C’è un bambino che non può camminare. Aiutaci a capire perché. Anno XXI n.2 Sped. in A.P. art.2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di BO Semestrale, 2° semestre 2006 SOMMARIO Editoriale.....................................1,2 Imola da record .............................3 Huang ritorna.................................3 I temi del nostro convegno............4 Molto interessante ........................5 Vent'anni fa ....................................6 Bomboniere solidali.......................6 Trial con il valproato ..................6,7 Stanno lavorando per noi ..............8 L'angolo della poesia.....................8 prospettate quasi quotidianamente nei siti informatici più accreditati. In modo particolare, essendo ormai da anni invitato al convegno americano delle FSMA che si tiene a giugno, ci riporta quasi in tempo reale quanto si è detto nel maggior consesso mondiale ove si parla di sma. Le sue conclusioni, che hanno suscitato un po' di scoramento tra i partecipanti, sono in ogni caso frutto di un'attenta analisi squisitamente tecnica ed in linea con quelli che sono i principi che devono sempre ispirare gli uomini di scienza per ragionare liberi da coinvolgimenti emotivi. Cosa che invece non accade per i famigliari, i quali, sono propensi a cogliere solo il lato positivo delle notizie, molte volte acquisite in modo non corretto, per enfatizzare immediatamente possibili applicazioni sui propri figli. Quante volte ci siamo detti: “se una sostanza che ha provocato dei miglioramenti su un topo, perché non provarla subito su un essere umano?” oppure: “con le cellule staminali, che hanno la capacità di differenziarsi e L'EDITORIALE di Roberto Baldini LA STRADA E' ANCORA LUNGA E LA DIREZIONE E' INCERTA. Con queste parole, che venivano anche riproposte nel maxischermo della sala convegni, il dott. Danilo Tiziano concludeva la sua relazione al nostro ultimo incontro di settembre a Imola. E' ormai consuetudine che il prezioso Collaboratore della prof. Brahe ci illustri, con la meticolosa precisione che tutti gli riconoscono, cosa sta avvenendo nel mondo a proposito della ricerca sulla sma. E' quindi normale che quest'intervento sia tra i più attesi e sia seguito da tutti con particolare attenzione e partecipazione. Danilo, mi permetto di chiamarlo per nome perché dopo tanti anni in cui sono stato a diretto contatto con lui so di poter contare anche nella sua amicizia personale, è un attento osservatore di tutte le novità che vengono 1 segue a pag. 2 asamsi segue da pag. 1 - L’EDITORIALE moltiplicarsi, si potrebbe tentare di andare a rimpiazzare quelle che non funzionano perché morte anticipatamente” e così via… Non è così semplice, e se facciamo un attento esame di coscienza anche noi in fondo lo sappiamo. Sappiamo invece che l'assunzione sistematica di sostanze come il salbutamolo, la creatina, il carnitene, gli aminoacidi, gli antiossidanti ecc., naturalmente personalizzando i dosaggi e monitorando gli effetti, sicuramente provoca effetti benefici sulla malattia tanto da potere quasi ipotizzare una probabile stabilizzazione della patologia o comunque un forte rallentamento della degenerazione. Certo non è il massimo, noi tutti abbiamo creduto e continuiamo a credere che i tempi dovrebbero essere ormai maturi per un salto di qualità nel campo terapeutico. Lo stiamo constatando per altre patologie. Per alcuni tipi di tumore ormai sappiamo che è possibile curarsi, senza dover ricorre ai bisturi, utilizzando le cellule staminali. Anche qualche giorno fa abbiamo visto su tutti mezzi di informazione i risultati raggiunti da Giulio Cossu nel campo della distrofia m u s c o l a re : a n i m a l i d a laboratorio di taglia media (cani) che hanno recuperato buona parte delle funzioni vitali dopo essere stati trattati prevalentemente con staminali. Nel campo stesso delle atrofie muscolari si sta sperimentando con successo un trofico muscolare che potrebbe essere utilizzato anche in associazione con le cellule staminali con la funzione di favorirne poi la crescita. Certo sono notizie incoraggianti, che devono però essere attentamente verificate. Soprattutto occorre stabilire che gli effetti cosiddetti collaterali, che tutti i farmaci in ogni caso possono provocare, siano poi accettabili per i malati di sma. Non dobbiamo mai dimenticare quanto questa malattia indebolisce il fisico di chi ne è affetto. Ne consegue che per qualsiasi intervento, anche il più banale, occorre valutare con estrema precisione il quadro clinico del paziente ed essere ben certi di agire per ottenere un reale miglioramento delle condizioni generali. In poche parole, prima di procedere con le sperimentazioni sui malati, occorrerebbe avere la certezza di non andare a pregiudicare ulteriormente un quadro clinico già VISITATE IL NOSTRO SITO: www.asamsi.org Troverete tutte le novità inerenti l'associazione e quanto sta avvenendo nel campo della ricerca molto deteriorato. Quindi, anche se col passare del tempo diventa sempre più difficile, bisogna che ancora una volta ci convinciamo che occorre avere pazienza. Questa è una malattia maledetta, non solo per quello che provoca, ma anche per quanto riguarda gli eventuali approcci terapeutici che purtroppo sono più complessi rispetto ad altre malattie genetiche. Una volta Marcello Villanova, al quale facevo notare come lui fosse troppo pessimista sulla possibilità di arrivare, anche in tempi brevi, ad una terapia risolutiva per la sma e le altre 2 malattie del motoneurone, mi disse una cosa che non dimenticherò mai: “Caro Roberto, quando ti trovi a parlare con qualche luminare che ti prospetta possibili terapie basate sull'ingegneria genetica (qualche anno fa era molto di moda), tu chiedigli subito come pensa di ricostituire gli assoni (prolungamento delle cellule nervose che conducono gli impulsi alla fibra muscolare); qualsiasi progetto che non preveda in primis questa difficile ricostruzione non può essere credibile”. Effettivamente questo problema continua ad essere il vero grande ostacolo per chi tenta di porre rimedio al disastro causato dalla degenerazione dei motoneuroni. E' però altrettanto vero che mai come in questo momento stiamo r i s c o n t r a n d o s e m p re u n maggior impegno, a livello mondiale, per una ricerca a tutto campo che in ogni caso dovrà aprire nuovi orizzonti. Gli interessi sono enormi. Organizzazioni pubbliche e private stanno investendo moltissimo in questo tipo di ricerca. Speriamo che, se non altro per rientrare quanto prima degli ingenti capitali che si stanno impegnando, si possa arrivare anche noi ad usufruire per tempo di qualche trattamento che possa provocare una svolta significativa per la qualità di vita dei nostri ragazzi. Ecco perché sono sicuro che la conclusione di Danilo vada interpretata in questo senso specialmente per quanto concerne la DIREZIONE DA SEGUIRE che risulta al momento INCERTA anche perché ci troviamo in una fase in cui si stanno sviluppando vari “percorsi” di ricerca che potenzialmente ci potrebbero portare a raggiungere la meta. Tutto sommato è meglio così. asamsi IMOLA DA RECORD Se l'obiettivo di Asamsi e Famiglie Sma era quello di registrare una massiccia affluenza di partecipanti al II Convegno Nazionale del 9 e 10 settembre possiamo dire che il risultato è stato ampiamente raggiunto. Ecco i dati relativi alle presenze: Famiglie 250 Operatori sanitari 37 Relatori e ricercatori 15 Le oltre 300 persone che hanno partecipato sono state quasi tutte alloggiate nella stessa struttura dell'albergo. Per alcuni è stato però necessario un trasferimento in un Hotel vicino in quanto i posti previsti, calcolati sulla base della precedente esperienza fatta a Roma, sono risultati insufficienti. Se poi aggiungiamo che la maggior parte delle persone, nonostante le ripetute preghiere di prenotare con congruo anticipo, ha aspettato invece l'ultimo momento, si può facilmente intuire che per Maria Letizia ed il sottoscritto questi due giorni sono stati veramente da incubo. Comunque tutto è andato abbastanza bene, anche se la sala convegni in alcuni momenti non è stata abbastanza capiente e qualcuno è stato costretto a seguire il dibattito da un maxischermo collocato in una sala attigua. Mi preme però ribadire ancora una volta, che con questa esperienza si conclude l'era dei convegni organizzati dalle associazioni anche a livello di logistica. E' uno sforzo troppo grande sia in termini di risorse fisiche, in quanto diversi di noi sono stati impegnanti a tempo pieno per molti giorni, sia per quanto riguarda l'aspetto economico che ha inciso in misura molto rilevante (circa 20.000 a carico delle due associazioni) nonostante l'intervento di un munifico sponsor locale che ci ha aiutato in modo considerevole. Dal prossimo convegno quindi, che si terrà a Roma il prossimo anno, le associazioni si limiteranno a prenotare la sala convegni ed organizzare l'arrivo e l'ospitalità per i soli relatori. Si potrà eventualmente indicare qualche struttura nelle vicinanze cercando di stabilire anticipatamente tariffe convenzionate. R.B. Huang ritorna Proprio i questi giorni abbiamo avuto conferma che il dott. Huang, su invito dell'Università di Bologna e con il patrocinio di asamsi, tornerà alla facoltà di Scienze politiche per una conferenza ed una serie di incontri con studiosi ed esperti italiani. Inutile sottolineare che siamo particolarmente orgogliosi di essere in parte protagonisti di questo evento che ci permetterà di verificare personalmente i progressi che sicuramente ci saranno stati nel campo dei trapianti di staminali. Per chi non lo ricordasse ribadiamo che il dott. Huang è al momento l'unico al mondo ad aver eseguito interventi su pazienti con varie patologie quali: traumi vertebrali, ictus, lesioni cerebrali e malattie neurodegenerative quali sla e sma . L'incontro dovrebbe avvenire all'inizio di febbraio 2007. Il programma definitivo, che come per l'anno scorso verterà su un confronto tra oriente e occidente su argomenti che ci riguardano molto da vicino, verrà pubblicato sul sito appena possibile unitamente alle modalità per farsi accreditare all'evento. Parteciperanno in qualità di relatori anche il prof. Novelli ed il dott. Filareto. Siamo sicuri che, come avvenne l'anno scorso, ci sarà una nutrita presenza delle nostre famiglie. Ricordiamo a tutti che il dott. Huang non può visitare pazienti in Italia. 3 asamsi Brevemente riassumiamo, per i pochissimi che non erano presenti, i passaggi più significativi dei temi trattati a Imola che anche quest'anno vertevano su ricerca, riabilitazione e vita quotidiana. Dopo i saluti di rito ha preso la parola il prof. Mercuri (Univ. Cattolica Roma) che ci ha parlato della fase preparatoria di protocolli comuni da adottare in occasione delle prossime sperimentazioni che saranno fatte in campo europeo. Ha poi preso la parola il dott. Bertini (Bambino Gesù di Roma) che ha integrato, sempre in tema di protocolli, gli aspetti particolari d e l l a normalizzazione delle rilevazioni da effettuare sui pazienti con sma tipo I e della formazione tramite i questionari internazionali delle banche dati da utilizzare quando si procederà alle sperimentazioni sulla forma più grave. La prof. Brahe (Univ. Cattolica di Roma) ci ha aggiornato sui test per rilevare possibili aumenti di smn 2 che potrebbero derivare dall'utilizzo delle molecole contenute nel salbutamolo. La dott. Pini (responsabile della neurofisiopatologia infantile) ed il dott. Ghezzo (ricercatore) entrambi dell'ospedale Maggiore di Bologna ci hanno parlato dell'inizio e delle attese di un trial pilota con il valproato su pazienti tipo II e III. Dopo la pausa pranzo si è poi ripreso con il dott. Villanova che ci ha intrattenuto su un particolare tipo di attività ginnica e respiratoria da effettuarsi in piscina. Le novità del convegno mondiale organizzato da FSMA a metà giugno a Chicago sono state illusrtrate dal dott. Tiziano (univ. Cattolica di Roma). In particolare stanno progredendo gli studi effettuati alla Johns Hopkins sui topi paralizzati trattati con staminali embrionali. breve ad una terapia per correggere il difetto genetico presente nella sma durante la gravidanza. Il dott. Bottai che da poco ha cambiato università (è passato dalla Bicocca alla Statale di Milano) è stato nostro gradito ospite anche quest'anno. Ci ha assicurato che anche presso la sua nuova sede continuerà ad occuparsi di sma. Tra le novità di questa sessione c'è stato un massiccio I TEMI DEL NOSTRO CONVEGNO La dott. Gabbanella (CNR) ci ha invece parlato degli studi di base che sono eseguiti dal gruppo del prof. Pelizzoni al quale lei appartiene. E' poi stato il turno del prof. Novelli che, dopo una breve saluto ha ceduto subito la parola al dott. Filareto che ha tenuto la relazione sullo stato degli studi del progetto sulla ricombinazione omologa. Questo progetto, che anche noi sosteniamo da tempo porterà probabilmente entro 4 intervento di psicologi. Il dott. Pocaterra (fondazione IARD) ed il suo gruppo di lavoro e la dott. Franceschini che già presta la sua attività con i pazienti ed i famigliari che transitano dal reparto di neurologia della Nigrisoli di Bologna, hanno riscosso molti consensi tra i presenti che sono stati tutti concordi sull'importanza di approfondire ulteriormente le implicazioni neuropsicologiche che coinvolgono malati e famigliari. asamsi MOLTO INTERESSANTE Navigare in internet è molto interessante e utile. Nel nostro caso direi indispensabile. Difficile però saper cogliere la notizia che può rivelarsi veramente utile nella ridda di informazioni che, senza alcun controllo, vengono quotidianamente immesse nella rete. Il nostro consiglio è comunque di segnalarci sempre tutto ciò che si pensa possa correlare alla sma. Sarà poi nostro compito verificarne l'attendibilità nelle sedi opportune. Qualche giorno fa l'amico Nunzio Riccobello di Augusta (SR) ci ha segnalato questo articolo che abbiamo giudicato attendibile ed interessante per eventuali sviluppi anche sulla sma. Nel ringraziare Nunzio per il lavoro che sta facendo, invito naturalmente tutti i nostri “navigatori” a fare altrettanto. Pensiamo di fare cosa gradita a tutti riportare integralmente l'articolo (fonte Cordis 10/11/2006) perdita di massa muscolare. Il blocco della NF-kB nei muscoli delle zampe dei topi ha pertanto protetto il muscolo dall'atrofia e ne ha accelerato la guarigione. Un'altra molecola interessante per i ricercatori è un fattore di crescita chiamato IGF-1. Nel corso di precedenti studi, Nadia Rosenthal e la sua équipe avevano scoperto che l'IGF-1 è molto efficiente per la riparazione dei muscoli scheletrici e cardiaci. I ricercatori hanno aggiunto una codifica genetica per l'IGF-1 al tessuto muscolare che già evidenziava una carenza di NF-kB e hanno rilevato che ciò aumentava ulteriormente la protezione dall'atrofia muscolare. «Il fatto che la riduzione della NF-kB contribuisca a mantenere la nostra massa muscolare è un punto di partenza utile per sviluppare nuove terapie contro le malattie muscolari», ha spiegato Foteini Mourkioti dell'unità di biologia dei topi dell'EMBL. «L'aggiunta dell'IGF-1 ha un effetto simile al blocco della NF-kB, ma l'azione deve essere almeno in parte indipendente dalla NF-kB, in quanto abbiamo osservato un evidente miglioramento combinando le due terapie». In un articolo di accompagnamento, Michael Karin dell'Università della California ha sottolineato le implicazioni della nuova ricerca, rilevando che fino ad ora le distrofie e le atrofie muscolari non erano state generalmente considerate malattie infiammatorie. «Tali dati ... indicano con certezza che le distrofie e le atrofie muscolari dovrebbero essere considerate alla stregua di patologie infiammatorie, e moltiplicano le prospettive di nuove terapie dirette all'IKK2 o di altri passi relativi all'attivazione della NFkB», scrive. Recentemente sono stati scoperti alcuni inibitori dell'IKK2 e altre molecole che bloccano l'attivazione della NF-kB, e il dottor Karin chiede di intensificare la ricerca riguardo alle possibilità che l'inibizione della NF-kB possa prevenire la degenerazione muscolare, prima nei topi e successivamente negli umani. «Alla luce della prevalenza delle malattie muscolari degenerative e del loro costo in termini di qualità della vita e di impatto economico, tali sperimentazioni non sono solamente giustificate, bensì assolutamente necessarie», ha concluso. Ricercatori offrono speranza di Guarigione dall'atrofia muscolare I ricercatori del Laboratorio europeo di biologia molecolare hanno scoperto che bloccando una determinata molecola è possibile proteggere i muscoli dall'atrofia e migliorare la rigenerazione muscolare, offrendo la speranza di nuove terapie contro l'atrofia muscolare. I risultati del loro lavoro, parzialmente finanziato dal Sesto programma quadro dell'Unione nell'ambito della rete di eccellenza MYORES, sono stati pubblicati nel «Journal of Clinical Investigation». I muscoli si riducono quando si verifica un'interruzione dei processi che mantengono l'equilibrio della produzione e della sintesi delle proteine. Le cause di ciò possono essere difetti genetici, insufficienza cardiaca, lesioni spinali, cancro, immobilità o persino la vecchiaia. La debolezza risultante dalla perdita di massa muscolare e di forza esercita gravi ripercussioni sulla qualità della vita dei pazienti, ma lo sviluppo di terapie efficaci si è rivelato estremamente difficile. Nell'ambito della ricerca in questione, gli scienziati hanno esaminato il ruolo della molecola di segnalazione NF-kB nell'atrofia muscolare. Da tempo si sa che la NF-kB svolge un ruolo chiave nei processi infiammatori, e di recente si è scoperto il suo coinvolgimento in altre malattie degenerative, quali la sclerosi multipla. Gli scienziati hanno asportato geneticamente la molecola NF-kB dai muscoli delle zampe dei topi bloccando una proteina chiamata IKK2, che attiva la NF-kB. Hanno poi riprodotto una lesione spinale negli animali interrompendo la comunicazione tra il midollo spinale e il muscolo inferiore delle zampe, un intervento che normalmente determina l'atrofia muscolare. «L'esperimento ha avuto un esito davvero sorprendente», ha dichiarato Nadia Rosenthal, responsabile dell'unità di biologia dei topi dell'EMBL. «I topi non hanno mostrato quasi nessun sintomo di atrofia muscolare in seguito alla lesione; le loro fibre muscolari hanno mantenuto praticamente le stesse dimensioni, forza e distribuzione riscontrabili in un muscolo sano. E non è tutto: il blocco della IKK2 ha anche favorito la guarigione del muscolo. In assenza del segnale della NF-kB il muscolo si è rigenerato meglio e più velocemente». Secondo i ricercatori, in seguito a una lesione o a un'infiammazione la NF-kB interrompe la produzione di proteine e ne stimola la sintesi, portando alla n.d.r. : l'argomento trattato riguarda l'atrofia muscolare in generale, ricordiamo che nel nostro caso la specificità è quella di essere di origine spinale cioè provocata dalla morte delle cellule, degenerazione dei motoneuroni ecc. Comunque questo studio verrà tenuto in attenta considerazione. 5 asamsi TRIAL CON IL VALPROATO VENT'ANNI FA Si, l'asamsi ha vent'anni anzi ventuno. Giusto per conoscenza di chi si è avvicinato a noi da poco vogliamo ricordare brevemente la nostra storia che iniziò nell'ormai lontano 1985 a Bologna nello studio del notaio Bonfiglioli dove tre medici del Rizzoli sottoscrissero l'atto costitutivo e depositarono lo statuto. Per tredici anni l'asamsi ebbe la propria sede all'interno del Rizzoli stesso, ove operavano i fondatori, e venne presieduta dalla dott. Granata. Nel 1998 ci fu il passaggio della gestione alle famiglie e contestualmente, con il cambio dello statuto si ottenne il riconoscimento di ONLUS. Nel 2002 asamsi cambiò la propria sede che venne spostata presso la Consulta delle Associazioni di Volontariato di Faenza (RA) città in cui risiede l'attuale presidente. In questa occasione, con un anno di ritardo rispetto al ventennale, vorremmo comunque esprimere la nostra gratitudine a tutti coloro che in questi anni ci hanno aiutato a crescere. Mi riferisco in modo particolare a coloro che, pur non essendo direttamente coinvolti come famigliari, ci hanno sempre aiutato permettendoci di superare i momenti di difficoltà che a volte si presentano nella conduzione di un'associazione. Vogliamo anche ricordare con grande affetto e rimpianto tutti gli amici che nel corso di questi anni ci hanno lasciato per sempre. E' iniziato al Maggiore di Bologna uno studio breve che ha lo scopo di verificare l'efficacia e la tollerabilità del trattamento con il farmaco Valproato di Sodio (sale sodico dell'acido valproico) in pazienti affetti da sma tipo II e III. Questa indagine, condotta dall'equipe del Prof. Gobbi e diretta dalla dott. Pini si inquadra nello studio, già effettuata con il Fenilbutirrato, di sperimentare molecole in grado di aumentare l'espressione del gene SMN2. Ecco il testo del progetto che viene sostenuto da asamsi: TITOLO: Trial pilota in aperto con VALPROATO DI SODIO in pazienti affetti da atrofia muscolare spinale tipo II e III: valutazione della tollerabilità e dell'efficacia. OBIETTIVI E FINALITA' DELLA SPERIMENTAZIONE L'obiettivo dello studio è verificare l'efficacia e la tollerabilità del trattamento con il farmaco Valproato di Sodio (sale sodico dell'acido valproico) in pazienti affetti da SMA tipo II e III. INFORMAZIONI DI BASE Le atrofie muscolari spinali (spinal muscular atrophy: SMA) sono tra le malattie genetiche ereditarie recessive più comuni (incidenza varia tra 1/6000 e 1/10000) e si caratterizzano per la degenerazione della cellule delle corna anteriori del midollo spinale con conseguente deficit di forza ed atrofia muscolare. Si distinguono tre forme: forma grave o tipo I (pazienti non in grado di reggere nemmeno il capo), forma intermedia o tipo II (pazienti capaci di stare seduti autonomamente ma non di Il Consiglio Direttivo. camminare), tipo III o lieve (in grado di camminare, pur con difficoltà; in questo caso è possibile la perdita del cammino col tempo). L'esordio è nella età evolutiva. Le SMA sono causate da assenza allo stato omozigote del gene SMN1 (survival motor neuron gene implicato nella sopravvivenza del motoneurone) sul cromosoma 5. Tutti i pazienti hanno almeno una, più spesso 2-4 copie di un gene altamente omologo, SMN2. I geni SMN1 e SMN2 codificano per un proteina identica, ma SMN2 produce soltanto una quantità molto bassa di proteina funzionale (full lenght) perché la maggior parte del trascritto dell'SMN2 subisce un processo di splicing alterato, codificando per una proteina troncata che risulta instabile e non in grado di compensare la mancanza del gene SMN1 (Lorson, C.L. et al.,1999; Cartegni, L. e Krainer, A.R. 2002 ; Kashima, T. e Manley, J.L. 2003; Lorson, C.L. et al., 1998). Pertanto i pazienti esprimono ridotti livelli di proteina SMN ed il fenotipo clinico correla inversamente con la quantità di proteina funzionale (full lenght: FLSMN ) prodotta. In relazione al numero di copie dell'SMN2, i livelli di full length SMN2RNA in pazienti con SMA varia dal 20 al 30%; nei soggetti che presentano una copia del gene SMN1 e in genere 1-3 copie del gene SMN2 viene prodotto circa 60-80 % di FL-SMN RNA e di proteina, risultando quindi asintomatici (Feldkotter, M. et al. 2002; Helmken, C. et al.2003; Hofmann, Y. et al. 2000). La proteina SMN esercita una funzione essenziale nel processo dello splicing e probabilmente nel trasporto assonale dell'RNA (Liu, Q. et al 1997; Pellizzoni, L. et al., 1998; Rossoll, W. Et. Al 2002). La totale mancanza del gene SMN determina, nel topo, la morte durante le fasi precoci della vita embrionale (Schrank, B. et al., 1997) Attualmente non esiste alcuna terapia specifica per questa malattia. La ricerca scientifica è indirizzata attualmente anche verso lo studio di molecole in grado di aumentare l'espressione del gene SMN2. Hofmann, Y. e coll. hanno dimostrato che un corretto splicing del gene SMN2 può essere ristabilito all'80% in vitro tramite la sovraespressione del fattore di splicing Htra2-ß1 (Hofmann, Y. et al., 2000). Altri fattori di splicing (quali hnRNP-G, RBM and SRp30c) sono in grado di stabilizzare il complessso RNA-proteina e quindi promuovere l'inclusione dell'esone 7 nell'mRNA. (Young, P.J.et al., 2002; Hofmann, Y. and Wirth, B., 2002). Farmaci quali aclarubicina e sodio vanadato sono in grado di ristabilire un corretto splicing dei trascritti dell'SMN2: i loro effetti collaterali, tuttavia, non permettono un utilizzo nella terapia a lungo termine della SMA (Andreassi, C.et al., 2001; Zhang, M.L., 2001) E' stato invece dimostrato che il sodio fenilbutirrato è in grado di aumentare in maniera significativa la sintesi di trascritti full lenght dei geni SMN2 e della proteina SMN nel modello animale (Chang J.G., et al, 2001), in colture di fibroblasti di pazienti SMA (Tiziano et al, 2002) e nei leucociti di sangue periferico (Andreassi C. et al., 2003). In quest'ultimo studio è stato inoltre osservato, per tutti pazienti ai quali è stato somministrato il fenilbutirrato, un lieve miglioramento di alcuni sintomi (riduzione dei tremori alle mani in un paziente adulto, migliore controllo della posizione del capo in un bambino di 2 anni affetto da una forma di SMA II grave e un aumento significativo della forza di alcuni muscoli degli arti superiori ed inferiori in 2 su 4 pazienti per i quali è stato eseguito impegnati praticamente a tempo pieno per esaudire tutti gli ordini, davvero tanti, che specialmente in questo periodo stanno pervenendo da ogni parte d'Italia. Questa attività naturalmente provoca un benefico afflusso di soldini nelle casse dell'asamsi che ci permette di creare poi le borse di studio da destinare alla ricerca. Nell'esprimere ancora una volta la nostra ammirazione agli amici di Pisa, ricordiamo a tutti il massimo impegno per divulgare ulteriormente questa iniziativa sempre più importante per il nostro bilancio. BOMBONIERE SOLIDALI Si tratta di una geniale iniziativa ideata, gestita e realizzata in modo esclusivo dalla nostra infaticabile Michela Policella di Pisa. Questa produzione di alta qualità (bomboniere, biglietti augurali e gadget vari) viene creata personalmente da Michela, che tra le tante lauree e specializzazioni annovera anche un diploma di Maestra Pubblicitaria. Il lavoro “manuale” viene realizzato interamente in famiglia da mamma, papà, sorella e nonni che sono 6 asamsi Il valproato di sodio verrà somministrato alla dose di 20 mg/kg die in due somministrazioni giornaliere negli adulti, in tre somministrazioni giornaliere nei bambini, a stomaco pieno, analogamente a quanto viene fatto in altre patologie (epilessia disturbi del tono dell'umore): il raggiungimento della dose piena verrà ottenuto gradualmente in 15 giorni circa. Ai pazienti che sviluppano una iperammoniemia oltre 100 mg/dl verrà associata carnitina 1 grammo die. Criteri di inclusione: SMA tipo II di età superiore ai 15 anni e di tipo III di età non inferiore ai 5 anni. Sesso indifferente. Criteri di esclusione: Gpazienti con patologie acute in atto Gpazienti con insufficienza epatica, renale o cardiaca Gspecifica malattia mitocondriale associata Gpazienti che abbiano assunto negli ultimi 2 mesi farmaci che potrebbero avere effetti sulla forza muscolare (butirrato, salbutamolo, creatina, gabapentin). Criteri per il drop-out: Gpazienti che non assumono regolarmente il farmaco (mancata compliance) Gquando si ritenga la sospensione vantaggiosa per lo stato di salute del paziente stesso (effetti collaterali, epatotossicità) Gquando si evidenzino segni di intolleranza gastrica o metabolica (sonnolenza, vomito, iperammoniemia marcata oltre 120 mg/dl) al valproato ESITI DA MISURARE NEL CORSO DELLO STUDIO Efficacia: Gmiglioramento della forza e funzione muscolare misurata con miometro, MCR e valutazione tempi alle prove standard (Gower's, cammino 10 metri, alzarsi da sedia, scale 4 gradini) tramite raffronto tra valori riscontrati prima e dopo tre mesi di somministrazione del farmaco. Gmiglioram ento funzione respiratoria misurata con spirometro tramite raffronto tra valori riscontrati prima e dopo tre mesi di somministrazione del farmaco. Gmiglioramento della CMAP prima e dopo tre mesi di somministrazione del farmaco. Tollerabilità: Ge f f e t t o s u l m e t a b o l i s m o mitocondriale: esame di spettroscopia muscolare prima e dopo tre mesi di somministrazione del farmaco Gesami ematochimici: emocromo con piastrine, coagulazione, amilasi, f.epatica, ammoniemia, acido lattico e piruvico venosi prima, e dopo 15, 60, 180 giorni dalla dose piena di farmaco. Fasi : T0 (- 2 mesi dall'inizio della somministrazione di Valproato): Gvisita e test valutativi della forza/funzione muscolare Gspirometria T1 (-1 giorno dall'inizio della somministrazione di Valproato): Gvisita e test valutativi della forza/funzione muscolare Gesami di base (funzionalità epatica e renale, emocromo, piastrine, amilasi, acido lattico e piruvico venosi, ammoniemia) Gspirometria Gspettroscopia muscolare T2 (dopo 15 giorni alla dose piena di Valproato) Gvisita generale Gesami ematochimici + dosaggio VPA T3 (dopo 60 giorni) Gvisita generale Gesami ematochimci T4 (dopo 180 giorni) Gvisita generale Gesami ematochimci + dosaggio VPA Gvisita e test valutativi della forza/funzione muscolare Gspirometria Gspettroscopia muscolare T5 (dopo 6 mesi) Gvisita generale Gesami ematochimci + dosaggio VPA Gvisita e test valutativi della forza/funzione muscolare Gspirometria l'esame miometrico). Nell'ipotesi che l'azione del butirrato sia legata alla propria struttura chimica, alcuni ricercatori hanno studiato l'azione del valproato di sodio (VPA) sull'espressività del gene SMN (dal punto di vista biochimico, analogamente al burirrato, il VPA è un acido grasso a catena corta). Brichta e coll. hanno evidenziato che in culture di fibroblasti di pazienti con SMA (tre pazienti con SMA tipo 1, un paziente con SMA tipo 2, un paziente con SMA tipo 3) trattate con dosi terapeutiche (0.5-500 microM) il livello della full-length SMN2 mRNA/proteina aumentava dalle 2 alle 4 volte; un significativo aumento della proteina SMN è stato ottenuto a concentrazioni di Valproato tra 0,072 e7,2 µg VPA/ml, molto basse se paragonate a quelle richieste nel trattamento dell'epilessia (70100 µg/ml). Questo effetto è stato riscontrato anche nel tessuto neuronale di ratti. Il meccanismo d'azione è analogo a quello del butirrato: il valproato inibisce la deacetilazione degli istoni (attivando quindi la trascrizione del gene SMN) e incrementa l'Htra2-beta1 che favorisce il corretto splicing dell'SMN2-RNA che è essenziale per l'inclusione dell'esone 7 nel SMN2 mRNA (Brichta 2003). Sumner C.J. e coll. hanno potuto verificare che il valproato di sodio aumenta i livelli di trascritto dell'SMN2 contenente l'esone 7 e la quantità di proteina SMN in cultute di fibroblasti di pazienti con SMA di tipo I (Sumner CJ 2003). Questi dati incoraggiano un ulteriore approfondimento rispetto all'efficacia terapeutica del valproato nella SMA. Inoltre il valproato ha una emivita superiore al butirrato (valproato: 8-10 ore; butirrato: 6 minuti). Il VPA è un farmaco utilizzato in tuttto il mondo da circa 35 anni nella terapia dell'epilessia. Viene metabolizzato tramite coniugazione con glucoronide a livello microsomiale, dalla omega1 e omega 2 ossidazione dipendente dal citocromo P450 e dall’ossidazione mitocondriale determinando un difetto secondario di carnitina (Evangeliou, 2003). Per questo motivo spesso la carnitina viene associata al VPA. Un aspetto che nel contesto della SMA aumenta l'interesse nei confronti della carnitina è che anche questo composto ha una composizione simile al butirrato e agisce anch'essa a livello dell'acetilazione degli istoni. L'Acetil-L-carnitina (trimetill-ß-acetil-butirrobetaina) è l'estere della carnitina presente nel sistema nervoso centrale, differentemente distribuito nelle varie aree (Peluso G, et al. 2000). L'enzima carnitina acetiltransferasi catalizza sia la formazione di acetil-carnitina da carnitina e acetil coennzima A, sia la reazione inver sa. La modulazione della concentrazione del CoA libero e dell'acetil CoA rappresenta un meccanismo d'azione per varie attività fisiologiche dell'acetil- L-carnitina (Riccioloni R, et al. 1998; Peluso G et al.2001) come l'acetilazione dell'istone 4 (Pisano C. et al.1996). Il VPA è un farmaco generalmente ben tollerato. Gli effetti collaterali più comuni sono rappresentati da disturbi gastrointestinali, tremore e aumento di peso. Altri effetti collaterali possibili includono encefalopatia, piastrinopenia, pancreatite, epatotossicità (con incidenza di circa 1 su 20.000, ma che si innalza a 1 su 600 o 1 su 800 in gruppi a rischio come bambini al di sotto dei due anni di vita in politerapia antiepilettica); l'effetto teratogeno, specie nel primo trimestre di gravidanza, risulta frequente (con un rischio, variabile dall'1 al 3%, di difetto del tubo neurale). Un effetto collaterale biochimico ben noto è l'elevazione della ammoniemia, che viene generalmente corretta dalla supplementazione di carnitina. Per quanto esposto e' possibile quindi proporre un trattmento con VPA cui venga aggiunta carnitina in caso di iperammoniemia, con il duplice ipotetico risultato di un effetto sinergico dei due composti sulla espressività genica e al contempo di una protezione del metabolismo mitocondriale. Nella SMA, infatti, è stato descritto un ridotto metabolismo mitocondriale (Gobernado JM et al.,1980; Ohtaki E. 1990), con una diminuzione del contenuto di DNA mitcondriale e di alcuni enzimi mitocondriali (Tein I et al., 1995; Berg et al., 2003). E' ancora controverso se questo difetto sia primitivo o secondario, ma è stato ipotizzato trattarsi di una conseguenza della atrofia muscolare (Berg et al, 2003). Per sorvegliare la funzionalità mitocondriale nei pazienti in corso di trial, utilizzeremo la spettroscopia che si è rivelata un utile mezzo diagnostico, non invasivo, per lo studio del metabolismo mitocondriale in vivo (LarsonMeyer DE et al. 2001; Kemp GJ. 200; Lodi R et al., 1998) e parametri ematochimici e clinici. DISEGNO DELLO STUDIO Verranno arruolati circa 10-15 pazienti. Verrà effettuata valutazione statistica e ottenuto parere Comitato etico e consenso informato Lo studio sarà multicentrico 7 asamsi STANNO LAVORANDO PER NOI Riprendiamo questa rubrica, che abbiamo dovuto sospendere per qualche numero per mancanza di spazio, per segnalare alcune iniziative tra le più significative che sono state intraprese dai nostri associati. A dire il vero, ma questo è un dato ormai assodato, la “macchina organizzativa” è saggiamente condotta al femminile. Sono quasi sempre le signore che hanno le idee migliori, che le realizzano, che scendono (nel vero senso della parola) in piazza per dare spazio e visibilità alla nostra causa. Ecco un piccolo esempio: .19 novembre : Corri con me per la ricerca 2° edizione di una maratona che si è svolta nei comuni di Sesto S.Giovanni, Cinisello Balsamo e Bresso, in collaborazione con il Gruppo Alpini di Sesto S.Giovanni e con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Sesto S.Giovanni. Hanno partecipato anche numerosi artisti e personaggi dello spettacolo. - organizzata da Lucia Mauro .12 dicembre: Cena a Calafuria - Saranno presenti autorità e personalità del mondo dello sport e dello spettacolo. Sarà presente anche Antonio Filareto (equipe prof. Novelli) - Organizza Maria Letizia Solinas .24 marzo 2007: Spettacolo teatrale al Comunale di Medesano (PR) con la compagnia di Noveglia Organizza Stefania Doselli .12 maggio 2007: Spettacolo teatrale al Palacongresi di Cavalese (TN) con il gruppo “Gli amici dell'operetta” - Organizza Paola Manica. Sicuramente da noi non c'è bisogno di una legge per introdurre le “quote rosa”. L' asamsi si è già tinta di questo colore, per fortuna! L’ANGOLO DELLA POESIA di Valentina Concluso a Imola il 1° concorso di poesia, a proposito ancora complimenti a Miriam Spinazzola e anche agli altri partecipanti, eccomi come d'accordo a lanciare il secondo che si svolgerà con le stesse regole del primo. Mi raccomando, siate più numerosi!! Più concorrenti ci saranno più belli saranno i premi!! Novità: i lavori che mi manderete saranno subito pubblicati nel nostro sito dove Michela ci ricaverà uno spazio tutto per noi. Per dare il buon esempio anche questa volta sarò io la prima a rompere il PASSEROTTO ghiaccio con una poesia che tenevo da parte da qualche mese per questa occasione. Ultima raccomandazione: spedite i vostri lavori (poesie, racconti brevi) per mail: Passerotto che vivi sulla grondaia [email protected] o per posta in via e in libertà svolazzi fino a sera Prosciutta 23 48018 Faenza per un granello di miglio o una briciola di pane prestami le tue ali, fino a domani in cambio del mio pane, del mio mangiare perchè anch'io possa volare in libertà. Per sostenere le attività dell’A.S.A.M.S.I., occorre che i contributi (detraibili fiscalmente nella misura prevista dalla legge) vengano inviati tramite: - c/c Postale n. 14658405 - c/c Bancario n. 3179412 - (ABI 02008 - CAB 23705 - CIN H) / intestati all’A.S.A.M.S.I. SEDE A.S.A.M.S.I. Livorno - c/c Postale n. 19845528 Direttore Responsabile: Roberto Baldini Comitato di Redazione: Michela Policella - Maria Letizia Solinas - Valentina Baldini c/o Consulta Faentina delle Associazioni di Volontariato Via Laderchi, 3 - 48018 FAENZA (RA) - tel/fax 0546-27206 Anno XXI n. 2 Sped. in A.P. art.2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di BO Aut.Trib. di Bologna al n. 5932 del 22.12.1990 Finito di stampare il 17.12.2006 presso: TIPOGRAFIA FABBRI - Modigliana Progetto grafico: STAMPE AL BALZO - Faenza 8