29 IL CAFFÈ 11 maggio 2014 tra parentesi “L’icona country mito da copertina” La musica A volte non basta vendere milioni di dischi o ritrovarsi più volte in hit parade. La formula per trasformare un cantante o un musicista in un’icona è e rimane misteriosa. Soprattutto quando capita a star di generi musicali che non seguono tendenze del momento o filoni dettati dalle “bibbie” del settore come Billboard o Variety. Ha dell’incredibile, quindi, che Dolly Parton, la regina del country western a stelle e strisce, goda di una popolarità planetaria che va al di là del suo personalissimo palmarès. Un curriculum non da poco, tra l’altro, visto che la cantante ospite del cartellone dell’undicesima edizione di Moon & Stars ‘14, è anche l’unica artista country (per quattro decenni consecutivi) ad aver conquistato la prima posizione nelle hit parade dei singoli almeno una volta. Non solo, Dolly è entrata in classifica con ben 25 singoli e 41 album! Oltre a una decina di film e serie tv che l’hanno vista protagonista. “Sì è vero, non bastano i successi discografici a trasformare un’artista in un’icona, ci deve essere anche quel qualcosa di misterioso che s’imprime nell’immaginario collettivo, soprattutto quando si tratta di protagonisti al femminile - commenta il pianista ticinese Silvan Zingg, organizzatore dell’International Boogie Woogie Festival a Lugano dello scorso aprile -. E a maggior ragione stupisce proprio quando si viene riconosciute, seguendo uno ‘stile’ personale, all’interno di un genere musicale che non va per la maggiore, come il country, appunto, e il boogie. Senza fare scale di merito potrei citare Billie Holiday, icona e regina del jazz, o addirittura Edith Piaf, grande SILVAN ZINGG Pianista e patron del “Boogie Woogie Festival” di Lugano non solo sotto l’aspetto musicale”. Per Dolly Parton, poi, non è trascurabile la sua “fisicità”, la sua presenza scenica, che non è passata inosservata anche in tempi in cui l’immagine non era un must obbligatorio. “È indubbio che la ‘bella presenza’ è un ottimo ingrediente - conferma Zingg confessando una sua passione giovanile -. Il mio primo disco, da ragazzino, quello che mi avvicinò al piano, era della grande Hadda Brooks, guarda caso un’icona dello ‘Swingin the Boogie’ che ha lavorato anche con Count Basie. Fu il suo fascino in copertina ad attirarmi e, per tutta la vita, ho sognato di incontrarla, magari di riuscire a suonare con lei. Ma era nata nel 1916 ed è scomparsa dodici anni fa, prima che riuscissi a realizzare il mio sogno”. Dolly Parton raccontata da Silvan Zingg Il fascino delle “copertine” è stato ampiamente sfruttato nella costruzione iconografica del mito Dolly Parton. E non solo nelle cover dei dischi visto che la stella del Tennessee, con una buona dose di spirito, ha accettato di posare nel 1978 vestita (si fa per dire) da “coniglietta” per la rivista Playboy. E il glamour di Dolly, come la sua grinta sul palcoscenico, non s’è certo appannato anche ora, a 68 anni. Un glamour, del resto, che non è sfuggito al mondo della celluloide e che Hollywood ha saputo valorizzare. E non parliamo degli abituali ruoli canterini che, solitamente, non sfuggono a qualsiasi cantante di successo. Sfogliando la filmografia della Parton si trovano ben due nomination al Golden Globe come migliore attrice, sia per la commedia “Dalle 9 alle 5 orario continuato”, sia per “The Best Little Whorehouse in Texas”, che in termini di box-office fu senz’altro il musical di maggior successo degli anni ‘80. E giusto per sottolineare la graffiante irriverenza di Dolly, il suo anticonformismo, è forse utile ricordare che il suo ruolo nel film - al fianco di Burt Reynolds - è quello di Miss Mona, la procace tenutaria del bordello fine anni '70 denominato “Chicken Ranch”. Insomma, Dolly è così personaggio che in almeno tre film ha finito per interpretare se stessa. E nel cartoon “Gnomeo e Giulietta” presta pure la voce a un nano da giardino con le sue fattezze. e.r.b. Il cartellone di Moon & Stars 2014 10 LUGLIO 11 LUGLIO 12 LUGLIO 14 LUGLIO 15 LUGLIO 16 LUGLIO 17 LUGLIO 18 LUGLIO 19 LUGLIO Laura Pausini Udo Lindenberg Bligg Dolly Parton Jack Johnson James Blunt Negramaro Backstreet Boys Sunrise Avenue Ċ¸ IJʼnĺƳOøĺ¸Ÿ Ċ¸ ĨOøĊĒŸ Ċ¸ ĨǍ¸Õ Ĩ Ɠ¸ƳƳĒIJʼn Ē¸Ĩʼn Ēĺ IJʼnǍĺƳOĒĺuĒĦ¸ ĒĨ ƳʼnǍƍ ¸ƍĺĒĺO ʜūƍ¸ƓƓ OƓƳO Ǎĺ ƳǍ××ʼn ĺ¸Ĩ -¸Ĥ ¢O >ƳOʯ ū¸ƍ ƍĒĺ×ƍ¸ƓOƍƓĒ @ǍƳƳʼn Ɠʼnƍƍ¸ ĨǍĺøʼn ĒĨ ;OĺʼnƍOIJOƳƍOĒĨ ʼnIJʼn¢OIJ¸ĺƳ¸ Ēĺ ƁǍʼnƳO ʼnĺ øĨĒ ĒIJūĒOĺƳĒ ¢Ē ƍĒƓOĨĒƳOq <ǍOƓĒ ƁǍOƓĒ ¢Ēʘ¸ĺƳʼn ǍIJOĺʼn ƍǍĺĊ OĨū¸ƓƳƍ¸ ʼnĺ OūOƳĒĺO OĨ OƓ¸Ē×ĒĒʼn ¢Ē ¢ĒIJʼnƓƳƍOʯĒʼnĺ¸ ñʳʳ ĦIJ ¢Ē ĒƳĒĺ¸ƍOƍĒ IJʼnǍĺƳOĒĺuĒĦ¸ ¢O ū¸ƍʼnƍƍ¸ƍ¸ ¸ ʼnƓĒ ƳOĺƳ¸ ʼnÚ¸ƍƳ¸ ¢O ×Oƍ¸ ĒĺʘĒ¢ĒOŸ >¸ ¸ƍĊĒ OĨƳƍ¸ ƓǍøø¸ƓƳĒʼnĺĒ ʚʚʚŸ¸ĺøO¢ĒĺŸƓƳIJʼnƍĒƳʯŸĊ qĂ%IJūĒOĺƳĒ ¢Ē ƍĒƓOĨĒƳO ĒĺĨǍƓĒĄ ĒIJūĒOĺƳĒ ¢Ē ƍĒƓOĨĒƳO ĒĺĨǍƓĒ ¢OĨĨO DžO ĺʼnƳƳ¸ Ēĺ OĨu¸ƍøʼnŸ