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APPRENDIMENTO
DEFINIZIONE:
L’apprendimento può essere definito come una duratura modificazione del comportamento che
nasce dall’esperienza.
Tale modificazione, può anche non presentarsi immediatamente, ma solo quando il soggetto ne ha
bisogno per raggiungere uno scopo.
Una delle caratteristiche più importanti degli esseri evoluti, e in modo specifico dell’uomo,
è la capacità di apprendere dall’esperienza e di non funzionare semplicemente in base
a istinti o riflessi.
Anche molte specie animali sanno apprendere, ma non a livelli simili alle capacità umane.
FATTORI STORICI
Negli anni quaranta e cinquanta, la psicologia viveva la rivoluzione antimentalistica del
comportamentismo il cui mentalistica argomento privilegiato di ricerca era l’apprendimento.
In particolare, i comportamentisti hanno studiato l’apprendimento associativo legato al
condizionamento.
Il comportamentismo diede una forte spinta allo studio della psicologia comparata ed è per questo
che i lavori di Pavlov sul condizionamento animale (classico) hanno avuto una enorme risonanza,
così come i successivi lavori di Skinner sul condizionamento operante.
IL CONDIZIONAMENTO CLASSICO:
Durante i suoi studi sul sistema digerente, Pavlov aveva notato che i cani, secondo un riflesso
naturale, avevano un aumento della salivazione appena gli si metteva del cibo nella bocca.
Questo è un comportamento del tutto automatico e geneticamente programmato.
Ma Pavlov notò che, dopo alcune settimane passate nel laboratorio, i cani cominciavano a salivare
anche solo al sentire il rumore della ciotola che veniva riempita di cibo o al vedere la persona che
normalmente dava loro da mangiare.
Questo episodio gli diede lo spunto per una serie di studi sul condizionamento.
Pavlov chiamò:
1) il cibo stimolo incondizionato (SI)
2) la salivazione (iniziale) risposta incondizionata (RI), in quanto legata ad un riflesso.
Poi provò a far suonare una campanella prima della presentazione del cibo, e notò che, dopo alcune
volte, il cane cominciava a salivare al solo suono della campanella.
Il suono della campanella viene definito stimolo condizionato (SC) e la salivazione che ad esso
segue è la risposta condizionata (RC del tutto simile a quella incondizionata).
Estinzione:
Pavlov ha notato che:
se dopo l’acquisizione, al cane viene presentato solo lo stimolo condizionato, cioè il suono non
seguito dal cibo, dopo un certo periodo, la risposta di salivazione in presenza del semplice suono
scema, si ha quindi un processo di estinzione del condizionamento.
Recupero e riaquisizione:
In genere dopo una pausa, si ha un recupero spontaneo. Se, dopo che il comportamento è stato
estinto, si fa passare un po’ di tempo e poi si ripresenta all’animale lo stimolo condizionato,
l’animale avrà una risposta condizionata anche senza presentazione di cibo.
Infine, dopo l’estinzione il processo di riacquisizione è più breve.
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Generalizzazione:
Pavlov ha notato che il cane saliverà anche in caso di suoni simili a quella della campanella.
Discriminazione:
E' possibile addestrare il cane a discriminare specifici stimoli.
Es. Inizialmente si generalizza con suoni simili tra loro. Poi viene usato un unico suono al quale poi
il cane sarà l' unico a rispondere.
IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE:
Il condizionamento operante è stato introdotto da Skinner, il quale distingue tra comportamenti
rispondenti e operanti:
1) Comportamenti rispondenti, derivati da riflessi innati o da comportamenti appresi tramite
il condizionamento classico; in entrambi i casi, comunque, la risposta ha un carattere di
automaticità e non può essere controllata volontariamente dal soggetto.
2) Comportamenti operanti, non derivati da riflessi, ma emessi spontaneamente dal soggetto,
e successivamente rinforzati, che producono un effetto sull’ambiente. I comportamenti
operanti aumentano o diminuiscono in funzione del rinforzo che viene dato loro. Tali
comportamenti non sono automatici in senso stretto (cioè riflessi), ma sono comunque posti
sotto il controllo del soggetto.
Il lavoro di Skinner è stato preceduto da quello di Thorndike sull’apprendimento per prove ed
errori.
Thorndike aveva elaborato la legge dell’effetto secondo cui il soddisfacimento derivante dalla
risposta che portava al successo (uscire dalla gabbia), aumentava la probabilità che il
comportamento si verificasse di nuovo, quando l’animale fosse stato rimesso in gabbia.
In sostanza, secondo Thorndike, l’apprendimento nasce da una connessione stimolo-risposta, ma
può verificarsi solo se la risposta produce un effetto soddisfacente o piacevole per l’animale; di
contro, se l’effetto è spiacevole, la connessione si indebolirà e la risposta si estinguerà.
Il rinforzo:
Secondo Skinner non era necessario far ricorso all’idea della soddisfazione (troppo legata a fattori
interni e mentalistici) per spiegare il replicarsi del comportamento; per questo Skinner preferì il
termine rinforzo.
L’uscire dalla gabbia aveva, infatti, un ruolo di rinforzo positivo del comportamento stesso.
Skinner definisce il rinforzo come qualunque processo in grado di far aumentare la probabilità di
emissione di un comportamento:
1) rinforzo positivo ogni sorta di ricompensa che viene data all’animale quando emette il
comportamento bersaglio,
2) rinforzo negativo consiste nella cessazione di uno stimolo aversivo (imp. non confondere
rinforzo negativo con punizione, la punizione infatti dovrebbe servire a far estinguere un
comportamento).
I rinforzi possono essere primari o secondari, i rinforzi primari fanno riferimento a bisogni primari o
fisiologici (es. bere, mangiare), i rinforzi secondari fanno riferimento a bisogni secondari (es.
nell’uomo rinforzi sociali quali lodi, sorrisi, o simbolici come il denaro).
Nei suoi studi Skinner lavorava, soprattutto, con dei topi posti all’interno di una gabbia, in cui
l’abbassamento di una leva forniva al topo una pallottolina di cibo. Prima che il ratto abbassasse la
leva la prima volta, poteva passare molto tempo (il ratto infatti esplorava l’ambiente), per questo
Skinner adottò una tecnica che viene definita modellaggio.
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Il modellaggio:
Si tratta di una tecnica che prevede delle approssimazioni successive.
Inizialmente, Skinner forniva un rinforzo positivo all’animale quando si avvicinava semplicemente
alla zona della gabbia in cui era presente la leva.
Dopo che il comportamento era stato appreso, Skinner forniva il rinforzo positivo solo quando
l’animale toccava la parete in cui era presente la leva, e così via.
In questo modo, i tempi per l’apprendimento del comportamento target diminuivano notevolmente.
APPRENDIMENTO DELL' EVITAMENTO E IMPOTENZA APPRESA
L’apprendimento dell’evitamento ha molto a che fare con il comportamento di fuga.
L’animale viene addestrato a rispondere ad uno stimolo presentato prima di uno stimolo negativo, e
ad evitare, in questo modo, lo stimolo negativo stesso.
Seligman ha studiato la condizione in cui i cani non possono evitare la punizione. Ha usato due
gruppi di cani.
In entrambi i gruppi, i cani erano legati dentro una gabbia e ricevevano uno stesso numero di scosse
elettriche.
Un gruppo, però, aveva la possibilità di interrompere la scossa, premendo una leva con il muso
(gruppo con via di scampo).
Dopo l’addestramento, i cani venivano posti in una gabbia simile a quella di Solomon e sottoposti
alla stessa procedura.
I cani del gruppo con via di scampo, imparavano rapidamente ad evitare le scosse saltando dall’altra
parte. Mentre gli altri, si accucciavano senza fare alcun tentativo di fuga. Seligman ha chiamato
questo fenomeno impotenza appresa.
L' APPRENDIMENTO LATENTE:
Il comportamentismo parte dal presupposto che l’apprendimento possa verificarsi solo se
il comportamento target viene rinforzato adeguatamente.
Gli studi di Tolman hanno, invece, mostrato come l’apprendimento possa verificarsi anche in
assenza di rinforzo o di una specifica motivazione ad apprendere (che porterebbe all’apprendimento
intenzionale).
Uno degli esperimenti più esaustivi di Tolman prevedeva un confronto tra due gruppi sperimentali e
un gruppo di controllo. I ratti esploravano l’ambiente fino ad arrivare in una stanza del labirinto. Il
primo gruppo sperimentale riceveva del cibo tutte le volte che raggiungeva la stanza bersaglio. Il
gruppo di controllo non riceveva mai il cibo quando raggiungeva la stanza bersaglio.
Il secondo gruppo sperimentale, nei primi 10 giorni dell’esperimento non veniva ricompensato,
mentre a partire dall’11° giorno veniva ricompensato quando arrivava alla stanza
bersaglio.
Tolman ha notato che le prestazioni di questo terzo gruppo, nel giro di pochi giorni, raggiunsero i
livelli del primo gruppo sperimentale.
Ciò significa che nella prima fase dell’esperimento i ratti del secondo gruppo sperimentale avevano,
comunque, costruito una rappresentazione mentale del labirinto. Vi era stato, cioè, un
apprendimento latente non manifestato inizialmente nel comportamento (in quanto non
necessario).
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IL COGNITIVISMO:
Gli studi di Tolman hanno portato alla distinzione tra apprendimento e prestazione, e hanno aperto
le porte agli studi cognitivi sull’apprendimento.
Le prestazioni dell’animale, possono non modificarsi tanto da una prova all’altra, ma ciò non
significa che non ci sia stato apprendimento, semplicemente l’animale manifesta l’apprendimento
quando ne ha bisogno;
I comportamenti degli animali, infatti, sono guidati da scopi.
Le caratteristiche del soggetto quali bisogni, conoscenze pregresse, motivazioni, ma anche
stati emozionali, condizioni attentive e percettive, e le caratteristiche degli stimoli stessi
influiscono attivamente sull’apprendimento.
Reinterpretazione cognitiva del condizionamento classico:
Il condizionamento classico può essere reinterpretato cognitivamente in funzione delle aspettative
del soggetto (e non di semplici associazioni) e quindi in rapporto a fattori dotati di significato per
l’individuo.
Sulla base delle sue aspettative, consolidatesi nell’esperienza precedente, l’animale effettua delle
previsioni.
Reinterpretazione cognitiva del condizionamento operante:
Anche il condizionamento operante può essere reinterpretato cognitivamente nei termini della
relazione mezzo-fine.
Una volta che l’animale ha scoperto che premendo la leva ottiene il cibo, utilizzerà questa
conoscenza in rapporto ai propri bisogni e scopi.
Se è affamato premerà la leva.
L' APPRENDIMENTO PER INSIGHT
Gli psicologi della Gestalt ritenevano che i lavori dei comportamentisti sugli animali fossero troppo
meccanici e che non dessero la possibilità agli animali di esprimere i reali processi di
apprendimento spontaneo.
Köhler ideò alcune situazioni sperimentali in cui gli animali mostrarono dei comportamenti intuitivi
e creativi.
L’apprendimento per insight è un apprendimento improvviso in cui il campo percettivo del
soggetto tende a riorganizzarsi e il soggetto “vede” soluzioni cui prima non aveva pensato.
Le scimmie di Köhler furono in grado di raggiungere un casco di banane posto in alto nella loro
gabbia utilizzando delle scatole come una sorta di torre su cui arrampicarsi.
I critici di Köhler sostenevano che i suoi scimpanzé avevano già in precedenza avuto modo di
utilizzare degli strumenti per raggiungere i propri scopi.
Infatti, avevano vissuto in libertà precedentemente ed è probabile che attraverso prove ed errori
avessero imparato ad usare appoggi per arrampicarsi o bastoni per avvicinarsi qualcosa.
Ciò è sicuramente vero, come è vero che gli apprendimenti precedenti preparano il terreno per gli
insight, ma non sminuisce il valore di questa modalità di apprendimento.