Il fenomeno del doping Il doping è l’utilizzo di sostanza e procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento. Dal libro “Ripensare lo sport”, di Pietro Trabucchi; ed. Franco Angeli/Le Comete …Contrariamente a quanto si pensa, il doping affligge lo sport dall’alba dei tempi: le cronache riportano la squalifica di atleti greci nel III secolo a.C. per aver abusato di una piante dalle proprietà stimolanti…. La prima vittima accertata del doping, il ciclista Arthur Linton, morì nel 1886. …Si assiste ad un tipo di doping tecnologicamente sempre più spinto ed esasperato: il doping “genetico” sarà il prossimo passo. In un futuro molto poco lontano , grazie alla terapia genica, iniettando DNA modificato nei muscoli potranno essere cambiate le proprietà strutturali e biochimiche delle fibre muscolari, selezionando quelle ideali per il tipo di prestazione da compiere… …Quali sono le motivazioni…? …Intravedo quattro ordini di fattori… Bisogno di protagonismo…apparire ad ogni costo…il bisogno di visibilità è direttamente proporzionale alla fragilità interiore del soggetto, anzi il protagonismo rappresenta proprio una difesa dalle proprie fragilità “Esagerare la propria forza, vuol dire tradire la propria debolezza” (E. De Girardin) Atteggiamento verso il farmaco: ..molte condizioni fisiche , mentali e sociali degli individui, una volta considerate naturali (stanchezza, depressione, iperattività,…)diventano oggetto di un approccio medico specialistico. In altre parole, la distinzione tra salute e malattia è diventata molto più sfumata rispetto al passato;…viene affermandosi l’idea che l’atleta richieda prestazioni mediche peculiari, non in quanto portatore di una malattia, ma semplicemente in quanto atleta… Ricerca della soluzione magica:…sta prevalendo nel mondo sportivo la mentalità di ricorrere a soluzioni esterne idealizzate come strumenti magici per innalzare la prestazione…La chimica e la tecnologia ci suggeriscono continuamente scorciatoie rispetto a ciò che si potrebbe ottenere per mezzo dell’impegno, della forza di volontà e della dedizione. Ad esempio: vuoi perdere peso? E’ ormai istintivo il ricorso al farmaco piuttosto che alla dieta o all’esercizio. La fiducia nella possibilità tecnica di un controllo onnipotente del corpo: …non possiamo manipolare il nostro corpo come vorremmo senza limiti; come fosse un robot. Le storie di doping sono spesso desolanti esempi di questa forma di pensiero. Si pensa, ad esempio, che si riusciranno a controllare con facilità tutti i “sides” (da “side effect”, cioè gli effetti collaterali) del doping; poiché se il doping rappresenta l’abuso di un farmaco, esisto altri farmaci che ne compensano gli effetti collaterali. E’ solo questione di possedere il giusto metodo, le giuste informazioni, il giusti farmaci, il giusto preparatore: e i limiti naturali saranno aggirati. Si pensa che si riuscirà a fermarsi quando lo si deciderà; che siccome i guai capitano sempre agli altri – perché sono stupidi - a noi andrà tutto bene… …Il doping uccide la possibilità di utilizzare lo sport per crescere interiormente; questo è il suo vero crimine imperdonabile…Alla fine ciò che risulta diminuita è la “forza interna”. …La “forza interna”, in questo caso, è la capacità di rimaner motivati nonostante le difficoltà, di tollerare frustrazione e sofferenza nel perseguimento dei propri obiettivi, di conservare auto-efficacia ed ottimismo. In una parola, tutto ciò corrisponde a quella che una volta veniva definita “forza d’animo”. Senza di essa, i muscoli non servono a nulla… Tutto questo non vuol dire affatto che la competitività non sia un valore; che cercare la vittoria rappresenti in sé una perversione. Al contrario, amare vincere è qualcosa di molto sano, finchè il tutto rimane interno al gioco stesso ed alle sue regole. Uscire dalle regole del gioco per poterlo vincere a tutti i costi non è esattamente la stessa cosa…Obiettivo finale non è semplicemente essere vincenti sugli altri. Questo è solo un mezzo per un altro fine, quello della crescita personale, della vittoria su di sé e sui propri limiti. Si possono distinguere le varie categorie di doping in base ai periodi della stagione agonistica: periodo pre-gara, durante la preparazione iniziale, per tentare di aumentare le masse muscolari e la forza fisica (steroidi); durante la gara, per ridurre il senso di fatica, o per stimolare il sistema nervoso centrale o, infine, in alcuni sport, per ridurre il livello di ansia (anfetamine, tranquillanti, betabloccanti, ecc.); o ancora per tentare di aumentare il trasporto di ossigeno e quindi la resistenza fisica alla fatica (autotrasfusione); dopo la gara, per riacquistare il più velocemente possibile le energie (es. atleti impegnati in gare in tempi successivi e ravvicinati fra di loro). Si possono distinguere le sostanze utilizzate per il doping in grandi gruppi, in relazione ai loro principali effetti su organi ed apparati dell'organismo. Stimolanti il sistema nervoso centrale. Sono le anfetamine, la cocaina e i loro analoghi (caffeina). Aumentano l'attenzione, ritardano la fatica, riducono il bisogno di sonno, accrescono l'aggressività; in pratica, l'organismo perde la capacità di autolimitare lo sforzo. Ciò è molto pericoloso: si sono registrati casi di morte in atleti che avevano assunto queste sostanze. Si verifica facilmente assuefazione. Narcotici analgesici. Sono rappresentati dagli oppiacei (morfina e simili), il cui effetto è di ridurre la sensazione di dolore. Danno con molta rapidità dipendenza fisica e psichica, fino alla tossicomania; molto grande è il pericolo di morte per una dose eccessiva (overdose). Anabolizzanti e altri ormoni. Il testosterone favorisce la crescita dei tessuti, tra cui quello muscolare, e lo sviluppo dei caratteri sessuali di tipo maschile. Gli anabolizzanti (sostanze che aumentano l'accrescimento) hanno un effetto simile, con minore azione sessuale; vengono molto usati in certe discipline sportive per aumentare la massa muscolare (culturisti, lanciatori, nuotatori, ecc.), nonostante siano ormai notii gravi rischi che ciò comporta. Tra i maggiori pericoli, ricordiamo l'infertilità maschile, il più elevato rischio di sviluppare certi tumori, problemi al fegato e alla circolazione, arresto precoce dell'accrescimento di statura: tendenza alla «mascolinizzazione» nelle donne. Diuretici. Sono sostanze che aumentano la produzione di urina. Vengono talvolta usati per perdere rapidamente peso nelle discipline in cui occorre rientrare in categorie con precisi limiti di peso (pugilato, lotta, pesistica, ecc.), oppure per eliminare le tracce di altre sostanze quando si teme un controllo. Questa drastica perdita idrica è certamente negativa, sia ai fini della prestazione sportiva che a quelli della salute. Sostanze che nascondono l'uso di doping. Esistono anche delle sostanze capaci di ridurre l' escrezione renale di altri farmaci usati come doping, ostacolandone il ritrovamento nelle urine. La loro assunzione può comportare disturbi urinari, gastrointestinali e circolatori. Sostanze che agiscono sul cuore. Sono noti da tempo farmaci capaci di modificare la funzione cardiaca, aumentando la forza di contrazione o rallentandone la frequenza del battito. E stato più volte tentato un uso illecito di queste sostanze, nel tentativo di migliorare la prestazione del cuore sotto sforzo: ciò è molto pericoloso, in quanto altera il normale equilibrio fisiologico della pompa cardiaca. L'impiego di questi farmaci va pertanto riservato solo a quei casi, in cui la presenza di situazioni patologiche richieda un intervento terapeutico da parte del medico. Doping non farmacologico. Esistono svariati trattamenti utilizzati come doping che non fanno ricorso a farmaci. Tra questi, ricordiamo la cosiddetta autoemotrasfusione: è il prelievo di una certa quantità di sangue dell'atleta in periodo non competitivo, al fine di ritrasfondere tale sangue nell'atleta stesso nella imminenza della gara. Ciò si fa nel tentativo di aumentare le capacità di trasporto di ossigeno del sangue, in atleti impegnati in sport di lunga durata. Il vantaggio non è scientificamente dimostrato, mentre il rischio di contrarre infezioni e di creare scompensi circolatori è reale. L'Eritropoietina o EPO è un ormone prodotto negli esseri umani dai reni e in misura minore dal fegato e dal cervello, che ha come funzione principale la regolazione dell'eritropoiesi (produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo). L'EPO è stata prodotta anche in laboratorio e utilizzata come. Al di fuori delle indicazioni previste nella scheda tecnica, il farmaco è stato anche impiegato come sostanza dopante sfruttando la sua capacità di aumentare il numero di eritrociti anche in soggetti sani, come gli atleti, al fine di aumentare il trasporto di ossigeno ai tessuti (specie quello muscolare scheletrico e cardiaco) e di migliorare quindi la performance sportiva. Doping genetico: La terapia genica (in inglese gene therapy) ha lo scopo di correggere difetti genetici introducendo nelle cellule geni funzionanti o manipolando geni esistenti per ottenere benefici terapeutici. Il doping genetico, invece, sfrutta lo stesso concetto non a scopo terapeutico, ma per migliorare le prestazioni degli atleti.