UNIVERSITA' degli STUDI di PADOVA CORSO di LAUREA in INFERMIERISTICA TESI DI LAUREA L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI NON FARMACOLOGICI PER RIDURRE L’ANSIA PREOPERATORIA NEI PAZIENTI PEDIATRICI Relatore: Laureanda: Dott.ssa Ilaria de Barbieri Francesca Camarotto Matricola n. 612724 Correlatore: Dott.ssa Alice Pasquato Anno Accademico 2011/2012 Introduzione L’intervento chirurgico rappresenta un evento stressante per un bambino che deve affrontarlo sia dal punto di vista organico, sia dal punto di vista psicologico. Infatti durante il periodo preoperatorio e postoperatorio il bambino e la sua famiglia sono sottoposti ad elevati livelli di stress fisico, psichico e ambientale. E’ in questa situazione stressante che l’infermiere si propone come la figura più adatta per valutare e trattare l’ansia e per migliorare l’esperienza preoperatoria degli assistiti, garantendo un ambiente ospedaliero tranquillo e rassicurante, fornendo al bambino il supporto emotivo adatto in base al grado di sviluppo cognitivo del piccolo paziente e utilizzando gli interventi non farmacologici. Background Secondo la letteratura, infatti, circa il 40-60% dei bambini sottoposti ad un intervento chirurgico sviluppa ansia nel periodo preoperatorio. Recenti studi hanno evidenziato che affrontare l’intervento chirurgico provando alti livelli di ansia preoperatoria può comportare l’insorgenza di disturbi di tipo comportamentale, psicologico, medico e sociale come l’ aumento del tempo di induzione dell’anestesia ed alterazioni comportamentali nel periodo postoperatorio, incubi, ansia da separazione, disturbi alimentari ed enuresi nel post-operatorio. L’insorgenza di tali disturbi si verifica, per lo più, entro le due settimane dopo la dimissione (54%) e può perdurare per i sei mesi successivi (20%) e, in alcuni casi, anche per tempi molto più lunghi tanto da dover richiedere un intervento psicologico. Per ridurre lo stress preoperatorio del bambino, oltre alla necessaria presenza dei genitori all’induzione dell’anestesia è fondamentale una buona preparazione preoperatoria del bambino e dei genitori da parte del personale infermieristico. Per gestire gli stati di ansia preoperatoria nel bambino sono utilizzate tecniche sia di tipo farmacologico, come la somministrazione di premedicazione, sia di tipo non farmacologico. Scopo dello studio Lo studio si prefigge come scopo quello di identificare ed osservare gli interventi non farmacologici di distrazione messi in atto dal personale infermieristico nei confronti dei pazienti pediatrici in fase preoperatoria presso l’U.O. di Sala Operatoria di Chirurgia Pediatrica e di valutarne l’efficacia nella riduzione dell’ansia preoperatoria dei pazienti pediatrici. Materiali e metodi Lo studio di tipo osservazionale è stato effettuato presso la Sala Operatoria di Chirurgia Pediatrica dell’ Azienda Ospedaliera di Padova. Il campione è composto da bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni, arruolati dal lunedì al venerdì per un mese. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione, la raccolta dati è stata effettuata attraverso: strumento di osservazione, strutturato “ad hoc” per questa ricerca dall’autrice, che rileva le caratteristiche e il comportamento del bambino all’ingresso in Sala Operatoria; l’interazione degli infermieri e la tipologia di interventi non farmacologici di distrazione messi in atto dal personale infermieristico nella fase preoperatoria nei confronti dei pazienti pediatrici; Consultazione delle cartelle cliniche per rilevare dati clinico-anagrafici; scala validata Children's Emotional Manifestation Scale (CEMS), applicata all’entrata in Sala Operatoria del bambino, osservando in maniera diretta il suo atteggiamento e subito dopo l’attuazione degli interventi non farmacologici da parte degli infermieri. La scala prende in considerazione cinque variabili: espressione facciale, vocalizzazione, attività, interazione e cooperazione. Per ognuna delle cinque variabili si può assegnare un punteggio da 1 a 5, perciò il punteggio complessivo varia da 5 a 25. Risultati Il campione è composto da 100 pazienti di cui il 56% maschi e il 44% femmine con età media di 8,7 anni. La maggior parte dei pazienti era di nazionalità italiana. Inoltre l’86% dei bambini si è sottoposto ad intervento di chirurgia generale, otorinolaringoiatria, ortopedia ed urologia. Il 68% dei bambini arriva in Sala Operatoria in uno stato di disagio e solo il 32% è tranquillo. Dopo l’attuazione degli interventi non farmacologici, i bambini in stato d’agitazione e sospettosità sono diminuiti numericamente (16%), con un conseguente aumento dei bambini tranquilli (79%). Si evidenzia che, anche se la variabilità permane, il livello di ansia accertato presenta una riduzione statisticamente significativa (p<0,01) attraverso l’utilizzo degli interventi non farmacologici. I risultati suggeriscono una correlazione statisticamente significativa (p<0,01) tra l’età e la riduzione dell’ansia all’ingresso in S.O. e subito dopo l’attuazione degli interventi non farmacologici. Un’altra correlazione è stata rilevata tra il numero degli interventi messi in atto per ogni bambino e la riduzione dell’ansia subito dopo l’attuazione degli interventi non farmacologici (p<0,05). Emerge che gli interventi non farmacologici più efficaci nella riduzione dell’ansia sono le bolle di sapone, le bambole, i pupazzi/giochi, il rilassamento, i libri e il mimo poiché, anche se utilizzati un minor numero di volte, hanno portato ad una notevole riduzione dell’ansia preoperatoria rispetto ad altri interventi quali la visualizzazione, l’informazione e l’interazione con l’adolescente che hanno ottenuto minori risultati anche se utilizzati un maggior numero di volte. Inoltre gli interventi non farmacologici riducono maggiormente l’ansia nella fascia di età dai 5 ai 9 anni con un numero di interventi costante, al contrario nell’età adolescenziale il numero di interventi messo in atto per ogni paziente aumenta ma l’ansia non si riduce notevolmente. Discussione Come affermato anche in letteratura da numerosi autori, gli interventi non farmacologici sono efficaci nella riduzione dell’ansia preoperatoria, viene dunque confermata l’ipotesi di partenza. Lo studio ha dei limiti infatti sarebbe utile ampliare la ricerca considerando un campione più ampio e di diverse S.O. pediatriche, inoltre sarebbe auspicabile che la scala CEMS fosse somministrata dall’autrice e dal personale infermieristico che opera all’interno dell’U.O. Un altro limite dello studio è dato dal fatto che la griglia è stata costruita dall’autrice. Conclusioni È possibile affermare che lo studio, sebbene debba essere perfezionato, ha fatto emergere l’efficacia degli interventi non farmacologici nella riduzione dell’ansia preoperatoria. L’associazione delle tecniche non farmacologiche con le tradizionali tecniche farmacologiche (per esempio l’uso degli anestetici locali) ha cambiato la gestione delle procedure dolorose e ha ridotto l’ansia preoperatoria. Con i risultati ottenuti è possibile migliorare l’assistenza offerta al paziente e al contempo valorizzare la figura dell’infermiere che, ottenendo la compliance del paziente e dei genitori, attraverso l’interazione e l’approccio, svolge un ruolo fondamentale nell’assistenza sanitaria e può espletare la sua professione in maniera ottimale. RECAPITI CAMAROTTO FRANCESCA Via Don Angelo Gianni 38, 30020 Fossalta di Piave (VE) e-mail: [email protected] [email protected]