IL DISTURBO DA DEFICIT D’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’ Dalla valutazione all’intervento educativo DANIELE FEDELI Ricercatore e Docente di Psicologia delle disabilità Università degli Studi di Udine Alcuni interrogativi iniziali… L’ADHD è un disturbo dei nostri tempi? I bambini ADHD sono solo allievi vivaci? La diagnosi di ADHD è dovuta a genitori ed insegnanti poco pazienti? I comportamenti disturbanti dei bambini ADHD devono essere trattati solo a livello educativo e non devono essere medicalizzati? 2 La storia del disturbo ADHD La preistoria degli studi sull’ADHD 4 La preistoria degli studi sull’ADHD Still G.F. (1902). Some abnormal psychical conditions in children. Lancet, 1, 1008-1012. Sintomatologia: iperattività, disattenzione, aggressività Eziologia: deficit di controllo morale, causato da una disconnessione tra aree corticali dell’intelletto e della volontà, dovuta a cause genetiche o danno cerebrale Decorso: insorgenza precoce e cronicità 5 La preistoria degli studi sull’ADHD L’interrogativo irrisolto in Still… Ridotta consapevolezza delle norme di comportamento Irrequietezza motoria e disattenzione ? Mancato adeguamento a norme di comportamento conosciute 6 Iperattività vs. oppositività Iperattività o oppositività? Il bambino oppositivo: Il bambino iperattivo: presenta una forte pervasività dei comportamenti disturbanti, lamenta un irrigidimento della condotta col passare del tempo, non è in grado di giustificare la propria condotta. presenta una maggiore situazionalità dei comportamenti disturbanti, evidenzia un indebolimento delle opposizioni col passare del tempo, è maggiormente in grado di giustificare la propria condotta. 7 Criteri diagnostici ed epidemiologia Epidemiologia Prevalenza (DSM-IV e ICD10) 5-10% Incidenza 20% Rapporto M:F da 4:1 a 9:1 Periodo con maggiore prevalenza 6-12 anni Tasso di stabilità >60% 9 La triade sintomatologica DSM-IV ICD10 Disattenzione 9 9 Iperattività 6 5 Impulsività 3 4 American Psychiatric Association (1994). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-IV). Washington, DC: APA. World Health Organization (1992). ICD-10: Classification of Mental and Behavioural Disorders. Geneva: World Health Organization. 10 Criteri diagnostici I sintomi devono essere inadeguati rispetto al livello di sviluppo del soggetto I sintomi devono insorgere entro il 7° anno d’età I sintomi devono durare da almeno 6 mesi I sintomi devono essere pervasivi in almeno due contesti di vita del soggetto (scuola, famiglia, ecc.) I sintomi devono determinare una compromissione significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo 11 Tipologie di disturbo DSM-IV ADHD, tipo combinato ADHD, tipo con disattenzione predominante ADHD, tipo con iperattività-impulsività predominante ICD10 Disturbo ipercinetico Disturbo ipercinetico della condotta Prevalenza DSM-IV (5%) > ICD10 (1,5%) 12 Tasso di cronicità del disturbo 50% Persistenza dei sintomi in età adolescenziale ed adulta 30% Remissione progressiva dei sintomi 20% Evoluzione verso altri disturbi psicopatologici (dipendenza da sostanze, disturbo antisociale di personalità, ecc.) 13 Modelli eziologici Alcune leggende: l’ipotesi del bambino iperstimolato Il deficit talamico Laufer M., Denhoff E. & Solomons G. (1957). Hyperkinetic impulse disorder in children’s behavior problems. Psychosomatic Medicine, 19, 38-49. 15 Alcune leggende: l’ipotesi del bambino iperstimolato Il deficit talamico Laufer M., Denhoff E. & Solomons G. (1957). Hyperkinetic impulse disorder in children’s behavior problems. Psychosomatic Medicine, 19, 38-49. Il programma di minima stimolazione Strauss A.A. & Kephart N.C. (1955). Psychopathology and education of the brain injured child. New York: Grune and Stratton. 16 Alcune leggende: l’ipotesi dei fattori alimentari 17 Alcune leggende: l’ipotesi dei fattori alimentari 18 Le linee-guida istituzionali SINPIA – Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Linee guida del trattamento cognitivo comportamentale dei disturbi da deficit dell'attenzione con iperattività (ADHD) http://www.sinpia.eu/lineeguida/ AAP – American Academy of Pediatrics Clinical Practice Guideline: Treatment of the School-Aged Child With Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder http://www.aap.org/ 19 Le ipotesi scientifiche: l’ipoattivazione Ridotti livelli di arousal 20 Le ipotesi scientifiche: i deficit frontali Compromissioni del network: aree prefrontali – striato – cervelletto 21 Le funzioni esecutive 1.1. Inibizione Inibizione 2.2. Pianificazione Pianificazione 3.3. Generatività Generatività 4.4. Flessibilità Flessibilità 5.5. Memoria Memoriadidilavoro lavoro 6.6. Memoria Memoriaprospettica prospettica 22 Le funzioni esecutive 23 Tipi di compito e funzioni esecutive Eseguite tutte le moltiplicazioni presenti a pagina 24 del libro, in base a quello che abbiamo fatto oggi in classe. Per la prossima volta, create un elaborato scritto o un immagine o un qualsiasi altro prodotto che, secondo voi, rappresenti le tradizioni culturali della nostra regione. 24 Le funzioni esecutive 25 Le disfunzioni esecutive Funzioni esecutive Deficit Inibizione Distraibilità Pianificazione Caoticità Generatività Limitatezza Flessibilità Perseverazione Memoria di lavoro Sregolatezza Memoria prospettica Imprevedibilità 26 Il ruolo del temperamento Dimensione 1. Livello di attività 2. Regolarità dei ritmi 3. Adattamento 4. Inibizione 5. Regolazione emotiva 6. Soglia di reattività Temperamento difficile Si muove in continuazione e non inibisce i movimenti inutili. I ritmi sono irregolari. Ha difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti. Ha difficoltà ad inibire movimenti definalizzati Difficoltà di regolazione emozionale agli stimoli ambientali La soglia è bassa ed il soggetto non gradisce le stimolazioni. 27 Il temperamento ‘sensation seeking’ ridotta presenza di emozioni di paura o ansia ricerca continua della novità incapacità ad apprendere dall’esperienza ridotta inibizione comportamentale Coinvolgimento del sistema dopaminergico Auerbach J.G. (2008). Temperament at 7, 12 and 25 months in children at familial risk for ADHD. Infant and Child Development, 17, 321-338. 28 Temperamento ed errori educativi Il modello familiare coercitivo di Patterson Step 1. Comando del genitore Step 2. Rifuto da parte del figlio Step 3. Reiterazione dell’ordine Step 4. Atteggiamento oppositivo del figlio Step 5. Escalation minacciosa del genitore Step 6. Escalation oppositiva del figlio Step 7. Abbandono da parte del genitore Step 8. Rinforzo negativo del figlio 29 Temperamento ed errori educativi Conferme empirico-sperimentali al modello di Patterson I genitori di bambini iperattivi rinunciano alle loro richieste otto volte di più dei genitori di controllo. Gardner, F.E. (1989). Inconsistent parenting: is there evidence for a link with children’s conduct problems? Journal of Abnormal Child Psychology, 17, 223-233. Il 10% di scambi coercitivi è sufficiente per produrre disturbi comportamentali. Patterson, G.R. et al. (1992). A social learning approach. Eugene: Castalia. Esiste una correlazione positiva tra iniziativa del bambino di scambi conflittuali e desistenza da parte del genitore. Snyder, J. et al. (1997). Origins of antisocial behavior: negative reinforcement and affect dysregulation of behavior. Behavior Modification, 21, 187-215. 30 Il profilo cognitivo-comportamentale Deficit e compromissioni ADHD Deficit 1. Disattenzione 2. Iperattività 3. Impulsività 4. Memoria di lavoro 5. Disfunzioni esecutive 6. Deficit linguistici 7. Deficit emozionali 8. Percezione temporale 9. Problemi motori Compromissioni 1. Difficoltà d’apprendimento 2. Comportamento sregolato 3. Carente motivazione 4. Disadattamento interpersonale 32 La triade sintomatologica Disattenzione Iperattività Impulsività 33 I deficit attentivi Shallice T. (1988). From neuropsychology to mental structure. Cambridge: Cambridge University Press. 34 I deficit attentivi Orientamento e ri-orientamento dell’attenzione (Shift attentivo) Focalizzazione e inibizione di stimoli distraenti (Selettività) Gestione di input molteplici o complessi (Capacità) Mantenimento dell’attenzione sul compito (Vigilanza) Preparazione dell’output motorio (Controllo) 35 I deficit attentivi Orientamento e ri-orientamento dell’attenzione (Shift attentivo) Focalizzazione e inibizione di stimoli distraenti (Selettività) Gestione di input molteplici o complessi (Capacità) Fattori di modulazione: Presenza dell’adulto Carattere motivante Ritmo degli stimoli Mantenimento dell’attenzione sul compito (Vigilanza) Presenza di rinforzi Preparazione dell’output motorio (Controllo) 36 I deficit attentivi 37 I deficit attentivi 38 La triade sintomatologica Disattenzione Iperattività Impulsività Durata Selettività Capacità Shift 39 FOCUS: L’IPERATTIVITA’ Iperattività motoria Iperattività verbale 1. agitazione soggettiva 2. irrequietezza 3. iperattività vera e propria Fattori contestuali di peggioramento - Attività noiose e ripetitive - Stati di stanchezza (ad esempio, la sera) 40 La triade sintomatologica Disattenzione Durata Selettività Capacità Shift Iperattività Impulsività Motoria Verbale 41 La triade sintomatologica Disattenzione Durata Selettività Capacità Shift Iperattività Motoria Verbale Impulsività Comportamentale Cognitiva Emotiva 42 La memoria di lavoro 43 La memoria di lavoro Deficit nel taccuino visuospaziale 1. Riproduzione e organizzazione di disegni complessi 2. Difficoltà nell’imitazione di sequenze motorie Deficit nel loop fonologico 1. Difficoltà nella comprensione di storie lette o ascoltate 2. Difficoltà nel comprendere e ricordare nessi causali 44 I deficit linguistici Tasso di comorbilità tra ADHD e DSL oscillante tra 10% e 80%. Javorsky J. (1996). An examination of youth with attention deficit hyperactivity disorder and language learning disabilities: a clinical study. Journal of Learning Disabilities, 29, 247-258. L’allievo ADHD tende a parlare di più rispetto a soggetti normodotati durante conversazioni spontanee. 45 I deficit linguistici Viceversa, il soggetto ADHD tende ad essere molto meno produttivo ed a presentare una carente fluenza verbale: 1. organizzare la propria risposta a domande; 2. risolvere situazioni di problem solving; 3. condividere informazioni coi compagni durante un lavoro di gruppo; 4. raccontare o rievocare la trama di una storia; 5. descrivere le strategie utilizzate nella soluzione di un problema. 46 I deficit linguistici Un aspetto specifico riguarda il linguaggio interiorizzato, come guida del comportamento. Berk L.E. e Potts M.K. (1991), Development and functional significance of private speech among attention-deficit hyperactivity disorder and normal boys. Journal of Abnormal Child Psychology, 19, 357-377. Tre livelli di linguaggio interiorizzato: livello 1: affermazioni irrilevanti rispetto al compito; livello 2: affermazioni ad alta voce, rilevanti rispetto al compito, utilizzate dal soggetto per guidare il proprio comportamento; livello 3: affermazioni sotto voce, rilevanti rispetto al compito, accompagnate da movimenti della lingua e delle labbra, senza chiara produzione sonora. 47 Le difficoltà emozionali Caratteristiche affettive del disturbo ADHD 1. bassa tolleranza della frustrazione 2. ipereccitabilità 3. distimia 4. ruminazioni Reazioni emotive al disturbo ADHD 1. comportamenti di evitamento 2. comportamenti clowneschi 3. comportamenti aggressivi 4. carente autoconsapevolezza Disturbi emozionali in comorbidità Disturbi dell’umore, ansiosi, ecc. 48 Percezione del tempo 49 L’alterata percezione del tempo 1. Difficoltà nell’organizzazione dell’ordine temporale degli eventi. 2. Alterata percezione degli intervalli temporali. 3. Maggiore permanenza del ‘tempo locale’. 50 L’alterata percezione del tempo 51 L’alterata percezione del tempo Difficoltà nell’ordine temporale degli eventi Creazione di routine Difficoltà nell’ordine temporale degli eventi Sussidi esterni 52 Problemi senso-motori Difficoltà di coordinazione, soprattutto nell’esecuzione di sequenze motorie complesse, come ad esempio nell’attività di scrittura. 53 Deficit e compromissioni ADHD Compromissioni 1. Difficoltà d’apprendimento 2. Comportamento sregolato 3. Carente motivazione 4. Disadattamento interpersonale 54 Difficoltà d’apprendimento Le stime di comorbidità oscillano tra il 10% ed il 40%. Maggiore incidenza dei disturbi d’apprendimento soprattutto nel tipo con disattenzione predominante. Generiche difficoltà nei pre-requisiti e nelle abilità di lettura, scrittura e calcolo: es., tratto grafico caotico, difficoltà ad organizzare le idee nelle composizioni scritte, ecc. 55 Difficoltà d’apprendimento Direzione causale della comorbidità: Deficit attentivi ed iperattivi Difficoltà d’apprendimento 56 Comportamento governato da regole La difficoltà a seguire regole di comportamento sembra essere connessa a tre deficit tipici del soggetto ADHD: - difficoltà nella memoria di lavoro, all’interno della quale dovrebbero essere conservate le indicazioni-guida del proprio comportamento; - incapacità ad inibire risposte irrilevanti rispetto al comportamento governato da regole; - infine, lo scarso utilizzo del linguaggio interno per guidare le proprie azioni. 57 Carente motivazione Ridefinire la motivazione come carente persistenza nello sforzo in vita di un obiettivo. Dipende da: - la capacità di mantenere nella memoria di lavoro l’obiettivo da raggiungere, - l’impiego del linguaggio interno per fornirsi incoraggiamenti e sollecitazioni, - la giusta percezione del tempo; - la previsione di rinforzi futuri e di emozioni positive a seguito della risoluzione del compito; - un adeguato livello di autoefficacia. 58 Disadattamento interpersonale 1. Isolamento sociale 2. Ridotto apprendimento di abilità sociali per imitazione 3. Cecità emozionale 4. Rischio di evoluzione verso condotte devianti 59 La valutazione dell’allievo ADHD Aree oggetto di valutazione 1. Approfondita descrizione del quadro sintomatologico ed eventuale specificazione del sottotitpo 2. Identificazione dei disturbi psicopatologici in comorbidità 3. Diagnosi differenziale rispetto ad altri disturbi. 4. Rilevazione delle abilità residue. 61 Fasi della valutazione 1. Colloquio dello specialista coi genitori, ai quali può essere richiesta anche la compilazione di alcune rating scale. 2. Colloquio dello specialista col bambino ed eventuale somministrazione di alcuni test. 3. Esame medico del bambino. 4. Colloquio dello specialista con gli insegnanti del bambino. 62 Strumenti di valutazione 1. Osservazione sistematica del comportamento 2. Rating scale comportamentali 3. I test normativi e neuropsicologici 4. Il colloquio clinico e l’intervista 5. L’esame medico 63 FOCUS: LE RATING SCALE Scale sintomatologiche specifiche italiane Brown ADD Scales. (Brown T.E. – Giunti OS 2007). Fasce d’età valutabili: 3-7 anni, 8-12 anni, >12 anni Dimensioni valutate: 1. Organizzazione 2. Focalizzazione e attenzione sostenuta 3. Regolazione dello stato di attivazione ed elaborazione delle informazioni 4. Gestione della frustrazione e modulazione delle emozioni 5. Memoria di lavoro 6. Monitoraggio ed autoregolazione 64 FOCUS: LE RATING SCALE Scale sintomatologiche specifiche italiane CRS-R – Conners’ Rating Scales – Revised (Conners K. – Giunti OS 2007) Fascia d’età valutabile: 3 – 14 anni Scale: 1. Oppositività 2. Disattenzione 3. Iperattività 4. Ansia-Timidezza 5. Perfezionismo 6. Problemi sociali 7. Problemi psicosomatici 8. Indice globale Conners 9. Indice ADHD 10. Sintomi del DSM-IV 65 FOCUS: LE RATING SCALE Scale sintomatologiche specifiche italiane Scala IPER – KIWI Kit Iperattività. (Fedeli D. – Giunti OS 2007). Fasce d’età valutabili: 4-14 anni Composizione: 35 item – 20’ circa Campione normativo: 1595 soggetti Fattori valutati: 66 FOCUS: LE RATING SCALE 1° esempio: M.V. 6 anni 67 FOCUS: LE RATING SCALE 2° esempio: T.L. 14 anni 68 FOCUS: LE RATING SCALE Scale psicopatologiche globali CBC – Child Behavior Checklist Achenbach T.M. (2001). Child Behavior Checklist/4-18. Milano: Ghedini. 69 I test intellettivi WISC Wechsler Intelligence Scale for Children - III Utilità dei test intellettivi: 1. escludere la presenza di un deficit intellettivo globale; 2. verificare la prestazione del soggetto in specifici subtest. 70 I test intellettivi WISC Wechsler Intelligence Scale for Children - III Fattore “Libertà dalla distraibilità” (taratura 2006) 1. Memoria di cifre 2. Cifrario 3. Ragionamento aritmetico Probabilità di falsi negativi > 70% Golden J. (1996). Are tests of working memory and inattention diagnostically useful in children with ADHD? ADHD Report, 4, 671 8. I test neuropsicologici 1. Test singoli per la valutazione della funzionalità frontale 2. Batterie neuropsicologiche multidimensionali 72 FOCUS: TEST NEUROPSICOLOGICI CPT – Continuous Performance Test Conners C.K. (2003). Continuous Performance Test II. Toronto: MHS. Tre punteggi: -Risposte corrette Attenzione sostenuta -Omissioni Disattenzione -Falsi positivi Impulsività 73 FOCUS: TEST NEUROPSICOLOGICI WCST – Wisconsin Card Sorting Test Heaton R.K., Chelune G.J., Talley J.L., Kay G.G. & Curtiss G. (2000). Wisconsin Card Sorting Test. Firenze: Organizzazioni Speciali. MCST (età prescolare) Indice di flessibilità cognitiva 74 FOCUS: TEST NEUROPSICOLOGICI Torre di Londra Culbertson W.C. & Zillmer E.A. (2003). Tower of London. Toronto: MHS. Indice di pianificazione 75 FOCUS: TEST NEUROPSICOLOGICI Torre di Londra Sannio Fancello G., Vio C. & Cianchetti C., TOL. Torre di Londra. Test di valutazione delle funzioni esecutive (pianificazione e problem solving). Con CD-ROM. Edizioni Erickson. 76 FOCUS: TEST NEUROPSICOLOGICI Test della figura complessa Rey A. (1979). Reattivo di memoria – Figura complessa. Firenze: Organizzazioni Speciali. Indice di memoria di lavoro e di pianificazione 77 L’intervento multimodale L’intervento multimodale Disattenzione Trattamento farmacologico Iperattività Impulsività Difficoltà d’apprendimento Trattamento educativo Difficoltà sociali Difficoltà di comportamento 79 L’intervento farmacologico L’intervento farmacologico, combinato con tecniche educative di tipo comportamentale, rappresenta il trattamento d’elezione secondo importanti istituzioni scientifiche internazionali, come ad esempio l’American Academy of Pediatrics. Vengono utilizzati stimolanti e antidepressivi. In particolare, è conosciuto il metilfenidato (Ritalin) oppure l’atomoxetina (inibitore della ricaptazione della noradrenalina). 80 L’intervento farmacologico Alcuni limiti dell’intervento farmacologico: 1. i benefici ottenuti con l’intervento farmacologico presentano un limitato mantenimento nel tempo; 2. ai miglioramenti sintomatologici non corrisponde un uguale progresso nelle abilità scolastiche e sociali; 3. si verificano talvolta effetti collaterali, che incidono notevolmente sull’aderenza al trattamento da parte dei familiari; 4. esistono forti differenze individuali nella risposta al trattamento, soprattutto in presenza di comorbilità. 81 Piano d’intervento multimodale Percorsi Percorsi educativi educativi ee riabilitativi riabilitativi per per l’allievo l’allievo ADHD ADHD 82 Interventi sull’ambiente di vita Organizzazione del contesto 1. Creare delle routine soprattutto per le fasi di transizione e per i momenti destrutturati. 2. Prevedere una precisa organizzazione di tempi e di luoghi da dedicare a varie attività quotidiane. 3. Preannunciare i momenti di transizione e prevedere dei tempi massimi per il loro completamento. 4. Disporre il banco vicino alla cattedra e lontano da fonti di distrazione. 83 La strutturazione del contesto Allievo iperattivo Allievo iperattivo 84 Interventi sull’ambiente di vita Adattamento di attività e materiali 1. Frazionare le attività in parti brevi e maneggevoli. 2. Fissare degli intervalli di tempo per lo svolgimento delle attività. 3. Adottare approcci didattici attivi, esperienziali e basati su molteplici modalità senso-motorie. 4. Fornire continui feedback all’allievo. 5. Utilizzare immagini e colori correlati all’attività. 6. Incrementare il livello di stimolazione intracompito. 85 La strutturazione dei materiali 1. Utilizzo del colore Lee & Asplen, 2003 86 La strutturazione delle attività 2. Livello di attività dei compiti Zentall & Meyer, 1987 87 La strutturazione delle attività Mean Lo g P ercent of In tervals 3. Livello di stimolazione intra-compito Low Task-Related Stimulation 1 0,9 0,8 High Task-Related Stimulation 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 Day 1 Lee & Zentall, 2002 Day 2 88 Interventi sull’ambiente di vita Gestione delle contingenze 1. Riconoscere e rinforzare i comportamenti positivi. 2. Ignorare i piccoli comportamenti disturbanti. 3. Limitare le sanzioni. 4. Predisporre un sistema di poche, necessarie e chiare regole di comportamento. 5. Favorire la reiterazione e la generalizzazione del sistema di regole. 89 Interventi sull’allievo ADHD Interventi di potenziamento cognitivo sulle funzioni di base (attenzione, working memory, ecc.). Trasmissione di abilità comunicative e socio-affettive. Modellamento di metodi di studio tramite approcci metacognitivi e basati sulle funzioni esecutive. 90 L’intervento sulle funzioni compromesse Terzo livello Processi esecutivi autocontrollati Secondo livello Processi esecutivi controllati da stimoli esterni Primo livello Processi di base controllati da stimoli esterni 91 L’intervento sulle funzioni compromesse Terzo livello Autogenerazione Autoconsapevolezza Autoanalisi Secondo livello Organizzazione Selezione Modulazione Inibizione Pianificazione Flessibilità Iniziativa Primo livello Attenzione Memoria BT Memoria LT 92 Attenzione e funzioni esecutive Livelli di intervento Adattamenti del contesto Aumentare la supervisione Usare un sistema di incentivi Scegliere il momento della giornata Adattamenti delle procedure didattiche Incrementare i livelli di motivazione Frazionare la attività scolastiche Insegnamento di abilità Aumentare il livello di automonitoraggio Insegnare a lavorare per piani 93 Memoria e funzioni esecutive Livelli di intervento Adattamenti del contesto Predisporre sistemi esterni di memorizzazione Predisporre sistemi esterni di recupero Adattamenti delle procedure didattiche Fornire schemi organizzativi Evidenziare le successive approssimazioni all’obiettivo Insegnamento di abilità Esercitare l’allievo nell’eseguire e nel creare nuovi schemi organizzativi Sovrapprendere gli schemi organizzativi Lavorare tramite analogie 94 Alcuni percorsi basati sull’autoregolazione Training 1. L’automonitoraggio per potenziare l’attenzione Training 2. L’automonitoraggio per migliorare la scrittura Training 3. L’automonitoraggio per incrementare le abilità organizzative Training 4. L’automonitoraggio per favorire la gestione del tempo Training 5. L’automonitoraggio per migliorare la produttività nei compiti 95 Training 1. L’automonitoraggio per l’attenzione 96 Training 1. L’automonitoraggio per l’attenzione 97 Training 2. L’automonitoraggio per la scrittura 98 Training 2. L’automonitoraggio per la scrittura 99 Training 2. L’automonitoraggio per la scrittura 100 Training 3. L’automonitoraggio per l’organizzazione 101 Training 4. L’automonitoraggio per il tempo 102 Training 5. L’automonitoraggio per i compiti 103 Training 5. L’automonitoraggio per i compiti 104 Training 5. L’automonitoraggio per i compiti 105 Il contratto educativo 106 Il contratto educativo Istituto Comprensivo di Tavagnacco (UD) 107 Il contratto educativo Istituto Comprensivo di Tavagnacco (UD) 108 Il contratto educativo 3° Circolo Didattico di Udine 70 60 50 40 30 20 10 S1 0 1° sett. 2° sett. 3° sett. 4° sett. 5° sett. 6° sett. 109 Contatti [email protected] 110