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Le citate caratteristiche della crescita mondiale dovrebbero estendersi sull’intero 2012, come evidente anche dalle ultime previsioni diffuse dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Secondo i dati dell’Istituto di Washington, nel 2012 la crescita mondiale dovrebbe, infatti, essere pari al 3,5% su base annua (3,9% il dato del 2011); i Paesi Emergenti e in via di sviluppo dovrebbero registrare un incremento del Pil del 5,7% (6,2% il dato del 2011) a fronte di una crescita dell’1,4% dei Paesi Sviluppati (1,6% dato del 2011). L’area Euro ha focalizzato ancora una volta l’attenzione degli operatori economici e finanziari internazionali a seguito della rapida successione di eventi di natura politica ed istituzionale che hanno alimentato il dibattito sui passi necessari per garantire un futuro di crescita e coesione all’Unione Monetaria. Da un punto di vista macroeconomico, il primo trimestre 2012 si è concluso con una stagnazione dell’economia su base tendenziale, un dato debole che ha fatto seguito alla crescita annua dello 0,7% nel quarto trimestre 2011 e dell’1,3% nel terzo trimestre 2011. La debolezza del quadro macroeconomico dovrebbe essere confermata nei prossimi mesi, tenuto conto delle informazioni contenute negli indicatori anticipatori del ciclo economico pubblicati negli ultimi mesi. Va sottolineato che la dinamica del PIL aggregato è la sintesi di andamenti differenziati tra i singoli Paesi. Tra i principali paesi europei, la Germania si conferma l’economia più dinamica, con una crescita dell’1,2% a/a nel primo trimestre 2012, un dato che risulta comunque in calo dal 2,35% medio del secondo semestre 2011. L’economia tedesca continua ad essere supportata dalla dinamica dell’export, che pur evidenzia un rallentamento (5,2% a/a nel primo trimestre dal 6,9% a/a medio del secondo semestre 2011); il rallentamento registrato dagli investimenti fissi è stato più ampio (1,6% a/a da 5,5% a/a medio del secondo semestre 2011), diretta conseguenza delle incertezze sull’evoluzione futura della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e della crescita economica globale. I consumi si confermano nuovamente la componente della domanda interna più debole, nonostante il costante e apprezzabile miglioramento del mercato del lavoro che evidenzia un tasso di disoccupazione al 5,6% nell’ultima rilevazione di maggio 2012. Si tratta del livello più basso dalla riunificazione del paese. Tra i Paesi cosiddetti Periferici, la Grecia ha chiuso il primo trimestre 2012 con un calo del PIL su base annua del 6,5% (da -7,5% del quarto trimestre 2011 e -5% del terzo trimestre 2011). Il Paese ha evidenziato un ulteriore inasprimento della crisi economica e finanziaria nei primi mesi del 2012, mettendo in luce gli effetti del circolo vizioso che, partendo dalle misure di austerità fiscale, porta a maggiore debolezza economica, incapacità del Governo di rispettare i propri impegni di bilancio, esigenze di nuovi interventi di politica fiscale restrittiva che creano nuove debolezze economiche, riavviando il circolo vizioso descritto. Nonostante tale evidenza, anche il prestito da € 130 miliardi accordato al paese nel mese di febbraio è stato subordinato al rispetto di impegni di bilancio molto stringenti; esso ha richiesto, inoltre, il coinvolgimento dei creditori privati greci nel processo di consolidamento del debito pubblico attraverso l’operazione nota come Private Sector Involvement (PSI) che si è conclusa, dopo estenuanti trattative, nel mese di marzo. Il disagio sociale si è pienamente manifestato nelle elezioni legislative che si sono svolte lo scorso 6 maggio e che hanno posto fine all’esperienza del governo tecnico del Premier Papademous succeduto al Governo Papandreu nel mese di novembre 2011. Le elezioni politiche hanno, infatti, messo in luce un sistema politico eccessivamente frammentato, rendendo impossibile la formazione di un nuovo governo e richiedendo lo svolgimento di nuove elezioni; l’ascesa del partito di opposizione ed euro-scettico Syriza ha inoltre alimentato preoccupazioni per una eventuale uscita della Grecia dall’Area Euro, con potenziali ripercussioni sulla stabilità finanziaria ed economica degli altri paesi membri. L’esito delle nuove elezioni che hanno avuto luogo lo scorso 17 giugno ha consentito di ridimensionare, almeno in parte, tali timori: il numero di seggi parlamentari attribuiti al partito Nea Demokratia (ND) e al Pasok, entrambi pro-euro, ha, infatti, consentito la formazione del governo di unità nazionale del Premier Samaras (ND). Il primo problema fronteggiato dal nuovo esecutivo è l’eventuale rinegoziazione delle condizioni previste dal secondo piano internazionale di aiuti finanziari al paese. L’esposizione del sistema finanziario al settore privato e pubblico greco, sommandosi alle richieste di ricapitalizzazione della seconda banca del paese formulate dalle autorità europee, ha prodotto effetti negativi su 4 Cipro, determinando anche il downgrade di Fitch a BB+ il 25 giugno. La perdita dello status di Investment Grade dei titoli governativi ciprioti da parte delle tre principali agenzie di rating ha fatto venir meno l’accesso al rifinanziamento tramite i canali della BCE degli istituti bancari nazionali. Tale quadro di riferimento ha reso necessaria la richiesta di sostegno finanziario all’Unione Europea lo scorso 26 giugno. Irlanda e Portogallo, gli altri due Paesi dell’Area Euro che stanno già beneficiando degli aiuti finanziari internazionali, hanno registrato, rispettivamente, tassi di variazione tendenziali del PIL del primo trimestre 2012 pari a +1,2 (da 2,8% a/a del quarto trimestre 2011 e 1% a/a del terzo trimestre 2011) e -2,2% (da -2,9% del quarto trimestre 2011 e -2% del terzo trimestre 2011). Anche la Spagna ha evidenziato un peggioramento del quadro macroeconomico, con il PIL sceso dello 0,4% su base annua nel primo trimestre 2012 (da +0,3% del quarto trimestre 2011 e +0,8% a/a del terzo trimestre 2011). Il tasso di disoccupazione si è portato dal livello del 24% nel primo trimestre 2012 dal livello del 22,9% del quarto trimestre 2011 e 21,52% del Terzo Trimestre 2011. L’effetto della debolezza del quadro macroeconomico sulla dinamica dei conti pubblici è evidente. Dopo aver dichiarato che il rapporto Deficit/PIL 2011 ha raggiunto il livello dell’8,5%, un valore più alto dell’8% indicato a Dicembre 2011 e del 6% precedentemente identificato come obiettivo, il Governo spagnolo ha rivisto il target di Deficit Pubblico/PIL 2012 dal 4,4% precedentemente concordato con l’EU al 5,3%, adottando una nuova manovra di finanza pubblica lo scorso 30 marzo. A partire dal mese di aprile si sono inoltre intensificate le preoccupazioni sulla solidità del sistema bancario; all’annuncio da parte del governo Rajoy di un piano di ricapitalizzazione di Bankia per un ammontare pari a € 19 mld che contemplava il coinvolgimento della Banca Centrale Europea, senza una preliminare condivisione del programma con l’istituzione di Francoforte, ha fatto seguito l’approvazione di un prestito fino a € 100 miliardi da parte dell’Eurogruppo nel fine settimana del 9-10 giugno. Il Consiglio Europeo del 28-29 giugno ha stabilito che il prestito erogato non avrà alcuno status privilegiato (seniority) e incrementerà solo temporaneamente il livello del debito pubblico del paese. Gli eventi descritti si sono tradotti in un incremento del differenziale tra il titolo decennale spagnolo e il titolo decennale tedesco (spread), passato dal livello di 326 punti base di fine 2011 al livello di 475 del 30 giugno. Le tensioni finanziarie legate alla crisi del debito sovrano dell’Area Euro hanno interessato anche i titoli di Stato italiani. Lo spread tra il titolo decennale italiano e il titolo decennale tedesco è sceso dal livello di 513 punti base circa di fine 2011 al livello di 278 punti base circa di metà marzo, beneficiando pienamente dell’impegno del Governo italiano a portare avanti il processo di riforme strutturali e di consolidamento dei conti pubblici. Successivamente, i titoli di Stato domestici sono stati penalizzati dai timori legati alla crescente instabilità politica in Grecia e alla connessa eventualità dell’uscita del paese dall’Area Euro nonché dalle incertezze sulla solidità del sistema bancario spagnolo. Le preoccupazioni sulla tenuta e la stabilità dell’intera Area Euro hanno spinto il differenziale di rendimento citato al livello di circa 475 punti base nella seconda metà di giugno. Sul fronte del quadro macroeconomico, l’Italia ha evidenziato un calo del PIL del primo trimestre 2012 dell’1,4% su base annua; la debolezza economica si è quindi intensificata rispetto al -0,5% registrato nel quarto trimestre 2011 e al +0,4% terzo trimestre 2011. Il paese evidenzia anche un deterioramento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione passato dal 9,3% di dicembre 2011 al 10,1% di maggio 2012, ultimo dato disponibile. L’impegno del Premier Monti a portare avanti il programma di miglioramento dei conti pubblici, con la conferma dell’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, ha fornito al Governo italiano la legittimazione a farsi portavoce delle istanze di maggiore attenzione alla crescita avanzate da diverse capitali europee. L’elezione del candidato socialista Francois Hollande alla Presidenza della Repubblica francese nel mese di aprile, con un programma elettorale favorevole ad una evoluzione della politica europea verso una maggiore attenzione alla crescita, ha fornito ulteriore supporto all’emergere di un approccio più critico al dogma della politica fiscale restrittiva. L’opportunità della costruzione di una strategia europea pro-crescita che si affianchi al rigore fiscale previsto nel Patto Fiscale (cosiddetto Fiscal Compact) precedentemente introdotto è stata supportata anche dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ed è stata oggetto di analisi nel corso del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Questa riunione merita una attenzione particolare perché ha fatto segnare importanti passi avanti nella soluzione della crisi del debito sovrano. E’ stato, infatti, definito un processo di convergenza verso un’Unione Bancaria Europea che prevede l’istituzione di un supervisore bancario europeo in capo alla Banca Centrale Europea entro la fine del 2012. Successivamente, i fondi dell’European Stability Mechanism (ESM) potranno essere utiliz- 5 zati direttamente per la ricapitalizzazione delle banche, senza incidere sul debito pubblico del paese interessato. E’ stato anche raggiunto l’accordo per l’utilizzo dell’ESM e dell’European Financial Stability Facility (EFSF) in investimenti nei titoli di Stato dei paesi maggiormente sotto pressione, sia sul mercato primario che sul mercato secondario. Sono state inoltre varate misure di sostegno alla crescita che prevedono il coinvolgimento della Banca Europea degli Investimenti (il cui capitale è previsto in aumento di € 10 mld, con espansione della capacità di erogazione di prestiti fino a € 60 mld), l’allocazione di fondi strutturali EU inutilizzati (€ 55 mld) e l’emissione dei cosiddetti Project Bond (€ 5 mld). In ultimo, ma non meno importante, è stato definito un percorso evolutivo della governance europea verso l’integrazione fiscale che potrebbe aprire la strada alla successiva mutualizzazione dei debiti sovrani: il Presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, ha avuto il mandato di definire una roadmap, con il coinvolgimento delle istituzioni comunitarie e dei paesi membri e la presentazione di una prima proposta ad ottobre. Sul fronte della politica monetaria, la Banca Centrale Europea (BCE) ha svolto un ruolo rilevante nel fornire supporto alla liquidità del sistema finanziario: dopo la prima asta di rifinanziamento a 36 mesi realizzata nel mese di dicembre 2011 (adesioni 523, importo erogato € 489,2 mld), lo scorso 29 febbraio l’Istituto di Francoforte ha realizzato la seconda asta di rifinanziamento a 36 mesi (adesioni 800, importo erogato € 529,5 mld). Gli interventi di politica monetaria non convenzionale descritti hanno fornito un importante sostegno per i mercati finanziari in generale, e per i mercati dei titoli di Stato europei in particolare, nei primi mesi del 2012. Nella riunione di politica monetaria del 6 giugno, la BCE ha inoltre deciso di estendere il meccanismo di svolgimento delle aste di rifinanziamento con tasso prefissato e pieno accoglimento della domanda fino alla fine del 2012; successivamente, sulla scia dell’acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari e sempre nell’ottica di fornire liquidità al sistema e, per questa via, alle famiglie e alle imprese, ha allentato le condizioni richieste per l’utilizzo delle attività finanziarie come garanzia nelle operazioni di rifinanziamento. L’indebolimento del quadro macroeconomico e le tensioni sui mercati finanziari hanno indotto le agenzie di rating ad operare una serie di downgrade su Grecia, Portogallo e Spagna. Standard & Poor’s ha inoltre ridotto il rating della Francia da AAA a AA+ lo scorso 13 gennaio; tale decisione è stata preceduta dal taglio del rating dell’Italia da A+ a BBB+. Nel Regno Unito, l’economia ha evidenziato un calo del PIL dello 0,2% su base tendenziale nel primo trimestre 2012 (da +0,6% del quarto trimestre e +0,5% del terzo trimestre). La persistente debolezza dell’economia e il ridimensionamento delle tensioni inflative hanno reso improrogabile l’adozione di nuovi interventi di politica monetaria espansiva non convenzionale. La Banca Centrale inglese (BoE), nella riunione dello scorso 9 febbraio, ha deciso di procedere ad un incremento di £ 50 miliardi del programma di acquisto di attività finanziarie, portando l’ammontare totale dello stesso al livello di £ 325 mld; l’orizzonte temporale previsto per il completamento della nuova tranche di acquisti è stato fissato a tre mesi; dal verbale della riunione di politica monetaria dello scorso 6-7 giugno è emersa, inoltre, l’apertura verso nuovi interventi di allentamento quantitativo nei prossimi mesi. Lo scorso 20 giugno, l’Istituto Centrale ha realizzato la prima operazione straordinaria di rifinanziamento a sei mesi (cosiddetta Extended Collateral Term Repurchase Facility, ECTR); questo strumento, introdotto a dicembre 2011 ma mai utilizzato, prevede l’erogazione di fondi per un ammontare minimo di £ 5 mld con cadenza almeno mensile e costituisce uno strumento di gestione delle situazioni di stress. Nello stesso mese, l’Istituto Centrale e il Governo inglesi hanno annunciato nuove misure a sostegno della liquidità del sistema del sistema bancario che prevedono l’erogazione di prestiti pluriennali vincolati alla successiva erogazione di prestiti al settore privato; mancano ancora i dettagli tecnici di questa misura. Negli Stati Uniti, il primo trimestre 2012 si è concluso con una crescita tendenziale del 2% (da 1,6% a/a del quarto trimestre 2011 e 1,5% a/a del terzo trimestre 2011). I dati sui consumi personali del periodo hanno confermato una apprezzabile dinamica di crescita congiunturale, supportati da un netto miglioramento del mercato del lavoro tra la fine del 2011 e i primi tre mesi del 2012. Gli investimenti fissi non residenziali hanno, al contrario, evidenziato un rallentamento. La statistica che merita di essere messa in risalto è quella relativa agli investimenti residenziali che hanno evidenziato variazioni congiunturali in accelerazione (20% t/t annualizzato nel primo trimestre 2012; 11,6% t/t nel quarto trimestre 2011; 1,3% t/t nel terzo trimestre 2011). L’export netto ha fornito un contributo positivo nei primi tre mesi del 2012, in miglioramento rispet- 6 to al dato negativo del quarto trimestre 2011 grazie all’accelerazione dell’export e alla minore dinamica dell’import. Anche le scorte hanno fornito un contributo positivo alla dinamica del PIL nel trimestre in esame sebbene di dimensione inferiore al quarto trimestre 2011. Il calo della spesa pubblica è proseguito anche nel primo trimestre 2012, sia nella componente della spesa federale che nella componente della spesa statale e locale. L’analisi dei dati mensili relativi secondo trimestre descrivono una economia meno dinamica rispetto ai primi tre mesi del 2012. Gli ordini di beni durevoli evidenziano, nelle componenti meno volatili, un ulteriore ridimensionamento degli investimenti produttivi; i dati relativi ai nuovi cantieri edilizi, pur confermando la prosecuzione del recupero del mercato immobiliare, non descrivono un incremento dell’intensità del recupero; le vendite al dettaglio manifestano una maggiore cautela nella spesa per consumi delle famiglie statunitensi; i report sul mercato del lavoro segnalano un calo nel numero di nuovi posti creati. I deboli dati macroeconomici recentemente pubblicati si sono tradotti in una revisione al ribasso delle stime di crescita diffuse dalla Federal Reserve (Fed) in occasione della riunione di politica monetaria del 19-20 giugno (stima crescita 2012 rivista a 2,1% da 2,7% di aprile; stima crescita 2013 rivista a 2,5% da 2,9% di aprile). Il Presidente dell’Istituto Centrale, Bernanke, nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione citata, ha inoltre affermato che la Fed monitora attentamente la dinamica del mercato del lavoro; è, infatti, necessario capire se l’importante recupero dell’occupazione registrato fino ai primi mesi del 2012 sia solo una conseguenza delle elevate perdite di posti di lavoro accumulate a seguito della crisi finanziaria del 2007-2009 (catch up effect) e se, in caso di risposta affermativa, l’economia USA sia in grado di generare in futuro una crescita tale da consentire il calo strutturale del tasso di disoccupazione. Le dichiarazioni di Bernanke appaiono in linea con l’ipotesi che un ulteriore indebolimento dell’economia e/o un incremento delle tensioni legate all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro giustificherebbero nuovi interventi di politica monetaria espansiva da parte della Fed. Per adesso, la Banca Centrale statunitense si è limitata ad estendere a fine anno il programma di allungamento della vita residua dei titoli di Stato in portafoglio, acquistando titoli con vita residua tra i 6 e i 30 anni e vendendo titoli con vita residua fino a 3 anni. In Giappone, il positivo dato di crescita tendenziale del primo trimestre 2012 è da mettere in relazione agli effetti negativi del terremoto e dello tsunami che hanno colpito il paese all’inizio di marzo 2011 sul dato del primo trimestre 2011. L’effetto base positivo fornirà supporto alla crescita tendenziale del paese anche nel secondo trimestre 2012. I dati a maggiore frequenza delineano, al contrario, un quadro di crescita più debole e un livello di inflazione che resta basso; esso giustifica l’orientamento estremamente accomodante della Banca Centrale giapponese che ha deciso di aumentare il programma di “allentamento quantitativo” sia in febbraio che in aprile per un valore netto cumulato di Yen 15 trilioni, portando il programma di allentamento quantitativo complessivo al livello di Yen 70 trilioni. A febbraio, la Bank of Japan ha inoltre fissato un obiettivo di inflazione all’1%: l’attuale livello dello 0,2% risulta quindi distante dall’obiettivo dell’istituto, fornendo supporto all’ipotesi di orientamento di politica monetaria estremamente accomodante per un lungo periodo di tempo. Sul fronte della politica fiscale, il Governo del Primo Ministro Nada ha proposto l’incremento dell’Iva dall’attuale livello del 5% al 10% entro il 2015: il progetto di legge, approvato per adesso solo dalla Camera bassa, potrebbe portare ad una decisione storica per il Giappone, tenuto conto delle esigenze di consolidamento fiscale del paese. La prima parte del 2012 è stata caratterizzata da dati economici coerenti con il rallentamento della dinamica di crescita anche per le Economie Emergenti. In Asia, la crescita del PIL cinese del primo trimestre è risultata pari all’8,1% a/a da 8,9% a/a del quarto trimestre 2011 e 9,1% a/a del Terzo Trimestre 2011. Il ridimensionamento della crescita appare coerente con l’obiettivo del Governo. Nel mese di marzo, il Primo Ministro Wen Jiabao davanti all’Assemblea Nazionale del Popolo ha, infatti, annunciato il nuovo obiettivo di crescita 2012 per il paese asiatico, pari al 7,5%, un livello inferiore all’8% perseguito precedentemente; ha altresì aggiunto che è oltremodo necessario trasformare il modello di crescita cinese per renderlo più efficiente e sostenibile. Va tuttavia aggiunto che le autorità sono impegnate ad evitare un atterraggio duro dell’economia. A fronte quindi di dati economici reali caratterizzati da tassi di variazione tendenziale in ridimensionamento, la Banca Centrale cinese ha quindi deciso di ridurre il tasso ufficiale di 25 punti base lo scorso 7 giugno: si tratta del primo calo del tasso di riferimento da dicembre 2008. Precedentemente, la Banca Centrale era intervenuta solo sul coefficiente di riserva obbligatoria, ridotto al 20% dopo tagli successivi decisi a feb- 7 braio e maggio. Anche in India i dati sul PIL del primo trimestre sono stati deboli: il tasso di crescita è risultato pari al 5,3% a/a, dal 6,1% a/a del quarto trimestre 2011 e 6,7% a/a del terzo trimestre 2011. Si tratta del livello più basso degli ultimi 9 anni che ben definisce il quadro di riferimento entro cui collocare la decisione della Banca Centrale del paese di ridurre il tasso ufficiale dall’8,50% all’8% nella riunione del 17 aprile scorso. La modifica dell’orientamento di politica monetaria in India, dopo circa due anni di rialzi del tasso di riferimento, è una ulteriore affermazione della maggiore attenzione alla crescita da parte delle autorità di politica economica. Anche in America Latina, le principali economie hanno evidenziato segnali di minore crescita. In Brasile, la Banca Centrale ha risposto al minore vigore dell’economia (Pil in crescita dello 0,75% a/a nel primo trimestre 2012, 1,37% nel quarto Trimestre 2011, 2,12% nel terzo trimestre 2012) tagliando il tasso ufficiale dal 12,50% di agosto 2011 all’8,50% attuale, reagendo così a dati reali e di fiducia inferiori alle attese. L’assunzione di un orientamento accomodante, a fronte di pressioni inflazionistiche in calo, caratterizza anche l’azione delle principali Banche Centrali dell’Europa dell’Est, area più vulnerabile alla crisi del debito sovrano dell’Area Euro. ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI La dinamica dei mercati finanziari è stata influenzata in misura rilevante dall’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro; un ruolo importante hanno avuto anche le attese sull’evoluzione della crescita globale, a loro volta influenzate dagli eventi politico-istituzionali europei. Fino alla prima metà di marzo, l’approccio più costruttivo dell’Unione Europea nella gestione della crisi del debito sovrano, il ruolo centrale della Banca Centrale Europea nel fornire liquidità al sistema finanziario e gli sforzi di risanamento fiscale di diversi Paesi Europei hanno consentito un ridimensionamento apprezzabile dei premi al rischio emittente e un allentamento generalizzato delle tensioni sui mercati finanziari. Si sono conseguentemente attenuate le preoccupazioni per gli impatti negativi della crisi europea sulla dinamica di crescita dell’economia globale; a supporto del cauto ottimismo sono intervenuti anche dati congiunturali positivi in Usa e la prontezza di reazione delle autorità di politica economica dei paesi emergenti ai segnali di rallentamento delle rispettive economie, in un contesto di inflazione in calo. Nel corso dei successivi 3 mesi, la crisi dell’Area Euro ha invece conosciuto una intensificazione a causa dell’instabilità politica in Grecia e delle preoccupazioni sulla solidità del sistema bancario spagnolo. Sul fronte macroeconomico, sono inoltre intervenute statistiche economiche deboli a livello globale. La debolezza dei mercati finanziari è proseguita anche dopo l’annuncio del piano di salvataggio europeo del sistema bancario spagnolo, lo scorso 9-10 giugno, e l’esito positivo delle elezioni greche del 17 giugno che ha portato alla formazione di un governo favorevole al rispetto degli impegni di finanza pubblica assunti dal paese a livello internazionale. I mercati finanziari hanno quindi manifestato l’esigenza dell’adozione di decisioni comunitarie ampie e condivise in materia di unione fiscale, bancaria e politica, ritenendo insufficienti misure isolate per la soluzione di problemi specifici dei singoli paesi e arrivando senza grandi aspettative al Consiglio Europeo del 28-29 giugno. L’incremento delle tensioni ha costituito un importante fattore di spinta a favore dell’adozione di decisioni funzionali al raggiungimento di una maggiore integrazione, anche politica, a livello comunitario nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno. L’ultima giornata di contrattazioni del semestre si è quindi conclusa con un recupero dei corsi obbligazionari e azionari delle principali piazze finanziarie. Sui mercati obbligazionari europei, i rendimenti tedeschi sono rimasti su livelli storicamente bassi nel corso del semestre, implicando rendimenti reali (al netto dell’inflazione) negativi. Il rendimento del titolo decennale della Germania è passato dall’1,82% di fine 2011 al 2,06% circa di metà marzo, coerentemente con il calo dell’avversione al rischio precedentemente descritto, per poi scendere al livello di 1,20% a fine maggio e risalire verso 1,58% a fine giugno; il rendimento sul titolo a 2 anni, dopo essere salito allo 0,34% a metà marzo, si è riportato in prossimità del livello di inizio anno (0,13% circa) in chiusura di semestre; i rendimenti sulle scadenze fino ad un anno sono invece gradualmente saliti verso valori non negativi, pur se molto bassi. 8 I mercati obbligazionari dei Paesi Periferici europei, con l’esclusione della Spagna, hanno beneficiato di un apprezzabile ridimensionamento degli spread fino alla metà di marzo per poi subire un incremento degli stessi. Con riferimento ai titoli di Stato italiani, il rendimento sul titolo decennale è sceso dal 6,95% di fine 2011 al 4,84% circa di metà marzo per poi portarsi verso il livello del 6,20% a metà giugno e chiudere il semestre al 5,82%, sulla scia del cauto ottimismo generato dall’esito della riunione del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Lo spread sull’equivalente titolo tedesco ha seguito lo stesso andamento, riducendosi dal livello di 513 punti base di fine 2011 al livello di circa 278 punti base di metà marzo per poi risalire fino a 475 punti base a metà giugno e chiudere il semestre al livello di 424 punti base circa. Il movimento della parte breve della curva dei rendimenti italiana è stato analogo: il titolo a due anni si è portato dal livello di 4,98% di fine 2011 al livello di 1,9% circa di metà marzo per poi aumentare fino al 4,6% raggiunto nella seconda metà di giugno e registrare un calo apprezzabile al livello del 3,5% circa nell’ultima seduta del semestre. Le incertezze sulla stabilità dell’Area Euro hanno quindi penalizzato i corsi dei titoli di Stato domestici nell’ultima parte del semestre; il mercato obbligazionario governativo italiano aveva invece evidenziato una apprezzabile resilienza alle tensioni dei mercati nel mese di marzo, durante le trattative per l’erogazione del secondo piano di aiuti alla Grecia e la manifestazione delle prime incertezze sui conti pubblici e sul sistema bancario spagnolo, beneficiando dell’impegno del Governo Monti nel processo di risanamento dei conti pubblici e della credibilità internazionale di cui il nuovo esecutivo gode. La dinamica dei rendimenti spagnoli ha risentito in maniera diretta delle incertezze sulla solidità del sistema bancario spagnolo e sui potenziali impatti sulla sostenibilità dei conti pubblici. Lo spread sulla scadenza decennale dei titoli governativi spagnoli rispetto ai titoli tedeschi è passato dal livello di 326 punti base circa di fine 2011 al livello di 300 punti base circa dell’inizio di marzo per poi risalire fino al livello di 575 nella seconda metà di giugno. L’esito del Consiglio Europeo di fine mese ha consentito un apprezzabile ridimensionamento del differenziale citato, che si è portato al livello di 475 punti base nell’ultima giornata di scambi del semestre: la decisione di non riconoscere un livello di seniority al prestito EU erogato per il salvataggio del sistema bancario spagnolo, il conteggio solo temporaneo del prestito medesimo come parte del debito pubblico del paese e la possibilità di utilizzare l’EFSF prima e l’ESM dopo per effettuare acquisti sui mercati primario e secondario dei titoli di Stato hanno consentito il recupero di fiducia degli operatori di mercato. Negli USA, la curva dei rendimenti ha evidenziato un movimento di appiattimento sul semestre, con il calo dei rendimenti sulle scadenze lunghe, che continuano a beneficiare della politica di estensione delle scadenze dei titoli detenuti dalla Fed, e con un movimento verso l’alto, sebbene molto contenuto tenuto conto dell’orientamento estremamente accomodante della Banca Centrale, della parte breve della curva. Con riferimento alle obbligazioni di impresa, gli sforzi profusi dalle società nelle operazioni di ristrutturazione e sostegno dei margini hanno evitato un allargamento marcato degli spread nelle fasi di incremento dell’avversione al rischio precedentemente descritte. Il segmento del mercato che ha evidenziato una maggiore dinamica degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore finanziario, essendo maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha beneficiato dell’allentamento delle tensioni della prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della BCE, è stato maggiormente penalizzato nei mesi successivi, per le rinnovate preoccupazioni sulla stabilità dell’Area Euro e quindi del sistema bancario. Sui mercati azionari, i primi tre mesi dell’anno sono stati particolarmente positivi, effetto del rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e del buon andamento dei principali indicatori economici, soprattutto statunitensi. Dalla seconda metà di marzo si è verificata una inversione di tendenza, conseguenza delle incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli prima, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo, poi. A questi fattori di natura politico-istituzionale si sono aggiunti il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. La correzione, soprattutto degli indici azionari europei, si è intensificata nel mese di maggio, quando l’instabilità politica in Grecia emersa con vigore dai risultati delle elezioni politiche del 6 maggio e dall’incapacità di formare un nuovo governo, rendendo così necessarie nuove consultazioni elettorali il 17 giugno, ha creato rilevanti preoccupazioni sull’implementazione delle misure di finanza pubblica contenute nel secondo piano di aiuti 9 finanziari alla Grecia e sull’eventualità dell’uscita del paese dall’Area Euro, con potenziali ripercussioni sulla stabilità finanziaria ed economica degli altri paesi membri. Le tensioni hanno subito un inasprimento anche a seguito degli annunci di nuove esigenze di rifinanziamento del sistema bancario spagnolo da parte del Governo Rajoy lo scorso 19 maggio e delle incertezze sulla capacità della Spagna di fronteggiare la crisi del sistema bancario senza l’aiuto finanziario dell’Unione Europea. La debolezza dei mercati azionari è proseguita fino al Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Il rimbalzo degli indici azionari, soprattutto europei, nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre ha evidenziato l’apprezzamento per le decisioni adottate a Bruxelles: anche se molti dettagli restano da definire, sono stati compiuti nuovi, importanti passi avanti nel processo di evoluzione dell’Unione Monetaria in Unione anche fiscale, bancaria, e, successivamente, politica. I mercati azionari hanno chiuso il primo semestre con performance generalmente positive. Nel dettaglio, le performance in Euro dei principali indici: S&P 500 +10,96%, Stoxx Europe 600 +2,72%, Nikkei 225 +5,28%, MSCI Emerging Markets +4,79%. PROSPETTIVE Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero consentire la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’Area Euro, evitando inevitabili ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari. Lo scenario macroeconomico globale del secondo semestre 2012 dovrebbe pertanto essere caratterizzato dal persistere di una dinamica di crescita a livello globale, sebbene con andamenti molto differenziati tra le diverse aree. Gli Usa dovrebbero registrare una crescita inferiore al potenziale, in un contesto caratterizzato da un mercato del lavoro ancora debole e dall’importante appuntamento delle elezioni presidenziali di novembre. L’esito delle elezioni sarà cruciale anche ai fini del dibattito politico sulla questione delle agevolazioni fiscali in scadenza a fine 2012 e dei tagli automatici alla spesa pubblica operativi dal 2013 in assenza di un piano definito di consolidamento dei conti pubblici. Il fenomeno descritto, noto come “fiscal cliff”, potrebbe produrre effetti negativi non trascurabili sull’economia USA nel 2013 se non opportunamente gestito a livello legislativo. L’Area Euro dovrebbe continuare a risentire delle misure di politica fiscale restrittiva adottate da diversi paesi, non ancora bilanciate da politiche di sostegno alla crescita. La seconda parte del 2012 sarà inoltre caratterizzata da una intensa attività negoziale tra i paesi membri dell’Unione Europa ai fini della definizione delle modalità di intervento dell’EFSF/ESM a supporto del mercato dei titoli governativi, entro luglio, di una roadmap sull’integrazione fiscale, entro ottobre, e della creazione dell’organismo europeo di supervisione bancaria, entro la fine del 2012. Le Economie Emergenti dovrebbero continuare ad evidenziare il rallentamento economico, pur mantenendo tassi di crescita apprezzabili se confrontati con quelli dei paesi sviluppati. In particolare, la Cina dovrebbe evitare un atterraggio duro dell’economia grazie agli interventi di politica economica a supporto della crescita già adottati nella prima parte del 2012 e al persistere di spazi di manovra per l’adozione di ulteriori misure, anche a livello di politica fiscale. Il contesto di riferimento descritto potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati finanziari nei prossimi mesi. In ottica strategica, riconosciamo tuttavia selettive opportunità di investimento tra i titoli di Stato dei Paesi Periferici dell’Area Euro: le azioni volte al raggiungimento di una maggiore integrazione, anche fiscale, tra i governi e in generale orientate verso una soluzione positiva della crisi, gli sforzi di consolidamento dei conti pubblici portati avanti dai singoli paesi e il ruolo centrale e attivo della BCE potrebbero determinare un recupero di fiducia degli investitori, generando opportunità di investimento per i rispettivi titoli di Stato. In particolare, riteniamo che i titoli di Stato italiani offrano un interessante rapporto rischio/rendimento tenuto conto dell’impegno del Governo Monti al rispetto degli obiettivi di contenimento dei conti pubblici e dei fondamentali solidi del paese (basso indebitamento delle famiglie, alta ricchezza finanziaria netta delle famiglie, debito pubblico detenuto prevalentemente dai risparmiatori domestici, avanzo pubblico primario). Per quanto riguarda i titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali, i rendimenti sul mercato americano e tede- 10 sco rimangono poco attraenti, con rendimenti reali, ovvero al netto dell’inflazione, che risultano negativi. In una fase di crescita economica debole, le obbligazioni di impresa dovrebbero continuare ad offrire una interessante combinazione rischio rendimento. Anche le obbligazioni di impresa dei mercati Emergenti dovrebbero essere favorite, beneficiando del merito di credito che resta alto. I mercati azionari, in particolare quelli europei ed emergenti, presentano valutazioni interessanti in un’ottica strategica. Nell’investimento azionario, conserviamo un approccio orientato alla selezione sulla base dei fondamentali per individuare i titoli più interessanti in termini di esposizione geografica e generazione di flussi di cassa che consentano di distribuire dividendi. 11 FORMA E CONTENUTO DELLA RELAZIONE SEMESTRALE La relazione semestrale di ciascun fondo è redatta secondo le disposizioni previste dal provvedimento emanato da Banca d’Italia in data 14 aprile 2005 “Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio”, ed è composta da una situazione patrimoniale, con allegato l’elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti e da una nota illustrativa volta a dare indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio, sia sulle prospettive di investimento in relazione all’evoluzione dei mercati nei settori di interesse per il fondo. Sono altresì dettagliati principi contabili, criteri contabili e di valutazione, spese a carico dei fondi e regime fiscale. Tutti gli importi indicati nella relazione semestrale sono espressi in unità di Euro. DURATA DELL’ESERCIZIO CONTABILE L’esercizio contabile ha durata annuale e si chiude l’ultimo giorno di borsa aperta. PRINCIPI CONTABILI Nella redazione della relazione semestrale di ciascun fondo sono stati applicati i principi contabili di generale accettazione per i fondi comuni di investimento ed i criteri di valutazione previsti dal regolamento Banca d’Italia 14 aprile 2005. Tali principi sono coerenti con quelli utilizzati nel corso dell’esercizio per la predisposizione dei prospetti di calcolo giornalieri della quota, nonché con quelli utilizzati in sede di redazione dei rendiconti della gestione chiusi al 30/12/2011. Gli schemi ed il contenuto dei singoli prospetti sono stati redatti nel rispetto delle disposizioni in materia emesse dalla Banca d’Italia. CRITERI CONTABILI Le negoziazioni su titoli e sulle altre attività finanziarie sono contabilizzate nei portafogli dei singoli fondi sulla base della data di conclusione dei relativi contratti anche se non ancora regolati. Le commissioni di acquisto e vendita sono comprese nei prezzi di acquisto o dedotte dai prezzi di vendita dei titoli in conformità agli usi di borsa. Per le operazioni “pronti contro termine” e assimilabili il portafoglio non subisce modificazioni. I movimenti della liquidità a pronti trovano corrispettivo in movimenti di pari importo delle corrispondenti voci “pronti contro termine attivi e operazioni assimilate o pronti contro termine passivi e operazioni assimilate”. La differenza tra i prezzi a pronti e quelli a termine viene distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto, come una normale componente reddituale. Nel caso di sottoscrizione di titoli di nuova emissione la contabilizzazione nel portafoglio ha luogo al momento in cui l’attribuzione dei titoli è certa ovvero, in ogni altro caso, nei termini previsti dal programma di offerta o dagli usi e consuetudini di borsa. Le opzioni acquistate / emesse sono computate tra le attività / passività al loro valore corrente. I differenziali su operazioni futures vengono registrati secondo il principio della competenza, sulla base della variazione giornaliera tra i prezzi di chiusura del mercato di contrattazione ed i costi dei contratti stipulati e/o i prezzi del giorno precedente. Gli interessi attivi e passivi e gli altri proventi ed oneri di natura operativa sono conteggiati secondo il principio della competenza temporale anche mediante rilevazioni di appositi ratei attivi e passivi. Gli interessi attivi sui conti correnti bancari sono rilevati al lordo della relativa ritenuta fiscale, a condizione che la giacenza media annua non sia superiore al 5% dell’attivo gestito. 12 I dividendi vengono contabilizzati nell’esercizio in cui sono deliberati (data stacco) o, in mancanza di tale comunicazione certa, al momento dell’incasso. Gli utili e le perdite su realizzi riflettono le differenze fra i costi medi di carico e i prezzi di vendita relativi agli strumenti finanziari ceduti nel corso dell’esercizio. Le plusvalenze e le minusvalenze su strumenti finanziari riflettono le differenze fra il costo medio di carico e il valore derivante dalla valutazione del portafoglio alla fine dell’esercizio. La rilevazione delle sottoscrizioni e dei rimborsi delle quote viene effettuata a norma del regolamento dei singoli fondi secondo il principio della competenza temporale. CRITERI DI VALUTAZIONE Per la determinazione dei valori da applicare al portafoglio dei singoli fondi si osservano i seguenti criteri: i prezzi unitari utilizzati sono quelli del giorno di borsa aperta al quale si riferisce il valore della quota; per gli strumenti finanziari quotati, il prezzo è l’ultimo prezzo disponibile del giorno della o delle borse indicate nel regolamento. Nel caso di strumenti finanziari quotati presso più borse, si applica il prezzo della borsa più significativa in relazione alle quantità trattate; per gli strumenti finanziari ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati indicati dall’organo di vigilanza, il prezzo è quello risultante dall’ultimo listino ufficiale disponibile, valutandone la significatività, per i valori trattati su più mercati, tenendo conto delle quantità ivi negoziate; per gli strumenti finanziari quotati o ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati indicati dall’organo di vigilanza, qualora sul mercato di negoziazione risultino contenuti gli scambi ed esistano elementi di scarsa liquidità, la valutazione tiene conto del presumibile valore di realizzo determinato sulla base delle informazioni reperibili sui circuiti internazionali di riferimento oggettivamente considerate dai responsabili organi della società; per gli strumenti finanziari e le altre attività finanziarie non quotati, la valutazione esprime il presumibile valore di realizzo sul mercato, individuato su un’ampia base di elementi di informazione, oggettivamente considerati dagli organi responsabili della società di gestione, concernenti la peculiarità del titolo, la situazione patrimoniale e reddituale dell’emittente e la situazione del mercato con particolare riferimento all’andamento dei tassi; per gli strumenti finanziari individualmente sospesi dal listino, la valutazione è effettuata sulla base dei criteri previsti per quelli non quotati, tenendo anche conto dell’ultima quotazione rilevata; le poste denominate in valuta diverse da quelle di denominazione del fondo sono convertite in quest’ultima valuta sulla base di tassi di cambio corretti alla data di riferimento della valutazione, accertati su mercati di rilevanza e significatività internazionale. Le operazioni a termine in valuta sono convertite al tasso di cambio a termine corrente per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione; i contratti futures sono valutati sulla base delle quotazioni di chiusura dei rispettivi mercati, rilevate nel giorno di borsa aperta al quale si riferisce il valore della quota; le opzioni e i warrant trattati in mercati regolamentati sono valutati al prezzo di chiusura del giorno rilevato nel mercato di trattazione; nel caso di contratti trattati su più mercati, al prezzo più significativo, anche in relazione alle quantità trattate su diverse piazze; le opzioni e i warrant non trattati in mercati regolamentati sono valutati al valore corrente espresso dalla formula indicata dall’organo di vigilanza; per i titoli strutturati la valutazione viene effettuata procedendo alla valutazione distinta di tutte le componenti elementari. Per titoli strutturati si intendono, come indicato dalla vigente normativa, quei titoli il cui rimborso e/o la cui remunerazione dipendano in tutto o in parte dal valore di determinati titoli o altre attività, dall’andamento dei tassi di interesse, valute, indici o altri parametri o dal verificarsi di determinati eventi o condizioni, anche secondo meccanismi che equivalgono all’assunzione di posizioni in strumenti finanziari derivati. 13 SPESE A CARICO DEI FONDI Le spese a carico dei fondi sono rappresentate da: commissioni a remunerazione dell’attività di gestione come di seguito dettagliate: commissione annuale di gestione, a favore della società di gestione, prelevata dalla disponibilità del fondo stesso il primo giorno di borsa valori aperta del mese successivo a quello di riferimento e così determinata: Commissione di gestione % Pioneer Azionario Crescita Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione Pioneer Azionario Europa Pioneer Azionario America Pioneer Azionario Area Pacifico Pioneer Azionario Paesi Emergenti Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione Pioneer Euro Governativo Breve Termine Pioneer Obbligazionario Euro Corporate Etico a distribuzione Pioneer Obbligazionario Euro a distribuzione Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione Pioneer Target Controllo - Classe A 1,85 1,85 1,85 2,00 2,00 2,00 1,15 0,85 1,20 1,10 1,30 0,80 Classe B 2,10 2,10 2,10 2,25 2,25 2,25 1,30 0,95 1,35 1,25 1,45 0,95 Per le quote di classe A dei fondi: Pioneer Azionario Crescita, Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione, Pioneer Azionario Europa, Pioneer Azionario America, Pioneer Azionario Area Pacifico, Pioneer Azionario Paesi Emergenti, Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione, Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione una provvigione di incentivo, pari al 25% della differenza maturata nell’anno solare tra l’incremento percentuale del valore della quota (tenendo conto anche degli eventuali proventi distribuiti) e l’incremento percentuale del valore del parametro di riferimento relativi al medesimo periodo. La provvigione viene calcolata sul minore ammontare tra il valore complessivo netto medio del Fondo nello stesso periodo ed il valore complessivo netto del Fondo disponibile nel giorno di calcolo. La commissione viene prelevata il primo giorno lavorativo successivo alla chiusura dell’anno solare. I parametri di riferimento, applicabili ad ogni fondo, vengono di seguito evidenziati: - 14 Pioneer Azionario Crescita 100% COMIT Globale + R 10/40 (Price Index) Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione 100% MSCI Europe (Price Index) Pioneer Azionario Europa 100% MSCI Europe (Price Index) Pioneer Azionario America 100% MSCI North America (Price Index) Pioneer Azionario Area Pacifico 100% MSCI AC Asia Pacific Free (Price Index) Pioneer Azionario Paesi Emergenti 100% MSCI Emerging Market Free (Price Index) Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione 60% JP Morgan EMU Bond 1-3 anni; 30% JPM Global; 10% MSCI Europe (Price Index) Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione 50% JPM EMBI Global Diversified composite USD; 40% jpm embi Global Diversified composite USD convertito in Euro al tasso WM; 10% MTS BOT Lordo Per le quote di classe A del Fondo Pioneer Target Controllo una provvigione di incentivo sarà calcolata giornalmente e dovuta quando la variazione percentuale del valore della quota sia superiore alla variazione percentuale registrata dall’indice di riferimento, di seguito indicato, nel medesimo periodo e la relativa differenza sia superiore a quella mai registrata dall’inizio di operatività del Fondo (Data Iniziale dell’High Watermark Relativo). Relativamente alla provvigione di incentivo del fondo Target Controllo è stato definito il seguente parametro di riferimento: Pioneer Target Controllo: MTS BOT + 0,5% su base annuale La provvigione di incentivo sarà dovuta al verificarsi delle seguente condizioni: la variazione percentuale del valore della quota del Fondo di ciascun giorno di valorizzazione rispetto alla Data Iniziale dell’HWM Relativo sia superiore alla variazione percentuale registrata nel medesimo arco temporale dall’indice di riferimento del Fondo, la differenza percentuale tra la variazione della quota e la variazione dell’indice (il “Differenziale”) sia superiore all’High Watermark Relativo (l’ “HWM Relativo”). Per HWM Relativo si intende il valore più elevato del Differenziale registrato in ciascun giorno di valorizzazione nel periodo intercorrente tra la Data Iniziale dell’HWM Relativo ed il giorno precedente a quello di valorizzazione. La differenza positiva tra il Differenziale e l’HWM Relativo è definita “Overperformance”. Ai fini del calcolo della provvigione di incentivo il valore iniziale dell’ HWM Relativo è fissato allo 0% alla Data Iniziale dell’HWM Relativo. Ogni qualvolta si verifichino le condizioni per cui è dovuta la provvigione di incentivo, il nuovo valore di High Watermark Relativo sarà pari al valore assunto dal Differenziale. La provvigione di incentivo eventualmente maturata è addebitata nel medesimo giorno al patrimonio del fondo e prelevata dalle disponibilità liquide dello stesso con cadenza mensile il primo giorno lavorativo del mese solare successivo. La provvigione di incentivo cesserà di maturare, con riferimento all’anno solare in corso, quando l’Incidenza Commissionale di Incentivo Complessiva avrà superato i limiti dello 0,35% per il fondo Pioneer Target Controllo. In caso di acquisto di OICR collegati, sul Fondo acquirente non vengono fatte gravare spese e diritti di qualsiasi natura relativi alla sottoscrizione ed al rimborso di quote; inoltre, dal compenso riconosciuto alla Società di Gestione è dedotta la remunerazione complessiva che il gestore dei Fondi collegati percepisce (commissione di gestione, di incentivo, ecc.). compenso riconosciuto alla Banca Depositaria per l’incarico svolto, comprensivo anche del compito di provvedere al calcolo del valore della quota; la misura massima di tale compenso è pari a 0,15%; spese di pubblicazione del valore unitario delle quote e dei prospetti periodici dei Fondi, i costi per la stampa e l’invio dei documenti periodici destinati al pubblico e delle pubblicazioni destinate ai sottoscrittori ai sensi di legge, quali, ad esempio, l’aggiornamento periodico annuale del prospetto informativo, gli avvisi inerenti la liquidazione del Fondo e quelli relativi al pagamento delle cedole, là dove i Fondi prevedano la distribuzione dei proventi, purché tali oneri non attengano a propaganda ed a pubblicità, o comunque, al collocamento di quote; spese di pubblicazione degli avvisi in caso di modifiche del Regolamento richieste da mutamenti della legge o delle disposizioni di vigilanza, di liquidazione di ciascun Fondo e di informazioni periodiche da rendere ai sensi di legge; spese di revisione della contabilità e dei rendiconti dei Fondi, ivi compresi, quelli finali di liquidazione; spese legali e giudiziarie sostenute nell’esclusivo interesse dei Fondi; oneri di intermediazione inerenti alla compravendita degli strumenti finanziari e gli altri oneri connessi con l’acquisizione e la dismissione delle attività di ciascun Fondo; oneri fiscali di pertinenza dei Fondi; interessi passivi connessi all’eventuale accensione di prestiti (e spese connesse) ai sensi del D. Lgs. 58/98; 15 contributo di Vigilanza che la Società di Gestione è tenuta a versare annualmente alla Consob per ciascun Fondo. Il pagamento delle suddette spese è disposto dalla Società di Gestione mediante prelievo dalle disponibilità dei Fondi, con valuta del giorno di effettiva erogazione degli importi. REGIME FISCALE Il 1° luglio 2011 con il D.L. 225 del 29/12/2010 convertito nella Legge n.10 del 2011, è entrato in vigore il nuovo regime di tassazione dei fondi comuni di investimento di diritto italiano. Si tratta di una riforma da tempo auspicata dalle società di gestione del risparmio che equipara il trattamento fiscale dei fondi di diritto italiano a quello dei fondi di diritto estero e introduce una maggiore chiarezza e semplicità per i clienti che possono sottoscrivere fondi comuni di investimento di diritto italiano ed estero senza disparità dal punto di vista del trattamento fiscale. Con il nuovo meccanismo, la tassazione non incide più sulla valutazione delle quote possedute dai clienti poiché il prelievo fiscale viene applicato solo al momento del disinvestimento, del trasferimento o della percezione dei proventi distribuiti dal fondo. Al momento dell’entrata in vigore del nuovo meccanismo di tassazione, i clienti che possedevano quote di fondi comuni di investimento non hanno registrato nessun cambiamento né al numero di quote in loro possesso, né al controvalore del loro investimento. Il valore delle quote dei fondi al 30 giugno è stato memorizzato negli archivi della società di gestione e costituisce il nuovo costo fiscalmente riconosciuto che è utilizzato per calcolare l’impatto fiscale sui riscatti, rimborsi o altri eventi tassabili successivi al 30 giugno e originati da investimenti effettuati prima di tale data. Dal 1° luglio il nuovo meccanismo di tassazione prevede quindi un prelievo “sul realizzato” a carico del sottoscrittore al momento del disinvestimento o altro evento tassabile. In sostanza, viene applicata una ritenuta del 12,5% sull’incremento di valore delle quote avvenuto tra la data di sottoscrizione (o sul valore al 30 giugno 2011, se già possedute a tale data) e la data del loro disinvestimento. In caso di minusvalenza, cioè nel caso in cui il controvalore di rimborso sia inferiore al controvalore determinato al momento della sottoscrizione (o al controvalore in essere al 30 giugno 2011 per i sottoscrittori ante tale data), al sottoscrittore viene riconosciuto un importo , equivalente alla perdita realizzata, fiscalmente deducibile, nei 4 anni successivi, in compensazione di altre plusvalenze che costituiscono redditi diversi (cioè plusvalenze su compravendita di titoli azionari, obbligazionari e prodotti derivati), ma non dei proventi realizzati su fondi comuni di investimento, che costituiscono redditi da capitale non compensabili. Dal 1° gennaio 2012 sono entrate in vigore alcune modifiche alla disciplina della tassazione delle rendite finanziarie. La nuova normativa prevede l’unificazione delle diverse aliquote di tassazione in un’aliquota unica pari al 20%. Questa modifica riguarda anche i proventi dei fondi comuni di investimento (di diritto italiano, lussemburghese e lussemburghesi storici) e dei risultati delle gestioni patrimoniali. In generale la nuova normativa prevede che le ritenute e le imposte sostitutive sugli interessi, premi e ogni altro provento che costituisce reddito di capitale e le imposte sostitutive sui redditi diversi siano stabilite nella misura del 20%. Le precedenti aliquote del 12,5% e del 27% vengono unificate nell’unica aliquota del 20%, salvo alcune eccezioni illustrate in seguito. La nuova aliquota del 20% non si applica sugli interessi e ogni altro provento che costituisce reddito di capitale dei seguenti strumenti finanziari: Titoli di Stato italiano (ad esempio, BOT, CCT, BTP, ecc.) Titoli equiparati ai titoli di Stato (titoli emessi da enti locali, ad esempio BOR, BOP, BOC, titoli obbligazionari emessi da organismi sopranazionali, quali BEI, BIRS, ecc.) Obbligazioni emesse dagli Stati inclusi nella lista c.d. White list 16 Per questi strumenti viene mantenuta l’aliquota agevolata del 12,5% anche qualora i titoli siano detenuti attraverso altri prodotti finanziari, come per esempio gestioni patrimoniali, polizze assicurative e fondi comuni. A partire dal 1° gennaio 2012 il valore delle quote dei fondi comuni, al fine della determinazione della plus/minusvalenza, deve essere considerata al netto di una quota dei proventi riferibili ai titoli di Stato italiano, alle obbligazioni e altri titoli a questi assimilati e alle obbligazioni emesse dagli Stati esteri inclusi nella white list. L’obiettivo è quello di non penalizzare, sotto il profilo fiscale, l’investimento “indiretto” in tali titoli mediante fondi comuni. Per determinare tale quota dei proventi è stato scelto un criterio patrimoniale forfettario, basato su un’aliquota sintetica che tenga conto della percentuale dell’attivo del fondo investita in titoli pubblici. Tale criterio “forfettario” si basa sull’ultimo rendiconto annuale e sull’ultima relazione semestrale disponibili, calcolando una media delle percentuali dell’attivo investite in titoli pubblici (ad esempio, nel corso del primo semestre 2012 si utilizzano la relazione semestrale al 30/06/2011 e il rendiconto annuale al 30/12/2011). Tale percentuale, che corrisponde alla quota di proventi riferita ai titoli pubblici, deve rimanere assoggettata all’ imposizione del 12,5%. 17 Nella tabella seguente sono riepilogate le percentuali forfettarie utilizzate per il periodo 01/07/2012 30/12/2012: ISIN VALORE INVESTIMENTO INVESTIMENTO TITOLI TITOLI PUBBLICI PUBBLICI DIVISA ITALIANI ED ITALIANI ED ESTERI: ESTERI PERCENTUALE Ultimo MEDIA Prospetto VALORE TOTALE ATTIVO Ultimo Prospetto PERCENTUALE VALORE PUNTUALE INVESTIMENTO INVESTIMENTO TITOLI TITOLI PUBBLICI PUBBLICI ITALIANI ED ITALIANI ED ESTERI ESTERI: Penultimo Ultimo Prospetto Prospetto VALORE TOTALE ATTIVO Penultimo Prospetto PERCENTUALE PUNTUALE INVESTIMENTO TITOLI DESCRIZIONE PUBBLICI ISIN ITALIANI ED ESTERI: Penultimo Prospetto IT0001242319 IT0004813926 EUR (Euro) - - 53.928.540,00 - - 82.001.626,00 - EUR (Euro) - - 284.811.635,00 - - 333.982.124,00 - IT0000388204 IT0004814064 EUR (Euro) 88,844 5.554.881.786,44 6.280.685.668,00 88,444 7.250.529.528,06 8.124.391.386,00 Pioneer Euro 89,244 Governativo Breve Termine IT0001127940 IT0004814429 EUR (Euro) 38,533 38,436 38,630 IT0000386869 IT0004813827 EUR (Euro) 4,342 2.150.126,23 181.079.402,00 1,187 20.026.600,49 267.114.235,00 7,497 EUR (Euro) 10,299 17.840.977,56 134.276.021,00 13,287 16.328.436,61 223.307.102,00 7,312 IT0001029864 IT0004813785 EUR (Euro) 1,915 1.185.514,39 55.572.972,00 2,133 1.098.990,69 64.731.734,00 IT0001029880 IT0004813876 EUR (Euro) 3,628 4.573.992,98 117.999.443,00 3,876 4.522.979,44 133.828.735,00 IT0000380961 IT0004814023 EUR (Euro) 56,581 374.726.356,93 639.463.638,00 58,600 394.662.900,56 723.336.244,00 54,561 IT0001318739 IT0004814510 EUR (Euro) 25,653 50.193.290,48 224.154.575,00 22,392 64.677.413,22 223.684.390,00 28,914 IT0001037941 IT0004813975 IT0001073425 IT0004813769 IT0003531610 IT0004814213 EUR (Euro) 10,012 IT0004022494 IT0004814643 EUR (Euro) 32,604 539.335.068,60 1.403.199.336,00 24.185.036,18 203.489.114,00 11,885 398.881.792,70 1.076.834.308,00 37,042 606.315.964,17 1.569.523.747,00 18.244.855,00 Pioneer Azionario Area Pacifico Pioneer Azionario Paesi Emergenti Pioneer Obbligazionario Euro a distribuzione Pioneer Azionario Europa Pioneer Azionario Crescita Pioneer Azionario 1,697 Valore Europa a distribuzione 3,379 224.153.500,00 8,139 366.306.251,52 1.300.489.138,00 28,167 Pioneer Azionario America Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione Pioneer Obbligazionario Euro Corporate Etico a distribuzione Pioneer Target Controllo Di seguito si riportano i principi della normativa fiscale in vigore fino al 30 giugno dello scorso anno in quanto la stessa ha avuto un impatto sull’andamento del valore quota del fondo dal 31 dicembre 2010 al 30 giugno 2011, secondo quanto previsto dall’art. 9 della legge n. 77/83, così come modificato dall’art. 8 del DL 461/97: i Fondi comuni non erano soggetti all’imposta sui redditi; 18 le ritenute operate sui redditi di capitale percepiti dai fondi si applicavano a titolo di imposta; sul risultato della gestione del fondo maturato in ciascun anno la società di gestione prelevava un ammontare pari al 12,50% del risultato medesimo a titolo di imposta sostitutiva. La normativa precedente prevedeva altresì, nel caso di risultato di gestione negativo, la possibilità di iscrivere una posta a credito nel patrimonio del fondo, corrispondente al 12,50% di detto risultato. Alla fine di ogni esercizio, tale credito poteva essere recuperato da altri fondi della medesima società di gestione che avessero conseguito un risultato positivo oppure il risultato negativo poteva essere portato in diminuzione dei risultati di gestione positivi degli esercizi successivi. POSIZIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA DL 461/97 Nella tabella seguente sono riepilogati i dati relativi alla situazione del credito d’imposta residuo al 29 giugno 2012 Fondo Patrimonio al 29/06/2012 Credito al 29/06/2012 Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione 687.393.068,94 Pioneer Azionario Europa 521.918.039,01 Pioneer Euro Governativo Breve termine 5.241.694.444,55 Pioneer Azionario Paesi Emergenti 293.714.739,82 Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione 60.001.622,12 Pioneer Azionario America 197.980.596,05 Pioneer Azionario Crescita 226.449.437,73 Pioneer Obbligazionario Euro a distribuzione 1.231.397.260,50 Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione 217.931.640,58 Pioneer Azionario Area Pacifico 139.753.111,10 Pioneer Obbligazionario Euro Corporate Etico a distribuzione 158.705.654,57 Pioneer Target Controllo 654.037.083,33 81.184.836,18 345.107.989,05 418.634.278,11 15.519.935,32 11.901.461,13 67.877.936,16 120.408.185,45 96.874.305,37 83.570,91 28.506.797,85 % di incidenza del credito sul patrimonio al 29/06/2012 11,81% 66,12% 7,99% 5,28% 19,84% 34,29% 53,17% 0,00% 0,00% 69,32% 0,05% 4,36% Con effetto dal 1° luglio 2011, alla società di gestione è consentito compensare i debiti di imposta maturati per i movimenti di rimborso dei partecipanti con i risultati negativi di gestione maturati alla data del 30 giugno 2011 dai fondi comuni di investimento che residuano. Tale compensazione può avvenire nell’ambito dei diversi fondi dell’SGR e potrà essere effettuata con cadenza mensile. ALTRE INFORMAZIONI Revisione della gamma dei Fondi “Pioneer Fondi Italia” In data 03 marzo 2012, secondo quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment Management SGRpA nel corso della seduta del 16 novembre 2011 ed approvato dalla Banca d’Italia in via generale è stata eseguita l’operazione di fusione per incorporazione dei fondi Pioneer Target Equilibrio e Pioneer Target Sviluppo, deliberando altresì delle modificazioni ai regolamenti dei Fondi incorporandi funzionali alla fusione. 19 Di seguito viene riportata la tabella di concambio secondo la quale sono state attribuite ai clienti detentori dei fondi incorporati le quote dei fondi incorporanti. FONDO INCORPORATO Pioneer Target Sviluppo Pioneer Target Equilibrio Valore quota 22,381 5,438 FONDO INCORPORANTE Pioneer Euro Governativo Breve Termine Pioneer Target Controllo Valore quota 13,723 5,412 Coefficiente concambio 1,63091160824893000 1,00480413895048000 Soggetti che procedono al collocamento Il collocamento delle quote dei fondi avviene, oltre che da parte della SGR che opera presso la propria sede sociale, tramite la banche del Gruppo UniCredit e la sua rete di promotori finanziari, nonché tramite banche e SIM esterne al gruppo e le relative reti di promotori finanziari. Le quote possono essere collocate anche attraverso tecniche di comunicazione a distanza (canale internet) da parte dei soggetti collocatori, come dettagliatamente indicato nell’Allegato 1 alla Parte III del Prospetto Informativo. Rapporti con le società del gruppo UniCredit I rapporti con le società del Gruppo Bancario UniCredit oltre a Pioneer Investment Management SGRpA, attengono al collocamento delle quote (UniCredit S.p.A e FinecoBank S.p.A.) e UniCredit Bank AG succursale di Milano, attività di negoziazione titoli. Eventi successivi alla chiusura del periodo Non si segnalano eventi di rilievo successivi alla chiusura del periodo. 20 RELAZIONE SEMESTRALE DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE APERTI ARMONIZZATI “PIONEER FONDI ITALIA” NOTA ILLUSTRATIVA AL 29 GIUGNO 2012 PARTE SPECIFICA E PROSPETTI CONTABILI La presente parte si suddivide in: Nota illustrativa specifica del Fondo; situazione patrimoniale al 29 giugno 2012; elenco analitico dei titoli in portafoglio. 21 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER AZIONARIO CRESCITA Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER AZIONARIO CRESCITA SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Azionario Italia che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo a fronte di un livello di rischio alto. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti azionari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari; strumenti obbligazionari e monetari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sul mercato azionario italiano. I titoli azionari e gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari quotati sui mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico dell’Italia e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta in altre valute. Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a – 1,94%, rispetto ad una variazione di -2,23% del benchmark; 24 Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a +3,4% rispetto ad una variazione pari a 0,31% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Il mercato azionario italiano ha evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Dopo un avvio d’anno incerto, a partire dal 9 di gennaio l’indice Comit Performance + R10/40 ha messo a segno una serie di rialzi fino a toccare il 19 marzo il massimo da inizio anno con un guadagno del 18,36%. A guidare questa performance positiva il rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e il buon andamento dei principali indicatori economici. Da metà marzo si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso più del 22% nel periodo compreso tra il massimo (19 marzo) e il minimo da inizio anno (1 giugno), a seguito delle rinnovate incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo dell’indice (+5,70%), ha evidenziato l’apprezzamento degli operatori di mercato per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Nel semestre il Fondo è stato investito in titoli del mercato azionario italiano, dove i settori più rappresentativi sono: l’energetico, il bancario e i servizi, che complessivamente rappresentano circa il 55% dell’indice di riferimento. Nel confronto con il benchmark, il portafoglio ha mantenuto complessivamente un’allocazione prudente, in sottopeso, con una componente di liquidità intorno all’8%. A livello settoriale, l’approccio è stato particolarmente cauto sui bancari, soprattutto nel secondo trimestre dell’anno, data la forte volatilità del settore, complici le tensioni sui debiti sovrani dell’area Euro. Complessivamente, nel corso del semestre, il posizionamento di portafoglio è stato di sottopeso sul settore dei servizi, neutralità sulla tecnologia informatica e sovrappeso su industriali e beni di consumo durevoli. In generale il portafoglio ha un’impostazione volta a mantenere un posizionamento di sottopeso su società con esposizione domestica e livelli elevati di indebitamento. La preferenza va invece a società leader di mercato, principalmente esposte all’area dollaro (Prysmian, Luxottica, Lottomatica, Eni). Nel corso del semestre, il Fondo ha registrato una flessione inferiore a quella del suo indice di riferimento. L’allocazione prudente del portafoglio lo ha favorito nel confronto con il benchmark nel secondo trimestre dell’anno, in una fase di ribasso dei mercati, complici le preoccupazioni sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’area Euro, sulla crisi bancaria spagnola e sulla crescita mondiale. Complessivamente, nei primi sei mesi dell’anno, il Fondo ha principalmente beneficiato del forte sottopeso e delle scelte sul settore bancario e della componente detenuta in liquidità. Premianti anche le scelte sul settore dei beni di consumo ciclici. In prospettiva, la nostra view resta costruttiva rispetto all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro ed in seguito all’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno risulta ulteriormente rafforzata. I leader europei hanno, infatti, affermato un rinnovato impegno a favore della maggiore integrazione europea e hanno enfatizzato l’esigenza di spezzare il legame vizioso tra banche e governi. Il meeting ha gettato le fondamenta per la costituzione di un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento rilevante di una unione bancaria che a sua volta dovrebbe favorire una stabilizzazione dei flussi finanziari tra i paesi membri e un ridimensionamento delle tensioni sui mercati, permettendo, per questa via, un miglioramento delle condizioni di erogazione del credito al settore privato. A tal fine potrebbero essere utili anche interventi di politica monetaria espansiva, da parte della Banca Centrale Europea. Questo fornirebbe ulteriore supporto alle quotazioni azionarie europee, che si confermano molto interessanti. L’approccio all’investimento azionario rimane orientato ad un’attenta analisi sui singoli titoli con particolare attenzione agli emittenti che presentano prospettive di crescita nel medio lungo periodo, mentre sul settore bancario si continua a mantenere un approccio cauto. 25 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO CRESCITA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 82.799.238 1.468.959 36,50 127.699.507 0,65 17.699.551 50,14 1.468.959 0,65 17.699.551 6,95 81.330.279 35,85 109.999.956 43,19 B1. Titoli di debito 110.394 0,05 1 B3. Parti di O.I.C.R. 110.393 0,05 10.489.133 4,62 10.489.133 4,62 13.037.986 6.897.228 5,74 6.368.486 -1.096.920 3,19 4.991.903 2,51 7.237.678 3,03 -0,48 1.439.992 - 63.409 0,57 - 0,02 G. ALTRE ATTIVITA' 120.420.918 53,09 53,08 144.618 47,35 120.408.185 0,01 120.552.803 G2. Risparmio di imposta 12.733 120.408.185 47,29 TOTALE ATTIVITA' 226.857.669 100 254.620.797 100 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B2. Titoli di Capitale C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 1 6,95 1 C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G3. Altre 26 1,96 0,06 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO CRESCITA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo -408.231 - 511.090 H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate -355.320 - 470.141 -52.911 - 40.949 -408.231 - 511.090 226.449.438 254.109.707 22.922.277,086 25.242.676,326 226.289.264 9,872 160.174 254.109.707 10,067 30.984,374 5,170 Classe A 739.004,602 3.059.403,842 Classe B 30.984,374 27 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN IT0003132476 IT0003128367 IT0001479374 IT0000062072 LU0156801721 IT0000068525 IT0003865570 IT0003497168 IT0004781412 IT0004644743 IT0000072618 IT0003990402 IT0003261697 IT0003242622 IT0003849244 IT0004618465 IT0004712375 IT0003152417 IT0004284334 IT0004623051 IT0003826473 IT0003497176 IT0001137345 IT0003153415 IT0004176001 NL0000226223 IT0003828271 IT0001976403 IT0001353140 IT0004764699 IT0003506190 IT0003492391 IT0003007728 IT0001031084 IT0003201198 IT0001279501 IT0003540470 IT0001347308 IT0004231566 IT0003487029 IT0001480323 IT0003261069 IT0001157020 IT0001353157 IT0003115950 IT0003977540 IT0003428445 IT0003544431 28 Titolo ENI SPA ENEL SPA LUXOTTICA GROUP ASSICURAZI GENERALI TENARIS SA SAIPEM IMPREGILO SPA TELECOM ITALIA SPA UNICREDIT SPA REGR FIAT INDUSTRIAL SPA INTESA SANPAOLO SPA LOTTOMATICA SPA AZIMUT HOLDING SPA TERNA SPA DAVIDE CAMPARI ENEL GREEN POWER SALVATORE FERRAGAMO EDISON SPA BUONI POLIEN 4.25%12 PIRELLI & C SPA PARMALAT SPA TELECOM ITALIA-RNC AUTOGRILL SPA SNAM RETE GAS PRYSMIAN SPA STMICROELECTRONICS RECORDATI INDUSTRI FIAT SPA EXOR SPA BRUNELLO CUCINELLI ATLANTIA SPA DIASORIN SPA TOD'S SPA BANCA GENERALI SIAS MEDIOLANUM YOOX SPA BUZZI UNICEM SPA BCO POPOLARE SPA UBI BANCA SCPA GEMINA ASTALDI SPA ERG SPA EXOR PRIV. DE LONGHI ANSALDO STS SPA MARR SORIN Valore complessivo 6.468.015 6.437.557 5.920.706 4.906.297 4.593.477 3.915.801 3.013.525 3.001.792 2.883.922 2.751.585 2.467.486 2.064.145 1.837.990 1.829.375 1.759.161 1.748.854 1.486.611 1.482.989 1.468.959 1.304.853 1.245.491 1.236.216 1.219.116 1.191.509 1.185.270 1.176.009 936.388 891.578 871.592 868.043 867.586 813.046 748.209 674.822 609.434 597.783 475.491 462.353 444.820 428.468 427.484 424.434 370.448 366.774 359.150 334.052 312.731 254.958 % sul totale Attività 2,85% 2,84% 2,61% 2,16% 2,02% 1,73% 1,33% 1,32% 1,27% 1,21% 1,09% 0,91% 0,81% 0,81% 0,78% 0,77% 0,66% 0,65% 0,65% 0,58% 0,55% 0,54% 0,54% 0,53% 0,52% 0,52% 0,41% 0,39% 0,38% 0,38% 0,38% 0,36% 0,33% 0,30% 0,27% 0,26% 0,21% 0,20% 0,20% 0,19% 0,19% 0,19% 0,16% 0,16% 0,16% 0,15% 0,14% 0,11% IT0001078911 IT0001389631 INTERPUMP GROUP BENI STABILI TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 249.498 236.797 81.622.650 1.286.982 82.909.632 226.857.669 0,11% 0,10% 35,98% 0,57% 36,55% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo. 29 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER AZIONARIO VALORE EUROPA A DISTRIBUZIONE Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER AZIONARIO VALORE EUROPA A DISTRIBUZIONE SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Azionario Europa che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo a fronte di un livello di rischio molto alto. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti azionari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari; strumenti obbligazionari e monetari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari europei. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale in Europa e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri stati sovrani Europei. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in Euro e in altre valute. Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a + 3,16%, rispetto ad una variazione di +4,75% del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a + 1,24% rispetto ad una variazione pari a – 1,31% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale I mercati azionari europei hanno evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Da inizio anno l’indice MSCI Europe (total return in Euro) ha messo a segno una serie di rialzi fino a toccare il 16 marzo il 32 massimo del periodo con un guadagno dell’11,48%. A guidare questa performance positiva il rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e il buon andamento dei principali indicatori economici. Da metà marzo si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso circa il 13% nel periodo compreso tra il massimo (19 marzo) e il minimo da inizio anno (4 giugno), a seguito delle rinnovate incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo dell’indice (+2,57%), ha evidenziato l’apprezzamento degli operatori di mercato per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno. La strategia di portafoglio si focalizza su titoli di società di elevata qualità, con flussi di dividendi alti e in crescita. Di conseguenza questa strategia, per sua natura difensiva, punta a mantenere un attento controllo del rischio. Nel semestre, il posizionamento settoriale del portafoglio rispetto al suo indice di riferimento è stato di sottopeso sui settori che non soddisfano queste caratteristiche di qualità come beni di consumo ciclici (automobili, beni di consumo durevoli), beni di consumo primari (prodotti personali), strumenti e apparecchi sanitari e tecnologia informatica. Il posizionamento settoriale del portafoglio è stato invece di sovrappeso su industriali, media, distributori al dettaglio, finanziari (banche e assicurazioni), farmaceutici e servizi. Questo posizionamento è rimasto sostanzialmente stabile nel corso del semestre, senza particolari variazioni sul lato della selezione titoli e dell’allocazione settoriale. Anche a fine giugno il portafoglio presenta un posizionamento difensivo. Il portafoglio termina il semestre con una performance positiva ma inferiore al suo indice di riferimento. La performance negativa in termini relativi è principalmente imputabile alla selezione titoli sul settore energetico (Repsol), farmaceutico (Novartis) e degli alimentari/tabacchi. Sfavorevole nel semestre anche l’allocazione settoriale; nello specifico, il posizionamento di sottopeso sul settore dei beni di consumo ciclici (automobili, beni di consumo durevoli, servizi al consumo), dei beni di consumo primari (prodotti personali) e della tecnologia informatica (software e servizi). Risultano invece premianti nel semestre le scelte sul settore bancario (HSBC), dei beni strumentali (Rexam), delle materie prime e dei servizi (National Grid PLC). Numerose sono le incertezze che caratterizzano l’attuale scenario economico globale. Tra i principali fattori di rischio per i mercati azionari europei rientrano i potenziali errori di natura politica che rendono sostanzialmente impossibile fare previsioni nel breve/medio termine. In prospettiva, si conferma la propensione al mantenimento di un approccio cauto nella gestione del portafoglio. Considerando tutti i fattori di rischio che si potrebbero verificare nel breve/medio termine sia di natura politica, che macroeconomica o in relazione agli utili societari, risulta difficile affermare che l’azionario sia o meno una asset class vantaggiosa. L’approccio all’investimento azionario rimane, pertanto, orientato ad un’attenta analisi sui singoli titoli con particolare attenzione agli emittenti che presentano prospettive di forte generazione di flussi di cassa e che sono abbinati ad una politica di redistribuzione agli azionisti. 33 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO VALORE EUROPA A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 47.571.262 1.195.232 78,92 54.196.117 1,98 1.163.507 80,33 1.195.232 1,98 1.163.507 1,72 46.376.030 76,94 53.032.610 78,61 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 11.290 0,02 8.836 0,01 B2. Titoli di Capitale 11.290 0,02 8.836 0,01 47.030 47.030 0,07 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale A3. Parti di O.I.C.R. B1. Titoli di debito B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 1,72 0,07 C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 561.099 266.143 0,94 1.100.597 0,49 1.005.575 1,63 294.956 0,45 95.022 0,14 G. ALTRE ATTIVITA' 12.132.274 20,12 12.121.853 11.901.461 210.459 19,74 22.329 17,96 G2. Risparmio di imposta 20.354 0,35 11.901.461 198.063 17,64 0,29 TOTALE ATTIVITA' 60.275.925 100 67.474.433 100 F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G3. Altre 34 0,03 1,49 0,03 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO VALORE EUROPA A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI -8.529 - 5.053 M2. Proventi da distribuire -8.529 - 5.053 -265.774 - 162.393 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M1. Rimborsi richiesti e non regolati M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate -229.254 - 133.515 -36.520 - 28.878 -274.303 - 167.446 60.001.622 67.306.987 8.804.625,752 10.148.423,666 59.552.405 6,764 449.217 67.306.987 6,632 88.748,205 5,062 Classe A 362.406,695 1.706.204,609 Classe B 88.748,205 35 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN CH0038863350 GB0005405286 GB00B16GWD56 GB00B03MLX29 GB0002875804 GB0009252882 FR0000120578 GB00B08SNH34 SE0000106270 CH0011075394 FR0000120271 DE0008404005 GB0004250451 FR0000131104 CH0012005267 SE0000112724 GB0006776081 SE0000122467 IT0003618383 NL0006033250 DE000BASF111 FR0010208488 NL0000009132 AT0000APOST4 GB0033195214 GB0007099541 ES0173093115 GB00B63H8491 NL0000009082 GB0007980591 NL0000009538 FR0000121972 NO0010031479 ES0173516115 DE0007236101 ES0113900J37 GB0007188757 CH0012214059 DE0001135275 ES0673516904 GB00B3RP2573 Titolo NESTLE SA HSBC HOLDINGS PLC VODAFONE GROUP PLC ROYAL DUTCH SHELL BRITISH AM.TOBACCO GLAXOSMITHKLINE PLC SANOFI NATIONAL GRID PLC HENNES & MAURITZ ZURICH INSURANCE TOTAL SA ALLIANZ SE-NOM REXAM BNP PARIBAS NOVARTIS AG-NOM SVENSKA CELLULOS B PEARSON ATLAS COPCO B ITALY 4.25% 08/2014 KONINKLIJKE AHOLD BASF SE GDF SUEZ AKZO NOBEL NV-CVA OESTER POST AG KINGFISHER PRUDENTIAL PLC RED ELECTRICA ROLLS-ROYCE HDLGS KONINKLIJKE KPN NV BP PLC ROY.PHILIPS ELECTR SCHNEIDER ELECTR SA DNB NOR ASA REPSOL SIEMENS AG-NOM BANCO SANTANDER SA RIO TINTO PLC HOLCIM LTD-NOM BUNDESREPUB 4% 37 REPSOL YPF 05/07/12 ROLLS-ROYCE 07/12 TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' I titoli elencati rappresentano i titoli in portafoglio. 36 Valore complessivo 2.921.446 2.846.249 2.423.856 2.386.589 2.135.680 2.128.973 1.766.631 1.480.348 1.339.313 1.308.924 1.302.282 1.300.648 1.288.590 1.217.010 1.215.755 1.188.368 1.116.587 1.098.093 1.090.189 1.067.008 1.060.633 1.054.144 1.018.156 1.015.003 993.262 906.588 882.479 877.236 842.751 825.110 811.493 805.594 738.536 727.925 661.995 581.640 571.785 437.445 105.044 31.904 11.290 47.582.552 60.275.925 % sul totale Attività 4,84% 4,72% 4,02% 3,96% 3,54% 3,53% 2,93% 2,46% 2,22% 2,17% 2,16% 2,16% 2,14% 2,02% 2,02% 1,97% 1,85% 1,82% 1,81% 1,77% 1,76% 1,75% 1,69% 1,68% 1,65% 1,50% 1,46% 1,46% 1,40% 1,37% 1,35% 1,34% 1,23% 1,21% 1,10% 0,96% 0,95% 0,73% 0,17% 0,05% 0,02% 78,94% Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER AZIONARIO EUROPA Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER AZIONARIO EUROPA SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO E’ un Fondo Azionario Europa che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti azionari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari; strumenti obbligazionari e monetari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari europei. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale in Europa e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri stati sovrani Europei. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in Euro e in altre valute. Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 39 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a +0,46%, rispetto ad una variazione di +4,75% del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a –0,48% rispetto ad una variazione pari a –1,31% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. I mercati azionari europei hanno evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Da inizio anno l’indice MSCI Europe (total return in Euro) ha messo a segno una serie di rialzi fino a toccare il 16 marzo il massimo del periodo con un guadagno dell’11,48%. A guidare questa performance positiva il rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e il buon andamento dei principali indicatori economici. Da metà marzo si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso circa il 13% nel periodo compreso tra il massimo (19 marzo) e il minimo da inizio anno (4 giugno), a seguito delle rinnovate incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo dell’indice (+2,57%), ha evidenziato l’apprezzamento degli operatori di mercato per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Nel corso del semestre, il posizionamento a livello settoriale del portafoglio rispetto al suo indice di riferimento è stato di sottopeso sui difensivi domestici (telecomunicazioni e servizi) e di sovrappeso sui beni di consumo ciclici, che potevano meglio beneficiare di un contesto di ripresa del ciclo economico e di domanda crescente dai mercati emergenti. Proprio il tema dei mercati emergenti è quello che ha guidato la selezione di società con franchising in questi mercati, come per esempio Continental (per il settore auto) o LVMH e Swatch (per il settore dei beni di lusso). Sul settore dei finanziari il posizionamento è stato di sottopeso, con preferenza per titoli di qualità, in particolare di banche con una buona capitalizzazione e diversificazione del business a livello geografico (HSBC, BNP, Santander). Un posizionamento di sottopeso rispetto al benchmark è stato mantenuto sul settore energetico, su quello farmaceutico (con nomi come Bayer, Sanofi, Novartis e Fresenius Medical Care) e su quello tecnologico. Da inizio anno il Fondo ha conseguito una performance positiva inferiore a quella del benchmark, penalizzato nel confronto relativo principalmente nel primo trimestre dell’anno in un contesto di mercati positivi. Nel semestre, a livello settoriale, i contributi negativi alla performance relativa derivano principalmente da energia, farmaceutico, servizi, telecomunicazioni. I titoli del settore energetico hanno generalmente risentito della forte correzione dei prezzi del petrolio avvenuta in maggio. Sul settore, la preferenza per la spagnola Repsol ha contribuito negativamente alla performance relativa. In aprile, infatti, il titolo spagnolo ha registrato un forte calo (-23%) complice la decisione del governo argentino di espropriare alla compagnia energetica la controllata YPF. Sul farmaceutico, sfavorevole la selezione titoli, soprattutto sul settore della biotecnologia farmaceutica. Il posizionamento di sottopeso sul settore delle telecomunicazioni e dei servizi ha detratto performance relativa nel secondo trimestre, poiché il settore ha tratto beneficio dalla rotazione settoriale a favore di settori più difensivi. Premiante nel semestre il posizionamento di sovrappeso sul settore dei beni di consumo ciclici e in particolare la preferenza per il titolo Continental, colosso tedesco di pneumatici che ha registrato un primo trimestre in crescita e ha confermato i target 2012. 40 In prospettiva, la nostra view resta costruttiva rispetto all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro ed in seguito all’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno risulta ulteriormente rafforzata. I leader europei hanno infatti affermato un rinnovato impegno a favore della maggiore integrazione europea e hanno enfatizzato l’esigenza di spezzare il legame vizioso tra banche e governi. Il meeting ha gettato le fondamenta per la costituzione di un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento rilevante di una unione bancaria che a sua volta dovrebbe favorire una stabilizzazione dei flussi finanziari tra i paesi membri e un ridimensionamento delle tensioni sui mercati, permettendo, per questa via, un miglioramento delle condizioni di erogazione del credito al settore privato. A tal fine potrebbero essere utili anche interventi di politica monetaria espansiva, da parte della Banca Centrale Europea. Questo fornirebbe ulteriore supporto alle quotazioni azionarie europee, che si confermano molto interessanti. L’approccio all’investimento azionario rimane orientato ad un’attenta analisi sui singoli titoli con particolare attenzione agli emittenti che presentano prospettive di crescita nel medio lungo periodo, mentre sul settore bancario si continua a mantenere un approccio cauto. 41 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO EUROPA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito Situazione al 29/06/2012 Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 155.642.910 29,77 168.186.267 2.095.700 31,38 2.095.700 0,39 A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale Situazione a fine esercizio precedente 0,39 155.642.910 29,77 166.090.567 30,99 B1. Titoli di debito 221.793 0,04 1.642.569 0,31 B3. Parti di O.I.C.R. 211.461 0,04 1.642.569 0,31 4.403.265 0,84 4.632.245 0,86 2.654.855 0,51 868.575 0,16 1.748.410 0,33 3.763.670 0,70 F1. Liquidità disponibile 17.136.460 16.287.472 3,28 6.277.747 1,17 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare 25.290.019 -24.441.031 4,84 5.941.935 -4,68 335.812 0,06 G. ALTRE ATTIVITA' 345.497.833 66,07 355.288.322 345.107.989 367.922 66,00 55.933 66,28 G2. Risparmio di imposta 21.922 0,07 354.947.748 284.641 66,22 0,05 TOTALE ATTIVITA' 522.902.261 100 536.027.150 100 A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B2. Titoli di Capitale C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 10.332 D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G3. Altre 42 3,12 1,11 0,01 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO EUROPA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo -984.222 - 1.181.433 H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta -869.182 - 1.085.016 N3. Altre -115.040 - 96.417 TOTALE PASSIVITA' -984.222 - 1.181.433 521.918.039 534.845.717 37.522.214,595 38.676.591,720 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate 521.299.467 13,893 618.572 534.845.717 13,829 124.307,858 4,976 Classe A 4.550.705,801 5.705.082,926 Classe B 124.307,858 43 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN GB0005405286 CH0012005267 GB0007980591 GB0002875804 GB0008762899 GB0007188757 BE0003793107 GB00B10RZP78 ES0148396015 IT0003132476 GB00B08SNH34 GB00B1XZS820 GB0004544929 GB0007099541 CH0011075394 GB0001500809 GB00B63H8491 DE0005785604 GB0005331532 FR0000121972 SE0000193120 GB0001411924 SE0000108656 CH0012221716 FR0000131104 IT0003497176 DE0005140008 ES0109067019 GB0004764071 FR0000130577 DE0006599905 SE0000310336 IE0004906560 CH0102484968 US92769L1017 GB0006043169 IE00B1GKF381 JE00B2QKY057 CH0012138605 DE0005810055 FR0000120628 DE0005439004 GB00B01FLG62 SE0000163628 NO0010031479 LU0075646355 FR0010242511 GB00B02J6398 44 Titolo HSBC HOLDINGS PLC NOVARTIS AG-NOM BP PLC BRITISH AM.TOBACCO BG GROUP PLC RIO TINTO PLC ANHEUSER-BUSH INBEV UNILEVER INDITEX ENI SPA NATIONAL GRID PLC ANGLO AMERICAN PLC IMPERIAL TOBACCO PRUDENTIAL PLC ZURICH INSURANCE TULLOW OIL PLC ROLLS-ROYCE HDLGS FRESENIUS SE CO KGAA COMPASS GROUP PLC SCHNEIDER ELECTR SA SHB A B SKY B GROUP ERICSSON LM-B SHS ABB LTD-NOM BNP PARIBAS TELECOM ITALIA-RNC DEUTSCHE BANK AG-NOM AMADEUS IT HOLDING JOHNSON MATTHEY PL PUBLICIS GROUPE MERCK KGAA SWEDISH MATCH AB KERRY GROUP A JULIUS BAER GRUPPE VIRGIN MEDIA MORRISON SUPERMA PLC RYANAIR HOLDINGS IRL SHIRE ADECCO DEUTSCHE BOERSE AG AXA CONTINENTAL AG G4S SHS ELEKTA B DNB NOR ASA SUBSEA 7 SA EDF ADMIRAL GROUP Valore complessivo 6.439.802 5.829.680 5.187.670 4.956.799 4.247.261 3.936.118 3.902.297 3.658.553 3.341.752 3.279.517 3.265.935 3.264.420 3.261.925 3.141.695 3.087.809 3.058.403 3.040.624 2.916.929 2.903.986 2.865.802 2.846.334 2.794.548 2.760.920 2.679.938 2.646.880 2.610.222 2.568.563 2.544.329 2.516.345 2.482.115 2.463.700 2.404.529 2.393.386 2.387.975 2.358.241 2.316.885 2.230.416 2.224.326 2.135.264 2.121.354 2.110.441 2.095.378 2.091.670 2.062.267 1.992.171 1.966.755 1.957.229 1.938.727 % sul totale Attività 1,24% 1,12% 0,99% 0,95% 0,81% 0,75% 0,75% 0,70% 0,64% 0,63% 0,62% 0,62% 0,62% 0,60% 0,59% 0,58% 0,58% 0,56% 0,56% 0,55% 0,54% 0,53% 0,53% 0,51% 0,51% 0,50% 0,49% 0,49% 0,48% 0,47% 0,47% 0,46% 0,46% 0,46% 0,45% 0,44% 0,43% 0,43% 0,41% 0,41% 0,40% 0,40% 0,40% 0,39% 0,38% 0,38% 0,37% 0,37% DE0007257503 IT0004781412 METRO UNICREDIT SPA REGR TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 1.924.000 1.881.027 145.092.912 10.771.791 155.864.703 522.902.261 0,37% 0,36% 27,75% 2,06% 29,81% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo. 45 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER AZIONARIO AMERICA Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER AZIONARIO AMERICA SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Azionario America che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti azionari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari; strumenti obbligazionari e monetari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari nordamericani. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale nel Nord America e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e delle Bermuda. Gli strumenti finanziari in portafoglio saranno denominati principalmente in dollari statunitensi e canadesi e in via residuale o contenuta in altre valute. Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 49 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a + 11,95%, rispetto ad una variazione di + 10,56% del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a +0,88% rispetto ad una variazione pari a 0,25% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale I mercati azionari nord americani hanno evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Nel primo trimestre dell’anno le principali piazze del Nord America hanno messo a segno un serie di rialzi fino a toccare il 2 aprile il massimo da inizio anno con un guadagno dell’indice MSCI North America (total return in dollari statunitensi) del 13,03%. A guidare questa performance positiva, innanzitutto, migliori dati economici provenienti proprio dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda la crisi del debito sovrano dell’area Euro ulteriori passi avanti sono stati fatti nella direzione di una soluzione della crisi: l'approccio più costruttivo dell'Unione europea nella gestione della crisi del debito sovrano, il ruolo della Banca Centrale Europea nel fornire liquidità al sistema bancario (attraverso le operazioni di rifinanziamento a lungo termine, LTRO) e gli sforzi di consolidamento fiscale da parte dei singoli paesi europei. Tutti questi fattori hanno favorito un generalizzato allentamento delle tensioni sui mercati finanziari e un conseguente ridimensionamento delle preoccupazioni per gli impatti negativi della crisi europea sulla dinamica di crescita dell’economia globale. In aprile si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso circa il 10% nel periodo compreso tra il massimo (2 aprile) e il minimo da inizio anno (4 giugno), a seguito delle rinnovate incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo dell’indice (+2,54%), ha evidenziato l’apprezzamento degli operatori di mercato per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno. A livello settoriale, nel corso del primo semestre è stata incrementata l’esposizione ai finanziari, alla tecnologia informatica e ai farmaceutici e ridotta quella ai beni di consumo ciclici e primari. L’esposizione ai finanziari è stata incrementata principalmente nel primo trimestre, motivata da valutazioni interessanti in alcuni sottosettori come il credito al consumo (Capital One), i mercati dei capitali (Carlyle Group) e i servizi finanziari diversificati (Citigroup), mentre è stata mantenuta invariata quella alle banche commerciali. L’esposizione al settore della tecnologia informatica è stata dapprima incrementata, nel corso del primo trimestre, soprattutto su titoli semiconduttori, caratterizzati da valutazioni attraenti, e poi successivamente ridotta nella seconda parte del semestre. Nel settore farmaceutico, l’esposizione è stata incrementata solo nel corso del primo semestre, soprattutto nel segmento della biotecnologia. L’esposizione al settore dei beni di consumo è stata significativamente ridotta, vendendo titoli come General Mills, Expedia, McDonalds, TripAdvisor e Lear Corp. Il Fondo ha chiuso il semestre con una performance positiva e superiore a quella del suo indice di riferimento, conseguita principalmente nel primo trimestre dell’anno. Tra i principali contributi positivi alla performance rientrano il titolo Apple, principale posizione in portafoglio, che nel corso del semestre ha registrato un incremento di circa il 44% in valuta locale, EMC, secondo titolo in portafoglio per peso nel settore della tecnologia informatica, con una performance semestrale di circa il 20% e Vertex Pharmaceuticals, principale titolo del settore farmaceutico e secondo in portafoglio, che ha guadagnato nel periodo di riferimento circa il 70%. 50 In prospettiva le valutazioni del mercato azionario statunitense sono relativamente interessanti, anche se. la crisi del debito nell’area Euro e il rallentamento nella crescita dell’economia cinese stanno impattando le stime future di crescita degli utili, come già anticipato da importanti società in vista della prossima stagione di comunicazione dei dati di bilancio trimestrali (reporting season). I dati economici deboli potrebbero inoltre giustificare nuovi interventi di politica monetaria espansiva della Fed. In Cina, i dati macroeconomici confermano il rallentamento, anche se la pronta reazione delle autorità di politica economica ridimensiona in misura apprezzabile il rischio di “atterraggio duro” dell’economia domestica. Con riferimento all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’area Euro, la nostra view di medio-lungo termine resta costruttiva. Tale view è ulteriormente rafforzata dall’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. I leader europei hanno infatti affermato un rinnovato impegno a favore della maggiore integrazione europea e hanno enfatizzato l’esigenza di spezzare il legame vizioso tra banche e governi. Il summit ha gettato le fondamenta per la costituzione di un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento rilevante di una unione bancaria che a sua volta dovrebbe favorire una stabilizzazione dei flussi finanziari tra i paesi membri e un ridimensionamento delle tensioni sui mercati, permettendo, per questa via, un miglioramento delle condizioni di erogazione del credito al settore privato. A tal fine potrebbero essere utili anche interventi di politica monetaria espansiva, da parte della Banca Centrale Europea. Un ridimensionamento delle preoccupazioni sulla crisi del debito sovrano dell’Area Euro dovrebbe favorire in generale i mercati azionari internazionali. L’approccio all’investimento azionario rimane orientato ad un’attenta selezione dei titoli, mentre sulle scelte settoriali pesano maggiormente le aspettative di crescita dell’economia che via via si vengono a delineare. Per la seconda parte dell’anno sarà, pertanto, importante valutare i risultati della stagione di reportistica delle aziende e l’evoluzione del quadro economico per selezionare le società con maggiori potenzialità nelle diverse aree di business. La gestione del portafoglio nel secondo semestre del 2012 terrà pertanto in considerazione queste indicazioni di scenario e verrà dinamicamente modificata sulla base delle evoluzioni dei mercati finanziari, con un’elevata attenzione al controllo del rischio complessivo del Fondo. 51 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AMERICA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito Situazione al 29/06/2012 Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 110.983.997 55,88 109.448.380 4.573.993 58,95 4.573.993 2,46 A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale Situazione a fine esercizio precedente 2,46 110.983.997 55,88 104.874.387 56,49 4.181.745 2,11 5.436.304 2,93 4.181.745 2,11 5.436.304 2,93 F1. Liquidità disponibile 15.501.563 7,80 2.798.566 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -28.013.418 18,16 3.041.919 1,51 36.095.564 3,74 -14,10 - 243.353 -0,13 G. ALTRE ATTIVITA' 67.944.586 34,21 67.950.776 36,61 G2. Risparmio di imposta 67.877.936 34,18 67.877.936 36,57 198.611.891 100 185.634.026 100 A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 52 7.419.417 66.650 0,03 72.840 1,64 0,04 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AMERICA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo -631.295 - 447.770 H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate -595.696 - 422.493 -35.599 - 25.277 -631.295 - 447.770 197.980.596 185.186.256 23.935.684,362 25.642.079,580 193.529.568 8,085 4.451.028 185.186.256 7,222 882.384,986 5,044 Classe A 2.733.273,442 4.439.668,660 Classe B 906.325,581 23.940,595 53 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN US0378331005 US92532F1003 US75281A1097 US2686481027 US0184901025 US88632Q1031 US14040H1059 US0153511094 US1729674242 US0258161092 US31428X1063 US8454671095 US1113201073 US26884L1098 US1101221083 US1941621039 US35671D8570 US7401891053 IE00B6330302 US0325111070 US87236Y1082 US8552441094 US5178341070 US6370711011 US02209S1033 US1270971039 US46625H1005 US64110D1046 IE00B68SQD29 US61945C1036 US85590A4013 US7846351044 US9897011071 LR0008862868 US7475251036 US1510201049 US1773761002 US0231351067 GB00B4VLR192 US5635711089 US9130171096 US5356781063 US91324P1021 US74005P1049 BMG540501027 US5184391044 US14309L1026 US7954351067 54 Titolo APPLE INC VERTEX PHARMA. INC RANGE RESOURCES EMC CORP ALLERGAN INC TIBCO SOFTWARE CAPITAL ONE FINANC ALEXION PHARM INC CITIGROUP INC AMERICAN EXPRESS FEDEX CORP SOUTHWESTERN ENERG BROADCOM CORP A EQT CORP BRISTOL MYERS SQUI COLGATE PALMOLIVE CO FREEPORT MCMORAN PRECISION CASTPARTS INGERSOLL RAND PLC ANADARKO PETROLEUM TD AMERITRADE HLDG STARBUCKS LAS VEGAS SANDS NTAL OILWELL VARCO ALTRIA GROUP INC CABOT OIL & GAS J.P.MORGAN CHASE NETAPP INC COVIDIEN MOSAIC CO THE -WI STARWOOD HTLS&RSRT SPX CORP ZIONS BANCORP RYL CARIBBEAN CRUI QUALCOMM INC CELGENE CORP CITRIX SYSTEMS AMAZON.COM ENSCO - A THE MANITOWOC COMP UNITED TECHNOLOGIES LINEAR TECHNOLOGY UNITEDHEALTH GROUP PRAXAIR INC LAZARD LTD-CL A ESTEE LAUDER CO-A CARLYLE GP SALIX PHARMACEUTIC Valore complessivo 8.513.454 5.318.580 4.855.799 3.932.202 3.625.333 3.225.291 3.147.543 3.098.601 3.044.053 2.987.032 2.685.388 2.624.246 2.522.249 2.408.818 2.286.092 2.214.806 2.190.703 2.190.521 2.167.082 2.154.415 2.045.546 1.890.706 1.803.616 1.777.235 1.769.631 1.747.937 1.578.590 1.569.625 1.521.886 1.514.579 1.504.622 1.451.498 1.447.644 1.423.492 1.325.035 1.314.495 1.256.735 1.169.595 1.161.842 1.081.447 1.066.782 987.510 981.876 951.029 942.075 938.214 882.944 857.965 % sul totale Attività 4,30% 2,69% 2,45% 1,99% 1,84% 1,62% 1,58% 1,56% 1,53% 1,50% 1,35% 1,32% 1,27% 1,21% 1,15% 1,12% 1,10% 1,10% 1,09% 1,08% 1,03% 0,95% 0,91% 0,89% 0,89% 0,88% 0,79% 0,79% 0,77% 0,76% 0,76% 0,73% 0,73% 0,72% 0,67% 0,66% 0,63% 0,59% 0,58% 0,54% 0,54% 0,50% 0,49% 0,48% 0,47% 0,47% 0,44% 0,43% US0231112063 US7908491035 AMARIN CORP PLC ADR ST JUDE MEDICAL TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 854.576 817.667 104.828.602 6.155.395 110.983.997 198.611.891 0,43% 0,41% 52,78% 3,10% 55,88% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo. 55 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER AZIONARIO AREA PACIFICO Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER AZIONARIO AREA PACIFICO SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo azionario Pacifico che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti azionari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari; strumenti obbligazionari e monetari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari dell’area Pacifico ed Estremo Oriente. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale nei paesi dell’area Pacifico e dell’Estremo Oriente e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati Sovrani. Gli strumenti finanziari in portafoglio saranno denominati principalmente in valute estere e in via residuale o contenuta in Euro. Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 59 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +2,77%, rispetto ad una variazione di 6,85% del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a 0,74% rispetto ad una variazione pari a -2,11% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Le economie dell’area Pacifico ed Estremo Oriente hanno continuato ad esibire nel corso del 2012 ritmi di crescita ancora attraenti, anche se l’indebolimento del ciclo economico globale ha cominciato a farsi sentire anche in questi paesi. In Cina la crescita del PIL del primo trimestre è risultata pari all’8,1% a/a, in rallentamento rispetto al passo tenuto nei trimestri precedenti. Il ridimensionamento della crescita appare coerente con l’obiettivo del Governo. Nel mese di marzo, il Primo Ministro Wen Jiabao davanti all’Assemblea Nazionale del Popolo ha, infatti, annunciato il nuovo obiettivo di crescita 2012 per il paese asiatico, pari al 7,5%, un livello inferiore all’8% perseguito precedentemente; ha altresì aggiunto che è oltremodo necessario trasformare il modello di crescita cinese per renderlo più efficiente e sostenibile. Va tuttavia aggiunto che le autorità sono impegnate ad evitare un atterraggio duro dell’economia. A fronte quindi di dati economici reali caratterizzati da tassi di variazione tendenziale in ridimensionamento, la Banca Centrale cinese ha quindi deciso di ridurre il tasso ufficiale di 25 punti base lo scorso 7 giugno, portandolo al 6,31%: si tratta del primo calo del tasso di riferimento da dicembre 2008. Precedentemente, la Banca Centrale era intervenuta solo sul coefficiente di riserva obbligatoria, ridotto al 20% dopo tagli successivi decisi a febbraio e maggio. Anche in India i dati sul PIL del primo trimestre sono stati deboli: il tasso di crescita è risultato pari al 5,3% a/a, dal 6,1% a/a del quarto trimestre 2011 e 6,7% a/a del terzo trimestre 2011. Si tratta del livello più basso degli ultimi 9 anni che ben definisce il quadro di riferimento entro cui collocare la decisione della Banca Centrale del paese di ridurre il tasso ufficiale dall’8,50% all’8% nella riunione del 17 aprile scorso. La modifica dell’orientamento di politica monetaria in India, dopo circa due anni di rialzi del tasso di riferimento per contrastare le elevate pressioni inflazionistiche, è una ulteriore affermazione della maggiore attenzione alla crescita da parte delle autorità di politica economica. In Giappone, il positivo dato di crescita tendenziale del primo trimestre 2012 è da mettere in relazione agli effetti negativi del terremoto e dello tsunami, che hanno colpito il paese all’inizio di marzo 2011, sul dato del primo trimestre 2011. L’effetto base positivo fornirà supporto alla crescita tendenziale del paese anche nel secondo trimestre 2012. I dati a maggiore frequenza delineano, al contrario, un quadro di crescita più debole e un livello di inflazione che resta basso; esso giustifica l’orientamento estremamente accomodante della Banca Centrale giapponese che ha deciso di aumentare il programma di “allentamento quantitativo” sia in febbraio che in aprile per un valore netto cumulato di Yen 15 trilioni, portando l’ammontare complessivo al livello di Yen 70 trilioni. A febbraio, la Bank of Japan ha inoltre fissato un obiettivo di inflazione all’1%: l’attuale livello dello 0,2% risulta quindi distante dall’obiettivo dell’istituto, fornendo supporto all’ipotesi di orientamento di politica monetaria estremamente accomodante per un lungo periodo di tempo. Sul fronte della politica fiscale, il Governo del Primo Ministro Nada ha proposto l’incremento dell’Iva dall’attuale livello del 5% al 10% entro il 2015: il progetto di legge, approvato per adesso solo dalla Camera bassa, potrebbe portare ad una decisione storica per il Giappone, tenuto conto delle esigenze di consolidamento fiscale del paese. Dopo le forti perdite subìte nel 2011, nel primo semestre di quest’anno i mercati azionari dell’area hanno esibito performance positive. Il movimento di recupero ha conosciuto due fasi, in linea con quanto accaduto nei mercati sviluppati: un primo trimestre particolarmente robusto, grazie alla distensione delle tensioni in Europa e a dati macroeconomici superiori alle attese, cui ha fatto seguito un secondo trimestre molto volatile con un forte ritracciamento degli indici riassorbito in parte nel mese di giugno. Le performance (in Euro) dei principali mercati dell’area: Hong Kong +8,16%, Giappone +5,28%, Corea del Sud +5,16%, Australia 60 +3,96%, Cina +2,75% (indice Shanghai SE Composite). A livello geografico il Fondo è risultato nel corso dei primi sei mesi dell’anno in sovrappeso su Cina e Thailandia e in sottopeso su Australia, Giappone e India. A livello settoriale sono stati privilegiati i titoli finanziari, che pesano circa il 27% nell’indice di riferimento: le scelte sono state concentrate sulle banche australiane (ad esempio, National Australia Bank) per la solidità del mercato, thailandesi (come Siam Commercial Bank) per la crescita economica del Paese, e cinesi per le basse valutazioni. Il gestore ha inoltre sovrappesato i settori dei consumi ciclici (industria automobilistica cinese) e dei beni primari per sfruttare l’attesa crescita dei consumi interni cinesi orientati verso beni durevoli come i frigoriferi o i condizionatori d’aria, all’interno di un percorso di allineamento della classe media cinese con le tendenze consumistiche dei paesi più sviluppati. Un esempio di azienda in prima fila nello sfruttare questo trend è Haier Electronics, azienda di Hong Kong attiva nel settore degli elettrodomestici. Il settore materie di base è stato mantenuto in sottopeso su aspettative di forte revisione al ribasso degli utili delle aziende in Australia e Cina, come effetto del rallentamento globale che ha ridotto la domanda di materie prime. Scelta di sottopeso anche per i servizi di pubblica utilità (utilities) che presentano valutazioni poco attraenti. La performance da inizio anno è risultata positiva, ma inferiore al benchmark. Il differenziale negativo è stato accumulato nella prima parte dell’anno quando la sottoesposizione al mercato azionario non ha permesso di cogliere in pieno il rialzo dei mercati. Nel secondo trimestre l’impostazione più difensiva ha consentito di limitare in termini assoluti l’impatto negativo del calo dei mercati sul portafoglio, favorendo nel contempo un parziale recupero in termini relativi rispetto al benchmark. A livello settoriale il Fondo è stato penalizzato dalla selezione titoli nel settore dei consumi ciclici, telecomunicazioni e farmaceutico. Positivo il contributo della selezione titoli nel settore finanziario, anche se le scelte sulle banche cinesi non si sono rivelate particolarmente brillanti. La Cina ed il resto dell’Asia emergente sono molto sensibili alle aspettative sul ciclo economico globale. Negli ultimi anni gli indicatori sul livello di fiducia delle aziende del settore manifatturiero hanno spesso correttamente anticipato le tendenze future e, sotto questo aspetto, l’attuale debolezza è un motivo di preoccupazione per i mercati azionari. In realtà, la Cina e altri paesi ad elevata crescita non dovrebbero essere a rischio di una recessione convenzionale (ovvero, un PIL in contrazione), ma una ripetizione dell’atterraggio duro di quattro anni fa potrebbe danneggiare le prospettive di crescita dell’economia globale. Molti investitori hanno preso profitto dopo il rally dei mercati azionari del primo trimestre, movimento guidato da aspettative ottimistiche che la Cina e gli altri mercati emergenti sarebbero stati in grado di congegnare un atterraggio morbido dell’economia. Come i politici dei paesi occidentali, i governanti cinesi devono convincere i mercati finanziari che non hanno intenzione di indugiare nel fronteggiare il rallentamento, il che significa che dovranno essere in grado di allentare le politiche economiche e fiscali in tempo per evitare un forte calo dell’economia. L’obiettivo del Governo cinese è quello di promuovere un modello di crescita più equilibrato con un’enfasi maggiore sui consumi ed una minore dipendenza dagli investimenti e dalle esportazioni, da sempre il principale motore dell’economia cinese. Il premier Jiabao ha affermato che questo nuovo modello permetterà “uno sviluppo di maggiore qualità per un prolungato periodo di tempo”. Il mercato giapponese è diventato molto sensibile agli accadimenti internazionali e, in particolare, all’evoluzione dell’economia europea a causa del peso rilevante che le esportazioni nell’area hanno sui profitti complessivi delle aziende nipponiche. Gli sforzi della Cina di evitare un atterraggio morbido dell’economia dovrebbero inoltre essere di supporto. 61 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AREA PACIFICO SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 33.400.670 23,85 49.788.854 32,46 33.400.670 23,85 49.788.854 32,46 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 849.235 0,61 829.155 0,54 B2. Titoli di Capitale 849.235 0,61 829.155 0,54 C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 870.152 0,63 1.592.100 1,04 218.306 0,16 215.035 0,14 651.846 0,47 1.377.065 0,90 6.915.461 4,94 417.643 0,27 1.969.624 1,41 549.960 106.008 - 238.325 0,07 -0,16 G. ALTRE ATTIVITA' 98.031.200 69,97 100.770.779 96.874.305 1.153.660 69,15 21.595 65,69 G2. Risparmio di imposta 3.235 0,82 99.708.317 1.040.867 65,00 0,68 140.066.718 100 153.398.531 100 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale A3. Parti di O.I.C.R. B1. Titoli di debito B3. Parti di O.I.C.R. C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 62 4.945.837 3,53 0,36 0,01 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AREA PACIFICO SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI -1 L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate -313.607 -260.516 - 362.562 - 319.903 -53.091 - 42.659 -313.607 - 362.563 139.753.111 153.035.968 41.818.152,653 47.114.876,331 139.598.329 3,338 154.782 153.035.968 3,248 31.186,152 4,963 Classe A 608.859,847 5.905.583,525 Classe B 31.225,062 38,910 63 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN JP3890350006 HK0000069689 AU000000BHP4 AU000000ANZ3 HK0008011667 HK0083000502 US40415F1012 AU000000WOW2 US64110W1027 KYG981491007 BMG113251000 KYG659661063 US5603172082 JP3898400001 KYG8878S1030 KR7023590003 KR7005490008 KYG3777B1032 CNE1000002Q2 KR7105560007 KYG2953R1065 JP3830800003 JP3381000003 BMG5320C1082 HK0165000859 CNE100000312 HK0016000132 KR7036570000 KYG210961051 Titolo S'TOMO MITSUI FINL AIA GROUP BHP BILLITON LTD ANZ BANKING GROUP PCCW SINO LAND HDFC BANK LTD WOOLWORTHS LTD NETEASE SP ADR SHS WYNN MACAU BIOSENSORS INTL NORSTAR FOUNDERS MAIL.RU GROUP ADR MITSUBISHI CORP. TINGYI HOLDING DAOU TECH POSCO GEELY AUTOMOBILE CHINA PETROLEUM KB FINANCIAL GROUP AAC TECHNOLOGIE HLD BRIDGESTONE CORP NIPPON STEEL CORP KUNLUN ENERGY CHINA EVERBRIGHT DONGFENG MOTOR H SUN HUNG KAI PRPTS NCSOFT CHINA MENGNIU TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' I titoli elencati rappresentano i titoli in portafoglio. 64 Valore complessivo 7.571.010 4.436.498 2.778.615 2.500.660 1.976.558 1.506.239 1.364.060 1.319.576 1.279.902 1.203.268 1.024.405 849.235 826.280 795.970 672.492 619.450 545.685 441.598 402.576 316.321 312.623 295.756 293.450 255.731 177.492 154.737 151.988 95.038 82.692 34.249.905 140.066.718 % sul totale Attività 5,42% 3,17% 1,98% 1,79% 1,41% 1,08% 0,97% 0,94% 0,91% 0,86% 0,73% 0,61% 0,59% 0,57% 0,48% 0,44% 0,39% 0,32% 0,29% 0,23% 0,22% 0,21% 0,21% 0,18% 0,13% 0,11% 0,11% 0,07% 0,06% 24,46% Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER AZIONARIO PAESI EMERGENTI Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER AZIONARIO PAESI EMERGENTI SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Azionario Paesi Emergenti che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti azionari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari; strumenti obbligazionari e monetari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari dei Paesi Emergenti e in via di sviluppo. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale nei Paesi Emergenti e in via di sviluppo e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di Paesi Emergenti e in via di sviluppo. Gli strumenti finanziari in portafoglio saranno denominati principalmente in valute estere e in via residuale o contenuta in Euro. Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 67 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a + 5,48%, rispetto ad una variazione di + 6,32 % del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a 1,08% rispetto ad una variazione pari a – 4,81% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Nel corso del primo trimestre, i mercati azionari dei paesi emergenti hanno registrato forti incrementi in gennaio e febbraio. Complice la debolezza dei paesi BRIC (Cina e Russia principalmente) questo trend positivo si è interrotto in marzo, con calo dell’indice MSCI Emerging Markets (total return in dollari statunitensi) del 3,34%. Complessivamente nel primo trimestre, l’indice dei mercati azionari emergenti ha conseguito una performance positiva pari al 13,6% (in dollari), effetto del rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e del buon andamento dei principali indicatori economici, soprattutto statunitensi. Il secondo trimestre è cominciato in modo relativamente debole con l’indice che ha segnato in aprile un calo pari a -1,20%. A maggio, all’incertezza sull’evoluzione della crisi dell’area euro, si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e dati di crescita economica dall’India e la Cina più deboli delle attese. L’indice MSCI Emerging Markets è stato fortemente penalizzato con una performance negativa in dollari pari a -11,21 %. I maggiori impatti negativi si sono registrati sui mercati di Russia e Brasile, fortemente legati alla dinamica delle materie prime che nel corso del mese hanno registrato cali significativi. Nel mese di giugno, nonostante la volatilità, si è assistito a un recupero dei mercati emergenti, in seguito ad un allentamento delle tensioni per le decisioni provenienti dall’Europa. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo degli indici azionari, soprattutto europei, ha evidenziato l’apprezzamento per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Nel corso del semestre, a livello geografico, i principali sovrappesi erano su Cina, Brasile e Russia, mentre i principali sottopesi su Malaysia, Indonesia, Thailandia, Sud Africa, Polonia e Taiwan. Parte dell’esposizione ai mercati emergenti è detenuta tramite ETF. Il ricorso a tale strumento e ai derivati (futures) ha consentito di mantenere esposizione al mercato ed elevata liquidità, in fase di variazione dell’impostazione del portafoglio e/o in mancanza di elevate convinzioni su alcuni mercati. L’attività operata sul portafoglio è stata elevata soprattutto nel primo trimestre, al fine di ribilanciare il portafoglio. Tra i principali cambiamenti operati nella prima parte dell’anno, il posizionamento sull’Indonesia portato a sottopeso, quello sul Messico portato a sovrappeso e l’incremento del sovrappeso sulla Cina. Nel periodo è stata incrementata anche l’esposizione a Corea e Taiwan. Il posizionamento sulla Cina rimane di sovrappeso anche nella seconda parte del semestre, nonostante dati economici relativamente deboli rilasciati di recente. Le autorità di politica economica stanno, infatti, adottando misure adeguate per sostenere la crescita nei prossimi mesi. Le valutazioni rimangono interessanti e a livello settoriale si mantiene il sovrappeso sui finanziari, il sottopeso sulle banche e i settori dei beni al consumo. Il posizionamento sull’India è stato portato a neutralità, aumentando l’esposizione ad alcune banche. La preferenza va alla Corea, a scapito di Taiwan, per ragioni di natura fiscale. In Corea è stata incrementata l’esposizione al settore industriale, caratterizzato da valutazioni interessanti. A livello settoriale, nel semestre, il posizionamento assunto era di sovrappeso sui beni di consumo primari e sulla tecnologia informatica e di sottopeso su finanziari, materie prime, servizi, telecomunicazioni e industriali. Da inizio anno il Fondo ha registrato una performance positiva, ma inferiore a quella del suo indice di riferimento. La sottoperformance del periodo è stata conseguita principalmente nel primo trimestre dell’anno, 68 mentre nel secondo trimestre il portafoglio ha mostrato un andamento in linea con quello del suo benchmark. Nel corso del primo trimestre, il portafoglio è stato penalizzato nel confronto relativo dalla componente detenuta in liquidità, in un contesto di mercati positivi. Tra i principali contributi negativi, a livello geografico, la selezione titoli in India, Corea e Brasile, mentre a livello settoriale il posizionamento di sottopeso su finanziari e industriali. Premiante nel primo trimestre il posizionamento su telecomunicazioni, energia e beni di consumo ciclici. Nella seconda parte del semestre, i contributi negativi derivanti principalmente dalla selezione titoli in Brasile (nel settore bancario), Russia e Taiwan (nel settore tecnologico) sono stati sostanzialmente compensati dal contributo della componente liquida (positivo in presenza di mercati negativi), dalle scelte in India (con ITC, Femsa e Larson&Toubro) e Sud Africa e da una dinamica valutaria favorevole. L’outlook di medio-lungo termine per i mercati emergenti rimane positivo. L’attuale fase di rallentamento dovrebbe essere seguita da un miglioramento nei prossimi mesi. Valutazioni più convenienti e bassi tassi di interesse reali sono a supporto di questa asset class. I paesi della regione stanno traendo beneficio da una domanda di consumo in aumento e stimoli monetari. I mercati azionari dei paesi emergenti rimangono vulnerabili, ma si ritiene che in questi mercati rimanga molto valore. Nei prossimi sei mesi, tali regioni dovrebbero essere supportate dagli stimoli provenienti da alcune economie asiatiche. Livelli bassi nelle valutazioni potrebbero offrire opportunità interessanti da sfruttare nel breve/medio termine. 69 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO PAESI EMERGENTI SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 242.515.655 82,23 277.773.950 92,49 242.515.655 82,23 277.773.950 92,49 390.761 0,13 398.628 0,13 A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 379.776 10.950 0,13 35 392.807 5.787 0,13 34 454.765 0,15 454.765 0,15 34.710.423 29.743.540 11,77 6.178.682 2,06 7.319.782 10,09 -2.352.899 2,48 -0,80 2.117.537 - 9.692 0,71 G. ALTRE ATTIVITA' 16.883.269 5,72 15.970.618 15.519.935 1.351.834 5,26 11.403 5,32 G2. Risparmio di imposta 11.500 0,46 15.519.935 439.280 5,17 0,15 294.954.873 100 300.321.878 100 C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 70 4.070.837 1,35 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO PAESI EMERGENTI SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo -1.240.133 -1.199.566 - 613.712 -40.567 - 28.696 H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate - 583.145 - 1.871 -1.240.133 - 613.712 293.714.740 299.708.166 28.760.870,318 31.188.072,667 291.558.808 10,137 2.155.932 299.708.166 9,610 435.879,121 4,946 Classe A 2.113.232,586 4.540.434,935 Classe B 438.958,928 3.079,807 71 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN KR7005930003 US8740391003 US3682872078 US3444191064 BRPETRACNPR6 US4567881085 US40415F1012 KR7005380001 TW0002412004 HK0941009539 BRBRMLACNOR9 ZAE000145892 BRUGPAACNOR8 CNE1000002H1 US4655621062 SE0001174970 CNE1000003X6 US55953Q2021 HK0992009065 CNE1000003G1 ZAE000026951 KYG898431096 KYG011981035 US45104G1040 RU0009029540 CA4509131088 HK0688002218 CNE100000Q43 HK0883013259 TW0002474004 HK0880043028 US6074091090 BRAMBVACNPR1 US8565522039 US8816242098 KR7000660001 PAP310761054 US0567521085 BRPETRACNOR9 KYG814771047 BRVALEACNPA3 ID1000122807 ZAE000084992 HK0006000050 KR7034020008 US8336351056 BRBBDCACNPR8 KYG875721485 72 Titolo SAMSUNG ELECTRON. TAIWAN SEMI. SP ADR GAZPROM OAO ADR FOMENTO ECO.ADR PETROBRAS PREF.SHS INFOSYS TECHN. ADR HDFC BANK LTD HYUNDAI MOTOR CHUNGHWA TELECOM CHINA MOBILE LTD BR MALLS PARTICIPA Life Healthcare Grou ULTRAPAR PARTICIPACO CHINA CONSTRUCTION ITAU UNIBANCO ADR MILLICOM INTL SDR PING AN INS GRP CO-H MAGNIT GDR LENOVO GROUP LTD IND&COMM BK OF CHINA MR PRICE GROUP TPK HOLDING AGILE PROPERTY HLD ICICI BANK SP.ADR SBERBANK OF RUSSIA IAMGOLD (US) CHINA OVS LD & INV AGRICULTUR BNK CHINA CNOOC LIMITED CATCHER SJM HOLDINGS MOBILE TELESYS.ADR AMBEV-CIA DE PFD ST BK OF INDIA-GDR TEVA PHARMA ADR SK HYNIX INC COPA HOLDINGS A BAIDU SH A PETROLEO BRASILEIRO SINA CORPORATION VALE DO RIO DOCE A ASTRA INTL TBK PT EXXARO RESOURCES LTD POWER ASSETS HOLDING DOOSAN HEAVY INDUSTR SOC QUIM&MIN SP AD BANCO BRADESCO PFD TENCENT HOLDINGS LTD Valore complessivo 10.050.538 7.058.840 6.037.236 5.918.540 5.836.851 5.503.566 5.415.137 5.040.277 4.952.123 4.920.318 4.684.736 4.570.403 4.313.190 4.293.779 4.146.132 3.758.105 3.741.939 3.710.313 3.679.323 3.612.843 3.421.411 3.322.591 3.282.495 3.222.995 3.202.528 3.154.335 3.090.489 3.072.170 3.049.087 3.004.281 2.982.556 2.959.869 2.921.014 2.910.807 2.909.743 2.867.074 2.857.894 2.835.880 2.808.939 2.751.660 2.737.271 2.726.885 2.721.078 2.623.524 2.613.143 2.600.770 2.535.263 2.520.856 % sul totale Attività 3,41% 2,39% 2,05% 2,01% 1,98% 1,87% 1,84% 1,71% 1,68% 1,67% 1,59% 1,55% 1,46% 1,46% 1,41% 1,27% 1,27% 1,26% 1,25% 1,22% 1,16% 1,13% 1,11% 1,09% 1,09% 1,07% 1,05% 1,04% 1,03% 1,02% 1,01% 1,00% 0,99% 0,99% 0,99% 0,97% 0,97% 0,96% 0,95% 0,93% 0,93% 0,92% 0,92% 0,89% 0,89% 0,88% 0,86% 0,85% CNE1000002R0 MYL1155OO000 CNE1000003W8 US6778621044 TH0101A10Z19 KR7005490008 TW0002303005 CNE1000016V2 US2791581091 ZAE000043485 GB00B2QPKJ12 ZAE000015889 BRBRFSACNOR8 ID1000061302 US2044096012 KR7012330007 KR7033780008 ID1000095003 HK0008011667 US3737371050 CNE1000002N9 ZAE000071080 CHINA SHENHUA ENERGY MALAYAN BANKING PETROCHINA CO LTD-H LUKOIL SP ADR CHAROEN POKPHAND POSCO UNITED MICROELECTR CITIC SECURITIES H ECOPETROL SA ADR ANGLOGOLD ASHANTI FRESNILLO PLC-W/I NASPERS -NBRASIL FOODS INDOCEMENT TUNGGAL CEMIG SP ADR HYUNDAI MOBIS KT&G CORP BANK MANDIRI PCCW GERDAU SP.ADR CHINA NATIONAL BUI TIGER BRANDS TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 2.474.504 2.470.849 2.438.022 2.367.063 2.312.863 2.301.281 2.182.679 2.160.556 2.107.187 2.102.873 1.832.784 1.683.347 1.655.831 1.614.251 1.612.347 1.590.903 1.574.050 1.555.125 1.544.664 1.529.895 1.529.352 1.492.301 225.083.524 17.822.892 242.906.416 294.954.873 0,84% 0,84% 0,83% 0,80% 0,78% 0,78% 0,74% 0,73% 0,71% 0,71% 0,62% 0,57% 0,56% 0,55% 0,55% 0,54% 0,53% 0,53% 0,52% 0,52% 0,52% 0,51% 76,32% 6,04% 82,36% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo. 73 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER OBBLIGAZIONARIO PIÙ A DISTRIBUZIONE Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER OBBLIGAZIONARIO PIÙ A DISTRIBUZIONE SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Obbligazionario Misto che mira alla moderata crescita del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di medio periodo, a fronte di un livello di rischio medio-basso. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti obbligazionari e monetari; strumenti azionari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati obbligazionari e, in misura limitata, sui mercati azionari. Gli strumenti finanziari e gli OICR di natura obbligazionaria/monetaria rappresentano almeno l’80% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade e in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati Sovrani. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in valute estere e in Euro. La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere superiore a 1 anno. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%; strumenti azionari: fino ad un massimo del 20%; OICR: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 76 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +5,05%, rispetto ad una variazione di 2,43% del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a +0,98% rispetto ad una variazione pari a +1,07% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Nel primo semestre, la dinamica dei mercati finanziari è stata influenzata in misura rilevante dall’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro; un ruolo importante hanno avuto anche le attese sull’evoluzione della crescita globale, a loro volta influenzate dagli eventi politico-istituzionali europei. Fino alla prima metà di marzo, l’approccio più costruttivo dell’Unione Europea nella gestione della crisi del debito sovrano, il ruolo centrale della Banca Centrale Europea nel fornire liquidità al sistema finanziario e gli sforzi di risanamento fiscale di diversi Paesi Europei hanno consentito un ridimensionamento apprezzabile dei premi al rischio emittente e un allentamento generalizzato delle tensioni sui mercati finanziari. A supportare tale quadro di riferimento sono intervenuti anche dati macroeconomici migliori delle attese, soprattutto in USA. Questi elementi hanno portato sui mercati obbligazionari ad un rialzo dei rendimenti dei titoli governativi tedeschi, rimasti comunque su livelli storicamente bassi, e ad un apprezzabile ridimensionamento dei differenziali di rendimento (spread) tra i titoli di Stato dei Paesi Periferici, con l’esclusione della Spagna, e i titoli di Stato tedeschi. Con riferimento all’Italia, lo spread tra il titolo di Stato a dieci anni del paese e l’equivalente titolo tedesco si è ridotto dal livello di 513 punti base di fine 2011 al livello di circa 278 punti base di metà marzo. Le principale piazze europee hanno evidenziato un trend positivo; l’indice MSCI Europe in Euro ha evidenziato un rialzo dell’11,48% nel periodo compreso tra il 30 dicembre e il 16 marzo. Successivamente, le incertezze sulla solidità del sistema bancario e sui conti pubblici spagnoli, prima, l’instabilità politica in Grecia e i dati economici globali deboli, poi, hanno determinato un incremento dell’avversione al rischio e una forte domanda di titoli considerati “bene rifugio”, come i titoli di Stato dei paesi più “sicuri” quali la Germania e gli USA. I rendimenti sui titoli tedeschi sono scesi su tutte le scadenze, con un movimento più marcato sulle scadenze medio-lunghe. Contemporaneamente, lo spread tra i titoli di Stato dei Paesi Periferici e i titoli di Stato tedeschi è tornato a salire. Nello specifico, lo spread tra il BTP decennale italiano e il Bund tedesco si è portato al livello di 475 punti base circa nella giornata del 12 giugno. La debolezza dei mercati azionari europei si è tradotta in un calo dell’indice MSCI Europe in Euro del 12,79% nel periodo compreso tra il 16 marzo e il 4 giugno. Il piano di salvataggio del sistema bancario spagnolo, deciso il 9-10 giugno, e l’esito positivo delle elezioni legislative in Grecia dello scorso 17 giugno, seguite dalla formazione di un governo pro-euro che ha ridimensionato le preoccupazioni sull’uscita imminente del paese dall’Unione Monetaria, non hanno fornito un immediato apprezzabile sostegno ai mercati obbligazionari dei Paesi Periferici, in particolare, e ai mercati finanziari, in generale. Gli operatori di mercato hanno pertanto manifestato l’esigenza dell’adozione di decisioni comunitarie ampie e condivise in materia di unione fiscale, bancaria e politica, ritenendo insufficienti misure isolate per la soluzione di problemi specifici di singoli paesi e arrivando senza grandi aspettative al Consiglio Europeo del 28-29 giugno. L’adozione di decisioni funzionali al raggiungimento di una maggiore integrazione, anche politica, a livello comunitario nel corso del summit citato ha permesso un successivo parziale recupero dei corsi obbligazionari e azionari delle principali piazze finanziarie. Lo spread tra i titoli di Stato italiani e i titoli di Stato tedeschi sulla scadenza decennale si è portato al livello di 424 punti base circa il 29 giugno. L’indice MSCI Europe in Euro, beneficiando anche del recupero dell’ultima seduta di giugno, ha chiuso il semestre con una performance positiva del 4,75% (dati dal 30 dicembre 2011 al 29 giugno 2012). Con riferimento alle obbligazioni di impresa, gli sforzi profusi dalle società nelle operazioni di ristrutturazione e sostegno dei margini hanno evitato un allargamento marcato degli spread nelle fasi di incremento dell’avversione al rischio precedentemente descritte. Il segmento del mercato che ha evidenziato una maggiore 77 dinamica degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore finanziario, essendo maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha beneficiato dell’allentamento delle tensioni della prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della BCE, ed è stato maggiormente penalizzato nei mesi successivi, per le rinnovate preoccupazioni sulla stabilità dell’Area Euro e quindi del sistema bancario. Nell’anno, il portafoglio del Fondo è stato investito principalmente in titoli obbligazionari governativi di paesi dell’Area Euro (in particolare titoli italiani, tedeschi e francesi) e in emissioni obbligazionarie societarie. Il portafoglio è stato investito anche in strumenti finanziari di natura azionaria per un peso medio pari all’11% circa (solo marginalmente superiore al benchmark). L’allocazione effettiva nella componente azionaria del portafoglio è stata mantenuta in posizione di sovrappeso rispetto al benchmark nei mesi di gennaio e febbraio. Con l’intensificarsi delle tensioni sui mercati finanziari, è stata portata in sottopeso a marzo e mantenuta su un livello inferiore al benchmark nei due mesi successivi. Essa è stata riportata su livelli superiori al benchmark nel mese di giugno: tale strategia è coerente con una visione costruttiva sull’evoluzione della crisi del debito sovrano, supportata ulteriormente dall’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Con riferimento alla componente obbligazionaria, l’operatività all’interno del Fondo si è concentrata soprattutto sulla gestione attiva dell’esposizione al rischio paese all’interno della componente governativa e sulla gestione della duration di portafoglio. Ad inizio anno, in un contesto di tassi di interesse dei paesi centrali fortemente compressi e di allentamento delle tensioni sui mercati obbligazionari dei paesi periferici, il portafoglio del Fondo presentava una sovraesposizione rispetto al benchmark nei titoli obbligazionari italiani e una sottoesposizione nei titoli di Stato tedeschi. Tale posizione è stata mantenuta anche nei mesi di gennaio e febbraio. A marzo, in un contesto di maggiori tensioni sui mercati finanziari, si è proceduto a ridurre la sovraesposizione all’Italia, passando ad una posizione di neutralità sui titoli di Stato tedeschi. Tale strategia è stata portata avanti anche nel mese di aprile, costruendo una posizione di sovraesposizione in termini di duration ai titoli di Stato tedeschi. A maggio sono state incrementate le posizioni sui titoli di Stato italiani e ridotte in sottopeso le posizioni sui titoli Stato tedeschi, mantenendo questo posizionamento fino alla chiusura del semestre. Il posizionamento a favore dei titoli governativi italiani è coerente con la view che i fondamentali dell’economia italiana sono forti e possono fornire le basi ad un movimento di recupero delle quotazioni dei titoli governativi verso livelli più coerenti con le statistiche economico/finanziarie del sistema paese una volta venute meno le incertezze sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro. Su tutto il semestre, sono state mantenute a zero le esposizioni a Grecia e Portogallo. Sono state mantenute su livelli molto bassi le posizioni sull’Irlanda e ridotte progressivamente sul semestre le posizioni sulla Spagna fino a portarle su un valore prossimo allo zero. Per quanto riguarda la gestione della duration di portafoglio, già a partire dagli ultimi mesi del 2011 il gestore aveva iniziato a ridurre la posizione con l’obiettivo di proteggere le performance del Fondo da un’eventuale fase di rialzo dei tassi rispetto ai livelli compressi espressi dal mercato. A gennaio 2012, la duration del Fondo era pari a circa 2 anni e 4 mesi, inferiore rispetto alla duration del benchmark di circa 10 mesi. Il gap negativo è stato sostanzialmente confermato nel mese di febbraio. Successivamente, a fronte dell’acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari, il gap negativo è stato ridotto fino a circa 5 mesi, livello raggiunto nel mese di aprile, per poi essere nuovamente incrementato a partire dal mese di maggio ed essere portato al livello di circa 16 mesi nel mese di giugno. La scelta gestionale di riduzione della duration nell’ultima parte del semestre è coerente con la view costruttiva sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro. Durante il semestre, il Fondo ha mantenuto un investimento in obbligazioni societarie pari in media al 13%. Coerentemente con le strategie riportate nei paragrafi precedenti, la quota investita nell’asset class è risultata in calo dal livello di circa il 16% di inizio anno al livello di circa il 10% di maggio, con il punto di inversione individuato nel mese di marzo. A giugno la quota è stata portata al livello di circa il 13%. Con riferimento alla componente azionaria, l’allocazione effettiva è stata mantenuta in posizione di sovrappeso rispetto al benchmark nei mesi di gennaio e febbraio. Con l’intensificarsi delle tensioni sui mercati 78 finanziari, è stata portata in sottopeso a marzo e mantenuta su un livello inferiore al benchmark nei due mesi successivi. Essa è stata riportata su livelli superiori al benchmark nel mese di giugno: tale strategia è coerente con una visione costruttiva sull’evoluzione della crisi del debito sovrano, supportata ulteriormente dall’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. A livello settoriale, in avvio d’anno il portafoglio del Fondo era orientato a favore dei settori finanziario, industriale, materie prime e beni di consumo discrezionale, in un contesto di migliorate prospettive per la congiuntura mondiale e di maggiore cooperazione a livello comunitario per una soluzione condivisa della crisi del debito sovrano dell’Area Euro. A partire dal mese di marzo, l’acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari ha giustificato una modifica dell’allocazione azionaria in chiave più difensiva, tenuto conto dei livelli raggiunti dalle quotazioni azionarie e delle rinnovate incertezze sull’evoluzione della crescita economica. Sono state quindi ridotte le sovraesposizioni ai settori finanziario e industriale; tra i settori più difensivi, si segnala il passaggio da sottopeso ad una sostanziale neutralità per i beni di consumo primari. Dopo la conferma dell’approccio cauto nel mese di aprile, con la costruzione di una sottoesposizione al settore industriale, a maggio l’allocazione settoriale è stata modificata in chiave di maggiore esposizione al rischio. E’ aumentato il sovrappeso al settore finanziario; è stata assunta una posizione di sovrappeso sul settore industriale; è stata incrementata la posizione sul settore delle materie prime, a fronte di investimenti nelle società aurifere. L’allocazione settoriale in chiave di maggiore esposizione al rischio è stata confermata anche nel mese di giugno. Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali Paesi Periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero consentire la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’Area Euro, evitando inevitabili ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari. Mancano tuttavia dettagli tecnici importanti sui citati accordi raggiunti nel corso del Consiglio Europeo del 28-29 giugno; ciò richiede fasi negoziali importanti tra i paesi membri. Lo scenario macroeconomico globale del secondo semestre 2012 dovrebbe essere caratterizzato dal persistere di una dinamica di crescita a livello globale, sebbene con andamenti molto differenziati tra le diverse aree. Gli Usa dovrebbero registrare una crescita inferiore al potenziale, in un contesto caratterizzato da un mercato del lavoro ancora debole e dall’importante appuntamento delle elezioni presidenziali di novembre. L’Area Euro dovrebbe continuare a subire gli effetti negativi delle misure di politica fiscale restrittiva adottate da diversi paesi, non ancora bilanciate da politiche di sostegno alla crescita. Le Economie Emergenti dovrebbero continuare ad evidenziare un rallentamento della crescita, pur mantenendo tassi di crescita apprezzabili se confrontati con quelli dei paesi sviluppati. Il contesto di riferimento descritto potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati finanziari nei prossimi mesi. In ottica strategica, i mercati azionari, in particolare quelli europei, presentano valutazioni interessanti. Nell’investimento azionario, conserviamo un approccio orientato alla selezione sulla base dei fondamentali per individuare i titoli più interessanti in termini di esposizione geografica e generazione di flussi di cassa che consentano di distribuire dividendi. Riconosciamo inoltre selettive opportunità di investimento tra i titoli di Stato dei Paesi Periferici dell’Area Euro: le azioni volte al raggiungimento di una maggiore integrazione, anche fiscale, tra i governi e in generale verso una soluzione positiva della crisi, gli sforzi di consolidamento dei conti pubblici portati avanti dai singoli paesi e il ruolo centrale e attivo della BCE potrebbero determinare un recupero di fiducia degli investitori, generando opportunità di investimento. In particolare, continuiamo a ritenere che i titoli italiani offrano un interessante rapporto rischio/rendimento tenuto conto dell’impegno del Governo Monti al rispetto degli obiettivi di contenimento dei conti pubblici e dei fondamentali solidi del paese (basso indebitamento delle famiglie, alta ricchezza finanziaria netta delle famiglie, debito pubblico detenuto prevalentemente dai risparmiatori domestici, avanzo pubblico primario). Per quanto riguarda i titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali, i rendimenti sul mercato americano e tedesco rimangono poco attraenti, con rendimenti reali che risultano negativi. In una fase di crescita economica debole, le obbligazioni di impresa dovrebbero inoltre fornire una interessante combinazione rischio rendimento. Anche le obbligazioni di impresa dei Mercati Emergenti dovrebbero essere favorite, beneficiando del merito di credito che resta alto. 79 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO PIÙ A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività A1. Titoli di debito 560.019.774 472.093.779 80,91 536.800.683 A1.2 altri 110.595.693 52,23 463.540.433 83,67 361.498.086 68,21 15,98 331.305.180 132.235.253 20,61 A3. Parti di O.I.C.R. 10.325.141 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1.1 titoli di Stato A2. Titoli di Capitale 11,42 1,66 1,62 11.008.868 10.697.795 1,72 244.994 0,04 311.073 0,05 F1. Liquidità disponibile 32.905.518 4,75 6.042.003 0,94 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare 70.547.126 -69.519.576 10,19 -10,04 80.641.812 - 79.086.960 12,57 - 12,33 G. ALTRE ATTIVITA' 87.759.306 12,68 87.709.960 81.184.836 255.310 11,73 6.447.873 13,67 G2. Risparmio di imposta 6.319.160 0,04 81.184.836 77.251 12,65 0,01 692.121.379 100 641.561.514 100 B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale B3. Parti di O.I.C.R. 11,21 11.436.781 11.191.787 51,64 73.260.250 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 77.600.854 72,25 1,49 1,67 C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 80 31.877.968 4,60 0,91 4.487.151 0,70 1,01 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO PIÙ A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI -226.695 - 211.208 M2. Proventi da distribuire -226.695 - 211.208 -4.501.615 - 1.267.626 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M1. Rimborsi richiesti e non regolati M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) -4.155.494 -346.121 - 332.346 -4.728.310 - 1.478.834 687.393.069 640.082.680 73.571.755,972 75.582.502,574 643.773.916 8,750 43.619.153 Numero delle quote in circolazione (Classe B) 8.638.794,557 Movimenti delle quote nel semestre 7.627.167,921 Valore unitario delle quote (Classe B) Quote emesse Quote rimborsate - 935.280 640.082.680 8,469 5,049 Classe A 9.637.914,523 Classe B 8.701.999,243 63.204,686 81 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN IT0004164775 DE0001137347 IT0003618383 FR0000188989 IT0004806888 IT0004361041 IT0004564636 FR0010011130 IT0003625909 IT0003719918 IT0004612179 BE0000301102 US45905AJJ88 JP1102931860 LU0234512555 XS0223267914 US459056JS75 IT0004284334 JP1300301940 XS0163939753 XS0423814119 GB0044607413 BE0000310194 JP1050811932 XS0753308807 US912828PX26 DE0004773171 FR0011257260 US6516391066 XS0387846925 CA0084741085 IT0004644735 CA8283361076 XS0428962848 US0325111070 XS0326211801 HK0941009539 GB0000566504 GB0004544929 XS0742590739 XS0438150160 FR0000131104 XS0526073290 XS0736300293 XS0741938624 GB00B1WY2338 GB00B2QPKJ12 CNE1000004X4 82 Titolo ITALY BUONI PO 4% 17 ALLEMAGNE 1.75% 6/13 ITALY 4.25% 08/2014 OAT 4 25/04/13 ITALY BTPi 2.45 16 ITALY 4.5 01/08/18 BTPS 2% 15/12/12 OAT 4 25/10/13 BTPei 2.15 09/14 ITALY 4.25 02/15 ITALY BTP 2% 06/13 BELGIUM 4.25% 09/13 IBRD 8.50 11/29 JAPAN 1.8 20/06/18 PIONEER INSTIT 17 EIB 1.4 20/06/17 IBRD 8.25 09/16 BUONI POLIEN 4.25%12 JAPAN 2.30% 20/03/39 WATERSCHAP 4 03/13 FINMECCANICA 8% 1219 IBRD 9.25 03/16 BELGIUM 4% 280313 JAPAN 0.80% 20/03/14 RBS TF/TV 16/03/2022 TREASURY 3.375 0221 IBRD 9.75 01/16 BUR VERITAS 3.75% 17 NEWMONT MINING IMPERIAL TAB 7.25%14 AGNICO EAGLE MINES ITALY BTP 4.5% 03/26 SILVER WHEATON USD VOLVO TREA 7.875 12 ANADARKO PETROLEUM UNICREDIT TF/TV 1018 CHINA MOBILE LTD BHP BILLITON PLC IMPERIAL TOBACCO INTESA 4% 08/08/2013 WIND ACQUI 11.75% 17 BNP PARIBAS UBS 3.50% 07/11 BAA 4.375% 25/01/17 SCHAEFFLER 7.75% 17 SMITHS GROUP FRESNILLO PLC-W/I ZHUZHOU CSR TIMES Valore complessivo 48.172.958 45.724.500 35.297.500 30.924.000 24.139.301 23.875.000 21.937.520 20.966.000 17.757.012 15.024.000 14.848.800 14.631.400 11.187.124 10.737.471 10.325.141 9.764.146 7.078.446 7.033.320 6.470.392 6.145.800 5.726.516 5.438.528 5.130.000 4.996.615 4.751.640 4.748.409 3.622.648 3.498.940 3.157.919 2.911.454 2.612.580 2.591.008 2.543.270 2.541.325 2.413.779 2.372.241 2.285.817 2.259.542 2.193.085 2.192.102 2.190.375 2.182.998 2.164.360 2.121.480 2.076.900 2.055.353 2.043.852 2.000.549 % sul totale Attività 6,95% 6,60% 5,09% 4,46% 3,48% 3,45% 3,17% 3,03% 2,57% 2,17% 2,15% 2,11% 1,62% 1,55% 1,49% 1,41% 1,02% 1,02% 0,93% 0,89% 0,83% 0,79% 0,74% 0,72% 0,69% 0,69% 0,52% 0,51% 0,46% 0,42% 0,38% 0,37% 0,37% 0,37% 0,35% 0,34% 0,33% 0,33% 0,32% 0,32% 0,32% 0,32% 0,31% 0,31% 0,30% 0,30% 0,30% 0,29% FR0000120628 XS0066120915 AXA BK OF SCOT 9.375 21 TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 1.950.957 1.824.842 470.638.915 100.817.640 571.456.555 692.121.379 0,28% 0,26% 68,00% 14,57% 82,57% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo. 83 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER EURO GOVERNATIVO BREVE TERMINE Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER EURO GOVERNATIVO BREVE TERMINE SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Obbligazionario Euro Governativo Breve Termine che mira alla crescita costante del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di breve periodo. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti obbligazionari e monetari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari. Il Fondo non può investire in strumenti azionari. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade di emittenti governativi e sovranazionali e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati Sovrani. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta in valute estere. La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere inferiore a 2 anni. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 30%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +1,83%, rispetto ad una variazione di 1,69% del benchmark; 87 Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a -0,34% rispetto ad una variazione pari a +0,06% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Con efficacia 3 marzo 2012 il Fondo ha incorporato Pioneer Target Sviluppo. Il primo semestre dell’anno è stato caratterizzato dal susseguirsi di due fasi distinte. Nel corso dei primi tre mesi si è registrato un ridimensionamento dell’avversione al rischio, grazie all’approccio europeo più costruttivo nella gestione della crisi del debito sovrano, al supporto fondamentale delle operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea (BCE), che hanno permesso una apprezzabile stabilizzazione del mercato dei titoli di Stato della cosiddetta periferia dell’Euro, e alla pubblicazione di dati economici confortanti. A partire dalla seconda metà di marzo, si è evidenziato un progressivo incremento della volatilità sui mercati finanziari, determinato soprattutto dai dubbi sulla solidità del sistema bancario spagnolo e dalla instabilità politica in Grecia che ha fatto sorgere preoccupazioni su una imminente uscita del paese dall'area Euro. Le tensioni sui mercati finanziari e le statistiche economiche deludenti hanno rinvigorito i timori sulla dinamica di crescita dell’economia mondiale. Nel corso del mese di giugno sono stati invece compiuti passi avanti rilevanti nella gestione della crisi del debito sovrano. Il piano di salvataggio europeo del sistema bancario spagnolo, deciso lo scorso 9-10 giugno, e la creazione del nuovo governo greco pro-euro del Premier Samaras, dopo lo svolgimento di due consultazioni elettorali a distanza di poco più di un mese, sono stati seguiti da una importante riunione del Consiglio Europeo lo scorso 28-29 giugno. Il summit si è concluso con la definizione di un processo di convergenza verso l’unione bancaria europea, a cui è subordinato l’utilizzo dei meccanismi europei per la ricapitalizzazione diretta delle banche; la previsione di misure di stabilizzazione dei titoli di Stato dei paesi periferici; la decisione di non riconoscere lo status di creditore privilegiato al fondo Salvastati nell’erogazione di prestiti per il salvataggio del sistema bancario spagnolo; l’impegno dei paesi membri a definire una roadmap per l'unione fiscale e la predisposizione di misure di supporto alla crescita. La maggiore focalizzazione sulla crescita, in particolare sui progetti infrastrutturali, è importante tenuto conto del numero di paesi europei in recessione e dei segnali di rallentamento anche in Germania; essa può essere interpretata come effetto politico dell’elezione del Socialista Hollande alla carica di Presidente francese e della condivisione dell’obiettivo con il Presidente del Consiglio italiano, Monti. L’attività gestionale del primo semestre è stata improntata ad una elevata dinamicità resa necessaria dalla persistente volatilità che ha continuato a contraddistinguere il mercato obbligazionario dell’area Euro. Nella prima parte dell’anno il gestore ha sovraesposto il portafoglio ai titoli governativi italiani (sovrappeso di circa 5 mesi di duration) nella convinzione che i rendimenti offerti non rispecchiassero adeguatamente i fondamentali del Paese e l’azione di risanamento del Governo e fossero quindi un investimento dal rapporto rischio/rendimento molto attraente. L’esposizione alla Spagna è stata invece mantenuta neutrale, a conferma della view costruttiva sul paese: a fronte della focalizzazione del mercato sui suoi elementi di debolezza, si è riconosciuto l’impegno del Governo a portare avanti le necessarie riforme strutturali e il processo di risanamento dei conti pubblici. Contestualmente, dati i livelli estremamente bassi raggiunti dai titoli di Stato dei paesi centrali (“core”) e giustificati solo dall’avversione al rischio degli investitori, il gestore ha sottopesato la Germania. A fine marzo, alla luce del forte rally dei mercati obbligazionari dei paesi periferici, il gestore ha ridotto il profilo di rischio dei portafogli prendendo parziale profitto su alcune posizioni. In particolare, ha dimezzato il sovrappeso sulle obbligazioni italiane da circa 5 mesi a 1,5 mesi, e riportando la Germania in posizione di tendenziale neutralità, come ulteriore misura di cautela. Ad inizio maggio, alla luce di valutazioni tornate attraenti (spread italiano allargatosi ad aprile da 330 a 390 bp), il gestore ha incrementato il rischio comprando Italia, riportata ad un sovrappeso di circa 3 mesi. Inoltre, è stata ripristinata la posizione di lieve sottopeso di duration sui titoli tedeschi in quanto i rendimenti prossimi allo 0% sul titolo a 2 anni e sotto l’1,30% sul Bund a 10 anni sono inferiori al fair value, giustificati solo dalla ricerca della sicurezza da parte degli investitori e destinati ragionevolmente a ritornare su livelli più realistici. 88 Il Fondo ha mantenuto, nell’intero semestre, un’esposizione nulla su Grecia e Irlanda e ha mantenuto una posizione assolutamente marginale sul Portogallo (circa 0,4% del patrimonio). L’esposizione complessiva al rischio tassi (duration) nel corso dell’anno è stata gestita dinamicamente: da un iniziale lieve sovrappeso si è passati in sottopeso nel corso del primo trimestre, riducendo il peso della Germania. A partire dal mese di aprile, la duration è stata portata progressivamente in linea con il benchmark (circa 1,1 anni) ricomprando in parte i titoli di Stato tedeschi. Nel semestre il Fondo ha registrato una performance positiva in termini assoluti, superiore a quella del benchmark. Questa sovraperformance è maturata nel primo trimestre grazie soprattutto alla scelta di sovrappeso sui titoli governativi italiani. La politica di allentamento quantitativo da parte della BCE, con le due operazioni di rifinanziamento illimitato a 3 anni per il settore bancario (circa 1.000 miliardi di Euro complessivamente erogati tra dicembre 2011 e febbraio 2012), e l’azione efficace del governo italiano hanno determinato una forte compressione degli spread, particolarmente pronunciata sul segmento a breve termine, area di investimento del Fondo. Il rendimento del Btp a 2 anni è passato dal 4,98% di fine 2011 (con uno spread rispetto al titolo di Stato tedesco a 2 anni pari a 485 bp) ad un minimo dell’1,65% (spread pari a 150 bp) ai primi di marzo mentre, nel medesimo periodo, il rendimento del Bot ad 1 anno è sceso dal 4,14% all’1,15%. I rendimenti dei titoli italiani sono poi aumentati nel secondo trimestre, per l’effetto contagio causato dalle tensioni su Grecia e Spagna, attestandosi a fine giugno a 3,08% il Btp a 2 anni e al 3,16% l’indice MTS Bot a 12 mesi. Questo movimento al rialzo, pur penalizzando lievemente il comparto nel secondo trimestre, ha solo marginalmente intaccato la performance semestrale del Fondo, positiva sia in termini assoluti che relativi. Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero favorire nel tempo la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’area Euro, evitando eventuali ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari. Pur evidenziando che la necessità di definire i dettagli operativi delle decisioni adottate nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati, riteniamo che l’Italia rappresenti un’opportunità di investimento interessante in quanto i movimenti di mercato hanno allontanato le quotazioni dei titoli governativi dai valori coerenti con i solidi fondamentali dell’economia italiana (deficit pubblico sotto controllo, elevata ricchezza privata, tessuto industriale molto diversificato, debito pubblico posseduto prevalentemente da investitori domestici). L’adozione di severe politiche di rigore fiscale e la realizzazione di importanti riforme economiche (dalle pensioni alle liberalizzazioni al mercato del lavoro) completano il robusto quadro di riferimento del Paese. Per contro, i rendimenti dei titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali (Germania), rimangono poco attraenti, con rendimenti reali che risultano negativi. 89 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER EURO GOVERNATIVO BREVE TERMINE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 4.679.129.691 4.679.129.691 89,18 5.257.219.405 179.597.120 85,76 5.257.219.405 93,66 4.499.532.571 89,18 3,42 5.048.668.050 208.551.355 89,94 3,72 93,66 A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale 71.495.457 71.495.457 1,36 1,36 78.018.422 78.018.422 1,39 510.032.041 9,09 - 302.940.831 37.110.336 -5,40 - 340.051.167 -6,06 1,26 1,39 B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare 7.677.269 7.632.369 44.900 0,16 0,16 G. ALTRE ATTIVITA' 488.124.617 9,30 418.634.278 1,32 70.776.451 G2. Risparmio di imposta 69.490.339 7,98 5.246.427.034 100 5.613.105.488 G1. Ratei attivi G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 90 70.589.930 0,66 1,26 186.521 100 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER EURO GOVERNATIVO BREVE TERMINE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI -158 - 158 M2. Proventi da distribuire -158 - 158 -4.732.431 -4.463.584 - 5.803.878 -268.847 - 122.832 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M1. Rimborsi richiesti e non regolati M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate - 5.591.670 - 89.376 -4.732.589 - 5.804.036 5.241.694.445 5.607.301.452 384.882.695,567 419.464.284,462 5.239.471.405 13,613 2.223.040 5.607.301.452 13,368 446.143,698 4,983 Classe A 56.189.212,375 90.770.801,270 Classe B 478.434,801 32.291,103 91 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN IT0004750409 IT0003618383 IT0004505076 IT0004634124 FR0114683842 IT0004707995 FR0118153370 IT0004810666 ES0000011660 IT0003472336 IT0004365554 IT0004653108 FR0116843535 DE0001135267 FR0010112052 DE0001141562 NL0009213651 BE0000298076 IT0004765183 IT0004787989 DE0001135218 BE0000303124 IT0004284334 FR0000188690 ES0000012791 BE0000310194 ES00000123D5 XS0553803502 DE000HBE1N11 DE0001135234 FR0113087466 IT0004745086 XS0328142715 DE0001141513 DE0001137313 ES0000012916 ES0314970163 IT0004750821 AT0000385356 IT0004102007 XS0301901657 IT0003142996 IT0003872774 IT0004153687 IT0004068612 FR0110979186 IT0004252760 IT0003879217 92 Titolo BTP 4.25% 01/07/2014 ITALY 4.25% 08/2014 BUONI POLIEN 3.5% 14 ITALY CTZ 0% 08/12 BTAN 4.5% 12/07/13 BTP 3 01/04/14 BTAN 0.75% 09/12 ITALY B.O.T 12/04/13 SPAIN 6.15 01/13 ITALY 4.25 08/13 ITALY 4.25% 15/04/13 BUONI POLIEN 2.25%13 BTAN 3% 12/07/14 GERMANY 3.75 01/15 OAT 4 25/10/14 ALLEMAGNE 2.5% 02/15 NETHERL GVT 2.75 15 BELGIUM 5% 28/09/12 ITALY CTZ 0% 09/13 BOT 31/07/2012 GERMANY 4.50 01/13 BEL OLO43 4.25 09/14 BUONI POLIEN 4.25%12 OAT 4.75 25/10/12 SPAIN 5% 07/12 BELGIUM 4% 280313 BONOS Y OBL 3.4 0414 BANQUE FED 3% 10/15 HYPO ESS Eurib6 12 GERMANY 3.75 07/13 BTAN 3.75% 12/01/13 ITALY B.O.T 16/07/12 ROYAL BANK 4.5 12 BUNDEOBLIG 4.25%2012 BUNDESSCH 0.75% 12 OBLI 4.40 01/15 CAIXABANK 3.75%13 BOT 15/08/12 BUND (AUT) 5 07/12 VELA HOME Eurib3 42 EMC 6 A 30/04/17 ENTASI S Eurib6 21 FIP FUND Eurib6 23 LOCAT 06 Eurib3 28 FE GOLD Eurib3 25 BTAN 4.5% 12/07/12 COMP 2007-2 A FRN 20 CLARIS 05Eurib3 37 Valore complessivo 436.609.201 403.400.000 389.765.600 310.679.721 267.084.800 261.767.000 195.253.500 187.340.173 164.318.306 136.351.350 133.666.000 128.440.000 126.126.000 108.975.000 107.945.000 106.125.000 104.001.393 101.120.000 95.942.000 95.724.415 72.706.860 64.374.000 58.778.460 50.705.000 50.070.000 49.818.696 49.245.000 48.042.930 42.996.560 41.476.000 40.390.087 39.977.024 32.922.500 25.290.000 25.036.250 24.836.250 24.287.500 19.959.070 19.172.936 18.390.869 7.974.872 7.700.000 7.346.147 7.175.488 6.503.780 5.004.250 4.298.758 3.369.396 % sul totale Attività 8,31% 7,69% 7,43% 5,92% 5,09% 4,99% 3,72% 3,57% 3,13% 2,60% 2,55% 2,45% 2,40% 2,08% 2,06% 2,02% 1,98% 1,93% 1,83% 1,82% 1,39% 1,23% 1,12% 0,97% 0,95% 0,95% 0,94% 0,92% 0,82% 0,79% 0,77% 0,76% 0,63% 0,48% 0,48% 0,47% 0,46% 0,38% 0,37% 0,35% 0,15% 0,15% 0,14% 0,14% 0,12% 0,10% 0,08% 0,06% IT0004123722 ES0370153001 LEASIMPR Eurib3 25 AYT KUTX Eurib3 41 TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 3.195.016 2.740.870 4.714.419.028 36.206.120 4.750.625.148 5.246.427.034 0,06% 0,05% 89,85% 0,69% 90,54% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo. 93 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO CORPORATE ETICO A DISTRIBUZIONE Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO CORPORATE ETICO A DISTRIBUZIONE SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Obbligazionario Euro Corporate Investment Grade che mira alla crescita del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di medio periodo, a fronte di un livello di rischio mediobasso. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti obbligazionari e monetari; strumenti derivati; depositi bancari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari. Il Fondo non può investire in strumenti azionari. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati Sovrani. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta in valute estere. La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere superiore a 2 anni. Il Fondo investe principalmente in titoli emessi da società che soddisfano determinati criteri etici e di protezione ambientale indicati anche da Advisor Etici accreditati, tra i quali: produzione di servizi e prodotti che contribuiscano a rendere sano e sicuro l’ambiente, assenza di investimenti in attività dannose per l’ambiente, impegno nel mantenere un comportamento socialmente responsabile. Vi è inoltre la possibilità di investire fino ad un massimo del 30% anche in strumenti finanziari emessi da emittenti governativi o organismi sopranazionali con l’esclusione di Paesi con regimi oppressivi e bassi standard di diritti civili e politici. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 97 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a +6,46%, rispetto ad una variazione di +5,92% del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a -0,50% rispetto ad una variazione pari a -0,36% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Il mercato delle obbligazioni societarie ha mostrato nel corso del semestre un andamento positivo beneficiando del buono stato di salute dei bilanci aziendali, di dati macroeconomici superiori alle aspettative nel primo trimestre e dal supporto fornito dalla politica monetaria espansiva della BCE, culminata nelle due operazioni di rifinanziamento illimitato a 3 anni all’1%. L’allentamento delle tensioni si è avvertito anzitutto sul settore finanziario europeo, il cui legame diretto con il debito sovrano dei paesi periferici è da tempo motivo di forte preoccupazione da parte degli investitori in nervosa attesa di iniziative forti dell’Eurogruppo per interrompere il circolo vizioso. I premi per il rischio pagati dalle obbligazioni corporate sono pertanto scesi nel primo trimestre su tutto lo spettro di emittenti: lo spread dell’indice generale è passato da 310 bp di fine 2011 ad un minimo a metà marzo di 197 bp, l’indice degli emittenti non finanziari è passato da 290 bp di spread ad un minimo di 192 bp. Il maggiore beneficio lo hanno tratto gli emittenti finanziari: lo spread dell’indice finanziario è passato da 420 bp di fine 2011 ad un minimo di 262 bp a metà marzo; ancora più consistente il movimento sulle obbligazioni subordinate finanziarie il cui differenziale è sceso dai 936 bp di fine 2011 ai 591 bp di metà marzo. A partire da quel momento, il riacutizzarsi delle tensioni nell’area Euro, con i casi della Grecia e della Spagna a dominare l’attenzione dei mercati finanziari, si è riflesso anche sul mercato corporate investment grade e, con particolare rilievo, sul debito bancario. Lo spread del mercato nel suo complesso è risalito fino a toccare un massimo di 250 bp ad inizio giugno per poi gradualmente rientrare fino ai 225 bp di fine giugno. Il settore finanziario ha vissuto un movimento simile con lo spread risalito ad un massimo di 331 bp ad inizio giugno per poi rientrare a 282 bp in chiusura del semestre. Più violento l’aumento del differenziale sulle obbligazioni subordinate, giunto fino ad un massimo di 801 bp per assestarsi a fine giugno a 674 bp grazie al migliorato clima in Europa dopo il positivo vertice dell’Eurogruppo del 28-29 giugno. Nel semestre il Fondo è stato investito prevalentemente in obbligazioni societarie denominate in euro ed emesse da società con sede in Europa. La selezione dei titoli si è concentrata su società che insieme agli obiettivi di business pongono attenzione a tematiche di ordine ambientale, sociale e/o etico. Nel corso del primo trimestre il portafoglio ha mantenuto un posizionamento di sovrappeso sui titoli finanziari, in particolare le emissioni subordinate sono state privilegiate rispetto alle emissioni senior, e di sottopeso sui non finanziari. A fine marzo, alla luce del forte rally delle obbligazioni bancarie, in un’ottica di parziale presa di profitto e di riduzione del profilo di rischio complessivo del portafoglio, il gestore ha diminuito l’esposizione al settore bancario vendendo parte della componente subordinata (emissioni Lower Tier 2 e Tier 1) e incrementando il peso delle più difensive emissioni senior. A livello settoriale, i titoli finanziari rappresentano la scelta di investimento più importante, seguono le telecomunicazioni, le utilities, i consumi ciclici e i beni di consumo primari.- A livello geografico, i paesi più rappresentati sono Francia, Italia, Germania e Olanda. Nel semestre il Fondo ha registrato una performance positiva in termini assoluti e superiore a quella del benchmark. Questa sovraperformance è maturata nel primo trimestre grazie soprattutto alla scelta di sovrappeso sui titoli bancari, subordinati in particolare. Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero favorire nel tempo la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’Area 98 Euro, evitando eventuali ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari. La necessità di definire i dettagli operativi delle decisioni adottate nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati e questo richiederà una gestione attenta delle posizioni di rischio. Riteniamo che vi siano selettive, interessanti opportunità di investimento interessante in alcuni paesi periferici in quanto i movimenti di mercato hanno allontanato le quotazioni dei titoli governativi dai valori coerenti con i solidi fondamentali. Per contro, i rendimenti dei titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali (Germania), rimangono poco attraenti, con rendimenti reali che risultano negativi. In questo scenario, riteniamo che il credito abbia fondamentali solidi – leva finanziaria ai minimi storici e modesti segnali di re-leveraging da parte delle aziende - e che i rischi di rifinanziamento siano diminuiti dopo le operazioni di rifinanziamento della BCE (LTRO). Infine, il quadro tecnico del settore rimane favorevole con limitati deflussi, offerta di nuove emissioni non eccessiva, liquidità della BCE ancora ampia, valutazioni attraenti. Il mantenimento di un posizionamento prudenziale è il riflesso dell’incertezza generale, ma la view sul credito rimane positiva nel medio termine. Il settore privato continua ad esibire fondamentali robusti, che rendono questo mercato attraente e con un profilo di rischio contenuto. Da una prospettiva storica, poi, i corporate bond risultano favoriti in una fase di crescita modesta, quale è quella attesa, in quanto rende le aziende caute nell’assunzione di rischi, come confermato dalla bassa leva finanziaria. 99 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO CORPORATE ETICO A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività A1. Titoli di debito 146.814.903 146.814.903 92,07 163.719.934 A1.2 altri 144.633.281 1,37 163.719.934 90,17 2.181.622 92,07 90,70 2.147.256 161.572.678 88,99 15.024.092 9,42 32.999.085 18,17 -5.606.038 4.415.241 -3,51 - 19.539.259 -13.370.080 2,10 2.465.653 - 10,76 3.348.801 2,77 -8,38 - 22.004.912 - 12,12 3.222.268 3.138.697 2,02 4.388.013 0,05 4.304.442 2,42 83.571 1,97 83.571 0,05 159.455.225 100 181.567.773 100 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1.1 titoli di Stato A2. Titoli di Capitale 90,17 1,18 A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G. ALTRE ATTIVITA' G1. Ratei attivi G2. Risparmio di imposta G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 100 1,36 2,37 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO CORPORATE ETICO A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo -503.612 - 875.945 -503.612 - 875.945 M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI -11.856 - 12.504 M2. Proventi da distribuire -11.856 - 12.504 -234.102 - 280.024 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M1. Rimborsi richiesti e non regolati M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) -188.210 -45.892 - 37.437 -749.570 - 1.168.473 158.705.655 180.399.300 31.372.151,694 38.946.686,133 150.686.920 4,803 8.018.735 Numero delle quote in circolazione (Classe B) 1.611.855,914 Movimenti delle quote nel semestre 3.809.173,233 Valore unitario delle quote (Classe B) Quote emesse Quote rimborsate - 242.587 180.399.300 4,632 4,975 Classe A 11.383.707,672 Classe B 1.614.676,832 2.820,918 101 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN XS0490111563 XS0444030646 XS0553803502 XS0555977312 DE000A1AKHB8 XS0494953820 XS0531068897 XS0747771128 XS0435070288 XS0595092098 XS0470370932 FR0010830042 XS0553727131 XS0497179035 XS0525787874 XS0532183935 XS0241241180 XS0423530350 XS0593960304 IT0003472336 XS0653885961 XS0418509146 FR0010945006 XS0322614420 XS0531922465 XS0259604329 XS0276889937 XS0494547168 FR0011075183 XS0301885603 DE000A1GNAH1 XS0758640279 XS0495891821 XS0411850075 XS0495756537 XS0433028254 FR0010922542 XS0737138460 XS0798790027 FR0010306738 FR0010744987 XS0592703382 XS0458748851 XS0415624716 FR0010814558 FR0010989111 XS0526612188 XS0423888667 102 Titolo SVENSKA HAN 3.75% 17 CREDIT SUISSE4.75 19 BANQUE FED 3% 10/15 INTESA SAN 4% 11/18 ALLIANZ FIN 4.75% 19 DEUTSCHE TEL 4.25%20 BBVA SENIOR 3.875%15 TERNA SPA 4.125% 17 LLOYDS TSB 6.375% 16 DNB NOR BK 4.375 21 HSBC BK 3.75% 2016 VIVENDI 4.25 16 ABN AMRO BK 2.75% 13 NORDEA 4.5% 26/03/20 DEUTSCHE TEL 4.25 22 NORDEA BK 2.75% 2015 CS GF TF/TV 01/18 ALLIANDER FIN 5.5 16 TDC 4.375 23/02/2018 ITALY 4.25 08/13 BMW FINANCE 3.625 18 TELE ITA 6.75 13 BPCE 2.875% 22/09/15 SWEDBANK TF/TV 17 MORGAN STAN 5.375%20 LINDE FIN TF/TV 66 STD CHRT Eurib3 18 TELEFON 3.406%2015 SCHNEIDER 3.75% 18 JPM CHASE TF/TV 17 ALLIANZ FIN TF/TV 41 LUXOTTICA 3.625% 19 BANK OF AMER 4.75%17 KONINKLIJKE 7.5% 19 EDISON 3.25% 03/15 HSBC 6% 10/06/19 SCHNEIDER 2.875% 16 ENEXIS HOLD 3.375 22 TELENOR ASA 2.75% 22 BNP PARIB TV PERP PPR SA 8.625 04/14 PIRELLI C 5.125 0216 GAS NATURAL 4.375%16 ROCHE HLD INC 6.5 21 BPCE 9.25% PERP AUTOROUTE PAR 5 0117 CRED MUTUEL 4.125 20 ZURICH FIN 6.5 15 Valore complessivo 5.926.248 5.592.900 5.110.950 4.535.700 4.502.280 4.442.360 3.714.960 3.498.775 3.347.940 3.281.910 3.264.000 3.153.900 3.043.590 2.960.040 2.771.950 2.587.975 2.437.625 2.294.460 2.202.820 2.181.622 2.161.880 2.051.660 2.037.020 2.007.420 1.976.760 1.965.390 1.896.960 1.875.660 1.848.053 1.815.500 1.804.260 1.785.018 1.760.401 1.744.806 1.697.824 1.621.665 1.572.225 1.514.917 1.483.740 1.471.340 1.402.200 1.386.525 1.369.815 1.328.300 1.292.175 1.274.796 1.249.968 1.143.720 % sul totale Attività 3,71% 3,50% 3,21% 2,84% 2,82% 2,79% 2,33% 2,19% 2,10% 2,06% 2,05% 1,98% 1,91% 1,86% 1,74% 1,62% 1,53% 1,44% 1,38% 1,37% 1,36% 1,29% 1,28% 1,26% 1,24% 1,23% 1,19% 1,18% 1,16% 1,14% 1,13% 1,12% 1,10% 1,09% 1,06% 1,02% 0,99% 0,95% 0,93% 0,92% 0,88% 0,87% 0,86% 0,83% 0,81% 0,80% 0,78% 0,72% XS0632659933 XS0302948319 XS0736488585 XS0494870701 FR0011182112 XS0255300633 FR0011124601 XS0539845171 XS0427290357 XS0558238043 XS0451457435 XS0597611705 FR0010957274 FR0011242460 FR0010136382 XS0178404793 FR0010766857 DE000A0Z2CS9 XS0322918565 LINDE FI 3.875 06/21 VOLVO TREA 5% 2017 CRH FINANCE BV 5% 19 WESTPC SE 3.875 17 VALEO SA 5.75% 01/17 BFCM 4.375 05/16 CASINO 4.472% 04/16 LLYODS TBS 3.75% 15 ATLANTIA 5.625% 0516 ALLIANDER TV PERP ENI SPA 4.125% 09/19 ABBEY NAT 4.125% 14 PEUGEOT 4% 10/13 GALERIES LAF4.75% 19 STE GLE TF/TV PERP HSBC CAPI TV PERP AUTOR PARIS 7.5 15 METRO AG 5.75% 2014 UNICREDITO 5.75% 17 TOTALE ALTRI TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 1.114.750 1.103.670 1.081.110 1.071.960 1.069.780 1.067.500 1.052.810 1.039.750 1.030.450 1.018.290 1.011.120 1.010.560 1.006.610 997.440 921.255 883.890 840.795 809.970 797.247 136.320.960 10.493.943 146.814.903 159.455.225 0,70% 0,69% 0,68% 0,67% 0,67% 0,67% 0,66% 0,65% 0,65% 0,64% 0,63% 0,63% 0,63% 0,63% 0,58% 0,55% 0,53% 0,51% 0,50% 85,49% 6,58% 92,07% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo. 103 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO A DISTRIBUZIONE Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO A DISTRIBUZIONE SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Obbligazionario Euro altre specializzazioni che mira alla moderata crescita del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di medio periodo, a fronte di un livello di rischio mediobasso. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti obbligazionari e monetari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari. Il Fondo non può investire in strumenti azionari. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade emessi da enti governativi, societari e organismi sopranazionali e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati Sovrani. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta in valute estere. La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere superiore a 2 anni. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 30%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 107 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +3,68%, rispetto ad una variazione di 4,3% del benchmark; Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a -0,72% rispetto ad una variazione pari a +0,17% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. I mercati obbligazionari europei hanno evidenziato un allentamento delle tensioni nella prima parte dell’anno. I principali fattori alla base di tale movimento sono stati i seguenti: l’approccio più costruttivo dell’Unione Europea nella gestione della crisi del debito sovrano, il ruolo centrale della Banca Centrale Europea nel fornire liquidità al sistema finanziario e gli sforzi di risanamento dei diversi Paesi Europei. Si è, pertanto, realizzato un ridimensionamento apprezzabile dei premi al rischio emittente e una attenuazione generalizzata delle tensioni sui mercati finanziari. Il calo dell’avversione al rischio ha determinato un movimento al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato tedesco. I mercati obbligazionari dei Paesi Periferici, con l’esclusione della Spagna, hanno beneficiato del ridimensionamento delle tensioni, registrando un apprezzabile restringimento degli spread. Nel corso dei successivi tre mesi, le preoccupazioni sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro hanno subito un inasprimento a causa dell’instabilità politica in Grecia e delle incognite sulla solidità del sistema bancario spagnolo. L’accordo raggiunto sul piano di salvataggio europeo del sistema bancario spagnolo lo scorso 9-10 giugno e l’esito positivo delle elezioni legislative in Grecia dello scorso 17 giugno che ha portato alla formazione di un governo pro-euro dopo i falliti tentativi seguiti alla prima tornata elettorale del 6 maggio, non hanno fornito immediato sostegno ai mercati obbligazionari dei Paesi Periferici. Gli operatori di mercato hanno quindi manifestato l’esigenza dell’adozione di decisioni comunitarie ampie e condivise in materia di unione fiscale, bancaria e politica, ritenendo insufficienti misure isolate per la soluzione di problemi specifici di singoli paesi. L’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno è in parte venuto incontro a tali richieste: la definizione di un processo di convergenza verso l’Unione Bancaria Europea, a cui è subordinato l’utilizzo dei meccanismi europei per la ricapitalizzazione diretta delle banche che permette di alleviare le pressioni sui debiti pubblici dei singoli paesi; la previsione di misure di stabilizzazione dei titoli di Stato dei Paesi Periferici; la decisione di non riconoscere alcuno status di credito privilegiato al prestito erogato per il salvataggio del sistema bancario spagnolo; l’impegno dei paesi membri a definire una roadmap per l'unione fiscale e la predisposizione di misure di supporto alla crescita hanno consentito il recupero di fiducia degli operatori di mercato. Il semestre si è inoltre concluso con un generalizzato calo degli spread societari rispetto ai livelli di fine 2011. Gli sforzi profusi dalle società nelle operazioni di ristrutturazione e sostegno dei margini hanno evitato un allargamento marcato degli spread nelle fasi di incremento dell’avversione al rischio precedentemente descritte. Il segmento del mercato che ha evidenziato una maggiore dinamica degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore finanziario, essendo maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha infatti beneficiato dell’allentamento delle tensioni della prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della BCE, ed è stato maggiormente penalizzato nei mesi successivi, conseguenza delle rinnovate preoccupazioni sulla stabilità dell’Area Euro e quindi del sistema bancario. Nel semestre, il portafoglio del Fondo è stato investito principalmente in titoli governativi di Paesi dell’area Euro (in particolare italiani, tedeschi, francesi e spagnoli), in obbligazioni societarie e in titoli di agenzie sovranazionali. L’attività gestionale del primo semestre è stata improntata ad una elevata dinamicità resa necessaria dalla persistente volatilità che ha continuato a contraddistinguere il mercato obbligazionario dell’area Euro. Nel semestre non erano presenti in portafoglio titoli dei paesi maggiormente soggetti a tensioni (Grecia e Portogallo) e l’esposizione alla Spagna si è mantenuta neutrale a conferma della view costruttiva sul paese: a fronte della focalizzazione del mercato sui suoi elementi di debolezza, si è riconosciuto l’impegno del Gover- 108 no a portare avanti le necessarie riforme strutturali e il processo di risanamento dei conti pubblici. Con riferimento alla curva italiana, nella prima parte dell’anno, il gestore ha incrementato l’esposizione ai titoli governativi italiani, nella convinzione che i rendimenti offerti non rispecchiassero adeguatamente i fondamentali del Paese e l’azione di risanamento del Governo e fossero quindi un investimento dal rapporto rischio/rendimento molto attraente. Contestualmente, dati i livelli estremamente bassi raggiunti dai titoli di Stato dei paesi centrali (“core”) e giustificati solo dall’avversione al rischio degli investitori, il gestore ha sottopesato la Germania. Verso la fine di marzo, alla luce del forte rally dei mercati obbligazionari dei paesi periferici, il gestore ha ridotto il profilo di rischio dei portafogli prendendo parziale profitto su alcune posizioni. In particolare, ha ridotto il sovrappeso sulle obbligazioni italiane, mantenuto anche nel mese di aprile. Ad inizio maggio, alla luce di valutazioni tornate attraenti (spread italiano allargatosi ad aprile da 330 a 390 bp), il gestore ha incrementato il rischio comprando Italia ma, nel corso del mese, in un’ottica di gestione del rischio, ha ridotto l’esposizione al paese, rimanendo comunque in sovrappeso sul benchmark (di circa 3 mesi di duration) coerentemente con la view costruttiva sui fondamentali del paese e sull’evoluzione della crisi del debito sovrano. In giugno tale posizionamento è sostanzialmente rimasto invariato. Nel corso del semestre il portafoglio ha mantenuto un posizionamento di sovrappeso sul segmento del credito, finanziari e non. Sui finanziari il focus è su nomi di elevata qualità con limitata esposizione ai periferici ed elevati livelli di capitalizzazione. In gennaio il portafoglio era esposto sia ad emissioni senior che subordinate (LT2 e Tier 1). L’esposizione alla componente subordinata è stata ridotta verso la fine del mese (azzerando la parte detenuta via derivati) e poi chiusa in marzo. L’esposizione alla componente senior è stata ottenuta tramite derivati e mantenuta nel corso del semestre. L’esposizione complessiva al rischio tassi (duration) nel corso dell’anno è stata gestita dinamicamente: da un’iniziale neutralità, si è passati in sottopeso nel corso del primo trimestre, vendendo duration sulla Germania. A partire dal mese di aprile, la duration è stata portata progressivamente in linea con il benchmark (circa 5,5 anni) ricomprando in parte i titoli di Stato tedeschi e in giugno è tornata in sottopeso rispetto al benchmark (di circa 7 mesi), aumentando nuovamente il corto duration sulla Germania. Nel semestre, il Fondo ha registrato una performance positiva inferiore a quella del suo indice di riferimento. Dopo un primo trimestre positivo, in cui il portafoglio ha registrato un incremento superiore a quello del suo indice di riferimento, nella seconda parte dell’anno, ed in particolare nei mesi di aprile e maggio, il Fondo è stato penalizzato sia in termini assoluti che relativi. Complessivamente nel primo trimestre, il posizionamento lungo sia sul debito sovrano che sul segmento corporate ha rappresentato il principale contributo positivo alla performance. Nel corso del secondo trimestre, invece, tale posizionamento (lungo sull’Italia e sul segmento corporate) ha penalizzato il portafoglio nei mesi di aprile e maggio, mentre in giugno ha contribuito nuovamente in modo positivo alla performance relativa. Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero favorire nel tempo la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’area Euro, evitando eventuali ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari. Pur evidenziando che la necessità di definire i dettagli operativi delle decisioni adottate nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati, riteniamo che l’Italia rappresenti un’opportunità di investimento interessante in quanto i movimenti di mercato hanno allontanato le quotazioni dei titoli governativi dai valori coerenti con i solidi fondamentali dell’economia italiana (deficit pubblico sotto controllo, elevata ricchezza privata, tessuto industriale molto diversificato, debito pubblico posseduto prevalentemente da investitori domestici). L’adozione di severe politiche di rigore fiscale e la realizzazione di importanti riforme economiche (dalle pensioni alle liberalizzazioni al mercato del lavoro) completano il robusto quadro di riferimento del Paese. Per contro, i rendimenti dei titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali (Germania), rimangono poco attraenti, con rendimenti reali che risultano negativi. 109 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 1.181.776.978 1.144.602.024 93,97 1.324.960.363 A1.2 altri 760.916.384 30,51 1.294.405.213 94,98 383.685.640 91,01 60,50 480.415.395 813.989.818 58,35 A3. Parti di O.I.C.R. 37.174.954 2,96 30.555.150 2,19 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 24.423.431 24.423.431 1,94 1,94 26.750.200 26.750.200 1,92 4.366.480 0,35 399.078 0,04 3.026.842 0,24 1.339.638 0,11 399.078 0,04 2.003.350 0,14 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato A2. Titoli di Capitale B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale 92,79 34,44 1,92 B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile 25.773.247 20.308.463 2,05 13.210.725 0,95 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare 53.296.183 -47.831.399 4,24 13.588.364 -3,80 8.088.291 - 8.465.930 0,58 -0,61 G. ALTRE ATTIVITA' 21.303.206 21.303.206 1,69 1,69 27.409.690 27.409.690 1,97 1.257.643.342 100 1.394.733.406 100 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare G1. Ratei attivi G2. Risparmio di imposta 1,61 0,98 1,97 G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 110 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo -2.705.443 I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI -21.794.912 - 7.020.504 L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati -21.794.912 - 7.020.504 M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI -310.891 - 261.289 M2. Proventi da distribuire -310.891 - 261.289 -1.434.835 - 1.724.288 L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati M1. Rimborsi richiesti e non regolati M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) -1.294.207 -140.628 - 120.251 -26.246.081 - 9.006.081 1.231.397.261 1.385.727.325 183.910.057,383 209.375.591,200 1.226.409.355 6,669 4.987.906 Numero delle quote in circolazione (Classe B) 1.004.730,266 Movimenti delle quote nel semestre 8.208.728,103 Valore unitario delle quote (Classe B) Quote emesse Quote rimborsate - 1.604.037 1.385.727.325 6,618 4,964 Classe A 33.674.261,920 Classe B 1.018.157,246 13.426,980 111 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN LU0627061806 DE000NWB0386 FR0010945006 XS0541883319 XS0469028582 DE000A1A55G9 ES0000011868 FR0010371401 ES00000121O6 FR0000570921 FR0010916924 DK0009787368 ES0000011660 IT0004536949 AT0000A08968 XS0451457435 XS0428146442 ES00000120J8 FR0010800540 FR0010171975 ES00000121L2 XS0415004331 XS0427290357 IT0004801541 FR0000474652 XS0551556409 XS0470370932 DE0001135432 FR0010773697 FR0010910240 FR0010670737 XS0564366770 XS0603232165 XS0537421736 NL0000102275 EU000A1GVJX6 FR0010989806 FR0010915918 XS0526282701 IT0004640881 IT0004639081 XS0526612188 IT0004653124 IT0004638737 FR0010192997 XS0555977312 IT0004759673 IT0004644735 112 Titolo PIF CURR HIGH AL X E NRW.BANK 4.5 05/17 BPCE 2.875% 22/09/15 SWEDISH EURIB3M 2013 NATL AUSTRAL 3.50%15 DAIMLER 4.625% 09/14 SPAIN 6% 01/29 OAT 4 25/10/38 SPANISH 4.3 31/10/19 OAT 8.50 25/10/19 OAT 3.5 25/04/26 NYKREDIT 3.5% 10/44 SPAIN 6.15 01/13 BTP 4.25 01/03/20 AUSTRIA 4.35% 03/19 ENI SPA 4.125% 09/19 SHELL INTL FIN 3 13 SPAIN 3.8 31/01/17 EDF 4.625% 11/09/24 OAT 4 25/04/55 SPAIN 4.6% 07/19 VOLVO TRS 9.875 14 ATLANTIA 5.625% 0516 BTPS 5.5% 01/09/22 CFF 4.50% 16/05/18 SPAREBANK 3.5% 2016 HSBC BK 3.75% 2016 BUND 3.25 04/07/2042 CASINO 5.5 01/15 CAISSE REF 3.5% 20 FRANCE OAT 4.25% 18 CDT SUISSE 2.625% 15 SWEDBANK 2.75% 14 ING BANK NV 2.25% 15 NEDERLAND 3.75 23 EUROPEAN U 2.75% 21 GCE COVERD 2.75% 15 BPCE 2.625%30/0615 SOCIETE GENERA TV 13 MONTE DEI 2.5% 13 BANCA CARIG 2.375 13 CRED MUTUEL 4.125 20 INTENSA SAN 3% 11/15 UNICREDIT 2.625% 15 OAT 3.75 25/04/21 INTESA SAN 4% 11/18 BTPS 5% 01/03/2022 ITALY BTP 4.5% 03/26 Valore complessivo 37.270.436 34.380.000 21.388.710 21.041.580 20.945.000 19.819.605 18.446.813 17.965.860 17.933.600 16.867.094 16.604.000 16.372.699 16.015.122 15.808.846 15.554.700 14.560.128 13.956.194 13.920.750 13.250.040 12.951.000 12.855.780 12.490.610 12.365.400 11.623.392 11.044.500 10.895.952 10.880.000 10.801.800 10.788.900 10.595.400 10.585.260 10.489.400 10.386.600 10.342.700 10.334.250 10.324.300 10.312.000 10.311.600 10.021.000 9.850.500 9.800.000 9.791.416 9.648.500 9.627.000 9.545.640 9.524.970 9.506.000 9.500.363 % sul totale Attività 2,95% 2,72% 1,69% 1,66% 1,67% 1,58% 1,47% 1,43% 1,43% 1,34% 1,32% 1,30% 1,27% 1,26% 1,24% 1,16% 1,11% 1,11% 1,05% 1,03% 1,02% 0,99% 0,98% 0,92% 0,88% 0,87% 0,87% 0,86% 0,86% 0,84% 0,84% 0,83% 0,83% 0,82% 0,82% 0,82% 0,82% 0,82% 0,80% 0,78% 0,78% 0,78% 0,77% 0,77% 0,76% 0,76% 0,76% 0,76% ES0413440175 BE0000304130 FR0010939207 IT0003934657 XS0541608286 IT0004286966 XS0559068662 XS0580613106 FR0011060367 XS0526073290 US53947QAA58 BE0000315243 IT0003142996 IT0004648603 IT0004423957 BE0000316258 ES0302761012 XS0551323057 IT0001278511 IT0003933717 IT0004649700 XS0458748851 BE0000321308 IT0004679368 IT0004619109 DE0001142511 NL0009446418 FR0010955377 FR0010804492 XS0551935769 BANESTO 3.625% 09/15 OLO44 5 03/35 CM-CIC CB 3.125 20 ITALY 4 01/02/37 LEASEPLAN 3.875% 15 ITALY BTP 5% 08/2039 NORDEA AB 2.25 2015 SKANDINAVISKA 3% 16 CREDIT AG HO 3.5% 18 UBS 3.50% 07/11 LLOYDS 6.5% 14/09/20 BELGIUM 4% 28/03/19 ENTASI S Eurib6 21 UNICRED 3.375% 10/17 BUONI POL 4.50% 2019 BELGIUM 3.50 03/15 FD ORD BNK 4.5 0214 ICO 2.875% 11/13 BTP 5.25 11/29 CDEP 3 31/01/13 COV UBI BANC 3.125 10/15 GAS NATURAL 4.375%16 BELGIUM 4.25% 09/21 INTESA SANPA 5% 21 UBI BANCA 3.375 2017 ALLEMAGNE 0% 18 STRI NETHERLAND 3.75% 42 BNP 2.25%10/15 AREVA 3.875%09/2016 EUROGRID 3.875% 2020 TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 9.432.200 9.414.800 9.284.310 9.192.624 8.758.230 8.401.530 8.068.119 7.956.225 7.938.525 7.845.675 7.757.803 7.730.835 7.700.000 7.658.800 7.596.000 7.530.289 7.434.750 7.302.375 7.280.912 7.252.175 7.240.875 7.123.038 7.122.375 6.990.340 6.980.625 6.837.011 6.777.100 6.667.245 6.628.797 6.403.560 899.602.553 306.597.856 1.206.200.409 1.257.643.342 0,75% 0,75% 0,74% 0,73% 0,70% 0,67% 0,64% 0,63% 0,63% 0,62% 0,62% 0,61% 0,61% 0,61% 0,60% 0,60% 0,59% 0,58% 0,58% 0,58% 0,58% 0,57% 0,57% 0,56% 0,56% 0,54% 0,54% 0,53% 0,53% 0,51% 71,53% 24,38% 95,91% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo. 113 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER OBBLIGAZIONARIO PAESI EMERGENTI A DISTRIBUZIONE Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER OBBLIGAZIONARIO PAESI EMERGENTI A DISTRIBUZIONE SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo Obbligazionario Paesi Emergenti che mira all’elevata crescita del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di medio-lungo periodo, a fronte di un livello di rischio medio-alto. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti obbligazionari e monetari; strumenti derivati; OICR; depositi bancari. La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari dei Paesi Emergenti e in via di Sviluppo. Il Fondo non può investire in strumenti azionari. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari di emittenti governativi, societari e sopranazionali di Paesi Emergenti e in via di Sviluppo e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di Paesi Emergenti e in via di Sviluppo. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in Euro e altre valute estere. La duration della componente obbligazionaria può variare in maniera flessibile. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%; OICR: fino ad un massimo del 30%; depositi bancari: fino ad un massimo del 10%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni ; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a +8,12%, rispetto ad una variazione di +7,7% del benchmark; 117 Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a +0,92% rispetto ad una variazione pari a +2,1% del benchmark. Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Il primo semestre è stato caratterizzato da un quadro economico nei paesi Emergenti in rallentamento, come effetto delle prolungate politiche monetarie restrittive adottate nei principali paesi a partire dalla fine del 2010 per contenere le pressioni inflazionistiche. L’obiettivo di riportare l’inflazione sotto controllo è stato tendenzialmente raggiunto e questo lascia spazio alle autorità locali per politiche espansive a sostegno del ciclo economico, che soffre anche per le ricadute negative derivanti dalla fragilità dell’Europa, schiacciata tra le politiche di austerità fiscale e i timori di implosione dell’area Euro, e dalla crescita poco brillante degli Usa. Il rallentamento della crescita ha interessato anzitutto Cina, Brasile e India che insieme spiegano poco più del 50% della crescita globale. Tutti e tre i paesi hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita per la seconda metà del 2012. In Cina, la crescita del PIL del primo trimestre è risultata pari all’8,1% a/a da 8,9% a/a del quarto trimestre 2011 e 9,1% a/a del Terzo Trimestre 2011. Anche in India i dati sul PIL del primo trimestre sono stati deboli: il tasso di crescita è risultato pari al 5,3% a/a, dal 6,1% a/a del quarto trimestre 2011 e 6,7% a/a del terzo trimestre 2011. Si tratta del livello più basso degli ultimi 9 anni che ben definisce il quadro di riferimento entro cui collocare la decisione della Banca Centrale del paese di ridurre il tasso ufficiale dall’8,50% all’8% nella riunione del 17 aprile scorso. Anche in America Latina, le principali economie hanno evidenziato segnali di minore crescita. In Brasile, la Banca Centrale ha risposto al minore vigore dell’economia (Pil in crescita dello 0,75% a/a nel primo trimestre 2012, 1,37% nel quarto Trimestre 2011, 2,12% nel terzo trimestre 2012) tagliando il tasso ufficiale dal 12,50% di agosto 2011 all’8,50% attuale, reagendo così a dati reali e di fiducia inferiori alle attese. E il Ministro delle Finanze ha segnalato la volontà di ridurre le tasse per stimolare la crescita. Il contesto di rallentamento della crescita dei paesi Emergenti non ha frenato gli investitori che, in presenza di rendimenti ai minimi storici nei principali paesi sviluppati, hanno rivolto la loro ricerca di rendimento verso i mercati obbligazionari Emergenti. Questi flussi consistenti sono stati favoriti anche da una notevole attività di nuove emissioni sul mercato primario, a testimonianza della volontà delle aziende emergenti di finanziarsi sul mercato dei capitali anziché attraverso il sistema bancario. Il mercato obbligazionario governativo Emergente ha vissuto un primo trimestre molto positivo con gli spread (indice JPM EMBI Global Diversified) ridottisi dai 375 bp di fine 2011 ad un minimo di 295 toccato ai primi di marzo, in un contesto estremamente favorevole per tutte le classi di attività rischiose. Svanito l’effetto positivo delle manovre espansive della BCE, le tensioni europee sono riemerse condizionando anche i paesi Emergenti. Lo spread è quindi risalito toccando un massimo, ai primi di giugno, pari a 440 bp per poi ridiscendere sul finire del mese a 353 bp con l’attenuarsi della crisi europea. Movimento simile hanno mostrato le obbligazioni corporate dei paesi Emergenti il cui spread (indice JPM Corporate CEMBI Composite) è passato da 440 bp ad un minimo di 340 bp ai primi di marzo. L’aumentata avversione al rischio che ha segnato il secondo trimestre ha portato lo spread dei corporate al livello di 457 bp ai primi di giugno per poi chiudere il semestre su livelli più bassi, 409 bp. Il Fondo ha mantenuto per l’intero periodo di analisi un consistente sovrappeso sulle emissioni corporate con un rischio tassi complessivo inferiore a quello del benchmark. In termini geografici i principali sovrappesi sono su Brasile, Cina, Argentina, Venezuela, Mongolia, Kazakistan, Croazia e Arabia Saudita mentre i sottopesi più significativi sono Turchia, Colombia, Polonia, Filippine, Perù, Lituania, Malesia, Indonesia, Sud Africa e Cile. A livello di duration il portafoglio rimane in sottopeso rispetto al benchmark. Il portafoglio mantiene la sovraesposizione al segmento corporate, che oscilla intorno al 40% del portafoglio a fine giugno, e una liquidità superiore al 20%. La volatilità e la crescita relativamente più lenta dell’area confermano l’opportunità di un atteggiamento tatticamente più cauto. Questa liquidità potrà essere un elemento di protezione nelle fasi di tensione dei mercati e potrà essere sfruttata per incrementare le posizioni attraverso l’attività di selezione di singoli emittenti. 118 La performance del Fondo dei primi sei mesi è risultata ampiamente positiva, grazie al restringimento degli spread e all’apprezzamento del dollaro, e superiore al parametro di riferimento, grazie alla preferenza accordata al segmento corporate. La crescita nei paesi emergenti è in una fase di rallentamento, con aspettative ridotte per il 2012 rispetto all’anno precedente. Rimangono però valide ragioni per essere ottimisti in considerazione anche del desiderio degli investitori internazionali di migliorare la redditività dei portafogli obbligazionari rivolgendosi ai paesi Emergenti. Il declassamento del merito di credito (rating) nell’area è risultato di gran lunga inferiore rispetto a quanto visto nei paesi sviluppati. Inoltre, una moderazione nella crescita non è necessariamente un elemento negativo in quanto sta aiutando a contenere le pressioni inflazionistiche. Questo è senz’altro il caso della Cina dove un ribilanciamento della crescita, con una riduzione del contributo degli investimenti, potrebbe condurre ad una crescita più lenta, ma comunque solida e più sostenibile, con contributi più ampi dai consumi e dal commercio. Possibili pacchetti fiscali di stimolo decisi dai paesi emergenti supporterebbero l’attività di prestito da parte delle banche e stimolerebbero la crescita. In più, le banche centrali di ambedue le aree, paesi sviluppati ed emergenti, stanno segnalando una volontà crescente di affrontare le preoccupazioni sulla crescita con azioni concrete. Le autorità dei paesi emergenti hanno spazio considerevole per intraprendere politiche fiscali e monetarie di sostegno se lo scenario per i paesi emergenti dovesse deteriorarsi ulteriormente. Dopo il significativo recupero delle obbligazioni dei paesi emergenti negli ultimi mesi, si ritiene che lo spazio per ulteriori restringimenti degli spread sia modesto. La volatilità rimarrà padrona del campo e fasi di ritracciamento dei mercati, seguite da repentini recuperi, forniranno ancora possibilità di investimento (si veda, al riguardo, l’allargamento degli spread avvenuto tra aprile e maggio ed il recupero nel mese di giugno che ha riportato gli spread ai livelli di marzo). 119 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO PAESI EMERGENTI A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di Capitale Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività 156.513.406 156.513.406 70,93 134.005.895 93.688.780 28,47 134.005.895 80,43 62.824.626 70,93 42,46 57.750.087 76.255.808 34,66 45,77 6.445.376 6.445.376 2,92 2,92 7.740.790 7.740.790 4,65 431.853 0,20 232.781 0,14 237.073 0,11 194.780 0,09 232.781 0,14 105.079.985 47,63 6.006.476 3,61 -51.826.933 19.322.707 -23,49 8,76 14.909.910 12,36 -127.995.860 -58,01 - 57.552.675 - 34,55 3.993.450 3.632.353 1,81 3.706.048 3.385.433 2,22 361.097 0,16 320.615 0,19 220.637.137 100 166.601.900 100 80,43 A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale 4,65 B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G. ALTRE ATTIVITA' G1. Ratei attivi G2. Risparmio di imposta G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 120 56.846.220 25,76 1,65 20.584.632 51.877.953 8,95 31,14 2,03 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO PAESI EMERGENTI A DISTRIBUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI -11.321 - 5.281 M2. Proventi da distribuire -11.321 - 5.281 N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati -2.694.175 -511.575 - 2.396.276 N3. Altre -2.182.600 - 2.174.074 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M1. Rimborsi richiesti e non regolati M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N2. Debiti di imposta TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) -2.705.496 - 2.401.557 164.200.343 18.441.577,602 16.296.077,984 192.256.414 10,425 25.675.227 5.088.353,463 Movimenti delle quote nel semestre 4.612.064,766 Quote emesse Quote rimborsate -6 217.931.641 Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) - 222.196 164.200.343 10,076 5,046 Classe A 2.466.565,148 Classe B 5.102.321,715 13.968,252 121 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN USY20721AL30 TRT110215T16 US91086QAV05 US715638AP79 XS0767472458 USP1330HBD54 US195325BN40 US718286AK32 XS0645940288 US922646BM57 USP3579EAD96 US922646AS37 USY2029SAG94 XS0783935561 XS0576382229 XS0307883206 XS0579034223 USY9485PAA04 SK4120007543 XS0495755562 XS0648477593 XS0506527851 US922646AT10 USG11010AA62 US05540NAA37 XS0496488395 XS0546428144 XS0620695204 XS0504954347 USP22854AG14 US84265VAE56 USG9372JAA00 XS0294364103 USY7138AAA89 XS0632833553 USP3142CDD85 USG01283AF01 US61747YBA29 USY0646EAR37 XS0615235701 XS0503454166 XS0638742485 USN2800PAA59 XS0643183220 US922646BJ29 XS0503453275 XS0776121062 XS0551313686 122 Titolo INDONESIA 7.75% 2038 TURKEYi 4.5% 02/15 UNITED MEX 6.05% 40 PERU 8.75 11/2033 RUSSIA EUROB 4.5% 22 BHIPO ARG 9.75 16 COLOMBIA 4.375% 2021 PHILIPPINES 9.8 19 CROATIA 5.875% 07/18 VENEZUELA 8.50 14 DOMINIC RE 9.04 18 VENEZUELA 9.25 27 SRI LANKA 6.25% 2021 BANK OF GEOR 7.75 17 EVERGRA REAL 7.5% 14 AI FINANCE 10.875% 1 SMC GLOBAL 7% 01/16 WAKALA MAL 2.991 16 SLOVAKIA 4.35 10/25 ALLIANCE BK 10.5%17 NTPC 5.625% 14/07/21 KAZMUNAIGAZ 7% 20 VENEZUEL 13.625 18 JBS FIN II 8.25 18 BES BRAS 5.625% 15 IVORY COAST STPUP 32 DUBAI GVT 7.75% 20 ALFA BK 7.75% 04/21 RUS 5 29/04/20 CENT ELET BR 5.75 21 SOUTH COPPER6.75%40 VIRGOLINO 10.5% 0118 PDVSA 5.25 04/17 PERTAMINA 5.25 0521 EMIRAT AIRL 5.125 16 CORP GEO 8.875% 2022 AFREN PLC 10.25% 19 MORGAN 10.09% 05/17 BANK CEY 6.875% 2017 YAPI KRED 6.75% 17 TURKEY 5.125%20 ROMANIA 5.25% 06/16 DTEK FINANC 9.50% 15 VIMPELCOM 7.5043 22 VENEZUELA 10.75 13 MOL HUNG 5.875 04/17 NOMOS CAP 10 04/19 DUBAI 7.375% 10/20 Valore complessivo 6.930.409 3.834.874 3.776.299 3.768.633 3.293.046 2.892.557 2.659.115 2.636.050 2.496.850 2.491.565 2.463.403 2.445.518 2.402.388 2.328.513 2.226.486 2.207.890 2.059.986 2.029.097 2.028.660 2.001.505 1.981.481 1.878.177 1.838.025 1.825.990 1.814.428 1.808.439 1.767.905 1.731.049 1.710.681 1.704.902 1.678.184 1.675.055 1.664.190 1.629.975 1.629.581 1.620.976 1.617.635 1.614.788 1.574.926 1.560.853 1.551.675 1.526.025 1.524.810 1.478.098 1.371.589 1.298.682 1.296.008 1.291.072 % sul totale Attività 3,14% 1,74% 1,71% 1,71% 1,49% 1,31% 1,21% 1,19% 1,13% 1,13% 1,12% 1,11% 1,09% 1,06% 1,01% 1,00% 0,93% 0,92% 0,92% 0,91% 0,90% 0,85% 0,83% 0,83% 0,82% 0,82% 0,80% 0,78% 0,78% 0,77% 0,76% 0,76% 0,75% 0,74% 0,74% 0,73% 0,73% 0,73% 0,71% 0,71% 0,70% 0,69% 0,69% 0,67% 0,62% 0,59% 0,59% 0,59% USG0253JAA37 XS0552420977 USG21895AB60 US718286BM88 USN7992HAA07 USP89610AA06 US05966UAP93 USP37110AG12 XS0585211591 USN54468AA65 USP59695AC39 USG87361AA26 US63938NAB01 XS0550480296 USM4R36CAA80 USG2116MAC58 AMBEV INT 9.5 17 TRAD 8.50% 10/2013 CNPC HK OVER 4.5% 21 PHILIPPINES 6.25 36 SIDETU 10 04/20/16 TARJETA 9% 28/01/17 BANCO SANT 4.625% 17 ENAP 4.75% 12/21 TMK CAP 7.75% 01/18 MARFRIG HD 8.375 18 JBS SA 10.5% 08/16 TELEMOVIL 8% 011017 NAVIOS 9.25% 04/19 CET 21 SPOL 9% 11/17 FINANSBANK 5.5% 16 CHINA SHANS 10.5 17 TOTALE Altri titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 1.288.308 1.283.399 1.277.066 1.274.699 1.271.786 1.268.713 1.238.432 1.238.036 1.236.382 1.226.902 1.218.628 1.211.536 1.150.309 1.148.488 1.134.660 1.105.791 122.211.178 40.747.604 162.958.782 220.637.137 0,58% 0,58% 0,58% 0,58% 0,58% 0,58% 0,56% 0,56% 0,56% 0,56% 0,55% 0,55% 0,52% 0,52% 0,51% 0,50% 55,38% 18,47% 73,85% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo. 123 Relazione Semestrale al 29 giugno 2012 PIONEER TARGET CONTROLLO Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato PIONEER TARGET CONTROLLO SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO È un Fondo flessibile che mira al conseguimento di un rendimento medio annuo, al netto delle commissioni di gestione, pari all’indice MTS BOT + 0,5%, a fronte di un livello di rischio medio-basso. Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie: strumenti obbligazionari e monetari; strumenti azionari: strumenti derivati; OICR; depositi bancari. Gli strumenti finanziari e gli OICR di natura obbligazionaria/ monetaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Con riferimento alla componente obbligazionaria, il Fondo investe principalmente in strumenti obbligazionari/monetari con rating non inferiore all’Investment Grade di emittenti governativi, societari e organismi sopranazionali e/o in OICR che risultino compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri stati sovrani. Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta in altre valute estere. La duration della componente obbligazionaria del portafoglio può variare in maniera flessibile, anche assumendo valori negativi, compatibilmente con lo scopo del Fondo. Il Fondo può investire anche in Paesi Emergenti. Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività: strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%; strumenti azionari: fino ad un massimo del 30%; OICR: fino ad un massimo del 100%; depositi bancari: fino ad un massimo del 30%. Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità: copertura dei rischi; più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle transazioni; esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo, realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti swap). Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo. Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi. 126 POLITICHE DI GESTIONE Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance: Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a + 2,18%. Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a 1,14% Le performance del Fondo sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale. Data la natura flessibile del Fondo, orientata al rendimento assoluto, non è indicato un benchmark rappresentativo della politica di investimento. Con efficacia 3 marzo 2012 il Fondo ha incorporato Pioneer Target Equilibrio. Nel primo semestre del 2012 la dinamica dei mercati finanziari è stata influenzata in misura rilevante dall’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro; un ruolo importante hanno avuto anche le attese sull’evoluzione della crescita globale, influenzate a loro volta dagli eventi politico-istituzionali europei. Sui mercati obbligazionari europei, i rendimenti tedeschi sono rimasti su livelli storicamente bassi nel corso del semestre, implicando rendimenti reali (al netto dell’inflazione) negativi. I mercati obbligazionari dei Paesi Periferici hanno beneficiato di un apprezzabile ridimensionamento degli spread fino alla metà di marzo per poi subire un incremento degli stessi. Negli USA, la curva dei rendimenti ha evidenziato un movimento di flattening, con il calo dei rendimenti sulle scadenze lunghe e un movimento verso l’alto della parte breve della curva. Con riferimento alle obbligazioni societarie, il segmento del mercato che ha evidenziato una maggiore dinamica degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore finanziario, maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha beneficiato dell’allentamento delle tensioni della prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della BCE, ed è stato poi penalizzato nei mesi successivi, per le rinnovate preoccupazioni sulla stabilità dell’Area Euro e quindi del sistema bancario. Sui mercati azionari, i primi tre mesi dell’anno sono stati particolarmente positivi, effetto del rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e del buon andamento dei principali indicatori economici, soprattutto statunitensi. Dalla seconda metà di marzo si è verificata una inversione di tendenza, conseguenza delle incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli prima, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo, poi. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo degli indici azionari, soprattutto europei, ha evidenziato l’apprezzamento per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Nel semestre il Fondo è stato investito principalmente in titoli obbligazionari con un’allocazione complessiva compresa tra l’80% e il 101%. L’investimento in titoli azionari è stato contenuto, con un’allocazione media intorno al 2-4%, mentre l’effettiva esposizione ai movimenti dei mercati azionari è stata gestita in modo dinamico tramite l’utilizzo di strumenti derivati. Sulla componente obbligazionaria, che rappresenta l’investimento principale del portafoglio, la duration del Fondo è stata ridotta, passando da un valore di circa 1,2 anni (a fine dicembre) a uno di 6 mesi (a fine aprile), per poi essere successivamente incrementata, attestandosi a fine semestre su un valore di circa 1 anno e 3 mesi. Nel corso del semestre sono state effettuate operazioni in strumenti finanziari derivati prevalentemente tramite futures sui titoli di stato tedeschi sulle diverse scadenze, sui titoli inglesi e francesi e sono state implementate strategie di trading sulla curva americana e australiana. L’utilizzo di contratti derivati è principalmente orientato a beneficiare in chiave tattica dei movimenti direzionali del mercato e di opportunità derivanti da differenziali di rendimento. 127 Nel periodo, il posizionamento obbligazionario è stato orientato principalmente su titoli con scadenze sotto i 3 anni e a tasso variabile. Per quanto riguarda l’allocazione per tipologia di emittente, a inizio anno il Fondo era investito prevalentemente in titoli obbligazionari governativi che pesavano per circa il 49% del Fondo, mentre il peso della componente societaria era di circa il 31%. In portafoglio erano presenti anche titoli di emittenti agency per un peso complessivo pari a circa l’11%. Nel corso del semestre l’allocazione al segmento societario ha evidenziato un andamento alterno: è stata incrementata nel primo trimestre e in aprile fino a circa il 48% e nei mesi successivi, al fine di contenere i rischi del portafoglio, è stata ridotta, in particolare sulle emissioni finanziarie subordinate e sulla componente ad alto rendimento. Sostanzialmente mantenuto nel periodo il posizionamento su titoli finanziari senior a breve termine. A fine giugno l’esposizione al segmento corporate era di circa il 34 %, il peso delle emissioni sovranazionali e agency era complessivamente pari a circa il 2% del Fondo, mentre il 43% era in titoli governativi. Sulla componente azionaria, nel corso del primo trimestre, è stato mantenuto un approccio prudente (esposizione netta negativa) al fine di ridurre l’impatto della volatilità dei mercati sul portafoglio, ma allo stesso tempo è stato mantenuto un portafoglio titoli a favore di tematiche cicliche, con beta superiore a 1. In marzo inoltre, sono state aperte alcune posizioni lunghe/corte (tramite derivati) su indici azionari settoriali Usa. Nel secondo trimestre dell’anno è stata invece riacquistata un po’ di esposizione ai mercati azionari, mantenendo un posizionamento settoriale difensivo. In ambito valutario nel corso del semestre, è stata mantenuta in portafoglio un’esposizione al dollaro statunitense, alle valute dei paesi del nord Europa (corona norvegese e svedese) e ai Paesi dell’area Asia/Pacifico (dollaro di Singapore e Hong Kong). L’esposizione alle materie prime (investimento tramite ETF e ETC) nel corso del semestre è stata mantenuta molto contenuta con un’allocazione inferiore al 2% del portafoglio, concentrata principalmente su metalli preziosi (oro in particolare) e derrate agricole. Il Fondo chiude il semestre con una performance assoluta positiva, spiegata principalmente dall’andamento del portafoglio nel primo trimestre. Il principale contributo alla performance è rappresentato dalla componente obbligazionaria, sia governativa, che corporate. Sul segmento governativo, il contributo positivo deriva principalmente dal posizionamento di duration sulla curva Euro, ma anche dall’esposizione ai titoli italiani, favoriti da un restringimento dei differenziali di rendimento. Sul segmento corporate, il principale contributo positivo deriva dall’esposizione alle emissioni finanziarie sia senior che subordinate, che nel primo trimestre hanno fortemente beneficiato dell’allentamento delle tensioni sui Paesi Periferici, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità da parte della BCE. In prospettiva, il gestore ha confermato un approccio cauto al rischio, in un contesto caratterizzato dal nervosismo dei mercati finanziari che hanno proiettato il loro interesse sull’esito della riunione del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Al fine di migliorare il profilo di rischio del portafoglio, sono state confermate diverse strategie non correlate al mercato. La view di medio-termine del gestore resta costruttiva rispetto all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro, ulteriormente rafforzata dopo la riunione del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Gli accordi raggiunti nel corso del meeting di Bruxelles sono, infatti, interessanti anche se mancano ancora importanti dettagli. I leader europei hanno affermato un rinnovato impegno a favore della maggiore integrazione europea e hanno enfatizzato l’esigenza di spezzare il legame vizioso tra banche e governi. La riunione ha gettato le fondamenta per la costituzione di un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento centrale di una unione bancaria. Altrettanto rilevante ai fini del sostegno dei corsi dei titoli obbligazionari spagnoli, ma anche italiani e più in generale governativi, è la previsione dell’entrata in azione dell’EFSF e dell’ESM per la stabilizzazione degli spread. Un altro aspetto importante è la costituzione di un importante asse tedesco-italiano utile ai fini dell’adozione di misure di crescita e del rafforzamento dell’integrazione europea. Il recupero messo a segno dalle attività più rischiose e/o legate al ciclo nell’ultima giornata di scambi è da ricondurre, oltre che agli importanti passi avanti compiuti nel processo di rafforzamento dell’unione bancaria, fiscale e, in ultimo, politica, a livello di Unione Moneta- 128 ria, anche al basso livello delle aspettative formulate dagli operatori di mercato sull’esito del summit medesimo e al basso livello di esposizione alle attività più rischiose. In ottica futura, l’eventuale pubblicazione di dati macroeconomici migliori delle attese e nuovi interventi di politica monetaria espansiva potrebbero fornire un supporto più solido ai mercati finanziari, giustificando il graduale incremento delle posizioni di rischio in portafoglio. Sul fronte dei mercati azionari, una stagione degli utili USA non particolarmente positiva dovrebbe consentire un recupero relativamente maggiore dei mercati azionari europei, caratterizzati da valutazioni interessanti. 129 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER TARGET CONTROLLO SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In % totale attività Valore complessivo In % totale attività A1. Titoli di debito 558.449.841 506.565.875 85,25 505.378.853 A1.2 altri 235.492.365 41,38 475.176.900 95,77 271.073.510 77,33 35,95 245.532.703 229.644.197 43,51 A3. Parti di O.I.C.R. 30.954.210 4,73 21.942.416 4,16 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1.1 titoli di Stato A2. Titoli di Capitale B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 20.929.756 3,19 198.022 198.022 0,03 C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 676.542 0,10 C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 676.542 0,10 58.689.141 8,96 268.076.800 40,92 B1. Titoli di debito B2. Titoli di Capitale 8.259.537 90,04 46,53 1,57 0,03 B3. Parti di O.I.C.R. C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare 62.032.882 9,47 8.164.122 1,54 152.234.094 28,85 10.318.039 1,95 -271.420.541 -41,43 - 154.388.011 - 29,26 G. ALTRE ATTIVITA' 37.069.405 5,66 178.733 4,35 8.338.948 2,69 28.506.798 1,28 14.200.433 G2. Crediti di imposta 8.383.874 0,03 5.714.888 146.597 0,03 655.082.951 100 527.743.408 100 G1. Ratei attivi G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 130 1,58 1,08 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER TARGET CONTROLLO SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012 PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI -4.163 M2. Proventi da distribuire -4.163 M1. Rimborsi richiesti e non regolati M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Valore complessivo netto (Classe A) Numero delle quote in circolazione (Classe A) Valore unitario delle quote (ClasseA) Valore complessivo netto (Classe B) Numero delle quote in circolazione (Classe B) Valore unitario delle quote (Classe B) Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse Quote rimborsate -1.041.705 -565.388 - 239 - 912.241 - 514.864 -476.317 - 397.138 -1.045.868 - 912.241 654.037.083 526.831.167 123.187.958,735 98.916.695,253 653.015.985 5,301 1.021.098 526.831.167 5,326 206.580,948 4,943 Classe A 63.935.228,700 39.663.965,218 Classe B 206.783,952 203,004 131 Elenco analitico dei titoli in Portafoglio cod ISIN IT0004634124 IT0004765183 IT0003993158 IT0004805070 IT0004787989 IT0004508971 XS0423814119 IT0004803265 IT0004820251 IT0004801541 IT0004674369 DE0001030518 LU0234512555 XS0616474499 XS0631052874 FR0010784009 XS0270002669 XS0470085498 XS0324790657 XS0625353262 XS0411735300 XS0614173622 IT0004793045 XS0367027025 XS0619202772 IT0004273493 XS0491057468 XS0598218146 XS0545597048 XS0312464158 XS0455122076 XS0483005293 XS0234096237 XS0617125264 XS0754795739 XS0255817685 JE00B1VS3770 XS0496644609 XS0463535798 XS0188550114 XS0583623011 IT0004806888 DE0004771662 XS0438150160 XS0478619694 XS0268404653 XS0478864225 IT0001358479 132 Titolo ITALY CTZ 0% 08/12 ITALY CTZ 0% 09/13 CCT BOT6M 11/12 BTPS 2.5% 01/03/2015 BOT 31/07/2012 BTPS 2.5% 01/07/2012 FINMECCANICA 8% 1219 BOT 0% 28/09/12 CTZS 0% 30/05/2014 BTPS 5.5% 01/09/22 CTZ 0% 31/12/12 DEUTSCHLAND 2.25 13 PIONEER INSTIT 17 BANCA POPULARE 4 13 CREDITO V 4.5% 11/13 BNP HOME 3% 23/07/13 MEDICOM TF/TV 18 BCO POP FRN 11/12 INTESA SA TF/TV 17 MONTE DEI 4.125% 13 NOKIA CORP 5.5% 14 BCO POPOL 4 06/04/13 CTZ 0% 31/01/2014 BK IR MTGE 4.971 13 GENERALITAT 5.5% 13 BUONI SOUV 4.5%2018 UBI BANC EURIBOR 13 VENETO BCA FRN 13 BANCA POP VIC TV 12 ACHMEA HYP 4.75 12 ING BANK 3% 30/09/14 MEDIASET 5% 01/02/17 HUNGARY FRN 02/11/12 BANCA DELLE 4.375 13 MONTE PASCHI 4.5% 14 MONTE PASCH 5.75%16 ETFS PHYSICAL GOLD VESTAS WIND 4.625 15 DEXIA LDG 2.625% 12 SANTANDER U HYB PERP CREDITO VAL TV 13 ITALY BTPi 2.45 16 BIRD 0% 20/12/15 WIND ACQUI 11.75% 17 IRISH L & P 3.6% 13 BANCA LOMBARDA TV 13 SOLARW 6.125% 210717 UNICREDI IMMOB UNO A Valore complessivo 59.971.486 28.782.600 24.452.960 23.792.500 19.980.466 18.001.620 17.703.597 16.919.695 12.914.394 12.719.200 12.637.123 12.528.108 10.840.705 10.323.285 9.906.400 9.717.075 9.448.554 8.999.354 8.038.530 7.405.328 7.160.188 7.131.825 7.102.500 6.946.225 6.779.500 6.736.100 6.507.624 6.289.088 6.197.625 6.109.455 5.849.368 5.723.726 5.229.669 5.154.708 5.101.115 5.024.163 4.454.928 4.388.238 4.200.210 4.092.503 4.054.550 3.862.288 3.598.712 3.245.000 3.195.382 3.186.755 3.131.707 3.096.095 % sul totale Attività 9,16% 4,40% 3,74% 3,63% 3,05% 2,75% 2,70% 2,58% 1,97% 1,94% 1,93% 1,91% 1,65% 1,58% 1,51% 1,48% 1,44% 1,37% 1,23% 1,13% 1,09% 1,09% 1,08% 1,06% 1,03% 1,03% 0,99% 0,96% 0,95% 0,93% 0,89% 0,87% 0,80% 0,79% 0,78% 0,77% 0,68% 0,67% 0,64% 0,62% 0,62% 0,59% 0,55% 0,50% 0,49% 0,49% 0,48% 0,47% XS0751352898 XS0557897203 FGA CAP 5.25% 02/14 EDISON 3.875% 11/17 TOTALE Altri Titoli TOTALE PORTAFOGLIO TOTALE ATTIVITA' 3.025.830 2.798.986 484.457.043 74.190.820 558.647.863 655.082.951 0,46% 0,43% 73,95% 11,33% 85,28% I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo. 133 3LRQHHU ,QYHVWPHQW 0DQDJHPHQW 6*5S$ 6RFLHW½ DSSDUWHQHQWH DO *UXSSR %DQFDULR 8QL&UHGLW ,VFULWWR DOOp$OER GHL *UXSSL %DQFDUL 6HGH 6RFLDOH *DOOHULD 6 &DUOR 0LODQR ZZZSLRQHHULQYHVWPHQWVLW