PARERE
Tizio, giovane autotrasportatore con trascorsi da tossicodipendente, viene ricoverato nell’ospedale
di Alfa per un malore a maggio del 2013. Gli accertamenti diagnostici effettuati in tale occasione
rivelano che Tizio è sieropositivo e deve pertanto sottoporsi a cure per prevenire l’insorgenza
dell’AIDS. I sanitari forniscono al paziente sommarie informazioni circa le modalità di trasmissione
del virus e gli indicano alcune precauzioni per evitare il contagio di altre persone, ad esempio
attraverso rapporti sessuali senza l’uso del preservativo.
Durante la degenza ospedaliera Tizio incontra Caia, giovane donna emofiliaca alla quale fin
dall’infanzia sono praticate trasfusioni di sangue con cadenza annuale.
Tra i due giovani nasce una relazione sentimentale, che culmina nella decisione di sposarsi
immediatamente. Tizio nasconde tuttavia a Caia la propria condizione di ex-tossicodipendente
sieropositivo, temendo che la ragazza possa respingerlo.
I rapporti sessuali della coppia hanno sistematicamente luogo senza alcuna protezione e Tizio, dopo
pochi mesi di matrimonio, decide di sospendere le cure prescrittegli dai medici per non insospettire
la moglie.
Nel maggio 2014 Caia si reca in ospedale per la consueta trasfusione e viene sottoposta ad
accertamenti clinici più approfonditi del solito, poiché a seguito di un’inchiesta giornalistica si è
diffusa la notizia che gli emoderivati utilizzati dall’ospedale di Alfa fino al 2013 sarebbero stati
infetti. Gli esiti delle analisi rivelano che la paziente è affetta da AIDS e, a causa delle sue pregresse
condizioni di salute, la malattia progredisce rapidamente causando il decesso di Caia il 15 giugno
2014.
Tizio decide quindi di recarsi da un avvocato per sapere se la morte della moglie possa essergli
addebitata. Il candidato, assunte le vesti del legale, rediga motivato parere.