(Microsoft PowerPoint - 1 Modello organizzativo D Lgs 231breve

LA PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Premesse
L’articolo 9 della legge 123 del 2007 (in materia di responsabilità
amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle
associazioni anche prive di personalità giuridica) modifica il decreto 231
del 2001 estendendo il suo ambito di applicazione ai casi di omicidio
colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi in violazione
delle norme antinfortunistiche e della tutela dell’igiene e della salute
sul lavoro.
Quando, cioè, si ricade nell’ambito dei delitti di cui agli articoli 589 e 590
del Codice Penale è prevista nei confronti dell’ente o dell’azienda una
sanzione pecuniaria di almeno 258.000 euro oltre a sanzioni interdittive
per un periodo che può arrivare fino ad un anno
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LA PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Premesse
L’azienda NON RISPONDE nei casi dei reati indicati quando:
• l’organo dirigente dell’azienda stessa ha adottato ed efficacemente
attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e
di gestione idonei a prevenire reati della specie di cui quello
verificatosi;
• il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli di
curare il loro aggiornamento è stato affidato ad un organismo dell’ente
dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo.
• le persone che hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i
modelli di organizzazione e di gestione;
• non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo
interno di controllo
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LA PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Il modello organizzativo e di gestione: fasi di progettazione
La progettazione del modello organizzativo e di gestione di cui al D.Lgs.
231/01, deve avvenire per step successivi, mirando ai seguenti obiettivi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
individuazione delle attività nell’ambito delle quali possono essere
commessi i reati (nello specifico, artt. 589 e 590 C.P.);
individuazione delle figure responsabili (datore di lavoro, dirigenti e
preposti) e definizione dell’organigramma per la sicurezza;
definizione delle job (attribuzione dei compiti prevenzionali e di
gestione);
progettazione e realizzazione delle procedure di comunicazione, di
controllo (sorveglianza e misurazioni e audit interni o di terze parti) e
degli strumenti operativi di gestione (moduli);
definizione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare le figure
aziendali che risultino inadempienti nei confronti degli obblighi
previsti;
individuazione dei componenti e nomina dell’organismo di controllo;
avvio del sistema
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 1 - individuazione delle attività nell’ambito delle quali possono
essere commessi i reati
Nell’ambito di questa prima fase per la creazione del modello
organizzativo, vanno individuate e riportate tutte le situazioni di lavoro che
possono determinare i reati di cui agli artt. 589 e 590 del Codice Penale.
Per tale attività è certamente indispensabile il documento di
valutazione dei rischi!
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 2 - la definizione dell’organigramma per la sicurezza
La definizione dell’organigramma della sicurezza è il primo obbiettivo da
raggiungere nell’ambito della creazione di un “sistema di gestione della
salute e sicurezza”. La scelta delle persone coi rispettivi ruoli
nell’organizzazione, avviene a seguito di specifici incontri di confronto e
condivisione tra i vari “attori” della sicurezza, ovvero il datore di lavoro,
i dirigenti e i preposti, eventualmente con l’apporto di consulenza
specialistica di tecnici esperti.
Nel lucido seguente,
organigramma..
si
riporta
uno
schema
esemplificativo
di
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
DATORE DI LAVORO
Fase 2 - esempio di
un organigramma per
la sicurezza
MEDICO
COMPETENTE
RESPONSABILE
S.P.P.
R.L.S.
DIRIGENTE ricerca e
sviluppo prodotti
DIRIGENTE
Produzione
PREPOSTO
PREPOSTO
PREPOSTO
PREPOSTO
PREPOSTO
LAVORATORI c/o LABORATORIO
LAVORATORI reparto produzione
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 3 - definizione delle job
Una volta definito l’organigramma si procede programmando gli incontri
singoli e/o collettivi con le persone interessate, nell’ambito dei rispettivi
ruoli) chiedendo loro di contribuire a fornire indicazioni relative alle reali
mansioni svolte e collegabili ad azioni di responsabilità in materia di
sicurezza (ad esempio il controllo dell’utilizzo D.P.I., il controllo delle ditte
esterne in appalto, ecc.).
Dopo aver determinato le attribuzioni e le competenze per ognuno dei
dirigenti e preposti individuati nell’organigramma, oltre che per il datore di
lavoro), si è provvederà contestualmente a pianificare le attività di
formazione / informazione necessarie ad implementare l’adeguatezza
delle loro competenze (così come previsto dall’articolo 1 comma 4bis del
D.Lgs. 626/94 e s.m.i.), ovvero a garantire l’idoneità delle loro capacità
tecniche e professionali rispetto ai compiti assegnati.
Segue esemplificazione relativa alla figura di un dirigente e di un
preposto…
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Fase 3
esempio di job: dirigente
LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Continua
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Fase 3
esempio di job: dirigente
LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
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Fase 3
esempio di job: preposto
LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Continua
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Fase 3
esempio di job: preposto
LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 4 progettazione e realizzazione delle procedure di
comunicazione, di controllo e degli strumenti operativi di gestione
(moduli)
Il sistema di gestione della salute e della sicurezza si baserà su specifiche
procedure che dettaglieranno in modo chiaro le modalità funzionali del
modello organizzativo.
Alle procedure andranno associati gli strumenti operativi (moduli) che
dovranno essere consegnati al datore di lavoro, ai dirigenti ed ai preposti,
per assolvere ai compiti di prevenzione assegnati. A titolo esemplificativo,
tra i moduli da realizzare ci saranno:
- lo statuto prevenzionistico;
- moduli per l’attività di sorveglianza e controllo (monitoraggio);
- moduli per la segnalazione pericoli e comportamenti pericolosi;
- ecc.
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 4
esempio di
strumento
operativo di
gestione
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 4
esempio di
strumento
operativo di
gestione
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 4
esempio di
strumento
operativo di
gestione
LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 5 - definizione di un sistema disciplinare
Va definito un sistema disciplinare idoneo, con la finalità di
sanzionare tutti coloro che violano i compiti, le regole e le
misure in genere specificati nell’ambito del sistema di
gestione della salute e sicurezza.
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 6 - individuazione dei componenti e nomina dell’organismo di
controllo
L’atto finale della progettazione del sistema di gestione della salute e
sicurezza consiste nell’individuazione di coloro che faranno parte
dell’organismo di controllo del sistema.
Tale organismo deve essere dotato di autonomi poteri di iniziativa e
controllo, per vigilare in modo sufficiente sulla puntuale applicazione del
modello organizzativo in azienda.
Fase 7 – avvio del sistema
Completate le fasi fino al punto 6, il modello è “pronto” per essere applicato
all’organizzazione. E’ buona prassi che il tutto sia “ufficializzato” ai lavoratori
mediante una presentazione generale.
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LE FASI DI PROGETTAZIONE DEL MODELLO
ORGANIZZATIVO E DI GESTIONE
Fase 7 – avvio
del sistema
Completate le fasi
dalla 1 alla 6, il
modello è “pronto”
per
essere
applicato
all’organizzazione.
E’ buona prassi che
il
tutto
sia
“ufficializzato”
ai
lavoratori mediante
una presentazione
generale.
OHSAS 18001
MODELLO
ORGANIZZATIVO
(ai sensi della 231/01)
Adeguamento al D.Lgs 626
e norme di prevenzione
varie (es. D.P.R. 547, ecc.)
Situazione dello stato degli adempimenti per il 70% delle aziende
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