Corso di laurea in Scienze dell’Educazione A. A. 2009 / 2010 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia / Dr.ssa Manana Topadze ([email protected] / [email protected]) 1. L’acquisizione di italiano L1 e L2 a confronto Somiglianze nell’acquisizione dell’italiano come L1 ed L2: morfologia nominale, morfologia verbale, sintassi (bambini 2-5 anni) 1.1 Morfologia del nome Confronto tra dati longitudinali di un soggetto (Agnese, 2-3 anni) e altri bambini nativi; comparazione con i dati del Progetto di Pavia 1.1.1 Il genere L1: prevalenza di regole di tipo formale, con sovraestensioni Ess.: una golilla, la Danluca (Gianluca), la pobema (problema) → cfr. “Regola di Base”: –o = maschile; -a = femminile criteri formali tipici anche di altre L1 con criteri di assegnazione del genere di tipo misto (francese, tedesco, ebraico moderno) rari gli errori, anche per i nomi a genere coperto e invariabili; ritardo nella comparsa degli allomorfi lo e gli (il stivale) rari gli errori di terminazione del nome: betita (vestito), ventaglia, disenna (disegno) opposizione –o M / -a F sovraestesa a scapito dell’eteronimia: malita (moglie), fatella (sorella), come talvolta in L2 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 1.1.2 Il numero L1: le forme di plurale compaiono dopo quelle del singolare, causano più difficoltà nella comprensione e nella produzione (soprattutto, plurali allomorfici!!) numerali e quantificatori compaiono prima dei nomi flessi al plurale sovraestensione di –i: diti, i foti, i batti (le braccia) maggiore facilità nella codifica cumulativa di numero e genere rispetto agli apprendenti di italiano/L2 acquisizione di genere e numero sostanzialmente concomitante (≠ L2) 1.1.3 Possibili spiegazioni Azione di principi a base cognitiva: preferenza per forme trasparenti, regolari, produttive e fonologicamente salienti (-a del femminile) rarissime le forme non flesse nell’italiano dei bambini; riconoscimento precoce della struttura a finale vocalica della parola “tipica” italiana già la grammatica infantile mostra un ordinamento di tipo sintattico; le proprietà formali hanno un ruolo preponderante nell’acquisizione della morfologia nominale → “Pare dunque confermata (…) l’idea secondo la quale non sempre lo sviluppo semantico-concettuale precede quello morfosintattico, piuttosto i due spesso avanzano di pari passo” → ≠ L2 (Calleri, D. et al., 2003, Confronti tra l’acquisizione di italiano L1 e l’acquisizione di italiano L2, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p. 229) “early syntax” elementare nelle varietà iniziali di italiano L1 (cf. l’accordo nel SN) 2 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 1.2 Morfologia del verbo Acquisizione delle categorie nozionali relative al verbo in italiano/L1: aspetto > tempo > modo > persona → caveat: nel verbo italiano, spesso valori aspettuali e modali sono espressi cumulativamente mancanza di “protoforme”: i verbi italiani non compaiono mai nella forma radicale; la scelta di una desinenza è obbligatoria problema dell’input (baby talk) 1.2.1 Il tempo Prime forme: presente (possibilmente inanalizzato; hic et nunc) Prima opposizione: presente vs. participio passato → valore aspettuale Prima forma con valore temporale: imperfetto senza valore aspettuale (buttavo la cipolla, l’ammazzavo, cadevo) presente participio passato aspetto perfettivo imperfetto tempo passato le prime occorrenze di futuro hanno valore inferenziale (chi sarà?); ricorso a mezzi lessicali per indicare valore temporale di futuro 3 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 1.2.2 Il modo e l’aspetto Sistema iniziale basato su indicativo (modo neutro) e imperativo (te’, da’), talvolta indistinguibili (guarda, apri, butta) infinito non retto (guardo scrivere mamma) gerundio con valore progressivo (stare X-ndo); espansione delle possibilità di flessione per il verbo reggente (presente, imperfetto, futuro; starà dormendo) Comparsa tardiva del congiuntivo, notevole variabilità Grande variabilità e stabilizzazione tarda del condizionale Futuro con valore modale (non fattuale) → = L2 “Defective tense hypothesis”: precedenza dei significati aspettuali su quelli temporali (Weist, R. M., 1986, Tense and Aspect, in Fletcher, P. & Garman, M. (eds.), Language Acquisition, Cambridge, CUP) → tuttavia, nell’imperfetto dell’italiano infantile, prevale inizialmente il valore temporale di passato (anche per situazioni concluse!!) 1.2.3 Forme del verbo Errori formali caratteristici di fasi meno precoci dell’acquisizione: fenomeni di rielaborazione autonoma del materiale linguistico regolarizzazione analogica di forme irregolari: uscio, colpo (colpisco), muovato (presso lo stesso apprendente, rotta, rompato, rompeto, rompito) forme con doppia marca: aranono, spentato sovraestensione dell’ausiliare avere su essere 4 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 1.2.4 Possibili spiegazioni Impossibilità del transfer da L1 nell’acquisizione di L1 maggiore rapidità nell’acquisizione della morfosintassi per l’italiano/L1 sequenze di acquisizione analoghe in L1 e in L2: perfettivo > imperfettivo presente > passato > futuro fattuale > non fattuale strategie di costruzione dei paradigmi analoghe: sovraestensione, elaborazione autonoma, formazione analitica differenza nella qualità dell’input per gli apprendenti di L1 e di L2 1.3 Struttura argomentale Importanza del contesto: gli argomenti espliciti possono essere ridotti in presenza di riferimenti deittici contestuali → le varietà iniziali di L1 e L2 sono fortemente ancorate al contesto Dati: registrazioni di Ilaria (2 anni – 2 e mezzo), registrazioni di tre apprendenti del “Progetto di Pavia” di competenza paragonabile (livello postbasico avanzato) → apprendenti adulti: frasi mediamente più lunghe e complesse, frequenti autocorrezioni, lessico meno elementare, maggiori problemi morfologici Argomenti nominali e pronominali: numero di argomenti realizzati 1-3; maggiore frequenza di verbi bi- e trivalenti (con soggetto [+umano]); assenza di verbi quadrivalenti (trasferire) 5 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] frequenti omissioni di argomenti: L1: ho salutato guadda voio provare L2: comincia aprile (comincia a lavorare in aprile) cominci tu (a giocare) ah ho dimenticato → motivazione economica, il parlante si affida all’interpretazione dell’interlocutore (come nel parlato spontaneo dei nativi adulti) frequente l’ellissi con i verbi di movimento (riferimento deittico): L1: andiamo siamo arrivati salo e scendo L2: io vado alle nove meno dieci quasi due anni quasi che non vado lui s’è/lui è andato a a dicembre → omissioni argomentali tipiche anche dell’italiano informale ellissi argomentale come evitamento dei clitici: L1: Io prendo Metto lì fuori Dopo la da/dai ancora? L2: La mia madre preparava sempre Ma questo sembra che ho visto qualche parte prima perché + se metto lì anche m iblocco → i clitici hanno scarsa salienza fonica, sono marcati dal punto di vista sintattico (posizione preverbale) 6 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] → evitamento dei clitici nei bambini: Carica Caricamel/caricamelo Caricalo Me lo carichi tu? Caricamelo. Me lo carichi? (ess. adattati da: Calleri, D. et al., 2003, Confronti tra l’acquisizione di italiano L1 e l’acquisizione di italiano L2, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p. 238-242) 1.3 La subordinazione L1: nel periodo tra i 3 e i 10-11 anni, diminuzione delle unità sintattiche semplici e crescita delle unità complesse (unità con subordinazione) L2: aumento delle unità sintattiche complesse, mantenimento delle strutture semplici (da ca. 40% a 36%) a scapito delle strutture composte (coordinate) → subordinate più complesse (più clausole) nelle varietà infantili → sequenza di acquisizione dei tipi di subordinate uguale per L1 e per L2: Avverbiali (Causali > Temporali > Finali e Ipotetiche > Concessive) > relative e argomentali 2. Affinità e divergenze nell’apprendimento di L1 e di L2 Punti in comune: preferenza per le forme semplici (morfologia e sintassi), importanza degli elementi trasparenti, prototipici sequenze di acquisizione analoghe della morfologia verbale e delle forme di subordinazione 7 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] tipologia di errori (regolarizzazioni analogiche, ellissi di argomenti e connettori) sensibilità verso l’input colloquiale Principali differenze (L1): sensibilità più precoce nei bambini verso la morfologia nominale e verso i rapporti temporali tra eventi maggiore ricchezza di subordinatori, relative nell’italiano dei bambini italofoni usi più corretti nella reggenza (selezione di preposizioni, etc.) minore omissione di elementi sintatticamente rilevanti (che, clitici) → memoria dichiarativa vs. memoria procedurale: nell’apprendimento di L2, la memoria dichiarativa viene attivata anche per la comprensione e la produzione di forme grammaticali, nella L1 assolve principalmente compiti lessicali → solo la memoria procedurale dà “risposte automatiche” (cfr. Ullmann, M., 2001, The Neural Basis of Lexicon and Grammar in First and Second Language: the Declarative/Procedural Model, “Bilingualism. Language and Cognition”, 4:1, pp. 105-122) 8 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 9