Glossario Pedagogico Didattico - Istituto Comprensivo Badolato

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GLOSSARIO METODOLOGICO DIDATTICO
Lemmi
ABILITA’
Definizioni
Capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per
portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del
Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come
cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e
creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di
metodi, materiali, strumenti).
Fonte
Raccomandazione del Parlamento europeo e del consiglio del 23
aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche
per l’apprendimento permanente – (2008/C 111/01)
ACCOUNTABILITY
Strumento di rendicontazione sociale che indica l’obbligo di render
conto , a chi vi è interessato (Stakeholders), dei risultati della
propria azione .
Fonte
Strumento introdotto nella scuola, nel 1988, dal governo
conservatore di Margaret Tatcher con le riforme contenute
nell’Education Act
ANALISI DELLA
SITUAZIONE
Rappresenta, nell’elaborazione di una programmazione didattica, il
primo momento di riflessione e consiste nell’analisi
particolareggiata di tutti quei fattori ed elementi che costituiscono
lo scenario entro il quale opererà concretamente la
programmazione stessa. In questo quadro di riferimento è
fondamentale, da un lato, effettuare un rigoroso check up iniziale
d’ingresso degli alunni (per poi verificare e valutare in itinere e alla
fine gli esiti formativi raggiunti), mentre dall’altro è altrettanto
importante definire gli aspetti connotanti il contesto storico, sociale,
culturale, istituzionale, organizzativo nel cui ambito operano gli
educatori.
APPRENDIMENTO
Processo attraverso il quale un soggetto in formazione acquisisce e
rielabora, in modo intenzionale e personale, predeterminati
contenuti della conoscenza, maturando perciò competenze ed
abilità.
APPRENDIMENTO
COOPERATIVO
(Cooperative learning)
Metodo didattico - educativo di apprendimento costituito dalla
cooperazione fra gli studenti, ciascuno dei quali mette a
disposizione del gruppo il suo sapere e le sue competenze.
Apprendere in un gruppo si rivela molto efficace non solo sul piano
cognitivo ma anche per quanto riguarda l’attivazione dei positivi
processi socio – relazionali; ciascun componente, infatti, accresce la
propria autostima, si responsabilizza nei processi di
apprendimento, cresce nelle abilità sociali, imparando a cooperare
per il conseguimento di un obiettivo comune.
Fonte
Termine usato per indicare un metodo adottato, alla fine del
Settecento, dall’educatore inglese Andrew Bell e sostenuto, più
tardi, dal pedagogista John Dewey e dallo psicologo e pedagogista
Jean Piaget
APPRENDIMENTO IN
CONTESTO FORMALE
Apprendimento che si realizza in un contesto organizzato e
strutturato
(per esempio, in un istituto d’istruzione, o di
formazione o sul lavoro), appositamente progettato come tale ( in
termini di obiettivi di apprendimento e tempi o risorse per
l’apprendimento). L’apprendimento formale è intenzionale dal
punto di vista del discente e di norma sfocia in una convalida e/o in
una certificazione.
Fonte
Glossario della terminologia VET “Terminology of European
education and training policy” – Official Publications of the
European Communities”, CEDEFOP 2008;
Comunicazione della Commissione europea “Realizzare uno spazio
europeo dell’apprendimento permanente” All. II: Glossario [COM
(2001)678 ]
APPRENDIMENTO IN
CONTESTO NON
FORMALE
Apprendimento che si realizza nell’ambito di attività pianificate non
specificamente concepite come apprendimento (in termini di
obiettivi, di tempi o di sostegno all’aprendimento).
L’apprendimento non formale non sfocia di norma in una
certificazione. L’apprendimento non formale, a volte denominato
“apprendimento semi – strutturato”, è intenzionale dal punto di
vista del discente.
Fonte
Glossario della terminologia VET “Terminology of European
education and training policy” – Official Publications of the
European Communities”, CEDEFOP 2008;
Comunicazione della Commissione europea “Realizzare uno spazio
europeo dell’apprendimento permanente” All. II: Glossario [COM
(2001)678]
APPRENDIMENTO
PERMANENTE
Qualsiasi attività di apprendimento intrapresa nelle varie fasi della
vita al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze
in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale.
Fonte
Comunicazione della Commissione europea “Realizzare uno spazio
europeo dell’apprendimento permanente” All. II: Glossario[COM
(2001)678]
Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 sull’apprendimento
permanente (2002/C 163/01)
AREA DISCIPLINARE
Raggruppamento di discipline su cui si articola il curricolo della
scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.
Le aree disciplinari sono tre: linguistico-artistico-espressiva,
storico-geografico-sociale, matematico-scientifico-tecnologica.
Fonte
Indicazioni Nazionali per il curricolo(2007)
ASSE CULTURALE
Costituisce il “tessuto” per la costruzione di percorsi di
apprendimento,orientati all’acquisizione delle competenze chiave
che preparino i ragazzi alla vita adulta e che costituiscano la base
per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di
apprendimento permanente. Gli assi culturali che caratterizzano
l’obbligo di istruzione, della scuola secondaria di 2^ grado, sono
quattro: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico,
storico-sociale.
Fonte
Decreto ministeriale 22 agosto 2007, n.139-“Regolamento recante
norme in materia di assolvimento dell’obbligo d’istruzione”
BRAIN STORMING
Letteralmente “tempesta di cervelli“. Dato un problema da
affrontare ciascuno dei partecipanti , entro prefissati limiti di
tempo, è libero di esprimere la propria idea senza che l’insegnante
esprima giudizi sulle idee emerse. Alla fine tutte le idee sono
raccolte ed opportunamente analizzate per giungere alla soluzione
del problema.
CERTIFICAZIONE DEI
RISULTATI DI
APPRENDIMENTO
Rilascio di un certificato, un diploma o un titolo che attesta
formalmente che un ente competente ha accertato e convalidato un
insieme di risultati dell’apprendimento (conoscenze,knowhow,abilità e/o competenze) conseguiti da un individuo rispetto ad
uno standard prestabilito. La certificazione può convalidare i
risultati dell’apprendimento conseguiti in contesti formali, non
formali o informali.
Fonte
Glossario della terminologia VET “Terminology of European
education and training policy”- Official Publications of the European
Communities”, CEDEFOP 2008
CHEATING
Fenomeno
etico-pedagogico
rappresentato
dall’imbroglio
scolastico, ovvero il copiare da parte degli studenti (a volte
incoraggiati anche dagli insegnanti) soprattutto durante valutazioni
come le prove Invalsi. Il termine viene anche usato per indicare il
comportamento dei docenti che falsano i risultati delle valutazioni.
Fonte
Termine inglese usato nel linguaggio comune e che in italiano
significa “imbrogliare”.
CIRCLE TIME
Letteralmente “tempo del cerchio”. Questo metodo consiste nel
disporre in cerchio i partecipanti mentre il conduttore sollecita e
coordina il dibattito entro un termine temporale prefissato. La
successione degli interventi, secondo l’ordine del cerchio, va
rigorosamente rispettata. Il conduttore non deve essere direttivo né
esprimere dissenso o assenso né tanto meno giudizi di valore sui
vari interventi; egli assume il ruolo di interlocutore nel porre
domande o nel fornire risposte. Il “circle time” facilita e sviluppa la
comunicazione circolare, favorisce la conoscenza di sé, promuove la
libera e attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti
e dei vissuti personali e, in definitiva, crea un clima di serenità e di
condivisione.
Fonte
Psicologia umanistica (Carl Rogers) anni ‘70
CODING
Percorso didattico che mette al centro la programmazione e in cui
l’apprendimento stimola un approccio volto alla risoluzione di
problemi. Attraverso il “Coding”, gli alunni sviluppano il pensiero
computazionale e l’attitudine a risolvere problemi più o meno
complessi.
Fonte
Termine inglese che letteralmente significa “Programmazione
informatica”
COMPETENZE
Comprovate capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di
studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del
Quadro europeo delle qualifiche, le competenze sono descritte in
termini di responsabilità ed autonomia.
Fonte
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23
aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche
per l’apprendimento permanente-(2008/C 111/ 01)
COMPETENZE CHIAVE DI
CITTADINANZA
Otto competenze, da acquisire al termine dell’obbligo d’istruzione,
che costituiscono il risultato che si può conseguire – all’interno di
un unico processo di insegnamento/apprendimento- attraverso la
reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le
competenze contenuti negli assi culturali.
Fonte
Decreto ministeriale 22 agosto 2007, n.0139 “regolamento recante
norme in materia di assolvimento dell’obbligo d’istruzione”
COMPETENZE CHIAVE
PER L’APPRENDIMENTO
PERMANENTE
Combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al
contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno
bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza
attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
Fonte
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18
dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento
permanente
CONOSCENZE
Risultati
dell’assimilazione
di
informazioni
attraverso
l’apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi,
teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel
contesto del Quadro europeo delle qualifiche, le conoscenze sono
descritte come teoriche e/o pratiche.
Fonte
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23
aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche
per l’apprendimento permanente-(2008/C 111/ 01)
CURRICOLO
È l’insieme, organicamente strutturato ed organizzato in sequenze,
delle esperienze d’insegnamento – apprendimento predisposte
sulla base dei contenuti predefiniti in relazione agli obiettivi
istituzionali ed alle specifiche esigenze formative degli alunni. Nel
curricolo, pertanto, entrano in stretto rapporto le finalità del
processo educativo nel suo complesso, la scelta mirata dei contenuti
e l’organizzazione delle metodologie didattiche.
Fonte
Con l’autonomia scolastica il “programma” viene sostituito dal
“curricolo”, da costruire a partire dalle Indicazioni Nazionali
DEBRIEFING
Riflessione autocritica di ciò che si è fatto ed appreso relativamente
ad un determinato argomento.
Si rivolgono agli alunni le seguenti domande:
Cosa hai imparato?
Come hai imparato?
Quando hai imparato?
Che voto daresti a questa attività? E perché? (Valutazione da 1 a 10)
La risposta alla prima domanda manifesta il sapere acquisito in
senso di concetti.
La seconda comunica la qualità delle competenze raggiunte …
Alla terza domanda emergono, invece, risposte rivelatrici dei
differenti stili di apprendimento presenti fra gli alunni, in quanto
ciascuno di essi indica normalmente diversi momenti e attività: ciò
risulta assai utile all’insegnante per mettere in gioco, ogni volta,
differenti tipologie di lavoro in modo da coinvolgere sempre l’intera
classe.
L’ultima domanda, infine, manifesta l’indice di gradimento verso
l’attività svolta e le sue motivazioni.
E-LEARNING
Per e-learning (o apprendimento on-line o teleapprendimento)
s’intende l’uso delle tecnologie multimediali e di internet per
migliorare la qualità dell’apprendimento facilitando l’accesso alle
risorse e ai servizi.
FLIPPED LEARNING
(Insegnamento capovolto)
Insegnamento che consiste nel far lavorare prevalentemente a casa
lo studente, in autonomia, attraverso il web e leggendo testi
proposti dagli insegnanti.
Successivamente, in classe, l’allievo cerca di applicare quanto
appreso per risolvere problemi e svolgere esercizi pratici proposti
dal docente. Il compito dell’insegnate diventa quello di guidare
l’allievo nell’elaborazione attiva e nello sviluppo di compiti
complessi.
Visto che la fruizione delle nozioni si sposta a casa, il tempo
trascorso in classe con i docenti può essere impiegato per altre
attività, in un’ottica di pedagogia differenziata e apprendimento a
progetto.
Fonte
Metodo adottato, per la prima volta, negli anni ’90 da Eric Mazur,
professore di fisica presso l’università di Harvard
INSEGNAMENTO
INDIVIDUALIZZATO
INTERDISCIPLINARITA’
Insegnamento modulato in relazione alle caratteristiche individuali
in termini di intelligenza, di stile cognitivo, di dimensione affettiva.
Contro ogni forma di istruzione massificante, condotta dall’alto
verso una platea indifferenziata di allievi, l’insegnamento
individualizzato è uno dei cardini, insieme alla socializzazione, della
concezione democratica dell’educazione. Con l’intervento
normativo,ultimo in ordine di tempo, tale insegnamento deve
essere assicurato a tutti gli alunni compresi nell’area dei BES.
Fonte
Direttiva ministeriale del 27/12/2012 e successiva C.M. n^8 del
06/03/2013; L.8 ottobre 2010,n^170 e D.M.12/07/2011;
L.53/2003(Moratti) e D.Leg.vo 59/04; L.104/92; L.517/77.
Metodologia didattica consistente nell’esaminare la realtà nelle
interrelazioni di tutti i suoi elementi, superando in tal modo la
tradizionale visione settorializzata in materie ed, in tempi più
attuali, in discipline.
METODO DIDATTICO
Organizzazione delle tecniche, delle procedure e degli strumenti
ritenuti idonei a far conseguire gli obiettivi formativi programmati.
METODOLOGIA
Studio dei metodi della ricerca pedagogica ed anche studio delle
modalità dei processi di insegnamento-apprendimento. In sintesi si
tratta dell’attuazione pratica di un metodo educativo,
evidentemente resa flessibile dal docente in relazione alle concrete
situazioni formative ed alle particolari caratteristiche degli alunni.
PENSIERO
COMPUTAZIONALE
Processo mentale per la risoluzione di problemi, costituito dalla
combinazione di metodi caratteristici e di strumenti intellettuali.
Fonte
Definizione introdotta dalla scienziata informatica Jeannette Wing
nel 2006 per indicare, sinteticamente, il contributo culturale
apportato dall’informatica alla comprensione della società
contemporanea.
PROBLEM SETTING O
PROBLEM FINDING
Tecnica che ci permette di far fronte ad una situazione
problematica confusa, di definire qual è il problema da affrontare
rispondendo alla domanda :- Che cosa mi si chiede di fare?In pratica si tratta di ragionare sulle priorità in cui vanno inseriti i
dati del problema e di saper scegliere i dati da utilizzare e quelli da
scartare.
PROBLEM SOLVING
Tecnica didattica che intende l’apprendimento come il risultato di
un’attività di scoperta e per soluzione di problemi. Il problem
solving è sempre preceduto dalla fase di problem posing, quella cioè
in cui l’alunno è chiamato ad individuare chiaramente i termini
della situazione problematica per poi passare all’attuazione di una
strategia risolutiva.
PROBLEM NETWORKING
O
SCHIUMAGGIO
Questa tecnica consiste nell’individuare i dati utili
l’impostazione del problema scartando quelli sovrabbondanti.
per
ROLE PLAYING
Significa gioco di ruolo (si può applicare a conclusione di un’attività
o di una U.A.). Gli alunni dovranno mettersi nei panni di uno dei
personaggi ed essere capaci di cambiare ruolo perché l’aspetto più
importante è dimostrare di possedere punti di vista diversi.
RUBRICA VALUTATIVA
È uno strumento per la valutazione delle prestazioni in un’ottica di
apprendimento autentico, uno strumento per identificare e chiarire
le aspettative specifiche relative ad una prestazione e indicare il
grado di raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.
SERVICE LEARNING
Metodo pedagogico-didattico che consente agli studenti di acquisire
conoscenze e competenze impegnandosi attivamente in un’attività
che affronta e cerca di risolvere un problema reale della comunità.
Esso promuove lo sviluppo delle competenze di cittadinanza.
Fonte
Nato in Canada e negli Stati Uniti più di un secolo fa
STAKEHOLDER
Con il termine Stakeholder (o portatore d’interesse) si indica un
soggetto (o un gruppo di soggetti) influente nei confronti di
un’iniziativa economica, sia essa un’azienda o un progetto.
Nell’ambito delle istituzioni scolastiche gli Stakeholders sono:
studenti e famiglie, il personale della scuola, gli enti locali, le
associazioni, i media locali …
Fonte
Definizione elaborata nel 1963 al Research Institute dell’Università
di Stanford .
TEAM TEACHING
Significa letteralmente “insegnamento di gruppo” ed è una
metodologia in cui gli insegnanti non lavorano più isolatamente,
ciascuno nella sua classe, ma cooperano con pari dignità e
responsabilità professionale per l’educazione di un gruppo di
alunni.
Ciascun docente del team si occupa di uno specifico ambito
disciplinare. I tempi della programmazione comune servono per
ogni opportuna verifica e valutazione e per flessibilizzare il
curricolo in itinere.
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