Gara Nazionale Simulazione del 20 Aprile 2011 1. Sia dato un triangolo e si fissino i punti sui lati opposti ai vertici rispettivamente, in modo che le rette abbiano un punto in e sia l’area comune. Sia il diametro del cerchio circoscritto al triangolo del triangolo . Si dimostri che . SOLUZIONE: Indicando con l’area del triangolo e con le aree rispettivamente dei triangoli si ha che (1) . Siano le lunghezze dei lati del triangolo; sapendo che il diametro , la (1) diviene del cerchio circoscritto è (2) = ) Sappiamo che l’area di un triangolo è data dal semiprodotto delle misure di due lati per il seno dell’angolo tra essi compreso, per cui B C da cui Sostituendo queste espressioni nella (2), facendo attenzione a far comparire lo stesso angolo in ciascuna delle frazioni, si ottiene: (3) ) Poiché sostituendo nella (3) si ottiene: (4) Osserviamo che sino ad ora non abbiamo sfruttato l’ipotesi che hanno un punto in comune, quindi la (4) può essere utilizzata per calcolare comunque siano fissati i punti , , ciascuno su uno dei lati del triangolo. Per il teorema di Ceva, poiché le rette hanno un punto in comune, per questo motivo si dicono ceviane, si ha che da cui segue Sostituendo nella (4) si ha 2. In un torneo di pallacanestro squadre disputano un girone all’italiana (ogni squadra incontra una e una sola volta ciascuna delle altre), ed ogni incontro si conclude con la vittoria di una delle due squadre. Indicati rispettivamente con e il numero degli incontri vinti e persi dalla squadra ( si dimostri che: . SOLUZIONE: Se è il numero di vittorie della squadra e è il numero di sconfitte, allora rappresenta il numero di partite giocate da ciascuna squadra; inoltre è chiaro che la somma di tutte le vittorie eguaglia la somma di tutte le sconfitte, cioè risulta: ne segue: = + = + e poiché si ha la tesi. 3. Diremo che una retta interseca propriamente un cubo se passa per un punto interno al cubo. Dato un cubo suddiviso in cubetti uguali, come in figura, si dica qual è il numero massimo di cubetti che una retta può intersecare propriamente. SOLUZIONE: i cubetti che la retta Supponiamo di orientare la retta lungo una direzione e chiamiamo interseca propriamente, nell’ordine della direzione scelta. L’ingresso della retta in così come la sua uscita da avviene attraverso una delle facce del cubo (eventualmente uno spigolo o un vertice). Il passaggio dal cubetto al cubetto avviene attraverso uno dei sei piani (due per ogni direzione) paralleli alle facce del cubo e che lo intersecano internamente. Poiché la retta può intersecare questi sei piani all’interno del cubo al massimo in sei punti distinti (a meno che non giaccia in uno di essi, ma in questo caso non interseca propriamente nessun cubetto), il passaggio della retta da un cubetto al successivo può avvenire al più 6 volte, dando un totale di al più 1+6 = 7 cubetti intersecati propriamente. D’altra parte, il numero 7 si può raggiungere nel modo seguente. Si tali che: (1) giacciano in cubetti diagonalmente prenda una retta passante per due punti opposti del cubo grande; (2) la retta per non incontra nessuna delle rette che si ottengono intersecando a due a due i 6 piani sopra descritti. Osserviamo che la condizione (2) può effettivamente essere verificata in quanto, fissato l’insieme dei punti che non la soddisfano sta nell’unione di un numero finito di piani (quelli contenenti e una retta di intersezione tra due dei 6 piani citati). Con una retta che verifica (1) e (2) si avranno 6 intersezioni distinte all’interno del cubo con i 6 piani e quindi 6 passaggi “interni” tra e 4. Siano tre numeri reali, positivi e inferiori a 1. Si dimostri che vale la seguente diseguaglianza: SOLUZIONE: La disuguaglianza equivale alla seguente: (1) , che possiamo dimostrare geometricamente nel seguente modo. Consideriamo nello spazio tridimensionale il cubo All’interno di tale cubo consideriamo i 3 parallelepipedi: , , che sono a due a due disgiunti, hanno volumi rispettivamente uguali ai tre addendi del primo membro di (1) e quindi la somma dei loro volumi non è superiore a 1. nell’intervallo Un altro modo per dimostrare la (1) è il seguente: fissiamo i numeri e cerchiamo per quali valori di sempre in , si ottiene il massimo dell’espressione del primo membro della (1). Si nota subito che rispetto alla variabile tale espressione rappresenta l’equazione di una parabola e quindi il suo valore massimo si ha per oppure per Consideriamo separatamente i due casi. Se l’espressione vale la quale, a sua volta, rappresenta una parabola nella variabile e il suo massimo valore si ottiene per Del tutto analogo è il caso oppure per In entrambi i casi il massimo non supera 1. la disuguaglianza risulta pertanto dimostrata. 5. Siano a, b, c tre numeri reali distinti e sia P(x) un polinomio a coefficienti reali. Sapendo che: (1) P(x) diviso per (x - a) dà resto a; (2) P(x) diviso per (x - b) dà resto b; (3) P(x) diviso per (x - c) dà resto c, determinare il polinomio che si ottiene come resto della divisione di P(x) per (x - a)(x - b)(x - c). SOLUZIONE: Le proprietà (1), (2) e (3) dicono che . Ponendo + , dove è il polinomio cercato, Inoltre è un polinomio si ha: di grado al più uno in meno del divisore, quindi minore o uguale a 2, e si vede facilmente, ad esempio risolvendo il sistema dato dalle tre condizioni , che è l’unica soluzione. 6. Provare che, per ogni numero multiplo intero di si ha: non è mai un la ne è la media . SOLUZIONE: Osserviamo che data la successione naturale geometrica, mentre per e che ne è la media aritmetica, cioè si ha Difatti quindi da cui Se è dispari esserlo è intero ma non può essere multiplo di = dovrebbe essere assurdo. Se multiplo intero di . è pari che non è intero perché per e ciò comporterebbe, dato che è decimale e non può essere un