Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da ossessioni (che causano ansia o disagio marcati) e/o compulsioni (che servono a neutralizzare l’ansia). Il Disturbo da Dismorfismo Corporeo (nel DSM IVTR tra i disturbi somatoformi): preoccupazione per difetti o imperfezioni fisiche che non sono osservabili o appaiono agli altri in modo lieve. Il Disturbo da Accumulo (Novità DSM 5): difficoltà a separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro valore reale Tricotillomania; Disturbo da Escoriazione Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati indotto da sostanze o da farmaci/dovuto a un’altra condizione medica Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati con altra specificazione/senza specificazione Disturbo ossessivo-compulsivo DOC Ossessioni e compulsioni Sono solitamente inquadrate nei disturbi del pensiero. Tuttavia, si tratta di manifestazioni connesse con l’ansia in quanto ritenute meccanismi disfunzionali attivati allo scopo di controllarla e che invece risultano in un suo incremento. Criteri diagnostici Disturbo Ossessivo-Compulsivo A. Ossessioni e/o compulsioni Ossessioni 1) pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati 3) il soggetto tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè mettendo in atto una compulsione). Compulsioni 1) comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che il soggetto si sente obbligato a mettere in atto in risposta ad un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente 2) i comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; tuttavia, questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi. B. Le ossessioni o compulsioni fanno consumare tempo (per es., più di 1 ora al giorno) o causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti. C. Effetti sostanze o condizioni mediche generali D. Il disturbo non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo mentale). Specificatori: Con insight buono o sufficiente Con insight scarso Con insight assente/convinzioni deliranti Caratteristiche formali dei fenomeni ossessivi: Persistenza Ricorrenza Intrusività Inappropriatezza Resistenza Coscienza di provenienza interna Esame di realtà interamente/parzialmente conservato Caratteristiche formali dei fenomeni compulsivi: Ripetitività Incoercibilità Secondarietà rispetto alle ossessioni Rigidità Collegamento non realistico con le ossessioni Eccessività Nei pazienti con DOC più frequentemente concomitano fenomeni ossessivi e comportamenti compulsivi, essendo rare le forme ossessive pure o compulsive pure. Le modalità di combinarsi dei sintomi ossessivocompulsivi sono numerose e variegate. Contenuti ossessivi più frequenti Sporco e la contaminazione con germi, escrementi, liquido seminale, radiazioni, ecc. A contenuto aggressivo sia etero che auto-diretto, aggressività verbale o fisica, incidenti, calamità naturali, guerre; Dubitative riguardano le attività quotidiane, serrature, rubinetti dell’acqua, del gas, interruttori della luce; le numeriche, i calcoli matematici, le date; Sessuali, riguardano le proposte sessuali, impulsi incestuosi, fantasie di stupro, omosessualità egodistonica; Religiose riguardano le idee di commettere peccati, le bestemmie, i gesti sacrileghi; le esistenziali riguardano il mettere in dubbio l’essenza e il perché del mondo, della vita e di Dio. Diverso è il caso in cui sono presenti idee o immagini relative a un impulso a compiere azioni irrazionali: anche se l’impulso rimane tale e non è messo in atto il paziente è terrorizzato dal timore di perdere il controllo delle sue azioni. Questi impulsi possono suscitare una forte ansia e attivare condotte di evitamento riguardanti gli oggetti o le situazioni che evocano tali impulsi. Compulsioni più frequenti Pulizia: può essere personale (lavarsi i denti per due ore dopo ogni pasto, oppure le mani con prodotti abrasivi e disinfettanti provocandosi lesioni, oppure i capelli con l’alcool); oppure possono essere interessate nei rituali anche attività domestiche (rimettere i panni in lavatrice anche tre o quattro volte di seguito non riuscendo a convincersi che sia sufficientemente puliti). Ordine: ripetersi iterativo di gesti banali come allineare libri, soprammobili, oggetti da scrivania, penne, cuscini sulle poltrone, mettere in ordine i cassetti, la biancheria negli armadi, gli abiti prima di coricarsi. Controllo: gesti della vita quotidiana (quali chiudere porte e finestre di casa, interruttori dell’acqua, della luce e del gas; verifica del contenuto del portafoglio). Accompagnano frequentemente idee dubitative a contenuto aggressivo (farsi perquisire dalla moglie prima di uscire di casa per essere rassicurato di non avere nascosto negli indumenti armi ed oggetti taglienti). Simmetria: hanno un significato analogo a quelli di ordine e ai quali spesso si accompagnano, presentano gradi variabili di complessità: dal semplice raddrizzare i quadri appesi alle pareti al mettere in atto elaborati rituali motori per rendere simmetrici i propri movimenti, ad esempio nel camminare, nel varcare la soglia di una porta, nel non calpestare i contorni delle piastrelle dei pavimenti. Numeriche: dal semplice ripetersi di calcoli matematici, tenere a mente numeri di targa, oggetti di un determinato colore, bocconi di cibo deglutiti, enumerare le attività ritualistiche già descritte, come contare il numero di lavaggi delle mani oppure il numero di controlli del gas, della porta di casa, ecc. Ossessioni e pensiero magico Il significato attribuito dai pazienti ai rituali è spesso scaramantico, diretto ad evitare disgrazie o a propiziare eventi futuri. Mentre è frequente la contemporanea presenza di rituali di diverso tipo, risulta meno comune l’associazione di differenti idee ossessive. Il contenuto delle ossessioni tende a cambiare durante l’evoluzione del disturbo. Ossessioni e insight Una piccola percentuale di pazienti con DOC presenta caratteristiche atipiche quali una totale mancanza di insight, una resistenza alle ossessioni pressoché nulla oppure talmente tenace da costituire il problema dominante e da assumere una modalità “delirante”, la possibile presenza di elementi schizotipici di personalità, l’assenza di segni evidenti di ansia. Tali aspetti psicopatologici consentono di porre la doppia diagnosi di Disturbo Ossessivo-Compulsivo e di Disturbo Delirante. Da non dimenticare… - Se i fenomeni ossessivo-compulsivi rimangono a livello ideativo, nessuno può venirne a conoscenza a meno che il paziente non decida di confessarli: in genere il paziente evita di riferirli e vengono a lungo tenuti segreti. - È possibile mantenere nascosti anche i cosiddetti rituali mentali (contare e ripetere mentalmente parole, numeri o frasi). - La situazione è diversa nel caso in cui siano presenti atti compulsivi. Lo spettro OCD Gioco d’azzardo Parafilia Dismorfismo Ipocondria Tricotillomania Somatizzazione Tourette Autismo Disturbo del controllo degli impulsi Disturbo di personalità OC Bulimia-anoressia Disturbo di Dismorfismo Corporeo A. Preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico, che non sono osservabili o appaiono agli altri in modo lieve. B. A un certo punto, durante il decorso del disturbo, l’individuo ha messo in atto comportamenti ripetitivi (per es., guardarsi allo specchio, curarsi eccessivamente del proprio aspetto, stuzzicarsi la pelle, ricercare rassicurazione) o azioni mentali (per es., confrontare il proprio aspetto fisico con quello degli altri) in risposta a preoccupazioni legate all’aspetto. C. Disagio/compromissione D. La preoccupazione legata all’aspetto non è meglio giustificata da preoccupazioni legate al grasso corporeo o al peso in un individuo i cui sintomi soddisfano i criteri diagnostici per un disturbo alimentare. Specificare: Con dismorfia muscolare Specificatori: Con insight buono o sufficiente Con insight scarso Con insight assente/convinzioni deliranti Le più frequenti preoccupazioni si concentrano su: Pelle (cicatrici, acne, colore); Peli (calvizie, eccesso di peli); Naso (forma e dimensione); Genitali. Ogni parte del corpo può diventare oggetto del disturbo. Dismorfia muscolare: quasi esclusivamente nei maschi, preoccupazione che il proprio corpo sia troppo piccolo o insufficientemente muscoloso. Nel corso della loro vita, pazienti con DDC sono preoccupati in media da 5-7 diverse parti del corpo; Il 40% dei soggetti pensa ai difetti fisici dalle 3 alle 8 ore al giorno, il 25% per più di 8 ore. Bjornsson et al., 2010 2/3 dei pazienti con DDC hanno (o hanno avuto) idee o deliri di riferimento; Sono inoltre molto frequenti: Comportamenti compulsivi (controlli allo specchio); Safety behaviours (camuffaggio); Evitamento. Esordio di solito in adolescenza; Decorso solitamente cronico; La remissione spontanea a un anno rilevata in uno studio longitudinale è pari a 0.09; Prognosi peggiore: Maggiore gravità dei sintomi; Lunga durata; Presenza di uno o più DP. Prevalenza Studi epidemiologici Prevalenza in popolazione generale: 0.7-2.4% Studi in campioni di studenti adulti: 2-13% Studi in pazienti di medicina: 9-12% dermatologia; 3-53% chirurgia estetica; 13-16% pazienti psichiatrici; 8-37% in pazienti OCD; 11-13% in pazienti FS. E’ stato riportato ad ogni età: 5-80 anni. Alcuni dati indicano una maggiore prevalenza nelle donne; Individui tratti dalla PG con DDC hanno maggiore probabilità di essere single, divorziati o disoccupati. Disturbo da Accumulo A. Persistente difficoltà di gettare via o separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro valore reale. B. Questa difficoltà è dovuta a un bisogno percepito di conservare gli oggetti e al disagio associato al gettarli via. C. Accumulo che congestiona gli spazi vitali. D. Disagio/compromissione E. L’accumulo non è attribuibile a un’altra condizione medica (es. trauma cranico) F. L’accumulo non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo mentale Ossessioni nel DOC Ridotta energia in DDM Deliri nella schizofrenia o altri dist. Psicotici … Specificare: con acquisizione eccessiva Specificatori: Con insight buono o sufficiente Con insight scarso Con insight assente/convinzioni deliranti Tricotillomania; Disturbo da Escoriazione A. Ricorrente strapparsi capelli o peli, che porta a perdita di capelli o peli. B. Ripetuti tentativi di ridurre o interrompere il comportamento. C. Disagio/compromissione D. Il comportamento non è attribuibile a un’altra condizione medica /sostanze E. Il comportamento non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo mentale A. Ricorrente stuzzicamento della pelle che causa lesioni cutanee. B. Ripetuti tentativi di ridurre o interrompere il comportamento. C. Disagio/compromissione D. Il comportamento non è attribuibile a un’altra condizione medica /sostanze E. Il comportamento non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo mentale Diagnosi differenziale DOC Normali ossessioni e rituali Pensieri intrusivi in altre condizioni DDM: preoccupazioni depressive Dismorfismo: pensieri intrusivi relativi a inadeguatezza corporea Ansia generalizzata: preoccupazioni sulle cose di tutti i giorni Dipendenza da sostanze: ideazione collegata alla sostanza DSPT e dist da stress acuto: pensieri intrusivi legati all’evento Anoressia nervosa: preoccupazioni relative all’ingrassare Disturbi parafilici: pensieri incentrati su tematiche sessuali Disturbo delirante: caratteri del delirio Disturbo schizotipico di personalità: pensieri strani ma non intrusivi Disturbo da sintomi somatici: preoccupazioni legate all’avere una malattia Comportamenti ripetitivi in altre condizioni: Tricotillomania/escoriazione/accumulo/tic Dipendenza da sostanze: impulso ripetuto a far uso di sostanze Bulimia nervosa: ripetute abbuffate e purghe Autismo: rituali stereotipati Schizofrenia: comportamento bizzarro e disorganizzato Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità: assenza ossessioni e compulsioni – Comportamento rigido e perfezionista Diagnosi differenziale Dismorfismo Corporeo Normale insoddisfazione Anoressia nervosa: preoccupazione limitata al sentirsi grassi Disforia di genere: discordanza tra il proprio corpo e la propria identità di genere Disturbo d’ansia sociale: Evitamento non confinato all’imbarazzo per il proprio aspetto fisico Disturbo depressivo maggiore: insoddisfazione riguardo a se stessi non confinata all’aspetto fisico Disturbo delirante: preoccupazione bizzarra, caratteri deliranti, elevata compromissione Caso Clinico “Lady Macbeth” Intervistatore: Raccontami di quando le cose per te erano particolarmente difficili. Quando accadde? Paziente: Intorno a Natale, lo scorso anno. Intervistatore: E quanti anni avevi? Paziente: 13. Intervistatore: Hai 14 anni ora, giusto? Paziente: Sì. Intervistatore: Quando le cose andavano per il peggio, puoi dirmi che cosa ti disturbava in quel momento? Paziente: Beh, soprattutto il fatto che le cose che facevo erano veramente stupide, e non avevano alcun senso; ma io le dovevo fare ancora, era come se avessi paura che accadesse qualcosa se non le avessi fatte. Intervistatore: Quali erano le cose che facevi? Paziente: Al mattino quando mi vestivo, avevo veramente paura che ci fossero dei germi nei miei abiti e nelle mie cose, così stavo in piedi e li scuotevo per mezz’ora. Mi lavavo prima di fare ogni cosa – se volevo lavarmi la faccia, lavavo prima le mani; se mi preparavo a vestirmi, prima lavavo le mani; e poi anche senza motivo. Lavare le mani non era abbastanza, ed iniziai ad usare l’alcool per pulirle. Era inverno e faceva freddo e questo mi fece sanguinare. Anche se le tenevo sotto l’acqua, sanguinavano dappertutto, e apparivano orribili, e tutti pensavano che io avessi una malattia. Intervistatore: E quando ti lavavi molto, quanto tempo impiegavi? Paziente: Circa 6 ore al giorno. Al mattino non avevo una grande possibilità di scelta, perché dovevo alzarmi alle 6 ed essere pronta per la scuola. Tutto ciò che facevo era vestirmi come meglio potevo. Non avevo neanche il tempo per spazzolarmi i capelli. In quel tempo non facevo mai colazione, così tutte quelle cose… era proprio così complicato e non avevo tempo per fare nulla. Intervistatore: Mi hai parlato anche di altre cose, oltre al fatto di lavarti, che ti preoccupavano riguardo allo sporco: cioè avevi degli schemi su come fare le altre cose. Paziente: Beh avevo come degli schemi fissi nella mia mente e se sentivo qualcosa per esempio, che avesse a che fare con i germi o con le malattie, sentivo che si trattava di qualcosa di brutto, mi attraversavano la mente cose del tipo “sbarazzatene e andrà meglio” pensando ad una certa parola. Intervistatore: Che specie di cose? Paziente: Numeri o parole che sembravano fornire una specie di protezione. Intervistatore: Quali numeri e quali parole? Paziente: Cominciava col 3 ed i multipli di 3 e poi parole come ‘sapone ed acqua’, qualcosa di simile; e poi i multipli alti di 3 fino a 123 o qualcosa del genere. A quel punto la cosa era veramente grave. Intervistatore: In quel momento veramente credevi che ti sarebbe accaduto qualcosa di brutto se non avessi fatto queste cose? Era una sensazione o veramente avevi paura? Paziente: No! Ero terrorizzata che qualcosa accadesse. È strano, perché tutti dicevano sempre quanto fossi sensibile ed intelligente. Ma io cercavo di chiarire per far loro capire che cosa stavo cercando di dire, ed essi dicevano, “È stupido”; io lo sapevo, ma quando ero sola, le cose andavano peggio di quando ero con gli altri, perché andare in giro con gli amici mi faceva dimenticare la maggior parte di tutto questo. Ma quando ero sola… lo stesso, la mia mente vagava verso ogni specie di cosa ed io preparavo nuovi schemi, nuovi rituali e nuove idee, e cominciavo a preoccuparmi sempre di più delle persone che potevo far stare male e delle cose che realmente potevano andar male se io non le avessi fatte. Intervistatore: Quali erano le persone per cui ti preoccupavi di più che potessero star male? Paziente: La mia famiglia, fondamentalmente la mia famiglia. Intervistatore: Qualche persona in particolare della tua famiglia? Paziente: Mia nonna, ha 83 anni e sai, ero proprio preoccupata che… So che è anziana e che non ha da vivere più a lungo, ma io mi preoccupavo che forse qualcosa potesse veramente farla stare male, o qualcosa del genere. Intervistatore: C’è mai stato qualcosa di simile nella tua mente prima dei 13 anni, quando è iniziato? Paziente: Bene, vediamo… mia madre, la sua famiglia è sempre stata in genere molto ordinata ed estremamente pulita e questo ha potuto influire, perché sono cresciuta in quel tipo di ambiente. Ma mi è sempre piaciuto essere pulita ed ordinata, e non mi sono mai permessa di camminare per casa con le scarpe fangose o qualcosa di simile… Intervistatore: Ma le tue preoccupazioni sul pulito, su quante volte facevi le cose – hanno mai inciso nel tuo modo di fare le cose che volevi fare? Paziente: Molte volte. Decidevo di andare in qualche posto con un amico, partivamo alle 11 del mattino ed io volevo fare una doccia prima di partire. Così mi alzavo intorno alle 6 del mattino, e qualche volta, non mi bastavano nemmeno 5 ore. Intervistatore: E ciò avveniva a 13 anni. Ma prima non è accaduto mai nella tua vita qualcosa di simile? Oppure tu ricordi che questa è stata la prima volta? Paziente: È stata la prima volta. Intervistatore: Hai in qualche momento avuto la sensazione di avere altre idee particolari sulle forze dell’al di là… sul tuo essere capace di controllare le cose magicamente o di essere controllata? Paziente: Ho veramente paura del soprannaturale. Non mi piace dire che credo nelle superstizioni e cose simili, ma suppongo veramente di agire perché mi spaventano. Quando ero piccola in realtà non mi preoccupavano, ma ora le evito più che posso. Come il numero 13 adesso, se viene fuori, non mi preoccupa, ma piuttosto ora mi accade con il numero 7. Intervistatore: Così sei superstiziosa, ma non hai mai sentito una voce speciale che ti diceva… Paziente: Sì. È come… se io cercassi di descriverlo, gli altri penserebbero che io vedessi piccole persone che ballano intorno, e quello era sbagliato perché tutto era, non era come una voce, ma proprio come un pensiero. Intervistatore: Più o meno come se tu fossi capace di sentirti pensare? Paziente: Giusto. Intervistatore: Hai visto cose che altre persone non potevano vedere? Paziente: No. Intervistatore: So che stai andando molto bene a scuola ed in corsia qui all’ospedale. Ti rimane qualche traccia dei problemi che avevi con i tuoi rituali e le tue compulsioni? Paziente: Beh, tutte le persone sono più o meno compulsive. Possono vedere piccole cose che farò. Per esempio, controllerò qualcosa due volte, o tre volte, perché quello è un numero speciale. Per esempio, se leggo qualcosa e veramente non lo capisco, forse lo controllerò una volta di più e poi, una volta di più farà tre. Ma niente veramente di esagerato. È stato veramente positivo, perché io sono uscita ed ho fatto una doccia, e mi sono vestita, e mi sono lavata il viso e spazzolata i denti, e tutto questo in mezz’ora! Questo è veramente positivo per me perché non ero in grado di farlo prima. Intervistatore: Perciò, in generale si può dire che si tratta di cosa di cui ti accorgi solo tu, e che probabilmente chi divide la stanza con te non sarebbe in grado di notarle, anche se tu sai che ci sono. Bene, molte grazie. Discussione sul caso “Lady Macbeth” Questa ragazzina descrive in modo articolato e vivido che cosa significa avere una grave forma di Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Presenta sia le ossessioni che le compulsioni, ed entrambe sono una fonte significativa di angoscia ed interferiscono con il suo funzionamento. Le ossessioni consistono in pensieri che (in qualche momento nel corso del disturbo) si intromettono nella sua coscienza e sono vissuti come inappropriati. Per esempio, il pensiero di potere aver fatto qualcosa che potrebbe far ammalare sua nonna. Un altro esempio è il pensiero che ci siano del germi sui suoi abiti. La necessità di neutralizzare tali pensieri angoscianti ha prodotto varie compulsioni ripetitive, che si sente obbligata a mettere in atto secondo regole che devono essere applicate rigidamente, Per esempio, se sente una parola che le ricorda i germi o una malattia, deve riparare (“sbarazzarsene”) pronunciando il numero 3 o un multiplo di 3, o parole come “sapone e acqua”. Sebbene questi comportamenti vengano elaborati per impedire l’insorgenza di un disagio o di un evento terribile, l’attività non è connessa in modo realistico a ciò che è volta ad impedire ed è chiaramente eccessiva. Per esempio, la paziente lavava le mani per ore per evitare di essere infettata dal germi, al punto che le mani sanguinavano. Sebbene emotivamente reagisse come se i pericoli fossero reali (“Ero terrorizzata che qualcosa potesse realmente accadere”), razionalmente sapeva sempre che le sue paure erano illogiche e non erano problemi di vita reale (i suoi amici dicevano che era stupido, e lei sapeva che era così). In casi rari, durante un episodio grave della malattia, la persona può non riconoscere che le ossessioni e le compulsioni sono eccessive o irrazionali; in tali circostanze la diagnosi è specificata come Con Scarso Insight. I pensieri ossessivi devono essere distinti dalle allucinazioni uditive, Questa paziente riconosce che se avesse descritto alcuni dei suoi pensieri ossessivi alle persone, queste avrebbero potuto pensare che fosse allucinata (“se cercavo di descriverlo, gli altri avrebbero pensato che io vedessi delle piccole persone ballare intorno”). Comunque, è piuttosto chiaro che si tratta dei suoi pensieri e non di una voce. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è qualche volta associato con il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità. Mentre il Disturbo Ossessivo-Compulsivo implica vere ossessioni e compulsioni, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità comprende tratti di personalità come il perfezionismo, il controllo interpersonale. e l’eccessiva dedizione al lavoro o alla produttività. Non vi sono dati in questo caso che indichino il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità. Il Disturbo Depressivo Maggiore (Episodio Singolo e Ricorrente) spesso si manifesta prima o durante il corso del Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Infatti ad un’ulteriore indagine, questa paziente descrisse un episodio di Disturbo Depressivo Maggiore che si era manifestato precocemente nel corso del suo Disturbo Ossessivo-Compulsivo.