Organic Particulates in the air of Pancevo (Serbia)

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COCAINA IN ATMOSFERA: UN PROBLEMA? UNA CURIOSITÀ?
Angelo Cecinato, Catia Balducci, Graziano Nervegna, Giorgio Tagliacozzo
Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto sull’Inquinamento Atmosferico,
Via Salaria km 29.3, CP 10, 00015 Monterotondo Stazione RM, [email protected]
La recente scoperta di cocaina nell’aria di Roma, associata alle polveri sospese, ha suscitato sul
momento un comprensibile scalpore, seguito da qualche polemica e infine da disinteresse pressoché
generale. Tuttavia, anche grazie alla collaborazione di colleghi di varie nazioni, la ricerca si è
sviluppata evidenziando la diffusione del fenomeno e determinando l’ordine di grandezza della
concentrazione aerale di droga.
In primo luogo, si è reso necessario lo sviluppo di un metodo d’analisi chimica atto a valutare
concentrazioni d’inquinante comprese tra 10-12 e 10-9 g m-3.
Successivamente, sono state eseguite serie di misure di campo, su polveri sospese raccolte nel corso
di campagne mirate anche a valutare l’esistenza di correlazioni tra la presenza di droghe e altri
inquinanti, regolamentati e non. Oltre a misure “spot”, in alcuni casi è stato intrapreso lo studio
dell’evoluzione stagionale della cocaina.
Operativamente:
- Relativamente al territorio nazionale, sono state studiate polveri atmosferiche provenienti ancora
da Roma, da Milano e da Bari; in ambito extra-urbano, le misure sono state eseguite a Montelibretti
RM.
- Per l’estero, sono state eseguite le analisi chimiche d’aerosoli raccolti a Oporto (Portogallo),
Pancevo (Serbia), Algeri (Algeria), Santiago (Cile), San Paolo, Piracicaba, Araraquara e Ouro Preto
(Brasile).
I risultati dello studio indicano che:
- la cocaina è presente in tutte le località esaminate, tranne Pancevo e Algeri, rappresentative di
regioni dove, secondo i dati riportati dagli Organi internazionali competenti, il consumo di droga è
trascurabile;
- la sua concentrazione aerale in Italia e Portogallo è comunemente compresa tra 20 e 250 pg m-3;
- nelle città sudamericane la cocaina è mediamente più abbondante che in Europa e valori spot
superano abbondantemente 1 ng m-3;
- non esiste una correlazione diretta tra la concentrazione aerale di cocaina e quelle degli altri
inquinanti (ovvero, la sorgente è specifica), quantunque la meteorologia possa favorire,
alternativamente, l’accumulo o la dispersione anche delle droghe;
- oltre alla cocaina, sono saltuariamente riscontrabili tracce di altre sostanze stupefacenti;
- la cocaina è osservabile anche in aree extraurbane o peri-urbane, dimostrando una sufficiente
stabilità chimica;
- la cocaina presenta una modulazione stagionale, non strettamente legata all’evoluzione del
boundary layer superficiale, ma anche ad altre cause.
Nulla si può tuttora dire, invece, sulla possibilità e/o intensità d’effetti sanitari conseguenti dalla
presenza di cocaina e droghe nell’aria che respiriamo. A tal fine, è auspicabile la cooperazione tra
organismi scientifici come il nostro istituto, che si facciano carico di una sperimentazione estesa sia
territorialmente, sia temporalmente, e istituzioni governative o enti medico-clinici, che sono le
strutture naturalmente deputate a coordinare gli studi mirati alla tutela della salute e dell’ambiente.
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