L’imperialismo,
1870-1914
Un periodo di pace
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Il periodo 1870 – 1914 fu l‟epoca storica in cui la
pace durò più a lungo in Europa occidentale e
Russia a partire dal crollo dell‟impero romano
Questa situazione si verificò grazie allo spostamento
dell‟area di tensione tra le potenze europee ai
margini del continente o fuori di esso
In Europa l‟unica area calda rimase la penisola
balcanica
Fuori d‟Europa Asia e Africa furono oggetto della
competizione imperialistica tra le potenze europee
La pace sul continente europeo
Il congresso di Berlino, 1878
Le manovre diplomatiche di Bismarck
La Germania di Bismarck diventò lo stato che manovrava
la politica diplomatica per mantenere l‟equilibrio europeo
 Obiettivo principale di Bismarck fu il mantenimento
dell‟inoffensività della Francia
 La Francia manifestava volontà di rivincita contro la Germania
e la politica di Bismarck voleva evitare che essa trovasse
alleati in Europa per ribaltare la situazione che in quel
momento la vedeva isolata dalle altre grandi potenze
La diplomazia tedesca ottenne questo obiettivo perché:
 la Gran Bretagna mantenne la sua politica di non occuparsi
delle questioni in Europa continentale
 Russia, Impero austro-ungarico e Italia furono legate da
alleanze alla Germania

Situazione geopolitica europea fino alla I guerra
mondiale
Il «patto dei tre imperatori»

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Nel 1873 Russia, Austria e Germania si unirono nel Patto dei
tre imperatori, un‟alleanza difensiva per mantenere intatti gli
equilibri all‟interno dei singoli contraenti il patto e a livello
internazionale
Questo equilibrio fu messo a repentaglio dalla situazione
nell‟area balcanica, in cui le popolazioni slave si rivoltarono
contro gli ottomani
La Russia decise una guerra contro i turchi per proteggere
le popolazioni slave, di cui si sentiva la custode
La guerra fu vinta dai russi, e determinò una nuova sistemazione
dei rapporti di forza dentro quell‟area: nacquero stati
indipendenti (Serbia, Montenegro, Bulgaria) o territori
autonomi (Bosnia, Erzegovina) che erano legati fortemente alla
Russia
Questo nuovo status quo era ritenuto pericoloso da Austria e
Inghilterra
Il congresso di Berlino (1878)
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
La Germania decise di convocare un congresso tra
le grandi potenze a Berlino nel 1878
Bismarck mediò per costruire un sistema di rapporti
tra gli Stati meno favorevole alla Russia
Serbia e Montenegro rimasero indipendenti, la
Bulgaria ebbe una riduzione della sua estensione,
Bosnia e Erzegovina furono dichiarate autonome sotto
l‟amministrazione temporanea dell‟Impero AustroUngarico
La Gran Bretagna ebbe l‟isola di Cipro, la Francia ottenne
dagli altri stati la possibilità di prendere la Tunisia
I Balcani dopo il congresso di Berlino
L’esaurimento del patto dei tre imperatori
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
Negli anni successivi, il patto dei tre imperatori fu
prima rinnovato (1881), quindi definitivamente
sciolto, quando la tensione tra Russia e Austria-Ungheria
tornò alta a causa della situazione balcanica
Bismarck preferì allora accordarsi separatamente
con l‟Impero Asburgo e con la Russia
In particolare Germania e Russia firmarono un
trattato di contro-assicurazione: la Russia non
avrebbe aiutato la Francia se essa avesse attaccato la
Germania; la Germania non si sarebbe alleata con
l‟Impero Asburgo in caso di conflitto contro la Russia
L’imperialismo
Definizione di potenza e grande potenza
«Potenza» e «grande potenza»
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La potenza è uno stato capace di essere soggetto
attivo nella politica internazionale, cioè di assumere
impegni e iniziative autonomamente senza essere condizionato
da legami di subordinazione alla politica di altri stati
Tale condizione è determinata dal fatto la “potenza” abbia una
forza economica e militare o una capacità politica (o
tutti e tre i requisiti) che la renda tale
La “grande potenza” è uno stato che in un periodo
storico abbia un ruolo di controllo e guida in una area
geografica
Tale ruolo dà alla quello stato responsabilità speciali nella
gestione degli affari internazionali (Sabbatucci-Vidotto)
Imperialismo
Imperialismo
(termine usato per la prima volta in Francia durante l‟impero di Napoleone III
a indicare i progetti espansionistici dell‟imperatore)
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L‟imperialismo fu la tendenza degli Stati europei,
in special modo tra il 1870 e il 1914, a portare
fuori dall‟Europa i propri interessi economici, le
proprie esigenze di difesa, la propria cultura
Le finalità economiche, politiche e ideologiche si
fusero per realizzare una politica di potenza basata
sull‟uso della forza e spesso fine a sé stessa (SabbatucciVidotto)
La strategia imperialistica
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La conquista di territori extraeuropei da parte delle grandi
potenze del Vecchio Continente diventò obiettivo politico
primario a partire dalla seconda metà dell‟800
Fino a metà „800 le potenze europee avevano preferito
realizzare una penetrazione commerciale dentro i territori di
Africa e Asia e Oceano Pacifico
Negli ultimi decenni dell‟800, i grandi stati europei cambiarono
strategia e preferirono sottoporre le zone già controllate
commercialmente, e altre zone, sia all‟assoggettamento politico,
sia a uno sfruttamento economico diretto
Nacquero così sia le colonie, aree amministrate direttamente
dai conquistatori, sia i protettorati, zone controllate
indirettamente, che mantenevano, solo formalmente, proprie
leggi e amministrazioni
Cause economiche dell’imperialismo
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Il cambiamento di strategia ebbe cause di tipo
economico e motivi di natura politico-ideologica
Cause economiche
accaparrarsi materie prime a basso costo (metalli,
fonti energetiche, prodotti agricoli)
ricercare sbocchi commerciali per i prodotti
europei
volontà di investire i capitali finanziari accumulati
nei grandi paesi europei nelle zone extraeuropee
Cause politico – ideologiche
dell’imperialismo
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Motivazioni politiche e ideologiche
nazionalismo e politica di potenza: volontà di
affermare l‟eccellenza della propria nazione attraverso
conquiste e domini territoriali
razzismo e spirito di missione: l‟idea che l‟Europa
avesse una missione di civilizzazione nei confronti del
mondo non europeo, ritenuto selvaggio e inferiore
sotto ogni aspetto
Gli effetti della colonizzazione
I paesi europei impiegarono nella propria espansione coloniale i
mezzi della loro potenza economica e tecnologica
 L‟uso della forza per sottomettere le popolazioni indigene fu
la prassi, con chiari eccessi fino alla crudeltà gratuita
 Economicamente la conquista coloniale ebbe alcuni effetti
positivi: coltivazione di nuove terre; uso di nuove tecniche
agricole; costruzione di strade, ponti, ferrovie; avviamento di
attività industriali e commerciali
 Lo sviluppo economico delle zone colonizzate era funzionale
agli interessi dei paesi conquistatori
 Effetti negativi: impoverimento delle zone conquistate,
sfruttamento delle popolazioni, sconvolgimento di
sistemi economici arcaici
Passaggio dalla povertà al sottosviluppo
Domini europei in Asia
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In Asia i domini europei erano secolari e importanti
L‟Inghilterra controllava: India, Ceylon, Hong Kong
Singapore, più diverse basi commerciali negli Oceani
Indiano e Pacifico
L‟Olanda controllava l‟arcipelago dell‟Indonesia
Il Portogallo dominavano: Macao (Cina), Goa (India) e
l‟isola di Timor (a est)
La Spagna aveva sotto di sé le Filippine
La Russia si stava espandendo in Siberia e Asia centrale
La Francia puntava a conquistare la penisola indocinese
Domini europei in Asia entro la metà dell’800
Ru
GB
GB
F
Por
Sp
GB
NL
Il canale di Suez
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
L‟espansione verso Oriente fu
incrementata dallo scavo del canale
artificiale di Suez (Egitto), che
mette in comunicazione
Mediterraneo e Mar Rosso
(1869)
Questo canale, che tagliava l‟istmo
fino allora esistente, abbreviò di
molte settimane i collegamenti
navali tra Europa e Asia
La società che controllava il canale
era una compagnia mista tra
Francia e Gran Bretagna
Le tre direttrici principali
dell’imperialismo asiatico
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Le tre direttrici principali verso cui la penetrazione
europea si mosse furono
l‟India, che la Gran Bretagna decise di rendere proprio
dominio territoriale controllato e amministrato
direttamente
la penisola indocinese, a cui i francesi imposero un
progressivo dominio
l‟Asia centrale e l‟Estremo Oriente, che divennero
territori verso cui la Russia avanzò massicciamente
L’India inglese

L‟India fu governata e amministrata dalla
Compagnia delle Indie orientali, società privata
che agiva per conto del governo inglese, dal XVIII
secolo al 1858

Dal 1858 la Gran Bretagna governò il paese
direttamente tramite un suo funzionario, il
vicerè, e l‟India divenne un impero sotto la
regina Vittoria dal 1876

L‟India forniva alla Gran Bretagna thè e cotone

Era un paese diviso in caste, rigidi strati sociali che
il dominio inglese non aveva modificato

Una nazione prevalentemente agricola, molto
povera, in cui l‟esportazione di manufatti di cotone
inglesi distrusse la primitiva, ma fiorente industria
cotoniera locale

La Gran Bretagna promosse l‟assimilazione
dentro l‟esercito e la burocrazia di indiani
fedeli alla corona britannica, che furono
affiancati da funzionari inglesi
La penetrazione francese in Indocina
F

La Francia penetrò in Indocina per emulare
la Gran Bretagna e non lasciarle mano
libera in Estremo Oriente

La penisola indocinese era divisa in regni, tra cui
Annam (Vietnam), Siam (Thailandia) e
Cambogia, che gravitavano nell‟orbita cinese

La Francia nel 1862 usò la persecuzione di
missionari che operavano come
motivazione per un intervento militare,
prima in Annam, quindi in Cambogia

Negli anni „80 vi fu una guerra tra Francia e
Cina, dopo la quale la conquista dell‟Annam fu
completata

La Gran Bretagna, per equilibrare la situazione
nella zona, occupò il regno di Birmania

La Francia conquistò il Laos

Il Siam fu mantenuto indipendente da
francesi e inglesi perché fungesse da statocuscinetto
GB
F
Stato
cuscinetto
F
Tunisia ai francesi, Egitto agli inglesi

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I francesi ebbero l‟autorizzazione dal congresso di
Berlino per la conquista della Tunisia, territorio africano
nominalmente sottoposto all‟impero ottomano, ma di
fatto indipendente sotto il bey (governatore)
La Francia, che controllava la vicina Algeria, impose alla Tunisia
un regime di protettorato (1881)
In Egitto si verificò una rivolta guidata dal colonnello Arabì
Pascia, che voleva ridare l‟Egitto ai suoi abitanti.
Le potenze europee la considerarono rischiosa per i loro
interessi concentrati nel canale di Suez
Gli inglesi mandarono in Egitto un proprio corpo di
spedizione che pose fine alla rivolta e mise il paese
sotto il controllo britannico: l‟Egitto rimase formalmente
indipendente, ma in sostanza era una colonia britannica (1882)
La spartizione dell’Africa
Re Leopoldo del
Belgio
raffigurato come un
serpente che stritola
un africano, in una
cartolina dell’epoca
L’Africa prima della spartizione di Berlino
Area del
bacino del Congo
L’area del bacino del fiume Congo
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
In questa vignetta
satirica, re Leopoldo
II del Belgio è
posseduto
dal fantasma della
conquista cruenta del
Congo mentre
abbraccia sacchi di
denaro

Il territorio che inizialmente scatenò i conflitti
più duri in Africa fu il bacino del fiume
Congo, nel quale il re del Belgio Leopoldo II
aveva creato una specie di dominio
personale dietro l‟apparenza di una missione
umanitaria chiamata “Associazione
internazionale africana” (anche se lui chiamava
l‟Africa “la mia magnifica torta”)
Le risorse minerarie scoperte nella zona,
regione del Katanga, spinsero Leopoldo a
cercare uno sbocco sull‟Atlantico per potere
sfruttare appieno le miniere
Tuttavia egli si trovò di fronte l‟opposizione
del Portogallo, che rivendicava il controllo
della foce del Congo, contigua alla sua colonia
dell‟Angola, e della Francia, che si era insediata
nel Gabon e voleva portare avanti la conquista
dell‟area
La Conferenza di Berlino, 1884
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L’Africa spartita come
una torta a Berlino, in
una vignetta satirica dell’epoca
Bismarck promosse l‟iniziativa di
convocare a Berlino una conferenza
internazionale che partendo dalla
risoluzione della questione del
Congo fissasse le regole per la
spartizione del continente africano
tra le potenze europee
La conferenza riconobbe al re
Leopoldo la sovranità personale sul
territorio che egli controllava e che
venne chiamato Stato libero del
Congo, il quale ottenne anche uno
sbocco sull‟Oceano Atlantico
Esso divenne uno dei territori più
martoriati dallo sfruttamento delle
popolazioni e delle risorse
Le regole della Conferenza di Berlino
La corsa all’occupazione
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La Conferenza stabilì il modo con il quale le diverse potenze
europee potevano spartirsi l‟Africa
Fu adottato il principio detto dell‟occupazione effettiva che
doveva essere notificata da uno Stato agli altri
Lo Stato che avesse reso noto alle altre nazioni di voler
occupare un territorio africano doveva poi
effettivamente procedere con l‟assoggettamento di quel
territorio
Questo principio affrettò la concorrenza dei diversi
stati, che da quel momento si diedero da fare per occupare
territori importanti per motivi economici o strategici
La spartizione dell’Africa tra la conferenza di Berlino e
l’inizio del ‘900
La spartizione dell’Africa
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La Francia ebbe la possibilità di occupare i territori sulla
riva destra del fiume Congo
La Germania ebbe il protettorato su Togo e
Cameroon
La Gran Bretagna e la Francia si divisero i territori sul
fiume Niger: basso Niger ai britannici (odierna
Nigeria), alto Niger ai francesi
I francesi iniziarono una conquista estremamente
sanguinosa di territori estesissimi, ma in gran parte
desertici, dall‟Atlantico al Sudan, dal Mediterraneo
al fiume Congo
Gli inglesi in Africa sud-orientale
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Gli inglesi partirono dal basso corso del Niger per avviare la conquista dei
territori in Africa sud-orientale
Il loro obiettivo era la conquista di territori che gli permettessero
il controllo sull‟Oceano Indiano, anche per mettere in sicurezza il
possesso dell‟India
Il grande progetto britannico fu quello di creare un territorio
ininterrotto “dal Capo al Cairo”, che unisse tutte le zone orientali del
continente africano dal Sudafrica all‟Egitto
Tale progetto si interruppe quando i britannici dovettero
accordarsi con la Germania, che occupò la zona del fiume
Tanganika (1890)
I tedeschi ottennero dagli inglesi il riconoscimento dell‟Africa orientale
tedesca e in cambio diedero agli inglesi il controllo dell‟isola di Zanzibar
Soprattutto i britannici ebbero con questo accordo la possibilità di
tenere i tedeschi lontani dall‟alto corso del Nilo, cioè dall‟Egitto
L’incidente di Fashoda
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La zona in cui si verificò
l’incidente di Fashoda
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L‟avanzata contemporanea degli inglesi
che stavano risalendo il Sudan e dei francesi
che dalla costa atlantica si erano spinti nella
medesima zona determinò un grave scontro
diplomatico-militare
Una colonna dell‟esercito francese occupò la
fortezza di Fashoda, sul Nilo e si trovò nella
stessa area contemporaneamente con un
contingente britannico (1898)
Le truppe dei due paesi rischiarono lo
scontro,che se si fosse verificato avrebbe
determinato conseguenze imprevedibili
per l‟equilibrio tra le potenze europee
La Francia preferì ritirare le sue truppe
da Fashoda per evitare un conflitto a cui non
era preparata
I rapporti tra francesi e inglesi andarono da
allora incontro a una notevole distensione
diplomatica
Tensione in Sudafrica tra boeri e inglesi
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I britannici erano stanziati
nella Colonia del Capo
e i boeri avevano fondato
le due repubbliche di Orange
e Transvaal
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
Caso a parte fu lo scontro coloniale tra
inglesi e olandesi che si svolse nella zona
dell‟odierno Sudafrica: un conflitto in Africa
tra europei
I boeri erano i discendenti dei primi
colonizzatori olandesi della zona del
Capo di Buona Speranza
Caduti sotto il dominio inglese all‟epoca
di Napoleone, i boeri si erano trasferiti via
via verso nord (the big trek) e qui avevano
fondato due repubbliche, Orange e
Transvaal
Il Transvaal divenne molto appetito quando
nelle miniere di esso furono scoperti i
diamanti (anni „60)
Senza intervenire direttamente, gli inglesi
lasciarono che i loro coloni, specie la classe
dirigente locale della Colonia del Capo,
attuasse una politica molto aggressiva verso i
boeri
Le iniziative di Cecil Rhodes
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Cecil Rhodes raffigurato
come il grande progettista
della ferrovia dal Capo al Cairo
Era noto per la sua immensa
ingordigia economica

Leader dell‟iniziativa inglese fu Cecil
Rhodes, ricchissimo produttore di diamanti,
che, grazie alla sua ricchezza, guidò la
conquista di vasti territori nell‟Africa
meridionale, circondando le due
repubbliche olandesi
Quando nel 1885-1886 nelle due
repubbliche fu scoperto anche l‟oro, gli
olandesi cercarono di escludere dallo
sfruttamento delle miniere gli inglesi
che cercarono di emigrare in queste
zone
Vi era anche una differenza culturale tra
boeri e inglesi, soprattutto sul problema
del rapporto con la popolazione
indigena
Gli olandesi mantenevano i nativi in
una situazione di semischiavitù, che gli
inglesi non approvavano
Guerra anglo – boera (1899-1902)
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Coloni boeri in armi
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Soldati inglesi nella
guerra anglo - boera
La tensione portò alla guerra, che scoppiò nel
1899, dichiarata dal presidente del Trasnvaal
La guerra durò tre anni e fu particolarmente
sanguinosa, suscitando grande partecipazione
anche in Europa
Nel 1902 gli inglesi ebbero la meglio e
annessero le due repubbliche boere al loro
impero
La resistenza olandese non si fermò, tanto
che gli inglesi per contenerla attuarono anche
azioni spietate vicine al massacro di massa
Solo nel 1910 nacque l‟Unione Sudafricana,
che aggregava le tre zone autonome di
Orange, Transvaal e Colonia del Capo
Da allora inglesi e olandesi vissero in
accordo, per sfruttare le ricche risorse del
paese, mantendendo segregata la popolazione
indigena (politica dell‟apartheid)
La Cina,
dalle guerre dell’oppio
alla caduta dei Manchu
La Cina alla metà
dell’800

La Cina, nazione più popolosa del mondo già a metà „800 (400 milioni di
persone) era un paese fortemente ripiegato su sé stesso

La massima autorità era l‟imperatore, ma il potere effettivo era nelle mani dei
mandarini, i suoi funzionari, membri delle famiglie nobili di proprietari terrieri

Essi erano i custodi della tradizione in senso negativo: l‟economia e la politica
cinesi erano rigidamente cristallizzati in un equilibrio secolare

Era un paese agricolo, in cui lo stato si occupava della gestione idraulica dei campi
da coltivare

Chiusa diplomaticamente verso il mondo esterno, la Cina aveva rapporti
commerciali con l‟Occidente solo nel porto di Canton, unico luogo in cui agli
occidentali fosse permesso di operare
La due guerre dell’oppio,
1839-1841/1856-1860
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
L‟apertura della Cina al mondo avvenne in modo violento attraverso
la cosiddetta guerra dell‟oppio con la Gran Bretagna
In Cina fumare oppio era proibito,ma questo stupefacente era
importato clandestinamente dall‟ India
La Cina riteneva la Gran Bretagna responsabile di questo traffico,
tanto che nel 1839 un funzionario imperiale fece sequestrare
i carichi di tutte le navi straniere a Canton
La Gran Bretagna aprì un conflitto armato con la Cina, che
si concluse dopo due anni con il trattato di Nanchino
La Cina dovette cedere Hong Kong alla Gran Bretagna per 155
anni (fino al 1997) e aprire quattro porti, tra cui Shangai, ai
commerci occidentali
Un secondo conflitto armato, “seconda guerra dell‟oppio”,
coinvolse Cina, Gran Bretagna e Francia tra 1856 e 1860
La Cina perse di nuovo e fu costretta a aprire porti e vie
fluviali ai mercanti occidentali, e inoltre dovette stabilire
regolari rapporti diplomatici con le potenze europee
La sconfitta cinese da parte giapponese
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Nel 1894, dopo anni di progressivo decadimento, la
Cina subì una durissima sconfitta militare da parte del
Giappone, che in quel momento si stava proponendo come
nuova potenza del sud-est asiatico
La guerra fu originata dalla volontà giapponese di sostituire la
Cina nel controllo della penisola di Corea
I cinesi persero per terra e per mare, e dovettero cedere
il controllo della Corea, e altri territori tra cui l‟isola di
Formosa (odierna Taiwan)
Questa sconfitta rafforzò i gruppi conservatori cinesi, che
volevano restaurare le tradizioni imperiali e espellere dal paese
tutti gli stranieri
La rivolta dei boxer
1899-1901
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
Membri della “Società dei pugni
della giustizia e dell’armonia”

La rivolta dei boxer
Questi gruppi ebbero un vero e proprio
braccio armato nella società segreta dei
“Pugni della giustizia e
dell‟armonia”
Questa società detta in Occidente dei
boxer si rese responsabile di violenze
contro simboli,diplomatici e funzionari
stranieri in Cina, e ciò scatenò la
reazione di tutti i paesi occidentali,
compresi gli Usa, e del Giappone
La rivolta dei boxer fu soffocata
dalle truppe straniere, riunite nell‟
“alleanza delle otto nazioni” (tra cui
l‟Italia), che giunsero a occupare la
capitale Pechino
La crisi dell’impero cinese
L’affermazione di Sun Yat-sen
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Sun Yat-sen
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La rivolta fallita ebbe l‟effetto di accelerare la
crisi della dinastia regnante, i Manchu
Si produssero le condizioni per l‟emergere di
un movimento democratico e ispirato in
parte agli schemi politici occidentali,
guidato dal medico Sun Yat-sen, che aveva
studiato e vissuto a lungo tra Europa e
Giappone
Sun Yat-sen fondò prima una lega/società
segreta con un programma di tre”princìpi del
popolo”: indipendenza nazionale,
democrazia rappresentativa, benessere
del popolo
Era sostenuta da intellettuali, ufficiali
dell‟esercito e operai dell‟industria sviluppatasi
soprattutto in grandi città come Shangai
La fine dell’impero cinese
La nascita della repubblica e del Kuomindang
Il governo del generale Yuan
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Quando nel 1911 il governo imperiale decise di affidare la
gestione delle ferrovie a compagnie straniere, si verificarono
per reazione rivolte popolari e ammutinamenti nell‟esercito
Queste tensioni portarono alla fine della dinastia imperiale dei
Manchu, che fu dichiarata decaduta da un‟assemblea
rivoluzionaria
Quest‟ultima dichiarò Sun Yat-sen, che aveva costituito il
partito Kuomindang (“Partito del popolo), presidente della
repubblica
Le convulsioni politiche cinesi non terminarono qui, in quanto
qualche mese dopo il generale Yuan, che era incaricato dal
governo imperiale di risolvere la situazione militarmente, si
schierò dalla parte dei rivoltosi e fu nominato Presidente della
repubblica
La dittatura di Yuan
Le continue lotte civili
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Nel 1913 Yuan forzò la mano, ruppe il fragile accordo con
il Kuomindang e impose un suo regime personale
Il Kuomindang fu dichiarato fuorilegge e Sun Yat-sen
fu mandato in esilio
La dittatura di Yuan fu sostenuta dalle potenze
occidentali, in cambio del mantenimento dei loro
interessi economici nel paese
Da quel momento, la Cina fu travagliata da guerre civili
che durarono fino al 1949, quando Mao Zedong
instaurò un regime comunista che dura tuttora
Il Giappone verso la modernità e
l’imperialismo
Struttura sociopolitica e economica
del Giappone
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Il Giappone era un impero costituito da una struttura
sociopolitica e economica feudale, imperniata sull‟agricoltura,
soprattutto risocultura
L‟imperatore, mikado, aveva un‟autorità soprattutto religiosa e un
potere politico simbolico
A guidare il paese era il ceto di feudatari Tokugawa, che occupava
il titolo di shogun, massima autorità militare e massimo funzionario
imperiale, in realtà il vero signore dell‟impero
Lo shogun controllava direttamente una parte
considerevole delle terre del paese, le terre restanti erano
sotto il dominio dei grandi feudatari legati in un rapporto
di vassallaggio allo shogun
Avevano un peso non indifferente anche i samurai, esponenti della
piccola nobiltà, che erano stati il ceto militare del paese, ma nell‟800
erano un gruppo sociale composito: una minoranza era benestante
(soldati, funzionari), ma molti erano in condizioni misere, anche
perché consideravano degradante il lavoro, soprattutto le attività
commerciali
Il Giappone costretto ad aprirsi
al mondo occidentale



Soldati giapponesi
nel XIX secolo

Il Giappone era come la Cina un paese chiuso
verso l‟esterno, e come la Cina aveva un solo
porto di interscambio con l‟Occidente,
Nagasaki
Gli Stati Uniti interruppero questo
isolamento nel 1854, quando inviarono a
Nagasaki una flotta che chiese, o meglio impose,
allo shogun di aprire i porti e stabilire libere
relazioni commerciali
La pressione delle altre potenze questa volta
europee, Gran Bretagna, Francia e Russia, fu
molto insistente e decisa, tanto che nel 1858 il
Giappone fu costretto a firmare accordi
commerciali che aprivano le vie di
scambio del paese a tutti coloro che ne
facessero richiesta
Questi accordi furono chiamati “trattati
ineguali”
La restaurazione Meiji
L’imperatore
Mutshuito,
protagonista
della
restaurazione
Meiji

I trattati provocarono in Giappone un cambiamento
politico decisivo

I grandi feudatari, sostenuti dal popolo giapponese che
si sentiva ferito nel suo orgoglio nazionale nel 1868
occuparono con i loro uomini,tra i quali molti
samurai, la città imperiale di Kyoto

Lo shogun fu dichiarato decaduto, e tutto il potere
passò totalmente nelle mani dell‟ imperatore Meiji , il
giovane Mutshuito, anche se in realtà era controllato
da un governo che aveva la sua sede a Tokyo

Il governo era composto soprattutto da samurai:
intellettuali, funzionari e militari che volevano colmare il
gap economico, tecnologico e militare che esisteva tra
Giappone, potenze europee e Stati Uniti
Essi decisero di assumere a modello per la
modernizzazione del paese i paesi occidentali più
evoluti
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L’evoluzione del Giappone






L‟evoluzione del Giappone da società feudale a paese
moderno si compì in pochi decenni
A livello giuridico fu stabilita l‟eguaglianza tra i cittadini, e
aboliti i diritti feudali
A livello istituzionale e sociale fu introdotta l‟istruzione
elementare obbligatoria, la moneta unica, un sistema fiscale
moderno, e fu creato un esercito nazionale sulla base della
leva obbligatoria
I passi avanti più giganteschi furono compiuti dal Giappone nell‟
industria, che si sviluppò grazie agli aiuti dello stato e
all‟ importazione di tecnologia e know-how straniero
Le infrastrutture a loro volta furono create quasi dal nulla:
ferrovie, telegrafo, banche
Questo determinò una crescita prepotente del paese, che tra
1880 e 1900 fu una delle nazioni che si sviluppò maggiormente a
livello mondiale
Il significato della
modernizzazione giapponese





Il Giappone realizzò una rivoluzione guidata dalle
classi dirigenti tradizionali
Esse decisero di rinunciare ai loro vecchi diritti e privilegi
ma conservarono la loro posizione di preminenza
sociale
Investirono nell‟agricoltura modernizzata
capitalisticamente, nelle banche, nell‟industria
In questo modo diventarono un‟oligarchia
industriale e finanziaria, dopo essere state
un‟oligarchia feudale e agricola
L‟esperienza storica del Giappone è un caso di
modernizzazione unico nella storia moderna
L’imperialismo giapponese/1
la guerra con la Cina per la Corea
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

Il Giappone era in area asiatica una potenza che voleva
espandere il suo potere e il suo controllo anche nelle zone
vicine, in particolare Corea e Cina settentrionale
La Corea cadde sotto il controllo giapponese dopo una
guerra vinta contro la Cina (1894)
I giapponesi volevano acquisire il controllo sulla zona della
Manciuria, nella quale erano già presenti i russi
Il Giappone era appoggiato nelle sue mire dai
britannici, che volevano spingere la Russia a rimanere
impegnata in Estremo Oriente per tenerla lontana dall‟Asia
centrale
Dopo avere tentato invano di accordarsi con i russi, il
Giappone passò alle vie di fatto e iniziò nel 1904 una
guerra contro i russi
L’imperialismo giapponese/2
la guerra russo-giapponese (1904-1905)
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La battaglia di Makden, vittoria dei
Giapponesi sui russi in campo aperto
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Obice usato dai giapponesi
Durante l’assedio di Port Arthur
La guerra non fu dichiarata, semplicemente
la flotta giapponese bombardò quella
russa sul Mar Giallo, quindi assediò la base
navale di Port Arthur (1904)
Dopo un anno di assedio, Port Arthur cadde
in mano giapponese, e nel frattempo il
Giappone vinse ancora contro i russi questa
volta sulla terraferma
Infine la grande flotta russa, che era arrivata
dopo un viaggio di quasi un anno e mezzo in
Manciuria, fu sbaragliata dai giapponesi
presso l‟isola di Tsushima (1905)
La Russia fu costretta a firmare una pace
decisamente pesante con il Giappone, con la
mediazione statunitense
Il Giappone ottenne la Manciuria
meridionale, parte dell‟ isola di Sakhalin e
ebbe il riconoscimento ufficiale internazionale
del suo protettorato sulla Corea
L’espansione giapponese
a cavallo tra fine ‘800 e inizio‘900
Il significato della vittoria giapponese
per gli europei
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Il significato della guerra russo-giapponese fu
molto importante e scioccante per le grandi
potenze europee
Un paese asiatico riuscì per la prima volta
in epoca moderna a sconfiggere una
grande potenza europea in una guerra
Furono così messe in crisi due convinzioni
radicate in Europa: la supremazia militare e
tecnologica europea e la superiorità della
razza bianca
Inoltre da quel momento l‟Estremo Oriente
diventò una zona chiusa alle spartizioni
imperialistiche europee e invece fu un‟area
di confronto tra due nuovi imperialismi non
europei: giapponese e statunitense
Gli esiti dell’imperialismo in Asia alla vigilia della
prima guerra mondiale
L’imperialismo statunitense
L’imperialismo statunitense
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Gli Usa vollero partecipare da protagonisti alla divisione
globale iniziata negli anni Settanta
La loro strategia è chiamata “imperialismo informale”, in
quanto puntavano a un colonialismo economico
 controllo delle risorse delle zone interessate,
 esportazione di merci e capitali in queste zone
rinuncia a un assoggettamento territoriale
L‟approccio statunitense all‟imperialismo era simile al
modo con cui gli Usa avevano conquistato il West,
trasferendo nelle zone da controllare capitali e
apparati militari
L‟imperialismo americano aveva “caratteristiche più industriali
che strettamente finanziarie” (Ortoleva-Revelli)
La dottrina di Monroe (1823)
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Le zone in cui si diresse l‟imperialismo americano furono
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l‟Oceano Pacifico
l‟America Latina, su cui gli Usa ritenevano di possedere un
diritto di penetrazione economica e protettorato politico
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L‟America Latina era parte del progetto geopolitico statunitense espresso
dalla dottrina Monroe, enunciata dal Presidente americano Monroe nel
1823
Monroe «teorizzò la netta contrapposizione tra il Vecchio mondo delle
monarchie e il Nuovo mondo delle repubbliche e affermò il principio che
proibiva alle potenze europee di fondare nuove colonie
nell'emisfero occidentale e di intervenire negli affari interni di
nazioni indipendenti del continente americano.
Ebbe come principale obiettivo l'esclusione delle potenze
europee da ogni rivendicazione sulla costa nordoccidentale del
Pacifico (sottratta alle pretese spagnole col trattato Transcontinentale del
1819 ma già popolata da stazioni russe e inglesi), considerata strategica dal
punto di vista commerciale in quanto via nordamericana all'India. Divenne
il principio guida della politica statunitense di protettorato
sull'area centroamericana e caraibica »
(www. pbmstoria.it/dizionario di storia moderna e contemporanea)
La guerra ispano – americana (1898)
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La guerra contro la Spagna per Cuba fu il
primo momento della politica imperialistica
americana
A Cuba, colonia spagnola, era in atto
contro la madrepatria fin dal 1895 una
rivolta, che aveva dato luogo a una
repressione violenta da parte spagnola
Gli statunitensi spinti dall‟affondamento di
una loro corazzata nel porto di La Habana
aprirono un conflitto contro la Spagna,
sconfitta con una certa facilità, nel 1898
La Spagna dovette
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Soldati Usa partono
per la guerra da Tampa, Florida
abbandonare Cuba, divenuta repubblica
sotto la tutela americana
cedere Portorico e le Filippine agli Usa
Nel Pacifico gli Usa si erano annessi le isole
Hawaii nel 1898
La politica di Theodor Roosvelt,
il big stick
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Theodor Roosvelt
La politica imperialistica americana fu
rafforzata al massimo livello dal
presidente Theodor Roosvelt (salito
al potere nel 1901)
La sua politica fu impostata in funzione
della difesa degli interessi americani a
livello globale
La strategia che adottò alternava
“diplomazia del dollaro” (pressione
economica sui paesi in cui gli Usa
volevano espandersi) a politica del big
stick (“grosso bastone”, ovvero
minaccia di interventi militari
verso i paesi entrati nell‟orbita di
interesse statunitense)
La questione di Panama
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Il canale di Panama
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La manifestazione più nota della politica del big stick
si verificò a Panama
Il governo colombiano a cui allora apparteneva la
zona autorizzarono gli Usa a tagliare l‟istmo di
Panama e a realizzare un canale che collegasse
Oceano Pacifico e Mar dei Caraibi
Gli Usa avrebbero potuto gestirlo per cento anni
Nel 1903 il parlamento colombiano revocò
l‟accordo, ma gli Usa organizzarono una
sommossa anticolombiana a Panama e
minacciarono un intervento militare nella
zona
L‟esito di questa azione fu che Panama diventò
una repubblica indipendente sotto la tutela
americana
Il canale fu aperto nel 1914 e grazie a esso i due
settori privilegiati dell‟imperialismo americano,
Oceano Pacifico e regione centroamericana, furono
collegati direttamente.
L’imperialismo statunitense
Bibliografia
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A.M.Banti, L’età contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 2008
.
P. Ortoleva-M.Revelli, Storia dell’età contemporanea, Milano.
Bruno Mondadori, 1989
G. Sabbatucci-V.Vidotto, Storia contemporanea
”L‟Ottocento”, Roma-Bari, Laterza, 2002