Se oggi nessuno ha timbrato è perché non serviva e nelle galere han portato chiunque reagiva peccato che il tempo sia stato fissato da loro invece che nascere prima dal nostro lavoro. (“Non vincono” P. Bertoli) IL RINNOVO DELL’RSU A.I.PO PER LA FPCGIL Crediamo nel lavoro pubblico e nel valore aggiunto che il servizio di un’azienda come la nostra produce in termini sociali e di collettività. Pensiamo che solo un’azienda di qualità può dare servizi di qualità. Siamo sicuri che un prodotto/servizio di qualità richiede che anche il processo lavorativo sia caratterizzato dalla qualità, in termini di partecipazione e consenso dei lavoratori Non abbiamo timore ad affermare che tutto questo in A.I.PO è ancora nel limbo. Continuiamo a credere che il lavoro in A.I.PO possa essere gratificante solo se accompagnato da azioni positive tese a risolvere tutte le problematiche che in questi anni non si sono mai volute affrontare. Faticosamente qualcosa sembra decollare ma è ancora poco visibile, poco partecipato e troppo imbrigliato da inutili e spesso dannosi formalismi. La stagione di contrattazione integrativa che dovremo affrontare sicuramente sarà oltremodo difficile e sfavorevole, come per tutti i lavoratori pubblici. Ci troveremo a fronteggiare il mancato rinnovo dei CCNL, i vincoli ed i limiti posti alle risorse economiche ed alle materie destinate alla contrattazione integrativa, in primis la impossibilità di riconoscere economicamente le eventuali progressioni economiche orizzontali e l’annullamento, per legge, (ricordiamo sempre che nulla al momento è stato modificato al Decreto Brunetta) delle progressioni verticali. Dovremo partire dalla messa in sicurezza della retribuzione reale in tutte le sue componenti, e dalla piena esigibilità dei diritti sanciti dalle leggi e dai contratti, e in contemporanea continuare ad inserirci e a rivendicare tutti gli spazi possibili di confronto che ci consentono di partecipare ai processi di governo dell’organizzazione del nostro ente. Essere attori della costruzione del processo decisionale, e la partecipazione reale all’organizzazione del lavoro in A.I.PO , mai VERAMENTE voluta affrontare, per noi è sempre stato un punto imprescindibile di partenza per qualsiasi azione/riflessione/istituto, contrattuale e non. E continueremo a farlo mettendoci la faccia! IMPIANTO ORGANIZZATIVO: 1 L’ impianto organizzativo rimane per noi frutto di analisi dell’organizzazione del lavoro, di esame e monitoraggio di macro e micro processi lavorativi e di attività coerenti e coordinate alla mission aziendale, un impianto organizzativo completato da strumenti e procedure chiare ed accessibili che riescano a non trasformare la prestazione lavorativa in frustrazione e sofferenza quotidiana, cosa, purtroppo attualmente e drammaticamente reale. E’ necessario condividere le scelte strategiche per il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici e favorire le iniziative che comprimono gli sprechi e promuovono la salute lavorativa sulla base delle normative, valorizzando le esperienze positive già presenti ed introducendone di nuove. Continueremo a sostenere che la revisione di un impianto organizzativo non è un obiettivo ma un mezzo per migliorare il rendimento dell’attività, oltre che per evitare depauperamento e disaffezione dei propri lavoratori! PIANO DI ATTIVITA’ E SISTEMA DI VALUTAZIONE: La condivisione tempestiva e non gerarchizzata dei piani delle attività annualI – FINORA SCONOSCIUTI DAI COMUNI MORTALI E DISCUSSI SOLO NELLE SEGRETE STANZE,- che indichino con chiarezza gli obiettivi prefissati, gli strumenti e le risorse messe in campo ed affidate, i tempi fissati, i momenti intermedi di confronto, l’analisi intermedie delle criticità incontrate e quindi il relativo giudizio finale, potrebbero creare un virtuoso collegamento con il sistema di valutazione, ben diverso dalla “padellina” data a lavoratori tenuti all’oscuro su cosa , chi, come, quando e perché. Per ogni tipo valutazione noi vogliamo ripartire esattamente da queste ultime parole. Così come miriamo anche a rendere più trasparente l’assegnazione di presidii ed attività che danno origine a trattamenti economici accessori, come specifiche responsabilità ed indennità varie, contribuendo a realizzare concretamente l’equità e le pari opportunità nel trattamento e nell’assegnazione di responsabilità FORMAZIONE: Vogliamo il perfezionamento degli interventi di formazione interna che diventino sia momento di crescita professionale che occasione di scambio umano e di creazione di relazioni che vadano sempre più nel senso di codifiche e condivisione di buone prassi. Chiediamo che comunque a tutto questo rimanga affiancato l’aggiornamento professionale di tutti i lavoratori, specialmente nelle materie a più veloce evoluzione tecnica e normativa. MOBILITA’ INTERNA/ESTERNA(CAMBI DI PROFILO Come abbiamo più volte evidenziato anche su questi temi scontiamo una palese incapacità dell’Agenzia di agire davvero il cambiamento che a parole viene professato e,. nella sostanza, l’impossibilità per i dipendenti di A.I.PO di muoversi, dentro e fuori dall’Agenzia o anche, banalmente, di vedere finalmente riconosciuto il cambio di profilo a chi da anni svolge la propria attività lavorativa con competenza e professionalità. Tutto questo è realizzabile solo previa assegnazione delle persone ai posti di lavoro, in modo da fare emergere i reali posti vacanti e da “dove si parte e dove si può arrivare”. Chiederemo che siano pubblicizzati internamente i posti che l’amministrazione vuole ricoprire per dare la possibilità ai lavoratori di operare un’eventuale scelta. TELELAVORO: Vogliamo l’individuazione dei presidi lavorativi possibili al telelavoro, la loro pubblicizzazione e la relativa organizzazione tecnico/gestionale, allo scopo di implementare il benessere organizzativo, consentire l’effettiva conciliazione vita-lavoro e quindi aumentare la produttività. INFINE, PER CHI HA AVUTO FINORA LA PAZIENZA DI LEGGERCI, CI IMPEGNIAMO A PARTECIPARE ATTIVAMENTE AI TAVOLI DI CONFRONTO CON 2 L’AGENZIA, AVENDO PERO’ BEN CHIARA LA DISTINZIONE DEI RUOLI TRA RSU E RAPPRESENTANZA POLITICA DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI. AL CONTRARIO DI ALTRI, E SENZA MISTIFICAZIONI, AFFERMIAMO CON FORZA IL VALORE E L’IMPEGNO NEGOZIALE DELLA RSU E CON ALTRETTANTA FORZA RIVENDICHIAMO IL DIRITTO/DOVERE DI RAPPRESENTARE, IN OGNI SITUAZIONE ED ANCHE ATTRAVERSO LA TUTELA INDIVIDUALE, DOVE NECESSARIA, I PRINCIPI ED I VALORI DELLA CGIL. GIOVANNA LINA MARIA ANTONIETTA VANNI ADELE VENTURA 3