IO.PED.05 AFMI UO Pediatria La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 1 di 8 IO.PED.05 Istruzione Operativa per la sedazione nelle indagini nefro-urologiche REFERENTI DEL DOCUMENTO Patrizia Cortesi, Silvia Nunno, Morena Pierini, Sonia Stabilini* * Clinica Pediatrica Ospedale Santa Chiara Pisa - ASL 5 Pisa - Indice delle revisioni Codice Documento Revisione N° Data nuova emissione Doc. sostituiti IO.PED.05 1 22/06/2012 Protocolli e linee guida interne UU.OO. Firme Redatto Ref. documento F.to F.to Verificato Approvato Coord. UO Pediatria Direttore UO PEDIATRIA Firma Firma Firma Firma Firma Firma F.to AFMI UO Pediatria IO.PED.05 La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 2 di 8 Il ricorso a farmaci ad azione sedativa nei bambini dovrebbe rappresentare una pratica clinica consolidata nella lotta al dolore acuto e all’ansia indotti da interventi diagnostici e/o terapeutici invasivi. Quante volte abbiamo sentito nei nostri Reparti un bambino dire (o urlare): mamma ho paura!!! Per affrontare correttamente la paura, l’ansia di chi non sa cosa sta per accadere, la percezione del dolore in un paziente indifeso come un bambino, l'operatore deve superare vecchi pregiudizi quali: i bambini dimenticano rapidamente i bambini recuperano rapidamente e quindi tollerano bene il dolore i bambini con ritardo mentale non capiscono quello che succede intorno a loro l'unico modo per trattare il dolore è con le iniezioni "è spaventato e attira attenzioni" Ci sono situazioni in cui i bambini hanno bisogno di eseguire indagini particolari e sofisticate che richiedono necessariamente l’immobilità; spesso questo non è possibile per l’età del piccolo, oppure perché il bambino prova ansia, disagio, paura. Un bambino impaurito tende ad opporre resistenza e manovre di per sé poco invasive (cateterismo vescicale, RM cranioencefalica) possono risultare difficoltose da eseguire o produrre risultati inferiori all’attesa. Per molto tempo l’unico strumento di intervento è consistito nell’immobilizzazione forzata, metodo traumatico che induce un profondo senso di frustrazione e disagio nel bambino, che ricorderà di aver subito un trauma e avrà paura ad affrontare qualsiasi intervento medico successivo. Negli ultimi anni ha prevalso un atteggiamento più rispettoso nei confronti del bambino e si è iniziato ad utilizzare maggiormente procedure di contenimento e di sedazione prima di esami potenzialmente dolorosi od ansiogeni. Il primo aspetto da affrontare è quello della paura. La paura è un elemento costantemente presente e predominante nel bambino che si trova ad affrontare un evento imprevisto ed indesiderato, come un ricovero ospedaliero, o l’essere sottoposto ad un esame diagnostico invasivo. L'ambiente non conosciuto, la presenza di persone estranee, la tensione spesso mal celata dai genitori, contribuiscono all'insorgenza dello stato di agitazione del piccolo. Compito dell'operatore è quello di ridurre al minimo lo stato d'ansia del bambino, agendo prima sui genitori e poi su di lui (parlandogli e dimostrando la massima serenità possibile). E' fondamentale per l'operatore instaurare con il piccolo un rapporto basato sulla sincerità e la fiducia, ricordando che se questa viene tradita non potrà più essere recuperata. L'intervento per il contenimento della paura nel bambino prevede tecniche di distrazione (mostra del suo pupazzo preferito, di giochi o immagini...) e metodi di rilassamento (respiri profondi, chiudere gli occhi, pensare a cose piacevoli, coccole da parte della mamma). Nel nostro Ambulatorio Ecografico, dove eseguiamo ecografie e cistosonografie, sono presenti un televisore con videoregistratore, tante videocassette di cartoni animati, poster alle pareti raffiguranti gli “eroi” dei cartoons. Abbiamo voluto cercare di far entrare il bambino in una stanza accogliente, colorata, dove il primo impatto sia piacevole, nell’intento di far sentire il bambino in un luogo di “gioco”. Periodicamente arrivano i clown, con trucchi, giochi e palloncini colorati, sempre con il fine di creare un clima festoso anche in un Reparto Ospedaliero. AFMI UO Pediatria IO.PED.05 La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 3 di 8 LA SEDAZIONE Alcune delle indagini che più frequentemente vengono eseguite in età pediatrica e per le quali è necessaria una sedazione, sono la TC, la RM, e la cistosonografia. Il ricorso alla sedazione offre molti vantaggi: • permette al bambino di tollerare l’esame eliminando il dolore, il disagio, l’ansia • accorcia i tempi di esecuzione della diagnostica per immagini e di altri esami non invasivi per i quali è richiesta l’immobilità • cancella o diminuisce il ricordo dell’esperienza subita Si distingue: • Sedazione conscia – stato di depressione della coscienza, che : 1. Permette il mantenimento dei riflessi protettivi 2. Consente il mantenimento indipendente di un’adeguata ossigenazione del paziente 3. Non addormenta il paziente, in modo che possa rispondere a stimoli fisici e comandi verbali • Sedazione inconscia (profonda) – stato di depressione della coscienza, medicamente controllato, dal quale il paziente non si risveglia facilmente, accompagnato da perdita di una o più delle tre componenti della sedazione conscia • Anestesia generale – stato di incoscienza medicamente controllato, accompagnato da perdita totale dei riflessi protettivi e da incapacità di respirazione indipendente e di risposta alle stimolazioni fisiche o ai comando verbali Per effettuare una cistografia utilizziamo farmaci in grado di provocare una sedaziona conscia. La sicurezza dei bambini sottoposti a sedazione da parte di medici non anestesisti crea non poche preoccupazioni in ambiente medico, per i potenziali rischi della sedazione. L’Accademia Americana di Pediatria (AAP), fin dal 1992 ha messo a punto linee guida per il monitoraggio e la cura dei bambini sedati, con gli obiettivi di: • salvaguardare il benessere e la sicurezza del paziente • ridurre al minimo il dolore ed il disagio fisico • massimizzare con l’analgesia il potenziale di amnesia e ridurre al minimo le risposte psicologiche al trattamento • controllare il comportamento del bambino • ripristinare il livello di coscienza pretrattamento prima della dimissione Preparazione Non è necessaria una preparazione specifica per eseguire la sedazione e l’esame diagnostico successivo. Si consiglia una colazione leggera nei più grandicelli,mentre i lattanti possono essere allattati a richiesta. Nei bambini che soffrono di stitichezza, si raccomanda di eseguire una preparazione intestinale la sera precedente l’esame. AFMI UO Pediatria IO.PED.05 La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 4 di 8 PROCEDURA Il monitoraggio deve cominciare prima della somministrazione del farmaco, dopo una valutazione preliminare del paziente, e continuare per tutta la durata dell’esame; è richiesto un minimo di due esperti, solitamente un medico ed una infermiera. Il medico controlla la somministrazione del farmaco ed esegue le procedure, mentre l’assistente controlla continuamente i segni vitali del paziente. Riassumiamo le tappe principali della procedura di sedazione: 1. Valutazione clinica prima della sedazione: storia ed esame fisico con particolare attenzione ai seguenti aspetti: - soffre di allergia?( eventuali indicazioni su intolleranze o risposte avverse a farmaci usati in sedazione) - eventuali terapie in atto (è allergico a sostanze farmacologiche e/o chimiche?) - è mai stato sottoposto ad anestesia locale o generale e ha mai avuto problemi con l’anestesia? - stato neurologico (ha sofferto durante la nascita? è stato ricoverato in un reparto di Neonatologia? soffre di epilessia? assume farmaci psicoattivi?) - funzione cardiopolmonare (soffre di asma, bronchiti ricorrenti, russa durante il riposo notturno, soffre di malattie cardiache?) - peso del bambino 2. Disponibilità di un equipaggiamento adeguato e di farmaci antagonisti: - monitoraggio: pulsossimetro, apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa, termometro - trattamento: ossigeno, pallone di ambu, aspiratore, laringoscopio, sonde endotracheali, defibrillatore, farmaci impiegati nella rianimazione cardiopolmonare - farmaci antagonisti (flumazenil, antagonista delle benzodiazepine) 3. Diario della sedazione: - dose somministrata, tempo per la somministrazione, registrazione di eventuali complicanze insorte - frequenza respiratoria, saturazione in ossigeno, colorito cutaneo osservato all’inizio e alla fine della procedura - pressione arteriosa e temperatura 4. Monitoraggio del paziente (più o meno complesso a seconda del livello di sedazione): - grado minimo di sedazione conscia: valutazione solo clinica senza necessità di controlli strumentali - grado rilevante di sedazione conscia: ossimetria continua e controlli ripetuti della frequenza respiratoria e del colorito cutaneo 5. Monitoraggio post sedazione e dimissibilità - il paziente deve essere osservato per riconoscere tempestivamente qualsiasi effetto avverso causato dalla sedazione - il periodo di monitoraggio varia da 30 a 120 minuti, in funzione del tipo di sedazione e delle condizioni generali del paziente, che deve essere sveglio ed orientato con parametri vitali stabili prima della dimissione - la risposta agli stimoli deve essere rapida ed i riflessi di difesa intatti - il paziente deve essere in grado di parlare (se ha l’età per farlo) - il paziente deve essere in grado di sedersi senza aiuto (se ha l’età per farlo) AFMI UO Pediatria - - IO.PED.05 La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 5 di 8 nel caso di un bambino molto piccolo o disabile, occorre ottenere il livello di risposta riscontrata prima della sedazione o un livello che si avvicini il più possibile al normale livello di risposta per quel bambino lo stato di idratazione deve essere adeguato il paziente deve essere dimesso affidandolo ad un adulto responsabile in grado di accompagnarlo a domicilio e riferire ogni complicanza successiva alla procedura Farmaci I farmaci utilizzati per la sedazione possono essere raggruppati in due classi generali: sedativi puri e sedativi-analgesici. I sedativi puri sono ansiolitici, hanno un effetto calmante sul paziente e diminuiscono la paura in vista della procedura, ma non hanno effetto sul dolore. I sedativi-analgesici possiedono invece entrambe le proprietà, ansiolitica e analgesica. Sedativi puri: - midazolam diazepam lorazepam cloralio idrato pentobarbitale tiopentale methohexital Sedativi analgesici: - fentanil morfina chetamina ossido nitroso Antidoti: - nalossone flumazenil I sedativi più comunemente utilizzati nella diagnostica per immagini sono il cloralio idrato e le benzodiazepine; di questi farmaci tratteremo in modo specifico. Cloralio Idrato È un sedativo ipnotico senza proprietà analgesiche, impiegato nelle procedure di diagnostica per immagini su bambini al di sotto dei tre anni. Viene considerato globalmente sicuro, ma l’esperienza clinica ne ha dimostrato la non maneggevolezza e la minore sicurezza in rapporto ad altri farmaci attualmente disponibili. Può essere somministrato per via orale o rettale, ma dato che l’assorbimento per via rettale non è costante, viene usato principalmente per os. Il sapore è comunque sgradevole. Formulazione in sciroppo al 5%, (1ml= 50 mg). Dose: 1 ml/kg (50 mg/kg) mezz’ora prima dell’esecuzione dell’esame AFMI UO Pediatria IO.PED.05 La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 6 di 8 Il picco plasmatico non viene raggiunto prima di un’ora e, sia l’intensità che la durata degli effetti sedativi, risultano largamente imprevedibili, con un’incidenza di insuccessi del 13%. Il metabolita attivo tricloroetanolo può essere epatotossico, con un t½ β di 10 ore nel bambino e di 27 ore nel neonato; un paziente pediatrico sedato con cloralio è esposto al rischio di risedazione, dopo un intervallo libero di benessere, per presenza in circolo di quote residue di farmaco e del suo metabolita attivo. Il cloralio sensibilizza il miocardio alle catecolamine, e può innescare tachiaritmie ventricolari. Possiamo avere effetti depressivi respiratori e un’ostruzione meccanica delle vie aeree per depressione selettiva dell’attività del muscolo genioglosso. Indipendentemente da fattori di rischio aggiuntivi, in letteratura viene riportata un’incidenza di episodi di desaturazione del 5,4%. Va sottolineato che gli effetti collaterali sono correlati a dosaggi superiori all’usuale (25-75 mg/kg) o all’associazione con benzodiazepine o altri farmaci depressori del respiro. Molti dei casi di tossicità riportati in letteratura riguardano l’utilizzo del farmaco in contesti non ottimali, al di fuori dell’ambito ospedaliero e con assenza di monitoraggio (si tratta del farmaco più utilizzato negli studi odontoiatrici degli Stati Uniti). Un ulteriore fattore che rende il cloralio un farmaco non di prima scelta è la mancanza di un antidoto specifico. Midazolam Nome commerciale Ipnovel- Dormicum. Non esiste in commercio una formulazione per uso orale (in Italia è registrata solo la forma per uso parenterale), ma si può utilizzare la soluzione iniettabile, diluendola con edulcoranti per attenuarne il sapore amaro. Presentazione Fiale da 25mg/5ml = 5 mg/ml Può essere somministrato per via e.v., i.m., rettale, sublinguale/nasale, os. Per via rettale il dosaggio consigliato è 0,4-0,6 mg/kg, diluiti in 5 ml di S.F., con latenza di circa 15 minuti, e durata d’azione > 45 minuti: l’assorbimento è relativamente rapido, ma la biodisponibilità rimane al di sotto del 50%, soprattutto se il farmaco viene depositato in sedi distali del retto, tributarie della vena emorroidaria superiore, che a differenza delle emorroidarie media e inferiore, drena nel circolo portale e non in quello sistemico. Altre variabili sono l’assorbimento fecale e la perdita anale. Per via sublinguale la dose è 0,2 mg/kg, latenza 10 minuti, durata d’azione > 45 minuti, meglio se diluito in 3-5 ml di S.F. Stessa dose e durata d’azione se il farmaco viene somministrato per via nasale. Rispetto alla via enterale, la via transmucosa (nasale o sublinguale) assicura un uptake nel circolo sistemico più consistente e più rapido e una biodisponibilità maggiore, ma pur sempre incompleta, a causa della deglutizione e /o espulsione di una parte del farmaco; la via nasale è mal tollerata perché il bambino avverte bruciore, anche quando si tenti di attenuarlo spruzzando il farmaco in piccoli boli (0.1ml) in entrambe le coane con uno spray. La via sublinguale è meglio tollerata, specie se il farmaco si somministra insieme ad una gelatina di frutta, ma il bambino deve essere collaborante e trattenerlo sotto la lingua per almeno un minuto. Per os la dose è di 0,5-0,75 mg/kg, con latenza di 10 minuti, durata d’azione > 45 minuti; di solito si diluisce in succo di frutta o coca-cola per renderla più palatabile. Il midazolam viene ben assorbito per os, genera un picco plasmatico entro 30 minuti, la sua concentrazione plasmatica rimane al di sopra della soglia di efficacia per almeno 30 minuti, con una biodisponibilità prossima al 100%. Il midazolam è una benzodiazepina a rapida emivita, potente, a bassa tossicità, idrosolubile e stabile. AFMI UO Pediatria IO.PED.05 La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 7 di 8 Le benzodiazepine esplicano un’azione anticonvulsivante, ansiolitica e rilassante sui muscoli scheletrici, azione quest’ultima mediata dal sistema nervoso centrale, ma non hanno effetto analgesico. La più usata per la sedazione nel bambino è il midazolam, che rispetto al diazepam e al lorazepam ha una maggiore potenza sedativa ed amnesica, è più versatile per la somministrazione ed ha una maggior compatibilità di diluizione e miscelazione. L’efficacia sedativa del midazolam è la somma degli effetti ansiolitici, ipnotici e amnetici. Questo farmaco è uno dei più potenti ansiolitici conosciuti, potenziando il controllo inibitorio GABAergico sul sistema dopaminergico mesolimbico-prefrontale, elettivamente attivato dall’ansia e dalla paura; lo stesso farmaco è anche un potente ipno-induttore; infine il midazolam esercita spiccati effetti amnesici, che in ambito pediatrico rappresentano un innegabile vantaggio terapeutico. Un bambino che non si ricordi di una procedura invasiva, sicuramente in futuro accetterà meglio un altro eventuale esame a cui debba essere sottoposto. Gli effetti collaterali più comuni comprendono depressione respiratoria (dose correlata) e reazioni paradosse. Le reazioni paradosse sono episodi rari di agitazione che si verificano nelle prime fasi della somministrazione delle benzodiazepine e si manifestano con pianto inconsolabile, ostilità, aggressività, disorientamrnto, agitazione e tachicardia. La depressione respiratoria è più pronunciata quando viene utilizzata la via endovenosa, quando la somministrazione del farmaco è rapida e quando le benzodiazepine sono usate in associazione con gli oppioidi. L’antagonista specifico (flumazenil) può essere vantaggiosamente utilizzato in casi di sovradosaggio e/o effetti collaterali paradossi. Flumazenil È un antagonista competitivo delle benzodiazepine con una maggiore affinità per il recettore GABA (acido gamma amino-butirrico) delle benzodiazepine, potendo quindi spiazzare la benzodiazepina dal legame con il recettore. Dal momento che il flumazenil viene eliminato più celermente di qualsiasi benzodiazepina, è concreto il rischio di risedazione dopo un intervallo libero di circa un’ora, quindi il periodo di osservazione post sedazione va esteso nei pazienti che abbiano avuto effetti collaterali trattati con flumazenil; al bisogno il farmaco può essere risomministrato. Nome commerciale Anexate Presentazione in fiale 0,5 mg/5 ml = 0,1 mg/ml Diluizione: aspirare 0,25mg (mezza fiala) e portare a 10 ml con S.F., ottenendo così una concentrazione di 0.025mg/ml. Dosaggio: 5-25 microgrammi/kg e.v. RIPETIBILE DOPO 20 MINUTI AFMI UO Pediatria IO.PED.05 La sedazione nelle indagini nefro--urologiche Rev. 1: 22/06/2012 Pag.: 8 di 8 Bibliografia sedazione Krauss B et al, Sedation and analgesia for procedures in children New England J Med, March 2000; 342 (13): 938-45. Elder JS, Longenecker R. Premedication with oral midazolam for voiding cystourethrography in children: safety and efficacy. AJR 1995;164:1229-32. Payne K., Mattheyse F.J., Liebenberg D., Dawes T., The pharmacokinetics of midazolam in paediatric patients. Eur j clin pharmacol 1989; 37:267-272. Cote C.I., Karl H.W., Notterman D.A., Xeinberg J.A., McCloskey C., Adverse sedation events in pediatrics :analysis of medications used for sedation. Pediatrics 2000; 106:633-44. 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