Excursus generale sulle varie forme di stato nella storia

Excursus generale sulle varie forme di stato nella
storia
Analizziamo le caratteristiche fondamentali del concetto di STATO secondo due prospettive:
- richiamando le definizioni di Stato offerte dal diritto
- ripercorrendo rapidamente, la storia ( dal mondo antico a quello moderno ) per seguire
l’evoluzione delle varie forme di stato.
Il diritto ha il compito di studiare le norme e le leggi che regolano i rapporti sociali in un dato
ambiente storico-politico. Esso definisce con esattezza le funzioni dello stato: cioè l’organismo
che produce e dà potere vincolante alle leggi.
La storia dal canto suo studia non solo gli eventi bellici e diplomatici del passato, ma anche i
fenomeni sociali, economici ed istituzionali ( cioè le trasformazioni intervenute nel modo di
organizzare la vita dei vari gruppi sociali e le loro attività ). Quindi ci permette di seguire l’idea di
Stato come si è configurata nelle varie società. Altre scienze si sono occupate del concetto di
stato: la filosofia, la sociologia, l’antropologia, il pensiero politico, la scienza politica.
Le tappe evolutive dello stato nel corso della storia
Gli stati si sono formati in diversi momenti storici e si sono trasformati man mano che
cambiavano le condizioni economiche, sociali e politiche interne e internazionali. Lo stato è il
risultato di un’evoluzione graduale e continua. Nell’uso comune con la parola stato si intende
l’unità politica di un popolo, stanziato stabilmente su un dato territorio e organizzato
politicamente sotto la guida di un’autorità sovrana.
Tale autorità, generalmente, ispira la sua condotta ai principi ed alle norme di una
Costituzione, per assicurare la pacifica convivenza comune e il soddisfacimento degli
interessi dei vari gruppi sociali.
Oggi si riscontrano diverse forme di stato, legate alle diverse ideologie esistenti tra i popoli e
diversi ordinamenti politici, determinati da diverse vicende storiche.
Nonostante le differenze tutti gli stati si propongono attraverso i loro complicati ingranaggi politici,
amministrativi e giudiziari, di promuovere il benessere economico e sociale dei cittadini, di
favorire la crescita culturale e spirituale, di tutelare i diritti civili e politici, di garantire
l’integrità territoriale del paese, di assicurare la pace sociale e il bene comune.
Per raggiungere questi fini generali, lo stato persegue la realizzazione di alcuni fini particolari:
- il mantenimento dell’ordine pubblico ( forze di polizia ) per garantire la pacifica convivenza fra i
cittadini
- la difesa del paese con un esercito capace di garantire l’integrità territoriale
- l’amministrazione della giustizia a tutela dei diritti dei cittadini
- la predisposizione di servizi pubblici ( scuola, sanità, trasporti…) per migliorare le condizioni di
vita dei cittadini
- Il sostegno o l’avvio di attività economiche nei settori più deboli e nelle zone più povere del
paese
Non sempre tuttavia nella storia lo stato ha ricoperto tutte queste importanti funzioni ed ha
mostrato una struttura altrettanto compatta e definita, come invece accade nello stato moderno.
ARISTOCRAZIA
Forma di governo nella quale il potere (in greco krátos) è detenuto dai “migliori” (in greco áristos), cioè da coloro che
vantano eccellenza di nascita o superiorità intellettuale e morale.
L’aristocrazia degenera in un’oligarchia quando la minoranza al governo opera a proprio esclusivo vantaggio e contro
gli interessi della comunità; si distingue dalla monarchia, in cui l’autorità suprema appartiene a una sola persona, e dalla
democrazia, in cui la sovranità risiede nel popolo o nei suoi rappresentanti.
OLIGARCHIA
Forma di governo in cui il potere è detenuto da poche persone. Sin dall’antichità il termine (dal greco olígos, “pochi” e
archía, “governo”) ha avuto una connotazione negativa. Secondo Aristotele l’oligarchia era il governo dei ricchi (oggi
spesso indicato con un altro termine di origine greca, “plutocrazia”); in questo senso era da considerare come una
degenerazione dell’aristocrazia (”governo dei migliori”).
L’accezione prevalente del termine presenta anche oggi un significato negativo, indicando il governo di una fazione che
agisce esclusivamente in base ai propri interessi particolari. I sistemi oligarchici sono caratterizzati da un gruppo di
potere omogeneo e stabile, con forti legami tra i suoi membri, e da un modo autoritario di esercitare il potere.
DEMOCRAZIA
Termine di derivazione greca (dêmos, “popolo”, e krátos, “governo, forza”) che indica un sistema politico basato sulla
sovranità dei cittadini, ai quali è riconosciuto il diritto di scegliere la forma di governo e di eleggere direttamente o
indirettamente i membri del supremo corpo legislativo dello Stato, così come i funzionari addetti all’amministrazione
locale, nonché, in alcuni casi, anche il capo dello Stato.
Nell’accezione moderna il termine implica anche l’eguaglianza giuridica dei cittadini nell’esercizio del voto (vedi
Suffragio), dal quale non deve essere escluso nessuno per motivi di razza, di religione, di censo e di sesso; l’esistenza di
alcune condizioni che garantiscano una condizione di libertà nell’esercizio del voto (l’assenza di coercizione, la pluralità
delle opzioni a disposizione, la possibilità di formarsi una propria opinione); l’accettazione della validità del principio di
maggioranza.
In genere si distingue tra democrazia “rappresentativa”, in cui le attività del potere esecutivo e di quello legislativo sono
affidate a rappresentanti eletti, con mandato limitato nel tempo ma non imperativo (e quindi non revocabile), e
democrazia “diretta”, in cui la maggior parte delle attività dei poteri esecutivo e legislativo è decisa direttamente dai
cittadini con voto a maggioranza, mentre i rappresentanti che si occupano degli enti su cui non è possibile esercitare un
controllo diretto sono revocabili in qualsiasi momento.
È opportuno distinguere, sul piano teorico, la democrazia dalla monarchia costituzionale, nella quale sono eletti solo i
membri del corpo legislativo, tra le cui fila sono poi scelti un primo ministro e un gabinetto; tuttavia, molte monarchie
costituzionali funzionano oggi come democrazie, con il sovrano che esercita una funzione puramente simbolica.
È altresì necessario distinguere la democrazia dalla repubblica; sebbene nella storia dell’Occidente moderno le due
siano spesso state unite e oggi la maggior parte delle democrazie siano organizzate in forma di governo repubblicano, i
due termini non sono sinonimi. Le repubbliche possono infatti essere fondate su premesse non democratiche ed
esprimere nella pratica un sistema politico basato sul potere aristocratico, sulla dittatura o sul totalitarismo.
TIMOCRAZIA
La timocrazia è una forma di governo nata nell'antica Grecia caratterizzata dal fatto che i diritti politici sono stabiliti in
rapporto a un determinato censo.
Introdotta ad Atene da Solone fu una soluzione di compromesso tra la volontà dell'aristocrazia di essere ancora a capo
della polis, e le istanze delle classi emergenti (mercanti, ricchi senza titolo nobiliare). La costituzione Soloniana inoltre
introdusse forme di tutela dei ceti contadini, più poveri, quali la cancellazione della schiavitù per debiti. La Timocrazia
è una forma di governo che basa la ricchezza di una persona sui possedimenti terrieri detenuti dalla stessa.
http://it.encarta.msn.com/media_1181501979_761562553_-1_1/Istituzioni_di_Sparta.html
http://it.encarta.msn.com/media_1461504250_761575112_-1_1/Istituzioni_di_Atene.html