Centro Polidore Centro di valutazione, trattamento e ricerca psicologica, logopedica ed educativa Dott.ssa Mariavittoria Facci Dott.ssa Giulia Dosso ADHD = Attention Deficit and Hyperactivity Disorder Disturbo di origine neurobiologica DDAI in italiano: Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività POSSIBILI SINTOMI Fin dalla nascita: - disturbi del sonno - inconsolabilità - irritabilità Età prescolare: - iperattività - giochi motori - comportamenti talvolta aggressivi - scoppi d’ira - scarsa percezione del pericolo - sonno disturbato Età scolare: - iperattività - disattenzione e impulsività - difficoltà scolastiche - difficoltà in compiti prolungati - relazioni sociali difficili - senso di inadeguatezza Adolescenza: - difficoltà di attenzione - difficoltà di organizzazione della vita quotidiana - irrequietezza - instabilità scolastica e relazionale - comportamenti aggressivi - condotte pericolose DIAGNOSI: Psicologo o neuropsichiatra infantile - Colloquio anamnestico con genitori - Osservazione clinica - Prove di attenzione (sostenuta, selettiva, uditiva ecc.)e impulsività - Questionari alla famiglia - Questionari e colloqui con gli insegnanti SINTOMATOLOGIA: Disattenzione Iperattività Impulsività SOTTOTIPI: iperattivo/disattento disattento iperattivo DSM – 5 Disattenzione: Sei (o più) dei seguenti sintomi presenti per almeno 6 mesi (…) a) Spesso fallisce nel prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività (per esempio trascura o dimentica i dettagli). b) Spesso ha difficoltà nel mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco (per esempio fatica nel rimanere concentrato durante le lezioni, le conversazioni o le lunghe letture). c) Spesso non sembra ascoltare quando gli si parla (per esempio la sua mente sembra altrove, anche in assenza di stimoli distraenti). d) Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro (per esempio inizia un’attività ma rapidamente perde l’obiettivo e viene facilmente distratto da altro). e) Spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività (per esempio gestisce compiti paralleli con difficoltà). f) Spesso evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in attività che richiedono sforzo mentale prolungato (come compiti a scuola o a casa). g) Spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per esempio materiali di scuola, matite, libri…). h) Spesso viene facilmente distratto da stimoli esterni (per adolescenti o adulti può includere pensieri non inerenti). i) Spesso è sbadato nelle attività quotidiane (durante l’esecuzione di commissioni, svolgendo attività…). Iperattività: Sei (o più) dei seguenti sintomi presenti per almeno 6 mesi (…): a) Spesso muove con irrequietezza mani e piedi o si dimena sulla sedia. b) Spesso lascia il proprio posto a sedere in situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto (per esempio abbandona il proprio posto in classe (..) o in altre situazioni in cui è richiesto di rimanere al proprio posto). c) Spesso scorrazza o si arrampica dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è inappropriato (negli adolescenti e negli adulti ciò può limitarsi a sensazioni di irrequietezza). d) Spesso non è in grado di giocare o di dedicarsi ad attività ricreative in modo tranquillo. e) È spesso in movimento, comportandosi come se fosse “azionato da un motore” (per esempio fatica o è a disagio nello stare per lungo tempo in alcune situazioni, come al ristorante). f) Spesso parla troppo. Impulsività: a) Spesso “spara” una risposta prima che la domanda sia completata (per esempio completa le frasi delle persone). b) Spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno. c) Spesso interrompe o è invadente nei confronti degli altri (ad es. si intromette nelle conversazioni, nei giochi o nelle attività). Concentrazione Comportamento motorio Motivazione Reazioni emotive Difficoltà a regolarea regolare Programma delle cose da fare Impulsività DIALOGO INTERNO Le autoistruzioni verbali permettono al bambino di acquisire un dialogo interno che possa guidarlo nella soluzione delle situazioni problematiche, che gli permetta cioè di sviluppare quel linguaggio interiore necessario per regolare il proprio comportamento. Nei bambini con ADHD, che faticano a prestare attenzione alle istruzioni dei genitori, queste regole non vengono interiorizzate, con conseguenti difficoltà nella regolazione del comportamento. COSA FARE?? AMBIENTE - Primo banco - Diminuire i distrattori - Compagno di banco tranquillo - Spazio di lavoro ordinato - Solo materiali necessari - Spazi adibiti ad usi specifici REGOLE - Poche ma chiare - Stabilite in anticipo - Poste in positivo COME MANTENERE E RIPORTARE ATTENZIONE - Contatto oculare - Tono di voce variato e coinvolgente - Utilizzo di diversi stili cognitivi (verbale, visivo, cinestetico…) STRUTTURA LEZIONE - Programmare momenti di pausa - Utilizzare più stili cognitivi - Spiegare in anticipo la lezione - Seguire una routine COME AUMENTARE UN COMPORTAMENTO DESIDERABILE RINFORZO: -immediato -chiaro e specifico - non rivolto alla persona ma al comportamento SHAPING Rinforzare i singoli sforzi del bambino in modo tale che gradualmente riesca a raggiungere l’obiettivo desiderato COME DIMINUIRE UN COMPORTAMENTO NON DESIDERABILE MA NON GRAVE ESTINZIONE: IGNORARE IL COMPORTAMENTO RISCHI DELLA PUNIZIONE: - NON CHIARISCE COMPORTAMENTO ADEGUATO - EMOZIONI NEGATIVE - EFFETTO NON SICURO COME INTERVENIRE IN CASO DI COMPORTAMENTI GRAVI - TIME OUT: trovare un posto tranquillo senza stimoli piacevoli in cui il bambino possa stare seduto per alcuni minuti - COSTO DELLA RISPOSTA: sottrazione di token, proporzionalmente al comportamento inadeguato, concordato prima con il bambino, chiarito in modo inequivocabile, inevitabile - CONTRATTO PRECEDETEMENTE PATTUITO TRACKING PER AIUTARLO AD AUTOREGOLARSI FUNGERE DA NAVIGATORI E ANTICIPARE AL BAMBINO IL “FILM” CHE VIVRA’, LE CONSEGUENZE DEI SUOI COMPORTAMENTI, LE EMOZIONI CHE POTREBBE PROVARE… METTENDOSI NEI SUOI PANNI! INTERVENTI TERAPEUTICI Famiglia Parent Training Scuola Teacher Training Bambino Gruppo autoregolativo Consulenza neuropsichiatrica per valutare aiuto farmacologico