Corso di laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche

Corso di laurea in Scienze dell’Educazione
A. A. 2014 / 2015
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia
([email protected])
1. Accordo e reggenza
Accordo → due parole hanno gli stessi valori di una o più categorie grammaticali
Controllore: elemento che possiede i tratti inerenti
Target: elementi che ricevono i tratti contestuali (in dipendenza dal controllore)
Dominio: costituente entro il quale si ha accordo per determinate categorie grammaticali
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le forchette piccole
target
controllore
target
femminile
singolare
femminile
singolare
femminile
singolare
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Accordo e domini in lingue diverse:
It.
uomo alto
donna alta
vs.
Ing.
quest’uomo è alto
questa donna è alta
tall man
tall woman
vs.
Ted.
this man is tall
this woman is tall
großer Mann
große Frau
vs.
dieser Mann ist groß
diese Frau ist groß
(Adattato da: Graffi, G. & Scalise, S., 2013, Le Lingue e il Linguaggio [terza edizione], Bologna, Il Mulino)
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Reggenza → una parola ha un valore di una determinata categoria flessionale assegnata da
un’altra parola con categorie diverse
Es.: preposizioni russe
kofe s sacharom
vs.
kofe bez sachara
caffè con zucchero
(caso strumentale)
caffè senza zucchero
(caso genitivo)
‘s’ regge lo strumentale
‘bez’ regge il genitivo
→ le preposizioni s e bez ‘reggono’ due casi diversi, ma non hanno nessun valore di
caso ≠ le forchette piccole
Es.: preposizione in
in tedesco
in der Wüste
nel deserto
(dativo)
stato in luogo
vs.
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in die Wüste
nel deserto
(accusativo)
moto a luogo
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2. Allomorfia e suppletivismo
Allomorfi = morfi diversi che corrispondono ad uno stesso morfema
→ “l’allomorfo è la variante formale di un morfema, che realizza lo stesso significato di
un altro morfo equifunzionale con cui è in distribuzione complementare; o, in parole più
semplici, è ciascuna delle forme diverse in cui si può presentare uno stesso morfema, che
sia suscettibile di comparire sotto forme parzialmente diverse”
(Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino: UTET)
Es.: inutile
illogico
impossibile
irrilevante
→ in‒ ‘non X’
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Es./2: il morfema indicante in italiano l’azione del leggere:
legg- (legg-o, legg-i, ecc.)
less- (less-i, less-e)
lett- (lett-o, lett-a, ecc.)
→ come per i fonemi, anche i morfemi vengono indicati con la forma (allomorfo) più
frequente e normale (es.: infinito del verbo)
Plurale nominale turco (armonia vocalica)
adam ‘uomo’
otobüs ‘autobus’
hava ‘aria’
ev ‘casa’
→
→
→
→
adam-lar
otobüs-ler
hava-dan
ev-den
{uomo}+{plurale}
{autobus}+{plurale}
{aria}+{ablativo}
{casa}+{ablativo}
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Suppletivismo: quando, in una serie morfologicamente omogenea, si trovano forme
diverse che intrattengono evidenti rapporti semantici senza evidenti rapporti formali →
caso ‘estremo’ di allomorfia
Ess.:
vado, vai, va, vanno vs. andiamo, andate
buono vs. migliore vs. ottimo (cf. buonissimo)
acqua vs. idrico
cavallo vs. equino
Bologna vs. felsineo (cf. bolognese)
→ fenomeno che frequentemente è spiegabile con la ‘coesistenza’ di lessemi dall’origine
diversa:
vado, vai, va, vanno vs. andiamo, andate → lat. vadere vs. ambulare (?)
→ cf. francese j’irai ‘andrò’, nous irons ‘andremo’ < lat. ire
acqua vs. idrico → lat. aqua(m) vs. gr. hýdōr
cavallo vs. equino → lat. caballu(m) ‘cavallo da lavoro’ vs. equus ‘cavallo’
Bologna vs. felsineo (cf. bolognese) → lat. Felsina ‘nome etrusco di Bologna’
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Suppletivismo debole vs. suppletivismo forte:
Suppletivismo debole (o parziale): buy vs. bought, Arezzo vs. aretino,
→ cfr. lat. Hierosolyma > it. Gerusalemme, ma gerosolimitano; lat. āurum > it. oro, ma
āureu(m) > aureo
→ la relazione tra le forme è più ‘visibile’ rispetto ai casi di suppletivismo forte
→ anche il rapporto tra esci e uscire può essere descritto come suppletivismo debole
→ cf. corretto vs. correzione, perfetto vs. perfezione, costrutto vs. costruzione:
allomorfia o suppletivismo debole?
→ l’alternanza corretto / correzione è una regola fonologica attiva dell’italiano
(marte vs. marziano, etc.); quella arezzo vs. aretino è attestata solo in alcuni nomi
come Piacenza vs. Piacentino, Vicenza vs. Vicentino; nel primo caso parliamo di
allomorfia, nel secondo di suppletivismo debole
Suppletivismo forte: alternanza dell’intera radice (e non solo di alcuni fonemi):
→ Chieti vs. teatino
→ lat. teatīnu(m), da Teate ‘Chieti’
→ ingl. go vs. went
→ go ‘andare’, wend ‘procedere’ (ora pass. wended)
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3. Processi “minori” di formazione di parola
La reduplicazione
Indonesiano orang ‘persona’ → orang orang ‘persone’
Cinese mand. kàn ‘guardare, leggere’ → kànkan ‘dare un’occhiata’
gāo de ‘alto’ → gāogāo de ‘molto alto’
→ reduplicazione totale: ripetizione della radice lessicale
→ reduplicazione ‘AABB’: cin. mand. qíguài ‘strano’ → qíqíguàiguài ‘strano forte’
Latino currō ‘corro’
→ cucurrī ‘ho corso’
mordeō ‘mordo’ → momordī ‘ho morso, morsi’
Greco lýō ‘sciolgo’
→ lelýka ‘ho sciolto’
gráphō ‘scrivo’ → gégrapha ‘ho scritto’
→ reduplicazione parziale
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Turco uzun ‘lungo’
sari ‘giallo’
temiz ‘pulito’
→ upuzun ‘molto lungo’
→ sapsari ‘giallo brillante’
→ tertemiz ‘lindo, immacolato’
çay ‘the’
→ çay may ‘the e cose del genere’
içecek ‘bevande’ → içecek miçecek ‘bevande e il resto, bevande etc.’
→ reduplicazione con inserzione (o modifica) di segmenti
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La parasintesi
Aggiunta simultanea di un prefisso e di un suffisso
it. in-giall-ire, in-grand-ire, ab-botton-are, sp.a-grand-ir, ingl. en-light-en
→ *ingiallo, *giallire; *abbottone, *bottonare; *imbianco, *biancare → non sono
attestati né la base con il prefisso, né la base con il suffisso
→ struttura [in [giall(o)]AGG ire]V
→ processo produttivo nella formazione dei verbi nelle lingue romanze: cf. imbaronito
→ Formazioni parasintetiche (semi-)opache:
aizzare < a+izz(a)+are (izza = ‘ira’, ‘stizza’)
adirarsi < ad+ir(a)+arsi
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Parole macedonia
Unione di ‘frammenti’ di parole esistenti
Ingl. smog < smoke + fog
Ingl. motel < motor + hotel
It. mapo < mandarino + pompelmo
Rus. gorvoenkom < gorodskoj ‘cittadino’ + voennyj ‘bellico’+ komitet ‘comitato’
It. MinCulPop < Ministero della Cultura Popolare
Fr. nostalgérie < nostalgie + Algérie
Confindustria < Confederazione Generale dell’Industria Italiana
Federcalcio < Federazione Italiana Gioco Calcio
→ cfr. anche Ted. Ostalgie < Ost ‘est’ + Nostalgie ‘nostalgia della Germania Est’
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Acronimi
Parole formate dalle lettere iniziali di un’espressione di più parole, pronunciate come
parole ‘normali’ (a) o come sequenza di lettere (b, utilizzando i nomi delle lettere)
(a) It. Asl < Azienda Sanitaria Locale
Ingl. Nato < North Atlantic Treaty Organization
→ acronimo realizzato dagli italofoni come [‘nato]
Ingl. Laser < Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation
→ acronimo realizzato dagli italofoni come [‘laser] / [‘lazer]
(b) It. PD < Partito Democratico
It. PdL < Popolo della Libertà
Ingl. CIA ([si: aɪ eɪ]) < Central Intelligence Agency
→ acronimo realizzato dagli italofoni come [‘ʧia]
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4. Scomposizione in morfemi
Identificazione degli elementi dotati di significato entro la struttura di una parola
→ come possiamo isolare i morfemi costituenti una parola?
Es.: dentale
→
#dent-al-e#
→ confronto con parole simili: dentali, dentista, stradale
→
dent-: morfema lessicale legato, radice del nome dente
-al-: morfema derivazionale suffissale, forma aggettivi da nomi
-e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
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canguro →
#cangur-o#
→ canguri
→ cane, candela: non riusciamo ad assegnare alcun significato a -gur- o a -del-
indipendente vs. ingenuo vs. infrangere:
→ inutile, indiretto, indifendibile
→ ingenuo, ma *genuo; l’omofonia è una coincidenza
→ ingenuo < lat. ingenuum ‘nativo, naturale’, ‘che prende nascita dentro (in−)’
→ infrangere, frangere: infrangere non è la negazione di frangere (ma cfr. infrangibile!!)
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→ cfr. anche infiammabile
Inflammable means flammable? What a country!!
(http://www.youtube.com/watch?v=nO3Wfenv4Mo)
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Sincronia vs. diacronia nella struttura delle parole
allarme →
#allarm-e#
allarm-: morfema lessicale legato, radice del nome allarme
-e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
→ etimologicamente, all’arme (plurale antico di armi)
professore → #professor-e#
professor-: morfema lessicale legato, radice del nome professore
-e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
→ etimologicamente, da lat. professu(m) ‘che ha dichiarato apertamente’, part. pass. di
profiteor ‘dichiaro apertamente’, da pro ‘davanti’ e fateor ‘riconosco’
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incivile
→
#in-civil-e#
in−: morfema derivazionale prefissale dal significato ‘non X’
−al−: morfema lessicale legato, radice dell’aggettivo civile
−e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
infante
→
#infant-e#
infant−: morfema lessicale legato, radice del nome infante
−e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
→ etimologicamente, da lat. infante(m) ‘che non può ancora parlare’, part. pres. di for
‘parlo’, con aggiunta del prefisso negativo in−
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premoderno
→
#pre-modern-o#
pre−: morfema derivazionale prefissale dal significato ‘precedente X’
modern−: morfema lessicale legato, radice dell’aggettivo moderno
−o: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare e genere maschile
preferire →
#prefer-i-re#
prefer−: morfema lessicale legato, radice del verbo preferire
−i.: vocale tematica (terza coniugazione)
−re: morfema flessionale suffissale, indica modo infinito, tempo presente
→ etimologicamente, da lat. praefero ‘porto avanti’, da fero ‘porto’, con aggiunta del
prefisso prae− (> it. pre−)
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‘Falsi amici’ morfologici
tavolino
garibaldino
→
solo in tavolino −in− ha funzione propria di diminutivo
→
geloso non ha niente a che vedere con il gelo (né con il gel), ma viene
piuttosto dal lat. zelosu(m) ‘pieno di zelo’; in sincronia, si può
scomporre come #gelos-o#
cancellino
muscoloso
rumoroso
geloso
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Omofonia vs. omografia:
modernizzare vs. aizzare → [d:z] vs. [t:s]
Problemi di allomorfia:
indegno vs. indignare → degno, ma *dignare
→ sia indegno che indignare hanno alla base la forma latina indignu(m) ‘non degno’
improbabile, illogico → im− e il− sono allomorfi di in−
fiducia → fiducioso, timore → timoroso, ma fuoco → focoso
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Parole monomorfemiche:
ieri, domani, già, bene, quando → in italiano, le parole
normalmente monomorfemiche, costituite da un unico morfema
invariabili
sono
→ virtù, città: nomi invariabili, analizzabili come monorfemici
→ tipicamente, gli avverbi sono monomorfemici (ma cfr. benino → #ben-ino#)
Parole variabili:
In italiano, le parole variabili, anche se semplici (= né derivate, né composte) contengono
normalmente almeno due morfemi (uno lessicale e uno flessionale):
→
#melon-e#, #zain-o#, #alber-i#
alta, intelligente, simpatico
→
#alt-a#, #intelligent-e#, #simpatic-o#
scrivo, leggerà, andai
→
#scriv-o#, #legg-e-rà#, #and-a-i#
Ess.: melone, zaino, alberi
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Esempi di scomposizione:
→
oggi
#oggi#
oggi: morfema lessicale libero
morbidi
→
#morbid-i#
morbid-: morfema lessicale legato, radice dell’aggettivo morbido
-i: morfema flessionale suffissale, indica genere maschile e numero plurale
credevamo
→
#cred-e-vamo#
cred-: morfema lessicale legato, radice del verbo credere
-e-: vocale tematica (seconda coniugazione)
-vamo: morfema flessionale suffissale, indica modo indicativo, tempo imperfetto,
prima persona, numero plurale
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riconsiderazione
→
#ri-consider-a-zion-e#
ri-: morfema derivazionale prefissale dal significato ‘ripetere X’
consider-: morfema lessicale legato, radice del verbo considerare
-a-: vocale tematica (prima coniugazione)
-zion-: morfema derivazionale suffissale, forma nomi a partire da verbi
-e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
pizzeria →
#pizz-eri-a#
pizz-: morfema lessicale legato, radice del nome pizza
-eri-: morfema derivazionale suffissale, forma nomi con valore locativo (‘luogo
dove
si vende X’)
-a: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare e genere femminile
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capisezione
→
#cap-i-sezion-e#
cap-: morfema lessicale legato, radice del nome capo
-i: morfema flessionale, indica numero plurale e genere maschile
sezion-: morfema lessicale legato, radice del nome sezione
-e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
cavatappi
→
#cav-a-tapp-i#
cav-: morfema lessicale legato, radice del verbo cavare
-a: morfema flessionale, indica modo indicativo, tempo presente, terza persona,
numero singolare (??)
tapp-: morfema lessicale legato, radice del nome tappo
-i: morfema flessionale suffissale, indica numero plurale e genere maschile
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irrealizzabile →
#ir-real-izz-a-bil-e#
ir-: allomorfo del morfema derivazionale prefissale in−, dal significato ‘non X’
real-: morfema lessicale legato, radice dell’aggettivo reale
-izz-: morfema derivazionale suffissale, forma verbi (a partire da aggettivi e nomi)
con il significato ‘rendere X’
-a-: vocale tematica (prima coniugazione)
-bil-: morfema derivazionale suffissale, forma aggettivi (a partire da verbi) con il
significato ‘che può essere X-ato’
-e: morfema flessionale suffissale, indica numero singolare
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