Le Cure Palliative Dr.ssa M.Grazia Rusconi UniTre 2013 DEFINIZIONE L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce le Cure Palliative come “la cura totale prestata alla persona affetta da una malattia che non risponde più alle terapie utilizzate per raggiungere la guarigione” La malattia terminale è un processo che evolve da una condizione di normalità alla disgregazione assoluta ossia alla morte. I bisogni del malato sono di origine diversa e mutano progressivamente con il mutare della malattia. Le Cure Palliative affrontano tutti gli aspetti della sofferenza: quello fisico (dolore ed altri sintomi come spossatezza, perdita dell’appetito, inabilità invalidanti, ecc...), quello psicologico (paura della morte, ansia, perdita dell’autonomia, ecc.), quello sociale (preoccupazioni familiari, difficoltà oggettive, perdita del ruolo lavorativo e sociale…) La maggior parte degli aspetti inerenti le Cure Palliative sono applicabili anche più precocemente nel corso della malattia in parallelo alle terapie antineoplastiche, anche in età pediatrica. Ultimamente, le cure palliative vengono applicate anche a malattie non neoplastiche. Tasso di mortalità per neoplasia 313 decessi/annui ogni 100.000 abitanti (mortalità regionale Lombarda) Esempi di malattie non neoplastiche di interesse palliativistico: - Scompenso cardiaco in fase terminale - Malattie croniche polmonari (BPCO) - Infettive (AIDS) - Internistiche (cirrosi epatica, ecc.) - Renali (insufficienza renale cronica terminale) - Neurologiche Alzheimer, ecc.) (M. di Parkinson, SLA, M. di Scompenso cardiaco: malattia terminale • • • • Una delle cause principali di ricovero Mortalità dell’infarto Sintomi e invalidità gravosi Impatto assistenziale e psicologico della famiglia molto pesante Scompenso cardiaco: malattia terminale problemi aperti: • Riconoscere la fase terminale (l’insufficienza cardiaca può presentare fasi di stabilizzazione alternate a fasi di aggravamento) • Creare strutture di degenza adeguate strutture di degenza per acuti e riabilitative sono altamente medicalizzate) • Organizzare un modello di assistenza domiciliare idoneo (in grado di supportare (le problematiche mediche, infermieristiche, psicologiche, sociali…) Malattie croniche polmonari (BPCO) fase terminale • N° pz respiratori cronici in aumento • Indispensabile controllo dei sintomi fisici e psicosociali • Scarso interesse verso le cure palliative • Problema etico: prolungare la vita?quando? • Coinvolgimento di malato e famiglia • Necessità di Unità di Cure Palliative Malattie Infettive: AIDS Situazione dopo l’introduzione di terapie antivirali: • 1995 morti 4583 • 2001 morti 578 • calo delle infezioni opportunistiche • aumento patologie tumorali, cardiovascolari, epatiche. Insufficienza Renale Cronica Terminale • Mortalità 15-25% all’anno • Ospedalizzazione frequente USA) (14 gg/anno in • Qualità di vita inferiore alla norma ( paragonabile a quella di patologie tumorali avanzate e/o terminali) Insufficienza Renale Cronica Terminale Linee Guida per sospensione del trattamento (USA,2000) • • • • • • Decisione condivisa col malato (se cosciente) o con i familiari Sottoscrizione di Consenso Informato Stima della prognosi (con o senza dialisi) prima della decisione Impegno dell’équipe a risolvere gli ev. problemi familiari Rispetto delle ev. direttive anticipate Offrire ai pazienti cure palliative adeguate a domicilio o in hospice. Sclerosi Laterale Amiotrofica : modello di cure palliative neurologiche Favorire la decisione quando è ancora possibile: LE DIRETTIVE ANTICIPATE • Corretta informazione del malato • Favorire l’autonomia del malato • Garantire un supporto di cure palliative Le cure palliative, dette da alcuni “Cure di fine vita” (end-of-life care) hanno lo scopo di garantire la miglior qualità di vita possibile, fino alla fine. Infatti, “quando non c’è più nulla da fare, rimane ancora tanto da fare”. Nelle cure palliative si attua -o si cerca di attuare- un’alleanza terapeutica tra l’équipe curante e il malato (che è al centro dell’attenzione di tutto il gruppo) e la sua famiglia. Anzi, si può dire che la persona malata fa parte dell’équipe di cura. Ma quando un malato si può definire con ragionevole certezza terminale? Il malato terminale è quel paziente il cui trattamento è passato da un regime con intento curativo a un altro con intento di supporto. La famiglia, gli amici, l’équipe medica e la società nel suo complesso considerano il paziente stesso come malato terminale; la durata di vita del paziente è relativamente breve (per definizione, meno di 6 mesi) Le cure palliative Sintomi fisici Difficoltà sociali Preoccupazioni economiche per il futuro della famiglia SOFFERENZA TOTALE Fattori culturali Preoccupazioni spirituali Problemi psicologici Perdita di funzioni Depressione-Ansia-Insonnia Disabilità Aggressività-Blocco della Sintomi comunicazione Dolore Isolamento-Noia FISICO PSICHICO Disperazione Perdita di senso Perdita del ruolo SPIRITUALE SOCIALE (del significato della vita, ecc.) Perdita del lavoro Perdita di relazioni sociali Perdita della fede Perdita dello status economico Perdita della progettualità DOLORE TOTALE Perdita della capacità di autodeterminarsi Le cure palliative richiedono quindi un approccio d’équipe, che riconosca il ruolo dei vari membri coinvolti. Il personaggio preminente del gruppo può variare a seconda delle necessità del paziente e dei fattori locali. La multidimensionalità degli aspetti e degli interventi è affrontata utilizzando specifiche competenze e specifici strumenti. Le cure palliative L’ EQUIPE MULTIDISCIPLINARE Medico Volontario Infermiere Psicologo MALATO e FAMIGLIA OSS Fisioterapista Ass. sociale Ass. spir. Medico • Prescrive farmaci in grado di alleviare i sintomi fisici • Migliora la qualità di vita del paziente e della sua famiglia Infermiere Coglie in profondità i bisogni del paziente e della famiglia Infermiere • Conosce il paziente come persona • Osserva cosa porta pena e cosa sollievo • Presta attenzione ai dettagli dell’assistenza fisica • Aiuta ad organizzare l’ambiente Infermiere Problem solving Problem finding Assistente sociale • Aiuta il paziente e la famiglia a trattare i problemi personali e sociali legati alla malattia Assistente sociale • • • • Aiuto all’équipe Raccoglie i dati Risolve i problemi Aiuta a comprendere il reale obiettivo e il corretto utilizzo del servizio • Stimola la famiglia e il paziente ad adattarsi ad uno stato di invalidità cronica Assistente sociale • Mantiene rapporti con la famiglia anche dopo il decesso del paziente • Fa circolare informazioni all’interno dell’équipe Fisioterapista • Massimizza le risorse ormai in diminuzione del malato Favorisce al massimo le capacità fisiche e promuove la maggiore autonomia, cioè aiuta la persona ad adattarsi alla propria condizione. Nell’ambito delle cure palliative la fisioterapia differisce da quella tradizionale per un aspetto: siccome i malati sono soggetti a cambiamenti di condizione spesso rapidi e in peggioramento, anche il suo intervento deve riuscire a cambiare velocemente per poter rispondere adeguatamente alle nuove necessità. PSICOLOGO: sue direzioni • Verso l’équipe • Verso il paziente e la famiglia PSICOLOGO: obiettivo • Dà alla malattia un senso importante ma non totalizzante Assistente spirituale • È uno stimolo per il sorgere di questioni esistenziali Volontario • Elemento cardine dell’ équipe di CP • Caratteristica: versatilità e non specializzazione Volontario: compiti • Supporto • Mansioni domestiche Ruolo dell’équipe • Lavorare insieme per il paziente • Porre al centro la persona malata e i suoi bisogni • Agire sugli aspetti della sofferenza totale Le Cure Palliative affrontano tutti gli aspetti della sofferenza: quello fisico (dolore ed altri sintomi come spossatezza, perdita dell’appetito, inabilità invalidanti, ecc...), quello psicologico (paura della morte, ansia, perdita dell’autonomia, ecc.) quello sociale (preoccupazioni familiari, difficoltà oggettive, perdita del ruolo lavorativo e sociale…) Esempi di malattie non neoplastiche di interesse palliativistico: - Scompenso cardiaco in fase terminale - Malattie croniche polmonari (BPCO) - Infettive (AIDS) - Internistiche (cirrosi epatica, ecc.) - Renali (insufficienza renale cronica terminale) - Neurologiche Alzheimer, ecc.) (M. di Parkinson, SLA, M. di Le cure palliative, dette da alcuni “Cure di fine vita” (end-of-life care) hanno lo scopo di garantire la miglior qualità di vita possibile, fino alla fine. Infatti, “quando non c’è più nulla da fare, rimane ancora tanto da fare”. Assistenza Trattamento del dolore + Trattamento degli altri sintomi + Cura dei problemi psicologici + Cura delle difficoltà sociali + Cura dei fattori culturali + Cura dei problemi spirituali = CURE PALLIATIVE MULTIDISCIPLINARI (ASSISTENZA GLOBALE) La morte amica. Lezioni di vita da chi sta per morire Marie de Hennezel GRAZIE PER L’ATTENZIONE FELICE CASORATI 1883 -1963