Patologie legate all’abuso di cocaina in ambito ORL Dott. Cataldo Marsico Dirigente Medico Otorinolaringoiatra – Ospedale S. Eugenio, Roma Tivoli, 12 novembre 2016 I danni nasali della cocaina sono stati per anni l’unica complicazione descritta per uso di droghe in otorinolaringoiatrica. Ed a tutt’oggi, la perforazione del setto nasale resta la complicazione più osservata nei consumatori di cocaina, anche se la letteratura comincia a descrivere anche lesioni a carico dell’apparato uditivo, della cavità orale e della laringe. La più recente letteratura si è interessata in particolare di tre possibili patologie dell’apparato uditivo legate all’assunzione di cocaina: 1) la possibile azione lesione tossica dell’esposizione prenatale sull’apparato uditivo; 2) l’insorgenza di ipoacusie improvvise dopo assunzione di cocaina spesso associata ad eroina (speedball); 3) la recente epidemia di lesioni necrotiche cutanee anche a carico del padiglione auricolare avvenuta negli U.S.A. a causa del taglio della cocaina con un farmaco utilizzato in veterinaria: il levamisolo. La possibile azione tossica dell’esposizione prenatale alla cocaina è stata riportata esaminando le risposte ABR del tronco cerebrale di alcuni neonati con esposizione prenatale alla cocaina, accertata ricercando tracce della sostanza nel meconio. Dove l’ABR ha dimostrato un significativo prolungamento delle latenze assolute in entrambe le orecchie rispetto ai neonati non esposti. Questo starebbe ad indicare una compromissione del sistema uditivo, in particolare delle strutture cocleari, a causa dell'esposizione gestazionale alla cocaina, ipotesi che però necessita di ulteriori verifiche. Negli ultimi anni sono stati segnalati casi di ipoacusia improvvisa dopo assunzione di cocaina da sola o con eroina . Gli Autori discutono sulla possibile eziopatogenesi: ototossicità (forse anche favorita da carenze enzimatiche su base genetica), alterazioni vascolari (spasmo/ischemia), emorragia acuta intralabirintica. Infine, c’è da segnalare una recente sindrome di vasculite cutanea, indotta da uso di cocaina tagliata con levamisolo, causante gravi lesioni cutanee necrotiche anche a carico dei padiglioni auricolari. Il levamisolo è un farmaco antielmintico con proprietà immunomodulatrici che induce la formazione di anticorpi citoplasmatici antineutrofili, antifosfolipidi ed anti-fattori della coagulazione, che provocano una grave vasculite immuno-mediata. La via di assunzione prevalente della cocaina è quella endonasale (sniffing) attraverso l’aspirazione della polvere. Il consumo costante cocaina per via nasale è in grado di causare lesioni della mucosa delle cavità nasali inizialmente modeste quali: la congestione ed ipertrofia della mucosa, seguita da rinite crostosa con lesioni emorragiche e sovrapposte infezioni. Tuttavia, se l’uso della cocaina diventa continuo, il danno progressivo della mucosa si estende al pericondrio del setto nasale, ciò comporta la necrosi ischemica della cartilagine del setto e la sua conseguente perforazione. Quest’ ultimo fenomeno rappresenta l’evento più frequente e l’incidenza è stata stimata intorno dal 4,0% al 5% nella popolazione che fa uso di cocaina. Talvolta, le lesioni indotte da cocaina comportano un’ampia distruzione delle strutture osteocartilaginee del naso, dei seni paranasali e del palato, distruggendo le strutture esterne e interne facciali. La sintomatologia nasale rispecchia l’evoluzione delle lesioni già descritta: un’iniziale ostruzione nasale, poi la comparsa di croste endonasali, l’epistassi, talvolta la cefalea, e la riduzione dell’olfatto (iposmia); nelle fasi avanzate compaiono devastanti lesioni con danni estetici e funzionali della piramide nasale (distruzione della columella, collasso della piramide nasale, perforazione del palato duro, etc.). Il danno indotto dalla cocaina sulla mucosa nasale riconosce una genesi multifattoriale: l’effetto vasocostrittore della sostanza sembra essere tuttavia il più importante elemento patogenetico. Ciò nonostante, l’effetto irritante degli adulteranti presenti nella composizione della sostanza, l’effetto traumatico indotto sulla mucosa dai cristalli inspirati ad alta velocità e anche le infezioni ricorrenti, sembrano tutti contribuire alla graduale distruzione del tessuto. Si ipotizza, inoltre, che l’apoptosi o morte cellulare programmata indotta dalla cocaina nelle cellule della mucosa nasale sia uno dei meccanismi principali nello sviluppo di lesioni distruttive Lo specialista otorinolaringoiatra che rileva all’esame obiettivo di un paziente una rinite crostosa, con ulcerazione della mucosa nasale, o perforazione del setto nasale o del palato, deve affrontare un serio problema diagnostico, se il paziente non ammette l’uso di cocaina. Questo perché le lesioni nasali sopracitate possono presentare caratteristiche cliniche analoghe a quelle di altre patologie nasali di natura infettiva, neoplastica, traumatica, immunologica e professionale. Tra le patologie infettive sono da ricordare: La sifilide Il rinoscleroma, La tubercolosi. Tra quelle neoplastiche sono da menzionare: Il linfoma Non-Hodgkin nella localizzazione rino-sinusale; Il carcinoma squamocellulare . Tra le lesioni traumatiche sono da rammentare: La perforazione del setto iatrogena in conseguenza di interventi di settoplastica e causticazione di varici settali e, più raramente, per applicazione di pearcing settali. Tra le patologie immunologiche accenare: La sarcoidosi; La Granulomatosi di Wegener . sono da Infine, tra le patologie professionali abbiamo: L’esposizione all‘ arsenico, alla soda caustica, al mercurio, al cromo, all'acido idrofluoridrico, al vanadio, al fosforo, all'acido cloridrico, alla polvere di cemento che possono provocare perforazione del setto nasale dopo aver causato una grave rinite atrofica. Gli effetti sul cavo orale della cocaina variano a seconda della via di somministrazione. Nel caso di inalazione nasale si possono verificare, oltre a perforazioni del setto nasale, retrazioni ed ulcerazioni ischemiche del palato fino all’ulcerazione ed alla comparsa di una fistola naso-buccale. L’assunzione mediante strofinamento sulle mucose gengivali porta, oltre alla comparsa di dolore acuto, a gravi infiammazioni gengivali, ulcerazioni delle mucose, imponenti retrazioni gengivali ed erosioni dentali. È’ stata descritta inoltre la comparsa di lesioni bianche a livello della gengiva vestibolare. Il crack, che viene assunto attraverso il fumo, provoca la comparsa di vescicole, ulcere e ragadi a livello delle labbra e delle mucose orali. A livello laringeo le lesioni osservate nell’uso di cocaina riguardano l’inalazione di fumi di cocaina base o crack, e sono rappresentate da edemi acuti e cronici ed ustioni laringee localizzati in particolare nella regione sopraglottica. Grazie per l’attenzione