La soluzione del caso di specie necessita un`adeguata

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La soluzione del caso di specie necessita un’adeguata analisi sulla validità del contratto stipulato tra
Tizio e la compagnia Alfa, al fine di verificarne effetti prodotti e limiti temporali.
Il contratto in oggetto è da qualificarsi come un contratto aleatorio.
Con tale termine si individuano quei particolari negozi in cui il rischio qualifica la stessa operazione
economica, in quanto le parti non sono in grado di prevedere se gli effetti futuri saranno per loro
vantaggiosi o meno.
Essi dipenderanno, difatti, da avvenimento futuro e incerto, dunque non prevedibile al momento
della stipula.
Per questo motivo essi si differenziano dai contratti commutativi, nei quali, invece, le parti sono fin
dall’inizio in grado di prevedere l’entità delle rispettive obbligazioni.
I contratti aleatori si differenziano dai contratti commutativi, nei quali, invece, le parti sono fin
dall’inizio in grado di prevedere l’entità delle rispettive obbligazioni, non dipendenti dunque dal
caso.
Il codice civile non conosce molte ipotesi di contratti aleatori.
Tra essi il più importante è quella del contratto di assicurazione, disciplinato dagli artt. 1882 ss del
codice civile, in forza del quale l’assicuratore, dietro pagamento di un premio, si obbliga a rivalere
l’assicurato dei danni verificatisi durante il periodo di vigenza del contratto.
E’ in ogni caso possibile che le parti contrattino liberamente il negozio che vanno a stipulare, in
maniera tale da renderlo più aderente alla loro effettiva volontà. In presenza di tale condizione l’alea
incide in modo differente sullo svolgimento del contratto.
Accade sovente che le parti immettano, all’interno di un contratto assicurativo, clausole a richiesta
fatta, nelle quali è possibile lo sfasamento tra la prestazione dell’assicuratore e quella dell’assicurato
in quanto può accadere che risultino coperti da assicurazione comportamenti dell’assicurato
anteriori alla stipula del contratto, se la domanda di risarcimento del danno è proposta per la prima
volta dopo la stipula del negozio. Viceversa, possono rimanere sforniti di tutela comportamenti
verificatisi durante la vigenza del contratto, se la domanda risarcitoria viene proposta solo
successivamente alla cessazione degli effetti dello stesso.
La Corte di Cassazione ritiene che tale clausola non invalida il contratto ma lo rende atipico ai sensi
dell’art. 1322 c.c., derogando in modo legittimo all’art. 1917 comma 1 c.c., in base al quale la
copertura assicurativa attiene solo ai fatti accaduti durante il periodo di vigenza del contratto
assicurativo (Cass. Civ. 2872/2015).
Per effetto di tale contrattazione atipica cambia anche l’alea, che non attiene all’eventualità che
l’assicurato tenga comportamenti colposi, ma che li abbia commessi in passato, pur non essendo
ancora a conoscenza della loro idoneità a produrre danno. In sostanza, l’alea riguarda la
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consapevolezza dell’assicurato del carattere colposo delle sue condotte, e della loro capacità di
arrecare danno ( Cass. Civ. 3622/2014).
Alla luce principi giurisprudenziali accolti dalla Corte di Cassazione, è possibile risolvere il quesito
oggetto di attenzione.
Tizio aveva ricevuto da Caio domanda giudiziale di risarcimento di danni risalenti ad epoca
anteriore al contratto di polizza assicurativa stipulato con la società Alfa.
Il Giudice di primo grado aveva ritenuto la clausola in oggetto nulla per mancanza di alea, in quanto
la domanda risarcitoria si era fondata su evento già accaduto, e quindi non futuro nè incerto, al
momento della stipula del contrato assicurativo.
Si ritiene, invece, che nel contratto in esame il contratto aleatorio è valido, in quanto l’alea investe
la consapevolezza del carattere colposo di comportamenti pregressi dell’assicurato, oppure
dell’intenzione del danneggiato di proporre domanda risarcitoria.
Al momento della stipula della polizza, Tizio non era a conoscenza di tali circostanze, e dunque il
contratto è valido e meritevole di tutela.
Da ciò consegue che è consigliabile la proposizione di ricorso in appello al fine di ottenere il
riconoscimento della validità della clausola in oggetto.