OSCILLATORE SINUSOIDALE A RETROAZIONE POSITIVA REALIZZATO CON AMPLIFICATORE OPERAZIONALE Sul l aba s ede l l ec ons i de r a z i oniede l l eobi e z i onif a t t eda g l ia mi c ide l l ac omuni t à“ Gr i x” ,s ulpr i mo a r t i c ol o,s ièp e ns a t odia f f r ont a r el os t udi ode lnos t r o“ os c i l l a t or e ”s e c ondoic a nonip r opr i de l l ’ e l e t t r oni c a . Trattandosi, nello schema, di un nuovo circuito ci preoccuperemo di: 1. verificare che per esso siano rispettate le condizioni di Barkhausen per i sistemi oscillanti; 2. onde meglio comprendere la selettività del circuito, considerare il circuito LC come un filtro passa banda; 3. individuare, per i singoli componenti, dei range di variazione a garanzia di un buon funzionamento circuitale; 4. r i por t a r eir i s ul t a t ide l l ’ a na l i s is pe r i me nt a l eec oni ls i mul a t or ePs pi c e ; 5. riportare soltanto nel file allegato, le dimostrazioni matematiche. Pr e me s s oc het ut t oqua nt os ipuòt r ove r ene i“ s a c r it e s t i ”nons a r àdi mos t r a t opr oc e di a mo: Punto 1 –Criteri di Barkhausen Considerato il seguente sistema retroazionato. Con A guadagno della linea diretta e βfattore di retroazione. Af f i nc hèun s i s t e mar e t r oa z i ona t os i aos c i l l a nt eène c e s s a r i o“ s a c r it e s t i ”s i a no ve r i f i c a t el e seguenti condizioni: Im[Aβ]=0 e Re[Aβ]=1 Consideriamo il nostro sistema nello schema più generale: 1 Supponiamos i al ’A. O. i de al e Il circuito si può considerare come un Amplificatore Operazionale in configurazione non invertente con un segnale applicato al nodo A; segnale dato da: L / /C j C vA vu vu * * C R L / / C R 1 2 L C j C L per cui il circuito da analizzare, semplificato, diviene: 2 l ’ us c i t as a r àda t ada : R2 R2 j C vu vA 1 vu * 1 C R R R 2 3 1 L C j C 3 L Verifichiamo i criteri di Barkhausen: R2 o il guadagno A è dato da: 1 ; R3 j C o il fattore di retroazione è dato da: * C R 1 2 L C j C L Im[Aβ] =0qui n dièc omedi r ec hel ’ a r g ome nt odiAβ sia nullo. Affinchè ciò avvenga basta che la parte immaginaria del numero complesso si annulli; per ottenere ciò basta che siano nulli o R* o 1 2 L C 0 o entrambi. Infatti con, anche una sola di queste condizioni, otteniamo: j C C R L C j C 1 2 L * j C 1 j C dalla relazione 1 2 L C 0 r i c a vi a mol af r e que nz ad’ os c i l l a z i onede ls i s t e ma 1 1 ; f L C 2 L C Osserviamo che R*: - sulla condizione di oscillazione non ha alcuna influenza; 1 - alla frequenza di oscillazione 0 nonhane ppur ei nf l ue nz as ul l ’ ampi e z z ade l L C segnale di uscita. Per non complicarci la vita e perché ridurre il numero dei componenti , quando si può fare è sempre salutare, la cortocircuitiamo. L’ a l t r ac ondi z i onedave r i f i c a r eè :Re [ Aβ]=1 alla frequenza di oscillazione 0 1 L C calcolato alla frequenza di oscillazione da , 1 j C L C 1 C R* 1 1 1 L C j C L L C L C vale 1 quindi: 3 R2 R Re A 1 1 1 2 1 R3 R3 vera se R2 0 Sa ppi a mo,c hei npr a t i c a ,a f f i nc hès ’ i nne s c hil ’ oscillazione è necessario che Re A 1 quindi : R2 R 1 1 1 2 1 che da R3 R3 R2 0 da cui deriva che R2 R3 R3 nulla ci vieta di fare R2 infinitamente grande, semplificando il circuito (meno componenti circuito più affidabile oltre che meno costoso), come di seguito indicato: Avendo verificato le condizioni di Barkhausen possiamo asserire che il nostro è un sistema oscillante. Punto 2- AZIONE FILTRANTE DEL PASSA BANDA LC Pr e me s s oc hee s s e ndoc iunar e t r oa z i onep o s i t i vael ’ us c i t ade l l ’ A. O. ,s eope r i a moa duna frequenza sufficientemente più piccola della f r e que nz adit a g l i os upe r i or ede l l ’ A. O,èc e r t a me nt e un’ ondaqua dr a : - se indichiamo con v0 l at e ns i onema s s i maa l l ’ us c i t ade l l d’ A. O. ,de t t aondaqua dr a ,s e c ondo lo sviluppo in serie di Fourier, è data da: n 1 4 v v0 2 1 1 4 v(t ) 0 sen t sen 3 t sen 5 t sen t 3 5 2 n 1 n 1 - il circuito LC si comporta come un filtro passa banda con frequenza di risonanza 1 1 ; f L C 2 L C L’ i mpe de nz ade lpa r a l l e l o“ LC”èd a t ada : 4 1 j L J C jL Z 1 1 2 L C j L J C 1 alla frequenza di risonanza 0 L C Z 0 possiamo asserire che alla frequenza di risonanza (che è anche la frequenza di oscillazione del nostro oscillatore)il filtro presenta una impedenza infinita ciò vuol dire che: - la prima armonica si presenta identica a se stessa in uscita; - le armoniche dalla terza in poi hanno ampiezza ridotta, per loro natura, e perché vengono a t t e nua t eda l l ’ a z i onede lf i l t r ovi s t oc hel ar e l a t i vaf r e que nz adios c i l l a z i oneèmul t i pl adi quella di risonanza; Pe rqua nt os opr a ,c ons i de r a ndol ’ A. O.c o mei de a l e ,i nus c i t aa bbi a mol apr i maa r moni c ade l l ’ onda qua dr ac he ,s ot t ol i ne a mohaun’ a mpi e z z ama g g i or ede l l ’ ondaqua dr a .Qua nt os opr aè : a) coerente con quanto fornisce il simulatore Pspice; b) nonc oe r e nt ec onc i òc heès t a t or i l e va t os pe r i me nt a l me nt ei nqua nt ol ’ A. O.ei l filtro LC sono reali e presentano delle resistenze elettriche che il modello ideale dei componenti trascura. Approfondimento nel file PDF in allegato B Punto 3- OSSERVAZIONI SUL VALORE DA ASSEGNARE AI COMPONENTI IL SISTEMA Valore da assegnare a R1 I nque s t aa na l i s iène c e s s a r i oc ons i de r a r el ’ A. O.c omer e a l e .Pe rl eba s s ef r e que nza, o almeno fino alle frequenze ove si possono trascurare le reattanze di contatto e quelle distribuite, lo schema è il seguente: si dimostra che il guadagno (vedi nel files PDF allegato A), considerato che vA v è dato da; 5 A 1 A 1 1 R1 Ri 1 1 1 R1 R2 vu Ri R2 R3 G v A 1 1 1 1 1 R1 R2 R2 1 1 1 R1 R2 Ri R2 R3 Ri c av i amol ’ i nf l ue nz ade l l aresistenza R1 sul guadagno. Osserviamo che il parallelo tra le resistenze Ri, R2 e R3 è più piccolo della più piccola delle tre, cioè di R3. Poniamo, in prima approssimazione, il parallelo pari a R3;l ’ e s pressione del guadagno si semplifica come segue: 1 R3 R1 A R3 A 1 A A R1 Ri R2 R1 Ri R1 R2 G 1 1 R A 1 1 R1 R3 R1 3 1 A R1 R2 R2 R1 R2 R1 R2 R2 R2 R3 R1 A A Ri R2 G R1 R3 R1 1 A R2 R2 R2 per quanto già osservato sui valori di R1 e R2, consideriamo i tre casi: R R 1. A 1 trascurando 1 rispetto ad A ci resta: R2 R2 R A 3 A Ri G R R 1 1 3 A R2 R2 è facile rilevare che al crescere di R1 il guadagno diminuisce 2. consideriamo (ipotesi esclusivamente teorica) il caso in cui R1 A cioè : R1 A R2 R2 dalla: R3 R1 A A Ri R2 G R1 R3 R1 1 A R2 R2 R2 ci resta: A G R 1 1 R2 per cui possiamo asserire che R1, crescendo fino al valore sopra indicato fa sempre diminuire il guadagno. 3. infine ( altra ipotesi teorica) consideriamo il caso in cui 6 R1 A R2 tan to da trascurare A rispetto a R1 R2 l ’ e s pr e s s i o n ede lg ua da g nodi vi e ne : R3 R1 A R3 A R1 Ri R2 R2 Ri G 1 R3 R3 R1 1 2 R1 R2 R2 R2 R R siccome 3 3 al crescere di R1 il denominatore cresce più del numeratore e il guadagno Ri R2 diminuisce. Concludendo poiché al crescere di R1 i lguadagnodi mi nui s c el ’ ampi e z z ade ls e gnal edi uscita diminuisce. Evidenziamo che ciò si rileva nel circuito sperimentale in quanto nella simulazione con Ps pi c el ’ us c i t ahal ’ ampi e z z ade l l apr i maar moni c aenonr i s e nt e( e nt r oc e r t il i mi t i )de l l a variazione di R1. Pa r l i a modi“ c e r t il i mi t i ”pe r c héa lc r e s c e r ediR1 l ’ os c i l l a z i onepuònoni nne s c a r s iac a us adi unt r a ns i t or i omol t ol ung o.Ci òs ipuòve de r eda ir i s ul t a t ide l l ’ a na l i s ide lt r a ns i t or i o (in file PDF dimostrazione in allegato C). Infatti, nella sua espressione, di seguito riportata, si può facilmente vedere come al crescere di R1 aumenti il tempo necessario al relativo spegnimento. 2 t 1 1 4 V0 vu ,Tr (t ) e 2R1 C sen t R1 C L C L C 2 1 A questo punto passiamo ad alcune osservazioni sugli ordini di grandezza delle resistenze in gioco. Cos ìc omer i por t a noi“ s a c r it e s t i ” ,s es ivo l e s s e r oi ns e r i r e ,nor ma l me nt eR3 è dell'ordine di (0.1 10)K mentre R2 (e RL) è dell'ordine di (1 100)K . I valori più bassi sono utilizzati con i circuiti più veloci (dai MHz alle centinaia di MHz); i valori più alti sono tipici dei circuiti per frequenze minori (dalla continua alle centinaia di kHz). La resistenza della sorgente del segnale, RS, di solito è un dato esterno, nel nostro caso si può assimilare alla resistenza del parallelo LC per cui si può ipotizzare, in prima approssomazione, pari a zero. 7 Punto 4- ANALISI SPERIMENTALE Lanalisi, con simulatore Pspice e con circuito sperimentale, è stata sviluppata sul seguente circuito semplificato. Componenti del circuito reale: - 1r e s i s t or eda470Ωt ol l .5% - 1 condensatore poliestere 10 nF toll. 5% massima tensione applicabile 100 V; - una induttanza da 100 micro Henry; - unt r i mme rda10KΩ; - due condensatori poliestere da 100 nF frequenza di risonanza 1 f0 2 L C 1 159 KHz 2 10 109 100 106 il valore sperimentale è di 125 KHz, vi è uno scarto di circa il 20%. Circuito semplificato Uscita del circuito semplificato ottenuta con silulatore Pspice 8 L’ a na l i s is pe t t r a l ediFour i e rf or ni s c e Analisi spettrale, ottenuta con simulatore Pspice, del segnale presente ai capi del filtro LC. Si vede c hi a r a me nt ec h evièun’ a r moni c aac i r c a1 6 0KHz ;un’ a l t r a ,dia mpi e z z amol t opi c c ol a ,a200KHze prima di 1 MHz altre due di ampiezza quasi invisibile. 9 Ana l i s is pe t t r a l ede l l ’ ondapr e s e nt ea l l ’ us c i t ade l l ’ A. O.( ondaqua dr a )ot t e nut ac ons i mul a t or ePs pi c e . Pos s i a move de r eol t r ea l l apr i maa r moni c al ’ a mpi e z z ade l l ea l t r eec os ìr i l e va r el ’ ot t i maa z i onef i l t r a nt e di LC. 10 L’ a na l i s is pe r i me nt a l e ,s vi l uppa t as uc i r c u i t or e a l e ,haf or ni t o: Analisi s pe t t r a l ede l l ’ onda( s i nus oi da l e )pr e s e nt ea ic a pide l l ’ LC.Comes ipuòr i l e va r el ’ i nc i de nz ade l l e a r moni c hes upe r i or ea l l apr i maèi npr a t i c at r a s c ur a bi l e .Evi de nz i a moc hepure s s e ndoc il ’ a l i me nt a z i onea ±12 Volt la tensione di picco è 4 volt . Crediamo che ciò sia dovuto sia alla presenza di R1 che alla f r e que nz adit a g l i os upe r i or ede l l ’ A. O. Ana l i s is pe t t r a l ede l l ’ onda( qua dr a )pr e s e nt ea l l ’ us c i t ade l l ’ A. O.Sonobe ne vi de nt il ea r moni c hes upe r i or i alla prima 11 Il circuito sperimentale è il seguente Componenti, che ripetiamo per comodità: - 1r e s i s t or eda470Ωt ol l .5% - 1 condensatore poliestere 10 nF toll. 5% massima tensione applicabile 100 V; - una induttanza da 100 micro Henry; - unt r i mme rda10KΩ; - due condensatori poliestere da 100 nF frequenza di risonanza 1 f0 2 L C 1 159 KHz 2 10 109 100 106 il valore sperimentale è di 125 KHz vi è uno scarto di circa il 20%. 12 Altra prova sperimentale con valori diversi dei componenti circuitali Componenti: - 1r e s i s t or eda470Ωt ol l .5% - 1 condensatore poliestere 100 nF, tolleranza 10%, 63 Volt di esercizio ; - una induttanza da 100 micro Henry; - unt r i mme rda10KΩ; - due condensatori poliestere da 100 nF - t e ns i onedia l i me nt a z i onede l l ’ A. O. ±12 Volt. frequenza di risonanza 1 0 2 L C 1 50,32 KHz 2 100 10 9 100 106 il valore sperimentale è di 48,38KHz vi è uno scarto di circa il 3,8%. Da l l ’ i mma g i nes ir i l e vac omea bbi a moc e r c a t odir e nde r eic ol l e g a me nt ipi ùbr e vipos s i bi l ipe rnon introdurre reattanze parassite. Grafico ottenuto con trimmer posizionato a circa 2140 Ohm; sommando quindi la resistenza da 470 Ohm la R1è pari a 2610Ohm.L’ Ondaqua dr aèa c c e t t a bi l e .Te ns i onepi c c o-pi c c ode l l ’ ondaqua dr apa r i a 20,5 Volt. Alimentazione ±12 Volt 13 Tensione picco– pi c c ode l l ’ ondas i nus oi da l e2, 98Vol t .L’ ondaèpe r f e t t amal ’ e f f e t t ode l l aR1 si fa s e nt i r es ul l ’ a mpi e z z ade ls e g na l e. 14 Re s i s t e nz aR1c i r c a580Ohm,c omes inot al ’ ondaqua dr a ,èl e g g e r me nt edi s t or t aec ont e ns i onepi c c opicco pari a 18,8 Volt. Durante la sperimentazione si è rilevato che variando il trimmer (R1)da 600 Ohm a 1 Kohm l ’ o s c i l l a z i ones ii nne s c as e mpr e . 15 Riportiamo, per valori dei componenti utilizzati nel circuito sperimentale, la simulazione con Pspice Valore della resistenza R1 pari a 560 Ohm Sipuòr i l e va r el ’ e f f e t t or e t r oa t t i vode ls e g na l ef i l t r a t oda lc i r c ui t or i s ona nt eLCs ul l ’ ondaqua dr a. 16 Valore della resistenza R1 pari a 2.6KOhm Si evidenzia come al crescere della R 1 l ’ e f f e t t or e t r oa t t i vos if as e nt i r eme noel ’ ondaqua dr ar i s ul t a meno distorta. Conclusioni In questa nuova analisi si è voluto tener conto dei suggerimenti c heg l ia mi c idi“ Gr i x”ha nnof a t t o sulla stesura e sui contenuti del primo articolo. Primo articolo che, precisiamo, non rinneghiamo perché in esso si era cercato di raccontare sia c o m’ e r ana t al ’ i de ade lc i r c ui t os i as pi e g a r nei lf unz i ona me nt opi ùf i s i c a mente che con i canoni de l l ’ e l e t t r oni c a . L’ os c i l l a t or es ipr e s e nt amol t os e mpl i c edapr og e t t a r e ,i nf a t t i : - la frequenza di oscillazione (a meno delle tolleranze commerciali) è data da 1 f ; 2 L C - 1 L la resistenza di R1 deve rispettare la seguente condizione: 2 C 1 R. 17 1 L R1 il transitorio è esponenziale decrescente altrimenti è 2 C os c i l l a nt ede c r e s c e nt e .Va l or ede l l ’ or di nede lKΩ 2 4 ,r i duc emol t ol ’ i nt e r a z i onet r a onda quadra e sinusoidale, fornendo delle onde accettabili; di contro viene attenuata l ’ a mpi e z z ade l l ’ ondas i nus oi da l e . Si è visto che se è Di s poni bi l is e mpr ea dog nic hi a r i me nt o,c hi e di a moa g l ia mi c idi“ Gr i x”di , se vogliono, di provare i lc i r c ui t ope r c hé“ èl uil ’ og g e t t oi ndi s c us s i one ”nonnoi . E poiché prima, questo bello e semplice circuitino (concedetecelo) nonc ’ e r aea de s s oe s i s t ee dè nato in Italia, non ci dispiacerebbe se volessero suggerire un nome che……s uonit ut t oi t a l i a no. Gr a z i epe rl ’ a t t e nz i one . 18 ALLEGATO A Analisi con A.O. Reale Sevog l i a moc ons i de r a r el ’ A. O.c omer e a l ei lc i r c ui t odas t udi a r eèi ls e g ue nt e : Osserviamo che: 1. R0 ed R1 sono in serie, nello sviluppo ingloberemo tutto in R1; 2. relativamente al guadagno, supponendo la resistenza del generatore di segnale (generatore applicato in A) sia nulla e che il carico sia infinito, si dimostra (vedi allegato A in quanto nei sacri testi non ho trovato nulla che consideri la presenza di una resistenza R1): A 1 A 1 1 R1 Ri 1 1 1 R1 R2 vu Ri R2 R3 G v A 1 1 1 1 1 R1 R2 R2 1 1 1 R1 R2 Ri R2 R3 R è facile vedere che per A e Ri si ottiene : G 1 2 R3 19 Dimostriamo la relazione prima riportata: A v v v v vi vB vB ; I vB I1 i B ; I 2 u B ; I 2 3 Ri R2 R1 R2 R3 I1 I 2 I 3 ; possiamo scrivere : vi vB vu vB vB R R R i 2 3 vi vB vB vu vB A R1 R2 R2 sistema con incognite vu e vB vu 1 1 1 vi 1 vB R2 Ri R2 R3 Ri 1 1 A 1 A vi v v 2 u B R R R R R i 2 1 2 1 ricaviamo vB dalla 1 e sostituiamolo nella (2) vu vi R2 Ri vB 1 1 1 Ri R2 R3 1 vu Ri vu vi A 1 A vi 1 R2 Ri 1 1 1 R2 R1 R2 R1 Ri R2 R3 20 A 1 A A 1 1 vi vi 1 vu 1 1 vu Ri 1 1 1 R1 R2 R1 R2 R2 1 1 1 R1 R2 R1 R R R R R R 2 3 2 3 i i 1 A 1 A 1 1 1 1 A 1 1 vi vu R1 R2 R2 1 1 1 R1 R2 R1 Ri 1 1 1 R1 R2 R R R R R R 2 3 i 2 3 i A 1 A 1 1 R1 Ri 1 1 1 R1 R2 v Ri R2 R3 Gu vi A 1 1 1 1 1 R1 R2 R2 1 1 1 R1 R2 R R R 2 3 i R verifichiamo che per A si ottiene : G 1 2 R3 mettendo A a fattor comune otteniamo: 1 1 1 1 1 R1 Ri 1 1 R2 1 R1 A vu Ri R2 R3 G v 1 1 1 1 1 1 A R1 A R2 R2 1 R2 1 1 R1 A Ri R2 R3 essendo A molto grande tutti i termini ove si trova a denominatore si possono trascurare: 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 R1 Ri 1 Ri 1 1 1 1 R1 R1 Ri 1 1 1 1 Ri R2 R3 Ri R2 R3 Ri R2 R3 G 1 1 1 1 1 1 1 1 R2 1 1 R2 1 1 R2 1 1 1 R1 1 R1 1 Ri R2 R3 Ri R2 R3 Ri R2 R3 1 essendo Ri molto grande il ter min e si può approssimare a zero, quindi Ri G 1 1 R2 1 R2 1 1 R R2 1 2 1 R3 R2 R3 1 R3 21 ALLEGATO B L’ ondaqua dr a ,i nus c i t ada l l ’ A. O. ,s ubi s c eun’ a z i onef i l t r a nt eda lc i r c ui t oLC;s t udi a moque s t a azione. L’ Anal i s is ar às v i l uppat aut i l i z z andoi lme t odos i mbol i c odiLapl ac e . Determiniamo la funzione di trasferimento 1 s L s C L s Z ( s ) L / / C 1 1 s 2 L C s L s C s L 2 vu ( s ) Z ( s) 1 s L C F ( s) vi ( s ) R1 Z ( s ) R L s 1 1 s 2 L C s L 1 F ( s) 2 2 1 s L C R1 L C s L 1 s 1 s 2 L C 1 s F ( s) R1 C s 2 s 1 1 R1 C L C 1 j 1 j F ( j) 1 R1 C j 2 j 1 1 R1 C 1 2 j R1 C L C C R1 C L 1 F ( j) 2 R1 C 1 1 2 2 2 2 C R1 C L F j90 arct ( per 0 = 1 R1 C 2 C L 1 L C F ( j0 ) 1 F j0 0 è facile rilevare che per: 22 a )lim F ( j) 0 ; vengono attenuate le ampiezze delle basse frequenze b)lim F ( j) 0 ; vengono attenuate le ampiezze delle alte frequenze 0 essendo un filtro passivo il massimo guadagno può valere 1, nel nostro caso si ha per 1 L C Trattasi quindi di un filtro passa banda. = Si dimostra (vedi allegato C) che: sent è il segnale d ' ingresso ( segnale periodico) vi (t ) Vmax se F ( j) e sono mod ulo e a rg omento della funzione di trasferimento il segnale d ' uscita è dato da : vu (t ) F ( j) Vmax sen t Se ,pe rl ’ ondaqua dr apr e s e nt ea l l ’ us c i t ad e l l ’ A.O., consideriamo il suo sviluppo in serie abbiamo: 4 V 1 vi (t ) 0 sen 2 n 1 t n 1 2 n 1 limitandoci alla prima armonica (0 ) abbiamo: 4 V vi (t ) 0 sen0 t 1 per 0 abbiamo già visto che F ( j0 1 e 0 L C quindi : 4 V 4 V vu (t ) 0 F ( j0 sen(0 t ) 0 sen(0 t) qui ndis e g na l id’ i ng r e s s oed’ us c i t ac oe nc i dono. Consideriamo la terza armonica 4 V 1 vi (t ) 0 sen(3) 3 4 V vu (t ) 0 F ( j sen( t ) 3 con =3 0 I ls e nova r i a nd ot r az e r oe1noni nf l ue nz al ’ a mpi e z z ama s s i made ls e g na l e .Laf unz i onedi trasferimento al crescere di di mi nui s c epe rc uil ’ a mpi e z z ama s s i made ls e g na l edi minuisce, rispetto a quella della prima armonica, perché questa viene divisa per 3 e poi moltiplicata per una quantità minore di 1. 23 ALLEGATO C STUDIO DEL TRANSITORIO- sarà utilizzato il metodo simbolico di Laplace-. Limitandoci alla prima armonica ( per le altre armoniche si procede allo stesso modo) abbiamo: 4 V vu (t ) 0 sen t 1 s L L s C s z (s) 2 1 1 s L C s L s C 4 V V 4 vi ( s ) L 0 sen t 0 2 2 s 4 V s L s L vu ( s ) vi ( s ) 0 2 2 2 2 R1 (1 s L C ) s L s R1 (1 s L C ) s L 4 V 4 V s L s vu ( s ) 0 2 0 2 2 s R1 (1 s L C ) s L R1 C s 2 2 s 2 s R 1C L 1C 1 s s js j 2 2 2 1 1 1 1 1 s s R1 C L C 2 R1 C R1 C L C 2 2 avremo quindi le seguenti quattro radici: 2 1 1 1 s1 2 R1 C R1 C L C 2 2 1 1 1 s2 2 R1 C 2 R C C 1 L s3 j s4 j possiamo porre: 4 V 4 V s s vu ( s ) 0 0 R1 C R C s s s s s s s s s 2 2 s 2 s R 1C L1C 1 1 2 3 4 1 4 V A B C* D vu ( s ) 0 R1 C s s1 s s2 s s3 s s4 s s1 A= lim s s1 s s2 s s3 s s4 s1 s2 s1 s3 s1 s4 s s1 S S1 s s2 B= lim s s2 s s2 s s3 s s4 s2 s1 s2 s3 s2 s4 s s1 S S2 24 s3 s C*= lim s s3 s s2 s s3 s s4 s3 s1 s3 s2 s3 s4 s s1 S S3 s s4 D= lim s s4 s s2 s s3 s s4 s4 s1 s4 s2 s4 s3 s s1 S S4 con 2 1 1 s1 s2 2 R1 C L C 2 2 1 1 s2 s1 2 R1 C L C 2 s3 s4 2 j s4 s3 2 j 2 1 1 1 s1 s3 j 2 R1 C R1 C L C 2 2 1 1 1 s3 s1 j 2 R1 C 2 R1 C L C 1 s1 s4 2 R1 C 2 1 1 j 1 2 R1 C 2 R1 C L C 2 1 1 j R1 C L C 2 2 1 1 1 s4 s1 j 2 R1 C R1 C L C 2 2 1 1 1 s2 s3 j 2 R1 C R1 C L C 2 2 1 1 1 s3 s2 j 2 R1 C R1 C L C 2 2 1 1 1 s2 s4 j 2 R1 C R1 C L C 2 2 1 1 1 s4 s2 j 2 R1 C R1 C L C 2 25 s1 s1 s3 s1 s4 s1 s2 A 2 1 1 1 2 R1 C R1 C L C 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 2 1 j j 2 R1 C L C 2 R1 C 2 R C L C 2 R C 2 R C L C 1 1 1 2 1 1 1 2 R1 C R1 C L C s1 2 s1 s3 s1 s4 s1 s2 2 2 1 1 1 1 1 2 2 R1 C L C R1 C 2 R1 C L C 2 2 2 2 1 1 1 2 R1 C R1 C L C s2 2 B s2 s3 s2 s4 s2 s1 2 2 1 1 1 1 1 2 2 R1 C L C R1 C 2 R1 C L C 2 2 2 s3 1 1 2 2 s3 s2 s3 s4 1 s3 s1 1 1 1 2 2 j 2 j C R1 C L 2 R1 C 2 R1 C L C alla frequenza di risonanza ci resta C* s3 1 R C L C j 1 0 s3 s2 s3 s4 2 2 s3 s1 j R1 C C* s4 R C L C j 1 s4 s2 s4 s3 2 s4 s1 Pos s i a mopr oc e de r ea l l ’ a nt i t r a s f or ma z i one D 26 4 V 1 A B C* D L1 vu ( s ) 0 0 L R1 C s s1 s s2 s s3 s s4 4 V vu (t ) 0 0 A e S1 t B e S2 t C * e S3 t A e S4 t R1 C 2 2 1 1 1 1 1 1 t t 2 R C 2 R C L C 2 R C 2 R C L C 1 1 1 1 4 V0 0 vu (t ) e B e C * e j0 t D e j0 t A R1 C 2 2 1 1 1 1 1 1 t t t 4 V0 0 2R1 C t R C L C j0 t j0 t R1 C L C 2 R C L C 2 R1 C 2 vu (t ) A e e B e e 1 j 1 e e R1 C 2 Possiamo distinguere una risposta transitoria e una a regime. Risposta transitoria: 2 2 1 1 1 t 1 1 1 t t t 4 V0 0 2R1 C R1 C L C R1 C L C 2 R1 C 2 2 vu ,Tr (t ) A e e B e e R1 C 2 2 1 1 1 1 1 t t 4 V0 0 2R1 C t R1 C L C R1 C L C 2 2 vu ,Tr (t ) e A e B e R1 C Ricaviamo le espressioni di A e di B alla frequenza di risonanza. 1 2 R1 C A 2 1 1 R1 C L C 2 2 2 1 1 1 1 1 2 R1 C L C 2 R1 C R1 C L C 2 2 2 2 2 A 1 1 1 2 R1 C R1 C L C 2 2 1 1 2 R1 C L C 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 2 2 R1 C 2 R1 C L C 2 R1 C 2 R1 C L C L C 2 1 1 1 2 R1 C 2 R C C 1 L A 2 2 2 1 1 1 1 1 1 2 2 2 R C L C 2 R C R C 2 R C L C 1 1 1 1 27 2 1 1 1 2 R1 C R1 C L C 2 A 2 2 1 1 2 1 1 1 2 R1 C L C 2 R1 C 2 R1 C 2 R1 C L C 2 1 R1 C A 2 2 1 1 2 1 1 2 2 R1 C L C 2 R1 C R1 C L C 2 2 procedendo allo stesso modo per B otteniamo: 2 1 1 1 2 R1 C R1 C L C 2 B 2 2 1 1 1 1 1 2 2 R1 C L C R C R1 C L C 2 2 1 R1 C 2 1 1 2 2 R1 C L C 2 quindi essendo A=-B,s os t i t ue ndone l l ’ e s pr e s s i onede lt r a ns i t or i oot t e ni a mo: 2 2 2 1 1 1 1 t t 4 V0 R1 C L C R1 C L C 2 2 vu ,Tr (t ) e A e e R1 C L C 2 2 1 1 1 1 t t 1 R1 C L C R1 C L C 2 2 t 4 V0 e e vu ,Tr (t ) e 2R1 C 2 L C 1 1 2 R1 C L C 2 si possono presentare tre casi 1 t 2 R1 C 2 1 1 R1 C L C 2 0 1 1 2 R1 C L C L C R1 2 C 1 L R1 2 C - 1 L il radicando è positivo, la risposta è esponenziale smorzata; 2 C 1 L se R1 è uguale a il radicando è nullo, la risposta è esponenziale smorzata; 2 C 1 L se R1 è maggiore di il radicando è negativo, la risposta è oscillante smorzata; 2 C se R1 è minore di 28 2 2 1 1 1 1 j t j t R1 C L C R1 C L C 1 2 2 t 4 V0 e e vu ,Tr (t ) e 2R1 C 2 L C 2 j 1 1 2 R C L C 1 2 t 1 1 4 V0 vu ,Tr (t ) e 2R1 C sen t R1 C L C L C 2 1 Risposta a regime: 4 V0 0 e j0 t e j0 t 4 V0 vu , rg (t ) sen0 t 0 2 j sostituendo l ' espressione della frequenza di risonanza abbiamo : 4 V t vu , rg (t ) 0 sen L C coincidente con la prima armonica. 29