2.2 - Tipi di sorgente e propagazione del rumore

Comune di Firenze
Direzione Ambiente
Servizio Tutela Ambientale
P.O. Protezione Ambiente
2.2 - Tipi di sorgente e propagazione del rumore
Da un punto di vista generale, le sorgenti sonore possono essere
classificate in base al loro "modo di vibrazione" oppure alle loro
"dimensioni" rispetto alla lunghezza d'onda irradiata.
Alcune delle più diffuse sorgenti (quali ad esempio aeroplani, diffusori
acustici, macchinari all'interno di stabilimenti industriali) possono essere
considerate puntiformi. Le sorgenti puntiformi sono caratterizzate dal
fatto che le dimensioni dell’elemento emissivo sono di un ordine di
grandezza molto minore rispetto all’ambiente nel quale si propagano
(e nel quale sono valutate) e possono quindi essere assimilate
acusticamente a sorgenti puntuali. Per queste sorgenti la
propagazione avviene sottoforma di onde sferiche e l'intensità è
inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra sorgente e
ricevitore.
Si possono considerare sorgenti lineari quelle composte da un grande
numero di sorgenti puntiformi così vicine fra loro che le loro emissioni
possono essere considerate come emanate in forma continua da una
linea immaginaria che le congiunge. In questa categoria vengono
incluse due sorgenti estremamente importanti di rumore ambientale:
strade e ferrovie e, all'interno di uno stabilimento, un insieme di
macchinari disposti lungo una linea o una parete. In questo caso la
propagazione avviene in modo che il fronte d'onda formi superfici
cilindriche coassiali lungo la sorgente lineare e l'intensità è
inversamente proporzionale alla distanza dalla linea-sorgente; da
queste considerazioni si può facilmente capire come la disposizione
delle sorgenti influenzi la propagazione delle onde sonore da esse
prodotte.
Si hanno infine le sorgenti superficiali quando una serie di elementi
rumorosi sono collocati su una superficie piana con una densità tale
da poterla assimilare ad un’unica area rumorosa omogenea. Un
esempio di sorgente superficiale è un parcheggio per auto nelle ore di
forte circolazione: in questo caso anziché considerare ogni auto come
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sorgente puntuale, operazione che comporta non poche difficoltà di
valutazione, è preferibile considerare un’unica area grande come il
parcheggio caratterizzata da un’emissione media per unità di
superficie. La propagazione avviene in questo caso attraverso onde
piane che si diffondono verso l’ambiente parallelamente alla
superficie emissiva. E’ interessante notare che le sorgenti lineari e
quelle superficiali conservano le loro caratteristiche di propagazione
(cilindrica e piana rispettivamente) solo nelle prossimità dalla sorgente
stessa, dopo di che possono essere anch’esse assimilate a sorgenti
puntiformi: a meno di sorgenti di dimensioni infinite, infatti,
all’aumentare della distanza il rapporto tra le dimensioni della
sorgente e la lunghezza del tratto sorgente-ricettore diminuiscono, e le
onde di propagazione seguono un andamento di tipo sferico.
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