I RADICALI LIBERI NEI SISTEMI BIOLOGICI Radicali liberi 1 Radicali liberi : Atomi o molecole che posseggono un elettrone spaiato nell'orbita esterna. Tale elettrone rende il radicale estremamente reattivo, in grado di legarsi ad altri radicali o sottrarre un elettrone da altre molecole vicine I radicali liberi possono essere : Radicali neutri idrogeno H • • C • /ile •• R - S • •• idrossile Cloro • OH •• Cl • •• •• •• •• H • me/le H H Radicali anionici Benzosemichinone • •O• •• •• ¯ˉ • • O •• Superossido O•2 Radicale nitroimidazolo CH2CH2OH • N CH ¯ˉO N 3 2 N 2 Radicali cationici 1-1’ dimetil-4,4’-dipiridilio H3C-N • Radicale benzopirene + N-CH3 • + Radicale n-metilfenazinio CH3 H+ • H (CH3SO-­‐4) H H ● Come possono prodursi radicali liberi? ● 1) scissione omolitica ● 2) radiazioni ionizzanti ● 3) scissione termica ● 4) ossidoriduzione 3 Radicali liberi: formazione A+ + B•• Scissione eterolitica •• A B Scissione omolitica A• + B• Radiazioni elettromagnetiche ioniozzanti hµ Cl - Cl → Cl• + Cl• Radicali liberi: formazione Scissione termica O = = O C-O-O-C Perossido di benzoile 75°C 2 = O C - O• Radicale benzoato Ossidoriduzione (H - O - O - H) Perossido di idrogeno H2O2 + Fe2+ → HO• + OH- + Fe3+ (Reazione di Fenton) 4 reattività dei radicali liberi Accoppiamento: R• + R• → R - R Trasferimento: • OH + H••X → H2O + X• (ox) O-•2 + Fe3+ → Fe2+ + O2 (red) La stabilità dei e di conseguenza, la reattività dei radicali liberi è strettamente correlata alla loro emivita H H-C • H O2¯ • nanosecondi millisecondi (pH 7.4) Lunga emivita (stabilizzato per risonaza) C• C C ecc. • • 5 I radicali liberi danno luogo a reazioni a catena luce Iniziazione Cl2 → 2Cl• • • oppure R + Cl2 → RCl + Cl Cl• + CH4 → HCl + •CH3 Propagazione • CH3 + Cl2 → CH3Cl + Cl• CLORURAZIONE DEL METANO CH4 + Cl2 → CH3Cl + HCl Terminazione Cl• + Cl• → Cl2 • CH3 + •CH3 → CH3 - CH3 • CH3 + •Cl → CH3 - Cl 6 Metabolismo energe/co cellulare Carburante metabolico Polisaccaridi Proteine Lipidi Metabolismo ossida/vo ATP 7 Origine biologica dell’ossigeno ● ● ● ● L‘ossigeno per la sua alta affinità per gli elettroni ( è l'elemento più elettronegativo dopo il fluoro ) possiede una elevata reattività chimica e quando si combina con altri atomi , ossidandoli, libera notevoli quantità di energia. L a nostra atmosfera attuale , ricca di ossigeno, può considerarsi come sottoprodotto della vita stessa , infatti 3,8 miliardi di anni fala vita iniziò in un’atmosfera praticamente anossica e una grande quantità di ossigeno si formò solo 2 miliardi di anni fa , quando si svilupparono le prime cellule fotosintetiche che conosciamo come cianofite. All’inizio l’ossigeno veniva consumato per reazione con composti riducenti presenti nell’acqua , solo 1,8 miliardi di anni fa, quando le acque degli oceani cominciarono ad essere sature, esso cominciò a sfuggire nell’atmosfera . Da allora ha cominciato ad accumularsi fino a raggiungere il livello attuale di circa il 20% nell’aria del nostro pianeta. Tale aumento è dovuto al fatto che la produzione fotosintetica ha superato il suo consumo dovuto alla respirazione degli aerobi. La molecola di ossigeno nella nostra atmosfera L' ossigeno diatomico è uno dei maggiori componenti dell'aria (21%) E' prodotto dalle piante durante il processo fotosintetico E' indispensabile per la vita degli organismi aerobi E' debolmente solubile in H2O, ma quanto basta per supportare la respirazione cellulare L'ossigeno ha valenza 2 Normalmente si trova legato ad altri elementi con legami covalenti o ionici Il tripletto è lo stato fondamentale della molecola di O2 (lo spin ha tre possibili allineamenti in un campo magnetico esterno) L’ossigeno possiede due elettroni spaiati quindi è un diradicale 8 Ossigeno molecolare: O=O 3O 2 ↑O-O↑ La configurazione elettronica della molecola di ossigeno ha 2 elettroni spaiati con spin parallelo in due orbitali classificati di antilegame,e quindi può essere definito diradicale Poiché l'O2 ha un momento magnetico di spin diverso da 0, la molecola di O2 è paramagnetica La particolare configurazione elettronica di tripletto del diradicale O2 ne limita la reattività nei riguardi di altre molecole che si trovano nelle maggioranza dei casi nello stato di singoletto L'ossigeno singoletto è uno stato ad alta energia in cui gli spin degli elettroni di valenza sono antiparalleli 9 Configurazione ele7ronica dell’ossigeno molecolare •- → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → → 1O 2 → → → → σ* 2p → σ* 2p → σ* 2p → σ* 2p → σ* 2p → → π* 2p → π* 2p O2 → 3O 2 Riempimento degli orbitali π* e differenze di energia nell’ossigeno tripletto e singoletto. 1O { OSSIGENO SINGOLETTO 2 ↑OO↓ 1 Σg 1 Δg 37 Kcal. 23 Kcal. 3O 2 OSSIGENO TRIPLETTO ↑OO↑ 3 Σg π*(2py) π*(2pz) Lo spin di un elettrone dell’ossigeno tripletto può essere invertito con la formazione dello stato attivato di ossigeno singoletto. 10 Restrizione di spin nelle reazioni dell’ossigeno tripletto. + Elettroni spaiati della molecola di ossigeno + Coppia di elettroni che viene inserita Ipotetica situazione non ammissibile per il principio di Pauli La restrizione di spin può essere superata mediante l’aggiunta di un elettrone alla volta all’ossigeno molecolare. La restrizione di spin può essere superata mediante l’aggiunta di un elettrone alla volta all’ossigeno molecolare. La completa riduzione dell’ossigeno ad acqua richiede 4 elettroni: O2 + 4e- + 4H+ → 2H2O Qualora questo processo si realizzi mediante tappe successive di un solo elettrone si ha la formazione di vari intermedi: •- • O2 + 1e- + H+ → HO2 → H+ + O2 → → • HO2 + 1e- + H+ → H2O2 → H2O2 + 1e- + H+ → [H3O2] → H2O + •OH → → OH + 1e- + H+ → H2O → • Come si può vedere nella riduzione univalente dell’ossigeno si formano 3 intermedi: il radicale anione superossido (O2 ), l’acqua ossigenata (H2O2) e il • radicale idrossile ( OH). Tra questi, l’acqua ossigenata è il più stabile e l’unico che può accumularsi in quantità apprezzabili. Ʒ 11 L'ossigeno nelle reazioni del metabolismo Nella ossidazione dei carboidrati, lipidi, aminoacidi l'O2 non reagisce con i metaboliti intermedi ma serve come accettore di elettroni (catena respiratoria). L'O2 interagisce direttamente con metaboliti, farmaci, sostanze estranee all'organismo legandosi ad esse ( mono ossigenasi, di ossigenasi ) Può interagire con sostanze facilmente auto ossidabili (flavine) Poiché l'ossigeno molecolare è un diradicale che può accettare elettroni formando altri radicali più reattivi, possiamo porci la domanda: l'ossigeno è tossico per gli organismi viventi? 12 Tossicità dell’ossigeno La sensibilità all’ossigeno varia da organismo a organismo ( aerobi, anaerobi). L’ossigeno comunque è potenzialmente tossico a tutte le concentrazioni ,pertanto gli organismi aerobi hanno sviluppato un complesso sistema difensivo contro i pericoli rappresentati da questo gas, efficace nella protezione delle cellule a valori di concentrazione di O2 “ normali “. Azione tossica dell’ossigeno nei confron/ degli organismi viven/ L’ossigeno, pur essendo assolutamente necessario per la vita degli organismi aerobi , può essere tossico quando la sua concentrazione supera anche di poco quella dell’aria. L’ossigeno è tossico non di per sé , in quanto scarsamente reattivo, ma piuttosto a causa dei suoi intermedi di riduzione molto più reattivi dell’ossigeno molecolare 13 Principali specie reaVve dell’ossigeno (ROS) Anione superossido O2-­‐• Acqua ossigenata H2O2 Radicale idrossile •OH Ossigeno singoleUo 1O2 Queste specie reattive dell’ossigeno (ROS) possono interagire con i componenti delle cellule o addirittura formarsi all’interno di esse ? 14 Generazione ● ● di ROS all’interno della cellula Radiazioni ionizzanti (UV,raggiX raggi gamma) : idrolizzano l’acqua a H e •OH Infiammazioni : NADPH ossidasi dei leucociti ( H2O2, O2•- ) • Fosforilazione ossidativa ● ● Metalli di transizione ( ferro, rame ) Altri radicali liberi che possono concorrere alla formazione di di ulteriori radicali. Nella fosforilazione ossidativa vi sono tre tipi di trasferimento degli elettroni: 1) trasferimento di uno ione idruro (:H-) che porta con se i due elettroni (NADH + H+) 2) trasferimento di un atomo di idrogeno e di un elettrone (H++ e-) (FADH2) 3) trasferimento diretto ad un metallo riduzione di Fe +++ a Fe++ (citocromi) 15 16 17 18 19 20 21 Produzione mitocondriale di radicali liberi Le specie reattive dell’ossigeno prodotte nel mitocondrio possono danneggiare sia componenti mitocondriali che citosoliche e contribuiscono significativamente ai processi di invecchiamento cellulare Aumento extracellulare di specie reattivedell'ossigeno Stati infiammatori Acuti : infezioni, ustioni Cronici : malattie del tessuto connettivo, artrite reumatoide,colite ulcerosa, vasculite. Malattie immunologiche Aumento intra ed extracellulari di specie reattive dell'ossigeno Radiazioni : raggi ultravioletti, radiazioni ionizzanti Carcinogenesi indotta da sostanze chimiche: Inquinamento ambientale 22 Stress ossida/vo Si manifesta quando aumenta nella cellula la produzione di specie radicaliche e/o diminuiscono i sistemi an/ossidan/ Principali specie reaVve dell’ossigeno (ROS) Anione superossido O2-­‐• Acqua ossigenata H2O2 Radicale idrossile •OH Ossigeno singoleUo 1O2 23 Anione superossido O2•- O2•-­‐ + H+ HO2• (idro perossile) Dismutazione spontanea (ossidoriduzione intermolecolare) : K1 HO2• + HO2• H2O2 + O2 (1O2 ) ( pH acido) K1 = 7.1 • 105 M -­‐1 sec-­‐1 K2 HO2• + O2•-­‐ + H+ H2O2 + O2 (1O2 ) ( pH 4.8) K2 = 8.5 • 107 M-­‐1 sec-­‐1 K3 O2-­‐• + O2-­‐• + 2H+ H2O2 + O2 (1O2 ) ( pH basico) K3 = 100 M-­‐1 sec-­‐1 24 • Il superossido può comportarsi sia da agente riducente trasformandosi in ossigeno molecolare: X + O-­‐•2 + H+ → HX + O2 • Oppure da ossidante formando H2O2 Y + O2-­‐• + H+ → Y• + H2O2 Il superossido può reagire con l’acqua ossigenata prodoUa dalla sua stessa dismutazione generando radicale idrossile ( reazione di Haber Weiss ) O2-­‐• + H2O2 OH-­‐ + •OH + O2 25 La reazione di haber Waiss , anche se termodinamicamente possibile, non può procedere a velocità significa/ve poichè la dismutazione del superossido è prevalente, è stato però osservato che l’aggiunta di complessi metallici ad un sistema che produce superossido accelera la formazione di radicale •OH. Reazione di Haber Weiss catalizata da complessi metallici O2-­‐• + Fe3+……EDTA O2 + Fe2+……EDTA Fe2+……EDTA + H2O2 Fe3+……EDTA + OH-­‐ + •OH -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Somma O2-­‐• + H2O2 O2 + OH-­‐ + •OH 26 Qualsiasi composto in grado di liberare superossido è potenzialmente tossico Streptonegrina Allossana Adriamicina Benzopirene Daunomicina Paraquat O2•Proteine Lipidi Polisaccaridi Acidi nucleici Pericolosità del superossido L’anione superossido reagisce con: proteine, lipidi, polisaccaridi, acidi nucleici ma la sua reaVvità è bassa se confrontata con quella di altri radicali dell’ossigeno La reale tossicità del superossido dipende in larga misura dalla sua interazione con l’acqua ossigenata ( reazione di Haber Weiss ) formata dalla sua stessa dismutazione che può essere catalizzata da complessi metallici 27 L’anione superossido può formarsi al’interno delle cellule da reazioni enzima/che ? Flavoproteina che contiene nel sito attivo un atomo di molibdeno e 4 centri ferro-zolfo 28 Xantina ossidasi HN Ipoxantina O N XOD N N H O2 HN O Xantina O N XOD N H N H O2 HN Acido urico O H N O O N N H XOD XANTINA + H2O + O2 → ACIDO URICO + H2O2 XOD • XANTINA + H2O + 2O2 → ACIDO URICO + 2O2 + 2H+ Flavoproteine • Fl + O2 FDH → FlH• + O2 + H+ FDH FlH• + O2 → Fl + O2• + H+ H2O2 29 Acqua ossigenata Riduzione univalente e dismutazione O2-• + O2-• + 2H+ → H2O2 + O2 Riduzione bivalente dell'O2 O2 + 2e- + 2H+ → H2O2 Reazioni dell’acqua ossigenata Reazione di Fenton H2O2 + Fe2+ Fe3+ + OH- + • OH Reazione di Haber Waiss H2O2 + O2•- OH- + • OH + O2 30 Fon/ biologiche di acqua ossigenata Superossido dismutasi Xan/na ossidasi L-­‐ aminoacido ossidasi Mono amino ossidasi epa/che acqua ossigenata nell'infiammazione 31 Tossicità dell’H2O2 1)Generazione di radicale idrossile mediante reazione con O•-2 (Haber-Waiss) o con ioni ferrosi (Fenton) •OH 2) Ossidazione dei disulfuri e metionili delle proteine Radicale idrossile •OH 32 Radicale idrossile • OH Danno locale à Biomolecola radicale Radicale stabile Danno a distanza hr 1) Radiolisi dell’H2O H2O → •OH + H• 2) Reazione di Haber Waiss O• 2 + H2O2 → OH- + •HO + O2 3) Reazione di Fenton H2O2 + Fe2+ → Fe3+ + OH- + •OH H2O2 + Fe2+ → Fe3+ + OH- + •OH Reazioni del radicale idrossile 1) Trasferimento di elettroni (sistemi inorganici) • OH + Fe2+ → OH- + Fe3+ • • OH + SCN → OH- + SCN 2) Estrazione di atomi di idrogeno (molecole organiche) •Ο H + CH – CH – OH 3 2 → H2O + CH3 – CH2 – OH 3) Addizione (sistemi biologici con anelli aromatici o eterociclici) O HN O O CH3 N H H • OH HN O O • N H CH3 • + OH O H CH3 O HN O N H O H 33 Ossigeno singoleUo 1O 2 Ossigeno singoletto 1O 2 37 Kcal/mole 23 Kcal/mole 1Σ g 1Δ g (emivita brevissima) (emivita più lunga) • Dismutazione spontantanea del superossido -• + 1 O 2+ O2• + 2H → O2 + H2O2 • • Interazione O2, •OH• OH + O•-2 → 1O2 + OH- • • Interazione O2, H2O2 O• + H O 2 2 2→ 2O + •OH + 1 OH- • Durante il processo di perossidazione lipidica (meccanismo di Russel) ROO• ROOH • R C OO• H RH O O C H O C O 1O 2 + C O + C OH Carbonile H Tetrossido 34 EffeV dei radicali liberi nei sistemi biologici Radicali liberi Acidi acidi grassi Poliinsaturi Perossidazione acidi proteine nucleici basi modificate enzimi polisaccaridi membrane inattivazione depolimerizzazione denaturazione polimerizzazione Alterazione membrane mutazioni altrazioni varie strutturali e mataboliche liberi Danni indoV dai radicali liberi ai fosfolipidi di membrana 35 Fosfolipidi di membrana 36 Perossidazione lipidica Decomposizione degli idroperossidi ROOH + Fe2+ RO• + OH- + Fe3+ ROOH + Fe3+ ROO• + H+ + Fe2+ ROOH + O2-• RO• + OH- + 1O2 37 Danni indoV dai radicali liberi alle biomembrane 38 Danni indoV da radicali liberi alle molecole proteiche 39 proteine Gli aminoacidi più sensibili all’azione dei radicali liberi sono quelli contenenti zolfo come cisteina cistina e metionina e quelli aromatici come tirosina istidina fenilalanina e triptofano 40 Aminoacidi Danni indoV da radiali liberi agli acidi nucleici 41 Azione dei radicali liberi sugli acidi nucleici EffeUo dei radicali liberi sugli acidi nucleici 42 EffeUo dei radicali liberi sugli acidi nucleici EffeUo dei radicali liberi sul DNA 43 Attivazione dello stress ossidativo Fattori endogeni: Xantina ossidasi Ossidazione della emoglobina Rilascio di ferro libero Aumento della sintesi di prostaglandine Attivazione delle cellule endoteliali Iper omo cisteinemia Malattie genetiche pro ossidanti anti ossidanti Fattori esogeni: Prolungata esposizione a radiazioni (UV e ionizzanti) Contatto con agenti cancerogeni Fumo di sigaretta Eccessivo esercizio fisico Eccessivo consumo di alcool Shock termico Terapia con ozono o ossigeno iperbarico Inquinamento Agenti infettivi Stress intellettivo 44 Strategie cellulari per combaUere lo stress ossida/vo • Evitare da parte della cellula la formazione o l'accumulo di specie potenzialmente lesive eliminandole al momento della loro formazione (Enzimi antiossidanti e antiossidanti non enzimatici) • Ridurre i danni prodotti dai enzimatici) radicali (Antiossidanti non • Riparo di molecole danneggiate (reazioni enzimatiche ) I Linea di difesa cellulare contro i radicali liberi : enzimi an/ossidan/ Enzimi anIossidanI Blocco della iniziazione SOD Catalasi abbassano H2O2 O2•-­‐ Gluta/one perossidasi ↓↓ Reazioni di Haber Waiss e Fenton abbassa •OH 45 I linea di difesa : Sistemi an/ossidan/ enzima/ci • Superossido dismutasi (SOD) • Catalasi • Gluta/one perossidasi Superossido dismutasi SOD E’ un enzima inducibile E’ presente in tuV i tessu/ Ci sono due /pi di SOD : mitocodriale ( Mn ) e citosolica ( Cu2+, Fe2+ ) Kcat / Km 2 • 109 M-­‐1 g-­‐1 O2-­‐• + O2-­‐• + 2H+ H2O2 + O2 46 Superossido dismutasi E-­‐Cu2 + + O2-­‐• E-­‐Cu+ + O2 1. E-­‐Cu+ + O-­‐•2 +2 H+ E-­‐Cu2+ + H2O2 47 Catalasi Emoproteina Ubiquitaria Kcat/Km 4 •107M-1 g-1 H2O2 + H2O2 H2O2 + RH 2 H2O + O2 2H2O + R Meccanismo catali/co della Catalasi 48 Gluta/one perossidasi Enzima di PM 84.000 E’ cos/tuita da 4 subunità iden/che contenen/ Ognuna un atomo di selenio legato covalentemente all’apoenzima come seleno-­‐cisteina 49 Gluta/one perossidasi 2GSH + H2O2 → GSSG + 2H2O ROOH + 2GSH → ROH + GS-SG + 2H2O Glutatione reduttasi GSSG + NADPH + H+ → 2GSH + NADP + 50 Glutatione perossidasi HOOH ROOH 2GSH + H2O2 → GSSG + 2H2O ROH ROOH + 2GSH → ROH + GS-SG + 2H2O GSSG + NADPH + H+ → 2GSH + NADP+ E-Se-H 6PGL NADPH+H+ G6P DEIDROGENASI G6P NADP+ E-Se-OH GSH GSSG GSH REDUTTASI GSH ACIDO SELENICO E-Se-S-G SELENO SOLFURO H2O Produzione ed eliminazione del superossido da an/ossidan/ enzima/ci 51 II Linea di difesa cellulare contro i radicali liberi : an/ossidan/ non enzima/ci An/ossidan/ scavengers Blocco propagazione Gluta/one ,/oli Vitamina E Acido ascorbico ( VitaminaC) Acido lipoico Acido urico ß Carotene Bilirubina ↓ ↓ -­‐ COOH -­‐COO• -­‐CO• GLUTATIONE 52 • • RS + RS RSSR GLUCOSIO 2 GSH ESOCHINASI 2 GSSG NADPH+H+ 2 RSH GLUCOSIO 6P GLUCOSIO 6P DEIDROGENASI GLUTATIONE REDUTTASI NADP+ 6P GLUCONATO 2 GSH 53 Funzioni del gluta/one • Detossificazione dei radicali dell’ossigeno (riduzione) • • • • • • • CofaUore della gluta/one perossidasi Riduzione dei disolfuri Formazione di disolfuri mis/ Detossificazione di xenobio/ci Sintesi della glicina Sintesi di eicosanoidi Sintesi di desossiribonucleo/di 54 TIOLI Protezione da /oli Scavenger RSH + •OH RS• + H2O RSH + H• RS• + H2 RSH + HO2• RS• + H2O2 RS• + RS• RSSR 55 Protezione da /oli Riparo XH X• + H• X• + RSH X H + RS• H• + RSH H2 + RS• RS• + RS• RSSR Protezione da /oli Riciclo RS• + RS• RSSR RSSR + 2 GSH 2RSH + GSSG GSH reduUasi GSSG + NADPH + H+ 2GSH + NADP+ G6P deidrogenasi Glucosio6P + NADP+ 6PGluconato + NADPH + H+ 56 VITAMINA C Acido ascorbico ( vitamina C ) La vitamina C è una vitamina per gli esseri umani, per i primati ,per la cavia cobaia, per i pipistrelli, per gli uccelli passeriformi e per la maggior parte dei pesci e degli invertebrati,gli altri animali la sintetizzano come intermedio del metabolismo del glucosio nella via dei glucuronidi. 57 Albero filogene/co dell’acido ascorbico Sintesi dell’acido ascorbico 58 Structure of ascorbic acid and its oxidized forms OH O O CH·CH2OH OH HO H Ascorbic acid O- in ionized form (ascorbate) OH O O OH O O CH·CH2OH OH O Semidehydroascorbate radical (extra electron delocalized between all three oxygen atoms) CH·CH2OH O O Dehydroascorbate H 2O H O O C OH O C O C H C OH HO C H C OH O C OH Oxalic acid + CH2OH Diketo-L-gulonic acid O C OH H C OH HO C H CH2OH L-Threonic acid Trasporto dell’acido deidro ascorbico ascorbico nelle cellule e sua riduzione ad ascorbato 59 Vitamina C : eleUron donatore Riduce: Anione superossido Idrossil radicali Specie reaVve ossidan/ Ferro Gluta/one ossidato Tocoferil radicale TOCOFEROLI 60 tocoferoli tocoferoli 61 Vitamina E Degradazione dell’alfa tocoferolo 62 Riciclaggio della vitamina E 63 Azioni fisiologiche della vitamina E La vitamina E si accumula nel tessuto adiposo (nell’uomo occorrono più di 4 anni di dieta carente per estinguerne le riserve) Tutte le manifestazioni causate dalla deficienza di vitamina E derivano probabilmente da una mancata protezione a livello delle membrane L’aumento nella dieta di acidi grassi poliinsaturi induce un aumento della richiesta dietetica di vitamina E Ratti tenuti a dieta carente di vitamina E diventano sterili CAROTENOIDI 64 65 ACIDO LIPOICO Forma ridoUa dell’acido lipoico 66 Piruvato deidrogenasi 67 Potenziali di ossidoriduzione standard di alcune importan/ semireazioni biologiche NADP⁺+ 2H⁺ + 2e⁻ NADPH + H⁺ -­‐ 0,32 NAD⁺ + 2H⁺ + 2e⁻ NADH + H⁺ -­‐ 0,32 Acido lipoico + 2H⁺+ 2e⁻ Acido diidrolipoico -­‐ 0,29 Gluta/one ox + 2H⁺+ 2e⁻ Gluta/one red -­‐ 0,2 FAD + 2H⁺ + 2e⁻ FADH2 -­‐0,22 Ubichinone (Q) + 2H⁺+ 2e⁻ QH2 -­‐0,04 Citocromoc1 Fe3⁺ + 2°e⁻ Fe2⁺ 0,23 Fe3⁺ + e⁻ fe2⁺ 0,77 ½ O2 + 2 e⁻ H2O 0,82 An/ossidan/ sinte/ci 68 III Linea di difesa cellulare contro i radicali liberi Riparo Gluta/one reduUasi Tioredossina Tioredossina reduUasi Eme ossigenasi Heat shock proteins Proteine trasportatrici di Cu2+, Fe2+ SISTEMI ANTIOSSIDANTI DEL GLOBULO ROSSO 69 70 Glucosio 6P deidrogenasi Autoossidazione della emoglobina 71 Sistemi di riducen/ la metaemoglobina 72 Invecchiamento e longevità Invecchiamento e longevità sono controllati attraverso una complessa e ancora largamente sconosciuta connessione tra fattori casuali e deterministici come programmazione genetica,stress ambientali ,stile di vita processi di riparo molecolari certamente determinati da un accumulo di danni nel tempo. Gli elementi indispensabili per la vita come acqua luce e ossigeno posseggono una capacità intrinseca di danneggiare le macromolecole biologiche I ROS rappresentano un problema particolarmente importante perché sono molto reattivi e danno origine a reazioni a catena I danni al DNA, sono determinanti per l’induzione di trasformazioni oncogeniche Infine i mitocondri occupano un posto centrale nelle teorie di invecchiamento e morte cellulare 73