ATTUALITÀ XV CONGRESSO NAZIONALE IPASVI
VALORI, INNOVAZIONE E PROGETTUALITÀ
PER L’ASSISTENZA DELLA PERSONA
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Sono state le note dell’inno di Mameli ad aprire il XV Congresso nazionale
della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi il 26 febbraio alla Fortezza da
Basso a Firenze, intonate da giovani rappresentanti dei 101 Collegi provinciali
Ipasvi e dai membri del Comitato Centrale. È stata una manifestazione
dell’unità degli oltre 360 mila infermieri italiani che, insieme, nel congresso
della svolta, hanno inteso guardare al futuro
XV Congresso
Ipasvi
L’ingresso
alla Fiera
> Fin dal suo impegnativo titolo – Infermieri:
valori, innovazione e progettualità per l'assistenza della persona – il
Congresso non ha lasciato adito a dubbi sulla volontà di proporre un nuovo corso alla sanità italiana, in cui la professione
infermieristica svolga un ruolo di prim’ordine alla luce dell’evoluzione che negli ultimi decenni l’ha interessata.
Dalla prima valorizzazione negli anni Settanta in cui si prendeva atto degli aspetti relazionali dell’attività infermieristica,
all’avvio della formazione universitaria nei primi anni Novanta. Dalla definizione del profilo professionale alla lenta
emersione dell’infermiere, inteso quale professionista intellettuale, competente, autonomo e responsabile, al riconoscimento della dirigenza infermieristica.
Un percorso lungo, di cui il Congresso ha voluto sancire il
a cura di Antonino Michienzi
compimento rimarcando la maturità della professione a farsi carico del proprio ruolo e delle proprie responsabilità nell’assistenza alla persona e alla collettività e nella costruzione
di un sistema sanitario moderno ed equo.
L’IDENTITÀ
“L’infermiere è il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica”. È questa la nuova carta d’identità dell’infermiere italiano sintetizzata nel primo articolo del
nuovo Codice deontologico, che nel corso del Congresso ha
ricevuto il suo battesimo davanti a una platea di 4.500 partecipanti, provenienti da ogni parte d’Italia.
L’INFERMIERE 2/2009
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XV Congresso
Ipasvi.
Il banco
di registrazione
Il nuovo Codice deontologico, frutto di una lunga riflessione
in seno alla comunità professionale, sostituisce e aggiorna il
precedente documento risalente al 1999, quando la legge 42,
abrogando il mansionario, attribuiva al Codice, oltre che al
profilo e agli ordinamenti didattici, il compito di definire il
campo di attività propria dell’infermiere.
A dieci anni di distanza, il nuovo Codice delinea un’identità
netta per la professione infermieristica.
In tutti i cinquantuno articoli vi è infatti la definizione delle norme dell’agire professionale e dei principi guida sottesi al rapporto con il paziente/assistito e a quello con gli
altri professionisti e la declinazione del ruolo dell’infer-
miere all’interno del sistema salute.
Il Codice e l’attuale quadro legislativo costituiscono, dunque,
le premesse dell’atto infermieristico, inteso come il complesso
delle attività, delle responsabilità, delle prerogative, delle competenze e dei saperi dell’infermiere nell’esercizio della sua attività professionale in tutti gli ambiti e in tutte le situazioni.
“Solo noi – ha ammonito nella propria relazione introduttiva la presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi Annalisa Silvestro – con la nostra formazione, il nostro sapere, la nostra esperienza e la nostra capacità di giudizio e di
valutazione possiamo definire pienamente l’atto infermieristico, in tutte le sue potenzialità”.
Dieci esempi da imitare
miciliare ospedaliera) del 70%, azzeramento degli accessi medici
impropri, spesa per l’assistenza medica pressoché invariata e aumento del 24,6% del costo dell’assistenza infermieristica. Questi i
risultati ottenuti dall’Azienda Asl Na 5 nel 2007 con l’adozione di un
collegamento interattivo audio e video col paziente domiciliato e
con le macchine che effettuano la terapia di rianimazione.
L’esperienza, presentata da Francesco Paolo Riti, infermiere coordinatore presso l’azienda, dimostra la possibilità di poter coniugare una ottimizzazione dei costi con l’incremento della soddisfazione del paziente derivante dall’assistenza in ambiente domestico.
Senza trascurare, inoltre, la sicurezza dell’assistito. Il sistema è collegato infatti al centro di controllo attraverso una linea telefonica,
mentre attraverso un terminale GSM si effettua la trasmissione dei
dati clinici destinati al centro di rianimazione che a sua volta invia
le disposizioni alla macchina.
Il Congresso nazionale della Federazione Ipasvi è stato l’occasione per presentare progetti ed esperienze di eccellenza promosse dagli infermieri. Circa cento storie, provenienti da tutto il territorio nazionale, che mettono in luce
la possibilità di uno sviluppo eticamente responsabile dell’assistenza e del “sistema salute” attraverso cui garantire
ai cittadini il diritto di risposta ai loro bisogni.
Di queste, dieci sono state esposte sul palco del Congresso.
RIANIMAZIONE TELEASSISTITA
TRA OSPEDALE E TERRITORIO
Incremento dei pazienti dimessi in Ado (Assistenza do-
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È EMERGENZA
INFERMIERISTICA
XV Congresso
Ipasvi.
La sala
LE PROPOSTE
La sanità italiana deve essere ristrutturata, profondamente. Il
mutato quadro epidemiologico, le acquisizioni tecnico-scientifiche, l’evoluzione delle professioni e, non ultimi, i costi crescenti degli interventi sanitari, rendono obbligatorio un ulteriore restyling del sistema sanitario nazionale, le cui basi sono state poste un trentennio or sono.
In questo necessario processo di trasformazione che dovrà
prevedere nuove strutture, nuovi servizi territoriali, nuove tecnologie, più investimenti nella ricerca e nella formazione oltre che maggiore attenzione ai nuovi bisogni di salute di una
popolazione sempre più longeva, la figura professionale del-
MOVIMENTAZIONE CENTRATA SULLA PERSONA
Una sperimentazione effettuata presso la Casa di Cura "Villa Immacolata" di Viterbo dimostra che il modello di movimentazione centrata sulla persona, definito anche olistico ed elaborato dall’associazione IGIEA,
riduce lo sforzo fisico degli infermieri nell'esecuzione di attività di movimentazione. Lo studio, presentato dalla responsabile dell’Ufficio formazione infermieri ed ausiliari della struttura, Sonia D'Agostino, offre
uno spunto per avviare un processo di cambiamento delle strategie preventive in Italia, che tenga conto della normativa che regola e indirizza
l'esercizio della professione infermieristica, i diritti del malato, il patto
infermiere-cittadino in un contesto riabilitativo.
ASSOCIAZIONISMO TRA INFERMIERI E MMG
Realizzare una convenzione tra infermieri libero professionisti e medici di medicina generale può consentire agli infermieri di porsi al
Sei infermieri ogni 1.000 abitanti contro una media Ocse di 8,9. È questo il dato, rilevato dall’Osservatorio Ipasvi, che fotografa lo stato di carenza di personale infermieristico nel nostro Paese. Sessantamila infermieri in meno rispetto al fabbisogno stimato: un deficit già
oggi grave ma che potrebbe costituire un freno determinante all’indispensabile sviluppo dell’assistenza sul
territorio. Una situazione che persiste, nonostante negli scorsi anni si sia registrata un’evoluzione in positivo del fabbisogno di personale infermieristico, anche
grazie all’impegno della Federazione Ipasvi per incentivare le iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica.
Un contributo a questa inversione di tendenza è venuto dagli infermieri stranieri: che alla fine del 2008,
secondo i dati sulle iscrizioni ai Collegi Ipasvi, ammontavano a 33.364 stranieri, circa il 10% del totale.
Per risolvere in modo strutturale il problema della carenza di infermieri, dunque, appare necessaria una
programmazione più ricca degli organici infermieristici, che presuppone l’incremento del numero dei posti disponibili nei corsi di laurea.
l’infermiere si propone di dare un contributo, come ribadisce il Codice deontologico, “ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei
diritti degli assistiti, l’utilizzo equo ed appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale”.
E il Congresso è stata l’occasione per mettere sul tavolo le propo-
centro delle trasformazioni del sistema socio sanitario, sia in ordine alla organizzazione e gestione dei servizi rivolti alla persona, che
in rapporto al finanziamento complessivo di questi nuovi servizi. È
quanto avviene a Mantova dove lo Studio Associato Infermieristico
Mantovano, coordinato da Andrea Guandalini, ha firmato due convenzioni con medici di medicina generale.
Si tratta di un primo passo verso la riorganizzazione del sistema delle cure territoriali, che tenga conto di aspetti di economicità, ma anche dei nuovi percorsi clinico-assistenziali.
L’INFERMIERE E L’OPERATORE SOCIO SANITARIO
Razionalizzazione delle risorse e valorizzazione delle competenze proprie
di ciascun operatore. È la strada che si è perseguita presso l’Azienda Usl
di Reggio Emilia, dove l'attività all'interno dei diversi ambulatori è stata
riorganizzata, con l'impiego della figura dell’operatore socio sanitario in
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ste concrete, le idee e le richieste della comunità degli infermieri.
Innanzitutto, maggiore attenzione alla formazione dei futuri
professionisti, attraverso il riconoscimento e la valorizzazione
della docenza infermieristica. Nessuno infatti più degli infermieri medesimi può preparare i giovani all’esercizio della professione.
Ma il sistema salute ha bisogno di interventi ben più ampi,
che riguardano una differente ripartizione dei servizi assistenziali tra ospedale e territorio e una riorganizzazione delle strutture ospedaliere. Per questo, ridefinire il ruolo degli
infermieri per la presa in carico e la continuità assistenziale
dei pazienti in ospedale, sul territorio e fra ospedale e territorio è un passaggio fondamentale. Così come il superamento dell'attuale settorializzazione – su base esclusivamente medica – delle degenze ospedaliere a favore dell'aggregazione
per complessità assistenziale infermieristica. Altrettanto necessario appare inoltre il riconoscimento e la valorizzazione
della direzione e del management infermieristico in tutte le
organizzazioni sanitarie pubbliche e private.
C’è inoltre un’altra richiesta: il riconoscimento della libera
professione infermieristica intramuraria come sbocco naturale del processo di maturazione compiuto dalla professione.
I CONFRONTI
Non è caduto nel vuoto l’invito che Annalisa Silvestro aveva
lanciato nel corso della prima giornata del Congresso ai parlamentari di maggioranza e opposizione: “se dovete occuparvi
di questa materia è bene che ascoltiate chi nella sanità lavora
ogni giorno, che vi confrontiate con loro”.
attività fino ad oggi svolte dal personale infermieristici in modo improprio. A presentare l’esperienza è stata Franca Gambarati, infermiere coordinatore all’interno dell’Azienda.
La risposta delle Istituzioni è giunta nel pomeriggio del giorno seguente con la presenza di Ferruccio Fazio, sottosegretario al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali.
Fazio, dopo aver riconosciuto ed elogiato il percorso professionale che gli infermieri hanno compiuto negli ultimi anni,
ha illustrato il programma del Governo sui temi della salute.
Innanzitutto l’attivazione di due tavoli tecnici, a cui prenderanno parte infermieri docenti e ricercatori, per mettere a
punto le modifiche che si renderanno opportune in merito
agli ordinamenti didattici e alla valorizzazione della docenza infermieristica. Inoltre, Fazio ha annunciato un disegno
di legge sul Governo clinico e la modifica del Dlgs 502/92,
XV Congresso
Ipasvi.
Annalisa
Silvestro con
Ferruccio Fazio
to delle fasi di stabilità delle patologie e riduzione dei ricoveri ripetuti. Non ultimo, l’aumento della motivazione degli infermieri e della qualità dei rapporti di collaborazione con i medici di medicina generale e gli altri professionisti socio-sanitari.
ASSISTENZA PROATTIVA ALLE MALATTIE CRONICHE
Stratificare il rischio specifico di ogni singolo paziente, adottare una
sanità d’iniziativa, sviluppare nuovi lay-out professionali ed organizzativi e progetti specifici su patologie/situazioni ad alta prevalenza. Infine, affidare maggiori responsabilità agli infermieri nella
gestione e nella formazione dei pazienti. Così un progetto dell’Azienda
sanitaria di Firenze affronta le malattie croniche a maggiore prevalenza sul territorio, impiegando un nutrito gruppo di professionisti.
Lo ha presentato al Congresso Cristina Rossi, direttore Uo Assistenza
infermieristica territoriale Zona Sud Est.
Risultati: popolazione più consapevole e soddisfatta, allungamen-
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CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLE CRONICITÀ
IN ETÀ EVOLUTIVA
All’Azienda ASO OIRM S. Anna di Torino è in corso un progetto che
mira a umanizzare l’assistenza ai bambini affetti da patologie croniche, attraverso la deospedalizzazione e la creazione di reti assistenziali sul modello del servizio di cure domiciliari per adulti. L’esperienza, che riguarda soprattutto bambini affetti da insufficienza respiratoria cronica, malattie rare e cerebropatie infantili, coinvolge un
gruppo di lavoro di dieci infermieri, coordinati da Lorella Bergamin.
I risultati per il bambino e le famiglie sono consistenti: reinseri-
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XV Congresso
Ipasvi.
La tavola rotonda
“Gli infermieri
per lo sviluppo del
sistema salute”
per dare riconoscimento alla complessità assistenziale infermieristica e per promuovere la libera professione intramuraria infermieristica. Infine la promessa che entro il 2009 la
Federazione nazionale Collegi Ipasvi diventerà la Federazione nazionale Ordini degli Infermieri, entrando a far parte
con pari dignità del Comitato unitario delle professioni.
Ma non è stato soltanto il sottosegretario ad intervenire nel corso del Congresso. Diversi i confronti con rappresentanti del mondo politico, delle altre professioni sanitarie e dei pazienti. Confronti da cui è emersa, attraverso un vivace dibattito, la complessità
del sistema salute italiano e la sostanziale condivisione delle proposte degli infermieri da parte dei diversi attori del sistema.
Così, se Pier Natale Mengozzi, presidente di Federsanità-Anci, ha
messo in luce la necessità di superare il particolarismo e il corporativismo che caratterizza il sistema salute e impedisce il dialogo tra le parti, Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del Malato - Cittadinanzattiva, ha dimostrato
piena condivisione con le questioni dirimenti emerse dalla relazione della presidente Silvestro: “la verifica dei Livelli Essenziali
di Assistenza, la garanzia dell’uniformità dell’assistenza su tutto il
territorio nazionale, il patto sulla salute tra Stato e Regioni, la sostenibilità economica del sistema sanitario, il coinvolgimento dei
cittadini nella valutazione della qualità, l’attenzione alle politiche
di prevenzione e alle persone non autosufficienti”.
mento nella comunità sociale, dove bambino e genitori possano riprendere la loro vita insieme e sperimentare una progressiva riduzione dell’assistenza, nonché la possibilità per i genitori di tornare a lavorare.
emerge che gli infermieri italiani ritengono di avere una influenza
non solo sugli esiti positivi o negativi tipici dell’infermieristica, ma
anche sulle decisioni cliniche dei medici e sui risultati del team multiprofessionale.
SOSTENIBILITÀ DEGLI ESITI
DELLE CURE INFERMIERISTICHE
QUALITÀ IN EMERGENZA
Quali sono i meccanismi operativi che sostengono gli infermieri
italiani nell’assicurare gli esiti? E, quando invece tali esiti non sono sostenibili, perché i meccanismi organizzativi non sono supportivi?
Sono le domande a cui risponde un progetto integrato tra il Corso
di laurea in Scienze infermieristiche dell’Università di Udine e il Servizio infermieristico dell’Aou Santa Maria della Misericordia della
stessa città, presentato da Alvisa Palese. Dall’analisi dei risultati
La valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica erogata
dal sistema 118 dell’Azienda Sanitaria di Firenze è passata attraverso la creazione di un database elettronico e di una nova cartella regionale infermieristica di raccolta dati più accurata. Ciò ha consentito, oltre alla messa a punto di un sistema di verifica costante delle performance, la riduzione dei comportamenti extra protocollo da
parte del personale infermieristico.
Il progetto, realizzato da un gruppo di sette infermieri, è stato illustrato dal direttore Uo Assistenza Infermieristica CO 118 Firenze
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XV Congresso
Ipasvi.
Il coro
La collaborazione tra le professioni sanitarie (e tra esse gli infermieri) nel progettare, promuovere e realizzare il cambiamento all’interno delle singole aziende sanitarie e nell’intero sistema è stato invece il fulcro dell’intervento di Francesco
Ripa di Meana, presidente della Federazione Italiana delle
Aziende sanitarie ed ospedaliere. In sanità “il cambiamento
è ineluttabile”, ha precisato. “E se non conosciamo il punto
di vista degli infermieri ci è più difficile realizzarlo. Le aziende dove più è avvenuta la sperimentazione sono quelle in cui
la direzione ha collaborato con gli infermieri”.
Attenzione alla spendibilità dei titoli di laurea, al riordino delle professioni sanitarie e all’inserimento della figura dell’infermiere nel contesto europeo è emersa invece dal confronto con il deputato al Parlamento europeo Stefano Zappalà.
Non sono mancati inoltre gli interventi di infermieri stranie-
ri, che attraverso il racconto delle loro esperienze nazionali,
hanno offerto un utile spaccato sull’evoluzione della professione nel mondo.
Un Congresso ricco, dunque, attraverso cui gli infermieri hanno voluto dare il via a quella che la presidente Annalisa Silvestro ha definito nella chiusura della sua relazione una “nuova stagione dell'iniziativa infermieristica per il bene della sanità, per la cura e la presa in carico della persona e per una
nuova prospettiva professionale per tante migliaia di giovani
neolaureati ”.
Soccorso, Paolo Pratesi. Quella fiorentina rappresenta la prima rilevazione ed analisi degli interventi gestiti dall’infermiere in qualità
di professionista responsabile dell’equipe di soccorso.
l'acquisizione di dati e raggiungere l'obiettivo delle 5000 schede.
PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE
NEL PERCORSO PERIOPERATORIO
Un progetto promosso dall’Associazione Cespi di Torino, presieduta da
Cesarina Prandi, dimostra come le potenzialità del web 2.0 consentano
di costruire sulla rete comunità di pratica attraverso cui diffondere e coprodurre conoscenze sulla patologia oncologica. A un anno dall’avvio
del progetto Prometeo sono stati oltre mille gli infermieri registrati sulla piattaforma, 3522 le risorse pubblicate, 2912 le recensioni. I materiali sono raccolti in scaffali virtuali, modalità di organizzazione che favorisce il processo di aggregazione delle conoscenze e consente la costruzione, in forme semplici ed immediate, di percorsi guidati allo studio, alla lettura e alla visione della documentazione, delle informazioni
e della conoscenza elaborate individualmente o acquisite da altri.
Può un incontro tra l’infermiere di sala operatoria e il paziente prima
dell’intervento chirurgico ridurre l’ansia e lo stress? I risultati parziali
di uno studio realizzato in collaborazione tra l’Azienda Asl Roma B e
Asl 10 Veneto Orientale suggeriscono di sì. I dati, presentati da Andrea Maccari, evidenziano infatti che tra i pazienti che hanno avuto il
colloquio con l’infermiere, solo il 18,6% ha avuto problemi rilevati in
sala operatoria, contro il 42,1% di coloro che non lo hanno svolto.
Lo studio, che ha come termine prefissato dicembre 2010, è alla
ricerca di strutture sul territorio nazionale dove poter proseguire
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Il report completo del XV Congresso nazionale della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, comprensivo delle relazioni e degli interventi
in formato audio, è disponibile sul sito della Federazione:
http://www.ipasvi.it/chisiamo/xvcongresso/relazioni_congressuali.asp
GLI INFERMIERI COSTRUISCONO INSIEME
LE CONOSCENZE
ATTUALITÀ XV CONGRESSO NAZIONALE IPASVI
Mozione conclusiva
Gli infermieri italiani, riuniti a Firenze dal 26 al 28 febbraio 2009 per il XV Congresso nazionale della Federazione dei Collegi Ipasvi:
affermano: il loro essere professionisti della salute e dell’assistenza. Professionisti ai quali ogni cittadino ed ogni assistito può rivolgersi in un
rapporto diretto, professionalmente e deontologicamente strutturato e
senza la necessità della mediazione di altri gruppi professionali;
sanciscono: “l’atto infermieristico”, inteso come il complesso delle
attività, delle responsabilità, delle prerogative, delle competenze e
dei saperi dell’infermiere nell’esercizio della sua attività professionale in tutti gli ambiti e in tutte le situazioni;
si impegnano: alla costruzione di una nuova relazione con l’assistito per dare risposte peculiari, appropriate e pertinenti alle esigenze
di cura e ai bisogni di assistenza – in continua e dinamica evoluzione – attraverso la “presa in carico”, la ricomposizione del progetto di vita e la strutturazione di una continuità assistenziale costantemente connessa alla rete parentale e sociale della persona/assistito;
promuovono: un nuovo “patto sociale” definito sulla convinzione
che il “sistema salute” ha tutti i numeri, i valori e le professionalità
per diventare a tutti gli effetti una “grande impresa sociale” che crea
ricchezza, know how, benessere e stimola innovazione, investimenti,
occupazione e coesione sociale;
sollecitano: una profonda riflessione per ripensare il sistema sanitario, la
sua organizzazione, la sua gestione e la sua articolazione sul territorio;
chiedono: il riconoscimento a tutto tondo del ruolo degli infermieri e la valorizzazione delle funzioni che possono e devono assumere a fronte delle loro nuove competenze e responsabilità, a partire
dalla nuova definizione di “governo clinico e assistenziale” quale
strumento di orientamento e governo della sanità;
sottolineano: la necessità di incidere sulla programmazione universitaria e di incrementare sostanzialmente il numero dei docenti infermieri
affinché siano i reali preparatori e formatori dei futuri professionisti;
riaffermano: che l’infermiere è un professionista laureato, con un
profilo formativo costantemente aggiornato, protagonista nella
docenza, nella ricerca e nella pratica clinicoassistenziale. Un professionista a diretto contatto con la persona, con proprie responsabilità professionali nei confronti dell’assistito e della struttura
in cui opera e con compiti di organizzazione, gestione e verifica
dei risultati;
ribadiscono: che l’infermiere deve vedere finalmente definiti e riconosciuti diversi e progressivi sviluppi di carriera e diversi e progressivi
profili retributivi, corrispondenti alla articolazione del suo lavoro e
alle specifiche attribuzioni di responsabilità;
Partendo da queste affermazioni chiedono:
• la valorizzazione del paradigma assistenziale infermieristico strutturato sulla centralità della persona e dei suoi bisogni espressi ed
inespressi nei processi di cura e di assistenza;
• il superamento della logica prestazionale nell’assistenza domiciliare a favore della logica per processi e del case management infermieristico;
• la ridefinizione e il riconoscimento del ruolo degli infermieri per la
presa in carico e la continuità assistenziale in ospedale, sul territorio e fra ospedale e territorio;
• l’orientamento all’assistenza infermieristica nel territorio secondo le logiche dell’infermieristica di famiglia, dell’integrazione socio sanitaria e della complementarietà dell’esercizio libero professionale infermieristico;
• il superamento dell’attuale settorializzazione – su base esclusivamente medica – delle degenze ospedaliere a favore dell’aggregazione per complessità assistenziale infermieristica;
• il riconoscimento e la valorizzazione della direzione e del management infermieristico in tutte le organizzazioni sanitarie pubbliche e private;
• il riconoscimento della libera professione infermieristica intramuraria per un completamento ed arricchimento dell’offerta sanitaria infermieristica;
• il riconoscimento della rilevanza della direzione, della docenza e
del tutoraggio infermieristico per la preparazione dei futuri professionisti infermieri;
• la rimodulazione dei processi formativi orientati alla valorizzazione delle competenze;
• il riconoscimento della rilevanza della ricerca e della sperimentazione nell’ambito dell’assistenza infermieristica;
• il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze infermieristiche esperte, specialistiche e della consulenza infermieristica;
• una peculiare, strutturata e specifica progressione di carriera collegata alla ridefinizione globale dei processi di cura ed assistenza
ed alla correlata specificità assistenziale infermieristica in ambito
ospedaliero e territoriale.
Firenze, 28 febbraio 2009
L’INFERMIERE 2/2009
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