LE SCHIZOFRENIE Emil Kraepelin 8 Novembre 2012 Eugene Bleuler Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il termine schizofrenia o Nel 1899 Kraepelin distinse le psicosi endogene (non causate da una organica dimostrabile) in due grandi categorie: la demenza precoce e la psicosi maniacodepressiva. o Nel 1911 Bleuler, considerando che la demenza non è sempre una conseguenza della malattia e che la malattia non è sempre precoce, propose il termine “schizofrenia” . 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La schizofrenia è il disturbo mentale più grave e invalidante per diverse ragioni: per l’enorme sofferenza che induce, per la disabilità che comporta, per lo stigma che colpisce chi ne è affetto, per le difficoltà che pone alle famiglie e ai servizi di assistenza. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi o Colpisce l’1% circa della popolazione, senza distinzione di razza, cultura o classe sociale. o La prevalenza del disturbo nella vita è del 4 per 1000. Si può quindi stimare che, solo in Italia, 245000 persone sono, o sono state, affette da tale patologia. o Secondo l’OMS è responsabile dell’1.1% del totale di anni di vita persi a causa della disabilità che determina e dell’2.8% di anni vissuti in condizioni di disabilità. o Ha costi sociali elevatissimi: il 75% delle risorse stanziate per la psichiatria è utilizzato per la cura dei pazienti schizofrenici, che rappresentano il 20% dei malati psichiatrici. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Colpisce prevalentemente il sesso maschile (Maschi/femmine = 1.40) e in forma più grave, con maggiori sintomi negativi, minore probabilità di guarigione e con un esito complessivamente peggiore. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La schizofrenia non è una malattia, ma una sindrome: nessuno infatti dei sintomi presenti è patognomonico per la schizofrenia. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Dimensioni della schizofrenia La schizofrenia è caratterizzata dall’associazione di tre componenti psicopatologiche fondamentali definite, appunto, “dimensioni”, ossia da tre gruppi di sintomi, ognuno dei quali è generato da una comune alterazione di una funzione psichica. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Dimensioni della schizofrenia 1. Trasformazione della realtà, che è espressa fenomenologicamente da deliri e allucinazioni (sintomi positivi). 2. Impoverimento ideo – affettivo, che si manifesta con sintomi quali alogia, abulia, apatia, asocialità (sintomi negativi). 3. Disorgan izzazion e del pensiero, dell’eloquio e del comportamento (disorganizzazione mentale e cognitiva). 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Dimensioni della schizofrenia Le tre dimensioni sono sempre contemporaneamente presenti nel corso del disturbo schizofrenico, anche se una dimensione può essere preminente rispetto alle altre in un determinato momento del decorso della patologia. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Patogenesi La schizofrenia è una patologia multifattoriale, è infatti il risultato complesso di alterazioni biologiche, di fallimenti nelle relazioni oggettuali precoci, di ripetute esperienze traumatiche, di gravi deficit cognitivo – affettivi. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Multifattorialità Il fattore di rischio principale è la familiarità per il disturbo, mentre il rischio nel corso della vita per la popolazione generale è di circa l’1%, per i parenti di primo grado di un malato il rischio sale al 6.5% e sale oltre il 40% nei gemelli omozigoti. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Etiologia Nonostante di schizofrenia si parli dai primi anni del ‘900 (Bleuler, 1911), non si sono ancora individuate cause certe. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Etiologia alterazioni genetiche : gli studi più recenti suggeriscono una concordanza per la schizofrenia nei gemelli omozigoti del 30–40%. Non è chiaro se la modalità di trasmissione sia di tipo mendeliano o meno. Probabilmente vi è un’etereogenità genetica, ossia sono coinvolti più geni difettosi, e una penetranza incompleta, dato che meno della metà dei gemelli omozigoti sono concordanti per tale patologia. Una delle ipotesi più interessanti ( Kendler, 1986) è che i geni controllano il grado di sensibilità individuale nei confronti di aspetti ambientali predisponenti, che aumentano il rischio di sviluppare la schizofrenia. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Etiologia o Alterazioni biologiche: il sistema neurotrasmettitoriale principalmente coinvolto nella patologia schizofrenica è quello dopaminergico. Recenti ricerche (Freedman,1996) hanno suggerito che sono caratteristiche della schizofrenia diffuse perdite del normale filtro sensoriale nel sistema nervoso centrale. Pertanto il soggetto non riesce a bloccare stimoli irrilevanti e avverte una sensazione cronica di sovraccarico sensoriale. o Fattori ambientali: danni perinatali, infezioni virali durante la gestazione, problemi di perfusione ematica intrauterina,etc. o Fattori psicologici: traumi infantili, precoci separazioni, etc. (nessuna delle scoperte della ricerca biologica attenua però un dato fondamentale: la schizofrenia insorge in una persona che ha una particolare configurazione psicologica ). 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Modello bio-psico-sociale Si parla pertanto di modello biopsico-sociale in quanto all’insorgere della schizofrenia concorrono diversi fattori eziologici: alterazioni genetiche, biologiche, ambientali e psicologiche. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Sono quindi necessari interventi terapeutici a più livelli, come scrive infatti McGlashan (1989): solo il 10% dei pazienti schizofrenici è in grado di rispondere adeguatamente a un approccio terapeutico che preveda l’uso solamente di farmaci e di un breve ricovero, il restante 90% necessita di interventi te r ap e u tic i c om p le s s i, c h e p r e v e d on o l’integrazione di farmacoterapia, psicoterapia, interventi psicoeducativi sulla famiglia, interventi riabilitativi e/o assistenziali. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Esordio o In età giovanile: nei maschi 15-24 anni, nelle femmine 20-28 anni. o L’esordio socialmente visibile raramente coincide con quello reale. o E’ generalmente insidioso e lento: ragazzi che tendono a isolarsi, a perdere amici e interessi, ad avere difficoltà scolastiche o lavorative. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Personalità premorbosa Solo nel 50% dei casi ci troviamo di fronte a tratti che differenziano i soggetti che svilupperanno la schizofrenia dagli altri. Si tratta di giovani introversi e isolati, con scarsa tolleranza alle frustrazioni, con scarsa capacità di contatto emotivo, senza amici e relazioni con l’altro sesso, che trascorrono la maggior parte del loro tempo dinanzi alla TV, al computer o ascoltando musica. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Marker di rischio o Fattori eziologici precoci: storia familiare di schizofrenia, complicanze perinatali, esposizione della madre a virus influenzale durante la gravidanza, deficit neurocomportamentali, separazione dai genitori durante il primo anno di vita, famiglia disfunzionale o istituzionalizzazione. o Precursori comportamentali e sociali di malattia mentale (isolamento, ansia, etc.). 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Sintomi prodromici o Cambiamento della personalità dopo un “life event”: diploma di maturità, servizio militare, etc. (I familiari riescono sempre a identificare “un prima e un dopo” nel modo di essere del paziente). o Ritiro sociale, diminuite capacità di svolgere un compito, convinzioni insolite (telepatia), ansia, perplessità, preoccupazioni somatiche. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Periodo di stato: sintomi o Mancanza di insight e quindi scarsa compliance alle cure o Sintomi positivi o Sintomi negativi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Sintomi positivi o A l l u c i n a z i o n i u d i t i v e ( v o c i c h e commentano, conversano, ordinano, etc.), somatico – tattili, olfattive, visive. o Deliri di persecuzione, di gelosia, mistici, erotici, megalomanici, di lettura o furto o trasmissione del pensiero. o Comportamento bizzarro. o Disturbi formali del pensiero quali disorganizzazione, riposte di traverso, illogicità, etc. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Sintomi negativi o Appiattimento affettivo o A l o g i a ( i m p o v e r i m e n t o d e l pensiero) o Abulia – apatia o Anedonia – asocialità o Compromissione dell’attenzione 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Interpretazione del sintomo Il sintomo nasce sempre dall’angoscia che il conflitto intrapsichico genera. E’ nell’Io del soggetto che si origina l’angoscia ed è dall’Io che parte la difesa della quale il sintomo è il prodotto finale. Esso è pertanto contemporaneamente espressione della paura e della difesa contro la paura e permette di soddisfare il desiderio evitando la paura. I sintomi psicotici hanno quindi un significato. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Classificazioni della schizofrenia o ICD X: schizofrenia ebefrenica schizofrenia paranoide schizofrenia catatonica schizofrenia simplex schizofrenia residuale o DSM IV–R: tipo paranoide tipo disorganizzato tipo catatonico tipo indifferenziato tipo residuo 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Fattori prognostici o Positivi: esordio acuto buon funzionamento pre morboso sesso femminile età d’esordio tardiva o Negativi: inizio subdolo impoverimento ideo – affettivo familiarità positiva esordio precoce scarso sostegno familiare 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Decorso ed esiti Solo nel 25% dei casi assistiamo a una completa remissione della sintomatologia, nel 50% si ha una “guarigione sociale” e nel restante 25% un progressivo, grave deterioramento nonostante cure appropriate. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Comprensione psicodinamica della schizofrenia Due sono i modelli teorici principali, spesso in conflitto tra loro: o Modello del conflitto o Modello del deficit 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Modello interpretativo psicodinamico di Pao (1979) Alla base della schizofrenia vi sarebbe un sé fragile, frutto dell’interazione di fattori maladattativi genetico-biologici presenti alla nascita e di fattori maladattativi psicologici dovuti all’ambiente familiare. Di fronte a situazioni conflittuali, soprattutto di tipo aggressivo e legate al processo autonomia – dipendenza, l’Io-Sé vulnerabile non è in grado di gestire l’angoscia che si genera ed è costretto, per mantenere un sentimento di sicurezza, a ricostruire un Sé patologio, responsabile dei sintomi. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Modello interpretativo psicodinamico di Pao Pao distingue quattro diverse categorie di schizofrenia, utilizzando come punto di riferimento la storia dello sviluppo emotivo. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Schizofrenia I o o o o o o o o La figura materna non presenta patologia schizoide La storia del paziente rivela un’evoluzione e un funzionamento quasi adeguati fino ai vent’anni circa Il paziente presenta sintomi acuti quando affronta l’ultimo stadio del secondo processo di separazione-individuazione L’esordio è acuto e grave e predominano i sintomi positivi. Ciò dimostra come tale paziente non abbia bisogno di nascondere la propria angoscia alla madre e ciò è indice di una prognosi migliore Anche nei momenti peggiori sa cosa sta accadendo intorno a lui e se l’ambiente terapeutico è favorevole risponde prontamente. Solitamente i sintomi regrediscono in pochi mesi e segue una guarigione sociale Il problema principale di questo paziente risiede nel lato conflittuale del continuum conflitto-deficit ed ha la possibilità di sviluppare un rapporto terapeutico soddisfacente Terapia di elezione è la psicoterapia psicoanalitica modificata. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Schizofrenia tipo II o I genitori sono estremamente disturbati e tendono a boicottare il trattamento e spesso la prognosi dipende dalla possibilità di togliere il paziente dal controllo dei genitori o Infanzia e fanciullezza più disturbate o Deciso ritardo in ogni fase dello sviluppo o L’esordio avviene a metà adolescenza, durante il processo di allentamento dei legami con l’oggetto primario o L’esordio è graduale o La probabilità che superi la malattia è scarsa o Se trattato con farmaci può agire adeguatamente in un ambiente protetto, ma appare come se la malattia gli avesse tolto qualcosa di vitale o Una psicoterapia intensiva orientata psicoanaliticamente può migliorare la prognosi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Schizofrenia tipo III o Genitori gravemente disturbati: il paziente impara precocemente che una separazione emotiva dalla madre potrebbe significare la morte emotiva di quest’ultima o Infanzia e fanciullezza molto disturbate o Funzionamento difettoso dell’Io fin nelle prime fasi evolutive o Viene sopraffatto dall’angoscia al minimo intensificarsi della pulsione o L’esordio è all’inizio della pubertà, è insidioso e assume la forma di affetto appiattito, di riso sciocco, di pensiero autistico, di assillo per l’incesto, la religione, la vita e la morte o La prognosi è grave o Il trattamento non deve essere centrato sul conflitto 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Schizofrenia tipo IV o I n i z i a l m e n t e i l p a z i e n t e p o t e v a appartenere ai tipi precedentemente descritti, ma dopo anni di malattia e ospedalizzazione sembra essere privo di ogni speranza. E’ in uno stato di assoluta disperazione e rassegnato a considerare la malattia come un modo di vivere o La prognosi è grave, ma non infausta 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Modello interpretativo di Zapparoli Sul modello di Pao, Zapparoli divide i pazienti in tre gruppi a secondo che prevalgano nella genesi della malattia fattori di deficit (determinati dall’interazione tra fattori costituzionali e ambientali) o fattori conflittuali. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi IL CONCETTO DI BISOGNO 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi “In senso generale si definisce bisogno lo stato di un essere in rapporto a ciò che gli è necessario in vista di qualsivoglia fine, sia interno sia esterno, sia che lo ignori sia che lo sappia” (Lalande, 1926) 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Maslow (1954) li ha distinti in sei livelli, da quelli di base ai più complessi o Bisogni di sopravvivenza: cibo, aria, acqua, temperatura, eliminazione, riposo e libertà dal dolore. o Bisogni di stimolo: sesso, attività, esplorazione, manipolazione, novità. o Bisogni di sicurezza: sicurezza, protezione. o Bisogni di amore: amore, appartenenza, intimità. o Bisogni di stima: stima degli altri, autostima. o Bisogni di autorealizzazione: il processo che consiste nell’utilizzare al massimo le proprie abilità e potenzialità. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Lo psicotico e i suoi bisogni o Lo psicotico non esprime mai il bisogno come tale e in modo diretto, ma nella maggior parte dei casi lo esprime in modo distorto e mascherato. o La distorsione del bisogno è tanto più accentuata quanto più è grave lo stato di malattia. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Zapparoli colloca i bisogni dello psicotico lungo un continuum ai cui estremi troviamo: • da un lato il bisogno della guarigione clinica, con il raggiungimento di una sufficiente autonomia • dall’altro il bisogno di mantenere con l’oggetto una relazione simbiotica, che permetta la manifestazione delle angosce, dei deliri, senza che per questo il soggetto debba necessariamente essere trattato sempre come un malato da curare 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi o Il paziente psicotico entra in rapporto con i propri bisogni in modo particolare rispetto all’individuo sano. o I bisogni hanno assunto per lui il significato di forze distruttive incontrollabili. o Nella relazione primaria, infatti, il soggetto psicotico ha dovuto subire numerose e ripetute esperienze di frustrazioni precoci rispetto ai propri bisogni, che non ha potuto strutturare un’aspettativa positiva di soddisfacimento del bisogno. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Per lo psicotico avere un bisogno diventa fonte di conflitto e si difende, quindi, dall’angoscia generata dal conflitto, negando il bisogno o comunque utilizzando meccanismi di difesa, che rendono impossibile individuare con certezza il bisogno e soprattutto soddisfarlo in modo continuo e completo 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Se la negazione del bisogno è il tentativo estremo, che l’individuo psicotico mette in atto per difendersi dall’angoscia generata dal percepire il bisogno, “il bisogno di non avere bisogni” esprime il tentativo più radicale di difesa. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Anche il rapporto con l’oggetto che soddisfa il bisogno è per lo psicotico conflittuale: tanto più l’altro è sentito importante per la propria sopravvivenza, tanto più è intenso il dilemma bisogno-paura dell’oggetto. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La paura nasce sia dall’enorme potere che l’oggetto viene ad assumere, essendo avvertito come fondamentale per la propria sopravvivenza, sia dal pericolo di poterlo perdere o di doversene separare. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Bisogni tipici del paziente psicotico: o Bisogno di un oggetto inanimato; o Bisogno di continuità; o Bisogno di non avere bisogni; o Bisogno di porre richieste impossibili; o Bisogno di mantenere la fusionalità simbiotica totale o parziale o di progredire oltre essa. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi E’ nostro compito comprendere se quel particolare paziente che abbiamo di fronte sia in grado di procedere verso una maggiore autonomia e quindi recuperare la possibilità di vivere i bisogni, o se, al contrario, debba semplicemente essere supportato rispetto ai deficit che presenta. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il rischio fondamentale che corriamo nel trattamento dei pazienti è quello di proiettare su di loro i nostri bisogni e di pretendere che sia il paziente ad adattarsi a noi e non viceversa. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi L’èquipe multiprofessionale integrata come modello di risposta al bisogno 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I Percorsi di cura in Psichiatria Assunzione in cura Consulenza Presa in carico 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La modalità di cura della “Presa in Carico” è indicata per gli utenti affetti da disturbi psichici gravi e portatori di bisogni "complessi". 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La realizzazione della presa in carico del paziente grave e multiproblematico, in una prassi costantemente orientata allo sviluppo di una proficua alleanza di lavoro, rappresenta una mission specifica del DSM. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Per gli utenti dei DSM che presentano bisogni complessi, ovvero che presentano una diagnosi di disturbo psichico grave e che presentano deficit nel funzionamento psicosociale e nella rete familiare e sociale, la presa in carico rappresenta il modello di buona pratica clinica 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi L'identificazione di tali utenti avviene attraverso una valutazione multidimensionale, che considera le diverse aree che concorrono a definire il "profilo di salute": SEGUE 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi • diagnosi nosografica (diagnosi elettive: disturbi psicotici, gravi disturbi affettivi, gravi disturbi di personalità) § gravità clinica § caratteristiche della rete familiare e psicosociale § funzionamento sociale 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La valutazione multidimensionale è multiprofessionale e ha lo scopo di permettere la rilevazione di bisogni del paziente grave, che sono sia bisogni sani che bisogni patologici 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La rilevazione dei bisogni e la risposta ad essi avviene, nel nostro DSM, attraverso il lavoro in èquipe secondo il modello dell’èquipe funzionale integrata (Prof. Zapparoli) Dell’èquipe fanno parte diverse figure professionali, ognuna con una propria specificità e pari dignità funzionale. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi L’èquipe e il Piano di Trattamento Individuale (PTI) Psichiatra PTI Ass. Sociale EQUIPE Psicologo Educatore Infermiere 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia- Dr. Gadaldi Un Esempio Clinico (AS Romeri e AS De Stefani) 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi