METODI E PROBLEMI DELLA RICERCA

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METODI E PROBLEMI DELLA
RICERCA
COME PROCEDE IL
RICERCATORE NELLE SCIENZE
PSICOLOGICHE E SOCIALI
RICERCA EMPIRICA E
SPERIMENTAZIONE
• Tutti i metodi adoperati nelle scienze
psicologiche e sociali sono metodi empirici
e sistematici.
• Empirico= fondato sull’esperienza (dati e
fatti osservabili).
• Sistematico= segue un disegno organico e
razionale (secondo criteri stabiliti, ha un
piano, un programma di indagine).
Metodo sperimentale
• Un metodo è sperimentale solo se si basa su
esperimenti.
METODO EMPIRICO E
SISTEMATICO
• Se si lavora con criterio e ci si basa su dati
concreti, ma non c’è l’esperimento.
L’INTERVISTA
• Dialogo tra un intervistatore (che pone
domande) ed un intervistato (che risponde).
TIPI DI INTERVISTA
•
I vari tipi di intervista differiscono per alcune
caratteristiche fondamentali:
STRUTTURAZIONE:
•
•
•
Strutturata; elenco di domande già formulate che l’intervistatore
deve solo leggere o ripetere a memoria senza discostarsene.
Semi-strutturata; alcune domande sono già stabilite, ma
l’intervistatore ha facoltà di inserirne altre formulandole al momento
per approfondire o chiarire
Non strutturata; l’intervistatore procede dialogando liberamente
senza vincoli prestabiliti.
L’intervista
colloquio
tra
intervistatore
È im portante
come pone le
domande
intervistato
Le persone vanno
motivate perch é
solit amente restie
perché
A volte mentono
nell e ris poste per
la vogl ia di essere
accettati
strutturata
Le domand e
sono già
pronte
semistrutturata
Alcune
domande già
pronte
Altr e no
Non strutturata
Si modell a
sull e risposte
POLARITA’
• centrata sul polo oggettivo; interesse
rivolto ai fatti concreti di cui l’interessato è
protagonista
• centrata sul polo soggettivo; l’interesse è
rivolto al punto di vista , a ciò che pensa e
alle esperienze vissute dell’intervistato.
DIRETTIVITA’
• Direttiva; l’intervistatore guida
decisamente l’intervistato richiamandolo
agli argomenti dell’intervista quando se ne
allontana, facendogli capire se approva o no
quel che dice.
• Non-direttiva; si lascia che l’intervistato
dica quello che vuole seguendo il filo dei
suoi ragionamenti.
STANDARDIZZAZIONE
• Quando vengono condotte parecchie
interviste e si desidera mettere a confronto i
risultati dell’una con quelli dell’altra, è
importante che il modo di procedere sia
prrefissato e si mantenga costante.
COME SI OTTIENE LA
COLLABORAZIONE DEGLI
INTERVISTATI
• Motivare gli intervistati, portarli ad essere
desiderosi di impegnarsi a rispondere alle
domande.
• Contatto iniziale, dare per sontato che
l’intervista verrà concessa e consentire
all’intervistato di scegliere il momento nel
rispetto dei suoi impegni.
TENDENZA A DISTORCERE
LA VERITA’
• Desiderabilità sociale: le persone tendono
a dare di sé un’immagine che a loro
giudizio è ben accetta agli altri. Di
conseguenza dicono le cose che ritengono
più desiderabili per gli altri.
COME SI REGISTRANO I
DATI
• Un modo comune consiste nel prendere
nota delle risposte rapidamente mentre
l’intervistato parla.
• La registrazione meccanica (audio, video),
consente di registrare anche il tono della
voce, gesti, sguardi, espressioni del volto;
ma è buona regola stendere lo stasso una
relazione.
CHE COSA SI RICAVA
DALL’INTERVISTA
• Indagini descrittive; per tracciare un
quadro dei pensieri e dei sentimenti di un
gruppo o di una categoria di persone.
• Indagini esplicative; per capire come e
perché si verificano certi fenomeni
psicologici, sociali, culturali.
QUESTIONARIO
• Un complesso di domande scritte alle quali
si chiede di rispondere per iscritto.
• Le domande possono essere:
- domande aperte: che lasciano liberi di
rispondere come si vuole;
- domande chiuse: in cui ci si trova davanti a
risposte già date e bisogna sceglierne una.
• domande quantitative: servono a misurare
qualcosa; il livello di conoscenze in un certo
settore, il grado di simpatia o avversità
verso qualcuno (politico ecc.)
• indice: a volte un gruppo di domande può
indicare il grado di conoscenza di una data
realtà; la proporzione di risposte esatte è
l’indice della competenza in quel settore.
COME SI PREPARA UN
QUESTIONARIO
• Formulazione delle domande: chiarezza,
brevità, comprensibilità, univocità,
riferimento a realtà concrete, neutralità
• Strutturazione del questionario: come
metterle in ordine e organizzare le
domande; ordine logico, ordine psicologico.
• Intellegibile: diviso in settori e ogni settore
viene titolato. Corredato da istruzioni.
CHE COSA SE NE RICAVA
• Si tende ad indagare più in estensione che in
profondità: si sonda una fetta ampia di
popolazione, ma non si pretende di cogliere
lati poco evidenti e nascosti.
• Strumento assai pratico, somministrarlo
richiede poco tempo, non serve personale
qualificato, non occorre controllare.
questionario
Deve essere
specifico
comprensibile
Neutrale (quindi
non presentare
delle opinioni)
Breve e chiaro
Univoco (quindi
dare la possibilità di
una sola risposta)
Deve seguire
Ordine
logico
Ordine
psicologico
IL COLLOQUIO CLINICO
• Somiglia all’intervista: sono persone che
dialogano, di cui una investe di esperto e conduce
il colloquio, in genere un esperto o psichiatra.
• Lo scopo è risolvere qualche problema (malattia
mentale, difficoltà nello studio o nel lavoro,
interessi di ricerca).
• Lo scopo primario è sempre pratico.
• Mira a scopi pratici e, a differenza delle interviste,
non piò essere standardizzato.
• Tre tipi di colloquio clinico:
1. COLLOQUIO DIAGNOSTICO: diagnosi
(quale tipo di malattia mentale o sofferenza
psicologica ha la persona). Esistono due tipi di
colloquio diagnostico: l’ANAMNESI per
ricostruire i fatti della vita passata che sono
importanti per capire lo stato patologico attuale;
l’INTERVISTA CLINICA tesa ad esaminare il
paziente per vedere cosa dice, come lo dice,
come si rapporta allo psicologo.
2. COLLOQUIO PSICOTERAPEUTICO: ha
come obiettivo la cura del paziente.
3. COLLOQUIO DI CONSULENZA:in cui
l’esperto dà consigli alle persone per risolvere
certi loro problemi.
Colloquio clinico
Non può essere
standardizzato
Diagn
Psicoter
ostico
apeutico
=
=
ana diagn Inter
cura
mne osi vista
clini
si
ca
Colloq
uio di
consule
nza=
consigl
i
IL TEST
• Il soggetto viene messo in una situazione in cui è spinto a
comportarsi (fare o dire qualcosa) in un modo rivelatore.
• Si usa un materiale reattivo = determina la situazione che
fa da stimolo e provoca i diversi comportamenti.
• E’ un metodo indiretto: si crea una situazione che ci può
fornire dati in base ai qiali con opportuni ragionamenti
arriviamo a stabilire le cose che ci interessa sapere.
• E’ un metodo inferenziale, basato sul ragionamento che
porta a ricostruire cose ignote lavorando su elementi noti.
Test
Materiale reattivo
(provoca una reazione nel soggetto)
Osservazione
osservatore
Dall’ esterno non facendo si vedere
Partecipa – anch e in incogni ta - all’ osservazione
L’OSSERVAZIONE
• C’è un osservatore che, basandosi sulle proprie capacità di
vedere e ascoltare, prende nota di ciò che si fa, dei
comportamenti manifesti che osserva.
• L’osservazione elimina due cause di distorsione della
verità presenti nell’intervista: il non capire le domande e il
non sapere come stanno le cose.
• Resta la terza causa di distorsione: la possibilità che la
gente menta.
• Inoltre, chi osserva può introdurre distorsioni senza
volerlo, perché interpreta i fatti a modo suo e non è
obiettivo.
IL CASO
• La più piccola unità di osservazione è il
caso. E’ costituito da un complesso di fatti
che ruotano tutti intorno ad uno stesso
problema o motivo di interesse per il
ricercatore.
•
•
•
Attraverso i comportamenti le persone svelano cose di sé di cui non
sono consapevoli e che, anche volendo, non potrebbero dire in
un’intervista.
L’osservazione somiglia al test, non c’è u reattivo che fa da stimolo,
ma ci si serve di ragionamenti sul comportamento per arrivare a
capire ciò che interessa.
E’ un metodo indiretto.
Esistono veri tipi di osservazione:
1.
Naturalistica, distaccata e rigorosa. Si tende a ridurre al minimo il
contatto con i fatti osservati. In alcuni casi vengono piazzate delle
telecamere, oppure si può osservare da una stanza attigua tramite
uno specchio.
2.
Partecipante, in cui il ricercatore si mescola alle persone che
osserva, si immerge nelle vicende come uno qualsiasi, le vive e poi
le racconta.
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