Economia politica I (N.O.) Istituzioni di economia (V.O.) prof. Giuseppe Garofalo 17-12-04 Prova A 1. Mostrare l'effetto di un aumento dei trasferimenti nello schema reddito-spesa e nello schema ISLM (riportare i due grafici uno sotto l'altro) 2. Indicare le grandezze che fanno parte delle dispersioni W e mostrare da cosa dipendono (usare anche il grafico) 3. Date le seguenti funzioni dell'investimento a. I = 200 - 1.000 r b. I = 100 - 1.000 r c. I = 200 - 1.500 r Spiegare le differenze e procedere alla rappresentazione grafica 4. Siano noti i seguenti dati: Y = 3.600 c = 0,8 YPO = 4.000 t = 0,2 a. Calcolare la variazione della spesa pubblica che garantirebbe il pieno impiego b. Indicare se l'effetto sarebbe identico in presenza di retroazione monetaria 5. Spiegare la differenza tra reddito e ricchezza. Indicare i modi in cui quest'ultima può essere detenuta 6. Indicare le grandezze che concorrono a definire l'offerta di moneta (aggregato M1) 7. Spiegare quali fattori possono produrre un aumento del tasso di cambio nominale Prova B 1. Mostrare l'effetto di un aumento dell'aliquota fiscale nello schema reddito-spesa e nello schema IS-LM (riportare i due grafici uno sotto l'altro) 2. Indicare le grandezze che fanno parte delle aggiunte J e mostrare da cosa dipendono (usare anche il grafico) 3. Date le seguenti funzioni del consumo a. C = 0,8 Y b. C = 10 + 0,8 Y c. C = 10 + 08 YD Spiegare le differenze e procedere alla rappresentazione grafica [Si tenga presente che T = 140 e Q = 140] 4. Siano noti i seguenti dati: Y = 3.600 c = 0,8 YPO = 4.000 a. Calcolare la variazione della spesa pubblica che garantirebbe il pieno impiego b. Calcolare la variazione del prelievo fiscale (grandezza esogena) che garantirebbe il pieno impiego 5. Spiegare la differenza tra deficit pubblico e debito pubblico. Indicare le forme di copertura del primo 6. Indicare le differenze tra la funzione del risparmio neoclassica e keynesiana 7. Spiegare quali fattori possono produrre un aumento del tasso di cambio reale () N.B. Nei grafici riportare sempre le grandezze sugli assi Rispondere a 6 domande (a scelta tra le precedenti) Risposte Prova A 1. Mostrare l'effetto di un aumento dei trasferimenti nello schema reddito-spesa e nello schema IS-LM (riportare i due grafici uno sotto l'altro) E Y r Y L'intercetta della linea della spesa totale (E) è data dalla spesa autonoma (A), mentre la pendenza è data da c (1 - t) - m. L'aumento di Q produce un incremento dell'intercetta verticale in ragione di c · Q, determinando una traslazione della linea E verso l'alto: il reddito di equilibrio aumenta. A A L'intercetta verticale della curva IS è data da ; quella orizzontale da ; la 1 c(1 t ) m b 1 c(1 t ) m . L'aumento di Q sposta verso destra entrambe le intercette: la IS trasla b verso destra; il reddito di equilibrio aumenta. Y c Da notare come l'effetto moltiplicativo sia in questo caso dato da: e risulti Q 1 c(1 t ) m pertanto più basso rispetto a quello delle altre componenti della spesa autonoma (I, G, X). [§§ 11.3 e 12.1 del testo] pendenza è 2. Indicare le grandezze che fanno parte delle dispersioni W e mostrare da cosa dipendono (usare anche il grafico) W = S + T + M = (s + t + m) Y Oppure: W = S + T + M = (s + ct + m) Y = [1 - c (1 - t) + m]Y W Y [§§ 6.6 e 12.1 del testo] 3. Date le seguenti funzioni dell'investimento a. I = 200 - 1.000 r b. I = 100 - 1.000 r c. I = 200 - 1.500 r Spiegare le differenze e procedere alla rappresentazione grafica Rispetto all'espressione a., nella b. si dimezza la componente autonoma dell'investimento, mentre nella c. aumenta la reattività della spesa al tasso d'interesse. Per la rappresentazione grafica conviene ricavare le intercette verticale e orizzontale a partire da un'espressione generica: I I I I 0 br r 0 b b r I0 b I0 I Ne segue che, rispetto alla curva di cui all'espressione a., la curva di cui all'espressione b è traslata verso l'origine degli assi, mentre la curva di cui all'espressione c. presenta un'intercetta verticale più bassa. [§§ 2.2 e 12.1 del testo] 4. Siano noti i seguenti dati: Y = 3.600 c = 0,8 YPO = 4.000 t = 0,2 c. Calcolare la variazione della spesa pubblica che garantirebbe il pieno impiego d. Indicare se l'effetto sarebbe identico in presenza di retroazione monetaria Applicando il moltiplicatore della spesa pubblica si calcola G: Y 1 1 4.000 3.600 2,7 G 144 G 1 c(1 t ) 1 0,8(1 0,2) 2,7 In definitiva un incremento della spesa pubblica di 144 produce un incremento del reddito di 400. In presenza di retroazione monetaria il valore del moltiplicatore sarebbe risultato minore di 2,7 , per cui la variazione della spesa pubblica necessaria per produrre Y = 400 sarebbe stata maggiore di 144. Il moltiplicatore con retroazione monetaria (a tasso d'interesse variabile), implicato nell'effetto spiazzamento, è: Y 1 bd G 1 c(1 t ) m e Rispetto al moltiplicatore keynesiano semplice si aggiungono a denominatore: b (reattività della spesa d'investimento al tasso d'interesse); d ed e (reattività della domanda di moneta, rispettivamente, al reddito e al tasso d'interesse). Si noti come ci si riferisca nel caso di questo esercizio ad un modello di strategia (di politica economica), ponendo esogeno l'output gap (l'obiettivo dell'intervento pubblico) ed endogeno (da calcolare) la variazione della spesa pubblica (lo strumento utilizzato dal policy maker). [§§ 11.4, 12.3, 12.5 e 15.1 del testo] 5. Spiegare la differenza tra reddito e ricchezza. Indicare i modi in cui quest'ultima può essere detenuta Il reddito è una grandezza flusso (flusso di beni e servizi, al netto di quelli intermedi, prodotti in un'economia in un arco di tempo). Si calcola come somma dei valori aggiunti dei diversi settori produttivi, o come somma del valore dei beni e servizi finali, o come somma dei redditi distribuiti, o come somma delle spese effettuate (Y = E = C + I + G + X - M) La ricchezza (o patrimonio) è la corrispondente grandezza stock perché indica la consistenza delle attività in possesso di uno o più individui in un istante preciso. Tali attività patrimoniali si distinguono in reali e finanziarie. Limitandoci a queste ultime, distinguiamo tra moneta (legale + bancaria) e titoli (privati, come azioni e obbligazioni, + pubblici). Ogni attività finanziaria /patrimoniale si caratterizza per tre elementi: liquidità, rendimento e rischio. [Cap. 6 e § 7.2 del testo] 6. Indicare le grandezze che concorrono a definire l'offerta di moneta (aggregato M1) M 1 Circ Dep dove: Circ Dep dato che Circ Dep e: 1 Ris BM essendo e BM = Base monetaria creata dalla Banca centrale Dep Sostituendo nella prima espressione, risulta che: 1 M1 BM [§ 7.2 del testo] Dep 7. Spiegare quali fattori possono produrre un aumento del tasso di cambio nominale Il tasso di cambio è il prezzo della valuta estera in termini di moneta nazionale (metodo incerto per certo, 1 $ = ….€) o, indifferentemente (è sufficiente fare l'inverso), il prezzo della moneta nazionale in termini di valuta estera (metodo certo per incerto, 1 € = ….$). Tale prezzo si determina sul mercato valutario dove vengono scambiate le due monete. Un aumento del tasso di cambio nominale sta ad indicare: - un deprezzamento della moneta nazionale (corrispondente apprezzamento della valuta estera) col metodo incerto per certo, perché occorrono più euro per acquistare 1 dollaro - un apprezzamento della moneta nazionale (corrispondente deprezzamento della valuta estera) col metodo certo per incerto, perché occorrono più dollari per acquistare 1 euro Il prezzo della valuta estera dipende dalle relative domande e offerte, che corrispondono a offerte/domande di moneta nazionale. Al riguardo si può far riferimento alla tabella di p. 85 del testo. L'aumento del tasso di cambio nominale denota: - un eccesso di domanda di dollari (offerta di euro) col primo metodo - un eccesso di domanda di euro (offerta di dollari) col secondo metodo [§ 7.3 del testo] Prova B 1. Mostrare l'effetto di un aumento dell'aliquota fiscale nello schema reddito-spesa e nello schema IS-LM (riportare i due grafici uno sotto l'altro) E Y r Y L'intercetta della linea della spesa totale (E) è data dalla spesa autonoma (A), mentre la pendenza è data da c (1 - t) - m. L'aumento di t riduce la pendenza, determinando una rotazione della linea E verso il basso: il reddito di equilibrio si riduce. A A L'intercetta verticale della curva IS è data da ; quella orizzontale da ; la 1 c(1 t ) m b 1 c(1 t ) m . L'aumento di t sposta verso sinistra l'intercetta orizzontale e aumenta la b pendenza: la IS ruota verso sinistra (ferma l'intercetta verticale); il reddito di equilibrio si riduce. [§§ 11.3 e 12.1 del testo] pendenza è 2. Indicare le grandezze che fanno parte delle aggiunte J e mostrare da cosa dipendono (usare anche il grafico) J = I + G + X = (I0 + G* + X*) + b r Oppure: J = I + c Q + G + X = (I0 + c Q + G* + X*) + b r = A* + b r r A* b A* J [§§ 6.6 e 12.1 del testo] 3. Date le seguenti funzioni del consumo a. C = 0,8 Y b. C = 10 + 0,8 Y c. C = 10 + 08 YD Spiegare le differenze e procedere alla rappresentazione grafica [Si tenga presente che T = 140 e Q = 140] Nell'espressione a. manca la componente autonoma dei consumi (l'intercetta verticale è 0), che invece è presente nella b. Nella c. si considera la presenza del settore pubblico per cui si fa riferimento al reddito disponibile delle famiglie, pari a Y - T + Q = Y - 140 + 140 = Y; ne segue che la b. e la c. coincidono. Il grafico è il seguente: C b, c a Y [§§ 11.1 e 11.3 del testo] 4. Siano noti i seguenti dati: Y = 3.600 c = 0,8 YPO = 4.000 c. Calcolare la variazione della spesa pubblica che garantirebbe il pieno impiego d. Calcolare la variazione del prelievo fiscale (grandezza esogena) che garantirebbe il pieno impiego Applicando il moltiplicatore della spesa pubblica si calcola G: Y 1 1 4.000 3.600 5 G 80 G 1 c 1 0,8 5 In definitiva un incremento della spesa pubblica di 80 produce un incremento del reddito di 400. Nel caso del prelievo fiscale (supposto esogeno) il moltiplicatore è: Y c 0,8 4.000 3.600 4 T 100 T 1 c 1 0,8 4 Un decremento del prelievo di 100 produce un incremento del reddito di 400. Si noti come ci si riferisca nel caso di questo esercizio ad un modello di strategia (di politica economica), ponendo esogeno l'output gap (l'obiettivo dell'intervento pubblico) ed endogeno (da calcolare) la variazione dei trasferimenti o del prelievo fiscale (gli strumenti utilizzati dal policy maker). [§§ 11.4 e 15.1 del testo] 8. Spiegare la differenza tra deficit pubblico e debito pubblico. Indicare le forme di copertura del primo Il deficit pubblico indica un saldo negativo del bilancio pubblico, dove le entrate sono date da T e le uscite da G + Q: è una grandezza flusso perché riferita ad un determinato arco di tempo. Tale deficit può essere coperto con emissione da parte del Tesoro di titoli pubblici, non essendo più ammessa, nel nostro Paese e in quelli dell'Ue, la copertura con emissione di base monetaria (ricordiamo che il vincolo del bilancio pubblico è dato da: (G Q) T Tit BM , dove il deficit può essere dovuto al cosiddetto saldo primario o alla voce oneri per il servizio del debito). Il debito pubblico è una grandezza stock perché rappresenta la cumulata in un istante preciso di tutti i deficit non rimborsati. [§ 7.1 del testo] 9. Indicare le differenze tra la funzione del risparmio neoclassica e keynesiana Per i neoclassici S = S (r) dove r, tasso d'interesse, è il premio per la rinuncia al consumo presente, fatta in vista di un maggior consumo futuro. r S Per Keynes il risparmio è in relazione al reddito S = Y - C = Y - (C0 - c Y) = - C0 + s Y S Y Il risparmio è a giudizio degli autori neoclassici il prerequisito per la spesa d'investimento, nel caso di Keynes una sottrazione di spesa. [§§ 9.1 e 11.1 del testo] 10. Spiegare quali fattori possono produrre un aumento del tasso di cambio reale () Il tasso di cambio reale è il rapporto tra prezzi esteri e prezzi interni: essendo questi riferiti a monete diverse, li si omogenizza in base al tasso di cambio nominale. Quest'ultimo può essere espresso col metodo incerto per certo (prezzo della valuta estera in termini di moneta nazionale, ad es. 1 $ = ….€) o certo per incerto (prezzo della moneta nazionale in termini di valuta estera, ad es. 1 € = ….$). Ne segue che: P Estero c - nel primo caso, Interno L'aumento di denota una maggiore competitività delle merci P nazionali sui mercati esteri (ricordiamo che in questo caso l'aumento di c comporta un deprezzamento della moneta nazionale) P Interno c - nel secondo caso, L'aumento di denota una minore competitività delle merci P Estero nazionali sui mercati esteri (ricordiamo che in questo caso l'aumento di c comporta un apprezzamento della moneta nazionale) Il valore di dipende, come visto, da P Estero e P Interno (il differenziale nei prezzi), nonché dal tasso di cambio nominale (deprezzamento/apprezzamento della moneta nazionale e conseguente apprezzamento/deprezzamento della valuta estera. [§ 7.3 del testo] Economia politica I prof. Giuseppe Garofalo Prova di Microeconomia del 10-02-05 1. Il problema dell'efficienza o meno nella sfera produttiva può essere prospettato attraverso la curva di trasformazione tra prodotti (frontiera delle possibilità produttive). L'argomento viene presentato a proposito della scelta di cosa produrre e, successivamente, della Pareto-ottimalità nella produzione: discutere centrando bene l’argomento "frontiera". 2. I profitti dell'impresa Alfa sono dati dalla seguente funzione: = 100 x - 50 - 3 x2 I profitti dell'impresa Beta sono dati da: = 100 x - 50 - 15 L e la sua funzione di produzione è: x = 8 L - L2 Spiegare il modo diverso in cui si presentano le due funzioni dei profitti e cosa determiniamo nei due casi. La risposta può essere di tipo grafico o numerico. 3. Commentare i requisiti del prezzo di equilibrio in un mercato di concorrenza perfetta e mostrare in che senso si produce un surplus per i consumatori e per i produttori. 4. Dopo aver fornito la formula dell'elasticità della domanda al prezzo, indicare il suo valore in corrispondenza dei punti indicati p A B 0,5 1,8 x Si tenga presente che la funzione di domanda inversa è: p = 10 - 5 x 5. Quand'è che la curva di costo marginale si presenta orizzontale? Che forma assume in tal caso la curva del costo medio? 6. Effetto reddito ed effetto sostituzione. 7. La curva di domanda per un oligopolista. N.B.: - rispondere ad almeno 6 domande. - riportare sempre le grandezze sugli assi nei grafici Risposte 1. pp. 103-105 e p. 188 2. Per l’impresa Alfa i profitti sono riferiti alla quantità prodotta, mentre per l’impresa Beta alla domanda di lavoro. La variabile decisionale è quindi nel primo caso x, nel secondo L. In entrambi i casi l’impresa massimizza i profitti: la condizione di primo ordine è che la derivata prima (rispetto alla variabile decisionale) sia uguale a zero. Pertanto per l’impresa Alfa avremo: ' ( x) 0 mentre nel caso 100 6 x 0 dell’impresa Beta, dopo aver incorporato x il 100 16, 6 6 vincolo nella funzione obiettivo 800 L 100 L 50 15L , si procede alla massimizzazione determinando prima L e poi x: 785 ' ( L) 0 800 200 L 15 0 L 3,925 200 P PmaL w x 31,4 15,406 16 2 I grafici sono rispettivamente quelli di pag. 108 e 169. 3. pp. 146-148 4. Data la funzione inversa, la funzione di domanda è: x 2 0,2 p L’elasticità è: x p x : p x p p x Il suo valore può essere calcolato applicando tale formula o col metodo grafico p A 1 0 B 0,5 In A abbiamo: 0,2 1,8 2 x 7,5 2 0,5 3 ovvero: 3 0,5 0,5 1 2 1,8 0,1 ovvero: 0,1 1,8 1,8 Nel passaggio da A a B la domanda, inizialmente elastica, diventa relativamente più rigida. In B abbiamo: 0,2 5. p. 91 per quanto riguarda il breve periodo. Nel caso del lungo periodo, le curve di costo medio e marginale coinciderebbero (né economie né diseconomie di scala). 6. pp. 48-50 e pp. 167-168 7. pp. 226-233 Economia politica I prof. Giuseppe Garofalo Prova del 10-02-05 1. In un'economia si verifica un calo dei consumi. Cosa può aver determinato tale risultato? Nella risposta servirsi degli opportuni grafici. 2. La legge di Say. Dopo averla presentata ed illustrata, chiarire perché viene criticata da Keynes. 3. Date le seguenti funzioni: C = 50 + 0,6 YD T = 0,2 Y G = 30 YPO = 150 P=2 I = 20 - 52 r MD = 2 Y - 80 r MS = 480 Q = 10 Ricavare la IS e la LM e rappresentarle graficamente (ricercare le intercette sui due assi). 4. La scelta tra tempo di lavoro e tempo libero: impostazione del problema, determinanti, grafico. 5. Di un'impresa si conoscono i seguenti dati: C = 100 w = 15 v = 40 x = L0,5 K0,5 a) Determinare l'ottima combinazione dei fattori. b) Chiarire cosa accade se il salario diventa w = 18 [In alternativa all'esercizio numerico, si può rispondere presentando il problema nei suoi termini analitici e grafici] 6. La massimizzazione del profitto è l'obiettivo che si assume perseguano le imprese. Quali implicazioni si hanno nelle diverse forme di mercato? N.B.: riportare sempre le grandezze sugli assi nei grafici Risposte 1. Data la funzione del consumo C C0 cYD C0 c(1 t )Y cQ * il calo dei consumi può essere dovuto a: C0 c t Y Q dunque o a scelte autonome dei consumatori (graficamente può abbassarsi l’intercetta verticale o ridursi la pendenza), o a politiche fiscali restrittive (l’effetto grafico è quello di una riduzione della pendenza se t , di un abbassamento dell’intercetta verticale se Q), o a una deflazione del reddito causata da una contrazione della domanda aggregata (se Y, si ha un movimento lungo la curva verso sinistra). 2. pp. 109-115 e p. 129-133 (vol. I) 106 52 r 203,846 100r 3. IS: 0,52 0,52 r 2,03846 0,01Y Y LM: r 2,038 120 Y 120 40r 203,8 Y -3 r 3 0,025Y 203,846 100r 120 40r 83,846 IS-LM: r 0,5989 140 Y 143,956 -3 4. pp. 165-168 (vol. II) 5. pp. 95-102 (vol. II). Per i calcoli numerici si tratta di comporre il lagrangiano: R L0,5 K 0,5 (15L 40K 100) Derivando tale funzione rispetto a L e K, e, dividendo la prima espressione ottenuta per la seconda, si ottiene la condizione di equilibrio (saggio marginale di sostituzione tecnico = saggio marginale di trasformazione): K 15 L 40 K 0,375L L’ultima espressione, inserita nel vincolo di bilancio, dà: 15L 40(0,375L) 100 0 L 100 3, 3 30 K 0,375 3, 3 1,25 L’aumento del salario produce una riduzione della domanda di lavoro, che possiamo determinare nel seguente modo: K 0,45L 100 18L 40(0,45L) 100 0 L 2,7 36 K Ne segue che Graficamente l’aumento del salario fa ruotare l’isocosto nel senso della freccia. Di conseguenza l’equilibrio è in corrispondenza di un isoquanto più basso. 2,5 5, 5 6, 6 L 6. Per l’impresa concorrenziale v. pp. 107-110 (vol. II); per il monopolista v. pp. 198-200 (vol. II). In linea di massima si ha che: Max Rma Cma . La differenza è che, mentre per l’impresa concorrenziale, nel breve periodo: p Cma , per il monopolista (in questo caso non occorre una specificazione temporale) p Cma . L’argomento può essere ampliato considerando il lungo periodo e le altre forme di mercato imperfetto. Economia politica I - Prof. Giuseppe Garofalo Prova del 25-02-05 1. Confrontare la domanda di moneta dei teorici di Cambridge e quella ipotizzata da Keynes. Nella risposta fornire gli opportuni grafici. 2. I poteri pubblici intendono stimolare l'economia. Dopo aver indicato gli strumenti a disposizione, mostrare le conseguenze sulle curve IS-LM e AD-AS. 3. Noti i seguenti dati: X = 1.500 KE = 80 + 3.600 r Y = 10.000 G = 1.400 M = 0,2 Y KU = 100 r = 0,06 T = 0,3 Y determinare: a. il saldo del bilancio pubblico, b. il saldo della bilancia dei pagamenti. Indicare quali grandezze sono coinvolte dal valore dei due saldi. Q = 1.700 4. I seguenti dati si riferiscono alle domande di tre consumatori: p1 x1A x1B x1C x1 3 18 12 15 2 19 15 17 1 20 18 19 a. Calcolare la domanda di mercato nell'ultima colonna b. Indicare quale consumatore presenta una domanda più elastica, fornendo la formula generale 5. Nella concorrenza monopolistica l'impresa vende beni differenziati, ha un basso grado di controllo sul prezzo, non può sfruttare barriere all'entrata. Illustrare la determinazione dell'equilibrio, distinguendo tra breve e lungo periodo. 6. Come si determina la curva di offerta di breve periodo per un'impresa in concorrenza perfetta? N.B.: Riportare sempre le grandezze sugli assi nei grafici Risposte 1. Per quanto riguarda la TQM di Cambridge pp. 116-119 del I vol.; per quanto riguarda la formulazione di Keynes pp. 133-137 e 188-189. 2. Con riferimento alla politica fiscale, le manovre possibili sono: G Q t [se esogeno: T] Le conseguenze grafiche sono: si spostano verso destra sia la IS (parallelamente se G o Q o se T; solo l'intercetta orizzontale se t ) sia la AD. Per quanto riguarda la politica monetaria, le manovre che può attuare la Banca centrale sono: T.uffic.di sconto (T. di Coefficiente di riserva Acquisto di titoli sul mercato secondario rifinanziamento) obbligatoria (operazioni di mercato aperto) Le conseguenze grafiche sono: si spostano verso destra sia la LM (attivando il meccanismo di trasmissione indiretto) sia la AD. 3. Bil. Pubbl. = 0,3 10.000 (1.400 1.700) 100 Il deficit pubblico sarà coperto con emissione di titoli pubblici (essendo ormai precluso il finanziamento con emissione di base monetaria). Le grandezze coinvolte più direttamente sono: T. d'interesse Spesa d'invest. (spiazzamento) Debito pubblico …. Bil. Pagamenti = (1.500 0,2 10.000) (80 3.600 0,06 100) 500 196 304 Il deficit dei conti con l'estero sarà coperto con riduzione delle riserve ufficiali (in cambi fissi) o con deprezzamento della moneta nazionale (in cambi flessibili). Le grandezze coinvolte più direttamente sono: …. T. di cambio (metodo Base monetaria (canale …. "incerto per certo") estero) 4. p1 x1A x1B x1C x1 3 18 12 15 45 2 19 15 17 51 1 20 18 19 57 La domanda di mercato (x1) viene calcolata per somma orizzontale delle domande individuali. La domanda più reattiva è quella del consumatore B dato che ad una variazione unitaria del prezzo corrisponde una variazione (di segno opposto) della quantità di 3 unità del bene. pp. 42-46 del II vol. 5. pp. 206-209 del II vol. 6. pp. 107-111 del II vol. Prova di Microeconomia - Prof. Giuseppe Garofalo Prova del 25-02-05 1. Come si determina la curva di offerta di breve periodo per un'impresa in concorrenza perfetta? 2. Curva di Engel e corrispondente coefficiente di elasticità. Distinguere in base alla natura dei beni, rilevante nel caso specifico. 3. Siano noti i seguenti dati riferiti ad un consumatore: U = x1 + x2 I = 30 p1 = 3 p2 = 2 [Beni perfetti sostituti] a. Determinare la quantità ottima dei due beni b. Indicare cosa accade se si ha la seguente modifica: p2 = 4, distinguendo tra effetto sostituzione ed effetto reddito nel caso specifico 4. Sulla scorta dei dati contenuti nella seguente tabella: x1 0 1 2 3 4 9 8 7 6 5 Rme RT Rma 10 6 4,5 Cme 4, 6 5 4 6 3 7 2 5 6 8 6 CT Cma a. calcolare nelle righe corrispondenti i ricavi e i costi, totali e marginali b. indicare il livello di output scelto dall'impresa c. indicare i valori del prezzo e del costo fisso 5. Con riferimento ai dati della tabella precedente, è possibile indicare in quale forma di mercato opera l'impresa? Nella risposta fornire gli opportuni grafici. 6. Le esternalità negative sono presenti in alcune produzioni. Cosa comporta la loro presenza? 7. Nella concorrenza monopolistica l'impresa vende beni differenziati, ha un basso grado di controllo sul prezzo, non può sfruttare barriere all'entrata. Illustrare la determinazione dell'equilibrio, distinguendo tra breve e lungo periodo. N.B.: - rispondere ad almeno 6 domande. - riportare sempre le grandezze sugli assi nei grafici Risposte 1. pp. 107-111 del II vol. 2. pp. 39-40 del II vol. 3. SMS dx2 Umax1 1 dx1 Umax2 SMT dx2 p 1 1,5 dx1 p2 x2 15 Vincolo di bilancio 1,5 1 Curva di indifferenza 10 x1 Scelta ottima: x2 = 15, x1 = 0 Con p2 = 4, la scelta ottima diventa: x2 = 0, x1 = 10 perché l'intercetta verticale del vincolo di bilancio diventa, a seguito della variazione ipotizzata, 7,5 < 10. Dal momento che il consumatore sposta le sue scelte dal bene 2 al bene 1, l'effetto prezzi si risolve interamente in effetto reddito. 4. x1 Rme RT Rma Cme 0 9 0 - 1 8 8 8 10 2 7 14 6 6 3 6 18 4 CT Cma 6 - 10 4 12 2 Il prezzo è uguale al Rme 4, 6 4 5 20 2 4,5 5 4 20 0 5 6 3 18 -2 6 7 2 14 -4 8 14 2 18 4 25 7 36 11 56 20 RT . Il costo fisso è uguale a 6 (si veda il CT corrispondente a x1 = 0). x1 5. Siamo in un mercato imperfetto dato che tra prezzo e quantità domandata la relazione è inversa. Dal momento che si parla di singola impresa, si può supporre di essere in monopolio. 6. Si veda la dispensa su http://www.economia.unitus.it/garofalo/Materiale_didattico.doc 7. pp. 206-209 del II vol. Economia politica I (prof. G.Garofalo) Appello del 31-3-2005 1. Date le seguenti funzioni: C = 16 + 0,8 YD G = 80 X = 40 I = 20 – 100 r T = 0,2 Y M = 0,1 Y Q=5 ricavare l’equazione del reddito di equilibrio e costruire il grafico corrispondente. 2. Illustrare il concetto di tasso di cambio nominale. In particolare: - definirlo - spiegare le cause delle variazioni, distinguendo tra metodo "incerto per certo" e "certo per incerto"1 - chiarire in che modo i poteri pubblici possono regolarlo 3. Inflazione: significato del termine; cause; conseguenze; rimedi. 4. Spiegare il diverso andamento della curva di ricavo marginale per un’impresa concorrenziale e per un monopolista. 5. Si considerino le seguenti funzioni di produzione: Y = L0,5 Y = L0,5 K0,5 Costruire i grafici corrispondenti e spiegare il significato che assume la misura della tangente lungo le rispettive curve. 6. Dopo aver tracciato una curva di domanda, chiarire in quali casi si ha: - un movimento verso il basso lungo la curva - una traslazione parallela della curva verso destra - una rotazione della curva, che si appiattisce 1 Suggerimento: ipotizzare che inizialmente 1 € = 1,28 $ (1 $ = 0,78 €) Risposte E 16 0,8(1 0,2)Y 4 20 100r 80 40 0,1Y 1. Y (1 0,54) 160 100r E 160 100r 0,54Y Y 347,826 217,391r r 1,6 0,0046Y r 1,6 347,8 Y 2. Il tasso di cambio nominale è il prezzo della valuta estera in termini di moneta nazionale (metodo incerto per certo, 1 $ = 0,78 €) o, indifferentemente (è sufficiente fare l'inverso), il prezzo della moneta nazionale in termini di valuta estera (metodo certo per incerto, 1 € = 1,28 $). Tale prezzo si determina sul mercato valutario dove vengono scambiate le due monete. Un aumento del tasso di cambio nominale sta ad indicare: - un deprezzamento della moneta nazionale (corrispondente apprezzamento della valuta estera) col metodo incerto per certo, perché occorrono più euro per acquistare 1 dollaro - un apprezzamento della moneta nazionale (corrispondente deprezzamento della valuta estera) col metodo certo per incerto, perché occorrono più dollari per acquistare 1 euro Il prezzo della valuta estera dipende dalle relative domande e offerte, che corrispondono a offerte/domande di moneta nazionale (si veda la tabella di p. 85 del testo). Ne deriva che l'aumento del tasso di cambio nominale denota: - un eccesso di domanda di dollari (offerta di euro) col primo metodo - un eccesso di domanda di euro (offerta di dollari) col secondo metodo L'eventuale intervento pubblico consiste in offerta/domanda di dollari con conseguente variazione delle riserve ufficiali. 3. L'inflazione indica un aumento generalizzato dei prezzi dei beni e servizi scambiati, quindi un aumento dell'indice dei prezzi. Le cause sono riconducibili a: Un eccesso di circolazione monetaria Spiegazione neoclassica (TQM) Un eccesso di domanda di beni e servizi allorché il reddito reale è prossimo al livello potenziale (shock della domanda) Spiegazione keynesiana Un aumento dei costi di produzione indipendente dalla domanda (shock dell'offerta) L'aumento di P riduce il potere d'acquisto della moneta; può aver effetto sul tasso di cambio reale, riducendo la competitività delle nostre merci sui mercati internazionali; produce effetti redistributivi (avvantaggia i debitori, a danno dei creditori, e chi percepisce redditi indicizzati ai prezzi); può provocare forme di illusione monetaria. Per contrastare l'inflazione, si deve intervenire sulle cause, agendo, a seconda dei casi e delle spiegazioni teoriche, sull'offerta di moneta, sulla domanda aggregata, sui costi per unità prodotta. Nella spiegazione è opportuno riferirsi ai grafici AD-AS. 4. Il ricavo marginale è la derivata del ricavo totale rispetto a x: Rma R' ( x) p x p . x La relazione tra ricavo marginale e prezzo (ricavo medio) è in relazione al valore dell'elasticità , data la 1 formula Rma p(1 ) . Nella concorrenza perfetta il ricavo marginale è pari al prezzo (essendo questo costante, in monopolio (in generale nei mercati imperfetti) è inferiore al prezzo ( p 0 ), mentre x p è negativo). Per la costruzione x grafica si tratta di partire dalla curva di domanda per l'impresa (cioè dalla curva di ricavo medio): nel caso dell'impresa concorrenziale quest'ultima è orizzontale (con valore di elasticità pari a infinito), mentre per il monopolista è decrescente coincidendo con la curva di domanda di mercato (muovendosi verso il basso lungo la curva, l'elasticità assume tutti i valori da infinito a zero). Per l'impresa concorrenziale il ricavo marginale sarà una linea orizzontale con intercetta pari al prezzo di mercato (Ricavo marginale = Ricavo medio = curva di domanda per l'impresa), mentre per il monopolista sarà una linea con intercetta verticale pari al ricavo medio e pendenza doppia. Dimostrazione: data la funzione inversa di domanda p a bx , il ricavo totale è: RT ax bx 2 , per cui il ricavo marginale è: Rma a 2bx 5. Le due funzioni di produzione sono, rispettivamente, di breve e di lungo periodo. L'esponente della prima indica che la produttività marginale del lavoro (è questo il significato della tangente alla curva punto per punto) è decrescente (nel caso specifico Pmal 0,5 ). Gli esponenti della seconda funzione (una L funzione di tipo Cobb-Douglas), presi singolarmente, denotano che entrambi i fattori hanno produttività marginali decrescenti: il fatto che la loro somma dia 1 indica che i rendimenti di scala sono costanti. La rappresentazione grafica di quest'ultima funzione è la curva di isoquanto. La sua pendenza esprime il SMS tecnico, il cui valore è dato dal rapporto tra le produttività marginali dei due fattori (nel caso specifico esso è pari a K ): muovendosi lungo la curva verso il basso esso si riduce, fino ad assumere L valore pari a 0. 6. La curva di domanda è ottenuta a partire dalla curva prezzo-consumo. Il movimento verso il basso lungo la curva di domanda è determinato dalla riduzione del prezzo. La traslazione della curva di domanda verso destra è causata dall'aumento di una esogena (ad es. il reddito, la ricchezza, le preferenze, il prezzo di un bene sostitutivo,..). La curva si appiattisce se aumenta il valore dell'elasticità della domanda al prezzo, dato da x p . p x Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 7-6-05 1. Siano noti i seguenti dati: C = 150 + 0,75 Y I = 300 – 2500 r r = 0,07 Determinare il reddito di equilibrio e il volume dei risparmi. Costruire i grafici corrispondenti. 2. Quali elementi concorrono a definire la competitività delle merci nazionali sui mercati internazionali? Dopo averli individuati, indicare come i poteri pubblici possono agire per stimolarli. Mostrare l’effetto di tali interventi nei grafici reddito-spesa, IS-LM e AD-AS. 3. Dopo aver indicato da cosa dipende l’esistenza di un deficit pubblico, chiarire: a. i modi in cui lo stesso deficit può essere finanziato; b. le conseguenze che la sua esistenza e il modo in cui viene finanziato possono produrre nel sistema economico 4. La determinazione del prezzo con la formula del mark-up. 5. Date le seguenti funzioni: U x1a x 2b X A Lc K d spiegare il loro significato, rappresentarle graficamente e spiegare l’utilizzo che ne viene fatto. 6. Chiarire il significato di economie di scala e quando si verifica che esse sono sfruttate appieno. Riportare sempre le grandezze sugli assi Risposte 1. Y (1 0,75) 150 300 175 In alternativa: 150 0,25Y 300 175 275 Y 1100 0,25 Ne segue che: S I 125 E Y 275 1100 0,25 275 S, I 1100 125 1100 -150 Y Y Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 22-6-05 1. Date le seguenti funzioni C = 50 + 0,8 Y I = 300 – 100 r P=2 MD = 2 Y – 300 r MS = 1.000 Determinare l’equilibrio e costruire il grafico corrispondente, specificando i valori numerici delle intercette sui due assi. 2. Supponiamo che l’offerta di moneta venga portata al livello MS = 1.200. Dopo aver indicato attraverso quali strumenti tale variazione può essere effettuata, descrivere il processo che si mette in moto (meccanismo di trasmissione). 3. La legge di Say. 4. Le condizioni esistenti su due mercati sono descritte dalle seguenti funzioni di domanda/offerta Bene A x = 10.000 – 500 p x = – 5.000 + 2.500 p Bene B x = 10.000 – 400 p x = – 4.000 + 2.500 p Spiegare le differenze tra le condizioni esistenti nei due mercati e determinare l’equilibrio. 5. Ricavare la curva di Engel. Specificare il suo andamento rispetto alla natura dei beni. Mostrare come può essere quantificata la reattività della variabile dipendente alla variabile indipendente specifica. 6. Dopo aver determinato l’equilibrio in monopolio, mostrare come l’impresa può ridurre il surplus del consumatore. Economia politica I Prof. G.Garofalo Prova del 6-7-2005 1. Date le seguenti funzioni C = 100 + 0,8 YD G = 5.000 T = 0,3 Y M = 0,15 Y I = 7.000 Q = 2.500 X = 2.000 Determinare il saldo del bilancio pubblico e della bilancia delle partite correnti in equilibrio 2. Scrivere le equazioni che definiscono l’equilibrio sul mercato della moneta e costruire i rispettivi grafici. 3. I poteri pubblici attuano una manovra fiscale espansiva. Mostrare l’effetto in uno schema reddito-spesa e IS-LM, specificando perché nel secondo caso si produce un effetto di retroazione monetaria. 4. Un’impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT = 200 + 20 x + 0,03 x2 Individuare il: a. costo fisso b. costo variabile Definire le seguenti grandezze: c. costo medio d. costo marginale Costruire i grafici di c.e d.. 5. Scrivere le funzioni e costruire i grafici corrispondenti de: Isocosto Curva di indifferenza Funzione di produzione di breve periodo Specificare cosa misurano le rispettive pendenze. 6. Dopo aver tracciato una curva di domanda ed aver scritto la formula dell’elasticità, specificare se il suo valore si presenta costante, crescente o decrescente. Nei grafici riportare sempre le grandezze sugli assi Economia politica I Prof. Giuseppe Garofalo Prova del 20-9-05 1. La legge degli sbocchi di Say. Nella risposta analizzare il mercato del lavoro e il mercato dei capitali nella prospettiva neoclassica e chiarire le conseguenze in termini di livello del reddito e dell’occupazione. 2. La curva di domanda aggregata: cosa esprime e come si ricava. 3. In un sistema economico valgono le seguenti relazioni: C = 100 + 0,8 YD T = 0,2 Y I = 300 – 1.000 r Q = 200 G = 500 Ricavare: - l’espressione della IS (possibilmente costruire il grafico) - l’espressione della LM (possibilmente costruire il grafico) - il valore del moltiplicatore keynesiano semplice MD = 3 Y – 2.000 r MS = 5.000 P=2 4. La funzione di produzione di lungo periodo. Nella risposta presentare i grafici, chiarire il significato della pendenza delle curve e spiegare i seguenti concetti: - produttività media e marginale dei fattori - coefficienti tecnici di produzione - saggio marginale di sostituzione - rendimenti di scala 5. Un’impresa intende massimizzare i profitti. Cosa comporta tale scelta? Quali differenze vi sono a seconda che l’impresa operi in concorrenza perfetta o in un mercato imperfetto? 6. L’elasticità della domanda al prezzo: significato del concetto; valori che può assumere. Nella risposta presupporre la seguente funzione di domanda: x = 100 – 5 p con un prezzo di equilibrio pari a 3. Risposte 3. IS: LM: IS-LM: 1.060 1.000 r 2.944, 4 2.777,7 r 0,36 0,36 r 1,06 0,00036Y 2.500 2.000 Y r 833, 3 666, 6 r 3 3 r 1,25 0,0015Y Y 2.944, 4 2.777, 7 r 833, 3 666, 6 r Y 1.241,93 Y 1 1 Moltiplicatore: 2,7 A 1 0,8(1 0,2) 0,36 6. ε = (5) 3 0,1765 85 r 2.111,1 0,613 3.444,4 Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova dell’11-10-2005 1. L’aumento dell’offerta di moneta mette in moto il cosiddetto meccanismo di trasmissione. Chiarire (anche graficamente – curve IS-LM) la sua azione con riferimento allo schema neoclassico e a quello keynesiano. 2. Noti i seguenti dati: I = 200 – 50 r T = 0,25 Y MD = 0,5 Y – 100 r P=2 C = 0,8 YD G = 150 Q = 20 MS = 824 determinare l'equilibrio del sistema economico. 3. Chiarire la differenza tra saldo del bilancio pubblico e saldo della bilancia dei pagamenti. 4. Un’impresa concorrenziale vende l’output ad un prezzo pari a 10. Per produrre, utilizza il fattore lavoro, pagando un salario unitario, dato, di 20. Dopo aver completato la tabella: Quantità di lavoro Output 3 6 4 11 5 15 6 18 7 20 8 21 Prodotto marginale Prodotto medio Valore del prodotto marginale indicare: a. in corrispondenza di quale utilizzo del fattore lavoro si realizza l’eguaglianza tra prodotto medio e marginale b. quante unità di lavoro devono essere impiegate per garantire la massimizzazione del profitto 5. I beni x e y sono perfetti sostituti. Determinare la scelta ottima del consumatore e costruire il grafico corrispondente. 6. L’impresa A opera in un mercato di concorrenza perfetta, mentre l’impresa B è monopolista sul mercato. Confrontare le due situazioni con particolare riferimento alle curve di ricavo totale, medio e marginale, e costruire i grafici corrispondenti. N.B. : Nei grafici riportare le grandezze sugli assi. Risposte 2. Y (1 – 0,6) = 366 – 50 r Y = 915 – 125 r r = 7,32 – 0,008 Y LM: Y = 824 + 200 r r = – 4,12 + 0,005 Y IS-LM: 0,013 Y = 11,44 Y = 880 r = 0,28 IS: 4. Quantità di Output lavoro Prodotto Prodotto Valore del prodotto marginale medio marginale 3 6 - 2 - 4 11 5 2,75 50 5 15 4 3 40 6 18 3 3 30 7 20 2 2,86 20 = w 8 21 1 2,625 10 Economia politica I (prof. G.Garofalo) – Prova A del 21-12-05 [con traccia delle risposte] 1. Il cambio euro dollaro passa da 1 € = 1,17 $ a 1 € = 1,16 $. Specificare: a. cosa indica tale variazione b. da cosa dipende c. se le nostre merci sono più/meno competitive sui mercati esteri La quotazione precedente è quella detta “certo per incerto”: adottando l’altro tipo di quotazione abbiamo che il cambio passa da 1 $ = 0,855 € a 1 $ = 0,862 € Qualunque sia il modo di quotare abbiamo che l’euro si è deprezzato mentre il dollaro si è apprezzato. La variazione del cambio è legato alla domanda/offerta di dollari (in corrispondenza, offerta/domanda di euro). Nel caso specifico, sui mercati valutari si è verificato un eccesso di domanda di dollari/un eccesso di offerta di euro, ad indicare un peggioramento della bilancia dei pagamenti. In conseguenza del deprezzamento dell’euro, le merci europee sono più competitive sui mercati americani. L’effetto si verifica tramite il tasso di cambio reale, che è connesso a: il tasso di cambio nominale e il differenziale tra prezzi interni ed esteri. [pp. 85-89] 2. Data la funzione: QD = 100 – 10 p a. ricavare l’inversa che definisce il “prezzo di domanda” b. costruire il grafico specificando i valori delle intercette La funzione di domanda inversa è: p = 10 – 0,1 Q Il prezzo di domanda indica quanto i consumatori sono disposti a pagare per acquistare una data quantità del bene (tale prezzo va da 10 se Q = 0 a 0 se Q = 100) p 10 100 Q 3. Data la funzione di cui all’esercizio precedente, chiarire in quale caso si ha: a. un movimento in basso lungo la curva b. uno spostamento parallelo della curva verso destra Ci si muove lungo la curva verso il basso se diminuisce il prezzo. La curva si sposta (trasla) verso destra se varia un’esogena: ad esempio, se il reddito dei consumatori aumenta 4. In quali modi viene misurato il Pil? [Nella risposta non fare esempi numerici] Il Pil viene misurato come: - somma dei valori aggiunti prodotti dai diversi centri di produzione - valore dei beni (e servizi) finali - somma dei redditi (da lavoro e da capitale) distribuiti - valore della spesa per l’acquisto dei beni (e servizi) finali, ossia E = C + I + G + X - M [pp. 49-57] 5. Chiarire la differenza tra deficit e debito pubblico, indicando come ciascuna viene misurata e come si alimenta il debito pubblico. Il deficit è una grandezza flusso; il debito è una grandezza stock. Il primo è dato da: entrate meno uscite pubbliche in un determinato esercizio, ossia prelievo fiscale meno spesa pubblica e meno trasferimenti pubblici. All’interno del saldo complessivo si distingue il deficit primario (che non considera gli oneri per il servizio del debito pubblico) e gli interessi sui titoli pubblici. Il debito è dato dalla consistenza, in un istante preciso, dei titoli pubblici emessi ed ancora in circolazione. L’accumulo di deficit nel tempo coperti con emissione di titoli pubblici accresce le uscite pubbliche connesse alla voce interessi, alimentando per tale via lo stock di debito. [pp. 73-75] 6. I seguenti grafici si riferiscono alle curve IS, LM, AD, AS Tasso di interesse LM IS Reddito Livello generale dei prezzi AS AD Reddito Dopo averle individuate e segnato sugli assi le grandezze di riferimento, mostrare cosa accade se: a. aumenta la spesa autonoma b. aumenta l’offerta nominale di moneta Nel grafico di sopra si ha una traslazione verso destra della IS (caso a) o della LM (caso b). Nel grafico di sotto in entrambi i casi si ha una traslazione verso destra della AD. [pp. 227230] 7. Date le seguenti funzioni del consumo: C = C0 + c Y C= cY C = C0 + c YD procedere alla loro rappresentazione grafica, indicando l’intercetta e la pendenza di ciascuna curva. Sostituire a YD il suo valore. Poiché YD = Y – t Y + Q*, la terza funzione diventa: C = C0 + c Q* + c (1 – t) Y La pendenza della curva, che nelle prime due funzioni è pari a c, nella terza è c (1 – t) < c C C C C0+cQ* C0 Y 0 Y Y 8. Chiarire la differenza tra propensione media e marginale al consumo. Indicare quale delle tre funzioni dell’esercizio precedente comporta uguale valore per le due propensioni, motivando la risposta. La propensione media è data da: C e si misura graficamente tracciando la congiungente il Y punto con l’origine degli assi. C e si misura graficamente tracciando la tangente il Y punto e misurando l’angolo della stessa rispetto all’asse delle ascisse. Tangente e congiungente coincidono solo nel caso della seconda funzione. [pp. 142-145] La propensione marginale è data da: 9. Noti i seguenti dati: Δ RU = 500 G = 75 α = 0,15 T = 60 M = 40[Import] β = 0,1 I = 50 X = 30 [Export] BM = 100 calcolare: a. l’ammontare del risparmio b. l’offerta di moneta (aggregato M1) c. il saldo della bilancia delle partite correnti Le immissioni, pari a I + G + X, ammontano a 155. Le dispersioni, pari a S + T + M, ammontano a S + 100. Poiché i due totali devono essere eguali, ne consegue che S = 55. 1 Sapendo che MS = BM 1,1 100 4,4 100 440 0,25 Il saldo della bilancia delle partite correnti è: X – M = – 10 ne deriva che MS = 10. Note le seguenti equazioni: C = 30 + 0,8 YD T = 0,4 Y G = 75 M = 0,1 Y [Import] MD = 0,2 Y – 200 r I = 20 – 310 r Q = 50 X = 30 P=2 MS = 100 determinare l’espressione della LM (solo la LM) risolta rispetto ad entrambe le variabili endogene chiave. 0,2Y 200r 100 2 Y 250 1.000r r 0,25 0,001Y 11. La funzione dell’investimento neoclassica si differenzia da quella keynesiana a motivo del concetto di efficienza marginale del capitale (contrapposto a quello di produttività marginale del capitale). Chiarire il significato e procedere alla rappresentazione grafica. La produttività marginale del capitale fa riferimento alla funzione Tasso di interesse tecnica di produzione e misura la variazione di output connessa ad un incremento infinitesimo del capitale. L’efficienza marginale del capitale misura il tasso di profitto atteso Investimento da un progetto di investimento o, per dirla in altro modo, il tasso di sconto incognito che rende il valore attuale del flusso di profitti attesi pari al costo dell’investimento (il cosiddetto tasso di rendimento interno). La rappresentazione grafica è identica, con la precisazione che per Keynes la curva può subire traslazioni al mutare delle aspettative imprenditoriali. [pp. 113-115 e 129-133] 12. La banca centrale intende aumentare la moneta in circolazione. Quali strumenti ha a disposizione e come deve usarli nel caso specifico? Una politica monetaria espansiva si concretizza in: - una riduzione del tasso di rifinanziamento (tasso ufficiale di sconto) - una riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria - acquisto da parte della banca centrale sul mercato secondario di titoli di vecchia emissione [se l’aumento di circolazione deve essere temporaneo, la banca centrale può combinare l’acquisto a pronti con una vendita a termine, cosiddetta operazione pronti contro termine] [pp. 82-83] 13. Chiarire la differenza tra i tre moventi alla detenzione di scorte liquide Il movente transattivo si riferisce alle scorte di moneta che il pubblico tiene per far fronte a spese prevedibili, programmabili. Il movente precauzionale si riferisce a spese imprevedibili. Il movente speculativo riguarda la moneta in quanto fondo di valore, modo per detenere ricchezza, attività finanziaria alternativa ai titoli. La scelta tra moneta e titoli è in relazione a liquidità, rendimento e rischio delle due attività. [pp. 133-135] 14. Chiarire la differenza tra grandezza nominale e grandezza reale Una grandezza nominale è espressa ai prezzi correnti, mentre una grandezza reale è espressa a prezzi costanti di un anno base. Per passare dalla prima alla seconda si deve deflazionare la grandezza nominale, ossia dividerla per il livello generale dei prezzi (e moltiplicare il risultato per 100). Quest’ultimo è una media ponderata delle variazioni di un paniere di beni tra un anno base e la data corrente. Deflazionando la grandezza nominale la si depura dall’effetto dell’inflazione in modo che esprima quantità a parità di potere d’acquisto. [pp. 58-61] 10bis. IS: Y 30 0,8(Y 0,4Y 50) 20 310r 75 30 01, Y Y (1 0,48 0,1) 195 310r Y 195 [0,8(1 04) 0,1]Y 310r 195 310 Y r Y 314,52 500r 0,62 0,62 r 0,629 0,002Y IS-LM: 314,52 500r 250 1.000r 64,52 0,043 1.500 Y 293 r r 0,629 0,043 250 293 314,52 Y - 0,25 Economia politica I (prof. G.Garofalo) – Prova B del 21-12-05 [con traccia delle risposte] 1. Il prezzo della benzina in Italia è legato a: a. il prezzo del petrolio espresso in $ b. il tasso di cambio €/$ c. il prelievo fiscale Indicare come variano tali condizioni allorché la benzina rincara. L’aumento del prezzo della benzina in Italia è legato a: - un rincaro del barile di petrolio, prezzo che è espresso in $ - un deprezzamento dell’euro e/o apprezzamento del dollaro - un aumento delle imposte indirette che gravano sui prodotti petroliferi 2. Le importazioni sono una grandezza in valore. Da cosa dipende il loro ammontare? Una grandezza in valore è ottenuta moltiplicando prezzo per quantità. Nel caso specifico, per definire il prezzo si deve tener conto sia del prezzo delle merci importate espresso in valuta estera, sia del tasso di cambio tra la moneta nazionale e quella estera. 3. La banca centrale intende ridurre la moneta in circolazione. Quali strumenti ha a disposizione e come deve usarli nel caso specifico? Una politica monetaria restrittiva si concretizza in: - un aumento del tasso di rifinanziamento (tasso ufficiale di sconto) - un aumento del coefficiente di riserva obbligatoria - vendita da parte della banca centrale sul mercato secondario di titoli di vecchia emissione che ha in portafoglio [se la riduzione di circolazione deve essere temporanea, la banca centrale può combinare la vendita a pronti con un acquisto a termine, cosiddetta operazione pronti contro termine] [pp. 82-83] 4. Rappresentare graficamente la seguente funzione del consumo: C = C0 + c YD dopo aver sostituito a YD il suo valore. Indicare l’intercetta e la pendenza della curva rappresentativa. Poiché YD = Y – t Y + Q*, la funzione diventa: C = C0 + c Q* + c (1 – t) Y La pendenza della curva è pari a c (1 – t), che è minore di c C C0+cQ* Y 5. Con riferimento alla funzione dell’esercizio precedente, chiarire la differenza tra propensione media e marginale al consumo, illustrando come avviene la misurazione delle due grandezze nel grafico. La propensione media è data da: C e si misura graficamente tracciando la congiungente il Y punto con l’origine degli assi. C e si misura graficamente tracciando la tangente il Y punto e misurando l’angolo della stessa rispetto all’asse delle ascisse. Nel caso specifico la tangente coincide sempre con la linea, mentre la congiungente è via via decrescente spostandosi lungo la curva in alto. Ne consegue che la propensione marginale al consumo è costante, mentre quella media è decrescente: quest’ultima, peraltro, è sempre maggiore della prima. [pp. 142-145] La propensione marginale è data da: 6. La legge degli sbocchi si basa sulle condizioni esistenti sul mercato del lavoro e dei capitali. Definire le relazioni di base. Per i neoclassici la domanda di lavoro da parte delle imprese è in relazione inversa col salario reale (quest’ultimo coincide con la produttività marginale del lavoro), mentre l’offerta da parte dei lavoratori è in relazione diretta col salario reale (quest’ultimo corrisponde alla disutilità marginale del lavoro e/o l’utilità marginale del tempo libero). Il salario di equilibrio, perfettamente flessibile, garantisce la piena occupazione: la sola disoccupazione possibile è quella volontaria, dovuta alla non accettazione da parte dei lavoratori del salario di mercato. Sul mercato dei capitali l’investimento da parte delle imprese è in relazione inversa col tasso d’interesse reale (quest’ultimo coincide con la produttività marginale del capitale); anche il risparmio è in relazione, ma diretta, col tasso d’interesse reale (quest’ultimo è il compenso per l’astensione dal consumo corrente). L’equilibrio sul mercato dei capitali, grazie alla flessibilità del tasso d’interesse, garantisce l’equilibrio sul mercato dei beni. La legge degli sbocchi afferma che l’offerta crea da sé la propria domanda con l’aggiunta che l’offerta è sempre quella massima, di piena occupazione. [pp. 109-115] 7. La funzione di domanda muta da QD = 100 – 10 p a QD = 100 – 20 p a. Cosa denota tale variazione? b. Qual è l’effetto grafico? [Si consiglia di ricavare la funzione di domanda inversa] La funzione di domanda inversa è nel primo caso: p = 10 – 0,1 Q nel secondo: p = 5 – 0,05 Q La rotazione della curva denota un aumento della reattività/ elasticità della domanda al prezzo. p 10 p 100 Q 5 100 Q 8. Chiarire la differenza tra bene finale e bene intermedio e indicare quale viene compreso nella definizione del Pil. Un bene è intermedio se, nell’arco di tempo considerato, è soggetto ad ulteriori lavorazioni: sono tali le materie prime, i semilavorati. Viceversa è finale se ha destinazione finale, che può essere il consumo, l’investimento, la spesa pubblica, l’esportazione (al netto delle importazioni). Ai fini del calcolo del Pil, si considerano solo i beni finali: in caso contrario si commetterebbero duplicazioni contabili perché il valore dei beni intermedi è compreso nel valore dei beni finali. [pp. 50-52] 9. Chiarire la differenza tra grandezze stock e flusso e indicare in quale modo variano gli stock di una determinata grandezza. Una grandezza stock indica le consistenze in un preciso istante; una grandezza flusso indica la variazione intervenuta in un intervallo di tempo. Ad esempio il patrimonio/la ricchezza è una grandezza stock, mentre il reddito, la produzione e la spesa sono tutte grandezze flusso. Partendo da uno stock iniziale e considerando il flusso, ossia la variazione intervenuta in un arco di tempo, si perviene allo stock finale. [pp. 7-8] 10. Chiarire la differenza tra riserve libere, obbligatorie e ufficiali. Sia le riserve libere sia quelle obbligatorie riguardano le banche: queste detengono una percentuale dei depositi sotto forma di contante per far fronte alle richieste di rimborso dei depositanti (riserve libere) o perché obbligate a versarla alla banca centrale (riserva obbligatoria). Le riserve ufficiali consistono in valute estere ed oro: sono detenute dalla banca centrale per difendere la moneta nazionale. La loro variazione corrisponde alla somma algebrica dei saldi della bilancia delle partite correnti e di quella dei movimenti di capitali, dato che contabilmente la bilancia dei pagamenti è sempre in pareggio. [pp. 79-80 e 85-86] 11. La funzione del risparmio viene scritta in due versioni diverse: S = − 100 + 0,4 Y S = 100 + 1000 r Chiarire le due diverse impostazioni e procedere alla loro rappresentazione grafica. La prima è la funzione keynesiana, mentre la seconda è quella neoclassica. Nel primo caso 0,4 è la propensione marginale al risparmio, mentre − 100 indica la componente del risparmio indipendente dal reddito (corrisponde all’indebitamento). Nel secondo caso 1000 è la reattività/elasticità degli investimenti al tasso d’interesse, mentre 100 è la componente del risparmio indipendente dal tasso d’interesse. [pp. 113-115 e 141-145] S Y r 12. Noti i seguenti dati: Δ RU = 500 Q = 20 KE = 160 T = 50 KU = 150 G = 60 calcolare: a. il saldo del bilancio pubblico b. il saldo della bilancia delle partite correnti S Il primo saldo è dato da: entrate meno uscite pubbliche in un determinato esercizio, ossia prelievo fiscale (50) meno spesa pubblica (60) e meno trasferimenti pubblici (20), che fa − 30. Ricordando che la bilancia dei pagamenti contabilmente è sempre in pareggio grazie alla voce variazione delle riserve ufficiali, il saldo della bilancia delle partite correnti può essere calcolato facendo BPC RU ( KE KU ) 500 160 150 490 13. Note le seguenti equazioni: C = 30 + 0,8 YD T = 0,4 Y G = 75 M = 0,1 Y [Import] MD = 0,2 Y – 200 r I = 20 – 310 r Q = 50 X = 30 P=2 MS = 100 determinare l’espressione della IS (solo la IS) risolta rispetto ad entrambe le variabili endogene chiave. Y 30 0,8(Y 0,4Y 50) 20 310r 75 30 01, Y Y (1 0,48 0,1) 195 310r Y 195 [0,8(1 04) 0,1]Y 310r 195 310 Y r Y 314,52 500r 0,62 0,62 r 0,629 0,002Y 14. I seguenti grafici si riferiscono alle curve IS, AD, LM Tasso di interesse LM IS Reddito Livello generale dei prezzi AD Reddito Dopo averle individuate e segnato sugli assi le grandezze di riferimento, mostrare cosa accade se: c. aumenta il livello generale dei prezzi d. aumenta l’offerta nominale di moneta Nel caso a si ha nel grafico di sopra una traslazione verso sinistra della LM e nel grafico di sotto un movimento verso l’alto lungo la AD. Nel caso b si ha una traslazione verso destra sia della LM (grafico di sopra) sia della AD (grafico di sotto). [pp. 227-230] 13bis. LM: 0,2Y 200r 100 2 Y 250 1.000r r 0,25 0,001Y IS-LM: 314,52 500r 250 1.000r 64,52 0,043 1.500 Y 293 r r 0,629 0,043 250 293 314,52 Y - 0,25 Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova di Micro del 3-2-06 1. Mostrare in un grafico di domanda-offerta relative al bene “pizza” le conseguenze di: a. aumenta il prezzo della farina, necessaria per l’impasto b. aumenta il prezzo della birra, bene consumato insieme alla pizza c. diminuisce il reddito [Trattare i tre casi separatamente] p p Q p Q Q a. L’acquisto della farina è parte dei costi variabili; aumentando questi ultimi, aumenta il costo marginale. La curva di offerta, che corrisponde al tratto crescente del costo marginale, si sposta verso l’alto. b. La birra è un bene complementare. L’aumento del prezzo riduce la domanda non solo della birra, ma anche della pizza. La curva di domanda si sposta verso sinistra. c. Il reddito a disposizione dei consumatori rappresenta un’esogena rispetto alla curva di domanda. La sua riduzione determina una traslazione verso sinistra di tale curva. 2. Tra il 2005 e il 2006 il prezzo di un bene è passato da 0,9 a 1,1 euro. In corrispondenza le domande di due consumatori sono variate nel seguente modo: Consumatore A Consumatore B Quantità05 1050 1200 Quantità06 950 800 a. Cosa differenzia i due soggetti? b. Quali effetti si avranno nei due casi sui ricavi delle imprese che vendono il bene? Il consumatore A presenta una domanda più rigida rispetto all’altro consumatore. I valori delle due elasticità possono essere calcolati nel seguente modo (a destra l’espressione arcuale): 100 0,2 : 0,43 1050 0,9 400 0,2 : 1,5 1200 0,9 100 0,2 : 0,1 : 0,2 0,5 1050 950 0,9 1,1 2 2 400 0,2 : 0,4 : 0,2 2 1200 800 0,9 1,1 2 2 Rispetto ad una domanda rigida l’aumento del prezzo si traduce in un aumento del ricavo totale: da 945 a 1045. Rispetto ad una domanda elastica lo stesso aumento si traduce in una riduzione del ricavo totale: da 1080 a 880. 3. Una situazione inefficiente può essere illustrata con riferimento alle seguenti curve: a. prodotto totale b. frontiera delle possibilità produttive c. costo medio Procedere alla rappresentazione grafica. L’inefficienza comporta che, a parità di impiego del fattore lavoro, si produce di meno di quanto tecnicamente possibile, ovvero che, a parità di prodotto realizzato, si impiega una quantità “eccessiva” di lavoro. L’impresa dunque si colloca al di sotto della curva del prodotto totale: v. p. 78 Rispetto alla frontiera delle possibilità produttive l’inefficienza comporta un utilizzo non ottimale delle risorse produttive nel senso che si produce una combinazione di beni inferiore a quanto tecnicamente possibile. L’economia si colloca pertanto in un punto interno rispetto alla frontiera: v. p. 104 Tutto ciò si traduce in una struttura dei costi medi (e marginali) più alta: v. p. 89 per quelli di breve periodo e p. 93 per quelli di lungo periodo. 4. I seguenti dati si riferiscono a tre impianti diversi Impianto Costo fisso Costo medio variabile I 8000 1 II 12000 0,75 III 24000 0,25 Calcolare per ciascun impianto il costo medio complessivo per produrre, rispettivamente, 12000, 22000 e 30000 unità del bene. Costo medio complessivo (Costo medio fisso + Costo medio variabile) 12000 22000 30000 I 1,36 1, 6 1,2 6 II III 1,75 2,25 1,29 1,34 1,15 1,05 5. Con riferimento ai dati dell’esercizio precedente supponiamo che l’impresa, che produce da sempre la prima quantità (12000), si trovi a fronteggiare un aumento della domanda fino a 22000 unità. Come si regolerà? Vi saranno differenze a seconda che l’aumento sia permanente o temporaneo? Nella risposta richiamare i concetti di costo medio di breve e di lungo periodo, nonché di economie di scala. L’impresa sceglie l’impianto che le fa risparmiare nei costi medi. Finché la produzione è 12000, il I impianto è il più conveniente (costo medio 1, 6 ). Se le vendite raggiungono 22000 unità, l’impianto più conveniente è il secondo (costo medio 1,29). Ciò è vero, però, solo se l’aumento delle vendite è permanente. V. p. 89 per i costi di breve periodo e p. 93 per quelli di lungo periodo [si ricordi che la curva di costo medio di lungo periodo è l’inviluppo di quelle di breve periodo ed è detta anche curva di programmazione perché serve a definire l’impianto ottimale], nonché per il concetto di economie di scala. 6. Noti i seguenti dati N.ro lavoratori Q.tà output Costo fisso = 0 0 100 1 5 2 9 Salario 3 12 unitario = 4 14 50 5 15 a. calcolare il costo marginale per ciascun livello produttivo b. spiegare il legame esistente tra prodotto marginale e costo marginale Se i costi variabili sono solo salariali, il costo marginale è dato da: Cma w L w (v. p. 88) Q PmaL Bisogna dunque calcolare innanzitutto il prodotto marginale e poi dividere il salario per tale grandezza PmaL Cma 5 10 4 12,5 3 16, 6 2 25 1 50 Verifichiamo che ad una produttività decrescente corrisponde un costo marginale crescente. Da notare come i costi fissi non abbiano alcun ruolo nella definizione del costo marginale (dato che per definizione non variano). 7. Quand’è che la curva di costo medio raggiunge il suo valore minimo? Come sono in corrispondenza il costo marginale e il prodotto medio? Il costo medio è minimo quando corrisponde al costo marginale (le due curve si intersecano). Per la dimostrazione v. p. 91 [data la funzione del costo medio, per trovare il minimo, la si deve derivare e porre la derivata stessa uguale a zero]. Il costo medio, d’altra parte, è in relazione (inversa) col prodotto medio: Cme w L w (v. p. Q PmeL 88). Ne segue che al minimo del costo medio corrisponde il massimo del prodotto medio. 8. Nel breve periodo si verificano entrate o uscite di imprese dal mercato di riferimento; nel lungo periodo entrate e uscite cessano. Spiegare tale affermazione verificando gli effetti sul mercato e rispetto all’equilibrio della singola impresa. A quali forme di mercato facciamo riferimento? L’ingresso sul mercato di nuove imprese (attratte dalla possibilità di fare profitti) determina un accrescimento della produzione: la curva di offerta trasla verso destra. L’effetto è quello di ridurre il prezzo di mercato (che per l’impresa rappresenta il ricavo medio). Il processo si arresta quando le imprese che operano sul mercato riescono a coprire col prezzo il costo medio, annullando gli “extraprofitti”. Il processo descritto è relativo in primo luogo ad un mercato di concorrenza perfetta e ad un’impresa che opera in tale forma di mercato: v. p. 114 Dinamiche analoghe si hanno in un mercato di concorrenza monopolistica e, in generale, in tutte i casi in cui non vi sono barriere all’entrata. 9. Noti i seguenti dati p = 100 w = 15 CF = 50 x = 8 L – L2 Determinare la domanda di lavoro e il corrispondente livello dell’output. [Suggerimento: Specificare la funzione obiettivo e il vincolo e procedere alla massimizzazione vincolata (2 p.ti) o partire direttamente dalla condizione di equilibrio (1 p.to)] Max 100 x 50 15 L sub x 8L L2 Procedendo per sostituzione si ha: Max 100(8L L2 ) 50 15 L 800L 100 L2 50 15L La condizione di massimo è Π’(L) = 0 → 785 – 200 L = 0 → L = 3,925 Noto L, si determina x = 31,4 – 15,4 = 16 La strada più semplice è quella di eguagliare il salario reale (0,15) alla produttività marginale del lavoro (8 – 2 L). Ne segue: 0,15 = 8 – 2 L → L = 3,925 10. Si considerino i mercati di due prodotti: carne rossa e bianca. Cosa accade se, per il timore di epidemie, aumenta la domanda di carne rossa mentre si riduce quella di carne bianca? Nella risposta distinguere gli effetti di breve e di lungo periodo e indicare le conseguenze sull’equilibrio dell’impresa. p Carne rossa Q p Carne bianca Q I due beni sono parzialmente sostituibili. Lo spostamento della domanda dall’uno all’altro tenderà ad aumentare il prezzo della carne rossa (e i volumi scambiati) e a ridurre quello della carne bianca (e i volumi scambiati). Tali effetti sono definiti nell’ipotesi che entrambi i mercati siano di concorrenza perfetta. Nel breve periodo si determineranno profitti nel primo mercato, che attireranno nuove imprese, e perdite nel secondo mercato con l’uscita delle imprese meno efficienti. Se i mercati sono di concorrenza perfetta, le imprese operanti in entrambi i mercati raggiungeranno l’equilibrio di lungo periodo allorché copriranno col prezzo i rispettivi costi medi, sfruttando tutte le economie di scala e utilizzando gli impianti in modo ottimale. 11. Indicare la relazione esistente per un’impresa concorrenziale, nel breve periodo, tra ricavo totale, costo totale e profitti in corrispondenza di: Prezzo = Costo medio Prezzo = Costo medio variabile Prezzo = Costo marginale complessivo La prima è la condizione “di ingresso” nel mercato e riguarda le imprese che intendano avviare la produzione. In termini di grandezze totali equivale a dire che i ricavi sono uguali ai costi: il break even point. La seconda è la condizione “di permanenza” (è il cosiddetto prezzo “di chiusura”) e riguarda le imprese già insediate nel mercato (avendo già acquistato gli impianti e definito il relativo piano di ammortamento, col prezzo devono almeno coprire il costo medio variabile). V. p. 110 La terza condizione è quella che corrisponde al profitto massimo e riguarda la scelta di quanto produrre. V. p. 107 12. In che relazione sono il prezzo e il costo marginale nell’equilibrio di breve periodo di un’impresa: a. perfettamente concorrenziale b. operante in mercati imperfetti Entrambe le imprese vogliono massimizzare i profitti, per cui eguagliano ricavo marginale e costo marginale. Per un’impresa concorrenziale il ricavo marginale coincide col prezzo, per cui quest’ultimo, a sua volta, coincide col costo marginale. Per un’impresa che opera in mercati imperfetti il ricavo marginale è inferiore al prezzo (la relativa curva ha stessa intercetta verticale e pendenza doppia: v. p. 197). Ne segue che il prezzo è maggiore del costo marginale: è questa la conseguenza del potere di mercato di cui gode l’impresa non concorrenziale. 13. Un aumento del prezzo del bene 1 determina conseguenze su vincolo di bilancio, mappa di indifferenza e curva di domanda. Mostrare tali conseguenze. x2 p1 I p1 x1 x1 Il vincolo di bilancio ruota verso sinistra. Di conseguenza il consumatore si colloca su una curva di indifferenza più bassa. Nel grafico di sotto ci si muove verso l’alto lungo la curva di domanda. V. p. 41 14. Il seguente grafico si riferisce ad un monopolista che effettua una politica di discriminazione del prezzo p D Cma Q Chiarire le conseguenze sul surplus del consumatore e sui profitti dell’impresa. Lungo la curva di domanda il prezzo di domanda è via via decrescente. Se il prezzo è unico (e nella concorrenza perfetta è pari al costo marginale), il surplus del consumatore corrisponde al triangolo sotteso alla curva di domanda fino ad incontrare il costo marginale. Se il monopolista fa pagare di più a chi ha un più alto prezzo di domanda, sottrae surplus ai consumatori e si garantisce profitti più alti. In realtà si dovrebbe ragionare su almeno due curve di domanda perché è ragionevole ipotizzare che quella dei “ricchi” sia più rigida rispetto a quella dei “poveri”. V. p. 202 15. Con riferimento al grafico dell’esercizio precedente, tracciare le corrispondenti curve del costo totale e del costo medio. CT x Cme Cma Cme Cma x Il costo medio si ottiene tracciando, punto per punto lungo la curva del costo totale, la congiungente il punto con l’origine degli assi, mentre il costo marginale è dato dall’angolo della tangente il punto stesso rispetto all’asse orizzontale. L’andamento del costo totale e di quello marginale denotano rendimenti costanti nel processo produttivo. V. p. 91 Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 3-2-06 1. Dopo aver presentato le funzioni di base, procedere alla costruzione della LM (combinando quattro grafici). 2. Note le seguenti funzioni: C = 10 + 0,7 YD G = 60 T = 0,2 Y I = 50 Q = 40 X = 70 Determinare l’equazione della spesa totale (E) e rappresentarla graficamente. 3. M = 0,15 Y Con riferimento ai dati dell’esercizio precedente, determinare il valore del saldo del bilancio pubblico e della bilancia delle partite correnti e chiarire come l’uno e l’altro trovano compensazione. 4. Il seguente grafico corrisponde alla seguente funzione di domanda inversa: p = 100 – 0,5 x B 150 Calcolare il valore dell’elasticità in corrispondenza del punto B. 5. Tracciare le curve di indifferenza relative a: a. due beni perfetti sostituti b. domanda di beni e offerta di lavoro c. beni di consumo disponibili a date diverse [In alternativa: una funzione di preferenza di tipo CobbDouglas] chiarendo il significato della pendenza punto per punto. 6. Indicare la condizione di massimo profitto per: a. un’impresa concorrenziale b. un monopolista c. un’impresa concorrenziale che deve definire la domanda di lavoro Risposte 1. La curva LM descrive l’equilibrio sul mercato della moneta. Partiamo da: - una funzione di offerta, che pone la moneta che il sistema bancario mette in circolazione come una grandezza esogena e costante MS = M* - una funzione di domanda, che pone le scorte liquide detenute dal pubblico per i moventi transattivo e precauzionale in relazione diretta col reddito, mentre quelle per il movente speculativo sono in relazione inversa col tasso d’interesse (quest’ultima grandezza viene intesa in una logica keynesiana come il premio per la rinuncia alla liquidità ovvero il costo opportunità della detenzione di scorte liquide) MD = d Y + e r che possiamo scrivere anche M D = MD (Y) + MD (r) - la condizione di equilibrio tra l’offerta deflazionata e la domanda in termini reali M* dY er P che possiamo scrivere anche M* M D (Y ) M D (r ) P Risolvendo rispetto a Y e a r, otteniamo le espressioni della LM: M*1 e r P d d M *1 d r Y P e e Y Per la costruzione grafica v. p. 188-190 2. E 10 0,7(1 0,2)Y 0,7 40 50 60 70 0,15Y 218 0,41Y Il reddito di equilibrio è: Y 218 0,41Y Y 218 369,49 0,59 Il grafico è il seguente: E E= Y 218 369,49 Y 3. Il saldo del bilancio pubblico è: BS = 0,2 · 369,49 – (60 + 40) = - 26,102 ed è in deficit Per la copertura del saldo si deve tener presente il vincolo di bilancio del settore pubblico: (G Q) T BM Tit . Ne segue che si avrà un aumento nell’emissione di titoli o una maggiore creazione di base monetaria per il canale Tesoro (fatti salvi i limiti nell’utilizzo di tale forma di copertura). Il saldo della bilancia delle partite correnti è: BPC = 70 – 0,15 · 369,49 = 14,576 ed è positivo. Per la copertura del saldo si deve tener presente il vincolo contabile della bilancia dei pagamenti: BPC BMK Ris .uff . Ne segue che si avrà un deficit nei movimenti di capitali e/o un aumento delle riserve ufficiali. 4. Risolvendo la funzione rispetto a x, abbiamo: x = 200 – 2 p A questo punto completiamo il grafico: p 100 25 B 150 200 x Data la formula dell’elasticità della domanda al prezzo x p x p : x p p x possiamo procedere in due modi: 25 0, 3 [derivando la funzione di domanda] 150 200 150 0, 3 [metodo grafico] 150 (2) In corrispondenza del punto B la domanda è dunque anelastica. 5. La curva di indifferenza indica diversi panieri di beni che comportano lo stesso livello di soddisfazione. La sua pendenza è il saggio marginale di sostituzione (SMS), il cui valore è dato dal rapporto tra le due utilità marginali. Nel caso di beni perfetti sostituti, la curva si presenta come una linea decrescente con valore costante del SMS (di norma 1): v. p. 29 Se il paniere è composto da beni domandati e lavoro offerto, la curva di indifferenza si presenta con andamento crescente ed è convessa verso il basso, per cui il SMS è via via crescente: ciò dipende dal fatto che offrire più lavoro comporta una disutilità marginale sempre maggiore, mentre dosi successive del bene a disposizione danno un’utilità marginale decrescente. V. pp. 166-168. Nel caso di beni disponibili a date diverse (il consumo corrente C0 e il consumo futuro C1), abbiamo normali curve decrescenti e convesse verso l’origine. Il SMS è in relazione alle preferenze intertemporali del consumatore, cioè alla disponibilità a rinunciare al consumo futuro in cambio di un maggior consumo oggi (connessa all’utilità marginale che il soggetto assegna a…”l’uovo oggi” rispetto a quella de…”la gallina domani”).. [Una funzione di preferenza di tipo Cobb-Douglas dato da (v. p. 30): U x1a x2b è rappresentata come a p. 26. Il valore del SMS è dx 2 a x 2 I due esponenti a e b indicano come ciascun bene contribuisce al benessere del dx1 b x1 consumatore e qual è la quota del reddito che il soggetto spende per l’acquisto dell’uno e dell’altro] 6. Per massimizzare il profitto si deve derivare la funzione ed eguagliarla a zero. Essendo il profitto pari a ricavi meno costi, ciò comporta eguagliare ricavo marginale e costo marginale. a. Se l’impresa è concorrenziale, il ricavo marginale è uguale al prezzo, per cui l’impresa eguaglia quest’ultimo al costo marginale: v. pp. 107-109 b. In monopolio il ricavo marginale è inferiore al prezzo, per cui l’impresa vende il prodotto ad un prezzo che supera il costo marginale (evidentemente ciò comporta un danno per il consumatore): v. pp. 196-200 c. Per un’impresa concorrenziale che deve definire la domanda di lavoro, il costo marginale è il salario monetario, mentre il ricavo marginale corrisponde alla produttività marginale del fattore lavoro in valore (la produttività in termini fisici per il prezzo del bene venduto). L’impresa pertanto eguaglia queste due grandezze o, il che è dire la stessa cosa, eguaglia il salario reale alla produttività marginale del lavoro in termini fisici. V. pp. 168-170 Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova di Micro del 16-2-06 1. I seguenti dati si riferiscono al prezzo e alla quantità venduta da un’impresa Prezzo Quantità 0 10 1 9 2 8 3 7 …. …. 9 1 10 0 a. In quale forma di mercato opera l’impresa? b. Come si presentano le sue curve di domanda e di ricavo totale? 2. Come si definisce un bene con queste caratteristiche Elasticità della domanda al prezzo 2 Elasticità della domanda al reddito 15 Nella risposta fornire le due formule. 3. Mostrare l’andamento della curva del costo medio fisso. 4. La curva di offerta individuale viene ricavata a partire dall’equilibrio dell’impresa concorrenziale nel breve periodo. Mostrare come ciò avviene e definire il prezzo di chiusura corrispondente alla condizione di permanenza per l’impresa sul mercato. 5. Quali effetti sulla quantità ottima sono prodotti nel breve periodo da un aumento del costo fisso? 6. Un pendolare può usare il trasporto pubblico o la propria auto. Come cambiano le scelte a seconda che il trasporto pubblico sia considerato dal soggetto un bene normale o un bene inferiore, anche se non di Giffen? [Suggerimento: considerare gli effetti di una variazione del reddito e/o del prezzo del bene] 7. Noti i seguenti dati: p1 = 0,1 p2 = 0,2 Reddito disponibile per il loro acquisto = 2,4 esplicitare il vincolo di bilancio. 8. Supponiamo che il consumatore abbia definito il paniere ottimale e che il suo reddito subisca un incremento marginale. Quale bene acquisterà? Quale criterio di scelta userà invece se il paniere ottimale non è stato ancora raggiunto? [Suggerimento: partire dalla definizione dell’equilibrio per il consumatore] 9. Il duopolio di Cournot: partendo dalla domanda di ciascuna impresa, ricavare le curve di reazione e spiegare il significato della posizione di equilibrio. 10. Cosa si intende con l’espressione fallimenti del mercato? Nella risposta soffermarsi sul concetto di esternalità [E’ sufficiente l’esame di un solo tipo di esternalità]. 11. Come definire un’impresa che fissa la produzione in corrispondenza de: a. il break-even point b. l’eguaglianza tra Rme e Cme c. l’eguaglianza tra Rma e Cma d. l’eguaglianza tra Rma e Cma, accertandosi che, oltre tale livello, il Cma sia maggiore del Rma 12. Chiarire il significato di isocosto e rappresentarlo graficamente. 13. Noti i seguenti dati: Y L0,7 K 0, 4 w = 20 C = 1.500 v = 60 Determinare K e L in equilibrio. 14. Disegnare le curve di indifferenza dei seguenti beni: a. vino e acqua, nel caso il consumatore sia astemio b. automobile e pneumatici, tenendo conto che il consumatore desidera 4 pneumatici per ogni automobile c. tè e caffè, nel caso il consumatore non sia esigente riguardo al consumo dell’uno o dell’altro 15. Con riferimento ai casi prospettati nell’esercizio precedente, chiarire di volta in volta cosa determina la scelta ottimale. Risposte 1. L’impresa opera in un mercato imperfetto (ad es. monopolio) perché il prezzo è in relazione inversa con la quantità. I suoi ricavi totali sono: RT 0 9 16 21 …. 9 0 La curva di domanda è decrescente, mentre quella di ricavo totale è data da una parabola. p Graficamente: 10 10 x 2. Il bene è caratterizzato da una domanda elastica sia al prezzo (ε > 1) sia al reddito (εI significativamente positiva). Si tratta di un bene di lusso (come indica l’ultima circostanza) con domanda reattiva a variazioni del prezzo. Per le definizioni delle due elasticità v. p. 43 e 47. 3. Il costo medio fisso è rappresentato da una curva descrescente convessa verso l’origine degli assi: più in particolare è un’iperbole equilatera perché lungo la curva è costante il prodotto tra valore in ascissa (la quantità prodotta) e valore in ordinata (costo medio fisso), prodotto che corrisponde al costo fisso (appunto costante). Per il grafico v. pp. 89-90. 4. Il punto di partenza è la determinazione del “quanto produrre”, decisione che l’impresa concorrenziale prende in modo da massimizzare il profitto. Tale condizione è verificata allorché il ricavo marginale (pari al prezzo) eguaglia il costo marginale. Variazioni del prezzo comportano spostamenti lungo il tratto crescente della curva di costo marginale. La curva di offerta individuale esplicita il legame diretto tra le due grandezze: coincide con il tratto crescente della curva di costo marginale. La condizione di permanenza per l’impresa che opera sul mercato è p CmeV , mentre il prezzo di chiusura corrisponde alla situazione limite in cui le due grandezze coincidono. V. pp. 110-111. 5. L’equilibrio per l’impresa che massimizza il profitto è dato da Rma = Cma. Per ottenere quest’ultima grandezza, il costo fisso (una grandezza costante per definizione) non ha alcuna influenza (la sua derivata, rispetto alla quantità prodotta, è zero): il costo marginale dunque è in relazione solo col costo variabile. V. p. 88. 6. Un bene normale cresce al crescere del reddito. Un bene inferiore diminuisce al crescere del reddito. Un bene inferiore è detto di Giffen se, oltre a quanto detto sopra, presenta due caratteristiche: a. l’effetto reddito prevale sull’effetto sostituzione b. proprio per quanto rilevato al punto precedente, al diminuire del prezzo si riduce anche la domanda del bene: ne discende che la curva di domanda è inclinata positivamente. I grafici (non obbligatori) possono rappresentare la curva di Engel per il trasporto pubblico (per comodità abbiamo lasciato la disposizione tradizionale delle grandezze sugli assi, anche perché ininfluente sull’andamento delle curve), che è crescente nel caso sia considerato un bene normale, decrescente se è un bene inferiore (v. p. 39). Si può però anche ricorrere ad un grafico che riporta il vincolo di bilancio, prima e dopo la variazione del prezzo del trasporto pubblico, e la mappa di indifferenza. Se il bene in questione è inferiore (ma non di Giffen), l’effetto reddito comporta una riduzione della domanda, sicché quest’ultima, tenendo conto del duplice effetto sostituzione+reddito, varia in modo impercettibile (v. p. 48). Auto Reddito Reddito Q.tà domandata 7. Il vincolo di bilancio è: Q.tà domandata Trasporto pubbl. x1 0,1 x2 0,2 2,4 x2 12 0,5x1 Il valore 0,5 corrisponde al SMT (p1/p2). La linea di vincolo pertanto ha intercetta verticale pari a 12, mentre quella orizzontale è 24 (2,4/0,1). 8. L’equilibrio per il consumatore implica anche nel seguente modo: SMS SMT , cioè Uma( x1 ) p1 . Tale condizione può essere scritta Uma( x2 ) p2 Uma( x1 ) Uma( x2 ) , dove λ (moltiplicatore di Lagrange) è l’utilità marginale p1 p2 della spesa o del reddito (v. pp. 34-36). Se quest’ultimo subisce un incremento marginale e il consumatore è in equilibrio, sarà per lui indifferente acquistare l’uno o l’altro bene. Il discorso è diverso se il paniere ottimale non è stato ancora raggiunto: in tal caso al consumatore converrà acquistare il bene per il quale il rapporto Uma (utilità marginale ponderata) è maggiore. p 9. Nel duopolio di Cournot ogni impresa accetta per data la quantità dell’altra. Su questa base per residuo calcola la propria curva di domanda e, a partire da questa, definisce il proprio equilibrio in modo da massimizzare i profitti. Ne discende che la quantità offerta dell’una dipende in modo inverso da quanto produce l’altra: è ciò che esprimono le curve di reazione. L’equilibrio di Cournot-Nash si realizza in corrispondenza dell’intersezione delle due curve. Una volta realizzato, entrambe le imprese non hanno incentivo a variare la propria scelta perché sono sulla rispettiva curva di reazione: non la varierebbero neppure nel caso potessero conoscere con certezza la mossa della rivale. V. p. 226. 10. In alcuni casi il mercato può non garantire il raggiungimento del risultato migliore e quindi un’allocazione ottimale delle risorse, per cui, anche in un’ottica neoclassica, vi è spazio per un intervento pubblico (v. p. 250 e sgg. e p. 21 su “Micro-Macro”). Ciò accade allorché: - il mercato si allontana dal tipo ideale della concorrenza perfetta, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di informazioni per tutti gli operatori (problema delle “asimmetrie informative”) - non si riesce ad organizzare un mercato perché troppo costoso o per altri motivi: ciò accade soprattutto rispetto ai mercati a termine o contingenti, che consentono agli operatori di superare l’incertezza sul futuro, particolarmente dannosa negli affari, stipulando contratti sin da oggi - vi sono esternalità, positive o negative (v. “Approfondimenti” su http://www.economia.unitus.it/garofalo/ ). Ciò accade perché il mercato tende a riflettere solo i benefici e i costi individuali, mentre possono esservi costi e benefici per altri (costi e benefici sociali) che non sono presi in considerazione e che, al contrario, andrebbero sommati ai primi (in un grafico di domanda-offerta di mercato si ha uno spostamento parallelo: a. verso l’alto della curva di offerta se ai costi individuali si sommano quelli sociali, b. verso destra della curva di domanda se ai benefici individuali si sommano quelli sociali). Tali effetti possono riguardare il consumo o la produzione. Il fatto che il mercato non consideri i costi sociali determina che la quantità disponibile del bene che danneggia altri sia eccessiva, mentre il fatto che il mercato non consideri i benefici sociali fa sì che la quantità disponibile del bene sia inferiore a quella ottimale - i beni pubblici, caratterizzati da: non rivalità e non escludibilità. In presenza di queste caratteristiche un privato non ha convenienza a fornire il servizio. 11. Le condizioni a. e b. dicono la stessa cosa perché il break-even point corrisponde alla situazione in cui RT = CT (o, indifferentemente, Rme = Cme). La b. indica anche la condizione di ingresso di un’impresa sul mercato, nonché la condizione di equilibrio di lungo periodo. La condizione c. rappresenta la condizione del I ordine per un massimo, ma potrebbe riferirsi anche ad un minimo (nel caso specifico, alla massima perdita). In tal senso la condizione d. rappresenta un’integrazione che considera anche la condizione del II ordine per un massimo. V. p. 107 e sgg. 12. V. p. 95 e sgg. Si può esemplificare a partire dai dati dell’esercizio 13: 20 L 60 K 1.500 K 25 0, 3 L 13. La Y L K è una funzione di produzione di tipo Cobb-Douglas con rendimenti di scala crescenti (0,7 + 0,4 = 1,1). Gli altri dati ci consentono di definire l’isocosto: per la soluzione v. l’esercizio precedente. 0, 7 0, 4 Il SMS è dato da: dK 20 dK 0,7 K 0, 3 . , mentre il SMT è: dL 60 dL 0,4 L Eguagliando i due e tenendo conto della funzione vincolo avremo: K 1,75 L 0, 3 0,19 L 25 0, 3 L K 0,19 L L 25 47,73 0,5238 Ne segue che K = 9,068. 14. Ponendo il vino sull’asse verticale e l’acqua in ascissa, le curve di indifferenza sono delle linee verticali. Il valore del SMS è pari a infinito, essendo tale la disponibilità del consumatore (astemio) a rinunciare al vino in cambio di acqua. Automobile e pneumatici sono beni complementari, per cui le curve di indifferenza sono ad angolo retto. Il valore del SMS è pari a infinito e zero, essendo l’unica soluzione accettabile quella in corrispondenza del punto d’angolo. Tè e caffè sono per il consumatore beni perfetti sostituti, per cui le curve di indifferenza si presentano come linee decrescenti. Il valore del SMS, costante, è pari a 1. Il consumatore, dato il vincolo di bilancio, sceglierà il bene meno caro. V. pp. 26 e sgg. 15. La scelta ottimale è evidenziata nei tre grafici seguenti (il vincolo è la linea tratteggiata): Auto Tè Vino Acqua Pneumatici Caffè Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 16-2-06 1. Un aumento dell’offerta di moneta ha necessariamente conseguenze inflazionistiche? La risposta neoclassica e quella keynesiana sono diverse al riguardo. Chiarire i due approcci servendosi anche della rappresentazione grafica (sia IS-LM – curve standard – sia AD-AS). 2. Ricavare l’espressione della IS a partire dai seguenti dati e rappresentarla graficamente: Export (X) = 100 Risparmio (S) = Y – [0,8 (1 – 0,2)Y + 0,8 ∙ 20] Spesa pubblica (G) = 300 Import (M) = 0,1 Y Investimenti (I) = 200 – 36,8 r 3. Chiarire il concetto di efficienza marginale del capitale e indicare in che modo può prodursi una sua variazione. 4. A partire dai seguenti dati: Q.tà di output Costo totale CF CV CMe 0 500 1 540 2 560 3 570 4 590 5 620 6 660 7 720 8 800 calcolare, per ogni livello di produzione il costo: fisso, variabile, medio e marginale. [In alternativa: le curve di costo di breve periodo] CMa 5. L’impresa A fissa il prezzo con la regola del mark-up. Dopo aver spiegato cosa ciò implichi, chiarire la differenza con un’impresa concorrenziale. 6. Dopo aver presentato la funzione di produzione di breve periodo, disegnare le curve del prodotto totale, medio e marginale, chiarendo i rispettivi andamenti. N.B.: Ricordarsi di indicare nei grafici le grandezze sugli assi Risposte 1. L’aumento dell’offerta di moneta produce inflazione solo se il sistema ha già raggiunto la piena occupazione. Per i neoclassici, che si basano sull’accettazione della legge degli sbocchi e sull’idea che la velocità di circolazione della moneta e/o la giacenza media di moneta sono costanti e indipendenti dall’offerta di moneta, l’inflazione è dovuta appunto alla creazione di moneta (Teoria quantitativa, v. pp. 115-119). Per Keynes non è così, sia perché il reddito non è necessariamente in situazione di piena occupazione sia perché V e/o k non sono costanti. Le determinanti di P sono a suo giudizio l’eccesso di domanda aggregata e/o l’aumento dei costi di produzione (v. pp. 238-239). I grafici di seguito riportano il caso neoclassico (si hanno solo conseguenze inflazionistiche): r IS LM Y P AD AS Y e quello keynesiano estremo (la creazione di moneta produce solo effetti reali): r Y P Y 2. Y 0,8(1 0,2)Y 0,8 20 200 36,8r 300 100 0,1Y Y [1 0,54] 616 36,8r Y 1339,13 80r r 16,74 0,0125Y Ovviamente si perviene allo stesso risultato eguagliando le dispersioni (risparmio e importazioni) e le aggiunte (investimenti, spesa pubblica e esportazioni) al circuito: Y [0,8(1 0,2)Y 0,8 20] 0,1Y 200 36,8r 300 100 r 16,74 1339,13 Y 3. Il concetto di efficienza marginale del capitale è presentato a pp. 129-133. 4. Q.tà di output 0 1 Costo totale 500 540 CF 500 500 CV 0 40 CMe 540 CMa 40 2 560 500 60 3 570 500 70 4 590 500 90 5 620 500 120 6 660 500 160 7 720 500 220 8 800 500 300 [Alternativa: le curve di costo di breve periodo sono presentate a pp. 87-91] 280 190 147,5 124 110 102,857 100 20 10 20 30 40 60 80 5. La formula del mark-up definisce il prezzo del bene a partire dai costi medi variabili (si veda pp. 231-232). Essendo l’impresa price-maker, ci riferiamo a mercati imperfetti. L’impresa concorrenziale è price-taker, per cui accetta il prezzo che il mercato fissa in base all’intersezione delle curve di domanda e offerta: tale prezzo rappresenta per l’impresa il ricavo medio, il ricavo marginale e indica la curva di domanda, con valore di elasticità pari a infinito. 6. La funzione di produzione di breve periodo è Q Q(L) . La funzione è crescente, ma il tasso di crescita dell’output è in relazione coi rendimenti o produttività marginale del lavoro. Entrambi i concetti indicano Q con la L differenza che Δ L = 1 nel caso dei rendimenti, mentre tende a zero nel caso della produttività marginale. Il valore di quest’ultima, che coincide con la derivata della funzione rispetto a L, è dato dall’angolo della tangente alla curva del prodotto totale punto per punto. Il prodotto medio è dato da: Q . Il suo valore è dato dall’angolo della L congiungente ciascun punto della curva del prodotto totale con l’origine degli assi. Per i grafici v. pp. 78-80 [Attenzione alle grandezze riportate sugli assi]. Economia politica I (prof. G.Garofalo) a.a. 05-06 – Prova del 27-2-2006 1. Siano noti i seguenti dati: MD (Y) = 0,25 Y MD (r) = 50 – 200 r a. Determinare l’espressione della LM b. Procedere alla costruzione grafica (4 grafici) MS = 200 P=2 2. Costruire la curva AS e illustrare il suo andamento nel cosiddetto tratto neoclassico e in quello keynesiano. Mostrare in quali casi si verifica uno spostamento della curva. 3. Dopo aver presentato le voci che compongono la bilancia dei pagamenti, chiarire quali risentono l’influenza di variazioni dei tassi d’interesse e di cambio, sia interni sia esteri. 4. L’esistenza di economie di scala è collegata al tipo di rendimenti di scala. Spiegare i due concetti (proponendo anche i grafici appropriati) e il loro nesso. 5. Ricavare la curva di domanda di lavoro, facendo riferimento al caso in cui L sia il solo fattore variabile (in alternativa/aggiunta: siano variabili sia L sia K). 6. Siano noti i seguenti dati: p = 6 – 0,0006 x CT = 1.000 + x + 0,0002 x2 Ricavare [obbligatorio]: a. le funzioni di ricavo totale, medio e marginale b. le funzioni di costo medio e marginale Determinare [opzionale]: c. prezzo e quantità prodotta in equilibrio, nonché il livello dei profitti [In alternativa (max 3 p.ti): Tracciare le curve di ricavo e di costo in monopolio e indicare le soluzioni di equilibrio] Risposte 1. 0,25Y 50 200r 200 2 Y 200 800r r 0,25 0,00125Y MD (Y) MD (Y) 100 Y r - 0,25 200 r 0,25 100 50 Y MD (r) MD (r) 2. v. pp. 231-236 [Attenzione alle grandezze sugli assi, in particolare nel grafico relativo al mercato del lavoro (w)] 3. La bilancia dei pagamenti registra i movimenti di merci, servizi e capitali tra un paese e il resto del mondo. Poiché le registrazioni avvengono con il metodo della partita doppia, contabilmente è sempre in pareggio grazie alla voce “variazione delle riserve ufficiali”. V. p. 83 e sgg. Le voci maggiormente sensibili a variazioni dei tassi d’interesse e di cambio sono: - nell’ambito dei movimenti di capitali, gli investimenti di portafoglio: riguardano la scelta tra attività finanziarie fruttifere di interessi denominate in valute diverse - nell’ambito delle partite correnti, i movimenti di merci: risentono di variazioni nel tasso di cambio reale, il quale, a sua volta, dipende dal tasso di cambio nominale 4. Il concetto di rendimenti di scala è presentato a pp. 81-85; quello di economie di scala a pp. 92-95. In un’ottica di lungo periodo, le economie di scala sono associate all’esistenza di rendimenti di scala crescenti: aumentando il livello di produzione l’impresa ottiene dei vantaggi produttivi che si traducono in un risparmio nei costi unitari. 5. La domanda di lavoro, nel caso in cui L sia il solo fattore variabile, è presentata a p. 168 e sgg.; nel caso in cui siano variabili sia L che K è presentata a p. 95 e sgg. (a proposito della scelta dell’ottima combinazione dei fattori produttivi). 6. RT 6 x 0,0006 x 2 RMe p 6 0,0006 x RMa 6 0,0012 x 1.000 1 0,0002 x x 1 0,0004 x C Me C Ma RMa C Ma 6 0,0012 x 1 0,0004 x 5 3.125 0,0016 p 4,125 x Ne segue che: RT = 12.890,625; CT = 6.078,125; Π = 6.812,5 Il comportamento del monopolista è presentato a p. 196 e sgg. Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 12-4-2006 1. Noti i seguenti dati: Redd. effettivo = 3.600 Redd. potenziale = 4.000 Prop. marginale al consumo = 0,8 Calcolare la variazione della spesa pubblica che garantirebbe la piena occupazione. Aliquota marginale = 0,2 2. Indicare le grandezze che possono produrre un aumento del tasso di cambio nominale e di quello reale, distinguendo tra quotazione “incerto per certo” e “certo per incerto”. 3. Mostrare l’effetto di una riduzione dell’aliquota fiscale nello schema reddito-spesa e in quello IS-LM (riportare i due schemi uno sotto l’altro). 4. Chiarire il significato di economie di scala. 5. Data la funzione di domanda inversa: p = 100 – 0,5 x calcolare il valore dell’elasticità della domanda al prezzo in corrispondenza di x = 150 Costruire il grafico. 6. Indicare la condizione di massimo profitto per un’impresa concorrenziale e per un monopolista e rappresentarla graficamente. Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 9-6-2006 1. Noti i seguenti dati C = 150 + 0,75 Y I = 300 – 2.500 r determinare: a. il reddito di equilibrio; b. il volume dei risparmi Costruire il grafico. r = 0,07 2. Rispetto ai dati dell’esercizio precedente, si aggiungono il settore pubblico e il settore estero con i seguenti valori: G = 600 X = 200 Q = 400 T = 0,3 Y M = 0,22 Y Determinare il moltiplicatore della spesa e spiegare cosa esso indica. 3. Costruire la LM con i quattro grafici combinati, dopo aver analizzato bene le funzioni di partenza e dopo aver ricavato la sua espressione. Indicare in quale caso la curva si presenta più verticale. 4. I costi di lungo periodo. 5. Noti i seguenti dati U x10,6 x20, 4 p1 = 2 p2 = 4 I = 1.000 determinare la soluzione di equilibrio. 6. Spiegare la relazione tra ricavo medio e marginale in concorrenza perfetta e nei mercati imperfetti. Economia politica I (Prof. G.Garofalo) Prova del 20-6-2006 1. Date le seguenti funzioni C = 100 + 0,8 YD G = 5.000 T = 0,3 Y M = 0,15 Y I = 7.000 Q = 2.500 X = 2.000 Determinare il saldo del bilancio pubblico e della bilancia delle partite correnti in equilibrio 2. Cos’è e come si ricava la curva AD? 3. I poteri pubblici attuano una manovra fiscale espansiva. Mostrare l’effetto in uno schema reddito-spesa e IS-LM, specificando perché nel secondo caso si produce un effetto di “retroazione monetaria”. 4. Obiettivo dell’impresa nella scelta della combinazione tra i due fattori produttivi è la minimizzazione dei costi di produzione. Qual è il vincolo nella scelta? Dove si realizza l’equilibrio? 5. Noti i seguenti dati Bene 1 Prezzo Da 2 a 1 Bene 2 Quantità Da 4 a 5 Prezzo Da 3,5 a 6 Quantità Da 5 a 2 Determinare l’elasticità incrociata ( 1, 2 ) e, su tale base, la natura dei beni. 6. Un’impresa che opera in un mercato di concorrenza monopolistica: a. quale obiettivo persegue? b. quale condizione cerca, di conseguenza, di raggiungere nel breve periodo? c. è sicura di raggiungere il risultato sperato? d. quali adattamenti realizza in caso di scostamento tra obiettivi e risultati? Nella risposta ricorrere all’analisi grafica. N.B.: Nei grafici riportare sempre le grandezze sugli assi Economia politica I Prof. G.Garofalo Prova del 10-7-2006 1. Dopo aver presentato la struttura della bilancia dei pagamenti, chiarire come viene regolato un suo deficit e quali conseguenze esso comporti sulla base monetaria. 2. Dopo aver definito le dispersioni e le immissioni ed aver indicato le determinanti rispettive, mostrare quale curva si può derivare. 3. Date le seguenti funzioni: C = 10 + 0,8 YD T = 0,2 Y G = 200 I = 150 Q = 50 X = 90 ricavare la funzione della spesa totale (E) e rappresentarla graficamente. M = 0,15 Y 4. Due imprese A e B si trovano a fronteggiare domande con diversa elasticità (εA = 0,5; εB = 1,8). Entrambe riducono il prezzo del 10%. Quali saranno le conseguenze sulle vendite? Nella risposta riportare la formula dell’elasticità. 5. Cosa riflettono, rispettivamente, la curva di domanda e quella di offerta di un determinato prodotto? [Suggerimento: fare riferimento alla costruzione delle curve individuali] 6. Cosa comporta il potere di mercato di cui gode il monopolista e, più in generale, qualsiasi impresa che opera in mercati imperfetti? Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 20-9-2006 1. Noti i seguenti dati: C = 100 + 0,8 YD Q = 150 T = 0,25 Y G = 180 determinare il reddito di equilibrio. Costruire il grafico reddito-spesa. I = 200 M = 0,1 Y X = 300 2. Il tasso di cambio subisce la seguente variazione: 1 € = 1,20 $ ↔ 1 $ = ..?.. € Da: 1 € = 1,18 $ ↔ 1 $ = ..?.. € a: Dopo aver completato la tabella, indicare gli effetti sull’equilibrio del sistema economico, introducendo il concetto di tasso di cambio reale, accanto a quello nominale. 3. Dispersioni e aggiunte nel circuito economico: definizione e determinanti. 4. Data la funzione di domanda: x = 5000 – 10 p ricavare la funzione di domanda inversa e costruire il grafico. Calcolare il valore dell’elasticità della domanda al prezzo in corrispondenza della seguente 150, x = 3500 coppia di valori: p = 5. Spiegare il significato di SMS a. nel consumo b. nella produzione Illustrare come vengono calcolati graficamente e il valore che possono assumere. 6. Spiegare il significato delle seguenti condizioni: Ricavo marginale = Costo marginale N.B. Riportare nei grafici le grandezze sugli assi. Ricavo medio = Costo medio Prezzo > Costo marginale Economia politica I (prof. G.Garofalo) Prova del 18-10-2006 1. Riportare uno sotto l’altro uno schema IS-LM e uno schema AD-AS. Mostrare le conseguenze di: caso A. Aumenta l’offerta di moneta caso B. Aumentano i trasferimenti alle famiglie 2. A partire dai seguenti dati: Consumi = 120 Spesa pubblica = 100 Investimenti = 80 Export = 60 Trasferimenti = 50 Offerta di moneta = 200 determinare: - il reddito del paese - il saldo del bilancio pubblico - il saldo della bilancia delle partite correnti - la velocità di circolazione della moneta Import = 60 Prelievo fiscale = 90 Livello dei prezzi = 2 3. La domanda di moneta (MD) secondo Keynes si ricollega a tre moventi alla detenzione di scorte liquide. Spiegare il loro significato e fornire la rappresentazione grafica di MD. 4. La determinazione del prezzo e del livello di produzione per un’impresa monopolistica Possibilmente basarsi sui seguenti dati: p = 70 – 50 x CT = 20 + 2 x 5. A partire dalla funzione di produzione di breve periodo, definire il prodotto medio e quello marginale. Costruire i grafici corrispondenti. 6. Come si ricava la curva di offerta di un determinato bene in ipotesi di concorrenza perfetta?