La realtà in cui operiamo è quella dell’A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano, nello specifico nella SCDU Medicina Interna 1e SCDU Oncologia Medica Degenza. I 30 pazienti che noi assistiamo provengono dal DEA e nella maggior parte dei casi non sono autonomi nelle attività di vita quotidiana. Vista la complessità assistenziale e la presenza di pluripatologie dei nostri utenti da tempo ci stavamo interrogando sui modelli organizzativi più idonei alla presa in carico e individuazione dei bisogni infermieristici ed è stato così che abbiamo colto l’opportunità di sperimentare il modello del Primary Nursing (P.N.). Tale modello ci è stato proposto quale progetto di tesi di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche con l’obiettivo di implementare il P.N. su una parte del reparto di medicina a partire dal 1° marzo 2012. Dopo aver accettato la “sfida” tutti gli infermieri sono stati formati con un corso aziendale accreditato, sui principi del P.N. all’interno del quale si è provveduto ad istituire tre gruppi di studio che hanno lavorato parallelamente su temi/problemi quali: ‐ documentazione ‐ pianificazione ‐ visita medica (rivalutazione della presenza dell’Infermiere) Durante il corso inoltre si sono condivisi e standardizzati alcuni aspetti del percorso quali: ‐ n° pazienti assegnati al primary nurse (3‐4 pazienti) ‐ modalità di assegnazione ‐ tempi presa in carico dei pazienti (24‐48 ore) ‐ dichiarazione verbale al paziente e famiglia con consegna del libretto informativo del P.N. ‐ identificazione del P.N. sulle cartelle ed nel sinottico letti. Dal 1° novembre 2012 il modello del P.N. è stato implementato su tutto il reparto con l’utilizzo della nuova documentazione per la pianificazione, la cartella medico‐infermieristica integrata e la presa in carico di tutti i pazienti. I punti di forza sono: ‐ la volontà degli infermieri a voler modificare l’approccio alla pianificazione ‐ la capacità e la volontà di mettersi in gioco del gruppo infermieristico e medico aprendosi così al confronto ‐ la disponibilità al cambiamento che ci ha portato a continue modifiche organizzative ed assistenziali ‐ la soddisfazione degli utenti relativa alla presa in carico da parte degli infermieri primary. I punti di debolezza sono: ‐ ad oggi non disporre ancora di una modulistica adeguata che favorisca la pianificazione assistenziale ‐ la difficoltà nell’ assumersi la responsabilità di “essere visibili” sia nei confronti dell’utente sia nei confronti del gruppo medico ‐ la diversa formazione e preparazione del personale ‐ la difficoltà di prendere in considerazione il percorso pianificato dal collega infermiere quale professionista responsabile delle prescrizioni infermieristiche relative all’ assistenza dei pazienti assegnati ‐ la difficoltà a pensare dal momento del ricovero alla pianificazione della dimissione del paziente. Da questa esperienza abbiamo tratto diversi spunti di miglioramento e stimoli professionali che ci hanno condotto a ‐ revisionare la relazione infermieristica di dimissione e la pianificazione della stessa sin dall’ingresso del paziente; ‐ aumentare la visibilità del nostro progetto all’interno dell’azienda con il coinvolgimento del SITRPO; ‐ effettuare la valutazione della qualità della documentazione attraverso lo strumento validato Q‐DIO. Nei mesi Ottobre/Novembre 2013 si è effettuato un corso accreditato ECM per tutti gli Infermieri nel quale si è svolto un audit sulle cartelle integrate. Lo scopo del corso era di evidenziare le criticità ed i punti di forza della nuova documentazione valutando quali potenziali modifiche mettere in atto al fine di migliorare i documenti. Dall’audit è emersa la necessità di: ‐ rivedere la raccolta dati Infermieristica poiché alcuni campi non risultano utili al fine della pianificazione ‐ rivedere tempi e modi della pianificazione in quanto poco consultati nell’intero percorso del paziente. Per tale motivo è stato predisposto nei mesi di aprile/maggio 2014 un corso accreditato ECM sul ragionamento diagnostico a sostegno della nostra pianificazione assistenziale. Ci siamo dati come impegno per i futuro la continua revisione della documentazione al fine di ottenere uno strumento sempre più snello e fruibile e parallelamente la revisione della pianificazione infermieristica utilizzando il ragionamento diagnostico per la definizione dei bisogni di assistenza infermieristica. Accogliere questa sfida inizialmente ci faceva paura ma, visto il grosso amore che nutriamo nei confronti della nostra professione, siamo entusiasti di esserci lanciati in questa avventura. L’infermiere è il professionista che sempre di più, viste le condizioni di cronicità dei nostri utenti, può fare la differenza rispetto ai risultati di salute raggiunti e ai percorsi di vita. Ed è per questo che, insieme come gruppo, ogni giorno superiamo le difficoltà del quotidiano per tentare di sviluppare un lavoro che sia ricco di opportunità per le persone che assistiamo , per ognuno di noi e per i colleghi con i quali lavoriamo . Buon lavoro a tutti noi. Infermieri: Coordinatore Infermieristico: Serena Capello Elena Ardizzi, Cristina Barrera, Roberta Baruffa, Marisa Cammalleri, Sara Carrera, Ana Cojocaru, Cristina D’Ascoli, Alessandra De Faveri , Stefania Droetto, Claudia Foletto, Elena Nada, Manuela Pagliarino, Flavio Pascutti, Lisa Petrera, Elena Pizzi, Simona, Ruffinatto, Arcangela Russano, Emma Testa, Davide Zuddas, O.S.S. Teresa Alfiero, Manuela Armenio, Laura Belmondo Miriam D'Amico (ausiliaria), Barbara Fadda Francesca Mittica, Simonetta Roma, Angela Torraco