L`evoluzione culturale Negli ultimi 20 o 30.000 anni, la specie

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L’evoluzione culturale
Negli ultimi 20 o 30.000 anni, la specie umana non ha subito rilevanti trasformazioni
fisiche ma ha avuto una eccezionale evoluzione culturale.
Questo è stato determinato dal
fatto che l’uomo è riuscito ad
inventare
un
linguaggio,
un’arte grafica e infine una
scrittura che gli hanno
permesso di trasmettere ed
accrescere l’eredità culturale
da una generazione alla
successiva.
Il bambino non deve ricominciare da zero nel suo sviluppo culturale ma si avvale
delle conquiste intellettuali di uomini vissuti molto prima di lui.
Un altro fattore che ha contribuito alla evoluzione culturale è stata l’organizzazione
sociale che l’umanità ha saputo creare: un numero sempre crescente di persone,
grazie alla ripartizione dei compiti che esiste nelle società umane, ha potuto
occuparsi solo di arte, di ricerca scientifica, di filosofia, non dovendo procurarsi
direttamente il cibo.
La teoria dell’evoluzione applicata con superficialità potrebbe portare a stabilire una
specie di “gerarchia” tra le razze umane. E’ questo il pericoloso equivoco del
razzismo, secondo il quale esisterebbero delle razze inferiori che rappresenterebbero
quasi un anello di congiunzione tra il mondo animale e l’uomo.
E’ vero che le razze umane hanno caratteristiche
diverse, dovute alle condizioni ambientali in cui esse
si sono sviluppate: così il colore scuro delle
popolazioni dei paesi tropicali ha la funzione di
proteggere la pelle dalle radiazioni solari; la bassa
statura dei pigmei li rende più adatti a vivere
nell’intrico della foresta tropicale ecc.
Nessuno però ha mai dimostrato che esistano razze più “intelligenti” di altre.
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