Controllo vettoriale I sistemi di controllo tradizionali della macchina asincrona, basati su tecniche di controllo scalare, regolano il funzionamento della macchina a regime stazionario, ma permettono di ottenere transitori meccanici soddisfacenti per la maggior parte delle applicazioni. Tuttavia, il transitorio elettromagnetico non può essere controllato e presenta marcate oscillazioni di corrente, di flusso e, quindi della coppia. Nelle applicazioni ad alte prestazioni, come quelle tipiche delle applicazioni robotiche o delle macchine operatrici a controllo numerico tali oscillazioni pregiudicano la qualità delle operazioni e quindi devono essere eliminate. Inoltre, le sovraelongazioni della corrente che si ottengono con i controlli scalari, specialmente durante la fase di avviamento, richiedono un sovradimensionamento dell’inverter. Il transitorio elettromagnetico può essere governato utilizzando tecniche di controllo vettoriale. Tale controllo si basa su una opportuna scelta degli assi di riferimento utilizzati dal sistema di controllo per determinare le componenti del vettore corrente statorica. In particolare, si sceglie un particolare sistema di riferimento bifase, tale che la componente del vettore corrente statorica su un asse agisca esclusivamente sul flusso, e la componente sull’altro sull altro asse sulla coppia motrice motrice. Controllo vettoriale Notazione vettoriale Le componenti di una grandezza trifase possono essere viste come la proiezioni di un vettore rotante con pulsazione ω su tre assi di riferimento a, b e c sfasati di 120° e fissi nello spazio. L terna La t fa, fb, fc può ò rappresentare t indifferentemente i diff t t tensioni, t i i correnti, ti flussi fl i o cariche. i h Controllo vettoriale Un vettore rotante su un piano può però essere individuato dalle proiezioni rispetto ad un sistema di riferimento fisso nello spazio composto da due assi d e q ortogonali. Controllo vettoriale Infine, un vettore rotante su un piano può essere individuato anche dalle proiezioni rispetto ad un sistema di riferimento composto da due assi d’ e q’ ortogonali e rotanti con velocità angolare ω’. In questo caso se ω=ω’ le proiezioni sugli assi d’ e q’ sono grandezze costanti. Controllo vettoriale Matrici di trasformazione Se si conosce lo sfasamento tra due sistemi di riferimento, è possibile calcolare mediante un’opportuna matrice di trasformazione le componenti sugli assi di un sistema, da quelle rispetto all’ altro sistema. Trasformazione da sistema trifase a,b,c a sistema bifase d,q. f qd = K f abc [ dove: T f qd = fq e ⎡ ⎢cosγ 2⎢ K = 3⎢ ⎢ sin γ ⎣ fd ] [ T ; f abc = f a ⎛ cos ⎜ γ ⎝ ⎛ sin ⎜ γ ⎝ fb fc ] ; 2π ⎞ 2π ⎞ ⎤ ⎛ ⎟ cos ⎜ γ + ⎟ 3 ⎠⎥ 3 ⎠ ⎝ ⎥ 2π ⎞ 2π ⎞ ⎥ ⎛ − ⎟ sin ⎜ γ + ⎟⎥ 3 ⎠ 3 ⎠⎦ ⎝ − è’ la matrice di trasformazione. Essendo γ lo sfasamento tra i due sistemi di riferimento (angolo tra asse a ed asse q). Controllo vettoriale La trasformazione inversa, da assi d,q ad assi a,b,c, è invece: f abc = K − 1 f qd dove: ⎡ ⎢ cos γ ⎢ ⎢ ⎛ K − 1 = ⎢ cos ⎜ γ ⎢ ⎝ ⎢ ⎛ ⎢ cos ⎜ γ ⎢⎣ ⎝ sin γ 2π ⎞ ⎟ 3 ⎠ 2π ⎞ + ⎟ 3 ⎠ − ⎛ sin ⎜ γ ⎝ ⎛ sin ⎜ γ ⎝ − 2π 3 + 2π 3 è la l matrice t i di trasformazione t f i inversa. i ⎤ ⎥ ⎥ ⎞⎥ ⎟⎥ ⎠⎥ ⎞⎥ ⎟⎥ ⎠ ⎦⎥ Controllo vettoriale Se la trasformazione è da un sistema di riferimento fisso ad un sistema di riferimento fisso, o tra due sistemi di riferimento rotanti alla stessa velocità,, i coefficienti della matrice di trasformazione sono costanti. Se la trasformazione è da un sistema di riferimento fisso ad un sistema di riferimento rotante, o viceversa, o ancora, tra sistemi di riferimento rotanti a diversa velocità, i coefficienti della matrice di trasformazione sono funzioni sinusoidali dello sfasamento tra i due sistemi. sfasamento γ tra i due sistemi non è costante ed è dato da: γ = θ q ,d − θ a ,b ,c Essendo θ q,d e θa,b,c le posizioni angolari assolute dei due sistemi di riferimento. In tal caso, infatti, lo Controllo vettoriale Circuito ohmico induttivo Trasformazioni da un sistema di riferimento a velocità ω ad un sistema a velocità ωx possono essere applicate li t alle ll equazioni i i che h reggono il ffunzionamento i t di qualunque l circuito i it elettrico l tt i trifase. t if Per un circuito trifase ohmico induttivo si ha: dλ a dia ⎧ = + = + v R i R i L a a a a a a ⎪ dt dt ⎪ di dλ b ⎪ = Rb ib + Lb b ⎨vb = Rb ib + dt dt ⎪ dλ c dic ⎪ ⎪vc = Rc ic + dt = Rc ic + Lc dt ⎩ In notazione compatta: vabc = Rabc iabc + [ Dove: Labc = diag La Lb Lc ] d d λabc = Rabc iabc + Labc iabc d dt ddt [ e R abc = diag R a diagonali delle induttanze e delle resistenze di fase. Rb Rc ] sono rispettivamente le matrici Controllo vettoriale Definendo p=d/dt l'operatore derivata temporale si ottiene dopo facili passaggi: ( vqqd = Rqd iqd + K p K − 1λqqd con R qd = K R abc K −1 ) . In particolare, se Ra= Rb= Rc allora risulta: Ra= Rq= Rd. Eseguendo la derivata del prodotto si ricava: ( ) ( ) vqd = Rqd iqd + K p K − 1 λqd + K K − 1 pλqd = Rqd iqd + pλqd + ω − ω x λdq dove: ( λTdq = λ d − λq ) Il primo termine viene detto resisivo, il secondo trasformatorico ed il terzo rotazionale: quest'ultimo scompare se ω=ωx. Controllo vettoriale Scritte per esteso le equazioni del circuito ohmico induttivo secondo gli assi d, q assumono la forma: ( ) vd = Rd id + pλd − (ω − ω x ) λq vq = Rq iq + pλq + ω − ω x λd In funzione delle sole correnti si ricava: ( ) v qd = R dq i dq + pL qd i qd + ω − ω x Ldq i dq ove L qd = K L abc K − 1 Controllo vettoriale Motore asincrono Lo statore di una macchina asincrona trifase alloggia tre avvolgimenti di fase. L’avvolgimento a gabbia di scoiattolo di rotore può essere assimilato a tre avvolgimenti chiusi in corto circuito. Poiché ogni avvolgimento è un circuito ohmico induttivo, il modello elettrico del motore rispetto al sistema di riferimento fisso a, b, c è costituito da sei equazioni differenziali di primo grado. Controllo vettoriale Nell’ipotesi di linearità del nucleo magnetico, di simmetria delle tensioni di alimentazione e di equilibrio delle impedenze di fase, è possibile passare dal sistema trifase a,b,c al sistema bifase d,q. Se il sistema di riferimento d, q ruota con una velocità angolare arbitraria ω’, si ottengono le seguenti equazioni elettriche: dλas ⎧ ⎪vas = rs ias + dt ⎪ ⎪v = r i + dλbs ⎪ bs s bs dt ⎪ ⎪vcs = rs ics + dλcs ⎪ dt ⎨ ⎪v = 0 = r i + dλar r ar ⎪ ar dt ⎪ dλ ⎪vbr = 0 = rr ibr + br dt ⎪ ⎪ dλ ⎪vcr = 0 = rr icr + cr dt ⎩ ⎧vds ⎪ ⎪vqs ⎨ ⎪vdr ⎪v ⎩ qr = Rs ids + pλds + ω' λqs = Rs iqs + pλqs − ω' λds = 0 = Rr idr + pλdr − ( ω' −ω r )λqr = 0 = Rr iqr + pλqr + ( ω' −ω r )λdr Controllo vettoriale Le equazioni che si ottengono possono essere riferite ad una macchina fittizia costituita da quattro avvolgimenti. Ogni avvolgimento risulta accoppiato solo con quello posto sullo stesso asse, poiché due avvolgimenti ripettivamente posti sugli assi d e q hanno assi magnetici ortogonali fra loro. Gli assi q e d, g arbitraria ω'. possono essere fissi nello spazio, o possono ruotare con velocità angolare Controllo vettoriale Le espressioni dei flussi divengono: ⎧λas = Laas ias + Lasbs ibs + Lascs ics + Lasar iar + Lasbr ibr + Lascr icr ⎪ ⎪λbs = Lbsas ias + Lbbs ibs + Lbscs ics + Lbsar iar + Lbsbr ibr + Lbscr icr ⎪⎪λcs = Lcsas ias + Lcsbs ibs + Lccs ics + Lcsar iar + Lcsbr ibr + Lcscr icr ⎨ ⎪λar = Laar iar + Larbr ibr + Larcr icr + Laras ias + Larbs ibs + Larcs ics ⎪λbr = Lbrar iar + Lbbr ibr + Lbrcr icr + Lbrar ias + Lbrbs ibs + Lbrcs ics ⎪ ⎪⎩λcr = Lcrar iar + Lcrbr ibr + Lccr icr + Lcras ias + Lcrbs ibs + Lcrcs ics ⎧λds ⎪ ⎪λqs ⎨ ⎪λdr ⎪λqr ⎩ = Ls ids + Midr = Ls iqs + Miqr = Lr idr + Mids = Lr iqr + Miqs Lasar, Lasbr, Lascr, Lbsar, Lbsbr, Lbscr, Lcsar, Lcsbr, Lcscr, Larars Larbs, Larcs, Lbras, Lbrbs, Lbrcs, Lcras, Lcrbs, Lcrcs sono induttanze variabili con la posizione del rotore. Lr, Ls ed M sono induttanze a valore costante. Le equazioni dei flussi secondo gli assi d e q sono particolarmente semplici perché non può esistere accoppiamento magnetico tra avvolgimenti mutuamente ortogonali. Controllo vettoriale Il modello matematico del motore asincrono secondo gli assi d e q è poi completato dall’equazione di coppia e dall’equazione meccanica: Ce = ( M 3 λdr iqs − λqr ids pp Lr 2 pω r = pp (Ce − C r ) J ) Controllo vettoriale Nell’ipotesi di controllare le correnti di statore statore, la dinamica di statore e quindi le equazioni di statore possono essere trascurate. Se poi si fa in modo che la componente d’asse q del flusso di rotore sia nulla e la componente d’asse d del flusso di rotore sia costante, dall’equazione relativa alla componente d’asse d della tensione di rotore si ottiene: 0 = Rr idr + pλdr − ( ω' −ω r )λqr => idr = 0 Sostituendo nelle equazioni dei flussi si ricava: λdr = Lr idr + Mids = Mids λqr = 0 L’eq a ione di coppia di L’equazione diventa: enta Ce = ( In queste condizioni l’ampiezza del flusso rotorico proporzionale a iqs. ) 3 M 3 M pp λdr iqs − λqr ids = pp λdr iqs 2 Lr 2 Lr λr risulta proporzionale alla ids. Inoltre, la coppia risulta Quindi il flusso e la coppia possono essere controllate indipendentemente agendo rispettivamente su ids e iqs. Le equazioni del motore asincrono diventano formalmente simili a quelle della macchina hi in i corrente continua. i La L differenza diff sta nell fatto f che h mentre nella ll macchina hi in i corrente continua i flusso fl e coppia sono proporzionali rispettivamente alle correnti di eccitazione e di armatura, cioè correnti che circolano in circuiti elettricamente separati, nel caso del motore asincrono flusso e coppia dipendono dalle componenti del p ad un particolare p sistema di riferimento d,, q rotante. vettore corrente di statore rispetto Controllo vettoriale Affinché la componente d’asse q del flusso sia sempre nulla, l’asse d del sistema di riferimento rotante deve essere diretto secondo la direzione del vettore flusso rotorico. E’ questo il principio di base del controllo ad orientamento di campo, che permette di ottenere dal motore asincrono le migliori prestazioni dinamiche possibili. Tali prestazioni sono molto superiori a quelle ottenibili col controllo scalare a V/f costante e simili a quelle ottenibili con un motore in corrente continua. Controllo vettoriale Per attuare il controllo ad orientamento di campo è necessario conoscere la posizione angolare θr del vettore flusso di rotore. Negli schemi di controllo più sofisticati si richiede pure la misura dell’ampiezza del flusso di rotore, per controllare ad anello chiuso l’ampiezza del flusso e la coppia. In linea teorica ampiezza e posizione angolare del flusso di rotore potrebbero essere misurate direttamente mediante opportuni sensori. In realtà, considerazioni di tipo economico consigliano una misura indiretta a partire da altre grandezze più facilmente (ed economicamente) misurabili, come tensioni, correnti e velocità meccanica. Per realizzare ciò si impiegano stimatori (ad anello aperto) ed osservatori (ad anello chiuso) Controllo vettoriale Come nel caso della macchina in corrente continua, per velocità inferiori al valore nominale la componente d’asse d viene tenuta costante e la coppia viene regolata agendo sulla componente d’asse q. Si ottiene un funzionamento a coppia q pp costante. Per velocità superiori p al valore nominale si deve adottare un funzionamento a potenza costante, riducendo la componente di corrente d’asse d e l’ampiezza del flusso rotorico in ragione inversa alla variazione di velocità. Controllo vettoriale Stimatore V-I Mediante lo stimatore V-I (tensione-corrente) è possibile ricavare le grandezze necessarie al controllo ad orientamento di campo dalla misura delle tensioni e delle correnti statoriche. statoriche Le equazioni di statore della macchina asincrona rispetto ad un sistema di riferimento α, β fisso nello spazio sono: d λαs dt d v β s = rs iβ s + λβ s dt vαs = rs iαs + N t lle ttensioni Note i i di statore t t e lle relative l ti correnti, ti è allora ll possibile ibil scrivere: i d λαs = vαs − rs i as dt d λ βs = v βs − rs i bs dt Le componenti del flusso di statore possono essere calcolate come: λαs = λαs0 + ∫ (vαs − rs ias ) dt λ βs = λ βs0 + ∫ (v βs − rs i βs ) dt Controllo vettoriale Risolvendo il sistema delle equazioni q dei flussi in modo da determinare le componenti p del flusso di rotore si ha: ⎛ Lr M 2 ⎞⎟ ⎜ ( ) λαr = Miαs + Lr iαr = Ls iαs + Miαr - Ls − i = λαs − Lk iαs ⎟ αs ⎜ M L r ⎝ ⎠ ⎛ M 2 ⎟⎞ Lr ⎜ λβ r = Miβ s + Lr iβ r = i = λβ s − Lk iβ s Ls iβ s + Miβ r - Ls − ⎟ βs ⎜ L M r ⎝ ⎠ ( ) Da tali relazioni si possono calcolare il modulo e la posizione angolare del vettore flusso rotorico Λr = λα2 r + λ 2β r ⎛ λβ r ⎞ ⎟⎟ λ ⎝ αr ⎠ θ r = arctan⎜⎜ Errori nella misura dei parametri di macchina (rs, Lk), o variazioni della resistenza statorica al variare della temperatura di funzionamento, comportano, incertezze che affliggono la stima delle grandezze, soprattutto alla basse velocità di rotazione. Pertanto, lo stimatore VI viene utilizzato solo a velocità sufficientemente alta. Uno stimatore V-I viene utilizzato per realizzare lo schema di controllo ad orientamento di campo diretto. Controllo vettoriale Controllo ad orientamento di campo diretto Controllo vettoriale Stimatore I-Ω Mediante lo stimatore I-Ω (corrente-velocità angolare) è possibile ricavare le grandezze necessarie al controllo ad orientamento di campo dalla misura delle correnti statoriche e della velocità meccanica. Nell’ipotesi di λqr=0 ( (ma non di dλdr/dt=0), /dt 0) d dalle ll equazioni i i di rotore t scritte itt rispetto i tt ad d un sistema i t di riferimento if i t d, d q rotante, t t sii ottiene: 0 = rr idr + pΛr 0 = rr iqr + ω sl Λr pΛr = − rr idr => > r ω sl = − r ⋅ iqr Λr Si ha inoltre: Λr = Lr idr + Mids => 0 = Lr iqr + Miqs Λ − Mids idr = r Lr iqr = − M iqs Lr Sostituendo e passando alla variabile di Laplace si ottiene: Λr ( s ) = M ⋅ ids ( s ) Lr 1+ s rr ω sl = rr M ⋅ iqs ( s ) Lr Λr ( s ) La velocità meccanica ωm è nota perché direttamente misurabile. Poiché ωsl=ω- ωm è possibile scrivere: ⎛ rM ⎞ θ r = ∫ ωdt = ∫ (ω sl + ω m )dt = ∫ ⎜⎜ r ⋅ iqs + ω m ⎟⎟dt ⎝ Lr Λr ( s ) ⎠ Controllo vettoriale Per utilizzare le precedenti relazioni relazioni, è è’ necessario calcolare calcolare, a partire da ias, ibs e iqs. Per b e ics, le correnti ids d effettuare tale trasformazione serve θr che però è incognito, in quanto costituisce una delle grandezze da stimare. Pertanto, si utilizza una procedura iterativa e l’angolo θr impiegato nel blocco è da intendersi come valore al passo precedente del calcolo iterativo. Al passo k è noto l’angolo θr k-1, dunque vengono calcolate ids k-1 e iqs k-1, le correnti al passo precedente, ciò comporta errori di misura, soprattutto alle alte velocità Alle alte velocità la risoluzione del calcolo di ω è bassa. Pertanto, si predilige ll’uso uso dello stimatore II-Ω Ω alle basse velocità di funzionamento. Controllo vettoriale Controllo ad orientamento di campo indiretto Uno stimatore I-Ω semplificato è utilizzato nel controllo ad orientamento di campo indiretto per calcolare la p pulsazione lsa ione di scorrimento, scorrimento (ponendo anche dλr/dt=0), /dt 0) si ha infatti: infatti ω sl = rr i qs ( s ) ⋅ Lr i ds Le prestazioni ottenute dipendono notevolmente dalla correttezza del valore della costante di tempo rotorica Tr= Lr/Rr utilizzato nel calcolo della posizione del flusso rotorico. La costante di tempo rotorica varia con la temperatura del motore e deve essere stimata on on-line line per garantire prestazioni ottimali.. ottimali Controllo vettoriale Inverter VSI con controllo di corrente Macchina Sincrona Sincrono a magneti permanenti esterni Sincrono a magneti permanenti interni Sincrono a riluttanza Lo statore contiene un avvolgimento trifase composto da tre singoli avvolgimenti, sfasati nello spazio di 120°. Nei motori tradizionali nel rotore è presente un singolo avvolgimento alimentato in corrente continua, nei motori a magnete permanente il rotore contiene un magnete, nei motori a riluttanza non sono invece presenti né avvolgimenti ne magneti. Alimentando lo statore con una terna di tensioni simmetriche si genera un campo magnetico rotante che i t interagisce i coll campo magnetico ti dii rotore, t generando d una coppia i che h tende t d ad d allineare lli i due d campii magnetici. La coppia prodotta è nulla quando i due campi si allineano, mentre è massima se i due campi sono ortogonali. Controllo vettoriale Nello statore di un motore sincrono trifase sono alloggiati i tre avvolgimenti di fase, il rotore alloggia invece il magnete o l’avvolgimento di eccitazione, percorso da una corrente continua. Poiché ogni avvolgimento è un circuito ohmico induttivo, il modello elettrico del motore sincrono a magneti permanenti, rispetto al sistema di riferimento fisso a, b, c, è costituito da tre equazioni differenziali di primo grado. dλ as ⎧ = + v r i s as ⎪ as dt ⎪ dλ bs ⎪ ⎨v bs = rs ibs + dt ⎪ ⎪ dλ cs v r i = + s cs ⎪ cs dt ⎩ Controllo vettoriale Un modello p più semplice p può p essere ottenuto applicando pp ai circuiti degli g avvolgimenti g di statore una trasformazione dal sistema di riferimento trifase fisso a, b, c ad un sistema di riferimento bifase rotante d, q, sincrono con il rotore. Assumendo che il flusso del magnete abbia la direzione dell’asse dell asse d si ottiene una macchina bifase fittizia con due avvolgimenti ortogonali e rotanti. dids − ω r Ls i qs dt diqs = Rs i qs + Ls + ω r Ls i ds − ω r φ mp dt v ds = Rs i ds + Ls v qs Controllo vettoriale Sincrono a magneti permanenti esterni C = Kλ mp I s sin( δ ) δ opt = 90° Sincrono a magneti permanenti interni [ ( ) Sincrono a riluttanza ] C = K λ mp sin( δ ) + Ld − Lq I s sin( 2δ ) I s δ opt = 115° ÷ 125° (Ld < Lq ) ( ) C = K Ld − Lq I s2 sin( 2δ ) δ opt = 45° (Ld > Lq ) Macchina Sincrona Nel caso di un motore a magneti permanenti esterni, la coppia, scritta secondo il sistema di riferimento d, q rotante, vale: C = kΦ mp I s sin( ϑ ) = kφmp iqs A parità di intensità della corrente statorica Is, la coppia ha valore massimo se il vettore corrente è ortogonale alla direzione del flusso del magnete permanente, cioè se ha la direzione dell’asse q. In tal caso si ha: I s = iqs C = kΦ mp I s Macchina Sincrona Azionamenti con controllo vettoriale La tecnica a corrente d’asse d asse d nulla vienequasi sempre utilizzata anche per controllare motori con magneti permanenti interni, mentre per controllare i motori a riluttanza è idealmente necessario mantenere uguali le due componentidi corrente d’asse d e q. Per controllare la coppia di un motore sincrono è quindi necessario: - Un sensore di posizione per identificare la posizione del rotore e quindi quella del flusso - Un convertitore DC/AC (inverter) controllato in corrente. ω* + ωr - r Speed Regulator i*qs d,q * i ds= 0 Speed Estimator Current Permanent Regulated Magnet Synchronous a,b,c PWM Motor I Inverter t θr Resolver θr Controllo vettoriale La strategia di controllo del motore sincrono a magneti permanenti prevede che la componente d’asse d della corrente sia sempre nulla, in modo da regolare la coppia agendo solo sulla componente d’asse q. Si ottiene un funzionamento a coppia costante. Non è possibile ottenere il funzionamento a potenza costante, con un motore sincrono a magneti permanenti poiché non è possibile intervenire sul flusso generato dal magnete permanente e, d’altra parte, non è in genere conveniente operare con correnti d’asse d negative. Un funzionamento a potenza costante è invece possibile per i motori con avvolgimento di rotore e per i motori a riluttanza.