IL TESTO TEATRALE Il testo teatrale • Testo drammatico: l’opera letteraria scritta • Spettacolo teatrale: la sua messa in scena Gesti, movimenti, intonazione della voce, costumi, luci, musica, scenografia… Il testo drammatico • L’azione (in greco drama) è affidata alle parole dei personaggi e quindi ai dialoghi • Fabula: è l’insieme degli eventi nella loro successione cronologica • Intreccio: è l’insieme delle azioni poste nell’ordine deciso dall’autore • Atti: espongono e sviluppano una fase precisa della vicenda • Scene: episodi più brevi con una certa autonomia • Tempo – Luoghi – Lingua Le didascalie • Suggerimenti dell’autore per la messa in scena del testo • Riguardano l’apparato scenico e la recitazione degli attori • Si differenziano dal carattere tipografico (corsivo e tra parentesi) • • LAURA: Sì (Si alza in piedi e si avvicina al tavolinetto). JIM: Dicevano che qualunque cosa facessi sarei andato molto avanti! (Laura ritorna con l’annuario scolastico). Gesù benedetto! La “Fiaccola”! (Con un certo rispetto accoglie il volume che Laura gli dà) La recitazione • Il dialogo è costituito dalle battute • Dalle battute dei personaggi si ricavano le informazioni sulla vicenda, sia quella che si svolge al presente, sia gli eventuali riferimenti a quella passata • Nei monologhi il personaggio parla di se stesso o manifesta la propria coscienza • Le pause sono delle parentesi nell’azione per soffermarsi a commentare, riflettere (spesso coincidono con i monologhi) • Con gli “a parte” (o “da sé”) il personaggio trasmette pensieri, riflessioni o commenti che non sono rivolti agli altri personaggi I personaggi • • • • • Sistema dei personaggi (ruoli) Protagonisti Antagonisti Comprimari Comparse • Nella ricostruzione delle caratteristiche dei personaggi occorre tenere conto delle battute, della vicenda e delle didascalie Dal testo drammatico Al testo teatrale L’attore • È colui che “dice” o “recita il testo drammatico • Si avvale di: • • • • Tono e volume della voce Mimica e gestualità Il suo stare e spostarsi nello spazio Costume che riveste L’attore: cenni storici • Teatro greco: aveva una posizione sociale di prestigio • Teatro romano: apparteneva alla classe degli schiavi • Teatro medioevale: era un cittadino comune • Teatro rinascimentale: erano i cortigiani e lo stesso principe • A partire dal 1600 gli attori iniziano a diventare professionisti • Gli attori della Commedia dell’arte apprendevano il mestiere sul palcoscenico, tramandandoselo di padre in figlio • Socialmente erano abbastanza emarginati • Nel teatro realistico dell’Ottocento gli attori apprendono le tecniche frequentando apposite Scuole d’Arte Drammatica • La loro considerazione sociale migliora notevolmente Il personaggio • Inteso come carattere psicologico, appartiene solo a determinate epoche del teatro (es. teatro realistico dell’Ottocento) • Nel teatro greco era un eroe o un dio • Nella sacra rappresentazione medioevale era un simbolo del bene o del male • Nella Commedia barocca del Seicento si ospitano personaggi allegorici (Forza, Bellezza, ecc.) • Nella Commedia dell’arte i personaggi erano fissati in tipi, maschere • Col teatro realistico dell’Ottocento si pone attenzione alla caratterizzazione sociale e psicologica del personaggio Il costume • Diventa realistico e verosimile solo dopo la riforma del teatro di fine Settecento • Nel teatro greco (calzature alte da terra, tuniche ampie con spalle imbottite, cappelli o parrucche alti, maschera con espressione tragica) doveva evidenziare la maestosità degli eroi o degli dei • Nel teatro del Seicento (barocco) aveva lo scopo di meravigliare (ricchezza e sfarzo) • Nella Commedia dell’arte era legato alla maschera (Arlecchino, Pantalone…) • Da fine Settecento ha la funzione di far riconoscere il personaggio nel suo ruolo reale La maschera • Compare solo in alcuni periodi del teatro • Ha lo scopo di sottolineare la “teatralità” del teatro stesso • Evidenzia la finzione dell’evento artistico, distinto dalla realtà La scenografia • È l’arredo della scena • Serve ad individuare l’ambiente in cui si svolge la vicenda • Nel teatro greco la scenografia era fissa ed immutabile • In epoca rinascimentale, con la scoperta della prospettiva, si introduce l’illusione scenografica (fondale) • Col teatro barocco (‘600) si introducono le quinte, più fondali mobili, macchine di scena (esigenza di stupire) • Nel teatro realistico ottocentesco alla scenografia dipinta si sostituiscono oggetti tridimensionali con la ricostruzione realistica dell’ambiente Luce, suono, macchine • • • • • • • • Luce: Nel teatro greco gli spettacoli erano all’aperto e di giorno Col teatro al chiuso si usavano torce e candele Con l’elettricità si ampliano notevolmente le capacità espressive dell’illuminazione Suono: La musica può dare maggiore rilevanza alla scena Macchine: Hanno lo scopo di aiutare la scena o di produrre effetti sorprendenti La regia • Secondo Silvio D’Amico, il regista è colui che: • • • • Capisce un testo Ne estrae la sostanza teatrale La traduce in quella materiale della scena Coordina attori, scene, costumi, luci, musiche, macchine Spazio - Pubblico • La disposizione dello spazio influenza il rapporto del pubblico con lo spettacolo • Es.: differenza fra posizione frontale del pubblico e posizione ad arena (stadio) • Rapporto palcoscenico – platea (palchetti, galleria) • Teatro di strada…