Valvola aortica normale con 3 cuspidi o semilunari (a forma di nidi di rondine) valvola normale con cuspidi valvola bicuspide Valvola aortica Bicuspide stenotica Valvola aortica stenotica e calcifica La VALVOLA AORTICA E LA SUA PATOLOGIA CHE COS’E’ LA VALVOLA AORTICA E QUAL E’ LA SUA FUNZIONE? La valvola aortica è una struttura composta da tre cuspidi(o lembi) a forma di semiluna (a nido di rondine) che si aprono e si chiudono regolarmente rispettivamente durante la sistole (che corrisponde alla contrazione cardiaca) e la diastole(rilasciamento e successivo riempimento del cuore).Si trova tra il ventricolo sinistro, cioè la parte del cuore che pompa il sangue ricco di ossigeno in tutto l’organismo, e l’arteria aorta, il vaso arterioso più grande e importante che esce dal cuore e da origine a tutti gli altri rami arteriosi che distribuiscono il sangue in tutti i distretti dell’organismo. Quando il cuore si contrae, il sangue arterioso (ossigenato) presente nel ventricolo sinistro attraverso i lembi valvolari aperti viene spinto nell’aorta per essere distribuito a tutto l’organismo, la forza di spinta e la pressione nel ventricolo sinistro determinano l’apertura della valvola che consente il passaggio di sangue; alla fine della contrazione,lo svuotamento del ventricolo e la conseguente caduta di pressione in esso provocano la chiusura della valvola che deve essere a perfetta tenuta stagna per evitare che il sangue presente nell’aorta”torni indietro”e si accumuli a quello che pian piano riempie nuovamente il ventricolo durante la diastole fino a quando il ventricolo pieno si ricontrae (sistole) determinando di nuovo l’apertura della valvola e dando origine cosi ad un nuovo ciclo cardiaco descritto. COME E QUANDO SI AMMALA LA VALVOLA AORTICA? Il malfunzionamento della valvola aortica può avvenire in due modi:o la valvola diventa insufficiente o diventa stenotica; a volte entrambi i difetti possono coesistere. Una valvola insufficiente determina una non completa ed efficace chiusura dei lembi, con conseguente rigurgito di sangue dall’aorta al ventricolo. Questa condizione determina un sovraccarico di sangue nel ventricolo che risulta sempre pieno di sangue in tutte le fasi del ciclo cardiaco e col tempo può portare alla dilatazione e allo sfiancamento del ventricolo stesso con compromissione della sua importante funzione. Nel caso della stenosi invece la valvola non si apre correttamente e completamente, pertanto il ventricolo si trova di fronte ad un ostacolo, un ostruzione che impedisce o rende faticoso il passaggio di sangue dal ventricolo all’aorta;poiché il ventricolo incontra una resistenza nello spingere il sangue nell’aorta col tempo può andare incontro a ipertrofia,ovvero ingrossamento e aumento del volum, che col tempo si traduce in uno scompenso e un malfunzionamento del ventricolo stesso con compromissione della sua funzione. Come già accennato la valvola può essere contemporaneamente stenotica e avere anche una non perfetta coaptazione dei lembi con conseguente rigurgito e insufficienza. Le patologie e le condizioni che determinano la malattia valvolare aortica possono essere congenite, come per esempio la presenza di una valvola bicuspide (solo due lembi) invece che tricuspide;tale anomalia è presente nell 1-2% della popolazione e determina la predisposizione allo sviluppo di una stenosi aortica nel corso della vita che può anche essere precoce;la causa più diffusa di malattia aortica è comunque la degenerazione senile, cioè l’indurimento dei lembi e delle strutture valvolari che invecchiando tendono a calcificare e a rendere sempre più difficoltosa l’apertura della valvola;altra causa di malfunzionamento valvolare è la malattia reumatica che provoca un interessamento infiammatorio dei lembi valvolari con possibile sviluppo di retrazioni cicatriziali(che provocano insufficienza)e fusioni dei lembi(che provocano stenosi) rendendo pertanto la valvola steno-insufficiente; infine altre cause di malfunzionamento valvolare possono essere le infezioni endocarditiche e le malattie dell’aorta nel suo tratto iniziale come aneurismi aortici o dissezioni, o ancora malattie genetiche come la sindrome di Marfan o le collagenopatie (malattie del collagene). QUALI SONO I SINTOMI DELLA VALVULOPATIA AORTICA? Una valvola aortica malata puo' causare una serie eterogenea di sintomi, che comprendono affaticabilita', dispnea da sforzo, angina pectoris, palpitazioni, vertigini e sincopi. Quando la valvola e' stenotica il ventricolo sinistro deve generare una pressione piu' alta per spingere il sangue a tutto il corpo. Questo causa ipertrofia (cioe' ingrossamento) del muscolo cardiaco, predisponendolo ad aritmie ed allo sviluppo di sintomi di angina. Inoltre il ventricolo non si svuota completamente, e questo ristagno di sangue eventualmente si ritrasmette all'indietro fno ai vasi dei polmoni, causando dispnea (difficolta' di respiro) dapprima da sforzo e poi anche a riposo. Infine, in particolari situazioni il cuore puo' non riuscire a pompare abbastanza sangue per mantenere normale la pressione sanguigna nelle arterie (in particolare quelle del cervello), e questo causa vertigini e sincopi (svenimenti). Quando invece la valvola e' insufficiente, parte del sangue pompato ritorna nel ventricolo sinistro causando un sovraccarico di volume e poi una dilatazione del ventricolo stesso. La dilatazione a lungo andare provoca uno sfiancamento delle pareti e l'insorgenza di sintomi di scompenso cardiaco. Inizialmente i sintomi sono presenti sotto sforzo, ma col progredire della malattia compaiono per sforzi sempre piu' lievi ed infine anche a riposo. Questo puo' causare l'impossibilita' a dormire in posizione orizzontale o portare a bruschi risvegli per la difficolta' di respiro. Un altro segno di scompenso e' il gonfiore alle caviglie, specialmente alla sera. I farmaci possono aiutare per un certo periodo ad alleviare i sintomi, ma quando la funzione valvolare decade, il Vostro cardiologo Vi raccomandera' di andare dal cardiochirurgo per programmare l'intervento. Alcuni test (ecocardiogramma, cateterismo cardiaco con coronarografia) aiuteranno a stabilire il momento piu' adatto per l'intervento e ad escludere eventuali patologie concomitanti (per esempio una coronaropatia). QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLE PROTESI VALVOLARI OGGI DISPONIBILI? In linea generale vi sono due tipi di protesi valvolari oggi disponibili, ognuna con pregi e difetti caratteristici: le protesi MECCANICHE e le protesi BIOLOGICHE. Le protesi valvolari meccaniche (vedi figura qui sotto) sono caratterizzate dall'ottima durata dovuta alla durezza dei materiali che le compongono. Infatti sono costituite da un anello in lega d'acciaio ricoperto di carbonio e da due foglietti mobili anch'essi in carbonio. Protesi valvolari meccaniche Questo materiale non si consuma e quindi la durata di una protesi meccanica e' praticamente illimitata. Il principale svantaggio di queste valvole e' dato dalla necessita' di mantenere il paziente sotto terapia anticoagulante per tutta la vita. Infatti il sangue, a contatto con il carbonio (come con qualunque materiale artificiale) tende a formare dei coaguli che potrebbero attaccarsi alla valvola bloccandone il funzionamento. Il paziente dovra' quindi assumere ogni giorno una certa dose di farmaco anticoagulante e dovra' sottoporsi regolarmente (ogni 3-4 settimane) ad un prelievo di sangue per il controllo del livello di anticoagulazione (se troppo basso, il sangue coagulera' ugualmente, se troppo alto c'e' il rischio di emorragie). Le protesi valvolari biologiche, invece, sono costruite partendo da valvole cardiache (o da altri tessuti come la mambrana pericardica) di animali (bovini e suini). Queste valvole richiedono una terapia anticoagulante solo per un breve periodo (in genere 3 mesi). Infatti il sangue non tende a coagulare a contatto di questi tessuti. Protesi valvolari biologiche Il loro principale svantaggio consiste nel fatto che la loro durata nel tempo e' limitata, ed e' inversamente proporzionale all'eta' del paziente. In un paziente giovane (sotto i 40 anni), queste valvole durano 8-10 anni al massimo, mentre in uno anziano possono durare anche 15 anni (in rari casi anche di piu'). Questa differenza e' data dal metabolismo del calcio, che nel giovane e' piu' attivo e tende a depositarsi nei foglietti valvolari causandone l'indurimento. Le protesi biologiche piu' recenti sono trattate con particolari sostanza chimiche allo scopo di ridurre la deposizione di calcio sulla superifice dei foglietti; questi trattamenti hanno mostrato in studi sperimentali la capacita' di aumentarne la resistenza alla calcificazione e quindi la durata. In casi particolari possono essere utilizzati altri tipi di protesi, come gli homograft aortici (prelevati da cadavere umano), oppure si puo' utilizzare un'altra valvola dello stesso paziente e metterla al posto della valvola aortica malata (intervento di Ross). La decisione sul tipo di valvola da utilizzare viene presa dal team medico tenendo conto dell'eta' del paziente, delle sue condizioni generali, del suo stile di vita ed anche delle sue preferenze. QUALI SONO I RISCHI DELL'INTERVENTO? I rischi dell'intervento di sostituzione valvolare aortica vengono stimati dal cardiochirurgo e dall'anestesista in base ad una moltitudine di fattori. Nella sezione risultati sono mostrate le analisi statistiche compiute dalla Società di Chirurgia Cardiaca- Toracica (STS) americana su una moltitudine di pazienti operati in anni recenti. QUALI SARANNO LE MIE CONDIZIONI FISICHE DOPO L'INTERVENTO? Dopo la fase di convalescenza e di riabilitazione, i pazienti operati di sostituzione valvolare in genere godono di una importante riduzione della sintomatologia e di un netto miglioramento della capacita' d'esercizio e di tolleranza agli sforzi. Possono essere necessari fino a 2 - 3 mesi dall'intervento per un completo recupero. Dopo la guarigione della ferita sternale, in genere non vi sono limitazioni importanti all'attivita' fisica, se non quelle legate all'assunzione di anticoagulanti. E' necessaria la profilassi antibiotica prima di ogni procedura invasiva (compresa la rimozione del tartaro dentale), ed e' buona norma avere nel portafoglio un cartellino che identifichi la persona come portatore di protesi valvolare cardiaca. Presento alcuni quesiti che i pazienti mi hanno inviato negli ultimi 2 anni AORTA BICUSPIDE Salve professore - Si è detto che uno dei problemi che potrebbero far precipitare severamente una bicuspidia aortica è il diametro aortico. Il mio è di 42 mm (ho 54 anni) ed è sostanzialmente stabile da 25 anni -ma qual è il limite di pericolo? Grazie Risposta Egregio Sig.re, il riscontro di bicuspidia aortica richiede di sottoporsi a periodici controlli cardiologici ed ecocardiografici, volti a valutare la funzione valvolare (possibilità di sviluppare stenosi e/o insufficenza valvolare) e l'aorta toracica (radice, a. ascendente e arco). Generalmente per quanto riguarda la radice e l'a. ascendente, in assenza di significativa insufficienza valvolare e di anomala progressione annuale delle dimensioni, non si prende in considerazione la correzione chirurgica per diametri < 50 mm. Al di sopra di tale valore il rischio di complicanze quali la rottura sono tali da consigliare in termine di rapporto rischio beneficio, l'intervento cardio-chirurgico. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ho un figlio di 9 anni cui è stata diagnosticata 3 anni fa, in modo del tutto casuale, la presenza di valvola aortica bicuspide con lieve insufficenza, moderara displasia delle cuspidi e lieve dilatazione dell'aorta. Ho sottoposto il bambino a successivi controlli negli ultimi tre anni e il quadro rilevato all'inizio è rimasto invariato. Desideravo conoscere , in base alle statistiche, quale potrebbe essere la più probabile evoluzione di tale anomalia e in quali tempi essa si manifesterà. Attraverso una rivista sono venuto a conoscenza di un particolare tipo di intervento chirurgico che prevede la possibilità di restituire alla valvola la giusta proporzione ed in alternativa l'utilizzo di protesi in dacron. E' il caso di pensare sin da oggi a tale tipo di risoluzione? In attesa di una Vostra cortese risposta invio cordiali saluti. Risposta: La valvola aortica bicuspide rappresenta una tra le cardiopatie congenite più diffuse. L’evoluzione del quadro clinico e funzionale cardiaco è del tutto imprevedibile potendo variare da un grado lieve ad un grado severo di stenosi o di insufficienza valvolare. Al momento attuale non esistono metodi diagnostici o indici funzionali in grado di predire la possibile evoluzione verso un quadro di insufficienza valvolare severa e/o dilatazione aortica. Soltanto un accurato e periodico follow-up (in genere tra 6 mesi ed 1 anno) clinico e strumentale (mediante ecocardiogramma) è in grado di svelare un possibile aggravamento della patologia. Nel caso specifico da lei posto, la mancata evoluzione del quadro negli ultimi tre anni è senza dubbio un indice prognostico favorevole. Tuttavia non bisogna trascurare la necessità di una profilassi antibiotica per la prevenzione dell’endocardite batterica, in occasione di interventi di piccola chirurgia (estrazioni dentarie, etc..) e/o in caso di manovre diagnostiche invasive o cruente. Dai recenti protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico è stato chiaramente sottolineato che i pazienti con valvola aortica bicuspide possono partecipare a tutti gli sport quando siano rispettati i seguenti criteri: Normale funzione ventricolare sistolica e diastolica Normali dimensioni del bulbo aortico e dell’aorta toracica Normalità del test da sforzo (normale incremento della pressione sistolica, in assenza di alterazioni del tratto ST/T) Assenza di aritmie significative a riposo e durante sforzo Come vede il punto cruciale è la dilatazione aortica, che lei definisce al momento lieve. In caso di dubbio diagnostico ecocardiografico sulle reali dimensioni aortiche potrebbe essere utile effettuare una risonanza magnetica nucleare o angio TAC dell’aorta toracica. Soltanto in casi di brusca dilatazione dell’aorta in controlli successivi, o severo rigurgito valvolare potrebbe essere ipotizzato l’intervento cardiochirurgico, che al momento, in relazione ai dati da lei forniti, sembra non prevedibile o comunque del tutto lontano a venire Valvulopatia aortica Vi comunico i risultati dell'ecografia effettuata il 24.03.2010 conclusioni: bulbo aortico dilatato 47,5 mm aorta ascendente ectasica 41 mm atrio e ventricolo sn dilatati funzione di pompa FE 45% funzione diastolica del VS di grado I mitrale con insufficiena di grado lieve sclerosi calcifica della valvola aorta con stenosi di grado moderato volumetria del VSd 134ml VSs 74ml con frazione di eiezione 45% setto I.V e PP ispessiti 15 mm Aorta stenosi di grado moderato gradiente max/med 51/29 mmHg mitrale insufficienza di grado lieve tricuspide insufficienza di grado lieve. La mia età e di anni 65 desidero sapere come mi debbo comportare se occorre l'immediato intervento o no... Risposta La valutazione è complessa in quanto deve tener conto di vari fattori, tra i quali i disturbi che lei accusa. Il gradiente aortico e quindi la severità del restringimento della valvola potrebbe essere sottostimato a causa della lieve riduzione della funzione di pompa cardiaca. La valutazione deve necessariamente essere affidata al cardiologo che la ha in cura. Aorta dilattata e valvola bicuspide 2 Salve, ho già chiesto due volte il suo parere, ultima volta il 19 di dicembre. Come lei mi ha gentilmente consigliato ho cominciato di badare molto alla mia salute seguendo la dieta e assumendo LOBIVON 5 MG. Ricordo che dal tac eseguito a novembre risulta un aorta dilatata del 47 mm e la valvola bicuspide. Lei mi ha scritto, che fino al 53-55 mm di dilatazione non ho bisogno di operarmi e mi sono calmato. Sto aspettando un nuovo tac ad aprile ma di recente ho chiesto il parere di un cardiochirurgo, che mi ha spaventato dicendomi, che in presenza della valvola bicuspide già la dilatazione che supera 45 mm è da considerare pericolosa. Che ne pensa? Che cosa rischio davvero non operandomi? Preciso, che sono una persona ansiosa e non riesco a smettere di pensare di questo problema, che mi complica anche i rapporti con la mia moglie e la figlia. La ringrazio per la sua gentile risposta, che spero, mi risolvi questo dubbio, davvero terribile per me in questo momento. Marco Risposta La decisione di operare la bicuspidia aortica in presenza di una dilatazione dell'aorta ascendente che e' ai limiti come la sua 45-47mm, va ponderata molto bene. Non ho a disposizione tutti i dati ecocardiografici per aiutarla nella decisione in quanto va valutato anche il grado di funzione della valvola, la eventuale dilatazione del vs e la progressione nel tempo della dilatazione dell'aorta ascendente. Ci sono due importanti considerazioni da fare: )) se la valvola bicuspide e' normofunzionante e il Ventricolo non alterato puo' essere atteso il fatidico limite dei 50mm facendo ecocardiogrammi seriati sempre nello stesso laboratorio per controllare la progressione dei diametri 2) tuttavia se il problema dal punto di vista psicologico diventa importante e l'ansia eccessiva, puo' essere opportuno anticipare la decisione operatoria. In ogni caso deve discuterne con calma con il cardiologo curante evitando di sentire troppe campane che non faranno altro che generare confusione. Bicuspidia aortica Buongiorno sono Mary da Milano anni 55. Pratico regolarmente sport, mangio poco e giusto, in terapia eutirox 100/75. Da 1 mese circa (dopo una vacanza a Cuba) il mio cuore ha iniziato un galoppo interno molto strano (anche di notte a riposo) e quindi mi sono sottoposta prima a ECG e in seguito a ecografia cardiaca. Il risultato è stato di: SOSPETTA BICUSPIDIA AORTICA CON RAFE ANTERO-POSTERIORE ED INIZIALE DEGENERAZIONE FIBROTICA CONDIZIONANTE STENOSI DI GRADO LIEVE(GRADIENTE MEDIO 16 MMHG, AREA PLANIMETRICA 1.9 CM2)ASSENZA DI VERSAMENTO PERICARDICO. Vi informo che fumo 6/7 sigarette al giorno. Sono pericolose per la mia patologia? Grazie infinite per la Vs risposta. Mary Risposta Gentile Signora Mary, per quanto riguarda il problema delle palpitazioni approfondirei, se non l'ha già fatto, con un ECG Holter delle 24 ore, che fornisce una registrazione dell'elettrocardiogramma in continuo per 24 ore ed è in grado di evidenziare eventuali disturbi del ritmo cardiaco in corrispondenza dei sintomi che riferisce. Per quanto riguarda il quesito del fumo di sigaretta, sicuramente può condizionare in modo negativo l'alterazione della valvola aortica. La bicuspidia aortica è un'anomalia congenita in cui la valvola aortica, anzichè essere costituita da tre cuspidi che si aprono e chiudono con una conformazione a trifoglio, è formata da sole due cuspidi. Questo rende la valvola maggiormente sottoposta a sollecitazioni meccaniche da parte del flusso di sangue in uscita dal cuore, favorendo la deposizione di calcio nei lembi valvolari e di conseguenza riducendo l'elasticità dei lembi e la capacità di apertura della valvola. Questo nel suo caso condiziona una stenosi valvolare lieve. Il fumo di sigaretta, contribuendo ad aumentare la pressione arteriosa e favorendo l'attivazione di particolari meccanismi che accelerano la deposizione di calcio nei tessuti vascolari e valvolari non può che accelerare tale degenerazione Cordiali saluti Aorta Dilatata Gent.mo dottore, ad un controllo di Ecocardiogramma del 23/09/2008 è risultato che ho l'aorta toracica dilatata soprattutto a livello dei seni di valsalva (46 mm) e della giunzione sinu-tubulare (40mm). Il 25/11/2009 ad un successivo controllo di ecocardiogramma le dimensioni dell'aorta sono rimaste invariate (46 mm e 40 mm). Dopo un mese, da un'altro specialista, ho rifatto un nuovo controllo ed è risultato quanto segue: pressione arteriosa 130/80 (al mattino prendo una compressa di enapren 5 mg - ECG nella norma a fr. 53/min; Ecocardio con dilatazione bulbo aortico 45 mm con note degenerative: lieve insufficienza e possibile aorta bicuspide; Aorta addominale nei limiti; Prova da sforzo negativa a 150 watts con p/a 180. DIAGNOSI: dilatazione aorta ascendente con lieve IA e possibile aorta bicuspide, compenso, no angor. TERAPIE CONSIGLATEMI: controllo Pressione Arteriosa; evitare sforzi gravosi; controlli periodici; la presenza della IA e della possibile bicuspidia comporta un aggravamento di prognosi ed una indicazione ad intervenire più precocemente. Ho 60 anni, sono alto 1,73 peso 74 Kg, non fumo da 15 anni. Alla luce di questi esami, è da prevedere a breve un intervento chirurgico (se si di che tipo)? Oppure ulteriori accertamenti (se si quali)? Eventuali Consigli? Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione e per lo strumento che date a tutti i vostri pazienti. Risposta ritengo sia necessario un controllo ecocardiografico fra 6 mesi per valutare se le dimensioni del bulbo aortico rimangono costanti, è preferibile fare il controllo dallo stesso ecocardiografista. Aggiungerei agli esami diagnostici anche un ecotransesofageo per meglio valutare la bicuspidia. Tenga la pressione arteriosa sotto controllo. Se il suo cardiologo ritiene di intervenire chirurgicamente l'intervento prevede la sostituzione con un tubo valvolato ma il cardiochirurgo le spiegherà in dettaglio l'intervento. Ritengo comunque che con le dimensioni che descrive, l'intervento non è a breve ma si potrà programmare con tutta tranquillità. Dott Giancarlo Piovaccari Direttore Dipartimento Malattie Cardiovascolari-Rimini