LA VARIABILE CASUALE “CHI QUADRO” 2 Si chiama chi quadro con k gradi di libertà la somma dei quadrati di k variabili gaussiane indipendenti, centrate e ridotte (sono anche dette gaussiane standardizzate). Per prima cosa diciamo che una variabile gaussiana ha una funzione densità di probabilità (x) il cui andamento grafico è “a campana”: (1) Nella figura precedente è mostrato il caso di una gaussiana standardizzata: la media è = 0 e lo scarto quadratico medio (la deviazione standard) è = 1. La variabile gaussiana è infatti descritta attraverso due parametri (la media e la deviazione standard), al variare dei quali cambia la forma della campana: (2) Nella figura (2) è presentato l’andamento di tre gaussiane con la stessa media =0 e tre diversi valori di ; si può notare che, all’aumentare di : 1) diminuisce l’ordinata del massimo; 2) la campana, che è simmetrica rispetto al massimo, si “allarga”. Prof. Piero Strigazzi – progetto EEE – liceo G. Bruno – a.s. 2009-2010 Il parametro , invece, rappresenta la posizione (in ascissa) del massimo: nella figura successiva si vede che cosa capita se variano sia che . Premesso questo, la definizione di una variabile 2 è: 2 z12 z 2 2 ...... z k 2 Per rendere standardizzata una variabile gaussiana x che ha media e deviazione standard , è sufficiente definire la trasformazione: z x Quindi una variabile 2 con k gradi di libertà si presenta nella forma: 2 x1 1 2 x2 2 2 12 22 ....... xk k 2 k2 La funzione densità di probabilità di una variabile 2 ha l’andamento presentato nel grafico successivo: (in ascissa c’è la variabile 2 , in ordinata il valore della densità di probabilità corrispondente; la probabilità che 2 sia compreso fra due valori a e b è l’area sottesa dal grafico fra quei due valori): Prof. Piero Strigazzi – progetto EEE – liceo G. Bruno – a.s. 2009-2010 Funzione densità di probabilità di 2 con k gradi di libertà A parte il caso “degenere” k=1, in cui la somma che definisce il 2 ha un solo addendo, in tutti gli altri casi la funzione densità di probabilità assume il valore massimo in corrispondenza dell’ascissa: 2 max k 2 Come tutte le funzioni densità di probabilità, le ordinate assumono soltanto valori positivi o nulli; essendo la variabile 2 definita come una somma di quadrati, anche le ascisse assumono solo valori positivi o nulli (quindi è corretto che il grafico precedente sia tutto contenuto nel I quadrante). Si può notare una asimmetria del grafico rispetto al massimo, così come una asimmetria rispetto a qualunque altra retta verticale: si osserva, però, che all’aumentare di k la simmetria sembra presentarsi. Infatti si può dimostrare che, se k diventa “molto grande”, il 2 diventa una variabile gaussiana (è una delle tesi del “teorema del limite centrale”). Si può dimostrare che la media della variabile 2 con k gradi di libertà è: = k e che la deviazione standard è: = 2k Prof. Piero Strigazzi – progetto EEE – liceo G. Bruno – a.s. 2009-2010 In conclusione, il grafico della funzione densità di probabilità per una variabile 2 con k gradi di libertà (da k=2 in poi) è: (2) 2 1) Osserviamo che, in generale, il punto di massimo di una densità di probabilità non necessariamente coincide con il valore più probabile (chiamato valore atteso o media): è proprio il caso della variabile 2 . Per essa, infatti, il valore più probabile è = <2> = k mentre il massimo ha ascissa 2max = k-2. 2) Lo scarto quadratico medio è un indice (chiamato di dispersione) che informa su come la variabile indipendente è distribuita intorno al valore medio: dire che = 2k significa che i valori della variabile chi quadro sono massimamente concentrati, rispetto al valore <2> = k, in un intorno di ampiezza 2k . Un esempio finale: Se k = 9, allora il massimo della distribuzione si trova per il valore della variabile 2 = 7; il valore più probabile della variabile è <2> = 9; i valori del 2 sono massimamente distribuiti attorno al valore 9 in un intervallo che è: 9- 18 ≤ 2 ≤ 9 + 18 , cioè circa 4.8 ≤ 2 ≤ 13.8 Prof. Piero Strigazzi – progetto EEE – liceo G. Bruno – a.s. 2009-2010 IL FORMULARIO: Per chi fosse interessato al calcolo, la funzione densità di probabilità del 2 con k gradi di libertà è: x N x k 1 2 e x 2 dove: x = 2 è la variabile casuale, N è un coefficiente “di normalizzazione”, definito in modo che l’area sottesa dal grafico di (x) tra 0 e +∞ sia 1 (cioè in modo che sia un evento certo il fatto che 2 assuma uno dei suoi possibili valori…!); N = 2 k/2 (2k-1)(2k-3)…..1∙ /2k Il valore medio si calcola: x x dx 0 la varianza 2 (da cui = 2 ) si calcola: x x 2 dx 2 0 Prof. Piero Strigazzi – progetto EEE – liceo G. Bruno – a.s. 2009-2010