1.7 Dispnea acuta Definizione Per dispnea si intende la sensazione soggettiva della difficoltà a respirare, non sempre associata a variazioni della modalità respiratoria. Il sintomo dispnea deve essere differenziato dalla tachipnea e dall’iperpnea che sono segni che indicano, rispettivamente, un aumento della frequenza respiratoria e un aumento della ventilazione minuto, che possono non essere accompagnati da dispnea. Per distress respiratorio si intende una forma di dispnea in cui la sensazione di difficoltà respiratoria è grave e dove è evidente l’impegno dei muscoli della respirazione (diaframma ed intercostali) e di quelli accessori (sternocleidomastoideo e scaleno). Questo sintomo è presente in diverse condizioni cliniche e in differenti malattie. Fisiopatologia Nonostante la dispnea sia un sintomo soggettivo ha comunque delle basi fisiopatologiche, in quanto i chemocettori dei glomi carotidei e i recettori di stiramento interagiscono con il cervello e il polmone (Figura 1.7.1). La riduzione della ventilazione o l’aumento dello spazio morto fisiologico causano un aumento della CO2 che viene rilevato dai chemocettori (H+), i quali stimolano il drive respiratorio. Lo stesso avviene in corso di ipossiemia, la cui causa più frequente è la riduzione del V/Q per la presenza di alveoli non ventilati ma normalmente perfusi: questo crea uno shunt intrapolmonare evidenziato dall’aumento della differenza alveolo-arteriosa della PO2 [P (Aa) O2 ]. La broncostruzione, l’aumento dello spazio morto e la rigidità polmonare vengono rilevati dai meccanocettori situati nelle alte vie aeree, nel parenchima polmonare e nella parete toracica, i cui segnali arrivano al cervello e sono tradotti nella sensazione di dispnea. Epidemiologia I pazienti con dispnea sono circa il 3,5% di tutti i pazienti che afferiscono al Pronto Soccorso e in circa tre quarti di questi la causa è dovuta a problemi cardiopolmonari. Cause La causa della dispnea va ricercata all’interno di sistemi quali quello respiratorio (laringe, trachea e polmoni), cardiocircolatorio (cuore), sangue (globuli rossi, alterazioni metaboliche) e neuromuscolare (Tabella 1.7.1). Diagnosi differenziale Nel paziente con dispnea la ricerca della causa è uno dei momenti fondamentali del percorso in Pronto Soccorso. La diagnosi differenziale dovrebbe esser fatta partendo dagli strumenti classici forniti dalla clinica (anamnesi ed esame obiettivo) e proseguita con l’utilizzo appropriato degli esami strumentali e di laboratorio. Anamnesi L’anamnesi dovrebbe essere raccolta ponendo sei semplici domande in grado di 74 1. Sintomi di presentazione Disturbo respiratorio PaCO2 [H+] PaO2 Figura 1.7.1. Basi fisiopatologiche della dispnea (modificata da O’Donnell et al.). orientare rapidamente verso la causa della dispnea (Tabella 1.7.2). Tabella 1.7.1. Cause comuni di dispnea acuta Alte vie aeree Corpi estranei Reazione allergica Neoformazione Polmone/basse vie aree Polmonite Versamento pleurico Pneumotorace Embolia polmonare Malattia interstiziale polmonare ALI/ARDS Acutizzazione di BPCO Asma Neoformazione Cuore Sindrome coronarica acuta Scompenso cardiaco acuto o acuto su cronico Versamento pericardico (tamponamento) Valvulopatia (rottura di corda tendinea) Aritmia Metaboliche /ematologiche Tireotossicosi Anemia Intossicazione da CO e CN Metaemoglobinemia Sepsi/febbre Acidosi metabolica Neuromuscolare Guillain-Barrè Myasthenia gravis Miopatia Neuropatia Psicogena Attacco di panico Iperventilazione 1) tempo di insorgenza 2) gravità 3) sintomi associati 4) manifestazioni analoghe nel passato 5) malattie pregresse 6) terapia in atto Esame obiettivo La valutazione dei segni vitali è importante, in particolare la frequenza respiratoria e il polso. La misurazione della temperatura permette, nel caso di febbre, di indirizzarsi verso una causa infettiva (ad interessamento polmonare). La capacità di parlare e la lunghezza della frase ci orientano verso la gravità della dispnea, come pure lo stato mentale (agitazione, disorientamento, riduzione dello stato di coscienza), ci fornisce utili informazioni sulle condizioni di ossigenazione. Lo stesso vale per il decubito (ortopnoico) e per l’utilizzo dei muscoli accessori della respirazione. La cianosi è pure un segno utile nella valuta- 1.7 Dispnea acuta 75 Tabella 1.7.2. Le sei domande fondamentali per individuare la causa della dispnea Tempo di insorgenza L’insorgenza rapida, in paziente con anamnesi patologica remota poco significativa, fa pensare ad una delle condizioni descritte a lato. Gravità Le condizioni che si presentano con dispnea definita grave sono essenzialmente quelle descritte a lato. Sintomi associati I sintomi associati possono contribuire ad orientare verso la causa della dispnea. Rapido • • • • • • Ostruzione alte vie aeree Sindrome coronarica acuta Embolia polmonare Polmonite Asma bronchiale acuto Acutizzazione di BPCO ≥ 5 della scala di Borg • • • • • Ostruzione alte vie aeree Scompenso acuto di cuore Asma bronchiale acuto Acutizzazione di BPCO ALI/ARDS Febbre - tosse produttiva • Problema infettivo bronco-polmonare • Sindrome coronarica acuta • Embolia polmonare • Scompenso cardiaco acuto Dolore toracico Dispnea parossistica notturna-ortopnea-tosse secca Manifestazioni analoghe nel passato I sintomi associati possono contribuire ad orientare verso la causa della dispnea. Malattie pregresse Molti pazienti che si presentano per dispnea sanno che la malattia di cui sono affetti può causare questo sintomo, avendolo già sperimentato nel passato. Terapia in atto L’anamnesi farmacologica è molto utile per definire il quadro clinico del paziente. In particolare è importante indagare sulla sostituzione o aggiunta di farmaci. Sospensione Sintomi associati • Stessa malattia Acutizzazione o complicazione • • • • Farmaci cardio e broncospecifici Richiamano le patologie trattate zione del paziente con dispnea e può essere centrale (dovuta a mancato trasferimento di ossigeno dai polmoni al sangue) o periferica causata da una eccessiva estrazione di ossigeno dal letto capillare nei pazienti con insufficienza cardiaca e vasocostrizione. L’esame dei vari distretti (collo, torace, arti inferiori) può darci delle utili indicazioni. Collo: da valutare per la ricerca di turgore delle giugulari e per eventuale deviazione della trachea. Torace: Il torace va esaminato per evidenziare l’uso dei muscoli accessori o eventuali BPCO, Anemia, Trombosi venosa profonda Cardiopatia ischemica retrazioni o movimenti paradossi della parete toracica. La percussione può far sospettare il pneumotorace (iperfonesi) o la presenza di versamento pleurico o addensamenti parenchimali (ipofonesi). L’ascoltazione permette di apprezzare rumori da broncostenosi (ronchi) da soli o misti a rumori umidi (rantoli) da patologie ostruttive dei bronchi o rantoli crepitanti o subcrepitanti alle basi da insufficienza ventricolare sinistra. L’ascoltazione cardiaca può mettere in evidenza soffi (soffio sistolico nella stenosi valvolare aortica serrata o soffio sistolico intenso da insufficienza mitralica da 76 1. Sintomi di presentazione rottura di un muscolo papillare) toni aggiunti (S3 da insufficienza cardiaca) o accentuazione del secondo tono in corso di embolia polmonare. Toni cardiaci lontani in caso di versamento pericardico. L’esame degli arti inferiori è utile per la ricerca sia di edemi sia di cianosi. La diagnosi differenziale in base ai dati clinici Nella dispnea acuta la diagnosi differenziale tra cause respiratorie e cause cardiache non è sempre facile (Tabella 1.7.3). Tabella 1.7.3. Cause cardiache e cause polmonari di dispnea Cause cardiache Sindrome acuta Cause polmonari coronarica Ostruzione alte vie aeree Insufficienza ventricolare sinistra Asma bronchiale e BPCO riacutizzata Tamponamento cardiaco Embolia polmonare Valvulopatia (rottura di corda tendinea) Polmonite Aritmia Pneumotorace spontaneo Dispnea pneumogena In questo caso è frequente una storia clinica di malattia polmonare, la presenza di tosse con escreato, rumori da broncostenosi da soli o misti a rumori umidi in presenza o meno di febbre. Segni clinici di consolidamento del parenchima o di versamento pleurico possono orientare la diagnosi. Nei pazienti con dispnea acuta l’esame clinico è in grado di discriminare con sufficiente accuratezza alcune cause di dispnea acuta come l’attacco di asma bronchiale, il pneumotorace iperteso e l’ostruzione delle alte vie aeree. Può risultare più difficile, in alcuni casi, differenziare lo scompenso cardiaco a prevalenza sinistra e la riacutizzazione di BPCO. Di seguito la valutazione dell’accuratezza diagnostica dell’anamnesi e dell’esame obiettivo nella diagnosi di scompenso cardiaco IL TACCUINO L’anamnesi rimane fondamentale per l’orientamento diagnostico e le sei domande sono molto utili. Per quel che riguarda l’esame obiettivo sono pochi i singoli segni che hanno un peso elevato per la diagnosi, ma è l’insieme dei segni e sintomi che possono orientare in modo decisivo per l’una o l’altra causa. Dispnea cardiogena Questi pazienti hanno generalmente una storia di malattia cardiaca, dolore toracico, tosse secca, ortopnea o parossismi notturni. L’esame polmonare evidenzia, accanto a turgore delle giugulari, segni di congestione polmonare come rumori da stasi, rumori da broncospasmo e rumori umidi grossolani in caso di edema polmonare acuto. Tabella 1.7.4. Accuratezza diagnostica dell’anamnesi nella diagnosi di scompenso cardiaco (da Wang tradotta e adattata) Reperto Sn (%) Sp (%) LR+ (95% Cl) 4,4 (1,8-10) 0,45 (0,28-0,73) – Scompenso cardiaco 60 90 5,8 (4,1-8,0) 0,45 (0,38-0,53) – Malattia coronarica 52 70 1,8 (1,1-2,8) 0,68 (0,48-0,96) Impressione clinica inziale Anamnesi – Infarto miocardico – Dislipidemia – Diabete – Ipertensione arteriosa – Fumo – BPCO 61 40 23 28 60 62 34 86 87 87 83 56 27 57 3,1 (2,0-4,9) 1,7 (0,43-6,9) LR– (95% Cl) 0,69 (0,58-0,96) 0,89 (0,69-1,1) 1,7 (1,0-2,7) 0,86 (0,73-1,00) 0,84 (0,58-1,2) 1,4 (0,58-3,6) 1,4 (1,1-1,7) 0,81 (0,6-1,1) 0,71 (0,55-0,93) 1,1 (0,95-1,4) 1.7 Dispnea acuta 77 Tabella 1.7.5. Accuratezza diagnostica dell’esame fisico nella diagnosi di scompenso cardiaco (da Wang tradotta e controllata) Sn (%) Sp (%) – Terzo tono (galoppo ventricolare) 13 99 – Distensione venosa giugulare 39 92 Esame fisico Reperto – Reflusso epato-giugulare – Crepitii polmonari – Soffio cardiaco 24 60 27 – Edemi arti inferiori 50 – Manovra di Valsalva – PA sistolica < 100 mmHg – Quarto tono (galoppo atriale) 73 6 5 – PA sistolica > 150 mmHg 28 – Ascite 1 – Sibili 22 LR+ 11 (4,9-2,5) 0,88 (0,83-0,94) 5,1 (3,2-7,9) 0,66 (0,57-0,77) 96 6,4 (0,81-51) 78 2,8 (1,9-4,1) 90 78 65 0,81 (0,73-0,90) 0,64 (0,47-0,87) 2,1 (1,0-4,2) 73 1,0 (0,69-1,6) 97 0,51 (0,37-0,70) 2,3 (1,5-3,7) 2,0 (0,60-6,6) 58 0,79 (0,62-1,00) 2,6 (1,7-4,1) 97 97 LR– 0,41 (0,17-1,00) 0,97 (0,91-1,00) 1,6 (0,47-5,5) 0,98 (0,93-1,00) 0,99 (0,84-1,2) 0,52 (0,38-0,71) 1,3 (1,1-1,7) 0,33 (0,04-2,9) 1,0 (0,99-1,1) Tabella 1.7.6. Accuratezza diagnostica dell’anamnesi nella diagnosi di patologia polmonare ostruttiva (da Holleman tradotta e adattata) Sn (%) Sp (%) LR+ LR– Fumo – ≥ 70 pacchetti/anno vs < 70 – Sempre vs mai 40 92 95 49 8,00 1,8 0,63 0,16 Escreato ≥ 1/4 di tazza 20 95 4 0,84 Sintomi riferibili a BCO 30 90 3 0,78 Respiro sibilante 51 84 3,8 0,66 Dispnea da sforzo grado 4 vs 3 o meno 27 88 2,2 0,83 Tosse 51 71 1,8 0,69 Anamnesi e sintomi Reperto Tabella 1.7.7. Accuratezza diagnostica dell’esame fisico nella diagnosi di patologia polmonare ostruttiva (da Holleman tradotta e adattata) Sn (%) Sp (%) LR+ LR– Respiro sibilante 15 99,6 36 0,85 Torace a botte 10 99 10 0,90 Polso paradosso > 15 mmHg 45 88 3,7 0,62 Itto in sede sub-xifoidea 8 98 4,6 0,94 Iperfonesi diffusa 32 94 4,8 0,73 Diminuita ottusità cardiaca 13 99 10 0,88 Ronchi 8 99 5,9 0,95 Ridotto murmure vescicolare 37 90 3,7 0,70 Esame fisico Reperto (Tabelle 1.7.4 e 1.7.5) e in quella di malattia ostruttiva delle vie aeree (Tabelle 1.7.6 e 1.7.7). Esami diagnostici Gli esami diagnostici possono essere di laboratorio o strumentali e divisi in primo livello, immediatamente disponibili, ed esami di secondo livello a cui ricorrere solo in situazioni particolari, quando la clinica e gli esami di primo livello non hanno permesso un orientamento diagnostico e il paziente si presenta critico o nel caso di necessità di terapia mirata e immediata (es. embolia polmonare). 78 1. Sintomi di presentazione Esami di primo livello. Elettrocardiogramma, radiografia del torace, ecografia del torace, emogasanalisi, esami ematochimici (in particolare emocromo e D-dimero). Esami di secondo livello. Ecocardiogramma, TC torace, peptidi natriuretici. Elettrocardiogramma L’elettrocardiogramma è un esame strumentale richiesto routinariamente nel paziente con dispnea e migliora la specificità dell’esame obiettivo nei pazienti con sospetto scompenso cardiaco. La presenza di fibrillazione atriale, di alterazione ischemiche nella fase di ripolarizzazione, la presenza di onde Q patologiche e i segni di ipertrofia ventricolare sinistra, aumentano la probabilità di scompenso cardiaco. Nessuna singola alterazione dell’ECG è caratterizzata da un LR- sufficiente a ridurre significativamente la probabilità di scompenso cardiaco. L’ECG può essere utile nell’indirizzare verso il sospetto diagnostico di embolia polmonare (es. pattern S1 Q3 T3). Un tracciato normale rende improbabile la diagnosi di scompenso cardiaco nel paziente con dispnea, con un valore preditivo negativo del 98% per disfunzione ventricolare sinistra (Tabella 1.7.8). Radiografia del torace Da eseguire possibilmente in anteroposteriore o posteroanteriore e in latero-laterale, è molto utile nella valutazione della dispnea di origine non chiara. La radiografia ha alcune limitazioni per il fatto che spesso non è possibile, in Pronto Soccorso, eseguire la proiezione laterale, non è indicata nelle donne gravide ed è poco accurata per la diagnosi di alcune patologie causa di dispnea. In corso di acutizzazione di BPCO, solo nel 16% dei casi si evidenziano reperti anomali, per lo più limitati ad infiltrati infiammatori e a congestione polmonare. In corso di scompenso cardiaco la radiografia del torace è moderatamente specifica (76-83%) ma poco sensibile (67-68%). Approssimativamente un paziente su cinque visitati in Pronto Soccorso per scompenso acuto di cuore, non ha segni di congestione polmonare. Per tale motivo i medici d’urgenza non dovrebbero escludere lo scompenso cardiaco solo sulla base dell’assenza di segni di congestione polmonare alla radiografia del torace. In corso di embolia polmonare, pur essendo molti i segni riscontrabili (es. sopraelevazione del diaframma), quello più utile è la apparente normalità della radiografia del torace, in un paziente che si presenta con dispnea accompagnata o meno da dolore toracico, escludendo in tal modo altre condizioni responsabili del sintomo. Studi di confronto tra radiografia standard e TC in paziente con polmonite altamente probabile o accertata, hanno evidenziato una sensibilità della radiografia dal 69 al 92%. Nel caso del versamento pleurico la radiografia in decubito supino ha una sensibilità del 67% e una specificità del 70% mentre l’accuratezza è del 67%. Inoltre la radiografia è poco accurata nella quantificazione del versamento e inadatta nel definirne il tipo. Nell’evidenziare il pneumotorace la sensibilità è del 52% mentre la specificità e del 100%. Tabella 1.7.8. Accuratezza diagnostica dell’ECG nella diagnosi di scompenso cardiaco (da Wang tradotta e modificata) Reperto Sn (%) Sp (%) LR+ (95% Cl) LR– (95% Cl) – Fibrillazione 26 93 3,8 (1,7-8,8) 0,79 (0,65-0,96) – Modificazioni recenti onda T 24 92 3,0 (1,7-5,3) 0,83 (0,74-0,92) – Qualsiasi anomalia 50 78 2,2 (1,6-3,1) 0,64 (0,47-0,88) – Sopraslivellamento tratto ST 5 97 1,8 (0,80-4,0) 0,98 (0,94-1,0) – Sottoslivellamento tratto ST 11 94 1,7 (0,97-2,9) 0,95 (0,90-1,00) Elettrocardiogramma 1.7 Dispnea acuta 79 In conclusione: la radiografia del torace pur essendo molto utile del determinare la causa della dispnea acuta in Pronto Soccorso, non è molto sensibile nella diagnosi di pneumotorace, versamento polmonare, edema polmonare acuto e questo in particolare con l’utilizzo degli apparecchi portatili. RX Torace in epa Metodo di lettura RX Torace Ecografia del torace, ecografia integrata ed ecocardiografia In Pronto Soccorso, il ruolo dell’ecografia nella diagnostica della dispnea è sempre più importante sia nell’evidenziare specifiche altereazioni a livello polmonare sia nella valutazione emodinamica con l’integrazione derivata dall’indagine di distretti come quello cardiaco e della vena cava inferiore (Tabella 1.7.9). Nella evidenziazione del pneumotorace, avendo la TC come gold standard, l’ecografia del polmone ha una sensibilità del 92% e una specificità del 99%. Nel caso della polmonite la sensibilità è del 97% e la specificità del 94%. L’ecografia è inoltre estremamente accurata nella valutazione del versamento pleurico potendo rilevare versamenti fino a 5 mL con un’accuratezza diagnostica del 93%, una sensibilità del 90% e una specificità del 95% contro una sensibilità della radiografia del torace del 47%. Nella valutazione dell’edema polmonare acuto cardiogeno, la sensibilità dell’ecografia toracica è del 97% con una specificità del 95%, un VPP del 87% e un VPN del 99%. In conclusione: l’ecografia del torace (anche integrata) è sensi- Tabella 1.7.9. Diagnostica della dispnea con l’utilizzo dell’ecografia integrata del torace Paziente con dispnea indeterminata ↓ • Anamnesi orientata per il sintomo • Esame obiettivo ↓ Esame ecografico • Valutazione cardiaca focalizzata • Esame della VCI per valutazione dello stato volemico • Ricerca di versamento pleurico • Esame pleura e parenchima per ricerca di PNX, sindrome interstiziale (polmone umido), aree di consolidamento parenchimale bile e specifica nella diagnosi del pneumotorace, del versamento pleurico, della polmonite e dell’edema polmonare cardiogeno. Nel sospetto di dispnea di origine cardiaca è indicata l’ecocardiografia per la valutazione della funzione diastolica sinistra e delle pressioni dell’arteria polmonare. È inoltre fondamentale nella ricerca di alterazioni segmentarie della contrattilità ventricolare sinistra, di alterazioni delle valvole e delle corde tendinee e nel sospetto di masse intracardiache. Eco Polmonare A + Eco polmonare B TC spirale È in grado di studiare sia la componente vascolare del polmone che quella strettamente parenchimale. È il gold standard per la diagnostica di molte delle lesioni riscontrabili a livello toracico (pneumotorace, polmonite, versamento pleurico). L’utilizzo principale in urgenza è nella diagnostica dell’embolia polmonare (angio TC). In pazienti con bassa o intermedia probabilità (Wells), una TC nega- Tabella 1.7.10. Variazioni emogasanalitiche e meccanismo fisiopatologico pH PCO2 PO2 P(A-a)O2 á â â á Meccanismo fisiopatologico Shunt intrapolmonare ßà ßà â á Alterazione V/Q con normale capacità ventilatoria â á â ßà o á Ipoventilazione primitiva o alterazione V/Q 80 1. Sintomi di presentazione tiva ha un elevato VPN (96% e 89% rispettivamente), mentre con un’alta probabilità pre-test il VPN è solo del 60%. Nei pazienti con probabilità intermedia o alta e una TC positiva il VPP è elevato (92-96%) mentre in quelli con bassa probabilità è appena del 58%. Video TC Torace Emogasanalisi Immagine da TC Torace È un test di laboratorio importante, anche se per alcuni non fondamentale, nella valutazione del paziente con dispnea. Le varabili utili da considerare sono pH, PCO2, PO2, SO2, P(A-a)O2, P/F e lattato (Tabella 1.7.10). Mentre il pH ci dà delle indicazione sullo stato acido base del paziente, la PO2 è indice della capacità del polmone di trasferire ossigeno al sangue e la PCO2 indica la capacità di ventilare. Lo studio della differenza alveolo-arteriosa (in pazienti non BPCO) è utile nella ricerca di una patologia che determini shunt intrapolmonare (polmonite, embolia polmonare, atelettasia, contusione polmonare, edema polmonare cardiogeno in fase iniziale). Questo parametro è affidabile solo se determinato in un paziente che respira aria ambiente e il valore di riferimento è dato da: età/4 + 4. Una formula utile per il calcolo della P(A-a)O2 al livello del mare è la seguente: 150 – [(1.25 × PCO2)- PO2]. Il rapporto P/F (pressione parziale del­ l’O2 nel sangue arterioso/frazione inspiratoria dell’O2) è utile nella stratificazione del rischio in pazienti con impegno alveolare (ALI- ARDS). Esso è normale se > 400, alterato tra 400 e 300, molto alterato tra 300 e 200 e gravemente alterato se < 200. La determinazione del lattato è molto utile nella valutazione della perfusione tessutale. Nel paziente con dispnea l’aumento del lattato è indice di cattiva perfusione dovuta a insufficienza cardiocircolatoria isolata o aggiuntiva a alterazioni della funzione polmonare che normalmente non determinano aumento del lattato. Saturimetria L’utilizzo della saturimetria nella valutazione della SO2 è utile per il triage del paziente e per il monitoraggio successivo. Non è indicata per la valutazione della ossiemia in rapporto alla ventilazione: un paziente con una PO2 di 85 mmHg e una PCO2 di 30 avrà un’ottima SO2 (≥ 96%) ma è un paziente con elevata P(A-a)O2 ed è probabile che abbia uno shunt intrapolmonare. Inoltre come è noto, non è attendibile in corso di intossicazione da CO o nei pazienti ipoperfusi. D-dimero La determinazione del D-dimero dovrebbe essere fatta al solo scopo di ecludere l’embolia polmonare (EP) nei soggetti a rischio basso e intermedio (Wells score). Contrariamente a quanto alcuni medici credono ancora e come è ormai stato dimostrato da molti lavori, un D-dimero aumentato è poco specifico e di scarsa utilità nella diagnosi della malattia tromboembolica (alta sensibilità e bassa speci- IL TACCUINO L’ecografia integrata è forse l’esame a più alta resa nella diagnostica della dispnea. La sua esecuzione può precedere la radiografia del torace, globalmente meno sensibile, anche se non la sostituisce. L’emogasanalisi rimane insostituibile per l’inquadramento fisiopatologico. Il D-dimero e il BNP o il NT-proBNP sono da utilizzare in modo appropriato avendo chiaro il loro peso in termini di VPP e VPN. La TC ha la sua indicazione principe nella diagnostica dell’embolia polmonare, il cui VPP è elevato quando la probabilità pre-test è intermedia o elevata. 1.7 Dispnea acuta ficità). Uno dei problemi maggiori è costituito dalla presenza in commercio di numerosi metodi per il dosaggio del D-dimero, per cui è importante conoscere la validità del metodo utilizzato nella sua determinazione. Inoltre, dopo i 50 anni, il valore di cut-off del D-dimero dovrebbe essere aggiustato per l’età, secondo la formula: età del paziente × 10 μg/L (a partire dal valore di riferimento di 500 µg/L. Quello che comunque emerge dalla letteratura, nell’interpretazione del dato di laboratorio nel sospetto clinico di malattia tromboembolica, è l’importanza della valutazione della probabilità clinica pre- test con la stratificazione in rischio basso, intermedio e alto per TVP o EP. Avendo a disposizione un test con sensibilità moderata è possibile l’esclusione dell’embolia polmonare nei soggetti con bassa probabilità mentre avendo a disposizione un test ad alta sensibilità (es. ELISA) è possibile l’esclusione nei soggetti a probabilità bassa e intermedia. In sintesi, combinando una bassa o moderata probabilità clinica per EP con una negatività di un test ad alta sensibilità, si avrebbe la ragionevole certezza di escludere questa patologia. BNP o NT-proBNP Il BNP e il NT-pro BNP sono due neurormoni presenti nel plasma che vengono secreti dai ventricoli cardiaci in risposta alla loro distensione (strech) e/o all’aumento della pressione endocavitaria. È noto che la loro concentrazione plasmatica correla con la disfunzione ventricolare sinistra e per questo la determinazione quantitativa di questi ormoni viene utilizzata per porre diagnosi di insufficienza venticolare sinistra e per il suo monitoraggio nel tempo. L’aumento della concentrazione plasmatica di questi due neurormoni avviene anche in corso di disfunzione del ventricolo destro, come succede ad esempio in corso di embolia polmonare acuta, nei casi in cui questa determini un’ostruzione del flusso nell’arteria polmonare tale da determinare un distress ventricolare. 81 In medicina d’urgenza il dosaggio plasmatico di BNP o di NT-proBNP viene utilizzato per la diagnosi differenziale della dispnea, nei casi in cui la clinica e gli altri esami non siano stati conclusivi. I lavori presenti in letteratura mettono in evidenza come sia il BNP sia il NT-proBNP abbiano, a seconda del valore soglia utilizzato, un elevato valore predittivo positivo per la diagnosi di scompenso cardiaco acuto ed un alto valore predittivo negativo per escluderlo. Infatti in pazienti con dispnea, la bassa concentrazione di BNP (cut off 50 pg/mL) permette di escludere una causa cardiaca (VPN 96%), laddove una alta concentrazione di questo peptide fa propendere per la diagnosi di scompenso cardiaco (VPP 86%) ma non esclude la presenza di altri processi che possono essere causa di dispnea. Per il NT-proBNP il VPN con valori < 300 pg/ mL è del 99%, mentre il VPP al cut off di 900 pg/mL è del 76%. I valori di cut off vanno rivisti in caso di insufficienza renale e obesità per BNP e NT-proBNP e per l’età elevata per NT-proBNP. Stratificazione del rischio e terapia d’emergenza Anche se la stratificazione del rischio verrà trattata per ogni singola patologia che ha come sintomo più frequente o prevalente la dispnea, è importante fare un cenno a quelle manifestazioni cliniche che indicano il paziente ad alto rischio e che necessitano di terapia aggressiva ed in particolare l’intubazione oro-tracheale. Negli altri pazienti la somministrazione dell’ossigeno e la terapia mirata alla patologia sottostante rimangono il trattamento di scelta. Pazienti ad alto rischio (pazienti in distress respiratorio) I segni che fanno pensare ad un arresto respiratorio imminente e all’intubazione oro-tra- 82 1. Sintomi di presentazione cheale come provvedimento necessario sono: riduzione del livello di coscienza, incapacità di mantenere lo sforzo respiratorio, stato di agitazione in decubito ortopnoico con utilizzo dei muscoli accessori della respirazione, posizione a tripode, respiro rapido e superficiale accompagnato da sudorazione profusa, polso paradosso e incapacità a proferire parola. In questi ultimi anni la diffusione della pratica della ventilazione meccanica non invasiva (NIMV) e della C-PAP ha ridotto, nei fatti, la frequenza dell’intubazione oro-tracheale. Questa rimane comunque prioritaria nei casi in cui: • la via aerea sia compromessa; • ci sia necessità di proteggere la stessa; • ci sia un’importante alterazione, non immediatamente reversibile, del rapporto ossigenazione/ventilazione; • il paziente sia apnoico; • il paziente sia in coma; • ci sia instabilità emodinamica. Molti pazienti con compromissione del rapporto ossigenazione/ventilazione ma con vie aeree pervie e riflessi protettivi delle vie aeree presenti, possono intraprendere la NIMV, tenendo bene in mente che non sostituisce l’intubazione, non permette l’aspirazione delle secrezioni tracheo-bronchiali e necessita della collaborazione del paziente. Pazienti non ad alto rischio Nei pazienti non ad alto rischio sono indicati la somministrazione di ossigeno con la maschera di Venturi (PaO2 < 60 mmHg), l’utilizzo dei farmaci per la patologia causa della dispnea e l’utilizzo della NIMV o della C-PAP, nei casi appropriati. Bibliografia di riferimento LA LAVAGNA • La dispnea su base psicogena è una diagnosi di esclusione • Una emogasanalisi normale non esclude la diagnosi di embolia polmonare • Una normale P(A-a) O2 non esclude la diagnosi di embolia polmonare • Il valore del D-dimero va corretto per l’età, dopo i 50 anni • La pulsossimetria può essere normale in pazienti con shunt intrapolmonare • La tosse secca può essere spia di insufficienza ventricolare sx • L’ Rx del torace senza segni di congestione non esclude lo scompenso di cuore 1.7 Dispnea acuta 83 Dispnea indeterminata •ABC • Anamnesi orientata per il sintomo • Esame obiettivo •ECG Emogasanalisi per valutazione di: •Ventilazione • Rapporto V/Q •P(A-a)O2; P/F • Stato acido-base Ecografia integrata Radiografia del torace • Cuore e VCI • Polmone umido (sì-no), addensamento • Pleura: PNX, versamento • Addensamento parenchima • Int. alveolo-interstiziale • Congestione vascolare • Versamento pleurico 1° orientamento diagnostico (diagnosi possibile) 2° orientamento diagnostico (diagnosi possibile) 3° orientamento diagnostico (diagnosi probabile) Se la diagnosi rimane ancora incerta D-dimero BNP o NT-proBNP se Wells a basso rischio o intermedio: per escludere TEP per il rule in o rule out dello scompenso cardiaco Angio TC se probabilità pre-test alta per TEP