Comunicazione Interculturale Anno Accademico 2016 - 2017 Prof. Gaia Moretti Contenuto Cultura Breve storia della Cultura 1 V secolo A.C. - Pensiero greco: cultura come educazione dell’uomo a una vita propriamente umana, rappresentata di solito dalla vita in società e, al livello più alto, dall’esercizio delle attività intellettuali. paideia =educazione Grecia classica: democrazia -> sofistica il processo di formazione dell’individuo che, attraverso l’educazione, giunge al possesso delle tecniche necessarie per la convivenza sociale e per la partecipazione alla vita politica. Breve storia della Cultura 1 Socrate/Platone: impronta etica, la partecipazione alla vita politica si collega alla ricerca filosofica. Aristotele (e poi ellenismo): primato della vita contemplativa rispetto alla vita attiva. La figura del saggio che osserva distaccato le vicende del mondo prevale su quella del filosofo impegnato nella costruzione della città. ideale di formazione dell’uomo aristocratico, che esclude dall’ambito della cultura il lavoro manuale, riservato agli strati inferiori e agli schiavi (strumenti animati). Le “cose culturali” (il lavoro intellettuale) sono contrapposte alle “cose materiali” (il lavoro manuale, tecnico, pratico) Breve storia della Cultura 2 COLERE = COLTIVARE Cicerone: la cultura animi è la filosofia, e la sua funzione è quella di condurre gli uomini da una vita ‘selvaggia’ (o contadina) a una vita civile, ossia a un’esistenza umana che è vita associata, partecipazione alla comunità, (ricordate la polis greca?). Cultura = humanitas Medioevo: significato religioso dato dalla presenza di una unica istituzione che permette lo sviluppo culturale. La cultura diventa così patrimonio di pochi, appannaggio di eletti, qualcosa da conquistare per elevarsi al di sopra delle miserie della technè - la tecnica: non alla portata di tutti. Breve storia della Cultura 3 Umanesimo/Rinascimento: recupero dell’antico significato del concetto di cultura, intesa come formazione dell’uomo. Non più la contemplazione di Dio e la salvezza eterna, ma la vita nel mondo, all’interno della comunità e dei suoi ordinamenti, come scopo a cui deve tendere l’educazione: il vero senso della humanitas, che esprime il nuovo ideale della cultura. Le humanae litterae, cioè la lettura diretta degli autori antichi, permettono una conoscenza diretta dell’antichità. L’uomo è al centro del mondo e la humanitas crea un modello di formazione dell’uomo in funzione dell’uomo, orientato verso la vita civile. La cultura non è ancora qualcosa per tutti: si raggiunge con l’emancipazione, e nonostante la sua bellezza di ideale viene osteggiata nella maggioranza dei casi dalle Istituzioni. Breve storia della Cultura 4 Illuminismo: il momento in cui la cultura perde il suo carattere aristocratico. Nasce la Encyclopédie: ne entrano a far parte le arti tecniche e meccaniche e le scienze della natura, superando quella dicotomia culturale - materiale dei secoli precedenti. Cultura significa il complesso delle cognizioni acquisite dall’umanità, che devono essere trasmesse da una generazione all’altra e accresciute attraverso l’impiego dei poteri razionali dell’uomo. Questo non avviene naturalmente nelle società: per questo le rivoluzioni cercano di “liberare” l’uomo. Breve storia della Cultura 4 Voltaire, Siècle de Louis XIV (1751): si propone esplicitamente di allargare l’orizzonte della ricerca storica al di là delle guerre, delle conquiste, delle vittorie e delle sconfitte, delle vicende dinastiche per considerare anche i cambiamenti del costume, i fenomeni artistici e letterari, le dottrine filosofiche, le credenze religiose, lo sviluppo delle scienze e le loro applicazioni tecnologiche, i progressi delle industrie e del commercio, che consentono di individuare un periodo storico nella sua specifica fisionomia. Cultura come qualcosa che esiste, e che è comune, nelle sue differenze, a tutti gli uomini. …Qualcosa che ha a che fare con lo Spirito delle Nazioni… Breve storia della Cultura 5 Fine del XVIII secolo: la cultura continua ad essere considerata un processo di formazione; che risulta però determinato in base al riferimento a un patrimonio intellettuale che è proprio non più del singolo individuo, ma di un popolo o anche dell’umanità intera. Le fasi di sviluppo della cultura coincidono con le tappe del cammino dell’umanità. J.G. Von Herder (1784-91) nel suo Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, concepisce la cultura come un processo che coinvolge l’intero genere umano, che si distacca dalla propria origine naturale e si educa progressivamente, seguendo un piano provvidenziale che si attua attraverso il passaggio da un popolo all’altro. Breve storia della Cultura Identità collettiva SUPERIORE/ UNIVERSALE 2 -> 5 1200 Chiesa Stato 1700 Qualcosa che succede sempre a tutti NONOSTANTE NOI Cultura = (in qualche modo) storia Breve storia della Cultura 6 Nuovo concetto di cultura: l’antropologia evoluzionistica Primitive culture (1873) di E.B. Tylor. La cultura non designa più soltanto le attività specificamente intellettuali, ma comprende anche tutte le abitudini e le capacità acquisite e trasmesse socialmente. Perciò, ovunque esista o sia esistita una società umana con propri modi di vita, esiste cultura. Inizio della concezione contemporanea di cultura, che comincia ad essere un grande contenitore per elementi dell’individuo, dell’esistenza sociale, delle abitudini mondane, eliminando lentamente quella distinzione tra materiale ed intellettuale che riconduceva ad un asse bene - male, ricco - povero, positivo - negativo. Primitive Culture « La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società. » Primitive Culture Cultura è quindi: • soggetto storico dell'evoluzione umana • particolare patrimonio collettivo di un gruppo umano. Il termine civiltà indica il processo di evoluzione culturale dell’umanità, un processo che va dal semplice (inizio della vita sulla terra) al complesso. Quando parla di scenari più locali e ristretti, come quelli di una tribù o di un popolo, Tylor usa il termine cultura. Civiltà: dover essere Cultura: essere in modo collettivo Primitive Culture • L'opposto di cultura è la natura. La natura è universale perché è la base dell'uguaglianza di tutti gli uomini, che hanno lo stesso patrimonio genetico e lo stesso destino biologico (nascitacrescita-morte). • La natura è universale mentre la cultura è particolare. Tylor enfatizza il ruolo dei costumi e delle abitudini nella sua definizione di cultura, rispetto alla definizione illuminista di insieme di conoscenze (artistiche, filosofiche, giuridiche): l'arte, la morale, sono universali, i costumi sono particolari e locali per definizione. • La cultura non si trasmette per via genetica, non è ereditaria e tale per nascita (come per il patrimonio biologico), ma viene appresa dagli individui nel corso della loro vita, soprattutto nelle prime fasi. Questa acquisizione è inconsapevole e si basa sull'interazione sociale, sull'imitazione e l'inferenza: l’antropologia chiama questo processo inculturazione. • La cultura è infine un insieme complesso. Tutti quegli elementi citati da Tylor – costume, arte, morale, credenze ecc. – non sono slegati gli uni dagli altri ma costituiscono una totalità organizzata tale per cui la cultura è un tutto diverso dalla somma delle parti che la compongono. • Tylor sarà una delle basi di Emile Durkheim per definire la cultura come fatto sociale.