CONVEGNO: SPORT: Cultura, Salute, Società Firenze, 14 Novembre 2015 Abstract Relazione di Dott.ssa Isabella Ciacci – Psicologa collaboratrice FIGC – SGS Toscana Il doping è un fenomeno complesso, che affonda le sue radici in tempi remoti. Quando si parla di doping è bene ricordare come vi siano numerosi fattori che possono influire sulla sua esistenza: sociali, culturali, psicologici, etici ed economici. Molto può e deve essere fatto per contrastare tale fenomeno. Ma le azioni non possono che essere plurali e sinergiche: accanto alla importante presenza di una normativa chiara che non faccia sconti a nessuno e che venga sostenuta da controlli il più possibile capillari, è certamente basilare far leva su informazione e psicoeducazione. Promuovere cultura quindi, soprattutto coi giovani (è un dato di fatto che il doping sia sempre più presente anche nel mondo giovanile e amatoriale, oltre che professionistico) e incidere preventivamente sui fattori alla base dei comportamenti illeciti. Diventa fondamentale rendere le persone consapevoli di quali possono essere i meccanismi mentali, emotivi e sociali che portano a non saper accettare la frustrazione di un limite, un no, un fallimento, fino ad arrivare a scegliere di commettere reato. Perché di questo si parla: di scelta e di reato, è bene ricordarlo. Ed è bene che ognuno di noi rifletta sulla propria responsabilità personale nella costruzione della nostra società. Perché il doping è un problema sociale, collettivo, che coinvolge tutti noi che facciamo parte di questa società incoerente, fondata sempre più sull'apparenza, sulla scorciatoia senza impegno, sul risultato ad ogni costo, ed in cui il rispetto degli altri, delle regole in generale, ma anche di se stessi, sta pericolosamente diventando qualcosa di superfluo. Dott.ssa Isabella Ciacci Psicologa dello sport e delle attività motorie. Formata in tecniche di conduzione e facilitazione di gruppo e tecniche di rilassamento (training autogeno di Schultz, rilassamento muscolare progressivo di Jacobson, etc). Consulente in sessuologia. Abilitata all'utilizzo del metodo E.M.D.R. (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari), per il trattamento di traumi e disturbi psicologici, nonché per l'ottimizzazione di risorse e potenzialità. Collabora da anni col Settore Giovanile e Scolastico della F.I.G.C. - Comitato Regionale Toscano e col Museo del Calcio di Coverciano. E' membro del Gruppo di Lavoro di Psicologia dello Sport presso l'Ordine degli Psicologi della Toscana. Svolge la libera professione come consulente e formatrice in ambito sportivo (atleti singoli e squadre, allenatori, dirigenti) e clinico (individui, coppie e gruppi).