Istituto d’istruzione Blaise Pascal Manerbio (BS) Liceo scientifico – classe 5^ A Anno scolastico 2008 / 2009 Esami di maturità – tesina di Manenti Marianna IL MITO DI NARCISO «...Non ci separa l'immenso mare, né un lungo cammino, né i monti, né città chiuse da mura: solo poca acqua ci tiene disgiunti, e tanto piccola è la distanza che ci potremmo toccare. Ardo d'amore e gli tendo le braccia, allora lui pure mi tende le braccia, gli sorrido e lui mi sorride, gli parlo e mi parla, ma non sento quello che dice...». Novalis Mappa concettuale: IL MITO OVIDIO NARCISO VISIONE/SUONO NARCISISMO NARCISO IN ARTE L’origine del mito Nell'uomo comincia a diffondersi la credenza che i fenomeni che lo circondano siano causati da forze sovrannaturali: gli Dei. L’origine di questi fenomeni diventa oggetto di una narrazione investita di sacralità: il MITO. Associazione di fenomeni fisiologici della vita umana all’influsso dei numi + Attribuzione di qualità, usi e costumi umani alle divinità (Antropomorfismo) = Nascita del mito Il mito Æ Attraverso il mito l’uomo ha la possibilità di comprendere un processo logico di conoscenza, applicato agli interrogativi che questi si pone. Æ Non appartiene ad una logica ordinaria ma interessa un processo che conduce ogni persona a trovare il proprio significante. Æ Al centro del mito c’è l’individuo che ne è la causa, il protagonista e il fine Æ Il mito è caratterizzato da grande versatilità: può essere letto tanto dal letterato quanto dalla persona comune, sebbene a livelli diversi di interpretazione. Affresco trovato nella casa di Marco Lucrezio Frontone, a Pompei. Il mito in Ovidio Le Metamorfosi Le Metamorfosi sono composte da 15 libri che comprendono 150 trasformazioni dal Caos all'apoteosi di Cesare e Augusto. Le fonti che influenzano Ovidio sono: Nicandro di Colofone Callimaco I poeti alessandrini Æ Le Metamorfosi sono considerate un poema eziologico Æ All’interno dell’opera si delinea una tipologia del sentimento Æ Le metamorfosi sono considerate come morti ma velate Æ L’attenzione è spostata sulla dimensione spettacolare Æ Delle metamorfosi, a Ovidio interessa studiare le zone d’ombra STRUTTURA: Le vicende narrate sono ordinate Secondo un criterio cronologico Per contrasto Per contiguità geografica Per rapporto genealogico Per analogie tematiche Per analogia di metamorfosi Alla fluidità della struttura corrisponde la varietà in diverse parti della narrazione. Variabili sono: Le dimensioni stesse delle vicende narrate I modi e i tempi della narrazione Contenuto e caratteri diversi delle storie narrate Toni Stile: ora epico, ora elegiaco, riecheggiante di poesia drammatica o movenze bucoliche Narciso, Poussin Nicolas (1629 – 1630) Æ Racconto ad incastro: una proliferazione ininterrotta di racconti. Il mito di Narciso Libro III Æ La chiave di lettura del mito è il "rischio del fallimento". Æ L’amore è per lui sinonimo di debolezza e fragilità Æ"Io è un altro" (Arthur Rimbaud) l’unico modo per essere un Io, per costituirsi come soggetto è essere in relazione con l’altro. ÆNarciso rifiuta questa possibilità: l’immagine riflessa nella fonte viene a simboleggiare il rapporto interpersonale al quale egli si sottrae. Il mito di Narciso, Caravaggio (1594 - 1596) Personaggi: Tiresia L’indovino Tiresia e la sua vicenda introducono il mito di Narciso. Liriope, madre di Narciso, interroga Tiresia sulla sorte del neonato; l’indovino predice che il bambino vivrà una lunga vecchiaia a patto che non veda mai sé stesso. (“Si se non noverit ”) […] suique iuducus aeterna damnavit lumina nocte. At pater amnipotens (neque enim licet inrita cuiquam facta dei fecisse deo) pro lumine adempto scire futura dedit poenamque levavit honore. […] vv. 333 – 338 gli occhi di chi le aveva dato torto condannò a eterna tenebra. Ma il padre onnipotente (giacché nessun dio può annullare ciò che un altro dio ha fatto), in cambio della vista perduta, gli diede scienza del futuro, alleviando la pena con l'onore. Particolare di L’indovina Tiresia e Narciso il bambino, Giulio Carpioni (1670 – 1675) Eco Eco è la ninfa che venne punita da Giunone per averla ingannata. Si innamora del bel Narciso e lo segue di nascosto durante la caccia. L’amore, in lei, cresce col dolore del rifiuto sino a portarla alla morte. Eco è il desiderio muto e cieco che, rafforzato dalla rabbia dell’incapacità, porta ad un rapporto di simbiosi priva di soddisfacimento. […] vocalis nynphe, quae nec reticere loquenti nec prius ipsa loqui didicit […] v. 356 la ninfa canora, che non sa tacere se parli, ma nemmeno sa parlare per prima […] reddere de multis ut verba novissima posset […] v. 361 perché delle molte parole non ripeteva che l’ultime […] sed tamen haeret amor crescitque dolore repulsae […] v. 395 ma tuttavia l’amore la persegue e cresce col dolore del rifiuto Waterhouse, particolare Narciso ed Eco, (1903) Narciso Amante ed amato al tempo stesso, vittima dei suoi occhi. Sfinito d’amore, si strugge e un fuoco a poco a poco lo consuma. Al suo posto scorsero un fiore giallo nel mezzo con petali bianchi: il narciso. Rappresenta uno statuto di realtà difettivo, limitato, contingente. […] Se cupit imprudens et, qui probat, ipse probatur, dumque petit, petitur pariterque accendit et ardet. Inrita fallaci quotiens dedit oscula fonti! In mediis quotiens visum captantia collum bracchia mersit aquis nec se deprendit in illis! Quid videat, nescit, sed, quod videt, uritur illo atque oculos idem, qui decipit, incitat error. […] vv. 425 – 431 Desidera, ignorandolo, sé stesso, loda e lo stesso è lodato, mentre chiede è chiesto e insieme accende ed arde. Oh quanti inutili baci diede alla fonte bugiarda! Quante volte immerge in acqua le braccia per gettarle intorno al collo che vede e che in quella non si afferra! Ignora ciò che vede, ma ciò che vede lo infiamma e lo stesso errore che affascina gli occhi lo inganna. Benczùr Gyula, Narcissus (1881) Narciso – Eco Visione – Suono NARCISO: pura e totale identità che giunge, paradossalmente, a identificarsi con l’Alterità di un’immagine riflessa totalmente irraggiungibile. ECO: pura Alterità, si può esprimere solo come riflesso dell’espressione altrui. È proprio tale alterità che, paradossalmente, costituisce l’identità di Eco. L’incontro tra i due rende impossibile la comunicazione che presuppone la coscienza di Sé in relazione all’Altro. Æ l’impossibilità di comunicare si traduce nell’impossibilità di amare e, quindi, di trovare sé stessi tramite l’altro, il che conduce alla morte. È dunque impossibile la comunicazione tra visione e suono? La facoltà visiva esclude qualsiasi impiego dell’udito; Tramite il suono è, invece, possibile immaginare e così, in qualche modo, collegare i due sensi. Æconvenzione tra gli uomini Æ riprodurre e imitare suoni Tuttavia, da musicista, credo che la musica sia uno dei mezzi di comunicazione più validi ed efficaci: l’ascolto di un brano o semplicemente di un passaggio, infatti, porta l’ascoltatore ad estraniarsi da quello che lo circonda e stimola la mente a concedersi un viaggio nel proprio Io. Durante l’ascolto di una fuga di Bach, di un mottetto di Mozart o di una sonata di Beethoven, l’ascoltatore è portato ad abbandonarsi alla propria mente e a lasciar scorrere i proprio pensieri in un flusso continuo grazie a collegamenti logici personali e non certo convenzionali. È proprio questa proprietà del suono che, secondo il mio parere, consente la creazione di quelle immagini che fungono da collegamento tra il suono e la visione. Narcisismo Narcisismo ≠ egoismo Narcisismo = condizione dell'essere, che nasce e muore solo, isolato nell'incapacità cogliere la vera realtà nello scorrere del tempo. La paura della prossimità fisica è collegata alla nascita di Narciso: manca la capacità di separarsi ed individuarsi, di riconoscere l'altro da sé. Æ1897 Havelock Ellis: primo tentativo di analisi scientifica del comportamento sessuale umano, attenzione particolare ai casi atipici o patologici. Æ 1899 Paul Nacke una perversione in cui l’individuo tratta il proprio corpo come un oggetto sessuale. Æ 1910 Sigmund Freud per chiarire la scelta “oggettuale” dell’omosessualità: l’oggetto d’amore è simile alla propria persona o, meglio, a un’immagine o a un ideale di sé stessi. Narcisismo Freud SVILUPPO PSICOSESSUALE DELL’ESSERE POLIMORFO PERVERSO Stadio di autoerotismo, scisso in due sotto-stadi: Autoerotismo vero e proprio Narcisismo primario: la libido investe l’io alla stregua di un oggetto esterno L’autoerotismo si sviluppa attraverso tre fasi: 1. Fase orale 2. Fase anale 3. Fase genitale Stadio di “scelta oggettuale”: le pulsioni trovano soddisfacimento in un oggetto al di fuori dell’individuo. (“vasi comunicanti”) Stadio di narcisismo secondario nella vita adulta, in situazioni di intolleranza alle frustrazioni della realtà, la libido viene reinvestita sull’io. I concetti esposti nell’opera di Freud hanno trovato ampio sviluppo nelle concezioni di numerosi teorici: KOHUT Analisi di pazienti con disturbi narcisistici. I bisogni dei suoi pazienti riguardavano due temi: bisogno di approvazione, ammirazione e conferma dell’autostima (transfert speculare) bisogno di porre l’analista in una posizione di superiorità (transfert idealizzante) Il paziente adulto che ha sofferto di queste carenze si confronta con un Sé difettoso o inadeguato. KERNBERG Carenza nell’autostima = personalità narcisistiche, disturbi dell’identità Æ idea grandiosa di sé e eccessivo bisogno di riconoscimento. GRUNBERGER Il narcisismo Æ condizione prenatale, a cui l’individuo continua ad aspirare per tutta la vita. Il bambino ha bisogno di conferme narcisistiche provenienti dall’esterno: Se le riceve dalla madre Æ autostima. Se viene a mancare un’adeguata conferma Æ depressione: la distanza tra l’Io e l’immagine ideale del Sé diventa incolmabile. (nell’individuo adulto) John Waterhouse: Eco e Narciso John Waterhouse: Eco e Narciso Eco e Narciso 1903 – olio su tela Liverpool, Art Gallery - Centrale è il tema della natura incontaminata - Narciso è altrove rispetto al paesaggio che lo circonda - Eco-Narciso: nessun dialogo, due mondi diversi senza nessun contatto l’uno con l’altro. Narciso agli occhi di Dalì Narciso agli occhi di Dalì Metamorfosi di Narciso 1937 – olio su tela (50,8 x 78,2) Londra, Tate Museum - pose classiche e atteggiamenti tipici dell’arte rinascimentale ambigua relazione tra illusione e realtà - Narciso Æ doppio: una grande mano di pietra che regge un uovo da cui spunta il fiore narciso. - narrazione consecutiva Æ risveglio dei colori e delle forme, realismo e concretezza. - Decomposizione degli oggetti e delle forme di vita Æ la caducità dell’esistenza: formiche sciacallo che divora una carogna Bibliografia Siti: www.centropsiche.it www.psychoanalysis.splinder.com, il tema dell’amore per sé www.studiopsicologia.com, 11 marzo 2005 Dott. Luca Traverso Testi: BALDO LAMI, aprile 1988, Articolo pubblicato sulla rivista L’immaginale (rassegna di psicologia immaginale), n. 10, anno 6°, pp. 83-91 BARBARA FABBRONI, 2008, Tra le braccia di Narciso, edizioni universitarie romane, introduzione Accademia delle Scienze dell'Università di Siena detta 'dei Fisiocritici‘, 1994 Modelli di nascita in psicoanalisi: Freud e “il narcisismo primario”,’ Atti dell'Adunanza Scientifica del 6.12.1994 Serie XV, Tomo XIII NICOLA ABBAGNANO, 2003, “la scomposizione psicoanalitica della personalità” e “ la teoria della sessualità” (Freud), Itinerari di filosofia, volume 3°, edizione di Giovanni Fornero, pag. 341 – 343 GIAN BIAGIO CONTE, EMILIO PIANEZZOLA, 2004, “Ovidio”, Corso compatto di letteratura latina A, edizione Le Monnier, pag. 632 – 635