Pioneer Fondi Italia Semestrale07

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Relazione semestrale al 29 giugno 2012
FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE APERTI
ARMONIZZATI “PIONEER FONDI ITALIA”
RELAZIONE SEMESTRALE
AL 29 GIUGNO 2012
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RELAZIONE SEMESTRALE
DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE APERTI
ARMONIZZATI “PIONEER FONDI ITALIA”
NOTA ILLUSTRATIVA AL 29 GIUGNO 2012
PARTE GENERALE
La presente parte si suddivide in:
Scenario macroeconomico e mercati finanziari;
Principi contabili e durata dell’esercizio contabile;
Criteri contabili;
Criteri di valutazione;
Spese a carico dei Fondi;
Regime fiscale;
Altre informazioni.
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SCENARIO MACROECONOMICO
Nella prima metà del 2012, si è confermata la dispersione dei tassi di crescita tra Economie Sviluppate ed
Economie Emergenti; entrambe le aree hanno tuttavia evidenziato una tendenza generale al rallentamento.
Le citate caratteristiche della crescita mondiale dovrebbero estendersi sull’intero 2012, come evidente
anche dalle ultime previsioni diffuse dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Secondo i dati dell’Istituto di
Washington, nel 2012 la crescita mondiale dovrebbe, infatti, essere pari al 3,5% su base annua (3,9% il dato
del 2011); i Paesi Emergenti e in via di sviluppo dovrebbero registrare un incremento del Pil del 5,7% (6,2%
il dato del 2011) a fronte di una crescita dell’1,4% dei Paesi Sviluppati (1,6% dato del 2011).
L’area Euro ha focalizzato ancora una volta l’attenzione degli operatori economici e finanziari internazionali a seguito della rapida successione di eventi di natura politica ed istituzionale che hanno alimentato il dibattito sui passi necessari per garantire un futuro di crescita e coesione all’Unione Monetaria. Da un punto di
vista macroeconomico, il primo trimestre 2012 si è concluso con una stagnazione dell’economia su base tendenziale, un dato debole che ha fatto seguito alla crescita annua dello 0,7% nel quarto trimestre 2011 e
dell’1,3% nel terzo trimestre 2011. La debolezza del quadro macroeconomico dovrebbe essere confermata
nei prossimi mesi, tenuto conto delle informazioni contenute negli indicatori anticipatori del ciclo economico
pubblicati negli ultimi mesi. Va sottolineato che la dinamica del PIL aggregato è la sintesi di andamenti differenziati tra i singoli Paesi. Tra i principali paesi europei, la Germania si conferma l’economia più dinamica,
con una crescita dell’1,2% a/a nel primo trimestre 2012, un dato che risulta comunque in calo dal 2,35%
medio del secondo semestre 2011. L’economia tedesca continua ad essere supportata dalla dinamica dell’export, che pur evidenzia un rallentamento (5,2% a/a nel primo trimestre dal 6,9% a/a medio del secondo
semestre 2011); il rallentamento registrato dagli investimenti fissi è stato più ampio (1,6% a/a da 5,5% a/a
medio del secondo semestre 2011), diretta conseguenza delle incertezze sull’evoluzione futura della crisi del
debito sovrano dell’Area Euro e della crescita economica globale. I consumi si confermano nuovamente la
componente della domanda interna più debole, nonostante il costante e apprezzabile miglioramento del
mercato del lavoro che evidenzia un tasso di disoccupazione al 5,6% nell’ultima rilevazione di maggio 2012.
Si tratta del livello più basso dalla riunificazione del paese.
Tra i Paesi cosiddetti Periferici, la Grecia ha chiuso il primo trimestre 2012 con un calo del PIL su base annua
del 6,5% (da -7,5% del quarto trimestre 2011 e -5% del terzo trimestre 2011). Il Paese ha evidenziato un
ulteriore inasprimento della crisi economica e finanziaria nei primi mesi del 2012, mettendo in luce gli effetti del circolo vizioso che, partendo dalle misure di austerità fiscale, porta a maggiore debolezza economica,
incapacità del Governo di rispettare i propri impegni di bilancio, esigenze di nuovi interventi di politica fiscale restrittiva che creano nuove debolezze economiche, riavviando il circolo vizioso descritto. Nonostante tale
evidenza, anche il prestito da € 130 miliardi accordato al paese nel mese di febbraio è stato subordinato al
rispetto di impegni di bilancio molto stringenti; esso ha richiesto, inoltre, il coinvolgimento dei creditori privati greci nel processo di consolidamento del debito pubblico attraverso l’operazione nota come Private Sector
Involvement (PSI) che si è conclusa, dopo estenuanti trattative, nel mese di marzo. Il disagio sociale si è pienamente manifestato nelle elezioni legislative che si sono svolte lo scorso 6 maggio e che hanno posto fine
all’esperienza del governo tecnico del Premier Papademous succeduto al Governo Papandreu nel mese di
novembre 2011. Le elezioni politiche hanno, infatti, messo in luce un sistema politico eccessivamente frammentato, rendendo impossibile la formazione di un nuovo governo e richiedendo lo svolgimento di nuove elezioni; l’ascesa del partito di opposizione ed euro-scettico Syriza ha inoltre alimentato preoccupazioni per una
eventuale uscita della Grecia dall’Area Euro, con potenziali ripercussioni sulla stabilità finanziaria ed economica degli altri paesi membri. L’esito delle nuove elezioni che hanno avuto luogo lo scorso 17 giugno ha consentito di ridimensionare, almeno in parte, tali timori: il numero di seggi parlamentari attribuiti al partito Nea
Demokratia (ND) e al Pasok, entrambi pro-euro, ha, infatti, consentito la formazione del governo di unità
nazionale del Premier Samaras (ND). Il primo problema fronteggiato dal nuovo esecutivo è l’eventuale rinegoziazione delle condizioni previste dal secondo piano internazionale di aiuti finanziari al paese.
L’esposizione del sistema finanziario al settore privato e pubblico greco, sommandosi alle richieste di ricapitalizzazione della seconda banca del paese formulate dalle autorità europee, ha prodotto effetti negativi su
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Cipro, determinando anche il downgrade di Fitch a BB+ il 25 giugno. La perdita dello status di Investment
Grade dei titoli governativi ciprioti da parte delle tre principali agenzie di rating ha fatto venir meno l’accesso
al rifinanziamento tramite i canali della BCE degli istituti bancari nazionali. Tale quadro di riferimento ha reso
necessaria la richiesta di sostegno finanziario all’Unione Europea lo scorso 26 giugno. Irlanda e Portogallo,
gli altri due Paesi dell’Area Euro che stanno già beneficiando degli aiuti finanziari internazionali, hanno registrato, rispettivamente, tassi di variazione tendenziali del PIL del primo trimestre 2012 pari a +1,2 (da 2,8%
a/a del quarto trimestre 2011 e 1% a/a del terzo trimestre 2011) e -2,2% (da -2,9% del quarto trimestre
2011 e -2% del terzo trimestre 2011). Anche la Spagna ha evidenziato un peggioramento del quadro
macroeconomico, con il PIL sceso dello 0,4% su base annua nel primo trimestre 2012 (da +0,3% del quarto trimestre 2011 e +0,8% a/a del terzo trimestre 2011). Il tasso di disoccupazione si è portato dal livello
del 24% nel primo trimestre 2012 dal livello del 22,9% del quarto trimestre 2011 e 21,52% del Terzo Trimestre 2011. L’effetto della debolezza del quadro macroeconomico sulla dinamica dei conti pubblici è evidente. Dopo aver dichiarato che il rapporto Deficit/PIL 2011 ha raggiunto il livello dell’8,5%, un valore più
alto dell’8% indicato a Dicembre 2011 e del 6% precedentemente identificato come obiettivo, il Governo spagnolo ha rivisto il target di Deficit Pubblico/PIL 2012 dal 4,4% precedentemente concordato con l’EU al 5,3%,
adottando una nuova manovra di finanza pubblica lo scorso 30 marzo. A partire dal mese di aprile si sono
inoltre intensificate le preoccupazioni sulla solidità del sistema bancario; all’annuncio da parte del governo
Rajoy di un piano di ricapitalizzazione di Bankia per un ammontare pari a € 19 mld che contemplava il coinvolgimento della Banca Centrale Europea, senza una preliminare condivisione del programma con
l’istituzione di Francoforte, ha fatto seguito l’approvazione di un prestito fino a € 100 miliardi da parte dell’Eurogruppo nel fine settimana del 9-10 giugno. Il Consiglio Europeo del 28-29 giugno ha stabilito che il prestito erogato non avrà alcuno status privilegiato (seniority) e incrementerà solo temporaneamente il livello
del debito pubblico del paese. Gli eventi descritti si sono tradotti in un incremento del differenziale tra il titolo decennale spagnolo e il titolo decennale tedesco (spread), passato dal livello di 326 punti base di fine
2011 al livello di 475 del 30 giugno.
Le tensioni finanziarie legate alla crisi del debito sovrano dell’Area Euro hanno interessato anche i titoli di
Stato italiani. Lo spread tra il titolo decennale italiano e il titolo decennale tedesco è sceso dal livello di 513
punti base circa di fine 2011 al livello di 278 punti base circa di metà marzo, beneficiando pienamente dell’impegno del Governo italiano a portare avanti il processo di riforme strutturali e di consolidamento dei conti
pubblici. Successivamente, i titoli di Stato domestici sono stati penalizzati dai timori legati alla crescente
instabilità politica in Grecia e alla connessa eventualità dell’uscita del paese dall’Area Euro nonché dalle
incertezze sulla solidità del sistema bancario spagnolo. Le preoccupazioni sulla tenuta e la stabilità dell’intera Area Euro hanno spinto il differenziale di rendimento citato al livello di circa 475 punti base nella seconda metà di giugno. Sul fronte del quadro macroeconomico, l’Italia ha evidenziato un calo del PIL del primo
trimestre 2012 dell’1,4% su base annua; la debolezza economica si è quindi intensificata rispetto al -0,5%
registrato nel quarto trimestre 2011 e al +0,4% terzo trimestre 2011. Il paese evidenzia anche un deterioramento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione passato dal 9,3% di dicembre 2011 al 10,1%
di maggio 2012, ultimo dato disponibile. L’impegno del Premier Monti a portare avanti il programma di
miglioramento dei conti pubblici, con la conferma dell’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, ha fornito
al Governo italiano la legittimazione a farsi portavoce delle istanze di maggiore attenzione alla crescita avanzate da diverse capitali europee. L’elezione del candidato socialista Francois Hollande alla Presidenza della
Repubblica francese nel mese di aprile, con un programma elettorale favorevole ad una evoluzione della politica europea verso una maggiore attenzione alla crescita, ha fornito ulteriore supporto all’emergere di un
approccio più critico al dogma della politica fiscale restrittiva. L’opportunità della costruzione di una strategia europea pro-crescita che si affianchi al rigore fiscale previsto nel Patto Fiscale (cosiddetto Fiscal Compact) precedentemente introdotto è stata supportata anche dal Presidente della Banca Centrale Europea,
Mario Draghi, ed è stata oggetto di analisi nel corso del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Questa riunione merita una attenzione particolare perché ha fatto segnare importanti passi avanti nella soluzione della
crisi del debito sovrano. E’ stato, infatti, definito un processo di convergenza verso un’Unione Bancaria Europea che prevede l’istituzione di un supervisore bancario europeo in capo alla Banca Centrale Europea entro
la fine del 2012. Successivamente, i fondi dell’European Stability Mechanism (ESM) potranno essere utiliz-
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zati direttamente per la ricapitalizzazione delle banche, senza incidere sul debito pubblico del paese interessato. E’ stato anche raggiunto l’accordo per l’utilizzo dell’ESM e dell’European Financial Stability Facility
(EFSF) in investimenti nei titoli di Stato dei paesi maggiormente sotto pressione, sia sul mercato primario che
sul mercato secondario. Sono state inoltre varate misure di sostegno alla crescita che prevedono il coinvolgimento della Banca Europea degli Investimenti (il cui capitale è previsto in aumento di € 10 mld, con espansione della capacità di erogazione di prestiti fino a € 60 mld), l’allocazione di fondi strutturali EU inutilizzati
(€ 55 mld) e l’emissione dei cosiddetti Project Bond (€ 5 mld). In ultimo, ma non meno importante, è stato
definito un percorso evolutivo della governance europea verso l’integrazione fiscale che potrebbe aprire la
strada alla successiva mutualizzazione dei debiti sovrani: il Presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy,
ha avuto il mandato di definire una roadmap, con il coinvolgimento delle istituzioni comunitarie e dei paesi
membri e la presentazione di una prima proposta ad ottobre. Sul fronte della politica monetaria, la Banca
Centrale Europea (BCE) ha svolto un ruolo rilevante nel fornire supporto alla liquidità del sistema finanziario:
dopo la prima asta di rifinanziamento a 36 mesi realizzata nel mese di dicembre 2011 (adesioni 523, importo erogato € 489,2 mld), lo scorso 29 febbraio l’Istituto di Francoforte ha realizzato la seconda asta di rifinanziamento a 36 mesi (adesioni 800, importo erogato € 529,5 mld). Gli interventi di politica monetaria non
convenzionale descritti hanno fornito un importante sostegno per i mercati finanziari in generale, e per i mercati dei titoli di Stato europei in particolare, nei primi mesi del 2012. Nella riunione di politica monetaria del
6 giugno, la BCE ha inoltre deciso di estendere il meccanismo di svolgimento delle aste di rifinanziamento
con tasso prefissato e pieno accoglimento della domanda fino alla fine del 2012; successivamente, sulla
scia dell’acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari e sempre nell’ottica di fornire liquidità al sistema e, per
questa via, alle famiglie e alle imprese, ha allentato le condizioni richieste per l’utilizzo delle attività finanziarie come garanzia nelle operazioni di rifinanziamento. L’indebolimento del quadro macroeconomico e le
tensioni sui mercati finanziari hanno indotto le agenzie di rating ad operare una serie di downgrade su Grecia, Portogallo e Spagna. Standard & Poor’s ha inoltre ridotto il rating della Francia da AAA a AA+ lo scorso
13 gennaio; tale decisione è stata preceduta dal taglio del rating dell’Italia da A+ a BBB+.
Nel Regno Unito, l’economia ha evidenziato un calo del PIL dello 0,2% su base tendenziale nel primo trimestre 2012 (da +0,6% del quarto trimestre e +0,5% del terzo trimestre). La persistente debolezza dell’economia e il ridimensionamento delle tensioni inflative hanno reso improrogabile l’adozione di nuovi interventi di politica monetaria espansiva non convenzionale. La Banca Centrale inglese (BoE), nella riunione
dello scorso 9 febbraio, ha deciso di procedere ad un incremento di £ 50 miliardi del programma di acquisto di attività finanziarie, portando l’ammontare totale dello stesso al livello di £ 325 mld; l’orizzonte temporale previsto per il completamento della nuova tranche di acquisti è stato fissato a tre mesi; dal verbale della
riunione di politica monetaria dello scorso 6-7 giugno è emersa, inoltre, l’apertura verso nuovi interventi di
allentamento quantitativo nei prossimi mesi. Lo scorso 20 giugno, l’Istituto Centrale ha realizzato la prima
operazione straordinaria di rifinanziamento a sei mesi (cosiddetta Extended Collateral Term Repurchase
Facility, ECTR); questo strumento, introdotto a dicembre 2011 ma mai utilizzato, prevede l’erogazione di
fondi per un ammontare minimo di £ 5 mld con cadenza almeno mensile e costituisce uno strumento di
gestione delle situazioni di stress. Nello stesso mese, l’Istituto Centrale e il Governo inglesi hanno annunciato nuove misure a sostegno della liquidità del sistema del sistema bancario che prevedono l’erogazione di
prestiti pluriennali vincolati alla successiva erogazione di prestiti al settore privato; mancano ancora i dettagli tecnici di questa misura.
Negli Stati Uniti, il primo trimestre 2012 si è concluso con una crescita tendenziale del 2% (da 1,6% a/a del
quarto trimestre 2011 e 1,5% a/a del terzo trimestre 2011). I dati sui consumi personali del periodo hanno
confermato una apprezzabile dinamica di crescita congiunturale, supportati da un netto miglioramento del
mercato del lavoro tra la fine del 2011 e i primi tre mesi del 2012. Gli investimenti fissi non residenziali
hanno, al contrario, evidenziato un rallentamento. La statistica che merita di essere messa in risalto è quella relativa agli investimenti residenziali che hanno evidenziato variazioni congiunturali in accelerazione (20%
t/t annualizzato nel primo trimestre 2012; 11,6% t/t nel quarto trimestre 2011; 1,3% t/t nel terzo trimestre
2011). L’export netto ha fornito un contributo positivo nei primi tre mesi del 2012, in miglioramento rispet-
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to al dato negativo del quarto trimestre 2011 grazie all’accelerazione dell’export e alla minore dinamica dell’import. Anche le scorte hanno fornito un contributo positivo alla dinamica del PIL nel trimestre in esame
sebbene di dimensione inferiore al quarto trimestre 2011. Il calo della spesa pubblica è proseguito anche
nel primo trimestre 2012, sia nella componente della spesa federale che nella componente della spesa statale e locale. L’analisi dei dati mensili relativi secondo trimestre descrivono una economia meno dinamica
rispetto ai primi tre mesi del 2012. Gli ordini di beni durevoli evidenziano, nelle componenti meno volatili, un
ulteriore ridimensionamento degli investimenti produttivi; i dati relativi ai nuovi cantieri edilizi, pur confermando la prosecuzione del recupero del mercato immobiliare, non descrivono un incremento dell’intensità
del recupero; le vendite al dettaglio manifestano una maggiore cautela nella spesa per consumi delle famiglie statunitensi; i report sul mercato del lavoro segnalano un calo nel numero di nuovi posti creati. I deboli
dati macroeconomici recentemente pubblicati si sono tradotti in una revisione al ribasso delle stime di crescita diffuse dalla Federal Reserve (Fed) in occasione della riunione di politica monetaria del 19-20 giugno
(stima crescita 2012 rivista a 2,1% da 2,7% di aprile; stima crescita 2013 rivista a 2,5% da 2,9% di aprile).
Il Presidente dell’Istituto Centrale, Bernanke, nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione citata, ha inoltre affermato che la Fed monitora attentamente la dinamica del mercato del lavoro; è,
infatti, necessario capire se l’importante recupero dell’occupazione registrato fino ai primi mesi del 2012 sia
solo una conseguenza delle elevate perdite di posti di lavoro accumulate a seguito della crisi finanziaria del
2007-2009 (catch up effect) e se, in caso di risposta affermativa, l’economia USA sia in grado di generare in
futuro una crescita tale da consentire il calo strutturale del tasso di disoccupazione. Le dichiarazioni di Bernanke appaiono in linea con l’ipotesi che un ulteriore indebolimento dell’economia e/o un incremento delle
tensioni legate all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro giustificherebbero nuovi interventi
di politica monetaria espansiva da parte della Fed. Per adesso, la Banca Centrale statunitense si è limitata
ad estendere a fine anno il programma di allungamento della vita residua dei titoli di Stato in portafoglio,
acquistando titoli con vita residua tra i 6 e i 30 anni e vendendo titoli con vita residua fino a 3 anni.
In Giappone, il positivo dato di crescita tendenziale del primo trimestre 2012 è da mettere in relazione agli
effetti negativi del terremoto e dello tsunami che hanno colpito il paese all’inizio di marzo 2011 sul dato del
primo trimestre 2011. L’effetto base positivo fornirà supporto alla crescita tendenziale del paese anche nel
secondo trimestre 2012. I dati a maggiore frequenza delineano, al contrario, un quadro di crescita più debole e un livello di inflazione che resta basso; esso giustifica l’orientamento estremamente accomodante della
Banca Centrale giapponese che ha deciso di aumentare il programma di “allentamento quantitativo” sia in
febbraio che in aprile per un valore netto cumulato di Yen 15 trilioni, portando il programma di allentamento quantitativo complessivo al livello di Yen 70 trilioni. A febbraio, la Bank of Japan ha inoltre fissato un obiettivo di inflazione all’1%: l’attuale livello dello 0,2% risulta quindi distante dall’obiettivo dell’istituto, fornendo
supporto all’ipotesi di orientamento di politica monetaria estremamente accomodante per un lungo periodo
di tempo. Sul fronte della politica fiscale, il Governo del Primo Ministro Nada ha proposto l’incremento dell’Iva dall’attuale livello del 5% al 10% entro il 2015: il progetto di legge, approvato per adesso solo dalla Camera bassa, potrebbe portare ad una decisione storica per il Giappone, tenuto conto delle esigenze di consolidamento fiscale del paese.
La prima parte del 2012 è stata caratterizzata da dati economici coerenti con il rallentamento della dinamica di crescita anche per le Economie Emergenti. In Asia, la crescita del PIL cinese del primo trimestre è risultata pari all’8,1% a/a da 8,9% a/a del quarto trimestre 2011 e 9,1% a/a del Terzo Trimestre 2011. Il ridimensionamento della crescita appare coerente con l’obiettivo del Governo. Nel mese di marzo, il Primo Ministro Wen Jiabao davanti all’Assemblea Nazionale del Popolo ha, infatti, annunciato il nuovo obiettivo di crescita 2012 per il paese asiatico, pari al 7,5%, un livello inferiore all’8% perseguito precedentemente; ha altresì aggiunto che è oltremodo necessario trasformare il modello di crescita cinese per renderlo più efficiente
e sostenibile. Va tuttavia aggiunto che le autorità sono impegnate ad evitare un atterraggio duro dell’economia. A fronte quindi di dati economici reali caratterizzati da tassi di variazione tendenziale in ridimensionamento, la Banca Centrale cinese ha quindi deciso di ridurre il tasso ufficiale di 25 punti base lo scorso 7 giugno: si tratta del primo calo del tasso di riferimento da dicembre 2008. Precedentemente, la Banca Centrale era intervenuta solo sul coefficiente di riserva obbligatoria, ridotto al 20% dopo tagli successivi decisi a feb-
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braio e maggio. Anche in India i dati sul PIL del primo trimestre sono stati deboli: il tasso di crescita è risultato pari al 5,3% a/a, dal 6,1% a/a del quarto trimestre 2011 e 6,7% a/a del terzo trimestre 2011. Si tratta
del livello più basso degli ultimi 9 anni che ben definisce il quadro di riferimento entro cui collocare la decisione della Banca Centrale del paese di ridurre il tasso ufficiale dall’8,50% all’8% nella riunione del 17 aprile scorso. La modifica dell’orientamento di politica monetaria in India, dopo circa due anni di rialzi del tasso
di riferimento, è una ulteriore affermazione della maggiore attenzione alla crescita da parte delle autorità di
politica economica. Anche in America Latina, le principali economie hanno evidenziato segnali di minore crescita. In Brasile, la Banca Centrale ha risposto al minore vigore dell’economia (Pil in crescita dello 0,75% a/a
nel primo trimestre 2012, 1,37% nel quarto Trimestre 2011, 2,12% nel terzo trimestre 2012) tagliando il
tasso ufficiale dal 12,50% di agosto 2011 all’8,50% attuale, reagendo così a dati reali e di fiducia inferiori
alle attese. L’assunzione di un orientamento accomodante, a fronte di pressioni inflazionistiche in calo, caratterizza anche l’azione delle principali Banche Centrali dell’Europa dell’Est, area più vulnerabile alla crisi del
debito sovrano dell’Area Euro.
ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI
La dinamica dei mercati finanziari è stata influenzata in misura rilevante dall’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro; un ruolo importante hanno avuto anche le attese sull’evoluzione della crescita globale, a loro volta influenzate dagli eventi politico-istituzionali europei.
Fino alla prima metà di marzo, l’approccio più costruttivo dell’Unione Europea nella gestione della crisi del
debito sovrano, il ruolo centrale della Banca Centrale Europea nel fornire liquidità al sistema finanziario e gli
sforzi di risanamento fiscale di diversi Paesi Europei hanno consentito un ridimensionamento apprezzabile
dei premi al rischio emittente e un allentamento generalizzato delle tensioni sui mercati finanziari. Si sono
conseguentemente attenuate le preoccupazioni per gli impatti negativi della crisi europea sulla dinamica di
crescita dell’economia globale; a supporto del cauto ottimismo sono intervenuti anche dati congiunturali
positivi in Usa e la prontezza di reazione delle autorità di politica economica dei paesi emergenti ai segnali
di rallentamento delle rispettive economie, in un contesto di inflazione in calo.
Nel corso dei successivi 3 mesi, la crisi dell’Area Euro ha invece conosciuto una intensificazione a causa dell’instabilità politica in Grecia e delle preoccupazioni sulla solidità del sistema bancario spagnolo. Sul fronte
macroeconomico, sono inoltre intervenute statistiche economiche deboli a livello globale. La debolezza dei
mercati finanziari è proseguita anche dopo l’annuncio del piano di salvataggio europeo del sistema bancario spagnolo, lo scorso 9-10 giugno, e l’esito positivo delle elezioni greche del 17 giugno che ha portato alla
formazione di un governo favorevole al rispetto degli impegni di finanza pubblica assunti dal paese a livello
internazionale. I mercati finanziari hanno quindi manifestato l’esigenza dell’adozione di decisioni comunitarie ampie e condivise in materia di unione fiscale, bancaria e politica, ritenendo insufficienti misure isolate
per la soluzione di problemi specifici dei singoli paesi e arrivando senza grandi aspettative al Consiglio Europeo del 28-29 giugno. L’incremento delle tensioni ha costituito un importante fattore di spinta a favore dell’adozione di decisioni funzionali al raggiungimento di una maggiore integrazione, anche politica, a livello
comunitario nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno. L’ultima giornata di contrattazioni del
semestre si è quindi conclusa con un recupero dei corsi obbligazionari e azionari delle principali piazze finanziarie.
Sui mercati obbligazionari europei, i rendimenti tedeschi sono rimasti su livelli storicamente bassi nel corso
del semestre, implicando rendimenti reali (al netto dell’inflazione) negativi. Il rendimento del titolo decennale della Germania è passato dall’1,82% di fine 2011 al 2,06% circa di metà marzo, coerentemente con il calo
dell’avversione al rischio precedentemente descritto, per poi scendere al livello di 1,20% a fine maggio e risalire verso 1,58% a fine giugno; il rendimento sul titolo a 2 anni, dopo essere salito allo 0,34% a metà marzo,
si è riportato in prossimità del livello di inizio anno (0,13% circa) in chiusura di semestre; i rendimenti sulle
scadenze fino ad un anno sono invece gradualmente saliti verso valori non negativi, pur se molto bassi.
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I mercati obbligazionari dei Paesi Periferici europei, con l’esclusione della Spagna, hanno beneficiato di un
apprezzabile ridimensionamento degli spread fino alla metà di marzo per poi subire un incremento degli stessi.
Con riferimento ai titoli di Stato italiani, il rendimento sul titolo decennale è sceso dal 6,95% di fine 2011 al
4,84% circa di metà marzo per poi portarsi verso il livello del 6,20% a metà giugno e chiudere il semestre al
5,82%, sulla scia del cauto ottimismo generato dall’esito della riunione del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Lo spread sull’equivalente titolo tedesco ha seguito lo stesso andamento, riducendosi dal livello di 513
punti base di fine 2011 al livello di circa 278 punti base di metà marzo per poi risalire fino a 475 punti base
a metà giugno e chiudere il semestre al livello di 424 punti base circa. Il movimento della parte breve della
curva dei rendimenti italiana è stato analogo: il titolo a due anni si è portato dal livello di 4,98% di fine 2011
al livello di 1,9% circa di metà marzo per poi aumentare fino al 4,6% raggiunto nella seconda metà di giugno
e registrare un calo apprezzabile al livello del 3,5% circa nell’ultima seduta del semestre. Le incertezze sulla
stabilità dell’Area Euro hanno quindi penalizzato i corsi dei titoli di Stato domestici nell’ultima parte del semestre; il mercato obbligazionario governativo italiano aveva invece evidenziato una apprezzabile resilienza alle
tensioni dei mercati nel mese di marzo, durante le trattative per l’erogazione del secondo piano di aiuti alla
Grecia e la manifestazione delle prime incertezze sui conti pubblici e sul sistema bancario spagnolo, beneficiando dell’impegno del Governo Monti nel processo di risanamento dei conti pubblici e della credibilità internazionale di cui il nuovo esecutivo gode.
La dinamica dei rendimenti spagnoli ha risentito in maniera diretta delle incertezze sulla solidità del sistema
bancario spagnolo e sui potenziali impatti sulla sostenibilità dei conti pubblici. Lo spread sulla scadenza
decennale dei titoli governativi spagnoli rispetto ai titoli tedeschi è passato dal livello di 326 punti base circa
di fine 2011 al livello di 300 punti base circa dell’inizio di marzo per poi risalire fino al livello di 575 nella
seconda metà di giugno. L’esito del Consiglio Europeo di fine mese ha consentito un apprezzabile ridimensionamento del differenziale citato, che si è portato al livello di 475 punti base nell’ultima giornata di scambi del semestre: la decisione di non riconoscere un livello di seniority al prestito EU erogato per il salvataggio
del sistema bancario spagnolo, il conteggio solo temporaneo del prestito medesimo come parte del debito
pubblico del paese e la possibilità di utilizzare l’EFSF prima e l’ESM dopo per effettuare acquisti sui mercati
primario e secondario dei titoli di Stato hanno consentito il recupero di fiducia degli operatori di mercato.
Negli USA, la curva dei rendimenti ha evidenziato un movimento di appiattimento sul semestre, con il calo
dei rendimenti sulle scadenze lunghe, che continuano a beneficiare della politica di estensione delle scadenze dei titoli detenuti dalla Fed, e con un movimento verso l’alto, sebbene molto contenuto tenuto conto
dell’orientamento estremamente accomodante della Banca Centrale, della parte breve della curva. Con riferimento alle obbligazioni di impresa, gli sforzi profusi dalle società nelle operazioni di ristrutturazione e sostegno dei margini hanno evitato un allargamento marcato degli spread nelle fasi di incremento dell’avversione
al rischio precedentemente descritte. Il segmento del mercato che ha evidenziato una maggiore dinamica
degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore finanziario, essendo maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha beneficiato dell’allentamento delle tensioni della
prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della BCE, è stato maggiormente
penalizzato nei mesi successivi, per le rinnovate preoccupazioni sulla stabilità dell’Area Euro e quindi del
sistema bancario.
Sui mercati azionari, i primi tre mesi dell’anno sono stati particolarmente positivi, effetto del rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e del buon andamento dei principali indicatori economici, soprattutto statunitensi. Dalla seconda metà di marzo si è verificata una inversione di tendenza, conseguenza delle incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli prima, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo, poi. A questi fattori di natura
politico-istituzionale si sono aggiunti il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate,
soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. La correzione, soprattutto degli indici azionari europei, si è intensificata nel mese di maggio, quando l’instabilità politica in Grecia emersa con vigore dai risultati delle elezioni politiche del 6 maggio e dall’incapacità di formare un nuovo governo, rendendo così necessarie nuove consultazioni elettorali il 17 giugno, ha creato rilevanti
preoccupazioni sull’implementazione delle misure di finanza pubblica contenute nel secondo piano di aiuti
9
finanziari alla Grecia e sull’eventualità dell’uscita del paese dall’Area Euro, con potenziali ripercussioni sulla
stabilità finanziaria ed economica degli altri paesi membri. Le tensioni hanno subito un inasprimento anche
a seguito degli annunci di nuove esigenze di rifinanziamento del sistema bancario spagnolo da parte del
Governo Rajoy lo scorso 19 maggio e delle incertezze sulla capacità della Spagna di fronteggiare la crisi del
sistema bancario senza l’aiuto finanziario dell’Unione Europea. La debolezza dei mercati azionari è proseguita fino al Consiglio Europeo del 28-29 giugno. Il rimbalzo degli indici azionari, soprattutto europei, nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre ha evidenziato l’apprezzamento per le decisioni adottate a Bruxelles: anche se molti dettagli restano da definire, sono stati compiuti nuovi, importanti passi avanti nel processo di evoluzione dell’Unione Monetaria in Unione anche fiscale, bancaria, e, successivamente, politica.
I mercati azionari hanno chiuso il primo semestre con performance generalmente positive. Nel dettaglio, le
performance in Euro dei principali indici: S&P 500 +10,96%, Stoxx Europe 600 +2,72%, Nikkei 225 +5,28%,
MSCI Emerging Markets +4,79%.
PROSPETTIVE
Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero consentire la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’Area Euro, evitando inevitabili ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari. Lo scenario
macroeconomico globale del secondo semestre 2012 dovrebbe pertanto essere caratterizzato dal persistere di una dinamica di crescita a livello globale, sebbene con andamenti molto differenziati tra le diverse aree.
Gli Usa dovrebbero registrare una crescita inferiore al potenziale, in un contesto caratterizzato da un mercato
del lavoro ancora debole e dall’importante appuntamento delle elezioni presidenziali di novembre. L’esito delle
elezioni sarà cruciale anche ai fini del dibattito politico sulla questione delle agevolazioni fiscali in scadenza a
fine 2012 e dei tagli automatici alla spesa pubblica operativi dal 2013 in assenza di un piano definito di consolidamento dei conti pubblici. Il fenomeno descritto, noto come “fiscal cliff”, potrebbe produrre effetti negativi non trascurabili sull’economia USA nel 2013 se non opportunamente gestito a livello legislativo.
L’Area Euro dovrebbe continuare a risentire delle misure di politica fiscale restrittiva adottate da diversi
paesi, non ancora bilanciate da politiche di sostegno alla crescita. La seconda parte del 2012 sarà inoltre
caratterizzata da una intensa attività negoziale tra i paesi membri dell’Unione Europa ai fini della definizione
delle modalità di intervento dell’EFSF/ESM a supporto del mercato dei titoli governativi, entro luglio, di una
roadmap sull’integrazione fiscale, entro ottobre, e della creazione dell’organismo europeo di supervisione
bancaria, entro la fine del 2012.
Le Economie Emergenti dovrebbero continuare ad evidenziare il rallentamento economico, pur mantenendo
tassi di crescita apprezzabili se confrontati con quelli dei paesi sviluppati. In particolare, la Cina dovrebbe evitare un atterraggio duro dell’economia grazie agli interventi di politica economica a supporto della crescita
già adottati nella prima parte del 2012 e al persistere di spazi di manovra per l’adozione di ulteriori misure,
anche a livello di politica fiscale.
Il contesto di riferimento descritto potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati finanziari nei prossimi
mesi. In ottica strategica, riconosciamo tuttavia selettive opportunità di investimento tra i titoli di Stato dei
Paesi Periferici dell’Area Euro: le azioni volte al raggiungimento di una maggiore integrazione, anche fiscale,
tra i governi e in generale orientate verso una soluzione positiva della crisi, gli sforzi di consolidamento dei
conti pubblici portati avanti dai singoli paesi e il ruolo centrale e attivo della BCE potrebbero determinare un
recupero di fiducia degli investitori, generando opportunità di investimento per i rispettivi titoli di Stato. In particolare, riteniamo che i titoli di Stato italiani offrano un interessante rapporto rischio/rendimento tenuto
conto dell’impegno del Governo Monti al rispetto degli obiettivi di contenimento dei conti pubblici e dei fondamentali solidi del paese (basso indebitamento delle famiglie, alta ricchezza finanziaria netta delle famiglie,
debito pubblico detenuto prevalentemente dai risparmiatori domestici, avanzo pubblico primario).
Per quanto riguarda i titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali, i rendimenti sul mercato americano e tede-
10
sco rimangono poco attraenti, con rendimenti reali, ovvero al netto dell’inflazione, che risultano negativi.
In una fase di crescita economica debole, le obbligazioni di impresa dovrebbero continuare ad offrire una
interessante combinazione rischio rendimento. Anche le obbligazioni di impresa dei mercati Emergenti
dovrebbero essere favorite, beneficiando del merito di credito che resta alto.
I mercati azionari, in particolare quelli europei ed emergenti, presentano valutazioni interessanti in un’ottica
strategica. Nell’investimento azionario, conserviamo un approccio orientato alla selezione sulla base dei fondamentali per individuare i titoli più interessanti in termini di esposizione geografica e generazione di flussi
di cassa che consentano di distribuire dividendi.
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FORMA E CONTENUTO DELLA RELAZIONE SEMESTRALE
La relazione semestrale di ciascun fondo è redatta secondo le disposizioni previste dal provvedimento emanato da Banca d’Italia in data 14 aprile 2005 “Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio”, ed è
composta da una situazione patrimoniale, con allegato l’elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti
e da una nota illustrativa volta a dare indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del
patrimonio, sia sulle prospettive di investimento in relazione all’evoluzione dei mercati nei settori di interesse per il fondo. Sono altresì dettagliati principi contabili, criteri contabili e di valutazione, spese a carico dei
fondi e regime fiscale.
Tutti gli importi indicati nella relazione semestrale sono espressi in unità di Euro.
DURATA DELL’ESERCIZIO CONTABILE
L’esercizio contabile ha durata annuale e si chiude l’ultimo giorno di borsa aperta.
PRINCIPI CONTABILI
Nella redazione della relazione semestrale di ciascun fondo sono stati applicati i principi contabili di generale accettazione per i fondi comuni di investimento ed i criteri di valutazione previsti dal regolamento Banca
d’Italia 14 aprile 2005. Tali principi sono coerenti con quelli utilizzati nel corso dell’esercizio per la predisposizione dei prospetti di calcolo giornalieri della quota, nonché con quelli utilizzati in sede di redazione dei rendiconti della gestione chiusi al 30/12/2011.
Gli schemi ed il contenuto dei singoli prospetti sono stati redatti nel rispetto delle disposizioni in materia
emesse dalla Banca d’Italia.
CRITERI CONTABILI
Le negoziazioni su titoli e sulle altre attività finanziarie sono contabilizzate nei portafogli dei singoli fondi sulla
base della data di conclusione dei relativi contratti anche se non ancora regolati.
Le commissioni di acquisto e vendita sono comprese nei prezzi di acquisto o dedotte dai prezzi di vendita dei
titoli in conformità agli usi di borsa.
Per le operazioni “pronti contro termine” e assimilabili il portafoglio non subisce modificazioni.
I movimenti della liquidità a pronti trovano corrispettivo in movimenti di pari importo delle corrispondenti voci
“pronti contro termine attivi e operazioni assimilate o pronti contro termine passivi e operazioni assimilate”.
La differenza tra i prezzi a pronti e quelli a termine viene distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso,
lungo tutta la durata del contratto, come una normale componente reddituale.
Nel caso di sottoscrizione di titoli di nuova emissione la contabilizzazione nel portafoglio ha luogo al momento in cui l’attribuzione dei titoli è certa ovvero, in ogni altro caso, nei termini previsti dal programma di offerta o dagli usi e consuetudini di borsa.
Le opzioni acquistate / emesse sono computate tra le attività / passività al loro valore corrente.
I differenziali su operazioni futures vengono registrati secondo il principio della competenza, sulla base della
variazione giornaliera tra i prezzi di chiusura del mercato di contrattazione ed i costi dei contratti stipulati e/o
i prezzi del giorno precedente.
Gli interessi attivi e passivi e gli altri proventi ed oneri di natura operativa sono conteggiati secondo il principio della competenza temporale anche mediante rilevazioni di appositi ratei attivi e passivi.
Gli interessi attivi sui conti correnti bancari sono rilevati al lordo della relativa ritenuta fiscale, a condizione
che la giacenza media annua non sia superiore al 5% dell’attivo gestito.
12
I dividendi vengono contabilizzati nell’esercizio in cui sono deliberati (data stacco) o, in mancanza di tale
comunicazione certa, al momento dell’incasso.
Gli utili e le perdite su realizzi riflettono le differenze fra i costi medi di carico e i prezzi di vendita relativi agli
strumenti finanziari ceduti nel corso dell’esercizio. Le plusvalenze e le minusvalenze su strumenti finanziari
riflettono le differenze fra il costo medio di carico e il valore derivante dalla valutazione del portafoglio alla
fine dell’esercizio.
La rilevazione delle sottoscrizioni e dei rimborsi delle quote viene effettuata a norma del regolamento dei singoli fondi secondo il principio della competenza temporale.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Per la determinazione dei valori da applicare al portafoglio dei singoli fondi si osservano i seguenti criteri:
i prezzi unitari utilizzati sono quelli del giorno di borsa aperta al quale si riferisce il valore della quota;
per gli strumenti finanziari quotati, il prezzo è l’ultimo prezzo disponibile del giorno della o delle borse indicate nel regolamento. Nel caso di strumenti finanziari quotati presso più borse, si applica il prezzo della
borsa più significativa in relazione alle quantità trattate;
per gli strumenti finanziari ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati indicati dall’organo di
vigilanza, il prezzo è quello risultante dall’ultimo listino ufficiale disponibile, valutandone la significatività,
per i valori trattati su più mercati, tenendo conto delle quantità ivi negoziate;
per gli strumenti finanziari quotati o ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati indicati dall’organo di vigilanza, qualora sul mercato di negoziazione risultino contenuti gli scambi ed esistano elementi di scarsa liquidità, la valutazione tiene conto del presumibile valore di realizzo determinato sulla
base delle informazioni reperibili sui circuiti internazionali di riferimento oggettivamente considerate dai
responsabili organi della società;
per gli strumenti finanziari e le altre attività finanziarie non quotati, la valutazione esprime il presumibile
valore di realizzo sul mercato, individuato su un’ampia base di elementi di informazione, oggettivamente
considerati dagli organi responsabili della società di gestione, concernenti la peculiarità del titolo, la situazione patrimoniale e reddituale dell’emittente e la situazione del mercato con particolare riferimento
all’andamento dei tassi;
per gli strumenti finanziari individualmente sospesi dal listino, la valutazione è effettuata sulla base dei
criteri previsti per quelli non quotati, tenendo anche conto dell’ultima quotazione rilevata;
le poste denominate in valuta diverse da quelle di denominazione del fondo sono convertite in quest’ultima valuta sulla base di tassi di cambio corretti alla data di riferimento della valutazione, accertati su
mercati di rilevanza e significatività internazionale. Le operazioni a termine in valuta sono convertite al
tasso di cambio a termine corrente per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione;
i contratti futures sono valutati sulla base delle quotazioni di chiusura dei rispettivi mercati, rilevate nel
giorno di borsa aperta al quale si riferisce il valore della quota;
le opzioni e i warrant trattati in mercati regolamentati sono valutati al prezzo di chiusura del giorno rilevato nel mercato di trattazione; nel caso di contratti trattati su più mercati, al prezzo più significativo,
anche in relazione alle quantità trattate su diverse piazze;
le opzioni e i warrant non trattati in mercati regolamentati sono valutati al valore corrente espresso dalla
formula indicata dall’organo di vigilanza;
per i titoli strutturati la valutazione viene effettuata procedendo alla valutazione distinta di tutte le componenti elementari. Per titoli strutturati si intendono, come indicato dalla vigente normativa, quei titoli il
cui rimborso e/o la cui remunerazione dipendano in tutto o in parte dal valore di determinati titoli o altre
attività, dall’andamento dei tassi di interesse, valute, indici o altri parametri o dal verificarsi di determinati eventi o condizioni, anche secondo meccanismi che equivalgono all’assunzione di posizioni in strumenti finanziari derivati.
13
SPESE A CARICO DEI FONDI
Le spese a carico dei fondi sono rappresentate da:
commissioni a remunerazione dell’attività di gestione come di seguito dettagliate:
commissione annuale di gestione, a favore della società di gestione, prelevata dalla disponibilità del
fondo stesso il primo giorno di borsa valori aperta del mese successivo a quello di riferimento e così
determinata:
Commissione di gestione %
Pioneer Azionario Crescita
Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione
Pioneer Azionario Europa
Pioneer Azionario America
Pioneer Azionario Area Pacifico
Pioneer Azionario Paesi Emergenti
Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione
Pioneer Euro Governativo Breve Termine
Pioneer Obbligazionario Euro Corporate Etico a distribuzione
Pioneer Obbligazionario Euro a distribuzione
Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione
Pioneer Target Controllo
-
Classe A
1,85
1,85
1,85
2,00
2,00
2,00
1,15
0,85
1,20
1,10
1,30
0,80
Classe B
2,10
2,10
2,10
2,25
2,25
2,25
1,30
0,95
1,35
1,25
1,45
0,95
Per le quote di classe A dei fondi:
Pioneer Azionario Crescita, Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione, Pioneer Azionario Europa, Pioneer Azionario America, Pioneer Azionario Area Pacifico, Pioneer Azionario Paesi Emergenti,
Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione, Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione
una provvigione di incentivo, pari al 25% della differenza maturata nell’anno solare tra l’incremento
percentuale del valore della quota (tenendo conto anche degli eventuali proventi distribuiti) e
l’incremento percentuale del valore del parametro di riferimento relativi al medesimo periodo.
La provvigione viene calcolata sul minore ammontare tra il valore complessivo netto medio del
Fondo nello stesso periodo ed il valore complessivo netto del Fondo disponibile nel giorno di calcolo.
La commissione viene prelevata il primo giorno lavorativo successivo alla chiusura dell’anno solare.
I parametri di riferimento, applicabili ad ogni fondo, vengono di seguito evidenziati:
-
14
Pioneer Azionario Crescita 100% COMIT Globale + R 10/40 (Price Index)
Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione 100% MSCI Europe (Price Index)
Pioneer Azionario Europa 100% MSCI Europe (Price Index)
Pioneer Azionario America 100% MSCI North America (Price Index)
Pioneer Azionario Area Pacifico 100% MSCI AC Asia Pacific Free (Price Index)
Pioneer Azionario Paesi Emergenti 100% MSCI Emerging Market Free (Price Index)
Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione 60% JP Morgan EMU Bond 1-3 anni; 30% JPM Global;
10% MSCI Europe (Price Index)
Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione 50% JPM EMBI Global Diversified composite USD; 40% jpm embi Global Diversified composite USD convertito in Euro al tasso WM; 10% MTS
BOT Lordo
Per le quote di classe A del Fondo Pioneer Target Controllo una provvigione di incentivo sarà calcolata giornalmente e dovuta quando la variazione percentuale del valore della quota sia superiore
alla variazione percentuale registrata dall’indice di riferimento, di seguito indicato, nel medesimo
periodo e la relativa differenza sia superiore a quella mai registrata dall’inizio di operatività del
Fondo (Data Iniziale dell’High Watermark Relativo).
Relativamente alla provvigione di incentivo del fondo Target Controllo è stato definito il seguente
parametro di riferimento:
Pioneer Target Controllo: MTS BOT + 0,5% su base annuale
La provvigione di incentivo sarà dovuta al verificarsi delle seguente condizioni:
la variazione percentuale del valore della quota del Fondo di ciascun giorno di valorizzazione rispetto alla Data Iniziale dell’HWM Relativo sia superiore alla variazione percentuale registrata nel medesimo arco temporale dall’indice di riferimento del Fondo, la differenza percentuale tra la variazione
della quota e la variazione dell’indice (il “Differenziale”) sia superiore all’High Watermark Relativo (l’
“HWM Relativo”). Per HWM Relativo si intende il valore più elevato del Differenziale registrato in ciascun giorno di valorizzazione nel periodo intercorrente tra la Data Iniziale dell’HWM Relativo ed il
giorno precedente a quello di valorizzazione. La differenza positiva tra il Differenziale e l’HWM Relativo è definita “Overperformance”.
Ai fini del calcolo della provvigione di incentivo il valore iniziale dell’ HWM Relativo è fissato allo 0%
alla Data Iniziale dell’HWM Relativo. Ogni qualvolta si verifichino le condizioni per cui è dovuta la
provvigione di incentivo, il nuovo valore di High Watermark Relativo sarà pari al valore assunto dal
Differenziale.
La provvigione di incentivo eventualmente maturata è addebitata nel medesimo giorno al patrimonio del fondo e prelevata dalle disponibilità liquide dello stesso con cadenza mensile il primo giorno
lavorativo del mese solare successivo.
La provvigione di incentivo cesserà di maturare, con riferimento all’anno solare in corso, quando
l’Incidenza Commissionale di Incentivo Complessiva avrà superato i limiti dello 0,35% per il fondo
Pioneer Target Controllo.
In caso di acquisto di OICR collegati, sul Fondo acquirente non vengono fatte gravare spese e diritti
di qualsiasi natura relativi alla sottoscrizione ed al rimborso di quote; inoltre, dal compenso riconosciuto alla Società di Gestione è dedotta la remunerazione complessiva che il gestore dei Fondi collegati percepisce (commissione di gestione, di incentivo, ecc.).
compenso riconosciuto alla Banca Depositaria per l’incarico svolto, comprensivo anche del compito di
provvedere al calcolo del valore della quota; la misura massima di tale compenso è pari a 0,15%;
spese di pubblicazione del valore unitario delle quote e dei prospetti periodici dei Fondi, i costi per la
stampa e l’invio dei documenti periodici destinati al pubblico e delle pubblicazioni destinate ai sottoscrittori ai sensi di legge, quali, ad esempio, l’aggiornamento periodico annuale del prospetto informativo, gli
avvisi inerenti la liquidazione del Fondo e quelli relativi al pagamento delle cedole, là dove i Fondi prevedano la distribuzione dei proventi, purché tali oneri non attengano a propaganda ed a pubblicità, o
comunque, al collocamento di quote;
spese di pubblicazione degli avvisi in caso di modifiche del Regolamento richieste da mutamenti della
legge o delle disposizioni di vigilanza, di liquidazione di ciascun Fondo e di informazioni periodiche da rendere ai sensi di legge;
spese di revisione della contabilità e dei rendiconti dei Fondi, ivi compresi, quelli finali di liquidazione;
spese legali e giudiziarie sostenute nell’esclusivo interesse dei Fondi;
oneri di intermediazione inerenti alla compravendita degli strumenti finanziari e gli altri oneri connessi
con l’acquisizione e la dismissione delle attività di ciascun Fondo;
oneri fiscali di pertinenza dei Fondi;
interessi passivi connessi all’eventuale accensione di prestiti (e spese connesse) ai sensi del D. Lgs.
58/98;
15
contributo di Vigilanza che la Società di Gestione è tenuta a versare annualmente alla Consob per ciascun Fondo.
Il pagamento delle suddette spese è disposto dalla Società di Gestione mediante prelievo dalle disponibilità
dei Fondi, con valuta del giorno di effettiva erogazione degli importi.
REGIME FISCALE
Il 1° luglio 2011 con il D.L. 225 del 29/12/2010 convertito nella Legge n.10 del 2011, è entrato in vigore
il nuovo regime di tassazione dei fondi comuni di investimento di diritto italiano. Si tratta di una riforma da
tempo auspicata dalle società di gestione del risparmio che equipara il trattamento fiscale dei fondi di diritto italiano a quello dei fondi di diritto estero e introduce una maggiore chiarezza e semplicità per i clienti che
possono sottoscrivere fondi comuni di investimento di diritto italiano ed estero senza disparità dal punto di
vista del trattamento fiscale. Con il nuovo meccanismo, la tassazione non incide più sulla valutazione delle
quote possedute dai clienti poiché il prelievo fiscale viene applicato solo al momento del disinvestimento, del
trasferimento o della percezione dei proventi distribuiti dal fondo.
Al momento dell’entrata in vigore del nuovo meccanismo di tassazione, i clienti che possedevano quote di
fondi comuni di investimento non hanno registrato nessun cambiamento né al numero di quote in loro possesso, né al controvalore del loro investimento. Il valore delle quote dei fondi al 30 giugno è stato memorizzato negli archivi della società di gestione e costituisce il nuovo costo fiscalmente riconosciuto che è utilizzato per calcolare l’impatto fiscale sui riscatti, rimborsi o altri eventi tassabili successivi al 30 giugno e originati da investimenti effettuati prima di tale data.
Dal 1° luglio il nuovo meccanismo di tassazione prevede quindi un prelievo “sul realizzato” a carico del sottoscrittore al momento del disinvestimento o altro evento tassabile.
In sostanza, viene applicata una ritenuta del 12,5% sull’incremento di valore delle quote avvenuto tra la data
di sottoscrizione (o sul valore al 30 giugno 2011, se già possedute a tale data) e la data del loro disinvestimento.
In caso di minusvalenza, cioè nel caso in cui il controvalore di rimborso sia inferiore al controvalore determinato al momento della sottoscrizione (o al controvalore in essere al 30 giugno 2011 per i sottoscrittori ante
tale data), al sottoscrittore viene riconosciuto un importo , equivalente alla perdita realizzata, fiscalmente
deducibile, nei 4 anni successivi, in compensazione di altre plusvalenze che costituiscono redditi diversi (cioè
plusvalenze su compravendita di titoli azionari, obbligazionari e prodotti derivati), ma non dei proventi realizzati su fondi comuni di investimento, che costituiscono redditi da capitale non compensabili.
Dal 1° gennaio 2012 sono entrate in vigore alcune modifiche alla disciplina della tassazione delle rendite
finanziarie. La nuova normativa prevede l’unificazione delle diverse aliquote di tassazione in un’aliquota
unica pari al 20%. Questa modifica riguarda anche i proventi dei fondi comuni di investimento (di diritto italiano, lussemburghese e lussemburghesi storici) e dei risultati delle gestioni patrimoniali.
In generale la nuova normativa prevede che le ritenute e le imposte sostitutive sugli interessi, premi e ogni
altro provento che costituisce reddito di capitale e le imposte sostitutive sui redditi diversi siano stabilite nella
misura del 20%.
Le precedenti aliquote del 12,5% e del 27% vengono unificate nell’unica aliquota del 20%, salvo alcune eccezioni illustrate in seguito.
La nuova aliquota del 20% non si applica sugli interessi e ogni altro provento che costituisce reddito di capitale dei seguenti strumenti finanziari:
Titoli di Stato italiano (ad esempio, BOT, CCT, BTP, ecc.)
Titoli equiparati ai titoli di Stato (titoli emessi da enti locali, ad esempio BOR, BOP, BOC, titoli obbligazionari emessi da organismi sopranazionali, quali BEI, BIRS, ecc.)
Obbligazioni emesse dagli Stati inclusi nella lista c.d. White list
16
Per questi strumenti viene mantenuta l’aliquota agevolata del 12,5% anche qualora i titoli siano detenuti
attraverso altri prodotti finanziari, come per esempio gestioni patrimoniali, polizze assicurative e fondi comuni.
A partire dal 1° gennaio 2012 il valore delle quote dei fondi comuni, al fine della determinazione della
plus/minusvalenza, deve essere considerata al netto di una quota dei proventi riferibili ai titoli di Stato italiano, alle obbligazioni e altri titoli a questi assimilati e alle obbligazioni emesse dagli Stati esteri inclusi nella
white list. L’obiettivo è quello di non penalizzare, sotto il profilo fiscale, l’investimento “indiretto” in tali titoli
mediante fondi comuni.
Per determinare tale quota dei proventi è stato scelto un criterio patrimoniale forfettario, basato su
un’aliquota sintetica che tenga conto della percentuale dell’attivo del fondo investita in titoli pubblici.
Tale criterio “forfettario” si basa sull’ultimo rendiconto annuale e sull’ultima relazione semestrale disponibili, calcolando una media delle percentuali dell’attivo investite in titoli pubblici (ad esempio, nel corso del
primo semestre 2012 si utilizzano la relazione semestrale al 30/06/2011 e il rendiconto annuale al
30/12/2011). Tale percentuale, che corrisponde alla quota di proventi riferita ai titoli pubblici, deve rimanere assoggettata all’ imposizione del 12,5%.
17
Nella tabella seguente sono riepilogate le percentuali forfettarie utilizzate per il periodo 01/07/2012 30/12/2012:
ISIN
VALORE
INVESTIMENTO
INVESTIMENTO
TITOLI
TITOLI
PUBBLICI
PUBBLICI
DIVISA
ITALIANI ED
ITALIANI ED
ESTERI:
ESTERI PERCENTUALE
Ultimo
MEDIA
Prospetto
VALORE
TOTALE
ATTIVO Ultimo
Prospetto
PERCENTUALE
VALORE
PUNTUALE
INVESTIMENTO
INVESTIMENTO
TITOLI
TITOLI
PUBBLICI
PUBBLICI
ITALIANI ED
ITALIANI ED
ESTERI ESTERI:
Penultimo
Ultimo
Prospetto
Prospetto
VALORE
TOTALE
ATTIVO Penultimo
Prospetto
PERCENTUALE
PUNTUALE
INVESTIMENTO
TITOLI
DESCRIZIONE
PUBBLICI
ISIN
ITALIANI ED
ESTERI:
Penultimo
Prospetto
IT0001242319
IT0004813926
EUR (Euro)
-
-
53.928.540,00
-
-
82.001.626,00
-
EUR (Euro)
-
-
284.811.635,00
-
-
333.982.124,00
-
IT0000388204
IT0004814064
EUR (Euro)
88,844 5.554.881.786,44 6.280.685.668,00
88,444 7.250.529.528,06 8.124.391.386,00
Pioneer Euro
89,244 Governativo Breve
Termine
IT0001127940
IT0004814429
EUR (Euro)
38,533
38,436
38,630
IT0000386869
IT0004813827
EUR (Euro)
4,342
2.150.126,23
181.079.402,00
1,187
20.026.600,49
267.114.235,00
7,497
EUR (Euro)
10,299
17.840.977,56
134.276.021,00
13,287
16.328.436,61
223.307.102,00
7,312
IT0001029864
IT0004813785
EUR (Euro)
1,915
1.185.514,39
55.572.972,00
2,133
1.098.990,69
64.731.734,00
IT0001029880
IT0004813876
EUR (Euro)
3,628
4.573.992,98
117.999.443,00
3,876
4.522.979,44
133.828.735,00
IT0000380961
IT0004814023
EUR (Euro)
56,581
374.726.356,93
639.463.638,00
58,600
394.662.900,56
723.336.244,00
54,561
IT0001318739
IT0004814510
EUR (Euro)
25,653
50.193.290,48
224.154.575,00
22,392
64.677.413,22
223.684.390,00
28,914
IT0001037941
IT0004813975
IT0001073425
IT0004813769
IT0003531610
IT0004814213
EUR (Euro)
10,012
IT0004022494
IT0004814643
EUR (Euro)
32,604
539.335.068,60 1.403.199.336,00
24.185.036,18
203.489.114,00
11,885
398.881.792,70 1.076.834.308,00
37,042
606.315.964,17 1.569.523.747,00
18.244.855,00
Pioneer Azionario
Area Pacifico
Pioneer Azionario
Paesi Emergenti
Pioneer
Obbligazionario
Euro a
distribuzione
Pioneer Azionario
Europa
Pioneer Azionario
Crescita
Pioneer Azionario
1,697 Valore Europa a
distribuzione
3,379
224.153.500,00
8,139
366.306.251,52 1.300.489.138,00
28,167
Pioneer Azionario
America
Pioneer
Obbligazionario
Più a
distribuzione
Pioneer
Obbligazionario
Paesi Emergenti a
distribuzione
Pioneer
Obbligazionario
Euro Corporate
Etico a
distribuzione
Pioneer Target
Controllo
Di seguito si riportano i principi della normativa fiscale in vigore fino al 30 giugno dello scorso anno in quanto la stessa ha avuto un impatto sull’andamento del valore quota del fondo dal 31 dicembre 2010 al 30 giugno 2011, secondo quanto previsto dall’art. 9 della legge n. 77/83, così come modificato dall’art. 8 del DL
461/97:
i Fondi comuni non erano soggetti all’imposta sui redditi;
18
le ritenute operate sui redditi di capitale percepiti dai fondi si applicavano a titolo di imposta;
sul risultato della gestione del fondo maturato in ciascun anno la società di gestione prelevava un
ammontare pari al 12,50% del risultato medesimo a titolo di imposta sostitutiva.
La normativa precedente prevedeva altresì, nel caso di risultato di gestione negativo, la possibilità di iscrivere una posta a credito nel patrimonio del fondo, corrispondente al 12,50% di detto risultato. Alla fine di
ogni esercizio, tale credito poteva essere recuperato da altri fondi della medesima società di gestione che
avessero conseguito un risultato positivo oppure il risultato negativo poteva essere portato in diminuzione
dei risultati di gestione positivi degli esercizi successivi.
POSIZIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA DL 461/97
Nella tabella seguente sono riepilogati i dati relativi alla situazione del credito d’imposta residuo al 29 giugno 2012
Fondo
Patrimonio al
29/06/2012
Credito al
29/06/2012
Pioneer Obbligazionario Più a distribuzione
687.393.068,94
Pioneer Azionario Europa
521.918.039,01
Pioneer Euro Governativo Breve termine
5.241.694.444,55
Pioneer Azionario Paesi Emergenti
293.714.739,82
Pioneer Azionario Valore Europa a distribuzione
60.001.622,12
Pioneer Azionario America
197.980.596,05
Pioneer Azionario Crescita
226.449.437,73
Pioneer Obbligazionario Euro a distribuzione
1.231.397.260,50
Pioneer Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione
217.931.640,58
Pioneer Azionario Area Pacifico
139.753.111,10
Pioneer Obbligazionario Euro Corporate Etico a distribuzione
158.705.654,57
Pioneer Target Controllo
654.037.083,33
81.184.836,18
345.107.989,05
418.634.278,11
15.519.935,32
11.901.461,13
67.877.936,16
120.408.185,45
96.874.305,37
83.570,91
28.506.797,85
% di incidenza del
credito sul patrimonio
al 29/06/2012
11,81%
66,12%
7,99%
5,28%
19,84%
34,29%
53,17%
0,00%
0,00%
69,32%
0,05%
4,36%
Con effetto dal 1° luglio 2011, alla società di gestione è consentito compensare i debiti di imposta maturati per i movimenti di rimborso dei partecipanti con i risultati negativi di gestione maturati alla data del 30 giugno 2011 dai fondi comuni di investimento che residuano. Tale compensazione può avvenire nell’ambito dei
diversi fondi dell’SGR e potrà essere effettuata con cadenza mensile.
ALTRE INFORMAZIONI
Revisione della gamma dei Fondi “Pioneer Fondi Italia”
In data 03 marzo 2012, secondo quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment
Management SGRpA nel corso della seduta del 16 novembre 2011 ed approvato dalla Banca d’Italia in via
generale è stata eseguita l’operazione di fusione per incorporazione dei fondi Pioneer Target Equilibrio e Pioneer Target Sviluppo, deliberando altresì delle modificazioni ai regolamenti dei Fondi incorporandi funzionali alla fusione.
19
Di seguito viene riportata la tabella di concambio secondo la quale sono state attribuite ai clienti detentori
dei fondi incorporati le quote dei fondi incorporanti.
FONDO
INCORPORATO
Pioneer Target Sviluppo
Pioneer Target Equilibrio
Valore
quota
22,381
5,438
FONDO
INCORPORANTE
Pioneer Euro Governativo
Breve Termine
Pioneer Target Controllo
Valore
quota
13,723
5,412
Coefficiente
concambio
1,63091160824893000
1,00480413895048000
Soggetti che procedono al collocamento
Il collocamento delle quote dei fondi avviene, oltre che da parte della SGR che opera presso la propria sede
sociale, tramite la banche del Gruppo UniCredit e la sua rete di promotori finanziari, nonché tramite banche
e SIM esterne al gruppo e le relative reti di promotori finanziari. Le quote possono essere collocate anche
attraverso tecniche di comunicazione a distanza (canale internet) da parte dei soggetti collocatori, come dettagliatamente indicato nell’Allegato 1 alla Parte III del Prospetto Informativo.
Rapporti con le società del gruppo UniCredit
I rapporti con le società del Gruppo Bancario UniCredit oltre a Pioneer Investment Management SGRpA,
attengono al collocamento delle quote (UniCredit S.p.A e FinecoBank S.p.A.) e UniCredit Bank AG succursale di Milano, attività di negoziazione titoli.
Eventi successivi alla chiusura del periodo
Non si segnalano eventi di rilievo successivi alla chiusura del periodo.
20
RELAZIONE SEMESTRALE
DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE APERTI
ARMONIZZATI “PIONEER FONDI ITALIA”
NOTA ILLUSTRATIVA AL 29 GIUGNO 2012
PARTE SPECIFICA E PROSPETTI CONTABILI
La presente parte si suddivide in:
Nota illustrativa specifica del Fondo;
situazione patrimoniale al 29 giugno 2012;
elenco analitico dei titoli in portafoglio.
21
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
AZIONARIO CRESCITA
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER AZIONARIO CRESCITA
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Azionario Italia che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo a fronte di un livello di rischio alto.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti azionari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari;
strumenti obbligazionari e monetari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sul mercato azionario italiano. I titoli azionari e gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari quotati sui mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico dell’Italia e/o in OICR
compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta
in altre valute.
Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a – 1,94%, rispetto ad una
variazione di -2,23% del benchmark;
24
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a
+3,4% rispetto ad una variazione pari a 0,31% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Il mercato azionario italiano ha evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Dopo un avvio
d’anno incerto, a partire dal 9 di gennaio l’indice Comit Performance + R10/40 ha messo a segno una serie
di rialzi fino a toccare il 19 marzo il massimo da inizio anno con un guadagno del 18,36%. A guidare questa
performance positiva il rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e il
buon andamento dei principali indicatori economici. Da metà marzo si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso più del 22% nel periodo compreso tra il massimo (19 marzo) e il minimo da
inizio anno (1 giugno), a seguito delle rinnovate incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo. A questi fattori
di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti.
Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo dell’indice (+5,70%), ha evidenziato
l’apprezzamento degli operatori di mercato per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo
del 28-29 giugno.
Nel semestre il Fondo è stato investito in titoli del mercato azionario italiano, dove i settori più rappresentativi sono: l’energetico, il bancario e i servizi, che complessivamente rappresentano circa il 55% dell’indice di
riferimento.
Nel confronto con il benchmark, il portafoglio ha mantenuto complessivamente un’allocazione prudente, in
sottopeso, con una componente di liquidità intorno all’8%. A livello settoriale, l’approccio è stato particolarmente cauto sui bancari, soprattutto nel secondo trimestre dell’anno, data la forte volatilità del settore, complici le tensioni sui debiti sovrani dell’area Euro. Complessivamente, nel corso del semestre, il posizionamento di portafoglio è stato di sottopeso sul settore dei servizi, neutralità sulla tecnologia informatica e
sovrappeso su industriali e beni di consumo durevoli. In generale il portafoglio ha un’impostazione volta a
mantenere un posizionamento di sottopeso su società con esposizione domestica e livelli elevati di indebitamento. La preferenza va invece a società leader di mercato, principalmente esposte all’area dollaro (Prysmian, Luxottica, Lottomatica, Eni).
Nel corso del semestre, il Fondo ha registrato una flessione inferiore a quella del suo indice di riferimento.
L’allocazione prudente del portafoglio lo ha favorito nel confronto con il benchmark nel secondo trimestre
dell’anno, in una fase di ribasso dei mercati, complici le preoccupazioni sull’evoluzione della crisi del debito
sovrano dell’area Euro, sulla crisi bancaria spagnola e sulla crescita mondiale.
Complessivamente, nei primi sei mesi dell’anno, il Fondo ha principalmente beneficiato del forte sottopeso
e delle scelte sul settore bancario e della componente detenuta in liquidità. Premianti anche le scelte sul settore dei beni di consumo ciclici.
In prospettiva, la nostra view resta costruttiva rispetto all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area
Euro ed in seguito all’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno risulta ulteriormente rafforzata. I leader
europei hanno, infatti, affermato un rinnovato impegno a favore della maggiore integrazione europea e
hanno enfatizzato l’esigenza di spezzare il legame vizioso tra banche e governi. Il meeting ha gettato le fondamenta per la costituzione di un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento rilevante di una unione bancaria che a sua volta dovrebbe favorire una stabilizzazione dei flussi finanziari tra i paesi membri e un ridimensionamento delle tensioni sui mercati, permettendo, per questa via, un
miglioramento delle condizioni di erogazione del credito al settore privato. A tal fine potrebbero essere utili
anche interventi di politica monetaria espansiva, da parte della Banca Centrale Europea. Questo fornirebbe
ulteriore supporto alle quotazioni azionarie europee, che si confermano molto interessanti. L’approccio all’investimento azionario rimane orientato ad un’attenta analisi sui singoli titoli con particolare attenzione agli
emittenti che presentano prospettive di crescita nel medio lungo periodo, mentre sul settore bancario si continua a mantenere un approccio cauto.
25
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO CRESCITA
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
82.799.238
1.468.959
36,50
127.699.507
0,65
17.699.551
50,14
1.468.959
0,65
17.699.551
6,95
81.330.279
35,85
109.999.956
43,19
B1. Titoli di debito
110.394
0,05
1
B3. Parti di O.I.C.R.
110.393
0,05
10.489.133
4,62
10.489.133
4,62
13.037.986
6.897.228
5,74
6.368.486
-1.096.920
3,19
4.991.903
2,51
7.237.678
3,03
-0,48
1.439.992
- 63.409
0,57
- 0,02
G. ALTRE ATTIVITA'
120.420.918
53,09
53,08
144.618
47,35
120.408.185
0,01
120.552.803
G2. Risparmio di imposta
12.733
120.408.185
47,29
TOTALE ATTIVITA'
226.857.669
100
254.620.797
100
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B2. Titoli di Capitale
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
1
6,95
1
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G3. Altre
26
1,96
0,06
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO CRESCITA
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
PASSIVITÀ E NETTO
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
-408.231
- 511.090
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
-355.320
- 470.141
-52.911
- 40.949
-408.231
- 511.090
226.449.438
254.109.707
22.922.277,086
25.242.676,326
226.289.264
9,872
160.174
254.109.707
10,067
30.984,374
5,170
Classe A
739.004,602
3.059.403,842
Classe B
30.984,374
27
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
IT0003132476
IT0003128367
IT0001479374
IT0000062072
LU0156801721
IT0000068525
IT0003865570
IT0003497168
IT0004781412
IT0004644743
IT0000072618
IT0003990402
IT0003261697
IT0003242622
IT0003849244
IT0004618465
IT0004712375
IT0003152417
IT0004284334
IT0004623051
IT0003826473
IT0003497176
IT0001137345
IT0003153415
IT0004176001
NL0000226223
IT0003828271
IT0001976403
IT0001353140
IT0004764699
IT0003506190
IT0003492391
IT0003007728
IT0001031084
IT0003201198
IT0001279501
IT0003540470
IT0001347308
IT0004231566
IT0003487029
IT0001480323
IT0003261069
IT0001157020
IT0001353157
IT0003115950
IT0003977540
IT0003428445
IT0003544431
28
Titolo
ENI SPA
ENEL SPA
LUXOTTICA GROUP
ASSICURAZI GENERALI
TENARIS SA
SAIPEM
IMPREGILO SPA
TELECOM ITALIA SPA
UNICREDIT SPA REGR
FIAT INDUSTRIAL SPA
INTESA SANPAOLO SPA
LOTTOMATICA SPA
AZIMUT HOLDING SPA
TERNA SPA
DAVIDE CAMPARI
ENEL GREEN POWER
SALVATORE FERRAGAMO
EDISON SPA
BUONI POLIEN 4.25%12
PIRELLI & C SPA
PARMALAT SPA
TELECOM ITALIA-RNC
AUTOGRILL SPA
SNAM RETE GAS
PRYSMIAN SPA
STMICROELECTRONICS
RECORDATI INDUSTRI
FIAT SPA
EXOR SPA
BRUNELLO CUCINELLI
ATLANTIA SPA
DIASORIN SPA
TOD'S SPA
BANCA GENERALI
SIAS
MEDIOLANUM
YOOX SPA
BUZZI UNICEM SPA
BCO POPOLARE SPA
UBI BANCA SCPA
GEMINA
ASTALDI SPA
ERG SPA
EXOR PRIV.
DE LONGHI
ANSALDO STS SPA
MARR
SORIN
Valore complessivo
6.468.015
6.437.557
5.920.706
4.906.297
4.593.477
3.915.801
3.013.525
3.001.792
2.883.922
2.751.585
2.467.486
2.064.145
1.837.990
1.829.375
1.759.161
1.748.854
1.486.611
1.482.989
1.468.959
1.304.853
1.245.491
1.236.216
1.219.116
1.191.509
1.185.270
1.176.009
936.388
891.578
871.592
868.043
867.586
813.046
748.209
674.822
609.434
597.783
475.491
462.353
444.820
428.468
427.484
424.434
370.448
366.774
359.150
334.052
312.731
254.958
% sul totale Attività
2,85%
2,84%
2,61%
2,16%
2,02%
1,73%
1,33%
1,32%
1,27%
1,21%
1,09%
0,91%
0,81%
0,81%
0,78%
0,77%
0,66%
0,65%
0,65%
0,58%
0,55%
0,54%
0,54%
0,53%
0,52%
0,52%
0,41%
0,39%
0,38%
0,38%
0,38%
0,36%
0,33%
0,30%
0,27%
0,26%
0,21%
0,20%
0,20%
0,19%
0,19%
0,19%
0,16%
0,16%
0,16%
0,15%
0,14%
0,11%
IT0001078911
IT0001389631
INTERPUMP GROUP
BENI STABILI
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
249.498
236.797
81.622.650
1.286.982
82.909.632
226.857.669
0,11%
0,10%
35,98%
0,57%
36,55%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo.
29
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
AZIONARIO VALORE EUROPA
A DISTRIBUZIONE
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER AZIONARIO VALORE EUROPA A DISTRIBUZIONE
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Azionario Europa che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo a fronte di un livello di rischio molto alto.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti azionari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari;
strumenti obbligazionari e monetari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari europei. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale in Europa e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri stati
sovrani Europei.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in Euro e in altre valute.
Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a + 3,16%, rispetto ad una
variazione di +4,75% del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a +
1,24% rispetto ad una variazione pari a – 1,31% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale
I mercati azionari europei hanno evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Da inizio anno
l’indice MSCI Europe (total return in Euro) ha messo a segno una serie di rialzi fino a toccare il 16 marzo il
32
massimo del periodo con un guadagno dell’11,48%. A guidare questa performance positiva il rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e il buon andamento dei principali indicatori economici. Da metà marzo si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso circa il
13% nel periodo compreso tra il massimo (19 marzo) e il minimo da inizio anno (4 giugno), a seguito delle
rinnovate incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del
semestre, il rimbalzo dell’indice (+2,57%), ha evidenziato l’apprezzamento degli operatori di mercato per le
decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
La strategia di portafoglio si focalizza su titoli di società di elevata qualità, con flussi di dividendi alti e in crescita.
Di conseguenza questa strategia, per sua natura difensiva, punta a mantenere un attento controllo del
rischio.
Nel semestre, il posizionamento settoriale del portafoglio rispetto al suo indice di riferimento è stato di sottopeso sui settori che non soddisfano queste caratteristiche di qualità come beni di consumo ciclici (automobili, beni di consumo durevoli), beni di consumo primari (prodotti personali), strumenti e apparecchi sanitari e tecnologia informatica. Il posizionamento settoriale del portafoglio è stato invece di sovrappeso su industriali, media, distributori al dettaglio, finanziari (banche e assicurazioni), farmaceutici e servizi.
Questo posizionamento è rimasto sostanzialmente stabile nel corso del semestre, senza particolari variazioni sul lato della selezione titoli e dell’allocazione settoriale. Anche a fine giugno il portafoglio presenta un posizionamento difensivo.
Il portafoglio termina il semestre con una performance positiva ma inferiore al suo indice di riferimento. La
performance negativa in termini relativi è principalmente imputabile alla selezione titoli sul settore energetico (Repsol), farmaceutico (Novartis) e degli alimentari/tabacchi. Sfavorevole nel semestre anche
l’allocazione settoriale; nello specifico, il posizionamento di sottopeso sul settore dei beni di consumo ciclici
(automobili, beni di consumo durevoli, servizi al consumo), dei beni di consumo primari (prodotti personali)
e della tecnologia informatica (software e servizi). Risultano invece premianti nel semestre le scelte sul settore bancario (HSBC), dei beni strumentali (Rexam), delle materie prime e dei servizi (National Grid PLC).
Numerose sono le incertezze che caratterizzano l’attuale scenario economico globale. Tra i principali fattori
di rischio per i mercati azionari europei rientrano i potenziali errori di natura politica che rendono sostanzialmente impossibile fare previsioni nel breve/medio termine. In prospettiva, si conferma la propensione al
mantenimento di un approccio cauto nella gestione del portafoglio. Considerando tutti i fattori di rischio che
si potrebbero verificare nel breve/medio termine sia di natura politica, che macroeconomica o in relazione
agli utili societari, risulta difficile affermare che l’azionario sia o meno una asset class vantaggiosa.
L’approccio all’investimento azionario rimane, pertanto, orientato ad un’attenta analisi sui singoli titoli con
particolare attenzione agli emittenti che presentano prospettive di forte generazione di flussi di cassa e che
sono abbinati ad una politica di redistribuzione agli azionisti.
33
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO
VALORE EUROPA A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
47.571.262
1.195.232
78,92
54.196.117
1,98
1.163.507
80,33
1.195.232
1,98
1.163.507
1,72
46.376.030
76,94
53.032.610
78,61
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
11.290
0,02
8.836
0,01
B2. Titoli di Capitale
11.290
0,02
8.836
0,01
47.030
47.030
0,07
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
A3. Parti di O.I.C.R.
B1. Titoli di debito
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
1,72
0,07
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
561.099
266.143
0,94
1.100.597
0,49
1.005.575
1,63
294.956
0,45
95.022
0,14
G. ALTRE ATTIVITA'
12.132.274
20,12
12.121.853
11.901.461
210.459
19,74
22.329
17,96
G2. Risparmio di imposta
20.354
0,35
11.901.461
198.063
17,64
0,29
TOTALE ATTIVITA'
60.275.925
100
67.474.433
100
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G3. Altre
34
0,03
1,49
0,03
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO
VALORE EUROPA A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
-8.529
- 5.053
M2. Proventi da distribuire
-8.529
- 5.053
-265.774
- 162.393
PASSIVITÀ E NETTO
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
-229.254
- 133.515
-36.520
- 28.878
-274.303
- 167.446
60.001.622
67.306.987
8.804.625,752
10.148.423,666
59.552.405
6,764
449.217
67.306.987
6,632
88.748,205
5,062
Classe A
362.406,695
1.706.204,609
Classe B
88.748,205
35
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
CH0038863350
GB0005405286
GB00B16GWD56
GB00B03MLX29
GB0002875804
GB0009252882
FR0000120578
GB00B08SNH34
SE0000106270
CH0011075394
FR0000120271
DE0008404005
GB0004250451
FR0000131104
CH0012005267
SE0000112724
GB0006776081
SE0000122467
IT0003618383
NL0006033250
DE000BASF111
FR0010208488
NL0000009132
AT0000APOST4
GB0033195214
GB0007099541
ES0173093115
GB00B63H8491
NL0000009082
GB0007980591
NL0000009538
FR0000121972
NO0010031479
ES0173516115
DE0007236101
ES0113900J37
GB0007188757
CH0012214059
DE0001135275
ES0673516904
GB00B3RP2573
Titolo
NESTLE SA
HSBC HOLDINGS PLC
VODAFONE GROUP PLC
ROYAL DUTCH SHELL
BRITISH AM.TOBACCO
GLAXOSMITHKLINE PLC
SANOFI
NATIONAL GRID PLC
HENNES & MAURITZ
ZURICH INSURANCE
TOTAL SA
ALLIANZ SE-NOM
REXAM
BNP PARIBAS
NOVARTIS AG-NOM
SVENSKA CELLULOS B
PEARSON
ATLAS COPCO B
ITALY 4.25% 08/2014
KONINKLIJKE AHOLD
BASF SE
GDF SUEZ
AKZO NOBEL NV-CVA
OESTER POST AG
KINGFISHER
PRUDENTIAL PLC
RED ELECTRICA
ROLLS-ROYCE HDLGS
KONINKLIJKE KPN NV
BP PLC
ROY.PHILIPS ELECTR
SCHNEIDER ELECTR SA
DNB NOR ASA
REPSOL
SIEMENS AG-NOM
BANCO SANTANDER SA
RIO TINTO PLC
HOLCIM LTD-NOM
BUNDESREPUB 4% 37
REPSOL YPF 05/07/12
ROLLS-ROYCE 07/12
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
I titoli elencati rappresentano i titoli in portafoglio.
36
Valore complessivo
2.921.446
2.846.249
2.423.856
2.386.589
2.135.680
2.128.973
1.766.631
1.480.348
1.339.313
1.308.924
1.302.282
1.300.648
1.288.590
1.217.010
1.215.755
1.188.368
1.116.587
1.098.093
1.090.189
1.067.008
1.060.633
1.054.144
1.018.156
1.015.003
993.262
906.588
882.479
877.236
842.751
825.110
811.493
805.594
738.536
727.925
661.995
581.640
571.785
437.445
105.044
31.904
11.290
47.582.552
60.275.925
% sul totale Attività
4,84%
4,72%
4,02%
3,96%
3,54%
3,53%
2,93%
2,46%
2,22%
2,17%
2,16%
2,16%
2,14%
2,02%
2,02%
1,97%
1,85%
1,82%
1,81%
1,77%
1,76%
1,75%
1,69%
1,68%
1,65%
1,50%
1,46%
1,46%
1,40%
1,37%
1,35%
1,34%
1,23%
1,21%
1,10%
0,96%
0,95%
0,73%
0,17%
0,05%
0,02%
78,94%
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
AZIONARIO EUROPA
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER AZIONARIO EUROPA
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
E’ un Fondo Azionario Europa che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti azionari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari;
strumenti obbligazionari e monetari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari europei. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale in Europa e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri stati
sovrani Europei.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in Euro e in altre valute.
Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
39
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a +0,46%, rispetto ad una
variazione di +4,75% del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a
–0,48% rispetto ad una variazione pari a –1,31% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
I mercati azionari europei hanno evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Da inizio anno
l’indice MSCI Europe (total return in Euro) ha messo a segno una serie di rialzi fino a toccare il 16 marzo il
massimo del periodo con un guadagno dell’11,48%. A guidare questa performance positiva il rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e il buon andamento dei principali indicatori economici. Da metà marzo si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso circa il
13% nel periodo compreso tra il massimo (19 marzo) e il minimo da inizio anno (4 giugno), a seguito delle
rinnovate incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del
semestre, il rimbalzo dell’indice (+2,57%), ha evidenziato l’apprezzamento degli operatori di mercato per le
decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
Nel corso del semestre, il posizionamento a livello settoriale del portafoglio rispetto al suo indice di riferimento è stato di sottopeso sui difensivi domestici (telecomunicazioni e servizi) e di sovrappeso sui beni di
consumo ciclici, che potevano meglio beneficiare di un contesto di ripresa del ciclo economico e di domanda crescente dai mercati emergenti. Proprio il tema dei mercati emergenti è quello che ha guidato la selezione di società con franchising in questi mercati, come per esempio Continental (per il settore auto) o LVMH
e Swatch (per il settore dei beni di lusso).
Sul settore dei finanziari il posizionamento è stato di sottopeso, con preferenza per titoli di qualità, in particolare di banche con una buona capitalizzazione e diversificazione del business a livello geografico (HSBC,
BNP, Santander).
Un posizionamento di sottopeso rispetto al benchmark è stato mantenuto sul settore energetico, su quello
farmaceutico (con nomi come Bayer, Sanofi, Novartis e Fresenius Medical Care) e su quello tecnologico.
Da inizio anno il Fondo ha conseguito una performance positiva inferiore a quella del benchmark, penalizzato nel confronto relativo principalmente nel primo trimestre dell’anno in un contesto di mercati positivi.
Nel semestre, a livello settoriale, i contributi negativi alla performance relativa derivano principalmente da
energia, farmaceutico, servizi, telecomunicazioni. I titoli del settore energetico hanno generalmente risentito
della forte correzione dei prezzi del petrolio avvenuta in maggio. Sul settore, la preferenza per la spagnola
Repsol ha contribuito negativamente alla performance relativa. In aprile, infatti, il titolo spagnolo ha registrato un forte calo (-23%) complice la decisione del governo argentino di espropriare alla compagnia energetica la controllata YPF. Sul farmaceutico, sfavorevole la selezione titoli, soprattutto sul settore della biotecnologia farmaceutica. Il posizionamento di sottopeso sul settore delle telecomunicazioni e dei servizi ha
detratto performance relativa nel secondo trimestre, poiché il settore ha tratto beneficio dalla rotazione settoriale a favore di settori più difensivi. Premiante nel semestre il posizionamento di sovrappeso sul settore
dei beni di consumo ciclici e in particolare la preferenza per il titolo Continental, colosso tedesco di pneumatici che ha registrato un primo trimestre in crescita e ha confermato i target 2012.
40
In prospettiva, la nostra view resta costruttiva rispetto all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area
Euro ed in seguito all’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno risulta ulteriormente rafforzata. I leader
europei hanno infatti affermato un rinnovato impegno a favore della maggiore integrazione europea e hanno
enfatizzato l’esigenza di spezzare il legame vizioso tra banche e governi. Il meeting ha gettato le fondamenta per la costituzione di un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento rilevante di una unione bancaria che a sua volta dovrebbe favorire una stabilizzazione dei flussi finanziari tra i
paesi membri e un ridimensionamento delle tensioni sui mercati, permettendo, per questa via, un miglioramento delle condizioni di erogazione del credito al settore privato. A tal fine potrebbero essere utili anche
interventi di politica monetaria espansiva, da parte della Banca Centrale Europea. Questo fornirebbe ulteriore supporto alle quotazioni azionarie europee, che si confermano molto interessanti. L’approccio all’investimento azionario rimane orientato ad un’attenta analisi sui singoli titoli con particolare attenzione agli emittenti che presentano prospettive di crescita nel medio lungo periodo, mentre sul settore bancario si continua
a mantenere un approccio cauto.
41
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO EUROPA
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
Situazione al
29/06/2012
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
155.642.910
29,77
168.186.267
2.095.700
31,38
2.095.700
0,39
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
Situazione a fine
esercizio precedente
0,39
155.642.910
29,77
166.090.567
30,99
B1. Titoli di debito
221.793
0,04
1.642.569
0,31
B3. Parti di O.I.C.R.
211.461
0,04
1.642.569
0,31
4.403.265
0,84
4.632.245
0,86
2.654.855
0,51
868.575
0,16
1.748.410
0,33
3.763.670
0,70
F1. Liquidità disponibile
17.136.460
16.287.472
3,28
6.277.747
1,17
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
25.290.019
-24.441.031
4,84
5.941.935
-4,68
335.812
0,06
G. ALTRE ATTIVITA'
345.497.833
66,07
355.288.322
345.107.989
367.922
66,00
55.933
66,28
G2. Risparmio di imposta
21.922
0,07
354.947.748
284.641
66,22
0,05
TOTALE ATTIVITA'
522.902.261
100
536.027.150
100
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B2. Titoli di Capitale
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
10.332
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G3. Altre
42
3,12
1,11
0,01
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO EUROPA
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
PASSIVITÀ E NETTO
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
-984.222
- 1.181.433
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
-869.182
- 1.085.016
N3. Altre
-115.040
- 96.417
TOTALE PASSIVITA'
-984.222
- 1.181.433
521.918.039
534.845.717
37.522.214,595
38.676.591,720
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
521.299.467
13,893
618.572
534.845.717
13,829
124.307,858
4,976
Classe A
4.550.705,801
5.705.082,926
Classe B
124.307,858
43
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
GB0005405286
CH0012005267
GB0007980591
GB0002875804
GB0008762899
GB0007188757
BE0003793107
GB00B10RZP78
ES0148396015
IT0003132476
GB00B08SNH34
GB00B1XZS820
GB0004544929
GB0007099541
CH0011075394
GB0001500809
GB00B63H8491
DE0005785604
GB0005331532
FR0000121972
SE0000193120
GB0001411924
SE0000108656
CH0012221716
FR0000131104
IT0003497176
DE0005140008
ES0109067019
GB0004764071
FR0000130577
DE0006599905
SE0000310336
IE0004906560
CH0102484968
US92769L1017
GB0006043169
IE00B1GKF381
JE00B2QKY057
CH0012138605
DE0005810055
FR0000120628
DE0005439004
GB00B01FLG62
SE0000163628
NO0010031479
LU0075646355
FR0010242511
GB00B02J6398
44
Titolo
HSBC HOLDINGS PLC
NOVARTIS AG-NOM
BP PLC
BRITISH AM.TOBACCO
BG GROUP PLC
RIO TINTO PLC
ANHEUSER-BUSH INBEV
UNILEVER
INDITEX
ENI SPA
NATIONAL GRID PLC
ANGLO AMERICAN PLC
IMPERIAL TOBACCO
PRUDENTIAL PLC
ZURICH INSURANCE
TULLOW OIL PLC
ROLLS-ROYCE HDLGS
FRESENIUS SE CO KGAA
COMPASS GROUP PLC
SCHNEIDER ELECTR SA
SHB A
B SKY B GROUP
ERICSSON LM-B SHS
ABB LTD-NOM
BNP PARIBAS
TELECOM ITALIA-RNC
DEUTSCHE BANK AG-NOM
AMADEUS IT HOLDING
JOHNSON MATTHEY PL
PUBLICIS GROUPE
MERCK KGAA
SWEDISH MATCH AB
KERRY GROUP A
JULIUS BAER GRUPPE
VIRGIN MEDIA
MORRISON SUPERMA PLC
RYANAIR HOLDINGS IRL
SHIRE
ADECCO
DEUTSCHE BOERSE AG
AXA
CONTINENTAL AG
G4S SHS
ELEKTA B
DNB NOR ASA
SUBSEA 7 SA
EDF
ADMIRAL GROUP
Valore complessivo
6.439.802
5.829.680
5.187.670
4.956.799
4.247.261
3.936.118
3.902.297
3.658.553
3.341.752
3.279.517
3.265.935
3.264.420
3.261.925
3.141.695
3.087.809
3.058.403
3.040.624
2.916.929
2.903.986
2.865.802
2.846.334
2.794.548
2.760.920
2.679.938
2.646.880
2.610.222
2.568.563
2.544.329
2.516.345
2.482.115
2.463.700
2.404.529
2.393.386
2.387.975
2.358.241
2.316.885
2.230.416
2.224.326
2.135.264
2.121.354
2.110.441
2.095.378
2.091.670
2.062.267
1.992.171
1.966.755
1.957.229
1.938.727
% sul totale Attività
1,24%
1,12%
0,99%
0,95%
0,81%
0,75%
0,75%
0,70%
0,64%
0,63%
0,62%
0,62%
0,62%
0,60%
0,59%
0,58%
0,58%
0,56%
0,56%
0,55%
0,54%
0,53%
0,53%
0,51%
0,51%
0,50%
0,49%
0,49%
0,48%
0,47%
0,47%
0,46%
0,46%
0,46%
0,45%
0,44%
0,43%
0,43%
0,41%
0,41%
0,40%
0,40%
0,40%
0,39%
0,38%
0,38%
0,37%
0,37%
DE0007257503
IT0004781412
METRO
UNICREDIT SPA REGR
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
1.924.000
1.881.027
145.092.912
10.771.791
155.864.703
522.902.261
0,37%
0,36%
27,75%
2,06%
29,81%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo.
45
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
AZIONARIO AMERICA
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER AZIONARIO AMERICA
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Azionario America che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte
temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti azionari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari;
strumenti obbligazionari e monetari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari nordamericani. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del
portafoglio del Fondo.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale nel Nord
America e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e delle Bermuda.
Gli strumenti finanziari in portafoglio saranno denominati principalmente in dollari statunitensi e canadesi e
in via residuale o contenuta in altre valute.
Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
49
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a + 11,95%, rispetto ad
una variazione di + 10,56% del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a
+0,88% rispetto ad una variazione pari a 0,25% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale
I mercati azionari nord americani hanno evidenziato nel corso del semestre un andamento alterno. Nel primo
trimestre dell’anno le principali piazze del Nord America hanno messo a segno un serie di rialzi fino a toccare il 2 aprile il massimo da inizio anno con un guadagno dell’indice MSCI North America (total return in dollari statunitensi) del 13,03%. A guidare questa performance positiva, innanzitutto, migliori dati economici
provenienti proprio dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda la crisi del debito sovrano dell’area Euro ulteriori
passi avanti sono stati fatti nella direzione di una soluzione della crisi: l'approccio più costruttivo dell'Unione
europea nella gestione della crisi del debito sovrano, il ruolo della Banca Centrale Europea nel fornire liquidità al sistema bancario (attraverso le operazioni di rifinanziamento a lungo termine, LTRO) e gli sforzi di consolidamento fiscale da parte dei singoli paesi europei.
Tutti questi fattori hanno favorito un generalizzato allentamento delle tensioni sui mercati finanziari e un conseguente ridimensionamento delle preoccupazioni per gli impatti negativi della crisi europea sulla dinamica
di crescita dell’economia globale.
In aprile si è assistito ad una inversione di tendenza, con l’indice che ha perso circa il 10% nel periodo compreso tra il massimo (2 aprile) e il minimo da inizio anno (4 giugno), a seguito delle rinnovate incertezze sulla
sostenibilità dei conti pubblici spagnoli, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del
sistema bancario spagnolo. A questi fattori di natura politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli
indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni
di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo dell’indice (+2,54%), ha evidenziato l’apprezzamento degli operatori di mercato per le decisioni adottate a Bruxelles
durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
A livello settoriale, nel corso del primo semestre è stata incrementata l’esposizione ai finanziari, alla tecnologia informatica e ai farmaceutici e ridotta quella ai beni di consumo ciclici e primari.
L’esposizione ai finanziari è stata incrementata principalmente nel primo trimestre, motivata da valutazioni
interessanti in alcuni sottosettori come il credito al consumo (Capital One), i mercati dei capitali (Carlyle
Group) e i servizi finanziari diversificati (Citigroup), mentre è stata mantenuta invariata quella alle banche
commerciali.
L’esposizione al settore della tecnologia informatica è stata dapprima incrementata, nel corso del primo trimestre, soprattutto su titoli semiconduttori, caratterizzati da valutazioni attraenti, e poi successivamente
ridotta nella seconda parte del semestre. Nel settore farmaceutico, l’esposizione è stata incrementata solo
nel corso del primo semestre, soprattutto nel segmento della biotecnologia. L’esposizione al settore dei beni
di consumo è stata significativamente ridotta, vendendo titoli come General Mills, Expedia, McDonalds, TripAdvisor e Lear Corp.
Il Fondo ha chiuso il semestre con una performance positiva e superiore a quella del suo indice di riferimento, conseguita principalmente nel primo trimestre dell’anno. Tra i principali contributi positivi alla performance
rientrano il titolo Apple, principale posizione in portafoglio, che nel corso del semestre ha registrato un incremento di circa il 44% in valuta locale, EMC, secondo titolo in portafoglio per peso nel settore della tecnologia
informatica, con una performance semestrale di circa il 20% e Vertex Pharmaceuticals, principale titolo del settore farmaceutico e secondo in portafoglio, che ha guadagnato nel periodo di riferimento circa il 70%.
50
In prospettiva le valutazioni del mercato azionario statunitense sono relativamente interessanti, anche se. la
crisi del debito nell’area Euro e il rallentamento nella crescita dell’economia cinese stanno impattando le
stime future di crescita degli utili, come già anticipato da importanti società in vista della prossima stagione
di comunicazione dei dati di bilancio trimestrali (reporting season). I dati economici deboli potrebbero inoltre
giustificare nuovi interventi di politica monetaria espansiva della Fed. In Cina, i dati macroeconomici confermano il rallentamento, anche se la pronta reazione delle autorità di politica economica ridimensiona in misura apprezzabile il rischio di “atterraggio duro” dell’economia domestica. Con riferimento all’evoluzione della
crisi del debito sovrano dell’area Euro, la nostra view di medio-lungo termine resta costruttiva. Tale view è
ulteriormente rafforzata dall’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno. I leader europei hanno infatti
affermato un rinnovato impegno a favore della maggiore integrazione europea e hanno enfatizzato l’esigenza
di spezzare il legame vizioso tra banche e governi. Il summit ha gettato le fondamenta per la costituzione di
un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento rilevante di una unione bancaria che a sua volta dovrebbe favorire una stabilizzazione dei flussi finanziari tra i paesi membri e un ridimensionamento delle tensioni sui mercati, permettendo, per questa via, un miglioramento delle condizioni
di erogazione del credito al settore privato. A tal fine potrebbero essere utili anche interventi di politica monetaria espansiva, da parte della Banca Centrale Europea. Un ridimensionamento delle preoccupazioni sulla
crisi del debito sovrano dell’Area Euro dovrebbe favorire in generale i mercati azionari internazionali.
L’approccio all’investimento azionario rimane orientato ad un’attenta selezione dei titoli, mentre sulle scelte
settoriali pesano maggiormente le aspettative di crescita dell’economia che via via si vengono a delineare.
Per la seconda parte dell’anno sarà, pertanto, importante valutare i risultati della stagione di reportistica
delle aziende e l’evoluzione del quadro economico per selezionare le società con maggiori potenzialità nelle
diverse aree di business. La gestione del portafoglio nel secondo semestre del 2012 terrà pertanto in considerazione queste indicazioni di scenario e verrà dinamicamente modificata sulla base delle evoluzioni dei
mercati finanziari, con un’elevata attenzione al controllo del rischio complessivo del Fondo.
51
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AMERICA
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
Situazione al
29/06/2012
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
110.983.997
55,88
109.448.380
4.573.993
58,95
4.573.993
2,46
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
Situazione a fine
esercizio precedente
2,46
110.983.997
55,88
104.874.387
56,49
4.181.745
2,11
5.436.304
2,93
4.181.745
2,11
5.436.304
2,93
F1. Liquidità disponibile
15.501.563
7,80
2.798.566
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
-28.013.418
18,16
3.041.919
1,51
36.095.564
3,74
-14,10
- 243.353
-0,13
G. ALTRE ATTIVITA'
67.944.586
34,21
67.950.776
36,61
G2. Risparmio di imposta
67.877.936
34,18
67.877.936
36,57
198.611.891
100
185.634.026
100
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
52
7.419.417
66.650
0,03
72.840
1,64
0,04
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AMERICA
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
PASSIVITÀ E NETTO
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
-631.295
- 447.770
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
-595.696
- 422.493
-35.599
- 25.277
-631.295
- 447.770
197.980.596
185.186.256
23.935.684,362
25.642.079,580
193.529.568
8,085
4.451.028
185.186.256
7,222
882.384,986
5,044
Classe A
2.733.273,442
4.439.668,660
Classe B
906.325,581
23.940,595
53
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
US0378331005
US92532F1003
US75281A1097
US2686481027
US0184901025
US88632Q1031
US14040H1059
US0153511094
US1729674242
US0258161092
US31428X1063
US8454671095
US1113201073
US26884L1098
US1101221083
US1941621039
US35671D8570
US7401891053
IE00B6330302
US0325111070
US87236Y1082
US8552441094
US5178341070
US6370711011
US02209S1033
US1270971039
US46625H1005
US64110D1046
IE00B68SQD29
US61945C1036
US85590A4013
US7846351044
US9897011071
LR0008862868
US7475251036
US1510201049
US1773761002
US0231351067
GB00B4VLR192
US5635711089
US9130171096
US5356781063
US91324P1021
US74005P1049
BMG540501027
US5184391044
US14309L1026
US7954351067
54
Titolo
APPLE INC
VERTEX PHARMA. INC
RANGE RESOURCES
EMC CORP
ALLERGAN INC
TIBCO SOFTWARE
CAPITAL ONE FINANC
ALEXION PHARM INC
CITIGROUP INC
AMERICAN EXPRESS
FEDEX CORP
SOUTHWESTERN ENERG
BROADCOM CORP A
EQT CORP
BRISTOL MYERS SQUI
COLGATE PALMOLIVE CO
FREEPORT MCMORAN
PRECISION CASTPARTS
INGERSOLL RAND PLC
ANADARKO PETROLEUM
TD AMERITRADE HLDG
STARBUCKS
LAS VEGAS SANDS
NTAL OILWELL VARCO
ALTRIA GROUP INC
CABOT OIL & GAS
J.P.MORGAN CHASE
NETAPP INC
COVIDIEN
MOSAIC CO THE -WI
STARWOOD HTLS&RSRT
SPX CORP
ZIONS BANCORP
RYL CARIBBEAN CRUI
QUALCOMM INC
CELGENE CORP
CITRIX SYSTEMS
AMAZON.COM
ENSCO - A
THE MANITOWOC COMP
UNITED TECHNOLOGIES
LINEAR TECHNOLOGY
UNITEDHEALTH GROUP
PRAXAIR INC
LAZARD LTD-CL A
ESTEE LAUDER CO-A
CARLYLE GP
SALIX PHARMACEUTIC
Valore complessivo
8.513.454
5.318.580
4.855.799
3.932.202
3.625.333
3.225.291
3.147.543
3.098.601
3.044.053
2.987.032
2.685.388
2.624.246
2.522.249
2.408.818
2.286.092
2.214.806
2.190.703
2.190.521
2.167.082
2.154.415
2.045.546
1.890.706
1.803.616
1.777.235
1.769.631
1.747.937
1.578.590
1.569.625
1.521.886
1.514.579
1.504.622
1.451.498
1.447.644
1.423.492
1.325.035
1.314.495
1.256.735
1.169.595
1.161.842
1.081.447
1.066.782
987.510
981.876
951.029
942.075
938.214
882.944
857.965
% sul totale Attività
4,30%
2,69%
2,45%
1,99%
1,84%
1,62%
1,58%
1,56%
1,53%
1,50%
1,35%
1,32%
1,27%
1,21%
1,15%
1,12%
1,10%
1,10%
1,09%
1,08%
1,03%
0,95%
0,91%
0,89%
0,89%
0,88%
0,79%
0,79%
0,77%
0,76%
0,76%
0,73%
0,73%
0,72%
0,67%
0,66%
0,63%
0,59%
0,58%
0,54%
0,54%
0,50%
0,49%
0,48%
0,47%
0,47%
0,44%
0,43%
US0231112063
US7908491035
AMARIN CORP PLC ADR
ST JUDE MEDICAL
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
854.576
817.667
104.828.602
6.155.395
110.983.997
198.611.891
0,43%
0,41%
52,78%
3,10%
55,88%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo.
55
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
AZIONARIO AREA PACIFICO
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER AZIONARIO AREA PACIFICO
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo azionario Pacifico che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti azionari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari;
strumenti obbligazionari e monetari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari dell’area Pacifico ed Estremo Oriente. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale nei paesi
dell’area Pacifico e dell’Estremo Oriente e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati
Sovrani.
Gli strumenti finanziari in portafoglio saranno denominati principalmente in valute estere e in via residuale o
contenuta in Euro.
Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
59
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +2,77%, rispetto ad una
variazione di 6,85% del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a 0,74% rispetto ad una variazione pari a -2,11% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Le economie dell’area Pacifico ed Estremo Oriente hanno continuato ad esibire nel corso del 2012 ritmi di
crescita ancora attraenti, anche se l’indebolimento del ciclo economico globale ha cominciato a farsi sentire anche in questi paesi.
In Cina la crescita del PIL del primo trimestre è risultata pari all’8,1% a/a, in rallentamento rispetto al passo
tenuto nei trimestri precedenti. Il ridimensionamento della crescita appare coerente con l’obiettivo del Governo. Nel mese di marzo, il Primo Ministro Wen Jiabao davanti all’Assemblea Nazionale del Popolo ha, infatti,
annunciato il nuovo obiettivo di crescita 2012 per il paese asiatico, pari al 7,5%, un livello inferiore all’8%
perseguito precedentemente; ha altresì aggiunto che è oltremodo necessario trasformare il modello di crescita cinese per renderlo più efficiente e sostenibile. Va tuttavia aggiunto che le autorità sono impegnate ad
evitare un atterraggio duro dell’economia. A fronte quindi di dati economici reali caratterizzati da tassi di
variazione tendenziale in ridimensionamento, la Banca Centrale cinese ha quindi deciso di ridurre il tasso
ufficiale di 25 punti base lo scorso 7 giugno, portandolo al 6,31%: si tratta del primo calo del tasso di riferimento da dicembre 2008. Precedentemente, la Banca Centrale era intervenuta solo sul coefficiente di riserva obbligatoria, ridotto al 20% dopo tagli successivi decisi a febbraio e maggio.
Anche in India i dati sul PIL del primo trimestre sono stati deboli: il tasso di crescita è risultato pari al 5,3%
a/a, dal 6,1% a/a del quarto trimestre 2011 e 6,7% a/a del terzo trimestre 2011. Si tratta del livello più
basso degli ultimi 9 anni che ben definisce il quadro di riferimento entro cui collocare la decisione della
Banca Centrale del paese di ridurre il tasso ufficiale dall’8,50% all’8% nella riunione del 17 aprile scorso. La
modifica dell’orientamento di politica monetaria in India, dopo circa due anni di rialzi del tasso di riferimento per contrastare le elevate pressioni inflazionistiche, è una ulteriore affermazione della maggiore attenzione alla crescita da parte delle autorità di politica economica.
In Giappone, il positivo dato di crescita tendenziale del primo trimestre 2012 è da mettere in relazione agli
effetti negativi del terremoto e dello tsunami, che hanno colpito il paese all’inizio di marzo 2011, sul dato del
primo trimestre 2011. L’effetto base positivo fornirà supporto alla crescita tendenziale del paese anche nel
secondo trimestre 2012. I dati a maggiore frequenza delineano, al contrario, un quadro di crescita più debole e un livello di inflazione che resta basso; esso giustifica l’orientamento estremamente accomodante della
Banca Centrale giapponese che ha deciso di aumentare il programma di “allentamento quantitativo” sia in
febbraio che in aprile per un valore netto cumulato di Yen 15 trilioni, portando l’ammontare complessivo al
livello di Yen 70 trilioni. A febbraio, la Bank of Japan ha inoltre fissato un obiettivo di inflazione all’1%:
l’attuale livello dello 0,2% risulta quindi distante dall’obiettivo dell’istituto, fornendo supporto all’ipotesi di
orientamento di politica monetaria estremamente accomodante per un lungo periodo di tempo. Sul fronte
della politica fiscale, il Governo del Primo Ministro Nada ha proposto l’incremento dell’Iva dall’attuale livello
del 5% al 10% entro il 2015: il progetto di legge, approvato per adesso solo dalla Camera bassa, potrebbe
portare ad una decisione storica per il Giappone, tenuto conto delle esigenze di consolidamento fiscale del
paese.
Dopo le forti perdite subìte nel 2011, nel primo semestre di quest’anno i mercati azionari dell’area hanno
esibito performance positive. Il movimento di recupero ha conosciuto due fasi, in linea con quanto accaduto
nei mercati sviluppati: un primo trimestre particolarmente robusto, grazie alla distensione delle tensioni in
Europa e a dati macroeconomici superiori alle attese, cui ha fatto seguito un secondo trimestre molto volatile con un forte ritracciamento degli indici riassorbito in parte nel mese di giugno. Le performance (in Euro)
dei principali mercati dell’area: Hong Kong +8,16%, Giappone +5,28%, Corea del Sud +5,16%, Australia
60
+3,96%, Cina +2,75% (indice Shanghai SE Composite).
A livello geografico il Fondo è risultato nel corso dei primi sei mesi dell’anno in sovrappeso su Cina e Thailandia e in sottopeso su Australia, Giappone e India.
A livello settoriale sono stati privilegiati i titoli finanziari, che pesano circa il 27% nell’indice di riferimento: le
scelte sono state concentrate sulle banche australiane (ad esempio, National Australia Bank) per la solidità
del mercato, thailandesi (come Siam Commercial Bank) per la crescita economica del Paese, e cinesi per le
basse valutazioni.
Il gestore ha inoltre sovrappesato i settori dei consumi ciclici (industria automobilistica cinese) e dei beni primari per sfruttare l’attesa crescita dei consumi interni cinesi orientati verso beni durevoli come i frigoriferi o
i condizionatori d’aria, all’interno di un percorso di allineamento della classe media cinese con le tendenze
consumistiche dei paesi più sviluppati. Un esempio di azienda in prima fila nello sfruttare questo trend è
Haier Electronics, azienda di Hong Kong attiva nel settore degli elettrodomestici.
Il settore materie di base è stato mantenuto in sottopeso su aspettative di forte revisione al ribasso degli utili
delle aziende in Australia e Cina, come effetto del rallentamento globale che ha ridotto la domanda di materie prime.
Scelta di sottopeso anche per i servizi di pubblica utilità (utilities) che presentano valutazioni poco attraenti.
La performance da inizio anno è risultata positiva, ma inferiore al benchmark. Il differenziale negativo è stato
accumulato nella prima parte dell’anno quando la sottoesposizione al mercato azionario non ha permesso
di cogliere in pieno il rialzo dei mercati. Nel secondo trimestre l’impostazione più difensiva ha consentito di
limitare in termini assoluti l’impatto negativo del calo dei mercati sul portafoglio, favorendo nel contempo un
parziale recupero in termini relativi rispetto al benchmark.
A livello settoriale il Fondo è stato penalizzato dalla selezione titoli nel settore dei consumi ciclici, telecomunicazioni e farmaceutico. Positivo il contributo della selezione titoli nel settore finanziario, anche se le scelte
sulle banche cinesi non si sono rivelate particolarmente brillanti.
La Cina ed il resto dell’Asia emergente sono molto sensibili alle aspettative sul ciclo economico globale. Negli
ultimi anni gli indicatori sul livello di fiducia delle aziende del settore manifatturiero hanno spesso correttamente anticipato le tendenze future e, sotto questo aspetto, l’attuale debolezza è un motivo di preoccupazione per i mercati azionari. In realtà, la Cina e altri paesi ad elevata crescita non dovrebbero essere a rischio
di una recessione convenzionale (ovvero, un PIL in contrazione), ma una ripetizione dell’atterraggio duro di
quattro anni fa potrebbe danneggiare le prospettive di crescita dell’economia globale.
Molti investitori hanno preso profitto dopo il rally dei mercati azionari del primo trimestre, movimento guidato da aspettative ottimistiche che la Cina e gli altri mercati emergenti sarebbero stati in grado di congegnare un atterraggio morbido dell’economia. Come i politici dei paesi occidentali, i governanti cinesi devono convincere i mercati finanziari che non hanno intenzione di indugiare nel fronteggiare il rallentamento, il che
significa che dovranno essere in grado di allentare le politiche economiche e fiscali in tempo per evitare un
forte calo dell’economia.
L’obiettivo del Governo cinese è quello di promuovere un modello di crescita più equilibrato con un’enfasi
maggiore sui consumi ed una minore dipendenza dagli investimenti e dalle esportazioni, da sempre il principale motore dell’economia cinese. Il premier Jiabao ha affermato che questo nuovo modello permetterà
“uno sviluppo di maggiore qualità per un prolungato periodo di tempo”.
Il mercato giapponese è diventato molto sensibile agli accadimenti internazionali e, in particolare, all’evoluzione dell’economia europea a causa del peso rilevante che le esportazioni nell’area hanno sui profitti complessivi delle aziende nipponiche. Gli sforzi della Cina di evitare un atterraggio morbido dell’economia dovrebbero inoltre essere di supporto.
61
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AREA PACIFICO
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
33.400.670
23,85
49.788.854
32,46
33.400.670
23,85
49.788.854
32,46
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
849.235
0,61
829.155
0,54
B2. Titoli di Capitale
849.235
0,61
829.155
0,54
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
870.152
0,63
1.592.100
1,04
218.306
0,16
215.035
0,14
651.846
0,47
1.377.065
0,90
6.915.461
4,94
417.643
0,27
1.969.624
1,41
549.960
106.008
- 238.325
0,07
-0,16
G. ALTRE ATTIVITA'
98.031.200
69,97
100.770.779
96.874.305
1.153.660
69,15
21.595
65,69
G2. Risparmio di imposta
3.235
0,82
99.708.317
1.040.867
65,00
0,68
140.066.718
100
153.398.531
100
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
A3. Parti di O.I.C.R.
B1. Titoli di debito
B3. Parti di O.I.C.R.
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
62
4.945.837
3,53
0,36
0,01
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO AREA PACIFICO
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
PASSIVITÀ E NETTO
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
-1
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
-313.607
-260.516
- 362.562
- 319.903
-53.091
- 42.659
-313.607
- 362.563
139.753.111
153.035.968
41.818.152,653
47.114.876,331
139.598.329
3,338
154.782
153.035.968
3,248
31.186,152
4,963
Classe A
608.859,847
5.905.583,525
Classe B
31.225,062
38,910
63
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
JP3890350006
HK0000069689
AU000000BHP4
AU000000ANZ3
HK0008011667
HK0083000502
US40415F1012
AU000000WOW2
US64110W1027
KYG981491007
BMG113251000
KYG659661063
US5603172082
JP3898400001
KYG8878S1030
KR7023590003
KR7005490008
KYG3777B1032
CNE1000002Q2
KR7105560007
KYG2953R1065
JP3830800003
JP3381000003
BMG5320C1082
HK0165000859
CNE100000312
HK0016000132
KR7036570000
KYG210961051
Titolo
S'TOMO MITSUI FINL
AIA GROUP
BHP BILLITON LTD
ANZ BANKING GROUP
PCCW
SINO LAND
HDFC BANK LTD
WOOLWORTHS LTD
NETEASE SP ADR SHS
WYNN MACAU
BIOSENSORS INTL
NORSTAR FOUNDERS
MAIL.RU GROUP ADR
MITSUBISHI CORP.
TINGYI HOLDING
DAOU TECH
POSCO
GEELY AUTOMOBILE
CHINA PETROLEUM
KB FINANCIAL GROUP
AAC TECHNOLOGIE HLD
BRIDGESTONE CORP
NIPPON STEEL CORP
KUNLUN ENERGY
CHINA EVERBRIGHT
DONGFENG MOTOR H
SUN HUNG KAI PRPTS
NCSOFT
CHINA MENGNIU
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
I titoli elencati rappresentano i titoli in portafoglio.
64
Valore complessivo
7.571.010
4.436.498
2.778.615
2.500.660
1.976.558
1.506.239
1.364.060
1.319.576
1.279.902
1.203.268
1.024.405
849.235
826.280
795.970
672.492
619.450
545.685
441.598
402.576
316.321
312.623
295.756
293.450
255.731
177.492
154.737
151.988
95.038
82.692
34.249.905
140.066.718
% sul totale Attività
5,42%
3,17%
1,98%
1,79%
1,41%
1,08%
0,97%
0,94%
0,91%
0,86%
0,73%
0,61%
0,59%
0,57%
0,48%
0,44%
0,39%
0,32%
0,29%
0,23%
0,22%
0,21%
0,21%
0,18%
0,13%
0,11%
0,11%
0,07%
0,06%
24,46%
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
AZIONARIO PAESI EMERGENTI
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER AZIONARIO PAESI EMERGENTI
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Azionario Paesi Emergenti che mira all’accrescimento del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di lungo periodo, a fronte di un livello di rischio molto alto.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti azionari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari;
strumenti obbligazionari e monetari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati azionari dei Paesi Emergenti e in via di sviluppo. I titoli azionari o gli OICR di natura azionaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti azionari di emittenti con sede legale nei Paesi
Emergenti e in via di sviluppo e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di Paesi
Emergenti e in via di sviluppo.
Gli strumenti finanziari in portafoglio saranno denominati principalmente in valute estere e in via residuale o
contenuta in Euro.
Il Fondo non presenta alcuna specializzazione settoriale.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti azionari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
67
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a + 5,48%, rispetto ad una
variazione di + 6,32 % del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a 1,08% rispetto ad una variazione pari a – 4,81% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Nel corso del primo trimestre, i mercati azionari dei paesi emergenti hanno registrato forti incrementi in gennaio e febbraio. Complice la debolezza dei paesi BRIC (Cina e Russia principalmente) questo trend positivo
si è interrotto in marzo, con calo dell’indice MSCI Emerging Markets (total return in dollari statunitensi) del
3,34%. Complessivamente nel primo trimestre, l’indice dei mercati azionari emergenti ha conseguito una
performance positiva pari al 13,6% (in dollari), effetto del rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del
debito sovrano dell’Area Euro e del buon andamento dei principali indicatori economici, soprattutto statunitensi. Il secondo trimestre è cominciato in modo relativamente debole con l’indice che ha segnato in aprile
un calo pari a -1,20%. A maggio, all’incertezza sull’evoluzione della crisi dell’area euro, si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate, soprattutto degli USA, e dati di crescita economica dall’India e la Cina più deboli delle attese. L’indice MSCI Emerging Markets è stato fortemente penalizzato con una performance negativa in dollari pari a -11,21 %. I maggiori impatti negativi si sono registrati
sui mercati di Russia e Brasile, fortemente legati alla dinamica delle materie prime che nel corso del mese
hanno registrato cali significativi. Nel mese di giugno, nonostante la volatilità, si è assistito a un recupero dei
mercati emergenti, in seguito ad un allentamento delle tensioni per le decisioni provenienti dall’Europa. Nell’ultima giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo degli indici azionari, soprattutto europei, ha evidenziato l’apprezzamento per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
Nel corso del semestre, a livello geografico, i principali sovrappesi erano su Cina, Brasile e Russia, mentre i
principali sottopesi su Malaysia, Indonesia, Thailandia, Sud Africa, Polonia e Taiwan.
Parte dell’esposizione ai mercati emergenti è detenuta tramite ETF. Il ricorso a tale strumento e ai derivati
(futures) ha consentito di mantenere esposizione al mercato ed elevata liquidità, in fase di variazione dell’impostazione del portafoglio e/o in mancanza di elevate convinzioni su alcuni mercati. L’attività operata sul
portafoglio è stata elevata soprattutto nel primo trimestre, al fine di ribilanciare il portafoglio. Tra i principali
cambiamenti operati nella prima parte dell’anno, il posizionamento sull’Indonesia portato a sottopeso, quello sul Messico portato a sovrappeso e l’incremento del sovrappeso sulla Cina. Nel periodo è stata incrementata anche l’esposizione a Corea e Taiwan.
Il posizionamento sulla Cina rimane di sovrappeso anche nella seconda parte del semestre, nonostante dati
economici relativamente deboli rilasciati di recente. Le autorità di politica economica stanno, infatti, adottando misure adeguate per sostenere la crescita nei prossimi mesi. Le valutazioni rimangono interessanti e
a livello settoriale si mantiene il sovrappeso sui finanziari, il sottopeso sulle banche e i settori dei beni al consumo.
Il posizionamento sull’India è stato portato a neutralità, aumentando l’esposizione ad alcune banche.
La preferenza va alla Corea, a scapito di Taiwan, per ragioni di natura fiscale. In Corea è stata incrementata
l’esposizione al settore industriale, caratterizzato da valutazioni interessanti.
A livello settoriale, nel semestre, il posizionamento assunto era di sovrappeso sui beni di consumo primari e
sulla tecnologia informatica e di sottopeso su finanziari, materie prime, servizi, telecomunicazioni e industriali.
Da inizio anno il Fondo ha registrato una performance positiva, ma inferiore a quella del suo indice di riferimento. La sottoperformance del periodo è stata conseguita principalmente nel primo trimestre dell’anno,
68
mentre nel secondo trimestre il portafoglio ha mostrato un andamento in linea con quello del suo benchmark.
Nel corso del primo trimestre, il portafoglio è stato penalizzato nel confronto relativo dalla componente detenuta in liquidità, in un contesto di mercati positivi. Tra i principali contributi negativi, a livello geografico, la
selezione titoli in India, Corea e Brasile, mentre a livello settoriale il posizionamento di sottopeso su finanziari
e industriali.
Premiante nel primo trimestre il posizionamento su telecomunicazioni, energia e beni di consumo ciclici.
Nella seconda parte del semestre, i contributi negativi derivanti principalmente dalla selezione titoli in Brasile (nel settore bancario), Russia e Taiwan (nel settore tecnologico) sono stati sostanzialmente compensati
dal contributo della componente liquida (positivo in presenza di mercati negativi), dalle scelte in India (con
ITC, Femsa e Larson&Toubro) e Sud Africa e da una dinamica valutaria favorevole.
L’outlook di medio-lungo termine per i mercati emergenti rimane positivo. L’attuale fase di rallentamento
dovrebbe essere seguita da un miglioramento nei prossimi mesi. Valutazioni più convenienti e bassi tassi di
interesse reali sono a supporto di questa asset class. I paesi della regione stanno traendo beneficio da una
domanda di consumo in aumento e stimoli monetari. I mercati azionari dei paesi emergenti rimangono vulnerabili, ma si ritiene che in questi mercati rimanga molto valore. Nei prossimi sei mesi, tali regioni dovrebbero essere supportate dagli stimoli provenienti da alcune economie asiatiche. Livelli bassi nelle valutazioni
potrebbero offrire opportunità interessanti da sfruttare nel breve/medio termine.
69
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO
PAESI EMERGENTI
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
242.515.655
82,23
277.773.950
92,49
242.515.655
82,23
277.773.950
92,49
390.761
0,13
398.628
0,13
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
379.776
10.950
0,13
35
392.807
5.787
0,13
34
454.765
0,15
454.765
0,15
34.710.423
29.743.540
11,77
6.178.682
2,06
7.319.782
10,09
-2.352.899
2,48
-0,80
2.117.537
- 9.692
0,71
G. ALTRE ATTIVITA'
16.883.269
5,72
15.970.618
15.519.935
1.351.834
5,26
11.403
5,32
G2. Risparmio di imposta
11.500
0,46
15.519.935
439.280
5,17
0,15
294.954.873
100
300.321.878
100
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
70
4.070.837
1,35
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER AZIONARIO
PAESI EMERGENTI
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
PASSIVITÀ E NETTO
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
-1.240.133
-1.199.566
- 613.712
-40.567
- 28.696
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
- 583.145
- 1.871
-1.240.133
- 613.712
293.714.740
299.708.166
28.760.870,318
31.188.072,667
291.558.808
10,137
2.155.932
299.708.166
9,610
435.879,121
4,946
Classe A
2.113.232,586
4.540.434,935
Classe B
438.958,928
3.079,807
71
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
KR7005930003
US8740391003
US3682872078
US3444191064
BRPETRACNPR6
US4567881085
US40415F1012
KR7005380001
TW0002412004
HK0941009539
BRBRMLACNOR9
ZAE000145892
BRUGPAACNOR8
CNE1000002H1
US4655621062
SE0001174970
CNE1000003X6
US55953Q2021
HK0992009065
CNE1000003G1
ZAE000026951
KYG898431096
KYG011981035
US45104G1040
RU0009029540
CA4509131088
HK0688002218
CNE100000Q43
HK0883013259
TW0002474004
HK0880043028
US6074091090
BRAMBVACNPR1
US8565522039
US8816242098
KR7000660001
PAP310761054
US0567521085
BRPETRACNOR9
KYG814771047
BRVALEACNPA3
ID1000122807
ZAE000084992
HK0006000050
KR7034020008
US8336351056
BRBBDCACNPR8
KYG875721485
72
Titolo
SAMSUNG ELECTRON.
TAIWAN SEMI. SP ADR
GAZPROM OAO ADR
FOMENTO ECO.ADR
PETROBRAS PREF.SHS
INFOSYS TECHN. ADR
HDFC BANK LTD
HYUNDAI MOTOR
CHUNGHWA TELECOM
CHINA MOBILE LTD
BR MALLS PARTICIPA
Life Healthcare Grou
ULTRAPAR PARTICIPACO
CHINA CONSTRUCTION
ITAU UNIBANCO ADR
MILLICOM INTL SDR
PING AN INS GRP CO-H
MAGNIT GDR
LENOVO GROUP LTD
IND&COMM BK OF CHINA
MR PRICE GROUP
TPK HOLDING
AGILE PROPERTY HLD
ICICI BANK SP.ADR
SBERBANK OF RUSSIA
IAMGOLD (US)
CHINA OVS LD & INV
AGRICULTUR BNK CHINA
CNOOC LIMITED
CATCHER
SJM HOLDINGS
MOBILE TELESYS.ADR
AMBEV-CIA DE PFD
ST BK OF INDIA-GDR
TEVA PHARMA ADR
SK HYNIX INC
COPA HOLDINGS A
BAIDU SH A
PETROLEO BRASILEIRO
SINA CORPORATION
VALE DO RIO DOCE A
ASTRA INTL TBK PT
EXXARO RESOURCES LTD
POWER ASSETS HOLDING
DOOSAN HEAVY INDUSTR
SOC QUIM&MIN SP AD
BANCO BRADESCO PFD
TENCENT HOLDINGS LTD
Valore complessivo
10.050.538
7.058.840
6.037.236
5.918.540
5.836.851
5.503.566
5.415.137
5.040.277
4.952.123
4.920.318
4.684.736
4.570.403
4.313.190
4.293.779
4.146.132
3.758.105
3.741.939
3.710.313
3.679.323
3.612.843
3.421.411
3.322.591
3.282.495
3.222.995
3.202.528
3.154.335
3.090.489
3.072.170
3.049.087
3.004.281
2.982.556
2.959.869
2.921.014
2.910.807
2.909.743
2.867.074
2.857.894
2.835.880
2.808.939
2.751.660
2.737.271
2.726.885
2.721.078
2.623.524
2.613.143
2.600.770
2.535.263
2.520.856
% sul totale Attività
3,41%
2,39%
2,05%
2,01%
1,98%
1,87%
1,84%
1,71%
1,68%
1,67%
1,59%
1,55%
1,46%
1,46%
1,41%
1,27%
1,27%
1,26%
1,25%
1,22%
1,16%
1,13%
1,11%
1,09%
1,09%
1,07%
1,05%
1,04%
1,03%
1,02%
1,01%
1,00%
0,99%
0,99%
0,99%
0,97%
0,97%
0,96%
0,95%
0,93%
0,93%
0,92%
0,92%
0,89%
0,89%
0,88%
0,86%
0,85%
CNE1000002R0
MYL1155OO000
CNE1000003W8
US6778621044
TH0101A10Z19
KR7005490008
TW0002303005
CNE1000016V2
US2791581091
ZAE000043485
GB00B2QPKJ12
ZAE000015889
BRBRFSACNOR8
ID1000061302
US2044096012
KR7012330007
KR7033780008
ID1000095003
HK0008011667
US3737371050
CNE1000002N9
ZAE000071080
CHINA SHENHUA ENERGY
MALAYAN BANKING
PETROCHINA CO LTD-H
LUKOIL SP ADR
CHAROEN POKPHAND
POSCO
UNITED MICROELECTR
CITIC SECURITIES H
ECOPETROL SA ADR
ANGLOGOLD ASHANTI
FRESNILLO PLC-W/I
NASPERS -NBRASIL FOODS
INDOCEMENT TUNGGAL
CEMIG SP ADR
HYUNDAI MOBIS
KT&G CORP
BANK MANDIRI
PCCW
GERDAU SP.ADR
CHINA NATIONAL BUI
TIGER BRANDS
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
2.474.504
2.470.849
2.438.022
2.367.063
2.312.863
2.301.281
2.182.679
2.160.556
2.107.187
2.102.873
1.832.784
1.683.347
1.655.831
1.614.251
1.612.347
1.590.903
1.574.050
1.555.125
1.544.664
1.529.895
1.529.352
1.492.301
225.083.524
17.822.892
242.906.416
294.954.873
0,84%
0,84%
0,83%
0,80%
0,78%
0,78%
0,74%
0,73%
0,71%
0,71%
0,62%
0,57%
0,56%
0,55%
0,55%
0,54%
0,53%
0,53%
0,52%
0,52%
0,52%
0,51%
76,32%
6,04%
82,36%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo.
73
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
OBBLIGAZIONARIO PIÙ
A DISTRIBUZIONE
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER OBBLIGAZIONARIO PIÙ A DISTRIBUZIONE
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Obbligazionario Misto che mira alla moderata crescita del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di medio periodo, a fronte di un livello di rischio medio-basso.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti obbligazionari e monetari;
strumenti azionari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati obbligazionari e, in misura limitata, sui mercati azionari. Gli strumenti finanziari e gli OICR di natura obbligazionaria/monetaria rappresentano almeno l’80% del portafoglio del Fondo.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade e in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati
Sovrani.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in valute estere e in Euro.
La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere superiore a 1 anno.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%;
strumenti azionari: fino ad un massimo del 20%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
76
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +5,05%, rispetto ad una
variazione di 2,43% del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a +0,98% rispetto
ad una variazione pari a +1,07% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Nel primo semestre, la dinamica dei mercati finanziari è stata influenzata in misura rilevante dall’evoluzione
della crisi del debito sovrano dell’Area Euro; un ruolo importante hanno avuto anche le attese sull’evoluzione della crescita globale, a loro volta influenzate dagli eventi politico-istituzionali europei.
Fino alla prima metà di marzo, l’approccio più costruttivo dell’Unione Europea nella gestione della crisi del
debito sovrano, il ruolo centrale della Banca Centrale Europea nel fornire liquidità al sistema finanziario e gli
sforzi di risanamento fiscale di diversi Paesi Europei hanno consentito un ridimensionamento apprezzabile
dei premi al rischio emittente e un allentamento generalizzato delle tensioni sui mercati finanziari. A supportare tale quadro di riferimento sono intervenuti anche dati macroeconomici migliori delle attese, soprattutto in USA. Questi elementi hanno portato sui mercati obbligazionari ad un rialzo dei rendimenti dei titoli
governativi tedeschi, rimasti comunque su livelli storicamente bassi, e ad un apprezzabile ridimensionamento dei differenziali di rendimento (spread) tra i titoli di Stato dei Paesi Periferici, con l’esclusione della
Spagna, e i titoli di Stato tedeschi. Con riferimento all’Italia, lo spread tra il titolo di Stato a dieci anni del
paese e l’equivalente titolo tedesco si è ridotto dal livello di 513 punti base di fine 2011 al livello di circa 278
punti base di metà marzo. Le principale piazze europee hanno evidenziato un trend positivo; l’indice MSCI
Europe in Euro ha evidenziato un rialzo dell’11,48% nel periodo compreso tra il 30 dicembre e il 16 marzo.
Successivamente, le incertezze sulla solidità del sistema bancario e sui conti pubblici spagnoli, prima,
l’instabilità politica in Grecia e i dati economici globali deboli, poi, hanno determinato un incremento dell’avversione al rischio e una forte domanda di titoli considerati “bene rifugio”, come i titoli di Stato dei paesi più
“sicuri” quali la Germania e gli USA. I rendimenti sui titoli tedeschi sono scesi su tutte le scadenze, con un
movimento più marcato sulle scadenze medio-lunghe. Contemporaneamente, lo spread tra i titoli di Stato dei
Paesi Periferici e i titoli di Stato tedeschi è tornato a salire. Nello specifico, lo spread tra il BTP decennale italiano e il Bund tedesco si è portato al livello di 475 punti base circa nella giornata del 12 giugno. La debolezza dei mercati azionari europei si è tradotta in un calo dell’indice MSCI Europe in Euro del 12,79% nel
periodo compreso tra il 16 marzo e il 4 giugno.
Il piano di salvataggio del sistema bancario spagnolo, deciso il 9-10 giugno, e l’esito positivo delle elezioni
legislative in Grecia dello scorso 17 giugno, seguite dalla formazione di un governo pro-euro che ha ridimensionato le preoccupazioni sull’uscita imminente del paese dall’Unione Monetaria, non hanno fornito un
immediato apprezzabile sostegno ai mercati obbligazionari dei Paesi Periferici, in particolare, e ai mercati
finanziari, in generale. Gli operatori di mercato hanno pertanto manifestato l’esigenza dell’adozione di decisioni comunitarie ampie e condivise in materia di unione fiscale, bancaria e politica, ritenendo insufficienti
misure isolate per la soluzione di problemi specifici di singoli paesi e arrivando senza grandi aspettative al
Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
L’adozione di decisioni funzionali al raggiungimento di una maggiore integrazione, anche politica, a livello
comunitario nel corso del summit citato ha permesso un successivo parziale recupero dei corsi obbligazionari e azionari delle principali piazze finanziarie. Lo spread tra i titoli di Stato italiani e i titoli di Stato tedeschi
sulla scadenza decennale si è portato al livello di 424 punti base circa il 29 giugno. L’indice MSCI Europe in
Euro, beneficiando anche del recupero dell’ultima seduta di giugno, ha chiuso il semestre con una performance positiva del 4,75% (dati dal 30 dicembre 2011 al 29 giugno 2012).
Con riferimento alle obbligazioni di impresa, gli sforzi profusi dalle società nelle operazioni di ristrutturazione
e sostegno dei margini hanno evitato un allargamento marcato degli spread nelle fasi di incremento dell’avversione al rischio precedentemente descritte. Il segmento del mercato che ha evidenziato una maggiore
77
dinamica degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore finanziario, essendo maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha beneficiato dell’allentamento delle tensioni della prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della BCE, ed è stato
maggiormente penalizzato nei mesi successivi, per le rinnovate preoccupazioni sulla stabilità dell’Area Euro
e quindi del sistema bancario.
Nell’anno, il portafoglio del Fondo è stato investito principalmente in titoli obbligazionari governativi di paesi
dell’Area Euro (in particolare titoli italiani, tedeschi e francesi) e in emissioni obbligazionarie societarie.
Il portafoglio è stato investito anche in strumenti finanziari di natura azionaria per un peso medio pari all’11%
circa (solo marginalmente superiore al benchmark). L’allocazione effettiva nella componente azionaria del
portafoglio è stata mantenuta in posizione di sovrappeso rispetto al benchmark nei mesi di gennaio e febbraio. Con l’intensificarsi delle tensioni sui mercati finanziari, è stata portata in sottopeso a marzo e mantenuta su un livello inferiore al benchmark nei due mesi successivi. Essa è stata riportata su livelli superiori al
benchmark nel mese di giugno: tale strategia è coerente con una visione costruttiva sull’evoluzione della crisi
del debito sovrano, supportata ulteriormente dall’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
Con riferimento alla componente obbligazionaria, l’operatività all’interno del Fondo si è concentrata soprattutto sulla gestione attiva dell’esposizione al rischio paese all’interno della componente governativa e sulla
gestione della duration di portafoglio. Ad inizio anno, in un contesto di tassi di interesse dei paesi centrali fortemente compressi e di allentamento delle tensioni sui mercati obbligazionari dei paesi periferici, il portafoglio del Fondo presentava una sovraesposizione rispetto al benchmark nei titoli obbligazionari italiani e una
sottoesposizione nei titoli di Stato tedeschi. Tale posizione è stata mantenuta anche nei mesi di gennaio e
febbraio. A marzo, in un contesto di maggiori tensioni sui mercati finanziari, si è proceduto a ridurre la sovraesposizione all’Italia, passando ad una posizione di neutralità sui titoli di Stato tedeschi. Tale strategia è stata
portata avanti anche nel mese di aprile, costruendo una posizione di sovraesposizione in termini di duration
ai titoli di Stato tedeschi. A maggio sono state incrementate le posizioni sui titoli di Stato italiani e ridotte in
sottopeso le posizioni sui titoli Stato tedeschi, mantenendo questo posizionamento fino alla chiusura del
semestre. Il posizionamento a favore dei titoli governativi italiani è coerente con la view che i fondamentali
dell’economia italiana sono forti e possono fornire le basi ad un movimento di recupero delle quotazioni dei
titoli governativi verso livelli più coerenti con le statistiche economico/finanziarie del sistema paese una volta
venute meno le incertezze sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro. Su tutto il semestre,
sono state mantenute a zero le esposizioni a Grecia e Portogallo. Sono state mantenute su livelli molto bassi
le posizioni sull’Irlanda e ridotte progressivamente sul semestre le posizioni sulla Spagna fino a portarle su
un valore prossimo allo zero.
Per quanto riguarda la gestione della duration di portafoglio, già a partire dagli ultimi mesi del 2011 il gestore aveva iniziato a ridurre la posizione con l’obiettivo di proteggere le performance del Fondo da un’eventuale
fase di rialzo dei tassi rispetto ai livelli compressi espressi dal mercato. A gennaio 2012, la duration del
Fondo era pari a circa 2 anni e 4 mesi, inferiore rispetto alla duration del benchmark di circa 10 mesi. Il gap
negativo è stato sostanzialmente confermato nel mese di febbraio. Successivamente, a fronte dell’acuirsi
delle tensioni sui mercati finanziari, il gap negativo è stato ridotto fino a circa 5 mesi, livello raggiunto nel
mese di aprile, per poi essere nuovamente incrementato a partire dal mese di maggio ed essere portato al
livello di circa 16 mesi nel mese di giugno. La scelta gestionale di riduzione della duration nell’ultima parte
del semestre è coerente con la view costruttiva sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro.
Durante il semestre, il Fondo ha mantenuto un investimento in obbligazioni societarie pari in media al 13%.
Coerentemente con le strategie riportate nei paragrafi precedenti, la quota investita nell’asset class è risultata in calo dal livello di circa il 16% di inizio anno al livello di circa il 10% di maggio, con il punto di inversione individuato nel mese di marzo. A giugno la quota è stata portata al livello di circa il 13%.
Con riferimento alla componente azionaria, l’allocazione effettiva è stata mantenuta in posizione di sovrappeso rispetto al benchmark nei mesi di gennaio e febbraio. Con l’intensificarsi delle tensioni sui mercati
78
finanziari, è stata portata in sottopeso a marzo e mantenuta su un livello inferiore al benchmark nei due mesi
successivi. Essa è stata riportata su livelli superiori al benchmark nel mese di giugno: tale strategia è coerente con una visione costruttiva sull’evoluzione della crisi del debito sovrano, supportata ulteriormente dall’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
A livello settoriale, in avvio d’anno il portafoglio del Fondo era orientato a favore dei settori finanziario, industriale, materie prime e beni di consumo discrezionale, in un contesto di migliorate prospettive per la congiuntura mondiale e di maggiore cooperazione a livello comunitario per una soluzione condivisa della crisi
del debito sovrano dell’Area Euro. A partire dal mese di marzo, l’acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari
ha giustificato una modifica dell’allocazione azionaria in chiave più difensiva, tenuto conto dei livelli raggiunti
dalle quotazioni azionarie e delle rinnovate incertezze sull’evoluzione della crescita economica. Sono state
quindi ridotte le sovraesposizioni ai settori finanziario e industriale; tra i settori più difensivi, si segnala il passaggio da sottopeso ad una sostanziale neutralità per i beni di consumo primari. Dopo la conferma dell’approccio cauto nel mese di aprile, con la costruzione di una sottoesposizione al settore industriale, a maggio
l’allocazione settoriale è stata modificata in chiave di maggiore esposizione al rischio. E’ aumentato il sovrappeso al settore finanziario; è stata assunta una posizione di sovrappeso sul settore industriale; è stata incrementata la posizione sul settore delle materie prime, a fronte di investimenti nelle società aurifere.
L’allocazione settoriale in chiave di maggiore esposizione al rischio è stata confermata anche nel mese di
giugno.
Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali Paesi Periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero consentire la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’Area Euro,
evitando inevitabili ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari. Mancano tuttavia dettagli tecnici importanti sui citati accordi raggiunti nel corso del Consiglio Europeo del 28-29
giugno; ciò richiede fasi negoziali importanti tra i paesi membri.
Lo scenario macroeconomico globale del secondo semestre 2012 dovrebbe essere caratterizzato dal persistere di una dinamica di crescita a livello globale, sebbene con andamenti molto differenziati tra le diverse
aree. Gli Usa dovrebbero registrare una crescita inferiore al potenziale, in un contesto caratterizzato da un
mercato del lavoro ancora debole e dall’importante appuntamento delle elezioni presidenziali di novembre.
L’Area Euro dovrebbe continuare a subire gli effetti negativi delle misure di politica fiscale restrittiva adottate da diversi paesi, non ancora bilanciate da politiche di sostegno alla crescita. Le Economie Emergenti
dovrebbero continuare ad evidenziare un rallentamento della crescita, pur mantenendo tassi di crescita
apprezzabili se confrontati con quelli dei paesi sviluppati.
Il contesto di riferimento descritto potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati finanziari nei prossimi
mesi. In ottica strategica, i mercati azionari, in particolare quelli europei, presentano valutazioni interessanti. Nell’investimento azionario, conserviamo un approccio orientato alla selezione sulla base dei fondamentali per individuare i titoli più interessanti in termini di esposizione geografica e generazione di flussi di cassa
che consentano di distribuire dividendi. Riconosciamo inoltre selettive opportunità di investimento tra i titoli di Stato dei Paesi Periferici dell’Area Euro: le azioni volte al raggiungimento di una maggiore integrazione,
anche fiscale, tra i governi e in generale verso una soluzione positiva della crisi, gli sforzi di consolidamento
dei conti pubblici portati avanti dai singoli paesi e il ruolo centrale e attivo della BCE potrebbero determinare un recupero di fiducia degli investitori, generando opportunità di investimento. In particolare, continuiamo
a ritenere che i titoli italiani offrano un interessante rapporto rischio/rendimento tenuto conto dell’impegno
del Governo Monti al rispetto degli obiettivi di contenimento dei conti pubblici e dei fondamentali solidi del
paese (basso indebitamento delle famiglie, alta ricchezza finanziaria netta delle famiglie, debito pubblico
detenuto prevalentemente dai risparmiatori domestici, avanzo pubblico primario).
Per quanto riguarda i titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali, i rendimenti sul mercato americano e tedesco rimangono poco attraenti, con rendimenti reali che risultano negativi.
In una fase di crescita economica debole, le obbligazioni di impresa dovrebbero inoltre fornire una interessante combinazione rischio rendimento. Anche le obbligazioni di impresa dei Mercati Emergenti dovrebbero
essere favorite, beneficiando del merito di credito che resta alto.
79
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO PIÙ
A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
A1. Titoli di debito
560.019.774
472.093.779
80,91
536.800.683
A1.2 altri
110.595.693
52,23
463.540.433
83,67
361.498.086
68,21
15,98
331.305.180
132.235.253
20,61
A3. Parti di O.I.C.R.
10.325.141
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1.1 titoli di Stato
A2. Titoli di Capitale
11,42
1,66
1,62
11.008.868
10.697.795
1,72
244.994
0,04
311.073
0,05
F1. Liquidità disponibile
32.905.518
4,75
6.042.003
0,94
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
70.547.126
-69.519.576
10,19
-10,04
80.641.812
- 79.086.960
12,57
- 12,33
G. ALTRE ATTIVITA'
87.759.306
12,68
87.709.960
81.184.836
255.310
11,73
6.447.873
13,67
G2. Risparmio di imposta
6.319.160
0,04
81.184.836
77.251
12,65
0,01
692.121.379
100
641.561.514
100
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
B3. Parti di O.I.C.R.
11,21
11.436.781
11.191.787
51,64
73.260.250
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
77.600.854
72,25
1,49
1,67
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
80
31.877.968
4,60
0,91
4.487.151
0,70
1,01
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO PIÙ
A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
-226.695
- 211.208
M2. Proventi da distribuire
-226.695
- 211.208
-4.501.615
- 1.267.626
PASSIVITÀ E NETTO
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
-4.155.494
-346.121
- 332.346
-4.728.310
- 1.478.834
687.393.069
640.082.680
73.571.755,972
75.582.502,574
643.773.916
8,750
43.619.153
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
8.638.794,557
Movimenti delle quote nel semestre
7.627.167,921
Valore unitario delle quote (Classe B)
Quote emesse
Quote rimborsate
- 935.280
640.082.680
8,469
5,049
Classe A
9.637.914,523
Classe B
8.701.999,243
63.204,686
81
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
IT0004164775
DE0001137347
IT0003618383
FR0000188989
IT0004806888
IT0004361041
IT0004564636
FR0010011130
IT0003625909
IT0003719918
IT0004612179
BE0000301102
US45905AJJ88
JP1102931860
LU0234512555
XS0223267914
US459056JS75
IT0004284334
JP1300301940
XS0163939753
XS0423814119
GB0044607413
BE0000310194
JP1050811932
XS0753308807
US912828PX26
DE0004773171
FR0011257260
US6516391066
XS0387846925
CA0084741085
IT0004644735
CA8283361076
XS0428962848
US0325111070
XS0326211801
HK0941009539
GB0000566504
GB0004544929
XS0742590739
XS0438150160
FR0000131104
XS0526073290
XS0736300293
XS0741938624
GB00B1WY2338
GB00B2QPKJ12
CNE1000004X4
82
Titolo
ITALY BUONI PO 4% 17
ALLEMAGNE 1.75% 6/13
ITALY 4.25% 08/2014
OAT 4 25/04/13
ITALY BTPi 2.45 16
ITALY 4.5 01/08/18
BTPS 2% 15/12/12
OAT 4 25/10/13
BTPei 2.15 09/14
ITALY 4.25 02/15
ITALY BTP 2% 06/13
BELGIUM 4.25% 09/13
IBRD 8.50 11/29
JAPAN 1.8 20/06/18
PIONEER INSTIT 17
EIB 1.4 20/06/17
IBRD 8.25 09/16
BUONI POLIEN 4.25%12
JAPAN 2.30% 20/03/39
WATERSCHAP 4 03/13
FINMECCANICA 8% 1219
IBRD 9.25 03/16
BELGIUM 4% 280313
JAPAN 0.80% 20/03/14
RBS TF/TV 16/03/2022
TREASURY 3.375 0221
IBRD 9.75 01/16
BUR VERITAS 3.75% 17
NEWMONT MINING
IMPERIAL TAB 7.25%14
AGNICO EAGLE MINES
ITALY BTP 4.5% 03/26
SILVER WHEATON USD
VOLVO TREA 7.875 12
ANADARKO PETROLEUM
UNICREDIT TF/TV 1018
CHINA MOBILE LTD
BHP BILLITON PLC
IMPERIAL TOBACCO
INTESA 4% 08/08/2013
WIND ACQUI 11.75% 17
BNP PARIBAS
UBS 3.50% 07/11
BAA 4.375% 25/01/17
SCHAEFFLER 7.75% 17
SMITHS GROUP
FRESNILLO PLC-W/I
ZHUZHOU CSR TIMES
Valore complessivo
48.172.958
45.724.500
35.297.500
30.924.000
24.139.301
23.875.000
21.937.520
20.966.000
17.757.012
15.024.000
14.848.800
14.631.400
11.187.124
10.737.471
10.325.141
9.764.146
7.078.446
7.033.320
6.470.392
6.145.800
5.726.516
5.438.528
5.130.000
4.996.615
4.751.640
4.748.409
3.622.648
3.498.940
3.157.919
2.911.454
2.612.580
2.591.008
2.543.270
2.541.325
2.413.779
2.372.241
2.285.817
2.259.542
2.193.085
2.192.102
2.190.375
2.182.998
2.164.360
2.121.480
2.076.900
2.055.353
2.043.852
2.000.549
% sul totale Attività
6,95%
6,60%
5,09%
4,46%
3,48%
3,45%
3,17%
3,03%
2,57%
2,17%
2,15%
2,11%
1,62%
1,55%
1,49%
1,41%
1,02%
1,02%
0,93%
0,89%
0,83%
0,79%
0,74%
0,72%
0,69%
0,69%
0,52%
0,51%
0,46%
0,42%
0,38%
0,37%
0,37%
0,37%
0,35%
0,34%
0,33%
0,33%
0,32%
0,32%
0,32%
0,32%
0,31%
0,31%
0,30%
0,30%
0,30%
0,29%
FR0000120628
XS0066120915
AXA
BK OF SCOT 9.375 21
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
1.950.957
1.824.842
470.638.915
100.817.640
571.456.555
692.121.379
0,28%
0,26%
68,00%
14,57%
82,57%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo.
83
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER EURO GOVERNATIVO
BREVE TERMINE
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER EURO GOVERNATIVO BREVE TERMINE
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Obbligazionario Euro Governativo Breve Termine che mira alla crescita costante del valore del
capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di breve periodo.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti obbligazionari e monetari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari. Il Fondo non può investire in strumenti azionari.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade di emittenti governativi e sovranazionali e/o in OICR compatibili con la politica di
investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati
Sovrani.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta
in valute estere. La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere inferiore a 2 anni.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 30%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +1,83%, rispetto ad una
variazione di 1,69% del benchmark;
87
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a -0,34% rispetto ad
una variazione pari a +0,06% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Con efficacia 3 marzo 2012 il Fondo ha incorporato Pioneer Target Sviluppo.
Il primo semestre dell’anno è stato caratterizzato dal susseguirsi di due fasi distinte. Nel corso dei primi tre
mesi si è registrato un ridimensionamento dell’avversione al rischio, grazie all’approccio europeo più costruttivo nella gestione della crisi del debito sovrano, al supporto fondamentale delle operazioni di rifinanziamento della Banca Centrale Europea (BCE), che hanno permesso una apprezzabile stabilizzazione del mercato dei titoli di Stato della cosiddetta periferia dell’Euro, e alla pubblicazione di dati economici confortanti.
A partire dalla seconda metà di marzo, si è evidenziato un progressivo incremento della volatilità sui mercati finanziari, determinato soprattutto dai dubbi sulla solidità del sistema bancario spagnolo e dalla instabilità
politica in Grecia che ha fatto sorgere preoccupazioni su una imminente uscita del paese dall'area Euro. Le
tensioni sui mercati finanziari e le statistiche economiche deludenti hanno rinvigorito i timori sulla dinamica
di crescita dell’economia mondiale.
Nel corso del mese di giugno sono stati invece compiuti passi avanti rilevanti nella gestione della crisi del
debito sovrano. Il piano di salvataggio europeo del sistema bancario spagnolo, deciso lo scorso 9-10 giugno,
e la creazione del nuovo governo greco pro-euro del Premier Samaras, dopo lo svolgimento di due consultazioni elettorali a distanza di poco più di un mese, sono stati seguiti da una importante riunione del Consiglio
Europeo lo scorso 28-29 giugno. Il summit si è concluso con la definizione di un processo di convergenza
verso l’unione bancaria europea, a cui è subordinato l’utilizzo dei meccanismi europei per la ricapitalizzazione diretta delle banche; la previsione di misure di stabilizzazione dei titoli di Stato dei paesi periferici; la decisione di non riconoscere lo status di creditore privilegiato al fondo Salvastati nell’erogazione di prestiti per il
salvataggio del sistema bancario spagnolo; l’impegno dei paesi membri a definire una roadmap per l'unione
fiscale e la predisposizione di misure di supporto alla crescita. La maggiore focalizzazione sulla crescita, in
particolare sui progetti infrastrutturali, è importante tenuto conto del numero di paesi europei in recessione
e dei segnali di rallentamento anche in Germania; essa può essere interpretata come effetto politico dell’elezione del Socialista Hollande alla carica di Presidente francese e della condivisione dell’obiettivo con il Presidente del Consiglio italiano, Monti.
L’attività gestionale del primo semestre è stata improntata ad una elevata dinamicità resa necessaria dalla
persistente volatilità che ha continuato a contraddistinguere il mercato obbligazionario dell’area Euro.
Nella prima parte dell’anno il gestore ha sovraesposto il portafoglio ai titoli governativi italiani (sovrappeso di
circa 5 mesi di duration) nella convinzione che i rendimenti offerti non rispecchiassero adeguatamente i fondamentali del Paese e l’azione di risanamento del Governo e fossero quindi un investimento dal rapporto
rischio/rendimento molto attraente. L’esposizione alla Spagna è stata invece mantenuta neutrale, a conferma della view costruttiva sul paese: a fronte della focalizzazione del mercato sui suoi elementi di debolezza,
si è riconosciuto l’impegno del Governo a portare avanti le necessarie riforme strutturali e il processo di risanamento dei conti pubblici.
Contestualmente, dati i livelli estremamente bassi raggiunti dai titoli di Stato dei paesi centrali (“core”) e giustificati solo dall’avversione al rischio degli investitori, il gestore ha sottopesato la Germania.
A fine marzo, alla luce del forte rally dei mercati obbligazionari dei paesi periferici, il gestore ha ridotto il profilo di rischio dei portafogli prendendo parziale profitto su alcune posizioni. In particolare, ha dimezzato il
sovrappeso sulle obbligazioni italiane da circa 5 mesi a 1,5 mesi, e riportando la Germania in posizione di
tendenziale neutralità, come ulteriore misura di cautela.
Ad inizio maggio, alla luce di valutazioni tornate attraenti (spread italiano allargatosi ad aprile da 330 a 390
bp), il gestore ha incrementato il rischio comprando Italia, riportata ad un sovrappeso di circa 3 mesi. Inoltre, è stata ripristinata la posizione di lieve sottopeso di duration sui titoli tedeschi in quanto i rendimenti
prossimi allo 0% sul titolo a 2 anni e sotto l’1,30% sul Bund a 10 anni sono inferiori al fair value, giustificati
solo dalla ricerca della sicurezza da parte degli investitori e destinati ragionevolmente a ritornare su livelli più
realistici.
88
Il Fondo ha mantenuto, nell’intero semestre, un’esposizione nulla su Grecia e Irlanda e ha mantenuto una
posizione assolutamente marginale sul Portogallo (circa 0,4% del patrimonio).
L’esposizione complessiva al rischio tassi (duration) nel corso dell’anno è stata gestita dinamicamente: da
un iniziale lieve sovrappeso si è passati in sottopeso nel corso del primo trimestre, riducendo il peso della
Germania. A partire dal mese di aprile, la duration è stata portata progressivamente in linea con il benchmark (circa 1,1 anni) ricomprando in parte i titoli di Stato tedeschi.
Nel semestre il Fondo ha registrato una performance positiva in termini assoluti, superiore a quella del benchmark.
Questa sovraperformance è maturata nel primo trimestre grazie soprattutto alla scelta di sovrappeso sui titoli governativi italiani. La politica di allentamento quantitativo da parte della BCE, con le due operazioni di rifinanziamento illimitato a 3 anni per il settore bancario (circa 1.000 miliardi di Euro complessivamente erogati tra dicembre 2011 e febbraio 2012), e l’azione efficace del governo italiano hanno determinato una
forte compressione degli spread, particolarmente pronunciata sul segmento a breve termine, area di investimento del Fondo. Il rendimento del Btp a 2 anni è passato dal 4,98% di fine 2011 (con uno spread rispetto al titolo di Stato tedesco a 2 anni pari a 485 bp) ad un minimo dell’1,65% (spread pari a 150 bp) ai primi
di marzo mentre, nel medesimo periodo, il rendimento del Bot ad 1 anno è sceso dal 4,14% all’1,15%. I rendimenti dei titoli italiani sono poi aumentati nel secondo trimestre, per l’effetto contagio causato dalle tensioni su Grecia e Spagna, attestandosi a fine giugno a 3,08% il Btp a 2 anni e al 3,16% l’indice MTS Bot a
12 mesi. Questo movimento al rialzo, pur penalizzando lievemente il comparto nel secondo trimestre, ha solo
marginalmente intaccato la performance semestrale del Fondo, positiva sia in termini assoluti che relativi.
Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero favorire nel tempo la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’area
Euro, evitando eventuali ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari.
Pur evidenziando che la necessità di definire i dettagli operativi delle decisioni adottate nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati, riteniamo che
l’Italia rappresenti un’opportunità di investimento interessante in quanto i movimenti di mercato hanno allontanato le quotazioni dei titoli governativi dai valori coerenti con i solidi fondamentali dell’economia italiana
(deficit pubblico sotto controllo, elevata ricchezza privata, tessuto industriale molto diversificato, debito pubblico posseduto prevalentemente da investitori domestici). L’adozione di severe politiche di rigore fiscale e
la realizzazione di importanti riforme economiche (dalle pensioni alle liberalizzazioni al mercato del lavoro)
completano il robusto quadro di riferimento del Paese.
Per contro, i rendimenti dei titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali (Germania), rimangono poco attraenti,
con rendimenti reali che risultano negativi.
89
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER EURO GOVERNATIVO
BREVE TERMINE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
4.679.129.691
4.679.129.691
89,18
5.257.219.405
179.597.120
85,76
5.257.219.405
93,66
4.499.532.571
89,18
3,42
5.048.668.050
208.551.355
89,94
3,72
93,66
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
71.495.457
71.495.457
1,36
1,36
78.018.422
78.018.422
1,39
510.032.041
9,09
- 302.940.831
37.110.336
-5,40
- 340.051.167
-6,06
1,26
1,39
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
7.677.269
7.632.369
44.900
0,16
0,16
G. ALTRE ATTIVITA'
488.124.617
9,30
418.634.278
1,32
70.776.451
G2. Risparmio di imposta
69.490.339
7,98
5.246.427.034
100
5.613.105.488
G1. Ratei attivi
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
90
70.589.930
0,66
1,26
186.521
100
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER EURO GOVERNATIVO
BREVE TERMINE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
-158
- 158
M2. Proventi da distribuire
-158
- 158
-4.732.431
-4.463.584
- 5.803.878
-268.847
- 122.832
PASSIVITÀ E NETTO
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
- 5.591.670
- 89.376
-4.732.589
- 5.804.036
5.241.694.445
5.607.301.452
384.882.695,567
419.464.284,462
5.239.471.405
13,613
2.223.040
5.607.301.452
13,368
446.143,698
4,983
Classe A
56.189.212,375
90.770.801,270
Classe B
478.434,801
32.291,103
91
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
IT0004750409
IT0003618383
IT0004505076
IT0004634124
FR0114683842
IT0004707995
FR0118153370
IT0004810666
ES0000011660
IT0003472336
IT0004365554
IT0004653108
FR0116843535
DE0001135267
FR0010112052
DE0001141562
NL0009213651
BE0000298076
IT0004765183
IT0004787989
DE0001135218
BE0000303124
IT0004284334
FR0000188690
ES0000012791
BE0000310194
ES00000123D5
XS0553803502
DE000HBE1N11
DE0001135234
FR0113087466
IT0004745086
XS0328142715
DE0001141513
DE0001137313
ES0000012916
ES0314970163
IT0004750821
AT0000385356
IT0004102007
XS0301901657
IT0003142996
IT0003872774
IT0004153687
IT0004068612
FR0110979186
IT0004252760
IT0003879217
92
Titolo
BTP 4.25% 01/07/2014
ITALY 4.25% 08/2014
BUONI POLIEN 3.5% 14
ITALY CTZ 0% 08/12
BTAN 4.5% 12/07/13
BTP 3 01/04/14
BTAN 0.75% 09/12
ITALY B.O.T 12/04/13
SPAIN 6.15 01/13
ITALY 4.25 08/13
ITALY 4.25% 15/04/13
BUONI POLIEN 2.25%13
BTAN 3% 12/07/14
GERMANY 3.75 01/15
OAT 4 25/10/14
ALLEMAGNE 2.5% 02/15
NETHERL GVT 2.75 15
BELGIUM 5% 28/09/12
ITALY CTZ 0% 09/13
BOT 31/07/2012
GERMANY 4.50 01/13
BEL OLO43 4.25 09/14
BUONI POLIEN 4.25%12
OAT 4.75 25/10/12
SPAIN 5% 07/12
BELGIUM 4% 280313
BONOS Y OBL 3.4 0414
BANQUE FED 3% 10/15
HYPO ESS Eurib6 12
GERMANY 3.75 07/13
BTAN 3.75% 12/01/13
ITALY B.O.T 16/07/12
ROYAL BANK 4.5 12
BUNDEOBLIG 4.25%2012
BUNDESSCH 0.75% 12
OBLI 4.40 01/15
CAIXABANK 3.75%13
BOT 15/08/12
BUND (AUT) 5 07/12
VELA HOME Eurib3 42
EMC 6 A 30/04/17
ENTASI S Eurib6 21
FIP FUND Eurib6 23
LOCAT 06 Eurib3 28
FE GOLD Eurib3 25
BTAN 4.5% 12/07/12
COMP 2007-2 A FRN 20
CLARIS 05Eurib3 37
Valore complessivo
436.609.201
403.400.000
389.765.600
310.679.721
267.084.800
261.767.000
195.253.500
187.340.173
164.318.306
136.351.350
133.666.000
128.440.000
126.126.000
108.975.000
107.945.000
106.125.000
104.001.393
101.120.000
95.942.000
95.724.415
72.706.860
64.374.000
58.778.460
50.705.000
50.070.000
49.818.696
49.245.000
48.042.930
42.996.560
41.476.000
40.390.087
39.977.024
32.922.500
25.290.000
25.036.250
24.836.250
24.287.500
19.959.070
19.172.936
18.390.869
7.974.872
7.700.000
7.346.147
7.175.488
6.503.780
5.004.250
4.298.758
3.369.396
% sul totale Attività
8,31%
7,69%
7,43%
5,92%
5,09%
4,99%
3,72%
3,57%
3,13%
2,60%
2,55%
2,45%
2,40%
2,08%
2,06%
2,02%
1,98%
1,93%
1,83%
1,82%
1,39%
1,23%
1,12%
0,97%
0,95%
0,95%
0,94%
0,92%
0,82%
0,79%
0,77%
0,76%
0,63%
0,48%
0,48%
0,47%
0,46%
0,38%
0,37%
0,35%
0,15%
0,15%
0,14%
0,14%
0,12%
0,10%
0,08%
0,06%
IT0004123722
ES0370153001
LEASIMPR Eurib3 25
AYT KUTX Eurib3 41
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
3.195.016
2.740.870
4.714.419.028
36.206.120
4.750.625.148
5.246.427.034
0,06%
0,05%
89,85%
0,69%
90,54%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo.
93
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
OBBLIGAZIONARIO EURO
CORPORATE ETICO A DISTRIBUZIONE
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO CORPORATE ETICO
A DISTRIBUZIONE
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Obbligazionario Euro Corporate Investment Grade che mira alla crescita del valore del capitale
investito su un orizzonte temporale di investimento di medio periodo, a fronte di un livello di rischio mediobasso.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti obbligazionari e monetari;
strumenti derivati;
depositi bancari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari. Il Fondo non può investire in strumenti azionari.
Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati
Sovrani.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta
in valute estere.
La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere superiore a 2 anni.
Il Fondo investe principalmente in titoli emessi da società che soddisfano determinati criteri etici e di protezione ambientale indicati anche da Advisor Etici accreditati, tra i quali: produzione di servizi e prodotti che
contribuiscano a rendere sano e sicuro l’ambiente, assenza di investimenti in attività dannose per
l’ambiente, impegno nel mantenere un comportamento socialmente responsabile. Vi è inoltre la possibilità
di investire fino ad un massimo del 30% anche in strumenti finanziari emessi da emittenti governativi o organismi sopranazionali con l’esclusione di Paesi con regimi oppressivi e bassi standard di diritti civili e politici.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
97
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a +6,46%, rispetto ad una
variazione di +5,92% del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a -0,50% rispetto ad
una variazione pari a -0,36% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Il mercato delle obbligazioni societarie ha mostrato nel corso del semestre un andamento positivo beneficiando del buono stato di salute dei bilanci aziendali, di dati macroeconomici superiori alle aspettative nel
primo trimestre e dal supporto fornito dalla politica monetaria espansiva della BCE, culminata nelle due operazioni di rifinanziamento illimitato a 3 anni all’1%.
L’allentamento delle tensioni si è avvertito anzitutto sul settore finanziario europeo, il cui legame diretto con
il debito sovrano dei paesi periferici è da tempo motivo di forte preoccupazione da parte degli investitori in
nervosa attesa di iniziative forti dell’Eurogruppo per interrompere il circolo vizioso.
I premi per il rischio pagati dalle obbligazioni corporate sono pertanto scesi nel primo trimestre su tutto lo
spettro di emittenti: lo spread dell’indice generale è passato da 310 bp di fine 2011 ad un minimo a metà
marzo di 197 bp, l’indice degli emittenti non finanziari è passato da 290 bp di spread ad un minimo di 192
bp. Il maggiore beneficio lo hanno tratto gli emittenti finanziari: lo spread dell’indice finanziario è passato da
420 bp di fine 2011 ad un minimo di 262 bp a metà marzo; ancora più consistente il movimento sulle obbligazioni subordinate finanziarie il cui differenziale è sceso dai 936 bp di fine 2011 ai 591 bp di metà marzo.
A partire da quel momento, il riacutizzarsi delle tensioni nell’area Euro, con i casi della Grecia e della Spagna
a dominare l’attenzione dei mercati finanziari, si è riflesso anche sul mercato corporate investment grade e,
con particolare rilievo, sul debito bancario. Lo spread del mercato nel suo complesso è risalito fino a toccare un massimo di 250 bp ad inizio giugno per poi gradualmente rientrare fino ai 225 bp di fine giugno. Il settore finanziario ha vissuto un movimento simile con lo spread risalito ad un massimo di 331 bp ad inizio giugno per poi rientrare a 282 bp in chiusura del semestre. Più violento l’aumento del differenziale sulle obbligazioni subordinate, giunto fino ad un massimo di 801 bp per assestarsi a fine giugno a 674 bp grazie al
migliorato clima in Europa dopo il positivo vertice dell’Eurogruppo del 28-29 giugno.
Nel semestre il Fondo è stato investito prevalentemente in obbligazioni societarie denominate in euro ed
emesse da società con sede in Europa. La selezione dei titoli si è concentrata su società che insieme agli
obiettivi di business pongono attenzione a tematiche di ordine ambientale, sociale e/o etico.
Nel corso del primo trimestre il portafoglio ha mantenuto un posizionamento di sovrappeso sui titoli finanziari, in particolare le emissioni subordinate sono state privilegiate rispetto alle emissioni senior, e di sottopeso sui non finanziari. A fine marzo, alla luce del forte rally delle obbligazioni bancarie, in un’ottica di parziale presa di profitto e di riduzione del profilo di rischio complessivo del portafoglio, il gestore ha diminuito
l’esposizione al settore bancario vendendo parte della componente subordinata (emissioni Lower Tier 2 e
Tier 1) e incrementando il peso delle più difensive emissioni senior.
A livello settoriale, i titoli finanziari rappresentano la scelta di investimento più importante, seguono le telecomunicazioni, le utilities, i consumi ciclici e i beni di consumo primari.- A livello geografico, i paesi più rappresentati sono Francia, Italia, Germania e Olanda.
Nel semestre il Fondo ha registrato una performance positiva in termini assoluti e superiore a quella del benchmark. Questa sovraperformance è maturata nel primo trimestre grazie soprattutto alla scelta di sovrappeso sui titoli bancari, subordinati in particolare.
Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero favorire nel tempo la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’Area
98
Euro, evitando eventuali ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari.
La necessità di definire i dettagli operativi delle decisioni adottate nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati e questo richiederà una gestione attenta delle posizioni di rischio. Riteniamo che vi siano selettive, interessanti opportunità di investimento interessante in alcuni paesi periferici in quanto i movimenti di mercato hanno allontanato le quotazioni dei titoli governativi dai valori coerenti con i solidi fondamentali. Per contro, i rendimenti dei titoli di Stato dei paesi
cosiddetti centrali (Germania), rimangono poco attraenti, con rendimenti reali che risultano negativi.
In questo scenario, riteniamo che il credito abbia fondamentali solidi – leva finanziaria ai minimi storici e
modesti segnali di re-leveraging da parte delle aziende - e che i rischi di rifinanziamento siano diminuiti dopo
le operazioni di rifinanziamento della BCE (LTRO). Infine, il quadro tecnico del settore rimane favorevole con
limitati deflussi, offerta di nuove emissioni non eccessiva, liquidità della BCE ancora ampia, valutazioni
attraenti.
Il mantenimento di un posizionamento prudenziale è il riflesso dell’incertezza generale, ma la view sul credito rimane positiva nel medio termine. Il settore privato continua ad esibire fondamentali robusti, che rendono questo mercato attraente e con un profilo di rischio contenuto. Da una prospettiva storica, poi, i corporate bond risultano favoriti in una fase di crescita modesta, quale è quella attesa, in quanto rende le aziende caute nell’assunzione di rischi, come confermato dalla bassa leva finanziaria.
99
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO
CORPORATE ETICO A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
A1. Titoli di debito
146.814.903
146.814.903
92,07
163.719.934
A1.2 altri
144.633.281
1,37
163.719.934
90,17
2.181.622
92,07
90,70
2.147.256
161.572.678
88,99
15.024.092
9,42
32.999.085
18,17
-5.606.038
4.415.241
-3,51
- 19.539.259
-13.370.080
2,10
2.465.653
- 10,76
3.348.801
2,77
-8,38
- 22.004.912
- 12,12
3.222.268
3.138.697
2,02
4.388.013
0,05
4.304.442
2,42
83.571
1,97
83.571
0,05
159.455.225
100
181.567.773
100
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1.1 titoli di Stato
A2. Titoli di Capitale
90,17
1,18
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
G. ALTRE ATTIVITA'
G1. Ratei attivi
G2. Risparmio di imposta
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
100
1,36
2,37
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO
CORPORATE ETICO A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
-503.612
- 875.945
-503.612
- 875.945
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
-11.856
- 12.504
M2. Proventi da distribuire
-11.856
- 12.504
-234.102
- 280.024
PASSIVITÀ E NETTO
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
-188.210
-45.892
- 37.437
-749.570
- 1.168.473
158.705.655
180.399.300
31.372.151,694
38.946.686,133
150.686.920
4,803
8.018.735
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
1.611.855,914
Movimenti delle quote nel semestre
3.809.173,233
Valore unitario delle quote (Classe B)
Quote emesse
Quote rimborsate
- 242.587
180.399.300
4,632
4,975
Classe A
11.383.707,672
Classe B
1.614.676,832
2.820,918
101
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
XS0490111563
XS0444030646
XS0553803502
XS0555977312
DE000A1AKHB8
XS0494953820
XS0531068897
XS0747771128
XS0435070288
XS0595092098
XS0470370932
FR0010830042
XS0553727131
XS0497179035
XS0525787874
XS0532183935
XS0241241180
XS0423530350
XS0593960304
IT0003472336
XS0653885961
XS0418509146
FR0010945006
XS0322614420
XS0531922465
XS0259604329
XS0276889937
XS0494547168
FR0011075183
XS0301885603
DE000A1GNAH1
XS0758640279
XS0495891821
XS0411850075
XS0495756537
XS0433028254
FR0010922542
XS0737138460
XS0798790027
FR0010306738
FR0010744987
XS0592703382
XS0458748851
XS0415624716
FR0010814558
FR0010989111
XS0526612188
XS0423888667
102
Titolo
SVENSKA HAN 3.75% 17
CREDIT SUISSE4.75 19
BANQUE FED 3% 10/15
INTESA SAN 4% 11/18
ALLIANZ FIN 4.75% 19
DEUTSCHE TEL 4.25%20
BBVA SENIOR 3.875%15
TERNA SPA 4.125% 17
LLOYDS TSB 6.375% 16
DNB NOR BK 4.375 21
HSBC BK 3.75% 2016
VIVENDI 4.25 16
ABN AMRO BK 2.75% 13
NORDEA 4.5% 26/03/20
DEUTSCHE TEL 4.25 22
NORDEA BK 2.75% 2015
CS GF TF/TV 01/18
ALLIANDER FIN 5.5 16
TDC 4.375 23/02/2018
ITALY 4.25 08/13
BMW FINANCE 3.625 18
TELE ITA 6.75 13
BPCE 2.875% 22/09/15
SWEDBANK TF/TV 17
MORGAN STAN 5.375%20
LINDE FIN TF/TV 66
STD CHRT Eurib3 18
TELEFON 3.406%2015
SCHNEIDER 3.75% 18
JPM CHASE TF/TV 17
ALLIANZ FIN TF/TV 41
LUXOTTICA 3.625% 19
BANK OF AMER 4.75%17
KONINKLIJKE 7.5% 19
EDISON 3.25% 03/15
HSBC 6% 10/06/19
SCHNEIDER 2.875% 16
ENEXIS HOLD 3.375 22
TELENOR ASA 2.75% 22
BNP PARIB TV PERP
PPR SA 8.625 04/14
PIRELLI C 5.125 0216
GAS NATURAL 4.375%16
ROCHE HLD INC 6.5 21
BPCE 9.25% PERP
AUTOROUTE PAR 5 0117
CRED MUTUEL 4.125 20
ZURICH FIN 6.5 15
Valore complessivo
5.926.248
5.592.900
5.110.950
4.535.700
4.502.280
4.442.360
3.714.960
3.498.775
3.347.940
3.281.910
3.264.000
3.153.900
3.043.590
2.960.040
2.771.950
2.587.975
2.437.625
2.294.460
2.202.820
2.181.622
2.161.880
2.051.660
2.037.020
2.007.420
1.976.760
1.965.390
1.896.960
1.875.660
1.848.053
1.815.500
1.804.260
1.785.018
1.760.401
1.744.806
1.697.824
1.621.665
1.572.225
1.514.917
1.483.740
1.471.340
1.402.200
1.386.525
1.369.815
1.328.300
1.292.175
1.274.796
1.249.968
1.143.720
% sul totale Attività
3,71%
3,50%
3,21%
2,84%
2,82%
2,79%
2,33%
2,19%
2,10%
2,06%
2,05%
1,98%
1,91%
1,86%
1,74%
1,62%
1,53%
1,44%
1,38%
1,37%
1,36%
1,29%
1,28%
1,26%
1,24%
1,23%
1,19%
1,18%
1,16%
1,14%
1,13%
1,12%
1,10%
1,09%
1,06%
1,02%
0,99%
0,95%
0,93%
0,92%
0,88%
0,87%
0,86%
0,83%
0,81%
0,80%
0,78%
0,72%
XS0632659933
XS0302948319
XS0736488585
XS0494870701
FR0011182112
XS0255300633
FR0011124601
XS0539845171
XS0427290357
XS0558238043
XS0451457435
XS0597611705
FR0010957274
FR0011242460
FR0010136382
XS0178404793
FR0010766857
DE000A0Z2CS9
XS0322918565
LINDE FI 3.875 06/21
VOLVO TREA 5% 2017
CRH FINANCE BV 5% 19
WESTPC SE 3.875 17
VALEO SA 5.75% 01/17
BFCM 4.375 05/16
CASINO 4.472% 04/16
LLYODS TBS 3.75% 15
ATLANTIA 5.625% 0516
ALLIANDER TV PERP
ENI SPA 4.125% 09/19
ABBEY NAT 4.125% 14
PEUGEOT 4% 10/13
GALERIES LAF4.75% 19
STE GLE TF/TV PERP
HSBC CAPI TV PERP
AUTOR PARIS 7.5 15
METRO AG 5.75% 2014
UNICREDITO 5.75% 17
TOTALE
ALTRI
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
1.114.750
1.103.670
1.081.110
1.071.960
1.069.780
1.067.500
1.052.810
1.039.750
1.030.450
1.018.290
1.011.120
1.010.560
1.006.610
997.440
921.255
883.890
840.795
809.970
797.247
136.320.960
10.493.943
146.814.903
159.455.225
0,70%
0,69%
0,68%
0,67%
0,67%
0,67%
0,66%
0,65%
0,65%
0,64%
0,63%
0,63%
0,63%
0,63%
0,58%
0,55%
0,53%
0,51%
0,50%
85,49%
6,58%
92,07%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo.
103
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
OBBLIGAZIONARIO EURO
A DISTRIBUZIONE
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO A DISTRIBUZIONE
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Obbligazionario Euro altre specializzazioni che mira alla moderata crescita del valore del capitale investito su un orizzonte temporale di investimento di medio periodo, a fronte di un livello di rischio mediobasso.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti obbligazionari e monetari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari. Il Fondo non può investire in strumenti azionari. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari con rating non inferiore all’Investment Grade
emessi da enti governativi, societari e organismi sopranazionali e/o in OICR compatibili con la politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri Stati
Sovrani.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta
in valute estere.
La duration della componente obbligazionaria del portafoglio deve essere superiore a 2 anni.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 30%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
107
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012 performance pari a +3,68%, rispetto ad una
variazione di 4,3% del benchmark;
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a -0,72% rispetto ad
una variazione pari a +0,17% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
I mercati obbligazionari europei hanno evidenziato un allentamento delle tensioni nella prima parte dell’anno. I principali fattori alla base di tale movimento sono stati i seguenti: l’approccio più costruttivo dell’Unione Europea nella gestione della crisi del debito sovrano, il ruolo centrale della Banca Centrale Europea nel
fornire liquidità al sistema finanziario e gli sforzi di risanamento dei diversi Paesi Europei. Si è, pertanto, realizzato un ridimensionamento apprezzabile dei premi al rischio emittente e una attenuazione generalizzata
delle tensioni sui mercati finanziari. Il calo dell’avversione al rischio ha determinato un movimento al rialzo
dei rendimenti dei titoli di Stato tedesco. I mercati obbligazionari dei Paesi Periferici, con l’esclusione della
Spagna, hanno beneficiato del ridimensionamento delle tensioni, registrando un apprezzabile restringimento degli spread. Nel corso dei successivi tre mesi, le preoccupazioni sull’evoluzione della crisi del debito
sovrano dell’Area Euro hanno subito un inasprimento a causa dell’instabilità politica in Grecia e delle incognite sulla solidità del sistema bancario spagnolo. L’accordo raggiunto sul piano di salvataggio europeo del
sistema bancario spagnolo lo scorso 9-10 giugno e l’esito positivo delle elezioni legislative in Grecia dello
scorso 17 giugno che ha portato alla formazione di un governo pro-euro dopo i falliti tentativi seguiti alla
prima tornata elettorale del 6 maggio, non hanno fornito immediato sostegno ai mercati obbligazionari dei
Paesi Periferici. Gli operatori di mercato hanno quindi manifestato l’esigenza dell’adozione di decisioni comunitarie ampie e condivise in materia di unione fiscale, bancaria e politica, ritenendo insufficienti misure isolate per la soluzione di problemi specifici di singoli paesi. L’esito del Consiglio Europeo del 28-29 giugno è in
parte venuto incontro a tali richieste: la definizione di un processo di convergenza verso l’Unione Bancaria
Europea, a cui è subordinato l’utilizzo dei meccanismi europei per la ricapitalizzazione diretta delle banche
che permette di alleviare le pressioni sui debiti pubblici dei singoli paesi; la previsione di misure di stabilizzazione dei titoli di Stato dei Paesi Periferici; la decisione di non riconoscere alcuno status di credito privilegiato al prestito erogato per il salvataggio del sistema bancario spagnolo; l’impegno dei paesi membri a definire una roadmap per l'unione fiscale e la predisposizione di misure di supporto alla crescita hanno consentito il recupero di fiducia degli operatori di mercato. Il semestre si è inoltre concluso con un generalizzato calo
degli spread societari rispetto ai livelli di fine 2011. Gli sforzi profusi dalle società nelle operazioni di ristrutturazione e sostegno dei margini hanno evitato un allargamento marcato degli spread nelle fasi di incremento dell’avversione al rischio precedentemente descritte. Il segmento del mercato che ha evidenziato una
maggiore dinamica degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore
finanziario, essendo maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha infatti beneficiato dell’allentamento delle tensioni della prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della
BCE, ed è stato maggiormente penalizzato nei mesi successivi, conseguenza delle rinnovate preoccupazioni
sulla stabilità dell’Area Euro e quindi del sistema bancario.
Nel semestre, il portafoglio del Fondo è stato investito principalmente in titoli governativi di Paesi dell’area
Euro (in particolare italiani, tedeschi, francesi e spagnoli), in obbligazioni societarie e in titoli di agenzie sovranazionali.
L’attività gestionale del primo semestre è stata improntata ad una elevata dinamicità resa necessaria dalla
persistente volatilità che ha continuato a contraddistinguere il mercato obbligazionario dell’area Euro.
Nel semestre non erano presenti in portafoglio titoli dei paesi maggiormente soggetti a tensioni (Grecia e Portogallo) e l’esposizione alla Spagna si è mantenuta neutrale a conferma della view costruttiva sul paese: a
fronte della focalizzazione del mercato sui suoi elementi di debolezza, si è riconosciuto l’impegno del Gover-
108
no a portare avanti le necessarie riforme strutturali e il processo di risanamento dei conti pubblici.
Con riferimento alla curva italiana, nella prima parte dell’anno, il gestore ha incrementato l’esposizione ai
titoli governativi italiani, nella convinzione che i rendimenti offerti non rispecchiassero adeguatamente i fondamentali del Paese e l’azione di risanamento del Governo e fossero quindi un investimento dal rapporto
rischio/rendimento molto attraente. Contestualmente, dati i livelli estremamente bassi raggiunti dai titoli di
Stato dei paesi centrali (“core”) e giustificati solo dall’avversione al rischio degli investitori, il gestore ha sottopesato la Germania.
Verso la fine di marzo, alla luce del forte rally dei mercati obbligazionari dei paesi periferici, il gestore ha ridotto il profilo di rischio dei portafogli prendendo parziale profitto su alcune posizioni. In particolare, ha ridotto
il sovrappeso sulle obbligazioni italiane, mantenuto anche nel mese di aprile. Ad inizio maggio, alla luce di
valutazioni tornate attraenti (spread italiano allargatosi ad aprile da 330 a 390 bp), il gestore ha incrementato il rischio comprando Italia ma, nel corso del mese, in un’ottica di gestione del rischio, ha ridotto
l’esposizione al paese, rimanendo comunque in sovrappeso sul benchmark (di circa 3 mesi di duration) coerentemente con la view costruttiva sui fondamentali del paese e sull’evoluzione della crisi del debito sovrano. In giugno tale posizionamento è sostanzialmente rimasto invariato.
Nel corso del semestre il portafoglio ha mantenuto un posizionamento di sovrappeso sul segmento del credito, finanziari e non. Sui finanziari il focus è su nomi di elevata qualità con limitata esposizione ai periferici
ed elevati livelli di capitalizzazione. In gennaio il portafoglio era esposto sia ad emissioni senior che subordinate (LT2 e Tier 1). L’esposizione alla componente subordinata è stata ridotta verso la fine del mese (azzerando la parte detenuta via derivati) e poi chiusa in marzo. L’esposizione alla componente senior è stata ottenuta tramite derivati e mantenuta nel corso del semestre.
L’esposizione complessiva al rischio tassi (duration) nel corso dell’anno è stata gestita dinamicamente: da
un’iniziale neutralità, si è passati in sottopeso nel corso del primo trimestre, vendendo duration sulla Germania. A partire dal mese di aprile, la duration è stata portata progressivamente in linea con il benchmark
(circa 5,5 anni) ricomprando in parte i titoli di Stato tedeschi e in giugno è tornata in sottopeso rispetto al
benchmark (di circa 7 mesi), aumentando nuovamente il corto duration sulla Germania.
Nel semestre, il Fondo ha registrato una performance positiva inferiore a quella del suo indice di riferimento.
Dopo un primo trimestre positivo, in cui il portafoglio ha registrato un incremento superiore a quello del suo
indice di riferimento, nella seconda parte dell’anno, ed in particolare nei mesi di aprile e maggio, il Fondo è
stato penalizzato sia in termini assoluti che relativi.
Complessivamente nel primo trimestre, il posizionamento lungo sia sul debito sovrano che sul segmento corporate ha rappresentato il principale contributo positivo alla performance.
Nel corso del secondo trimestre, invece, tale posizionamento (lungo sull’Italia e sul segmento corporate) ha
penalizzato il portafoglio nei mesi di aprile e maggio, mentre in giugno ha contribuito nuovamente in modo
positivo alla performance relativa.
Il rinnovato impegno delle istituzioni europee a favore di una maggiore integrazione, unitamente alla conferma degli impegni di rafforzamento fiscale dei principali paesi periferici e alla definizione di una agenda comune per la crescita, dovrebbero favorire nel tempo la soluzione positiva della crisi del debito sovrano dell’area
Euro, evitando eventuali ricadute negative sulla crescita globale di ulteriori tensioni sui mercati finanziari.
Pur evidenziando che la necessità di definire i dettagli operativi delle decisioni adottate nel corso del Consiglio Europeo dello scorso 28-29 giugno potrebbe determinare ancora volatilità sui mercati, riteniamo che
l’Italia rappresenti un’opportunità di investimento interessante in quanto i movimenti di mercato hanno allontanato le quotazioni dei titoli governativi dai valori coerenti con i solidi fondamentali dell’economia italiana
(deficit pubblico sotto controllo, elevata ricchezza privata, tessuto industriale molto diversificato, debito pubblico posseduto prevalentemente da investitori domestici). L’adozione di severe politiche di rigore fiscale e
la realizzazione di importanti riforme economiche (dalle pensioni alle liberalizzazioni al mercato del lavoro)
completano il robusto quadro di riferimento del Paese.
Per contro, i rendimenti dei titoli di Stato dei paesi cosiddetti centrali (Germania), rimangono poco attraenti,
con rendimenti reali che risultano negativi.
109
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO
A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
1.181.776.978
1.144.602.024
93,97
1.324.960.363
A1.2 altri
760.916.384
30,51
1.294.405.213
94,98
383.685.640
91,01
60,50
480.415.395
813.989.818
58,35
A3. Parti di O.I.C.R.
37.174.954
2,96
30.555.150
2,19
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
24.423.431
24.423.431
1,94
1,94
26.750.200
26.750.200
1,92
4.366.480
0,35
399.078
0,04
3.026.842
0,24
1.339.638
0,11
399.078
0,04
2.003.350
0,14
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 titoli di Stato
A2. Titoli di Capitale
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
92,79
34,44
1,92
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
25.773.247
20.308.463
2,05
13.210.725
0,95
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
53.296.183
-47.831.399
4,24
13.588.364
-3,80
8.088.291
- 8.465.930
0,58
-0,61
G. ALTRE ATTIVITA'
21.303.206
21.303.206
1,69
1,69
27.409.690
27.409.690
1,97
1.257.643.342
100
1.394.733.406
100
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
G1. Ratei attivi
G2. Risparmio di imposta
1,61
0,98
1,97
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
110
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO EURO
A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
PASSIVITÀ E NETTO
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
-2.705.443
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
-21.794.912
- 7.020.504
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
-21.794.912
- 7.020.504
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
-310.891
- 261.289
M2. Proventi da distribuire
-310.891
- 261.289
-1.434.835
- 1.724.288
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
-1.294.207
-140.628
- 120.251
-26.246.081
- 9.006.081
1.231.397.261
1.385.727.325
183.910.057,383
209.375.591,200
1.226.409.355
6,669
4.987.906
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
1.004.730,266
Movimenti delle quote nel semestre
8.208.728,103
Valore unitario delle quote (Classe B)
Quote emesse
Quote rimborsate
- 1.604.037
1.385.727.325
6,618
4,964
Classe A
33.674.261,920
Classe B
1.018.157,246
13.426,980
111
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
LU0627061806
DE000NWB0386
FR0010945006
XS0541883319
XS0469028582
DE000A1A55G9
ES0000011868
FR0010371401
ES00000121O6
FR0000570921
FR0010916924
DK0009787368
ES0000011660
IT0004536949
AT0000A08968
XS0451457435
XS0428146442
ES00000120J8
FR0010800540
FR0010171975
ES00000121L2
XS0415004331
XS0427290357
IT0004801541
FR0000474652
XS0551556409
XS0470370932
DE0001135432
FR0010773697
FR0010910240
FR0010670737
XS0564366770
XS0603232165
XS0537421736
NL0000102275
EU000A1GVJX6
FR0010989806
FR0010915918
XS0526282701
IT0004640881
IT0004639081
XS0526612188
IT0004653124
IT0004638737
FR0010192997
XS0555977312
IT0004759673
IT0004644735
112
Titolo
PIF CURR HIGH AL X E
NRW.BANK 4.5 05/17
BPCE 2.875% 22/09/15
SWEDISH EURIB3M 2013
NATL AUSTRAL 3.50%15
DAIMLER 4.625% 09/14
SPAIN 6% 01/29
OAT 4 25/10/38
SPANISH 4.3 31/10/19
OAT 8.50 25/10/19
OAT 3.5 25/04/26
NYKREDIT 3.5% 10/44
SPAIN 6.15 01/13
BTP 4.25 01/03/20
AUSTRIA 4.35% 03/19
ENI SPA 4.125% 09/19
SHELL INTL FIN 3 13
SPAIN 3.8 31/01/17
EDF 4.625% 11/09/24
OAT 4 25/04/55
SPAIN 4.6% 07/19
VOLVO TRS 9.875 14
ATLANTIA 5.625% 0516
BTPS 5.5% 01/09/22
CFF 4.50% 16/05/18
SPAREBANK 3.5% 2016
HSBC BK 3.75% 2016
BUND 3.25 04/07/2042
CASINO 5.5 01/15
CAISSE REF 3.5% 20
FRANCE OAT 4.25% 18
CDT SUISSE 2.625% 15
SWEDBANK 2.75% 14
ING BANK NV 2.25% 15
NEDERLAND 3.75 23
EUROPEAN U 2.75% 21
GCE COVERD 2.75% 15
BPCE 2.625%30/0615
SOCIETE GENERA TV 13
MONTE DEI 2.5% 13
BANCA CARIG 2.375 13
CRED MUTUEL 4.125 20
INTENSA SAN 3% 11/15
UNICREDIT 2.625% 15
OAT 3.75 25/04/21
INTESA SAN 4% 11/18
BTPS 5% 01/03/2022
ITALY BTP 4.5% 03/26
Valore complessivo
37.270.436
34.380.000
21.388.710
21.041.580
20.945.000
19.819.605
18.446.813
17.965.860
17.933.600
16.867.094
16.604.000
16.372.699
16.015.122
15.808.846
15.554.700
14.560.128
13.956.194
13.920.750
13.250.040
12.951.000
12.855.780
12.490.610
12.365.400
11.623.392
11.044.500
10.895.952
10.880.000
10.801.800
10.788.900
10.595.400
10.585.260
10.489.400
10.386.600
10.342.700
10.334.250
10.324.300
10.312.000
10.311.600
10.021.000
9.850.500
9.800.000
9.791.416
9.648.500
9.627.000
9.545.640
9.524.970
9.506.000
9.500.363
% sul totale Attività
2,95%
2,72%
1,69%
1,66%
1,67%
1,58%
1,47%
1,43%
1,43%
1,34%
1,32%
1,30%
1,27%
1,26%
1,24%
1,16%
1,11%
1,11%
1,05%
1,03%
1,02%
0,99%
0,98%
0,92%
0,88%
0,87%
0,87%
0,86%
0,86%
0,84%
0,84%
0,83%
0,83%
0,82%
0,82%
0,82%
0,82%
0,82%
0,80%
0,78%
0,78%
0,78%
0,77%
0,77%
0,76%
0,76%
0,76%
0,76%
ES0413440175
BE0000304130
FR0010939207
IT0003934657
XS0541608286
IT0004286966
XS0559068662
XS0580613106
FR0011060367
XS0526073290
US53947QAA58
BE0000315243
IT0003142996
IT0004648603
IT0004423957
BE0000316258
ES0302761012
XS0551323057
IT0001278511
IT0003933717
IT0004649700
XS0458748851
BE0000321308
IT0004679368
IT0004619109
DE0001142511
NL0009446418
FR0010955377
FR0010804492
XS0551935769
BANESTO 3.625% 09/15
OLO44 5 03/35
CM-CIC CB 3.125 20
ITALY 4 01/02/37
LEASEPLAN 3.875% 15
ITALY BTP 5% 08/2039
NORDEA AB 2.25 2015
SKANDINAVISKA 3% 16
CREDIT AG HO 3.5% 18
UBS 3.50% 07/11
LLOYDS 6.5% 14/09/20
BELGIUM 4% 28/03/19
ENTASI S Eurib6 21
UNICRED 3.375% 10/17
BUONI POL 4.50% 2019
BELGIUM 3.50 03/15
FD ORD BNK 4.5 0214
ICO 2.875% 11/13
BTP 5.25 11/29
CDEP 3 31/01/13 COV
UBI BANC 3.125 10/15
GAS NATURAL 4.375%16
BELGIUM 4.25% 09/21
INTESA SANPA 5% 21
UBI BANCA 3.375 2017
ALLEMAGNE 0% 18 STRI
NETHERLAND 3.75% 42
BNP 2.25%10/15
AREVA 3.875%09/2016
EUROGRID 3.875% 2020
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
9.432.200
9.414.800
9.284.310
9.192.624
8.758.230
8.401.530
8.068.119
7.956.225
7.938.525
7.845.675
7.757.803
7.730.835
7.700.000
7.658.800
7.596.000
7.530.289
7.434.750
7.302.375
7.280.912
7.252.175
7.240.875
7.123.038
7.122.375
6.990.340
6.980.625
6.837.011
6.777.100
6.667.245
6.628.797
6.403.560
899.602.553
306.597.856
1.206.200.409
1.257.643.342
0,75%
0,75%
0,74%
0,73%
0,70%
0,67%
0,64%
0,63%
0,63%
0,62%
0,62%
0,61%
0,61%
0,61%
0,60%
0,60%
0,59%
0,58%
0,58%
0,58%
0,58%
0,57%
0,57%
0,56%
0,56%
0,54%
0,54%
0,53%
0,53%
0,51%
71,53%
24,38%
95,91%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% dell'attività del fondo.
113
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
OBBLIGAZIONARIO PAESI
EMERGENTI A DISTRIBUZIONE
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER OBBLIGAZIONARIO PAESI EMERGENTI A DISTRIBUZIONE
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo Obbligazionario Paesi Emergenti che mira all’elevata crescita del valore del capitale investito su
un orizzonte temporale di investimento di medio-lungo periodo, a fronte di un livello di rischio medio-alto.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti obbligazionari e monetari;
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari.
La Società di gestione attua una politica di investimento orientata a cogliere le opportunità presenti sui mercati monetari e obbligazionari dei Paesi Emergenti e in via di Sviluppo. Il Fondo non può investire in strumenti
azionari. Il portafoglio del Fondo è principalmente investito in strumenti obbligazionari e monetari di emittenti
governativi, societari e sopranazionali di Paesi Emergenti e in via di Sviluppo e/o in OICR compatibili con la
politica di investimento del Fondo.
Gli investimenti sono effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di Paesi
Emergenti e in via di Sviluppo.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati in Euro e altre valute estere.
La duration della componente obbligazionaria può variare in maniera flessibile.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%;
OICR: fino ad un massimo del 30%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 10%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni ;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a +8,12%, rispetto ad una
variazione di +7,7% del benchmark;
117
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio) al 29 giugno 2012, performance pari a +0,92% rispetto
ad una variazione pari a +2,1% del benchmark.
Le performance del Fondo e del relativo benchmark sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Il primo semestre è stato caratterizzato da un quadro economico nei paesi Emergenti in rallentamento, come
effetto delle prolungate politiche monetarie restrittive adottate nei principali paesi a partire dalla fine del
2010 per contenere le pressioni inflazionistiche. L’obiettivo di riportare l’inflazione sotto controllo è stato tendenzialmente raggiunto e questo lascia spazio alle autorità locali per politiche espansive a sostegno del ciclo
economico, che soffre anche per le ricadute negative derivanti dalla fragilità dell’Europa, schiacciata tra le
politiche di austerità fiscale e i timori di implosione dell’area Euro, e dalla crescita poco brillante degli Usa.
Il rallentamento della crescita ha interessato anzitutto Cina, Brasile e India che insieme spiegano poco più
del 50% della crescita globale. Tutti e tre i paesi hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita per la seconda metà del 2012.
In Cina, la crescita del PIL del primo trimestre è risultata pari all’8,1% a/a da 8,9% a/a del quarto trimestre
2011 e 9,1% a/a del Terzo Trimestre 2011. Anche in India i dati sul PIL del primo trimestre sono stati deboli: il tasso di crescita è risultato pari al 5,3% a/a, dal 6,1% a/a del quarto trimestre 2011 e 6,7% a/a del terzo
trimestre 2011. Si tratta del livello più basso degli ultimi 9 anni che ben definisce il quadro di riferimento
entro cui collocare la decisione della Banca Centrale del paese di ridurre il tasso ufficiale dall’8,50% all’8%
nella riunione del 17 aprile scorso.
Anche in America Latina, le principali economie hanno evidenziato segnali di minore crescita. In Brasile, la
Banca Centrale ha risposto al minore vigore dell’economia (Pil in crescita dello 0,75% a/a nel primo trimestre 2012, 1,37% nel quarto Trimestre 2011, 2,12% nel terzo trimestre 2012) tagliando il tasso ufficiale dal
12,50% di agosto 2011 all’8,50% attuale, reagendo così a dati reali e di fiducia inferiori alle attese. E il Ministro delle Finanze ha segnalato la volontà di ridurre le tasse per stimolare la crescita.
Il contesto di rallentamento della crescita dei paesi Emergenti non ha frenato gli investitori che, in presenza
di rendimenti ai minimi storici nei principali paesi sviluppati, hanno rivolto la loro ricerca di rendimento verso
i mercati obbligazionari Emergenti. Questi flussi consistenti sono stati favoriti anche da una notevole attività
di nuove emissioni sul mercato primario, a testimonianza della volontà delle aziende emergenti di finanziarsi
sul mercato dei capitali anziché attraverso il sistema bancario.
Il mercato obbligazionario governativo Emergente ha vissuto un primo trimestre molto positivo con gli spread
(indice JPM EMBI Global Diversified) ridottisi dai 375 bp di fine 2011 ad un minimo di 295 toccato ai primi
di marzo, in un contesto estremamente favorevole per tutte le classi di attività rischiose. Svanito l’effetto
positivo delle manovre espansive della BCE, le tensioni europee sono riemerse condizionando anche i paesi
Emergenti. Lo spread è quindi risalito toccando un massimo, ai primi di giugno, pari a 440 bp per poi ridiscendere sul finire del mese a 353 bp con l’attenuarsi della crisi europea.
Movimento simile hanno mostrato le obbligazioni corporate dei paesi Emergenti il cui spread (indice JPM Corporate CEMBI Composite) è passato da 440 bp ad un minimo di 340 bp ai primi di marzo. L’aumentata avversione al rischio che ha segnato il secondo trimestre ha portato lo spread dei corporate al livello di 457 bp ai
primi di giugno per poi chiudere il semestre su livelli più bassi, 409 bp.
Il Fondo ha mantenuto per l’intero periodo di analisi un consistente sovrappeso sulle emissioni corporate con
un rischio tassi complessivo inferiore a quello del benchmark.
In termini geografici i principali sovrappesi sono su Brasile, Cina, Argentina, Venezuela, Mongolia, Kazakistan,
Croazia e Arabia Saudita mentre i sottopesi più significativi sono Turchia, Colombia, Polonia, Filippine, Perù,
Lituania, Malesia, Indonesia, Sud Africa e Cile.
A livello di duration il portafoglio rimane in sottopeso rispetto al benchmark.
Il portafoglio mantiene la sovraesposizione al segmento corporate, che oscilla intorno al 40% del portafoglio
a fine giugno, e una liquidità superiore al 20%. La volatilità e la crescita relativamente più lenta dell’area confermano l’opportunità di un atteggiamento tatticamente più cauto. Questa liquidità potrà essere un elemento di protezione nelle fasi di tensione dei mercati e potrà essere sfruttata per incrementare le posizioni attraverso l’attività di selezione di singoli emittenti.
118
La performance del Fondo dei primi sei mesi è risultata ampiamente positiva, grazie al restringimento degli
spread e all’apprezzamento del dollaro, e superiore al parametro di riferimento, grazie alla preferenza accordata al segmento corporate.
La crescita nei paesi emergenti è in una fase di rallentamento, con aspettative ridotte per il 2012 rispetto
all’anno precedente. Rimangono però valide ragioni per essere ottimisti in considerazione anche del desiderio degli investitori internazionali di migliorare la redditività dei portafogli obbligazionari rivolgendosi ai paesi
Emergenti.
Il declassamento del merito di credito (rating) nell’area è risultato di gran lunga inferiore rispetto a quanto
visto nei paesi sviluppati. Inoltre, una moderazione nella crescita non è necessariamente un elemento negativo in quanto sta aiutando a contenere le pressioni inflazionistiche. Questo è senz’altro il caso della Cina
dove un ribilanciamento della crescita, con una riduzione del contributo degli investimenti, potrebbe condurre ad una crescita più lenta, ma comunque solida e più sostenibile, con contributi più ampi dai consumi
e dal commercio.
Possibili pacchetti fiscali di stimolo decisi dai paesi emergenti supporterebbero l’attività di prestito da parte
delle banche e stimolerebbero la crescita. In più, le banche centrali di ambedue le aree, paesi sviluppati ed
emergenti, stanno segnalando una volontà crescente di affrontare le preoccupazioni sulla crescita con azioni concrete. Le autorità dei paesi emergenti hanno spazio considerevole per intraprendere politiche fiscali e
monetarie di sostegno se lo scenario per i paesi emergenti dovesse deteriorarsi ulteriormente.
Dopo il significativo recupero delle obbligazioni dei paesi emergenti negli ultimi mesi, si ritiene che lo spazio
per ulteriori restringimenti degli spread sia modesto. La volatilità rimarrà padrona del campo e fasi di ritracciamento dei mercati, seguite da repentini recuperi, forniranno ancora possibilità di investimento (si veda, al
riguardo, l’allargamento degli spread avvenuto tra aprile e maggio ed il recupero nel mese di giugno che ha
riportato gli spread ai livelli di marzo).
119
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO
PAESI EMERGENTI A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 titoli di Stato
A1.2 altri
A2. Titoli di Capitale
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
156.513.406
156.513.406
70,93
134.005.895
93.688.780
28,47
134.005.895
80,43
62.824.626
70,93
42,46
57.750.087
76.255.808
34,66
45,77
6.445.376
6.445.376
2,92
2,92
7.740.790
7.740.790
4,65
431.853
0,20
232.781
0,14
237.073
0,11
194.780
0,09
232.781
0,14
105.079.985
47,63
6.006.476
3,61
-51.826.933
19.322.707
-23,49
8,76
14.909.910
12,36
-127.995.860
-58,01
- 57.552.675
- 34,55
3.993.450
3.632.353
1,81
3.706.048
3.385.433
2,22
361.097
0,16
320.615
0,19
220.637.137
100
166.601.900
100
80,43
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
4,65
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
G. ALTRE ATTIVITA'
G1. Ratei attivi
G2. Risparmio di imposta
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
120
56.846.220
25,76
1,65
20.584.632
51.877.953
8,95
31,14
2,03
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER OBBLIGAZIONARIO
PAESI EMERGENTI A DISTRIBUZIONE
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
-11.321
- 5.281
M2. Proventi da distribuire
-11.321
- 5.281
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
-2.694.175
-511.575
- 2.396.276
N3. Altre
-2.182.600
- 2.174.074
PASSIVITÀ E NETTO
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N2. Debiti di imposta
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
-2.705.496
- 2.401.557
164.200.343
18.441.577,602
16.296.077,984
192.256.414
10,425
25.675.227
5.088.353,463
Movimenti delle quote nel semestre
4.612.064,766
Quote emesse
Quote rimborsate
-6
217.931.641
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
- 222.196
164.200.343
10,076
5,046
Classe A
2.466.565,148
Classe B
5.102.321,715
13.968,252
121
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
USY20721AL30
TRT110215T16
US91086QAV05
US715638AP79
XS0767472458
USP1330HBD54
US195325BN40
US718286AK32
XS0645940288
US922646BM57
USP3579EAD96
US922646AS37
USY2029SAG94
XS0783935561
XS0576382229
XS0307883206
XS0579034223
USY9485PAA04
SK4120007543
XS0495755562
XS0648477593
XS0506527851
US922646AT10
USG11010AA62
US05540NAA37
XS0496488395
XS0546428144
XS0620695204
XS0504954347
USP22854AG14
US84265VAE56
USG9372JAA00
XS0294364103
USY7138AAA89
XS0632833553
USP3142CDD85
USG01283AF01
US61747YBA29
USY0646EAR37
XS0615235701
XS0503454166
XS0638742485
USN2800PAA59
XS0643183220
US922646BJ29
XS0503453275
XS0776121062
XS0551313686
122
Titolo
INDONESIA 7.75% 2038
TURKEYi 4.5% 02/15
UNITED MEX 6.05% 40
PERU 8.75 11/2033
RUSSIA EUROB 4.5% 22
BHIPO ARG 9.75 16
COLOMBIA 4.375% 2021
PHILIPPINES 9.8 19
CROATIA 5.875% 07/18
VENEZUELA 8.50 14
DOMINIC RE 9.04 18
VENEZUELA 9.25 27
SRI LANKA 6.25% 2021
BANK OF GEOR 7.75 17
EVERGRA REAL 7.5% 14
AI FINANCE 10.875% 1
SMC GLOBAL 7% 01/16
WAKALA MAL 2.991 16
SLOVAKIA 4.35 10/25
ALLIANCE BK 10.5%17
NTPC 5.625% 14/07/21
KAZMUNAIGAZ 7% 20
VENEZUEL 13.625 18
JBS FIN II 8.25 18
BES BRAS 5.625% 15
IVORY COAST STPUP 32
DUBAI GVT 7.75% 20
ALFA BK 7.75% 04/21
RUS 5 29/04/20
CENT ELET BR 5.75 21
SOUTH COPPER6.75%40
VIRGOLINO 10.5% 0118
PDVSA 5.25 04/17
PERTAMINA 5.25 0521
EMIRAT AIRL 5.125 16
CORP GEO 8.875% 2022
AFREN PLC 10.25% 19
MORGAN 10.09% 05/17
BANK CEY 6.875% 2017
YAPI KRED 6.75% 17
TURKEY 5.125%20
ROMANIA 5.25% 06/16
DTEK FINANC 9.50% 15
VIMPELCOM 7.5043 22
VENEZUELA 10.75 13
MOL HUNG 5.875 04/17
NOMOS CAP 10 04/19
DUBAI 7.375% 10/20
Valore complessivo
6.930.409
3.834.874
3.776.299
3.768.633
3.293.046
2.892.557
2.659.115
2.636.050
2.496.850
2.491.565
2.463.403
2.445.518
2.402.388
2.328.513
2.226.486
2.207.890
2.059.986
2.029.097
2.028.660
2.001.505
1.981.481
1.878.177
1.838.025
1.825.990
1.814.428
1.808.439
1.767.905
1.731.049
1.710.681
1.704.902
1.678.184
1.675.055
1.664.190
1.629.975
1.629.581
1.620.976
1.617.635
1.614.788
1.574.926
1.560.853
1.551.675
1.526.025
1.524.810
1.478.098
1.371.589
1.298.682
1.296.008
1.291.072
% sul totale Attività
3,14%
1,74%
1,71%
1,71%
1,49%
1,31%
1,21%
1,19%
1,13%
1,13%
1,12%
1,11%
1,09%
1,06%
1,01%
1,00%
0,93%
0,92%
0,92%
0,91%
0,90%
0,85%
0,83%
0,83%
0,82%
0,82%
0,80%
0,78%
0,78%
0,77%
0,76%
0,76%
0,75%
0,74%
0,74%
0,73%
0,73%
0,73%
0,71%
0,71%
0,70%
0,69%
0,69%
0,67%
0,62%
0,59%
0,59%
0,59%
USG0253JAA37
XS0552420977
USG21895AB60
US718286BM88
USN7992HAA07
USP89610AA06
US05966UAP93
USP37110AG12
XS0585211591
USN54468AA65
USP59695AC39
USG87361AA26
US63938NAB01
XS0550480296
USM4R36CAA80
USG2116MAC58
AMBEV INT 9.5 17
TRAD 8.50% 10/2013
CNPC HK OVER 4.5% 21
PHILIPPINES 6.25 36
SIDETU 10 04/20/16
TARJETA 9% 28/01/17
BANCO SANT 4.625% 17
ENAP 4.75% 12/21
TMK CAP 7.75% 01/18
MARFRIG HD 8.375 18
JBS SA 10.5% 08/16
TELEMOVIL 8% 011017
NAVIOS 9.25% 04/19
CET 21 SPOL 9% 11/17
FINANSBANK 5.5% 16
CHINA SHANS 10.5 17
TOTALE
Altri titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
1.288.308
1.283.399
1.277.066
1.274.699
1.271.786
1.268.713
1.238.432
1.238.036
1.236.382
1.226.902
1.218.628
1.211.536
1.150.309
1.148.488
1.134.660
1.105.791
122.211.178
40.747.604
162.958.782
220.637.137
0,58%
0,58%
0,58%
0,58%
0,58%
0,58%
0,56%
0,56%
0,56%
0,56%
0,55%
0,55%
0,52%
0,52%
0,51%
0,50%
55,38%
18,47%
73,85%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo.
123
Relazione Semestrale
al 29 giugno 2012
PIONEER
TARGET CONTROLLO
Fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato
PIONEER TARGET CONTROLLO
SCOPO E CARATTERISTICHE DEL FONDO
È un Fondo flessibile che mira al conseguimento di un rendimento medio annuo, al netto delle commissioni
di gestione, pari all’indice MTS BOT + 0,5%, a fronte di un livello di rischio medio-basso.
Il Fondo può investire in strumenti finanziari riconducibili alle seguenti tipologie:
strumenti obbligazionari e monetari;
strumenti azionari:
strumenti derivati;
OICR;
depositi bancari.
Gli strumenti finanziari e gli OICR di natura obbligazionaria/ monetaria rappresentano almeno il 70% del portafoglio del Fondo.
Con riferimento alla componente obbligazionaria, il Fondo investe principalmente in strumenti obbligazionari/monetari con rating non inferiore all’Investment Grade di emittenti governativi, societari e organismi sopranazionali e/o in OICR che risultino compatibili con la politica di investimento del Fondo. Gli investimenti sono
effettuati principalmente in strumenti finanziari quotati su mercati ufficiali o regolamentati, riconosciuti, regolarmente funzionanti e aperti al pubblico degli Stati aderenti all’OCSE e di altri stati sovrani.
Gli strumenti finanziari in portafoglio sono denominati principalmente in Euro e in via residuale o contenuta
in altre valute estere.
La duration della componente obbligazionaria del portafoglio può variare in maniera flessibile, anche assumendo valori negativi, compatibilmente con lo scopo del Fondo. Il Fondo può investire anche in Paesi Emergenti.
Il Fondo investe con i seguenti limiti rispetto al totale delle attività:
strumenti obbligazionari e monetari: fino ad un massimo del 100%;
strumenti azionari: fino ad un massimo del 30%;
OICR: fino ad un massimo del 100%;
depositi bancari: fino ad un massimo del 30%.
Il Fondo potrà investire in strumenti finanziari derivati principalmente per le seguenti finalità:
copertura dei rischi;
più efficiente gestione del portafoglio al fine di ridurre i costi di transazione, utilizzare la maggiore liquidità degli strumenti derivati rispetto agli strumenti sottostanti e avere una più rapida esecuzione delle
transazioni;
esposizione ai mercati, compatibilmente con l’obiettivo dichiarato e il profilo di rischio di ciascun Fondo,
realizzata mediante l’attuazione di strategie di investimento non conseguibili attraverso l’investimento in
singoli titoli (quale ad esempio l’acquisto di contratti futures per assumere posizioni su indici) e/o che
modifichino l’esposizione ai fattori di rischio specifici (quale ad esempio la negoziazione di contratti
swap).
Si segnala che l’utilizzo dei derivati per finalità non di copertura potrebbe generare un impatto amplificato
sulle variazioni della quota del Fondo derivanti da variazioni dei prezzi degli strumenti finanziari sottostanti i
derivati. L’esposizione in strumenti finanziari derivati per finalità diverse dalla copertura dei rischi non potrà
eccedere il 100% del valore complessivo netto del Fondo.
Per informazioni più dettagliate si rimanda a quanto indicato nel Regolamento Unico di Gestione dei Fondi.
126
POLITICHE DI GESTIONE
Il Fondo ha evidenziato le seguenti performance:
Classe A: nel periodo 30 dicembre 2011 – 29 giugno 2012, performance pari a + 2,18%.
Classe B, nel periodo 2 maggio (data di lancio di tale classe) al 29 giugno 2012, performance pari a 1,14%
Le performance del Fondo sono calcolate al lordo dell’effetto fiscale.
Data la natura flessibile del Fondo, orientata al rendimento assoluto, non è indicato un benchmark rappresentativo della politica di investimento. Con efficacia 3 marzo 2012 il Fondo ha incorporato Pioneer Target
Equilibrio.
Nel primo semestre del 2012 la dinamica dei mercati finanziari è stata influenzata in misura rilevante dall’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro; un ruolo importante hanno avuto anche le attese
sull’evoluzione della crescita globale, influenzate a loro volta dagli eventi politico-istituzionali europei.
Sui mercati obbligazionari europei, i rendimenti tedeschi sono rimasti su livelli storicamente bassi nel corso
del semestre, implicando rendimenti reali (al netto dell’inflazione) negativi. I mercati obbligazionari dei Paesi
Periferici hanno beneficiato di un apprezzabile ridimensionamento degli spread fino alla metà di marzo per
poi subire un incremento degli stessi. Negli USA, la curva dei rendimenti ha evidenziato un movimento di flattening, con il calo dei rendimenti sulle scadenze lunghe e un movimento verso l’alto della parte breve della
curva.
Con riferimento alle obbligazioni societarie, il segmento del mercato che ha evidenziato una maggiore dinamica degli spread è stato quello dei titoli finanziari, soprattutto subordinati, europei. Il settore finanziario,
maggiormente collegato alle sorti dei Paesi Periferici, ha beneficiato dell’allentamento delle tensioni della
prima parte dell’anno, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità della BCE, ed è stato poi penalizzato nei mesi successivi, per le rinnovate preoccupazioni sulla stabilità dell’Area Euro e quindi del sistema
bancario.
Sui mercati azionari, i primi tre mesi dell’anno sono stati particolarmente positivi, effetto del rinnovato ottimismo sull’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro e del buon andamento dei principali indicatori economici, soprattutto statunitensi. Dalla seconda metà di marzo si è verificata una inversione di tendenza, conseguenza delle incertezze sulla sostenibilità dei conti pubblici spagnoli prima, dell’instabilità politica in Grecia e delle esigenze di salvataggio del sistema bancario spagnolo, poi. A questi fattori di natura
politico-istituzionale si è aggiunto il peggioramento degli indicatori economici delle economie sviluppate,
soprattutto degli USA, e il manifestarsi delle preoccupazioni di contagio alle economie emergenti. Nell’ultima
giornata di borsa aperta del semestre, il rimbalzo degli indici azionari, soprattutto europei, ha evidenziato
l’apprezzamento per le decisioni adottate a Bruxelles durante il Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
Nel semestre il Fondo è stato investito principalmente in titoli obbligazionari con un’allocazione complessiva
compresa tra l’80% e il 101%. L’investimento in titoli azionari è stato contenuto, con un’allocazione media
intorno al 2-4%, mentre l’effettiva esposizione ai movimenti dei mercati azionari è stata gestita in modo dinamico tramite l’utilizzo di strumenti derivati.
Sulla componente obbligazionaria, che rappresenta l’investimento principale del portafoglio, la duration del
Fondo è stata ridotta, passando da un valore di circa 1,2 anni (a fine dicembre) a uno di 6 mesi (a fine aprile), per poi essere successivamente incrementata, attestandosi a fine semestre su un valore di circa 1 anno
e 3 mesi.
Nel corso del semestre sono state effettuate operazioni in strumenti finanziari derivati prevalentemente tramite futures sui titoli di stato tedeschi sulle diverse scadenze, sui titoli inglesi e francesi e sono state implementate strategie di trading sulla curva americana e australiana. L’utilizzo di contratti derivati è principalmente orientato a beneficiare in chiave tattica dei movimenti direzionali del mercato e di opportunità derivanti da differenziali di rendimento.
127
Nel periodo, il posizionamento obbligazionario è stato orientato principalmente su titoli con scadenze sotto i
3 anni e a tasso variabile. Per quanto riguarda l’allocazione per tipologia di emittente, a inizio anno il Fondo
era investito prevalentemente in titoli obbligazionari governativi che pesavano per circa il 49% del Fondo,
mentre il peso della componente societaria era di circa il 31%. In portafoglio erano presenti anche titoli di
emittenti agency per un peso complessivo pari a circa l’11%. Nel corso del semestre l’allocazione al segmento societario ha evidenziato un andamento alterno: è stata incrementata nel primo trimestre e in aprile
fino a circa il 48% e nei mesi successivi, al fine di contenere i rischi del portafoglio, è stata ridotta, in particolare sulle emissioni finanziarie subordinate e sulla componente ad alto rendimento. Sostanzialmente mantenuto nel periodo il posizionamento su titoli finanziari senior a breve termine. A fine giugno l’esposizione al
segmento corporate era di circa il 34 %, il peso delle emissioni sovranazionali e agency era complessivamente pari a circa il 2% del Fondo, mentre il 43% era in titoli governativi.
Sulla componente azionaria, nel corso del primo trimestre, è stato mantenuto un approccio prudente (esposizione netta negativa) al fine di ridurre l’impatto della volatilità dei mercati sul portafoglio, ma allo stesso
tempo è stato mantenuto un portafoglio titoli a favore di tematiche cicliche, con beta superiore a 1. In marzo
inoltre, sono state aperte alcune posizioni lunghe/corte (tramite derivati) su indici azionari settoriali Usa. Nel
secondo trimestre dell’anno è stata invece riacquistata un po’ di esposizione ai mercati azionari, mantenendo un posizionamento settoriale difensivo.
In ambito valutario nel corso del semestre, è stata mantenuta in portafoglio un’esposizione al dollaro statunitense, alle valute dei paesi del nord Europa (corona norvegese e svedese) e ai Paesi dell’area Asia/Pacifico
(dollaro di Singapore e Hong Kong).
L’esposizione alle materie prime (investimento tramite ETF e ETC) nel corso del semestre è stata mantenuta molto contenuta con un’allocazione inferiore al 2% del portafoglio, concentrata principalmente su metalli
preziosi (oro in particolare) e derrate agricole.
Il Fondo chiude il semestre con una performance assoluta positiva, spiegata principalmente dall’andamento del portafoglio nel primo trimestre. Il principale contributo alla performance è rappresentato dalla componente obbligazionaria, sia governativa, che corporate. Sul segmento governativo, il contributo positivo deriva
principalmente dal posizionamento di duration sulla curva Euro, ma anche dall’esposizione ai titoli italiani,
favoriti da un restringimento dei differenziali di rendimento. Sul segmento corporate, il principale contributo
positivo deriva dall’esposizione alle emissioni finanziarie sia senior che subordinate, che nel primo trimestre
hanno fortemente beneficiato dell’allentamento delle tensioni sui Paesi Periferici, grazie anche all’importante sostegno alla liquidità da parte della BCE.
In prospettiva, il gestore ha confermato un approccio cauto al rischio, in un contesto caratterizzato dal nervosismo dei mercati finanziari che hanno proiettato il loro interesse sull’esito della riunione del Consiglio
Europeo del 28-29 giugno. Al fine di migliorare il profilo di rischio del portafoglio, sono state confermate diverse strategie non correlate al mercato. La view di medio-termine del gestore resta costruttiva rispetto all’evoluzione della crisi del debito sovrano dell’Area Euro, ulteriormente rafforzata dopo la riunione del Consiglio
Europeo del 28-29 giugno. Gli accordi raggiunti nel corso del meeting di Bruxelles sono, infatti, interessanti
anche se mancano ancora importanti dettagli. I leader europei hanno affermato un rinnovato impegno a
favore della maggiore integrazione europea e hanno enfatizzato l’esigenza di spezzare il legame vizioso tra
banche e governi. La riunione ha gettato le fondamenta per la costituzione di un organismo europeo di supervisione bancaria entro la fine del 2012, elemento centrale di una unione bancaria. Altrettanto rilevante ai fini
del sostegno dei corsi dei titoli obbligazionari spagnoli, ma anche italiani e più in generale governativi, è la
previsione dell’entrata in azione dell’EFSF e dell’ESM per la stabilizzazione degli spread. Un altro aspetto
importante è la costituzione di un importante asse tedesco-italiano utile ai fini dell’adozione di misure di crescita e del rafforzamento dell’integrazione europea. Il recupero messo a segno dalle attività più rischiose e/o
legate al ciclo nell’ultima giornata di scambi è da ricondurre, oltre che agli importanti passi avanti compiuti
nel processo di rafforzamento dell’unione bancaria, fiscale e, in ultimo, politica, a livello di Unione Moneta-
128
ria, anche al basso livello delle aspettative formulate dagli operatori di mercato sull’esito del summit medesimo e al basso livello di esposizione alle attività più rischiose. In ottica futura, l’eventuale pubblicazione di
dati macroeconomici migliori delle attese e nuovi interventi di politica monetaria espansiva potrebbero fornire un supporto più solido ai mercati finanziari, giustificando il graduale incremento delle posizioni di rischio
in portafoglio. Sul fronte dei mercati azionari, una stagione degli utili USA non particolarmente positiva
dovrebbe consentire un recupero relativamente maggiore dei mercati azionari europei, caratterizzati da valutazioni interessanti.
129
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER TARGET CONTROLLO
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
In % totale
attività
Valore
complessivo
In % totale
attività
A1. Titoli di debito
558.449.841
506.565.875
85,25
505.378.853
A1.2 altri
235.492.365
41,38
475.176.900
95,77
271.073.510
77,33
35,95
245.532.703
229.644.197
43,51
A3. Parti di O.I.C.R.
30.954.210
4,73
21.942.416
4,16
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1.1 titoli di Stato
A2. Titoli di Capitale
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
20.929.756
3,19
198.022
198.022
0,03
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
676.542
0,10
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
676.542
0,10
58.689.141
8,96
268.076.800
40,92
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di Capitale
8.259.537
90,04
46,53
1,57
0,03
B3. Parti di O.I.C.R.
C1. Margini presso organismi di compensazione
e garanzia
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA'
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
62.032.882
9,47
8.164.122
1,54
152.234.094
28,85
10.318.039
1,95
-271.420.541
-41,43
- 154.388.011
- 29,26
G. ALTRE ATTIVITA'
37.069.405
5,66
178.733
4,35
8.338.948
2,69
28.506.798
1,28
14.200.433
G2. Crediti di imposta
8.383.874
0,03
5.714.888
146.597
0,03
655.082.951
100
527.743.408
100
G1. Ratei attivi
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA'
130
1,58
1,08
RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO PIONEER TARGET CONTROLLO
SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 29/06/2012
PASSIVITÀ E NETTO
Situazione al
29/06/2012
Situazione a fine
esercizio precedente
Valore
complessivo
Valore
complessivo
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI
E OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari
derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
-4.163
M2. Proventi da distribuire
-4.163
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA'
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA'
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
Valore complessivo netto (Classe A)
Numero delle quote in circolazione (Classe A)
Valore unitario delle quote (ClasseA)
Valore complessivo netto (Classe B)
Numero delle quote in circolazione (Classe B)
Valore unitario delle quote (Classe B)
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse
Quote rimborsate
-1.041.705
-565.388
- 239
- 912.241
- 514.864
-476.317
- 397.138
-1.045.868
- 912.241
654.037.083
526.831.167
123.187.958,735
98.916.695,253
653.015.985
5,301
1.021.098
526.831.167
5,326
206.580,948
4,943
Classe A
63.935.228,700
39.663.965,218
Classe B
206.783,952
203,004
131
Elenco analitico dei titoli in Portafoglio
cod ISIN
IT0004634124
IT0004765183
IT0003993158
IT0004805070
IT0004787989
IT0004508971
XS0423814119
IT0004803265
IT0004820251
IT0004801541
IT0004674369
DE0001030518
LU0234512555
XS0616474499
XS0631052874
FR0010784009
XS0270002669
XS0470085498
XS0324790657
XS0625353262
XS0411735300
XS0614173622
IT0004793045
XS0367027025
XS0619202772
IT0004273493
XS0491057468
XS0598218146
XS0545597048
XS0312464158
XS0455122076
XS0483005293
XS0234096237
XS0617125264
XS0754795739
XS0255817685
JE00B1VS3770
XS0496644609
XS0463535798
XS0188550114
XS0583623011
IT0004806888
DE0004771662
XS0438150160
XS0478619694
XS0268404653
XS0478864225
IT0001358479
132
Titolo
ITALY CTZ 0% 08/12
ITALY CTZ 0% 09/13
CCT BOT6M 11/12
BTPS 2.5% 01/03/2015
BOT 31/07/2012
BTPS 2.5% 01/07/2012
FINMECCANICA 8% 1219
BOT 0% 28/09/12
CTZS 0% 30/05/2014
BTPS 5.5% 01/09/22
CTZ 0% 31/12/12
DEUTSCHLAND 2.25 13
PIONEER INSTIT 17
BANCA POPULARE 4 13
CREDITO V 4.5% 11/13
BNP HOME 3% 23/07/13
MEDICOM TF/TV 18
BCO POP FRN 11/12
INTESA SA TF/TV 17
MONTE DEI 4.125% 13
NOKIA CORP 5.5% 14
BCO POPOL 4 06/04/13
CTZ 0% 31/01/2014
BK IR MTGE 4.971 13
GENERALITAT 5.5% 13
BUONI SOUV 4.5%2018
UBI BANC EURIBOR 13
VENETO BCA FRN 13
BANCA POP VIC TV 12
ACHMEA HYP 4.75 12
ING BANK 3% 30/09/14
MEDIASET 5% 01/02/17
HUNGARY FRN 02/11/12
BANCA DELLE 4.375 13
MONTE PASCHI 4.5% 14
MONTE PASCH 5.75%16
ETFS PHYSICAL GOLD
VESTAS WIND 4.625 15
DEXIA LDG 2.625% 12
SANTANDER U HYB PERP
CREDITO VAL TV 13
ITALY BTPi 2.45 16
BIRD 0% 20/12/15
WIND ACQUI 11.75% 17
IRISH L & P 3.6% 13
BANCA LOMBARDA TV 13
SOLARW 6.125% 210717
UNICREDI IMMOB UNO A
Valore complessivo
59.971.486
28.782.600
24.452.960
23.792.500
19.980.466
18.001.620
17.703.597
16.919.695
12.914.394
12.719.200
12.637.123
12.528.108
10.840.705
10.323.285
9.906.400
9.717.075
9.448.554
8.999.354
8.038.530
7.405.328
7.160.188
7.131.825
7.102.500
6.946.225
6.779.500
6.736.100
6.507.624
6.289.088
6.197.625
6.109.455
5.849.368
5.723.726
5.229.669
5.154.708
5.101.115
5.024.163
4.454.928
4.388.238
4.200.210
4.092.503
4.054.550
3.862.288
3.598.712
3.245.000
3.195.382
3.186.755
3.131.707
3.096.095
% sul totale Attività
9,16%
4,40%
3,74%
3,63%
3,05%
2,75%
2,70%
2,58%
1,97%
1,94%
1,93%
1,91%
1,65%
1,58%
1,51%
1,48%
1,44%
1,37%
1,23%
1,13%
1,09%
1,09%
1,08%
1,06%
1,03%
1,03%
0,99%
0,96%
0,95%
0,93%
0,89%
0,87%
0,80%
0,79%
0,78%
0,77%
0,68%
0,67%
0,64%
0,62%
0,62%
0,59%
0,55%
0,50%
0,49%
0,49%
0,48%
0,47%
XS0751352898
XS0557897203
FGA CAP 5.25% 02/14
EDISON 3.875% 11/17
TOTALE
Altri Titoli
TOTALE PORTAFOGLIO
TOTALE ATTIVITA'
3.025.830
2.798.986
484.457.043
74.190.820
558.647.863
655.082.951
0,46%
0,43%
73,95%
11,33%
85,28%
I titoli elencati rappresentano almeno i 50 principali titoli in portafoglio, e comunque tutti quelli che superano lo 0,50% delle attività del fondo.
133
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