALE.
PER IL RITARDO MENTALE LO STRUMENTO COMPENSATIVO NON SERVE O NON È SUFFICIENTE
D.S.A.: DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO
 L’elaborazione dell’informazione risulta lenta e compromessa
 È legato alla padronanza delle abilità strumentali (lettura, scrittura, calcolo)
 Colpisce solo un aspetto dell’apprendimento (per questo si chiama disturbo SPECIFICO)
 È di origine genetica ma si manifesta nel momento in cui lo si richiede
 Il bambino con d.s.a. non disimpara l’abilità una volta acquisita, ma può regredire (importanza dell’esercizio)
 Disfunzione delle aree che dovrebbero assicurare l’automatizzazione (aree corticali)
 Non si sviluppa o si sviluppa male questa automatizzazione
LE DIVERSE TIPOLOGIE DI D.S.A.
DISLESSIA
DISORTOGRAFIA
DISGRAFIA
DISCALCULIA
DISLESSIA
Lyon Shaywitz 2003
Disabilità specifica di origine neurobiologica.
E’ caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarsa abilità nella scrittura e nella
decodifica.
I due elementi di cui bisogna tener conto sono la lentezza e la mancanza di accuratezza (pronuncia di non parole).
Difficoltà che deriva da un deficit fonologico del linguaggio, spesso inattesa rispetto alla altre abilità cognitive.
Lettura: abilità cognitiva complessa.
Stadi evolutivi della lettura:
 decodifica
 automatizzazione
 stabilizzazione delle procedure.
In Italia apprendimento della lettura da parte del 95% della popolazione dopo un anno di scuola.
Inghilterra 34%
Danimarca 71%
Portogallo 73%
Francia
79%
Norvegia 92%
Austria
97%
Germania 98%
Nella lingua italiana, in cui l’ortografia è regolare, la lettura è facile, pertanto, se risulta difficoltosa, è d’obbligo il
sospetto che possa essere un disturbo.
.Come si apprende a leggere
 Via fonologica (lettera per lettera, grafema per grafema: modalità che usiamo per le parole nuove)
 Via sublessicale (sillaba per sillaba o morfema per morfema)
 Via lessicale :confronto visivo tra parole e rappresentazione (parole complete).
Movimenti oculari da sinistra a destra nella normale lettura.
Movimenti oculari molto più numerosi, che procedono e retrocedono, nel bambino dislessico. Focalizzazione
attentiva visiva più ampia per il dislessico.
SINTOMI
Linguistici: - scritti
- orali
Non linguistici: - visivi
- motori (disgrafia; disprassia)
- cognitivi
FATTORI DI RISCHIO
 Scuola
 Familiarità
 Disturbo fonologico
 Disturbo specifico di linguaggio ( >50% dei soggetti)
SEGNI PRECOCI
 Ritardo nel linguaggio
 Deficit di memoria
 Difficoltà nella denominazione
 Difficoltà nelle rime
 Difficoltà metafonologiche
Lentezza nelle associazioni ( lettere-suoni; nomi-colori)
INDICI PREDITTIVI ( Scuola dell’infanzia)
 Difficoltà di linguaggio a quattro anni
 Inadeguata padronanza fonologica
 Difficoltà metafonologiche
 Difficoltà nella copia del modello (dalla lavagna o altro)
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Disordine nello spazio foglio
Difficoltà di memoria a breve termine
Difficoltà di apprendimento filastrocche
Difficoltà motorie prassiche
Difficoltà a ripetere sequenze
Difficoltà ritmiche
Le esperienze possono compensare le difficoltà
ESPRESSIVITA’ CLINICA
 Difficoltà nel copiare alla lavagna
 Postura particolare nella lettura
 Perdita della riga e salto della parola
 Uso non armonioso dello spazio foglio
 Disgrafia (fluenza e regolarità)
 Omissioni, confusioni, sostituzioni, aggiunta di lettere e/o suoni simili
 Lettere e numeri speculari
 Difficoltà nell’orientamento temporale
 Difficoltà con le doppie e gruppi consonantici
 Inadeguata padronanza fonologica generale
 Difficoltà nell’ordine alfabetico e nell’uso del vocabolario
 Difficoltà nell’apprendimento mnemonico
 Difficoltà di attenzione e iperattività
 Difficoltà nell’apprendimento delle tabelline
 Difficoltà nel calcolo a mente
FASI DI APPRENDIMENTO:
 OLOGRAFICO (preconvenzionale – riconoscimento visivo)
 ALFABETICO
 ORTOGRAFICO
 LESSICALE
INDICI DI DIFFICOLTA’ NELLA FASE OLOGRAFICA:
- il bambino non mette in atto strategie di anticipazione e coordinamento con il patrimonio linguistico stabile
- non differenzia la parola scritta di fronte a stimoli diversi
- attribuisce sempre lo stesso significato a parole diverse
INDICI DI DIFFICOLTA’ NELLA FASE ALFABETICA DELLA DECIFRAZIONE:
- impiega molto tempo a memorizzare le corrispondenze suono/ segno
- confonde i suoni simili (es. b/d p/q)
- inverte le lettere (es. un/nu il/li)
- sbaglia le vocali
- compaiono sostituzioni, omissioni, aggiunte
INDICI DI DIFFICOLTA’ NELLA FASE ORTOGRAFICA DELLA DECIFRAZIONE:
- non attua strategie di anticipazione
- decodifica lettera per lettera
- incomprensione semantica: tira a indovinare
- stenta a percepire in modo unitario i grafemi complessi (gl gn ghi ghi sc)
Il metodo globale è un ottimo inizio, ma poi dobbiamo passare a un metodo analitico perchè più funzionale per
l’apprendimento della lingua italiana , come del resto tutte le lingue ad ortografia regolare, ciò non solo per facilitare i
dislessici ma tutti i bambini.
INDICI DI DIFFICOLTA’ NELLA FASE LESSICALE DELLA DECIFRAZIONE
- continua ad utilizzare le strategie degli stadi precedenti
- particolare lentezza nella lettura a prima vista
- scarsa comprensione con la lettura ad alta voce, migliore con la lettura silente
MOLTO IMPORTANTE E’ LA DIAGNOSI PRECOCE
LA SCRITTURA
E’ un’abilità complessa che dipende da diverse componenti. Può essere analizzata a vari livelli ciascuno dei quali
vincola o limita la scrittura in una determinata fase.
- Codifica ortografica, motricità fine, integrazione ortografica motoria (primo ciclo)
- Traduzione delle idee in linguaggio scritto (secondo ciclo)
- Composizione come problem solving: pianificazione, transizione, revisione (scuola media).
La motricità fine coinvolta nella scrittura è estremamente complessa e raffinata.
E’ necessario integrare l’aspetto grafico mentale con l’aspetto grafico pratico.
Ferreiro Teberosky: livello presillabico
differenziazione grafica
livello sillabico
livello alfabetico
Disturbi della scrittura: disortografia
nel dettato
nella scrittura spontanea
disgrafia (disprassia della scrittura, cioè scrive male da un
punto di vista grafico)
DISORTOGRAFIA
Errori fonologici (falso/valso)
Omissioni (pote/ponte).
Alterazioni ordine lettere (pasto/spato)
Errori ortografici
Parole omofone (l’oro/loro)
Errori fonetici
Doppie e accenti
DISGRAFIA
Difficoltà nel recupero dei patterns grafomotori che permettono l’attivazione dei movimenti necessari alla
rappresentazione delle diverse forme grafemiche(segni alfabetici e numeri)
COMPONENTI PSICOLOGICHE DEL LINGUAGGIO SCRITTO
- Conservare il necessario ordine della frase da scrivere
- Compiere l’analisi fonemica delle parole, cioé individuare i suoni
- Tradurre i fonemi in lettere visive
- Trasformare le lettere o i segni visivi della scrittura (numeri, segni grafici) nei corrispondenti tratti grafici
(traduzione visuo cinestesica)
Per aiutare il bambino è necessario farlo lavorare in varie fasi, spezzare il lavoro
ESPRESSIVITA’ CLINICA
Frequentemente associata a disprassia
Caratteristica duratura è soprattutto la lentezza
La scrittura è possibile e recuperabile
DIFFICOLTA’ ASSOCIATE
Postura del corpo
Prensione manuale
Disimpegno mano vicariante
Orientamento nello spazio grafico
Pressione sul foglio
Direzione del gesto grafico
Produzioni e riproduzioni grafiche
Esecuzione di copie (incoordinazione oculo manuale)
Crampo dello scrivano
Molti bambini disgrafici non appoggiano la mano sul foglio.
La mano vicariante è necessaria. La mano sul foglio è importante.
La scrittura è un’attività bimanuale.
Ci sono anche fogli e matite diverse: alcuni frenano, altri scorrono.
Insistere sul senso antiorario e dall’alto verso il basso: alcuni bambini alzano due o tre volte la penna anche solo per
scrivere una lettera.
Si notano spesso scarso rispetto delle dimensioni delle lettere e inadeguata fluidità
DISCALCULIA (Temple 1992)
Abilità di base:
Processamento numerico (leggere e scrivere numeri)
Conoscenza algoritmi di base del calcolo a mente e per scritto
Padronanza dei fatti aritmetici: tabelline e calcolo mentale rapido
CLASSIFICAZIONE FENOMENOLOGICA (Profumo 2004)
- Discalculia procedurale
- Dislessia per le cifre
- Discalculia per i fatti aritmetici
- Mista
Si associa ad altri disturbi specifici:
- difficoltà a contare avanti e indietro
- difficoltà nel calcolo a mente
- difficoltà di immagazzinamento dei fatti aritmetici (tabelline)
- difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri
- difficoltà negli algoritmi delle operazioni in colonna
COMORBILITA’
Depressione
Ansia
Disturbi di comportamento
Difficoltà attentive
COSA POSSIAMO FARE?
- Distinguere gli aspetti riparabili da quelli che non lo sono
- Modificare ciò che è trasformabile
- Accettare ciò che non lo è
INTERVENTO A SCUOLA:
- IL SUBSTRATO BIOLOGICO E’ POCO MODIFICABILE
- AIUTARE NON E’ SOLO FAR SCOMPARIRE IL DISTURBO
- UTILIZZARE AL MASSIMO L’APPRENDIMENTO IN CLASSE
- INDIVIDUARE LO STILE INDIVIDUALE DI APPRENDIMENTO
CONSIDERARE LA DISABILITA’ E QUINDI ATTUARE UN
CAMBIAMENTO NELLA DIDATTICA
- UTILIZZARE MISURE COMPENSATIVE E DISPENSATIVE
FIGURA INSEGNANTE REFERENTE:
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Incontri con insegnanti che operano in classe prima
Sportello per insegnanti
Programmare indagini di screening: a Saluzzo, Savigliano, Fossano già si fa in classe prima
Esercitare una serie di azioni di supporto e di prevenzione
(Con la piattaforma informatica per insegnante referente ci sarà anche del materiale per fare lo screening)
Valutare l’effettiva necessità di invio ai servizi sanitari dei casi sottoposti alla sua attenzione
Rispondere alle richieste di counseling nella propria scuolaPrestare assistenza al percorso ed essere leader e
guida del processo formativo di bambini e ragazzi con DSA
Favorire la comunicazione tra scuola famiglia e servizi sanitari
Promuovere azioni di formazione e aggiornamento sui DSA
Mantenere i rapporti di comunicazione con AID, Uffici scolastici regionali e provinciali, MPI, Servizi
Sanitari
QUALE TIPO DI AIUTO? QUANDO?
Non si può dare una risposta semplice: il problema è complesso e diversificato
LA DIFFICOLTA’ PER IL DSA NON E’ IL CAPIRE, E’ IL FARE.
QUESTO PROPRIO PERCHE’ NON C’E’ DEFICIT COGNITIVO
Negli Stati Uniti sono state aperte scuole con tutti gli strumenti necessari, poi, però, sono state chiuse.
In linea di massima si è contrari all’insegnante di sostegno.
L’insegnante di sostegno è preparato a seguire persone con handicap.
I disturbi specifici di apprendimento sono molto diversi tra di loro e non a tutti si può dare la stessa risposta.
L’atteggiamento culturale nei confronti dei DSA è caotico e disomogeneo.
Secondo l’esperienza del dott. Lingua, in linea di massima, i bambini con DSA non traggono grandi benefici
dall’insegnante di sostegno. C’è troppa disparità tra costi e vantaggi.
C’è, inoltre, il rischio di creare una certa dipendenza: se non c’è l’insegnante di sostegno il bambino si ritira, non fa più.
Questo diventa un danno.
GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI SONO UN GRANDE PASSO AVANTI.
Sono, però, i bambini che, soprattutto nella Scuola Media, faticano ad accettare l’uso degli strumenti compensativi
perché li rendono diversi dai coetanei.
E’ molto più difficile, quindi, far accettare l’insegnante di sostegno, anche se solo per poche ore.
L’impatto sulla persona, sul bambino, di questi aiuti è molto pesante.
E’ molto difficile anche far accettare questi strumenti agli insegnanti.
MOLTI BAMBINI, dice Lingua, DOPO LA DIAGNOSI MIGLIORANO perché sono più motivati, hanno capito
le loro difficoltà, sanno che ci sono e vogliono imparare ugualmente.
L’apprendimento è motivazione ad apprendere.
FARE CON MODALITA’ DIVERSE LO STUDIO A CASA: QUESTO E’ SICURO E MOLTO
IMPORTANTE.
E’ possibile trovare soluzioni per i compiti a casa, senza caricare i bambini di problemi in più. L’alunno appesantito
eccessivamente dal lavoro è demotivato, si ritira.
In terra straniera hanno dei supporti particolari: in Inghilterra, ad esempio, sono adottati dei testi con poche pagine. Nel
50% dei casi la dislessia si compensa: acquisisce una sua configurazione che permette una acquisizione autonoma
E’IMPORTANTE L’EQUILIBRIO TRA QUELLO CHE UNO PUO’ FARE E CIO’ CHE L’AMBIENTE
RICHIEDE.