Domande frequenti Cos’è il linfedema? Con il termine linfedema si intende un rigonfiamento prodotto da un accumulo della linfa, un fluido ricco di proteine. Dopo l’asportazione dei linfonodi nel quadro di un intervento chirurgico al seno, il linfedema si può manifestare sul lato del corpo operato. La probabilità di insorgenza di un linfedema è molto contenuta se, nel corso dell’intervento, viene asportato solo il linfonodo sentinella. I principali sintomi sono gonfiore, senso di tensione, dolori, senso di pesantezza e, sintomo particolarmente importante, frequenti infezioni cutanee. La causa risiede in un disturbo del deflusso della linfa, generato dall’asportazione chirurgica o dall’irradiazione dei linfonodi. I linfedemi possono presentarsi subito dopo un intervento chirurgico, ma anche a distanza di parecchi anni. Come si accerta la presenza di linfedemi? Misurare la circonferenza di entrambe le braccia nello stesso punto. Se la differenza è maggiore di 2 cm, è presente un linfedema che necessita di trattamento. Il rigonfiamento a cos’altro può essere dovuto? Oltre al linfedema, anche una trombosi (occlusione vascolare) a una vena del braccio può provocare un considerevole gonfiore. Raramente il deflusso della linfa viene ostacolato dal ripresentarsi di una patologia tumorale nel cavo ascellare (recidiva), con la conseguente formazione di un linfedema. Prima di iniziare il trattamento del linfedema, il medico curante dovrà escludere ogni altra possibile causa. Come si può trattare un linfedema? Dopo aver escluso altre possibili cause (v. sopra), il trattamento più efficace da adottare è una terapia decongestionante combinata, che comprende un linfodrenaggio manuale, bendaggio compressivo del braccio da indossare nell’arco della giornata ed esercizi motori mirati. Sono attualmente allo studio nuove procedure con sistemi di pompaggio pneumatico. Non è stato, però, ancora possibile valutarne con esattezza l’efficacia. Cosa si deve fare in caso di lesione al braccio interessato da linfedema? È importante pulire e disinfettare la ferita. Applicare sempre una fasciatura sterile. Poiché il braccio interessato ha una leggera tendenza a sviluppare un’infezione acuta della pelle (erisipela), in caso di arrossamento o di variazione della colorazione cutanea nell’area circostante la ferita è necessario chiamare un medico, soprattutto se è presente anche febbre. Una tempestiva cura antibiotica può impedire che l’infezione si propaghi. In questo caso, può essere consigliata anche la somministrazione periodica, ad esempio con cadenza mensile, di antibiotici. Linfedema dopo un cancro alla mammella: informazioni per l’autoaiuto Gentile paziente, un linfedema è un serio problema che può manifestarsi dopo un intervento chirurgico al seno. L’asportazione dei linfonodi dal cavo ascellare e, soprattutto, la successiva radioterapia possono fare in modo che il fluido linfatico non scorra più correttamente e ristagni nel braccio. I pazienti colpiti, possono soffrire di dolori al braccio, di limitazioni motorie, gonfiori, senso di tensione e infezioni ricorrenti. Grazie alle nuove tecniche chirurgiche e, soprattutto, all’asportazione del solo linfonodo sentinella, questo problema si presenta molto più raramente, ma restano sempre molte le donne interessate da questa sintomatologia. La comparsa di un linfedema riduce considerevolmente la qualità della vita della paziente: è quindi importante prevenire questo evento o adottare terapie efficaci. Questo opuscolo illustra e suggerisce come impedire la formazione di un linfedema e conservare la completa motilità del braccio. Eseguendo regolarmente gli esercizi indicati con la pallina qui acclusa, Lei potrà contribuire a evitare l’insorgere del disturbo. Desideriamo ringraziare la ditta EBEWE Pharma per l’enorme supporto dato alla realizzazione di questo opuscolo con la palla terapeutica e ci auguriamo che con gli esercizi proposti Lei possa divertirsi e restare in salute. Alice Hotter, fisioterapista Patricia Walch, fisioterapista Prof. Dr. Christian Marth Clinica di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico Universitario di Innsbruck 12 regole di comportamento per donne che hanno subito un intervento chirurgico al seno con asportazione di linfonodi 1 Proteggere il braccio 2 Evitare possibili ferite e indossare, ad esempio in giardino, guanti protettivi 3 Prestare attenzione al freddo (gelo) e al caldo (acqua calda, sauna, bagni termali, forno, ferro da stiro…) 4 Evitare, con prodotti e indumenti protettivi, punture d’insetti 5 Evitare gioielli che stringono (orologi, anelli) e vestiti attillati 6 Evitare prelievi di sangue, iniezioni, vaccinazioni, infusioni, trattamenti agopunturali o misurazioni della pressione arteriosa sul lato interessato 7 Ogni tanto, fare riposare il braccio coricandolo 8 Prendersi regolarmente cura della pelle e delle unghie 9 Cercare di conservare il proprio peso forma. Il sovrappeso può favorire la formazione di linfedemi e renderne difficoltoso il trattamento 10 Indossare costantemente un bendaggio compressivo, soprattutto in previsione di sforzi, ma anche per viaggi in aereo o in autobus. 11 Praticare sport, come nuoto, corsa di fondo, jogging e ginnastica. 12 Utilizzare con costanza la palla terapeutica. Dovrà diventare una compagna inseparabile. Programma motorio dopo un intervento chirurgico al seno con/senza asportazione di linfonodi Da sedute, in posizione eretta, spingendo le scapole verso il retro e in basso: 1. Tenere la palla con una mano e pompare • Pompare alzando ed abbassando il braccio teso • Pompare piegando e distendendo il gomito 2. Comprimere la palla con i palmi delle mani 3. Ruotare con la palla attorno al corpo. 4. Braccia distese lungo il corpo: portarle avanti e indietro, come se si volesse spostare dell’acqua. 5. Ruotare le spalle all’indietro. 6. Afferrarsi le mani all’altezza della regione lombare (adduzione dell’articolazione della spalla). 7. Afferrarsi le mani all’altezza della nuca (abduzione dell’articolazione della spalla). 8. Dalla posizione precedente, portare le mani incrociate sopra la testa e in avanti, poi riportarle dietro la nuca. In piedi: 9. Alla parete, spostare le mani verso l’alto, come per arrampicarsi.