ETNOGRAFIA SOCIALE «descrizione di un particolare mondo

ETNOGRAFIA SOCIALE
«descrizione di un particolare mondo sociale in base a una prospettiva non
scontata. Fare etnografia non significa semplicemente descrivere “realtà”
sociali (relazioni, mondi, professioni, istituzioni), ma farlo in base a
presupposti che ne illustrino aspetti poco evidenti o comunque non ovvi»
(A. Dal Lago, R. De Biasi, Un certo sguardo. Introduzione all’etnografia sociale,
Laterza, Bari, 2002, p. X)
La ricerca etnografica =
metodo di ricerca qualitativa
Metodo: «strada per raggiungere un certo fine» (Marradi, 2007)
Distinzione tra:
la pratica etnografica, intesa come sequenza di passi per raggiungere
uno specifico obiettivo di ricerca,
e gli strumenti che permettono di compiere questi passi, ossia le
tecniche, intese come il «complesso più o meno codificato di norme e
modi di procedere riconosciuto da una collettività, trasmesso o
trasmissibile per apprendimento, elaborato allo scopo di svolgere una
data attività manuale o intellettuale di carattere ricorrente» (Gallino,
1978)
Le caratteristiche principali del metodo etnografico:
privilegio per l’osservazione e la descrizione delle pratiche sociali
(azione/interazione sociale)
adozione di un punto di vista parziale, selezionato dal ricercatore, che
tuttavia può portare all’individuazione di pratiche invarianti o
generalizzabili
adozione di uno sguardo denso di teoria: non è possibile liberarsi dal
carico di conoscenze/competenze sia di natura disciplinare che di senso
comune
Concentreremo l’attenzione sulle principali tecniche etnografiche, ossia
OSSERVAZIONE PARTECIPANTE
INTERVISTA DISCORSIVA
OSSERVAZIONE PARTECIPANTE
Osservazione: insieme di tecniche per lo studio dell’interazione sociale
all’interno dell’ambiente naturale/artificiale
Si possono individuare diversi tipi di osservazione (Cardano, 2005):
+ intrusività
- intrusività
Ambiente naturale
Ambiente artificiale
Osservazione partecipante /
shadowing
-
Osservazione naturalistica
Osservazione di
laboratorio /
Focus Group
Osservazione partecipante:
tecnica «nella quale il ricercatore si inserisce
a. in maniera diretta e
b. per un periodo di tempo relativamente lungo in un determinato gruppo
sociale
c. preso nel suo ambiente naturale
d. instaurando un rapporto di interazione personale con i suoi membri
e. allo scopo di descriverne le azioni e di comprenderne, mediante un
processo di immedesimazione, le motivazioni»
(P. Corbetta, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Il Mulino, Bologna,
1999, p. 368)
Caratteristiche:
tenta di ricostruire dall’interno la cultura della società ospite, facendo
affidamento sulle rappresentazioni condivise dei membri di quella
cultura comprendere il punto di vista dei “nativi”
esplicita ciò di cui i “nativi” non hanno consapevolezza, ossia la
conoscenza tacita che dà senso alle azioni ed interazioni degli attori
sociali senso comune di Alfred Schutz
mette in primo piano il ruolo del ricercatore: cosa egli racconterà
dipenderà da come ha fatto esperienza sul campo criterio di
unilateralità di Max Weber
come assicurare validità al resoconto etnografico?
«la garanzia più forte che un etnografo può adottare a favore
dell’imparzialità e dell’ “oggettività” del suo lavoro è la trasparenza
delle procedure di descrizione e soprattutto delle ragioni che lo hanno
spinto ad adottarle»
(A. Dal Lago, R. De Biasi, 2002, p. XVIII)
Qual è il disegno della ricerca etnografica?
1. definizione della domanda cognitiva
si possono distinguere tre percorsi tipici:
domanda cognitiva oggetto della ricerca (campo)
+ teoria forte
– vincolo: incapacità di affrontare l’inatteso
oggetto della ricerca (campo) domanda cognitiva
+ interesse per l’oggetto di studio
– tempi e risultati incerti
oggetto della ricerca (campo) e domanda cognitiva già definiti
+ chiarezza concettuale e operativa
– rigidità
2. forma di partecipazione
il ricercatore può decidere di svelare o meno la sua identità all’interno del
gruppo:
Osservazione scoperta
Osservazione coperta
Punti di
forza
Punti di
debolezza
Punti di
forza
Punti di
debolezza
Flessibilità
Relazione con i
gatekeepers
Relazione con i
gatekeepers
Rigidità del
campo
Distacco
Manipolazione
No reattività
Forte
coinvolgimento
–
Reattività (effetto
“Hawthorne”)
Competenza di
ruolo
Pubblicazione dei
risultati
3. lavoro sul campo
In termini analitici, si possono distinguere tre tipi di osservazione sul campo:
1. osservazione descrittiva:
descrizione comprensiva
della cultura, in termini
generali
2. osservazione focalizzata: interesse
per uno specifico aspetto della
cultura, un tipo particolare di
azione/interazione sociale (es. la
carriera del musicista da ballo in
Becker)
3. osservazione selettiva:
osservazione sempre più
dettagliata, strutturazione
dell’attività osservativa
L’INTERVISTA
Nell’ambito delle scienze sociali si intende con intervista “un’interazione
diretta (visiva o vocale) tra due soggetti che assumono ciascuno un ruolo
specifico (intervistatore e intervistato) allo scopo di produrre informazioni
rilevanti su un oggetto cognitivo ai fini di ricerca”
(in S. Tusini, L’intervista come relazione, Franco Angeli, Milano 2006, p.19)
L’intervista sociologica deve essere considerata come una
interazione comunicativa finalizzata a obiettivi cognitivi.
Essa rappresenta lo sviluppo di un atto comunicativo
piuttosto comune come la conversazione
Tuttavia, nel caso dell’intervista si deve parlare di
“conversazione diseguale”.
L’intervista è una interazione caratterizzata da una
asimmetria comunicativa tra intervistatore e intervistato.
L’intervistatore esercita nei confronti dell’intervistato
tre tipi di dominanza:
dominanza interazionale
dominanza semantica
dominanza strategica
Si possono distinguere diverse specie di intervista in base:
a) al contatto visivo tra intervistatore e intervistato
b) al livello di libertà di cui godono entrambi
Rispetto al livello di libertà possiamo distinguere
due tipi fondamentali di intervista:
a) l’intervista strutturata
b) l’intervista discorsiva
L’intervista discorsiva a sua volta può essere distinta in
a) intervista guidata o semistrutturata
b) intervista libera o non strutturata
Nell’intervista strutturata:
a) domande e risposte sono uguali per tutti gli intervistati
b) devono essere somministrate tutte le domande
c) l’ordine delle domande deve essere uguale per tutti gli intervistati.
Nell’intervista guidata o semistrutturata:
d) domande e risposte non sono uguali per tutti gli intervistati
e) devono essere somministrate tutte le domande
f) l’ordine delle domande può non essere uguale per tutti gli intervistati.
Nell’intervista libera:
g) domande e risposte non sono uguali per tutti gli intervistati
h) non devono essere necessariamente somministrate tutte le domande
i) l’ordine delle domande può non essere uguale per tutti gli intervistati.
L’intervista strutturata presenta, dunque, presenta
il massimo di standardizzazione e il massimo di direttività.
Al polo opposto si colloca l’intervista libera.
Rispetto non alla struttura, ma ai contenuti, poi,
discorsiva può essere distinta in:
a) intervista tematica
b) intervista biografica
La questioni metodologiche relative all’impiego dell’intervista
Individuazione della domanda cognitiva
Si tratta di definire il problema a cui si intende rispondere attraverso
l’utilizzo dell’intervista
Individuazione dei soggetti da intervistare
In genere si tratta di campioni ristretti quantitativamente (<100 individui)
In genere si utilizza una forma di campionamento a scelta ragionata
In questa forma di campionamento
il campione degli intervistati è costruito in due modi:
a) prima della conduzione delle interviste:
si definiscono i profili che interessano e si procede a contattarli
b) nel corso della ricerca: secondo un principio
di “saturazione teorica” (Glaser e Strauss)
L’analisi della documentazione prodotta
Tale analisi “mette capo a una classificazione ora dei discorsi, ora delle
persone intervistate a una tipologia o una tassonomia”
(M. Cardano, Tecniche di ricerca qualitativa, Carocci, Roma 2003, p. 103)
IL FOCUS GROUP
Il focus group è una tecnica osservativa che si applica a gruppi ristretti
(non più di dieci persone) impegnati in una discussione su un argomento
definito, sollecitata e condotta dall’osservatore stesso.
Il focus group rileva le credenze e gli atteggiamenti del gruppo osservato, così
come i modi attraverso i quali essi sono sostenuti pubblicamente.