La capacità di un paese di produrre e di crescere

M.Balconi e R.Fontana, Dispense di Economia:
1) La crescita della produttività
La capacità di un paese di produrre e di crescere
Il tenore di vita di un paese dipende dal livello di produttività che è stato raggiunto, cioè
dalla quantità di beni e servizi prodotti in media dagli individui che in quel paese lavorano
nell’unità di tempo.
PRODUTTIVITÀ MEDIA ORARIA =
Quantitàprodotta
N .orelavorate
QUANTITÀ PRODOTTA = produttività oraria x N. ore lavorate
Ovviamente il numero di ore di lavoro immesse nei processi produttivi dipende dal
numero di occupati e dal numero di ore di lavoro prestate da ciascuno di essi. Un aumento
della produttività consente di aumentare la produzione senza aumentare il numero degli
occupati e le ore di lavoro prestate. Il livello di produttività negli Stati Uniti, in Europa e negli
altri paesi evoluti è cresciuto continuamente a partire dalla seconda rivoluzione industriale
(avvenuta alla fine del 1800), consentendo la crescita del tenore di vita.
N .orelavorate
, che indica la quantità
Quantitàprodotta
di lavoro incorporato in un certo prodotto (coefficiente tecnico di lavoro). Il prodotto tra il
coefficiente tecnico di lavoro e il salario orario costituisce il costo del lavoro per unità di
prodotto, CLUP. E’ chiaro che il CLUP è fondamentale nel determinare la competitività delle
imprese dei vari paesi. Un paese con alto costo del lavoro può competere con i paesi a basso
costo del lavoro solo sulla base di più elevati livelli di produttività.
L’inverso della produttività oraria è il rapporto
Ma come si misura la quantità prodotta?
A livello di singola impresa è possibile misurare semplicemente la produzione fisica. Se
invece si devono aggregare le produzioni di imprese che realizzano beni e servizi diversi, è
utile ricorrere al concetto di valore aggiunto. Cos’è il valore aggiunto?
VALORE AGGIUNTO = somma delle retribuzioni dei fattori=
= ricavi – acquisti di beni e servizi
Il valore aggiunto è la somma delle retribuzioni (salari, profitti, rendite) dei fattori di
produzione impiegati dall’impresa per produrre (lavoro, capitale, immobili), somma che
corrisponde al valore dei ricavi meno gli acquisti da terzi. Va notato che i profitti sono
considerati al lordo degli ammortamenti, che sono gli accantonamenti (denaro messo da parte)
fatti ogni anno dalle imprese allo scopo di recuperare il valore dei macchinari che vengono
“consumati” nel corso del processo di produzione e quindi poterli riacquistare alla fine della
loro vita utile.
Il valore aggiunto misura esattamente il valore del processo di trasformazione compiuto
da ogni unità produttiva. Il ricavo (chiamato anche fatturato) realizzato dalla vendita (ricavo =
prezzi x quantità venduta) dei beni/servizi prodotti invece include il valore delle materie prime,
dei semilavorati, dei componenti e dei servizi (servizi di sorveglianza, servizi legali ecc.)
incorporati nel prodotto finito che sono stati acquistati e che rappresentano il valore aggiunto
realizzato da terzi.
Il “valore aggiunto per addetto” (VA/N° occupati) è la misura della produttività più usata
per confrontare le performance economiche dei diversi paesi o dei diversi settori economici o
delle imprese che producono merci differenziate. Si tratta di una misura della produttività in
1
M.Balconi e R.Fontana, Dispense di Economia:
1) La crescita della produttività
termini di valore (euro o dollari di VA) invece che in termini fisici (tonnellate di acciaio o
numero di automobili prodotte)
E’ possibile sommare il valore aggiunto prodotto da tutte le unità produttive di beni e
servizi di una nazione, di una regione ecc.. La somma di tutti i valori aggiunti realizzati in un
certo paese costituisce il suo prodotto interno lordo (PIL).
Ad un dato momento il livello del PIL di un paese dipende dal numero di occupati e dalla
produttività per occupato, ossia dal livello del valore aggiunto per addetto (VA/N°addetti).
A sua volta il livello di produttività dipende dalle tecnologie impiegate e dalle capacità
organizzative degli attori che producono beni e servizi, mentre il numero di occupati o il
numero delle ore di lavoro erogate dipendono dal livello della domanda aggregata.
La domanda aggregata è divisa nelle seguenti componenti:
1. Spese di consumo
2. Spese di investimento
3. Spesa pubblica
4. Esportazioni-importazioni di beni e servizi.
La crescita del PIL nel tempo dipende dalla crescita della domanda aggregata.
La crescita del tenore di vita nel corso di un lungo periodo tempo, invece, dipende
esclusivamente dalla crescita della produttività e dalla introduzione di nuovi prodotti, un altro
elemento importante che però le statistiche non riescono a catturare.
Se la domanda non cresce a sufficienza nel tempo, la crescita della produttività si traduce
in aumento della disoccupazione. Quindi mentre cresce il tenore di vita degli occupati, si
determinano forti squilibri sociali, per la presenza di fasce della popolazione che non possono
godere dei benefici dovuti al progresso tecnologico.
2