Che cos`é un` Emozione: Teorie delle Emozioni

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Modelli di computazione affettiva e comportamentale
Data: 25 Marzo 2011
Che cos’é un’ Emozione: Teorie delle Emozioni (2)
Docente: Prof. Giuseppe Boccignone
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Scriba: Roberta Colombo
Primi studi a livello neurobiologico: Cannon e Hess
Negli anni ’20, Cannon avvia un lavoro basato sull’approccio empirico, volto a contrastare la teoria di
James, secondo il quale le emozioni sono originate dalla percezione della reazione fisiologica del SNA. I suoi
esperimenti, fatti sui gatti, mostrano che lesionando la parte piú evoluta del cervello (corteccia celebrale), le
reazioni sono meno coerenti con gli stimoli forniti, ma sono comunque presenti, mentre se si lesiona l’area
talamica non vi sono piú reazioni. Cannon giunge dunque a sostenere che dato uno stimolo la percezione si
attiva dal SNA, ma la classificazione e il controllo delle emozioni avviene nel sistema limbico.
Bard prosegue il lavoro di Cannon evidenziando il ruolo del talamo nel processo emotivo. Per Bard, gli
impulsi nervosi che fanno passare le informazioni sensoriali vengono poi ritrasmessi attraverso il talamo.
In tal modo si provoca un’esperienza emotiva (area talamica) e una risposta fisiologica (corpo, SNA). La
componente emotiva e fisiologica sono simultanee andando contro il pensiero di James, che sosteneva che le
reazioni fisiologiche precedono le emozioni.
Figura 1: Schema di Bard
Hess, negli stessi anni, giunge alle stesse conclusioni di Cannon, mediante la elettrofisiologia, ovvero tramite
studi del funzionamento dell’organismo, dal punto di vista elettrico, sottoposto ad elettrostimolazioni in
punti precisi della corteccia.
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Biologia e genetica: Tomkins
Tomkins, negli anni ’60, si concentra sull’azione e sugli aspetti neurobiologici. Le emozioni sono viste come
l’amplificazione di moduli celebrali, in parte acquisiti e in parte di origine genetica. Inoltre, sostiene che non
percepiamo mai le motivazioni (drives: sete, fame, ecc) in sé, ma solo attraverso le emozioni.
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Che cos’é un’ Emozione: Teorie delle Emozioni (2)
Verso un approccio cognitivo alla teoria delle emozioni: Magda
Arnold
Madga Arnold introduce il concetto di appraisal, ovvero valutazione, e definisce l’emozione come la percezione della tendenza all’azione. La sua teoria si concentra sulla parte riguardante l’input (oggetto/evento
scatenante l’emozione).
La teoria di Magda Arnold si puó riassumere in due punti:
1. Le emozioni sono sempre orientata verso un oggetto (evento), e tale orientamento é sempre intenzionale.
Tale visione ha come punto di partenza Brentano poiché si basa sul concetto di intenzionalitá. Le
situazioni possono essere valutate come positive o negative, ed in base al tipo di valutazione si puó
generare rispettivamente un avvicinamento o una fuga dall’oggetto.
Figura 2: L’intenzionalitá alla base delle emozioni nella visione di Magda Arnold
2. Alla base del comportamento emozionale c’é l’appraisal, fenomeno conseguente alla percezione e consistente in una valutazione sulla presenza o assenza di un determinato oggetto/fenomeno, sulla sua
positivitá/negativitá e sulla possibilitá di avvicinarsi all’oggetto/fenomeno. L’emozione é la conseguenza dell’appraisal, ovvero é la percezione della tendenza a compiere una azione innescata durante
la fase di appraisal
Figura 3: Schema di generazione delle emozioni secondo M. Arnold: nello schema vengono esplicitate le tre
dimensioni fondamentali della fase/processo di appraisal
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Nascita della moderna scienza delle emozioni
Negli anni seguenti l’emergere di alcuni studi in diversi settori, favorisce un cambio di paradigma, rispetto
ai periodi behavioristi e cognitivisti, e mette in luce la possibilitá di ritornare ad uno studio scientifico delle
emozioni.
Che cos’é un’ Emozione: Teorie delle Emozioni (2)
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• Psicologia dello sviluppo
Lo studio della psicologia dello sviluppo mette in evidenza l’importanza del rapporto madre/figlio fin
dai primi anni di vita. Il rapporto affettivo madre/figlio definisce il modo in cui il figlio si relazionerá
poi nel mondo. Questa conclusione evidenzia che le emozioni plasmano la sfera cognitiva e non il
contrario.
• Gazzaniga e Sperry
Gazzaniga e Sperry danno avvio agli esperimenti di split brain (cervello diviso a seguito di resezione
del corpo calloso), e mettono in evidenza propriet localizzazione delle capacitá tra emisfero destro e
sinistro. Nell’emisfero destro ci sarebbe un’ccentuazione delle capacitá di elaborazione emotiva
• Studio dello stress
Lo studio dello stress fin dagli inizi ha alla base la difficoltá di dare un’unica definizione di stress.
Lazarus sostiene che lo stress, o meglio le varie forme di stress, non sono altro che una forme di
emozione, riprendendo e ampliando lo schema della Arnold. Si inserisce il concetto di coping, ovvero
la possibilitá di sostenere e rapportarsi alle cause di stress.
• Etologia
Eibl-Eibesfeldt avvia studi di etologia umana tramite l’osservazione dei comportamenti umani in societá
pre-industriali
• Paul Ekman
Paul Ekman, intorno agli anni ’70, si interessa della psicologia comportamentale, proseguendo il lavoro di Darwin. Giunge a sostenere la presenza di emozioni fondamentali a cui corrispondono delle
espressioni fondamentali, la cui valenza é universale e interculturale
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La sintesi di Schachter e Singer
Schachter e Singer, entrambi inseriti nel filone cognitivo, negli anni ’70, definiscono la teoria dei due fattori,
rielaborando l’approccio di M. Arnold e tentando una sintesi cone le istanze proposte da James sul ruolo del
Sistema Nervoso Autonomo (SNA)
Il loro lavoro comporta l’inserimento del concetto di arousal, l’attivazione del SNA.
Emozione = Arousal + Appraisal
L’emozione viene definita come la somma della valutazione (appraisal) e dell’attivazione fisiologica (arousal),
quest’ultima considerata come indifferenziata.
Non esiste un’unica risposta emotiva ad una certa attivazione del SNA, ma si deve considerare anche il
processo di appraisal. Fondamentale é infatti la fase di labelling, di etichettamento dell’emozione, come
conseguenza della fase di appraisal.
A favore della loro tesi é il fenomeno della misattribution, ovvero l’attribuzione errata di un certo arousal
ad un oggetto diverso da quello che l’ha realmente causata. Questo tema suggerisce diversi esperimenti
condotti sia da Schachter e Singer medesimi (iniezione di epinefrina e di placebo su gruppi di controllo,
successivamente sottoposti a diverse condizioni ambientali - eccitazione positiva /negativa- e valutazione del
labelling prodotto) o da altri (Dutton e Aro, esperimento del Capilano Bridge)
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